Il presidente Pigliaru e l’assessore Arru soddisfatti dopo il via libera alla legge di riforma del sistema sanitario.
Il presidente della Giunta regionale, Francesco Pigliaru, ha fatto visita a sorpresa, ai lavoratori del presidio Alcoa di Portovesme.
La firma del Memorandum tra la presidenza del Consiglio dei ministri, il ministero dello Sviluppo economico, la Regione Autonoma della Sardegna e la multinazionale svizzera Glencore, sugli impegni condivisi perché la stessa Glencore possa avviare la trattativa per l’acquisizione dell’impianto ex Alcoa di Portovesme, maturata due giorni fa, ha riacceso la speranza per i lavoratori ex Alcoa, per i colleghi delle imprese d’appalto e per l’economia dell’intero territorio.
Il cammino verso il riavvio degli impianti e della produzione – come ha confermato Pigliaru ai lavoratori – è ancora lungo, ma il passo compiuto è indubbiamente molto importante. Così come va riconosciuta l’importanza del ruolo avuto in questi mesi dalla Giunta regionale che ha sostenuto tutti gli sforzi per tenere in piedi il confronto con le multinazionali interessate all’acquisizione dello stabilimento, Glencore in testa.
Francesco Pigliaru rassicura tutti sugli investimenti della Qatar Foundation. «Non c’è alcuna riunione a Palazzo Chigi cui la Qatar Foundation debba partecipare nei prossimi giorni – ha detto il governatore, replicando alle ricorrenti voci delle ultime ore -. Tanto meno risulta che gli investitori abbiano cambiato idea rispetto alla determinazione mostrata nell’incontro del 3 settembre scorso a Palazzo Chigi, nel quale hanno confermato come strategico il loro investimento in Sardegna».
«Come succede per tutti gli investimenti stranieri significativi, ovunque e in Italia in particolare, si tratta di un procedimento complesso che va seguito con estrema attenzione – ha aggiunto il presidente Pigliaru – e così si è comportata la Regione, che come tutti sanno, ha fatto in poche settimane molto più di quello che era stato fatto negli anni precedenti e che continua ad impegnarsi, insieme al Governo, per favorire il buon esito di questa importante operazione.»
I Riformatori sardi avranno un incontro pubblico con il governatore della Sardegna, Francesco Pigliaru, questo pomeriggio, alle 18.00, nella sala del Search (sotterranei del comune di Cagliari), con ingresso nel Largo Carlo Felice, una sorta di question time col capo dell’esecutivo regionale sui temi più importanti dell’attualità politica ed economica regionale, da Cagliari parte lo sviluppo per la Sardegna.
E’ stato firmato nel tardo pomeriggio, il Memorandum tra la presidenza del Consiglio dei ministri, il ministero dello Sviluppo economico, la Regione Autonoma della Sardegna e la multinazionale svizzera Glencore, sugli impegni condivisi perché la stessa Glencore possa avviare la trattativa per l’acquisizione dell’impianto ex Alcoa di Portovesme.
Il Governo era rappresentato dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Graziano Delrio, dal ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, dal vice ministro dello Sviluppo Economico Claudio De Vincenti, la Regione dal presidente Francesco Pigliaru, e Glencore International AG, dall’Amministratore Delegato Ivan Glasenberg, in data odierna.
Il Governo e la RAS perseguono l’obiettivo della ripresa della produzione nello smelter di Portovesme, cessata per decisione della proprietà Alcoa. Tale obiettivo è perseguito sulla base degli accordi fra Governo, RAS, Enti locali, Parti sociali e Alcoa che prevedono anche l’impegno di Alcoa a favorire, in assoluta buona fede, il riutilizzo produttivo dell’Impianto.
Il Governo e la RAS hanno pertanto invitato tutti gli operatori potenzialmente interessati a verificare le condizioni per rilevare l’impianto, prospettando a tutti identiche condizioni di contesto.
In questa prospettiva, il Governo e la RAS, come fatto anche con altri operatori, hanno invitato Glencore, proprietaria nella stessa area di Portovesme di altro impianto di produzione di metalli non ferrosi, a discutere quali condizioni fondamentali debbano sussistere per considerare la possibilità di riavviare l’impianto. Glencore è pronta a proseguire attraverso ulteriori approfondimenti in questa opportunità.
Il Protocollo rappresenta lo stato attuale, alla data della sottoscrizione, delle discussioni avviate da Governo, RAS e Glencore. Pertanto, il suo contenuto non costituisce in alcun modo vincolo contrattuale per nessuna delle Parti né potrà costituire fonte di affidamento per terzi.
Il confronto fra Governo, Regione e Glencore, si è sviluppato prevalentemente: sulle condizioni economiche di fornitura dell’energia; sulle possibilità di sostenere con risorse pubbliche gli investimenti necessari; sul miglioramento delle condizioni di contesto infrastrutturale.
L’Intesa conseguita fra Governo, RAS e Glencore, sul complesso dei suddetti punti, è basata su soluzioni di mercato e sul rispetto delle regole della concorrenza dell’UE e della Repubblica.
L’esito dell’operazione è tuttavia subordinato al completamento da parte di Glencore di una esaustiva due diligence in relazione all’impianto e alle condizioni della sostenibilità della gestione delle attività sul lungo termine.
Il Governo e la RAS faranno tutto quanto in loro potere per facilitare il buon esito dell’operazione.
«Finalmente si garantiscono le condizioni affinché un soggetto industriale (che non era stato preso in considerazione due anni fa) – ha commentato Roberto Puddu, segretario della Camera del Lavoro del Sulcis Iglesiente – possa interessarsi seriamente per la possibile ripresa produttiva dello smelter e, per noi, della ripresa di tutta la filiera industriale ed energetica, che può garantire ancora innovazione, sviluppo economico e lavoro. La strada è ancora lunga ed è merito dei lavoratori che non si sono arresi e con i quali, l’intero territorio e tutta la nostra organizzazione non mollerà mai!»
Numerose le delibere approvate oggi dalla Giunta regionale presieduta da Francesco Pigliaru.
La prima riguarda l’istituzione del tavolo regionale per la riqualificazione e il rafforzamento delle cure primarie. La delibera, proposta dall’assessore della Sanità, Luigi Arru, richiama in particolare l’articolo 5 del Patto della Salute 2014-2016, in merito alla programmazione sanitaria nazionale per la definizione dei livelli essenziali di assistenza (Lea) necessari per garantire equità e universalità del Sistema Sanitario Nazionale, attraverso l’istitruzione di UCCP (Unità complesse di cure primarie) e AFT (Aggregazioni Funzionali Territoriali) per l’erogazione delle cure primarie nell’ambito dell’organizzazione dei distretti socio-sanitari.
Su proposta dell’assessore del Lavoro, Virginia Mura, è stata approvata la delibera con la quale si istituisce l’elenco regionale dei lavoratori socialmente utili (Lsu), la pubblicazione sul sito istituzionale e la divulgazione agli enti territoriali interessati e che necessitano di organico. E’ stato stanziato un milione di euro, cofinanziamento Regione e Governo centrale, per l’assunzione a tempo determinato di 72 persone verso 25 enti.
Quasi 700 mila euro del Bilancio 2014 sono stati destinati, su proposta dell’assessore del Turismo, Francesco Morandi, alle Confederazioni delle imprese artigiane per favorire le attività sui problemi dello sviluppo economico sociale. I contributi saranno assegnati per la formazione di quadri dirigenti di imprese singole o associate, per lo studio, ricerca, divulgazione e propaganda e l’erogazione di servizi di assistenza e consulenza. I programmi delle attività e iniziative 2014 sono stati presentati dal CNA, CLAAI, Confartigianato e Casartigiani e i contributi saranno erogati in base al numero dei soci iscritti e certificati dalle Confederazioni, che sono tenute a trasmettere all’assessorato l’articolazione dei programmi delle iniziative specificando singole azioni e voci di spesa.
Circa 22mila euro del bilancio 2014 e uno stanziamento di 250 mila euro del bilancio 2015 saranno destinati al funzionamento dello Sportello linguistico regionale per la promozione e la valorizzazione della lingua sarda. Viene inoltre confermata la costituzione dell’Istituto tecnico superiore (ITS) per la mobilità sostenibile finanziato con le risorse statali previste per il 2014 pari a 243 mila euro, e 250 mila euro come compartecipazione regionale.
Su proposta dell’assessore dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, sono state rimodulate le risorse per gli interventi del Fep, Fondo europeo per la pesca, per un totale di 5 milioni e 405 mila euro.
Al prezzo simbolico di un euro, l’assessore dell’Urbanistica ed Enti locali, Cristiano Erriu, ha proposto l’istituzione dell’elenco dei beni immobili regionali da destinare agli enti locali territoriali e l’alienazione dei terreni della condotta idrica dismessa “ex Casmez” del comune di Tortolì.
Approvate su proposta dell’assessore dell’Ambiente, Donatella Spano, le procedure di valutazione di impatto ambientale relative al progetto “Lavori di realizzazione della strada di collegamento Tempio-Strada Provinciale per Aglientu“. E ancora, la richiesta di permesso di ricerca mineraria denominato “Monte Reposu” per argille bentonitiche e smettiche. Per quanto concerne la Conservatoria delle Coste della Sardegna è stata approvata invece la determinazione del Commissario straordinario dell’Agenzia n° 218 del 15 settembre 2014 che riguarda la proposta di bilancio consuntivo per l’anno 2013, con la documentazione contabile e il parere del collegio dei Revisori dell’11 settembre 2014.
E’ stata approvata su proposta dell’assessore dei Lavori pubblici Paolo Maninchedda, nell’ambito del “Piano straordinario per il Sulcis” la riprogrammazione di 19 milioni di euro all’interno dell’accordo di programma quadro per l’interconnessione dei sistemi idrici di collegamento Tirso Flumendosa.
Sono state approvate, infine, le direttive regionali sulle sovvenzioni a favore degli Enti locali per la realizzazione dei piani per insediamenti produttivi (Pip), su proposta di delibera dell’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras. Le direttive definiscono criteri e modalità di individuazione degli enti beneficiari delle sovvenzioni. I lavori a carico degli enti devono essere appaltati entro 6 mesi per interventi immediatamente cantierabili, entro 12 per gli altri interventi dal momento della prima quota erogata.
Un investimento di due milioni di euro per la valorizzazione del complesso scultoreo di Mont’e Prama. I fondi, stanziati grazie a un Accordo di Programma Quadro tra Regione, il ministero dei Beni e delle Attività Culturali e il Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione economica, saranno utilizzati per l’ampliamento del Museo Civico di Cabras e l’allestimento introduttivo dei reperti. Ancora, rientrano nell’accordo il progetto scientifico-culturale di musealizzazione, la progettazione e realizzazione dell’allestimento dei contenuti museali, il piano di gestione e quello di comunicazione e promozione delle statue a livello internazionale.
L’Accordo di Programma Quadro rafforzato in materia di Beni e attività culturali, centrato sulla valorizzazione del complesso scultoreo di Mont’e Prama, è stato firmato lunedì 3 novembre a Roma e illustrato oggi ai giornalisti, nella sala Giunta di viale Trento, dal presidente della Regione Francesco Pigliaru, il sottosegretario del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Francesca Barracciu, e l’assessore regionale della Cultura, Claudia Firino.
«Questo Accordo è un esempio di leale e fattiva collaborazione con il Ministero – ha detto il presidente della Regione Francesco Pigliaru presentando l’APQ alla stampa. – Le statue di Mont’e Prama sono un attrattore straordinario e siamo ben consapevoli di avere tra le mani un grande potenziale non solo dal punto di vista culturale, ma anche economico. Nel 2015, pur nelle difficoltà del bilancio, uno spazio adeguato sarà riservato alla valorizzazione del complesso scultoreo di Mont’e Prama e di tutta la nostra cultura nuragica. Mont ‘e Prama e la Sardegna devono ritrovare il posto che spetta loro nei libri di testo delle scuole.»
L’attenzione del Ministero è stata evidenziata dal Sottosegretario dei Beni e delle Attività Culturali Francesca Barracciu. «Il complesso di Mont’e Prama non è solo un tesoro culturale ma anche una grande occasione per creare reddito e sviluppo non solo per la Sardegna ma per tutto il Paese – ha spiegato Francesca Barracciu. – Sarà nostro preciso impegno fare in modo che questo grande ritrovamento archeologico, che contribuisce a scrivere una parte della storia del Mediterraneo, sia reso noto ai visitatori dell’Expo 2015, magari attraverso il sistema digitale elaborato dal CRS4: l’obiettivo è quello di spingere i tanti turisti che arriveranno in Italia a visitare la Sardegna. Vogliamo dare impulso anche a scavi e ricerca, assicurando la massima collaborazione con le Università sarde».
L’assessore regionale Claudia Firino ha sottolineato come oggi si scriva «un ulteriore e importante passo nel processo di valorizzazione delle statue: nonostante i primi reperti siano stati rinvenuti negli anni ’70 l’accelerazione per la valorizzazione è stata impressa negli ultimi mesi. La situazione finanziaria è molto difficile – ha detto l’assessore – ma l’APQ testimonia la volontà comune di Regione e Ministero di valorizzare il patrimonio isolano, così come di puntare sulla promozione internazionale. Vogliamo investire con decisione nel nostro patrimonio, ancora poco valorizzato a causa delle poche risorse: abbiamo tanti giovani che hanno investito in una preparazione nell’ambito dei Beni culturali e che aspettano l’opportunità di lavorare. Per ciò che concerne il sito di Mont’e Prama, infine, c’è un’importante novità: stiamo mettendo a punto un programma di vigilanza costante che non sia più vincolato all’emergenza del momento».
Durissima critica del consigliere regionale di Forza Italia Ignazio Locci alla Giunta regionale sulla vicenda Igea.
«Lo sciopero generale di tutto il personale Igea indetto da Cgil, Cisl e Uil di categoria – dice Locci – è il risultato scontato dell’inattivismo della Giunta di Francesco Pigliaru. L’assessore regionale all’Industria, Maria Grazia Piras, è da mesi che promette soluzioni per traghettare la controllata regionale fuori dalle secche della crisi. Ma, a oggi, all’orizzonte non appare nulla di positivo. Anzi: gli oltre duecento dipendenti Igea attendono il pagamento delle mensilità arretrate mentre del piano industriale, più volte annunciato, non si sa ancora nulla.»
«Si tratta di una vertenza che si trascina da mesi e che, oltre a penalizzare circa duecento famiglie, sta lasciando nell’incuria l’immenso e inestimabile patrimonio minerario della Sardegna, specie quello del Sulcis-Iglesiente, non fruibile ai visitatori e in stato di parziale abbandono. Almeno l’assessore Piras cerchi di distinguersi dai “professori” e passi dalle parole ai fatti. La Sardegna non può permettersi di lasciare in stato di abbandono le sue immense risorse minerarie. E, soprattutto, i lavoratori non possono continuare ad attendere pazientemente il pagamento degli stipendi. Lo sciopero generale è un segnale d’allarme che l’esecutivo ha il dovere di prendere seriamente in considerazione. Delle parole siamo tutti stufi – conclude Ignazio Locci -: è il momento che si passi alle azioni concrete.»
La Giunta regionale, su proposta dell’assessore del Lavoro, Virginia Mura, ha stanziato oltre 26 milioni di euro per avviare politiche attive per i lavoratori in uscita dagli ammortizzatori sociali. I fondi provengono, soprattutto, da risorse europee non spese e somme a valere sul bilancio della Agenzia per il Lavoro. L’intervento è rivolto in via sperimentale a circa 4.000 lavoratori, con età media tra i 40 e i 59 anni (75% uomini) espulsi dal bacino della mobilità in deroga. Il maggior numero degli interessati al provvedimento risiede nella provincia di Cagliari, nel Medio Campidano e nel Sulcis Iglesiente, e ha beneficiato di ammortizzatori sociali in deroga nell’ultimo triennio (2012-2013-2014).
«Si tratta di un intervento che va nella direzione da noi auspicata verso un nuovo modello di politiche attive del lavoro – sostiene il presidente della Regione, Francesco Pigliaru. Il provvedimento odierno, affiancato a Garanzia Giovani, consente di dare risposte a migliaia di persone disoccupate. Non bisogna restare legati alla sola idea degli ammortizzatori sociali. La Giunta – aggiunge il Presidente – si sta muovendo con un disegno ben preciso: siamo partiti con Garanzia Giovani, con la delibera di oggi ci stiamo occupando della fascia d’età opposta. Stiamo dando risposte perché un licenziamento diventi qualcosa di molto meno traumatico rispetto a quanto accade ora. La nostra strategia è accompagnare i senza lavoro verso una nuova occupazione».
L’intervento di Flexicurity avrà durata di sei mesi. Sono tre gli assi portanti individuati dalla giunta: assicurare sostenibilità sociale alla perdita del posto di lavoro e continuità di reddito; ridurre i tempi di lontananza dal mondo del lavoro; favorire l’acquisizione di competenze utili a sostenere nel tempo le opportunità di lavoro. Lo strumento più importante individuato dalla Regione è quello dei tirocini. Per sei mesi, la spesa a carico dell’amministrazione regionale ammonterà a 3.900 euro per persona (il fabbisogno finanziario è pari a 15 milioni e 600 mila euro). I beneficiari del provvedimento saranno presi in carico dai Centri Servizi per l’Impiego che avranno il compito di orientare i lavoratori nel percorso di reinserimento.
«La Regione – spiega l’assessore del Lavoro, Virginia Mura – non solo intende garantire continuità di reddito e ricollocazione nel mondo del lavoro, ma garantire anche un sistema di incentivi alle imprese per favorire nuove assunzioni. Per questo motivo la delibera prevede un bonus per le aziende che potrà variare da un minimo di 1.500 euro a un massimo di 6.000 euro.»