27 April, 2024
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«Il poligrafo del servizio di Emodinamica dell’Ospedale Sirai tornerà a funzionare. Abbiamo lavorato con Ats per una soluzione che tenesse conto dell’urgenza di ripristinare un macchinario fondamentale per la diagnostica e quindi per la qualità del servizio erogato.»

Sono le parole dell’assessore della Sanità Mario Nieddu. Nella giornata di ieri, Ats ha infatti emanato la determina per l’affidamento diretto per la manutenzione straordinaria del Sistema Poligrafico Axiom Senis in dotazione all’Unità Operativa di Emodinamica dell’Assl di Carbonia. L’intervento avrà un costo di circa 43mila euro.

«Ora ci aspettiamo – ha concluso l’assessore regionale della Sanità – che il problema venga risolto in tempi rapidi, con l’obiettivo di ridurre il più possibile i disagi per il territorio e garantire la sicurezza e la salute dei cittadini del Sulcis.»

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Il Consiglio regionale ha approvato la seconda variazione di bilancio, contenente disposizioni in materia sanitaria.

I lavori del Consiglio regionale sono stati aperti dal presidente Michele Pais, che prima della discussione del primo punto all’ordine del giorno ha sospeso la seduta e convocato la Conferenza dei capigruppo.

Alla ripresa dei lavori il presidente Michele Pais ha comunicato l’inversione dell’ordine del giorno, che prevede dunque la discussione della mozione 27. La consigliera Laura Orrù (Progressisti) l’ha illustrata, ringraziando “tutto il centrosinistra, le associazioni e gli enti locali” per l’adesione all’atto parlamentare a sua prima firma. “Il problema della plastica colpisce tutti noi e l’Europa è il secondo produttore al mondo di plastica, che finisce poi riversata in mare come ben sappiamo. L’Italia è uno dei principale produttori di stoviglie monouso e d’acqua in bottiglia di plastica, otto miliardi di pezzi ogni anno. Non possiamo più chiudere gli occhi ma dobbiamo adoperarci contro questo inquinamento. Soprattutto perché la nostra regione basa il turismo sul suo ecosistema”. L’on. Laura Orrù ha proseguito: “Noi vogliamo concretamente sollecitare tutti voi perché il mondo della produzione e dell’industria viri una volta per tutte verso un’economia di tipo circolare. Deve essere chiaro che l’economia verde può essere considerata la terza rivoluzione industriale e spero che anche la maggioranza e la Giunta concordino su questo e siano conseguenti. Dobbiamo coinvolgere tutti i Comuni e tutti i portatori di interesse per andare nella direzione plastic free, minimizzando l’uso di materiale monouso non biodegradabile a cominciare dal nostro Consiglio regionale”.

A seguire l’on. Laura Caddeo (Progressisti) ha aggiunto: “E’ indubbio che occorra legiferare ma vanno cambiati gli atteggiamenti individuali e collettivi per ridurre il consumo di plastica non biodegradabile. La chance di salvare il nostro pianeta passa dall’educazione e dalla scuola, da una massiccia campagna di alfabetizzazione ecologica. La Sardegna è terrai ideale per avviare un non più procrastinabile  cambiamento”.

L’on. Francesco Mura (Fdi) ha detto di condividere questa iniziativa e ha aggiunto che “l’educazione ambientale è il passaggio necessario per andare nella direzione di preservare l’ambiente. Per questo propongo all’opposizione un ordine del giorno congiunto che vada proprio in quella direzione”.

Per l’on. Gigi Piano (Pd) “se filtrassimo tutte le acque salate del mondo scopriremmo che sono ricche di plastica in sospensione  e la catena alimentare del mare sta subendo danni forse ormai irreparabili. Purtroppo il nostro sistema produttivo è condizionato dall’uso massiccio della plastica ma la nostra generazione ha l’obbligo morale e politico di far fronte a questa enorme emergenza, che non risparmia nemmeno la nostra isola. Sono convinto che la Giunta e in particolare l’assessore all’Ambiente condividano questi ragionamenti e queste ambizioni”.

Il Pd ha preso la parola anche con l’on. Corrias, che ha detto: “Non possiamo però lasciare i Comuni alle prese con le loro ordinanze sindacali perché non basta. Bisogna intanto vietare l’uso della plastica negli arenili e deve essere la Regione a imporre questo divieto”.

L’on. Diego Loi (Progressisti) ha esordito dicendo che “questo governo regionale non può non prendere in considerazione il tema, anche perché dal 2021 l’Ue ha previsto che la plastica non rinnovabile sia bandita. Ma in realtà questo tema rappresenta in pieno il futuro della Sardegna: non bastano gli strumenti amministrativi che un Comune ha a disposizione, se vogliamo che l’effetto sia forte. E’ più importante sensibilizzare invece che pensare di affidarci soltanto alla repressione delle condotte irresponsabili”.

A seguire l’on. Antonio Piu (Progressisti), secondo cui “bisogna essere chiari e, ad esempio, se vogliamo evitare di produrre otto miliardi di bottiglie di plastica è necessario che si consumi l’acqua della rete e che l’acqua delle case sarde non abbia un cattivo sapore. Mi auguro che la green economy e le ordinanze comunali sono il primo passo verso una necessaria sensibilizzazione ma non bastano i divieti se non si registra al tempo stesso un profondo cambio culturale”.

Sempre dai banchi dell’opposizione l’on. Eugenio Lai (Leu) ha preso la parola per dire che “il tema ambientale è ormai nel dibattito pubblico e nell’agenda delle istituzioni, visto che si tratta del tema più importante della nostra epoca e l’unico vero lasciato verso i nostri figli. Ormai è chiaro che la Regione Sardegna debba svolgere la sua parte e affiancare l’azione che già i Comuni sardi hanno già avviato, preferendo il vetro e il materiale biodegradabile. Altrettanto dovremmo fare in questo Consiglio regionale, nella nostra vita di tutti i giorni in questo palazzo”.

Il capogruppo dei Riformatori Michele Cossa, dopo aver ringraziato la collega Orrù per aver sollevato un tema molto sensibile, ha auspicato il coinvolgimento di tutti i soggetti pubblici in un nuovo impegno sull’argomento, colmando i gravi ritardi di tante istituzioni a cominciare dalla stessa Unione europea, che lo ha inserito solo recentemente in uno specifico piano strategico. Occorre un quadro normativo adeguato nel quale la Regione possa svolgere un ruolo più incisivo e, come Riformatori, ha aggiunto, depositeremo a breve una proposta di legge che, pur essendo per certi aspetti emergenziale, inizi ad “aggredire” il problema. Con i nostri 1841 km di coste circondate dal mare, ha detto infine, sentiamo l’inquinamento in modo particolare e dobbiamo fare qualcosa subito.

Il consigliere Roberto Deriu, del Pd, prendendo la parola sull’ordine dei lavori, ha osservato in considerazione della volontà unanime del Consiglio, ha sollecitato la Giunta ad esprimere la sua posizione.

Il capogruppo del Pasd’Az Franco Mula ha sollecitato una breve sospensione dei lavori per definire un ordine del giorno condiviso al quale alcuni gruppi stanno già lavorando.

A nome della Giunta l’assessore dell’Ambiente Gianni Lampis ha sottolineato che il dibattito in Consiglio ha fatto emergere la passione dell’Assemblea sarda ma anche la preoccupazione per il problema ambientale. Successivamente ha ricordato che, a pochi giorni dal suo insediamento, furono rinvenuti nella pancia di un capodoglio piaggiato ben 22 kg di plastica e, in quella circostanza, ha precisato, tutti si sono resi conto di trovarsi davanti ad una grande sfida culturale. L’assessorato parte da una buona base, da detto ancora citando l’attività dei centri di educazione ambientale che diffondono sui territori informazioni e buone pratiche con il coinvolgimento dei Comuni, e quella della rete dei parchi e delle aree marine protette sempre più capaci di mettere in campo progetti di qualità. In sede di commissione Ambiente all’interno della conferenza delle Regioni è già emersa, ha affermato Gianni Lampis, la necessità di maggiori risorse da parte dello Stato e di revisione della normativa che classifica come speciali i rifiuti recuperati in mare, con alti costi di smaltimento e tempi eccessivamente lunghi per l’eliminazione di questi materiali. Nel nuovo Piano dei rifiuti, ha poi sostenuto, sarà importante agire sulla differenziata per arrivare ad una vera e propria filiera di settore con impianti adeguati ed efficienti che ancora mancano. L’assessore ha infine annunciato una delibera riguardante le tante sagre che si svolgono in Sardegna, alle quali sarà assegnata una premialità collegata proprio all’uso di materiali bio-degradabili. Gianni Lampis ha espresso in conclusione parere favorevole sull’ordine del giorno unitario proposto dal Consiglio.

In sede di replica, la prima firmataria della mozione Laura Orrù (Progressisti), ha manifestato soddisfazione per la qualità del dibattito, le dichiarazioni dell’assessore e la proposta di legge annunciata dai Riformatori. E’una risposta alla domanda di tanti cittadini, ha concluso, e le istituzioni regionali hanno il dovere di fare nel più breve tempo possibile qualcosa di concreto.

Subito dopo il presidente ha sospeso brevemente la seduta per consentire ai gruppi di preparare l’ordine del giorno.

Alla ripresa dei lavori il presidente ha comunicato l’arrivo dell’ordine del giorno sul quale la Giunta ha espresso parere favorevole.

Il consigliere dei Progressisti Antonio Piu ha osservato di non aver potuto leggere il documento ed il presidente ha quindi deciso di darne lettura attraverso il segretario Carla Cuccu.

Per dichiarazione di voto, il consigliere del M5S Alessandro Solinas ha messo l’accento sull’alto valore del documento che ribadisce il principio della conservazione dell’ambiente naturale, come compito etico e civile assegnato alla generazione attuale nei confronti di quelle successive.

Il capogruppo della Lega Dario Giagoni ha sottolineato che ambiente e salute sono le grandi priorità del nostro tempo, da sempre al centro dei programmi della Lega.

Il consigliere dell’Udc Giorgio Oppi ha espresso il parere favorevole del suo gruppo.

Successivamente l’ordine del giorno, che auspica fra l’altro un intervento legislativo urgente della Regione sulla materia accompagnato da una campagna si sensibilizzazione rivolta ai residenti ed ai visitatori, è stato messo ai voti ed il Consiglio lo ha approvato con 53 voti favorevoli.

Il presidente ha quindi sospeso la seduta riconvocando il Consiglio per le 15.30.

La seduta pomeridiana è stata aperta dal presidente Michele Pais. Il Consiglio ha proseguito l’esame dell’ordine del giorno con la mozione n. 37 (Mula e più) sul potenziamento e la salvaguardia degli uffici della Motorizzazione civile di Cagliari, Sassari, Oristano e soprattutto Nuoro, a rischio chiusura, e sul trasferimento dallo Stato alla Regione delle competenze in materia di motorizzazione civile.

Sull’ordine dei lavori, il consigliere dei Progressisti Francesco Agus ha chiesto chiarimenti sull’ordine del giorno con particolare riferimento al Dl n. 36 che richiederà sicuramente una discussione approfondita.

Il presidente ha assicurato la discussione del provvedimento con una tempistica adeguata comunicando però la decisione di inserire prima il dibattito sulla mozione n.37 perché l’assessore dei Trasporti Giorgio Todde non potrà essere presente all’intera seduta per impegni istituzionali.

Il primo firmatario della mozione n. 37 Francesco Mula (Psd’Az), illustrando all’Aula il documento ha ricordato in apertura il progressivo ridimensionamento degli organici degli uffici regionali della motorizzazione, a causa del blocco dei concorsi pubblici, con conseguenze negative sull’utenza e le imprese di settore. Il consigliere ha poi fornito alcuni dati sulla dotazioni organiche: l’ufficio di Cagliari è passato da 36 a 27 unità, quello di Sassari, da 40 a 15, in quello di Oristano sono presenti 13 unità ed appena 8 in quello di Nuoro. Nel frattempo, ha aggiunto Franco Mula, sono state trasferite agli uffici regionali le funzioni relative agli albi provinciali degli autotrasportatori ma la scarsità di personale ha determinato il sostanziale blocco delle revisioni dei mezzi pesanti, con prenotazioni che vanno dai 9 ai 16 mesi, disagi ed aggravi di costi per le imprese del comparto e per l’indotto. Insomma, ha sintetizzato, siamo di fronte ad un contesto grave di inefficienze pubbliche sul quale lo Stato non interviene determinando forte peggioramento del servizio, per cui è necessario ed urgente trasferire alla Regione le funzioni dello Stato in modo da garantire rinnovamento degli organici, stabilità degli orari, qualità del servizio e risorse aggiuntive per circa 10 milioni all’anno. E’una decisione indispensabile, ha concluso Mula, anche perché la Sardegna è l’unica Regione dove le competenze degli uffici della motorizzazione sono ancora collocate al livello statale.

Il capogruppo della Lega Dario Giagoni, sull’ordine dei lavori, ha chiesto una breve sospensione della seduta che è stata accordata.

Alla ripresa dei lavori, non essendoci iscritti a parlare, il presidente ha dato la parola all’assessore Giorgio Todde per esprimere il parere della Giunta.

L’assessore ha riferito di assicurazioni fornite dal ministero che non si sono concretizzate  e quindi la realtà della Sardegna non è cambiata, con giovani che devono sostenere l’esame della patente e autotrasportatori che lavorano con i loro mezzi che non possono accedere ad importanti servizi di pubblica utilità. L’assessore, in conclusione, ha ribadito l’impegno della Regione nei confronti del Ministero per il trasferimento di competenze e di risorse che, fra l’altro, consentiranno il reclutamento del personale a livello regionale.

Presiede l’Assemblea il vice presidente Giovanni Antonio Satta.

In sede di replica il capogruppo del Psd’Az Franco Mula si è dichiarato soddisfatto delle dichiarazioni dell’assessore, soprattutto per il trasferimento in sede locale sia delle competenze che delle risorse finanziarie che consentiranno alla Regione di potenziare gli uffici.

Per dichiarazione di voto, il consigliere dei Riformatori Michele Cossa ha auspicato la sollecita soluzione di un problema che si trascina da anni e crea un grave danno economico all’economia della Sardegna. Già nel 2014, ha ricordato, il Consiglio aveva approvato un ordine del giorno unitario che non ha avuto seguito, pertanto è opportuno intervenire in sede di commissione paritetica per perfezionare il trasferimento di competenze attraverso una norma di attuazione.

Non essendoci altri iscritti a parlare il presidente ha messo in votazione la mozione, che il Consiglio ha approvato con 46 voti a favore.

Successivamente è stata chiamata la discussione della mozione n. 25 (Comandini e più) della quale il primo firmatario ha però chiesto il rinvio in attesa dell’acquisizione di ulteriori elementi.

Subito dopo il Consiglio ha discusso l’interpellanza n. 34 (Salaris e più) sul sistema di raccolta del sangue in Sardegna.

Illustrando l’iniziativa il consigliere dei Riformatori sardi ha ricordato che il sistema sardo richiede 108.000 unità di sangue all’anno, delle quali 82.000 sono fornite dall’Avis (42.000) e da altre associazioni. E’un deficit da colmare, ha sollecitato Aldo Salaris, sia perché determina costi aggiuntivi per la Regione nella misura di 5 milioni annui, sia perché occorre assicurare sia all’Avis che alle altre associazioni le regolarità dei rimborsi peraltro prevista da un recente accordo Stato-Regioni.

Nella risposta l’assessore della Sanità Mario Nieddu ha affermato che, a fronte dei dati citati nell’interpellanza, la Sardegna ha un indice di consumo di sangue fra i più alti d’Italia a causa della talassemia e in particolare vengono utilizzate 67 unità di sangue per 1000 abitanti rispetto ad una media nazionale di 42. Per quanto riguarda i rimborsi l’assessore ha spiegato che il riferimento era in passato ad una delibera di Giunta e non all’accordo Stato Regioni, che però verrà recepito a breve, consentendo anche al tavolo tecnico attivo già dal mese di maggio di pagare l’annualità 2018 esaminando inoltre la possibilità di incrementi dietro presentazione di adeguata documentazione.

In replica, il consigliere Salaris ha presto atto delle informazioni fornite dall’assessore, auspicando la positiva soluzione del problema.

Successivamente è stata chiamata la discussione della Mozione n.5 (Cuccu e più) sul reddito energetico.

Prima di passare all’esame del documento, il capogruppo di Leu Daniele Cocco, sull’ordine dei lavori, ha ricordato che nella seduta di stamattina i capigruppo avevano deciso l’inversione dell’ordine del giorno perché il presidente della Regione Solinas voleva presenziare alla discussione del Dl 36 ma, ha osservato, il presidente ancora non c’è e vogliamo capire cosa succede.

Il capogruppo del Psd’Az Franco Mula ha garantito la discussione del Dl entro la serata, dopo la mozione della collega Cuccu.

Il consigliere di Leu Eugenio La ha affermato che l’opposizione sta facendo la maggioranza sul Dl 36 che, per noi, va approvato ma a condizione che la maggioranza faccia la sua parte.

Il consigliere dei Progressisti Massimo Zedda ha detto che è facile sapere se il presidente della Regione c’è o non c’è, perché le riunioni della conferenza dei presidenti di Regione vengono convocate con larghissimo anticipo con ordine del giorno ben definito.

Il capogruppo del Pd Gianfranco Ganau ha parlato di situazione imbarazzante, perché ci è stato chiesto di rinviare per problemi interni alla maggioranza e perché il presidente voleva partecipare e tuttavia la proposta di inserire nel Dl un emendamento evidentemente inammissibile in materia di spostamento di elezione delle Province non è accettabile, anche perché abbiamo proposto soluzioni alternative e corrette per arrivare allo stesso risultato delle quali la maggioranza non ha tenuto conto.

Desirè Manca, capogruppo del M5S, ha condiviso i precedenti interventi della minoranza, precisando che gli accordi raggiunti in sede di conferenza dei capigruppo vanno rispettati, per cui occorre sapere a che ora sarà discusso l’argomento più importante dell’ordine del giorno del Consiglio.

Subito dopo il presidente Pais ha sospeso la seduta, convocando la conferenza dei capigruppo.

Alla ripresa dei lavori il presidente Pais ha chiamato il presidente Domenico Gallus (Sanità) ad illustrare all’Aula il disegno di legge 36A. “Questo testo ha avuto un via libera immediato”, ha detto il relatore, “grazie all’impegno di tutti i consiglieri e in particolare di quelli dell’opposizione, che hanno mostrato grande disponibilità. Il testo contiene manovre non eccessive ma è significativo l’aumento per i disabili extra Lea e per le facoltà di medicina delle università di Cagliari e Sassari. Ancora, la dotazione triennale di 5 milioni di euro aggiuntivi per le organizzazioni del 118, attraverso l’Areus, oltre a un milione di euro per le cure termali in Sardegna”.

L’on. Francesco Agus (Progressisti sardi) ha detto: “Ci divideremo prossimamente su altri temi sanitari ma non potevamo non sostenere politiche tecniche e positive come quelle contenute in questo testo, migliorato grazie al lavoro di tutti noi in commissione. Abbiamo evitato errori, come quelli che si stavano per fare sul 118: ora con la nuova norma non solo confermiamo il finanziamento di 5 milioni di euro ma lo confermiamo anche per i successivi due anni, sino al 2021. Questo perché riconosciamo l’importanza del lavoro di chi opera nell’emergenza urgenza sarda”. L’oratore ha aggiunto: “Vedo però all’orizzonte il rischio che lo sforzo che stiamo facendo per avere specialisti medici in tutte le specializzazioni necessarie ai sardi rischia di essere vanificato dal mancato coordinamento delle due facoltà sarde di Medicina”.

A seguire il capogruppo del Pd, on. Gianfranco Ganau, ha parlato di “miglioramento complessivo del sistema sanitario grazie a questo provvedimento. Si tratta di risorse aggiuntive che serviranno anche a ridurre le liste d’attesa oltre a formare nuovi medici specialisti. Ma si tratta soprattutto di riconoscere sotto il profilo economico il lavoro delle associazioni e coop che prestano servizio nel 118: su questo abbiamo lavorato molto in commissione e ci siamo riusciti, scongiurando il rischio di un taglio che non sarebbe stato accettabile. Con questi denari potremmo rivedere gli importi della convenzione che lega Areus alle organizzazioni”.

L’on. Michele Cossa (Riformatori) ha chiesto alla giunta di “accompagnare per il futuro le variazioni di bilancio a una relazione che ci possa far capire per quale ragione si propone quella variazione”.

Per la Giunta l’assessore alla Sanità, Mario Nieddu, ha spiegato il provvedimento: “L’obiettivo di questo disegno di legge è migliorare la qualità dell’assistenza erogata, a cominciare dall’abbattimento delle liste d’attesa e anche sul fronte dell’assistenza domiciliare e dell’emergenza”.

Per l’on. Daniele Cocco (Leu)  “è un disegno di legge importante, vale 30 milioni di euro e in pochi giorni arriviamo a questo risultato grazie alla disponibilità dei commissari e degli assessori. C’è davvero poco da aggiungere”.

Il vicecapogruppo  Pd, on. Roberto Deriu, ha ricordato che “nella scorsa legislatura erano stati analizzati i bilanci di queste coop e associazioni, si tratta di rendiconti con una perdita strutturale. Queste risorse che oggi stiamo prevedendo per il triennio servono dunque a pareggiare i bilanci, in linea con una politica di salvaguardia del 118 sardo, che è quasi tutto svolto da privati sardi. Peraltro, questi fondi devono essere erogati immediatamente perché sarebbe beffardo il contrario, se questo non avvenisse. L’assessore Mario Nieddu deve prendere un impegno con speciale attenzione”.

Approvato l’articolo 1 e così il 2; il 3 con l’allegato 1 e l’allegato 2.

Il consigliere Roberto Deriu (Pd) ha dichiarato voto favorevole «perché la giunta si impegna a dare corso al risultato del referendum e a predisporre un provvedimento che riporti le Province all’elezione diretta».  Francesco Agus (Progressisti) ha detto di non votare a favore ed ha contestato la presentazione di un ordine del giorno in materia di Enti locali collegato ad un disegno di legge che riguarda una variazione di bilancio per dotazioni alla sanità . Massimo Zedda (Progressisti) ha argomentato il suo dissenso in linea con quanto affermato dal capogruppo Francesco Agus ed ha affermato: «Un conto è parlare dello slittamento delle elezioni di secondo grado per le Province ed un altro è introdurre l’argomento dell’elezione diretta, anche perché a mio giudizio prima deve esserci una profonda riforma della Regione».

Eugenio Lai (LeU) ha precisato che la discussione dell’ordine del giorno è stata resa possibile dalla deroga accordata in sede di capigruppo dai rappresentanti della minoranza ed ha annunciato voto favorevole. Sulla stessa lunghezza d’onda l’intervento del capogruppo LeU, Daniele Cocco: «Siamo a favore della proroga e suggerisco di protrarla almeno fino alla fine dell’anno».

Giuseppe Meloni (Pd) ha ricordato le sollecitazioni alla Giunta per l’approvazione di un’apposita norma da sottoporre all’esame del Consiglio ed ha evidenziato insieme con il ritardo anche la mancanza di accordo in maggioranza sul numero delle province.

Il capogruppo Udc, Giorgio Oppi, ha ricordato la decisione unanime della capigruppo sull’ammissibilità dell’ordine del giorno ed ha invitato i consiglieri ad essere conseguenti, seguito dal presidente Pais il cui intervento è stato contestato dal consigliere Antonio Piu (Progressisti) che annunciando il voto di astensione ha precisato che il suo gruppo ha dato parere favorevole alla discussione dell’ordine del giorno riservandosi di esprimersi nel merito nel corso della discussione. Massimo Zedda e Agus hanno ribadito, intervenendo per fatto personale il concetto espresso dal consigliere Piu mentre l’assessore della Programmazione, Giuseppe Fasolino, a nome della Giunta ha confermato l’impegno dell’esecutivo a presentare entro la prossima settimana un disegno di legge sul ripristino delle elezioni dirette nelle province.

Il presidente del Consiglio ha quindi posto in votazione l’ordine del giorno Dario Giagoni e più che impegna il presidente della Giunta a procedere al rinvio della data fissata per l’elezione dei presidenti delle province (5 ottobre 2019) ed è stato approvato con 36 favorevoli e 15 astensioni. Successivamente ha posto in votazione il testo finale del disegno di legge n. 36 che è stato approvato con 49 voti a favore su 49 votanti.

Dopo uno scambio polemico con il consigliere Massimo Zedda (Progressisti) il presidente Michele Pais ha dichiarato conclusi i lavori ed ha annunciato la convocazione del Consiglio al domicilio.

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La commissione Sanità, presieduta da Domenico Gallus (Udc), ha approvato all’unanimità l’emendamento della Giunta che stanzia 5 milioni di euro annui aggiuntivi a favore delle associazioni onlus e le cooperative sociali convenzionate con il Servizio emergenza-urgenza del 118. I fondi saranno garantiti in modo strutturale da quest’anno dopo che Disegno di legge 36 (Seconda variazione di bilancio. Disposizioni in materia sanitaria) otterrà il via libera dal Consiglio regionale.

Nel disegno di legge 36 era stato eliminato il comma che prevedeva 5 milioni una tantum, approvato nella scorsa legislatura, da erogare alle associazioni e cooperative sociali soltanto in caso di risparmi dell’Ats. Nella seduta della scorsa settimana gli assessori della Sanità, Mario Nieddu, e del Bilancio, Giuseppe Fasolino, avevano spiegato che l’eliminazione era stata necessaria per evitare problemi dal punto di vista normativo e avevano comunque garantito la volontà di trovare le risorse, ma per renderle strutturali e consentire alle associazioni e alle cooperative di programmare spese, investimenti e assunzioni. Oggi gli esponenti dell’Esecutivo hanno presentato l’emendamento che ha l’obiettivo di rendere organico l’incremento annuale dei 5 milioni di euro riconosciuto proprio alle associazioni e cooperative sociali convenzionate con l’Areus.

La Commissione ha approvato all’unanimità anche l’emendamento presentato da Stefano Schirru (Psd’Az), che prevede lo stanziamento di un milione di euro per contribuire ai costi delle prestazioni sanitarie nelle terme della Sardegna. Via libera anche all’emendamento, prima firmataria la consigliera della Lega, Annalisa Manca, che aumenta a 1,3 milioni lo stanziamento previsto per «il reclutamento di professori di ruolo dei corsi di laurea e delle scuole di specializzazione delle Facoltà di Medicina e Chirurgia di Sassari e Cagliari». Il testo prevede un incremento di 300mila euro a favore dell’Università di Sassari, in quanto ha attivato nuovi corsi di laurea. L’emendamento, sottoscritto anche dal presidente Domenico Gallus, ha ottenuto il via libera del parlamentino con il solo voto contrario del consigliere Francesco Agus (capogruppo Progressisti) e l’astensione della consigliera del M5S, Carla Cuccu, che hanno chiesto di poter sentire i Rettori delle Facoltà prima di esprimersi sul testo. La Commissione si riunirà nuovamente per il via libera definitivo al disegno di legge 36, dopo il parere finanziario della Terza commissione, che si è riunita questo pomeriggio.

Nella variazione di bilancio è prevista, inoltre, la copertura finanziaria per la medicina generale, l’emergenza sanitaria territoriale, la pediatria di libera scelta, ma anche per l’assistenza integrativa extra-Lea a favore dei pazienti affetti da patologie irreversibili, per l’abbattimento delle liste d’attesa con l’incremento della specialistica ambulatoriale, oltre a un finanziamento per la guardia medica temporanea dell’Isola dell’Asinara, garantita dall’Ordine di Malta finora gratuitamente.

La Commissione è stata convocata per domani mattina alle 9,30 per l’approvazione definitiva del disegno di Legge 36 (Seconda Variazione di Bilancio. Disposizioni in materia sanitaria).

 

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Una delegazione di sindaci del Sulcis Iglesiente, guidata dal presidente della conferenza socio-sanitaria, Paola Massidda, ha incontrato questa mattina l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu.

«Dopo una doverosa premessa sul disegno di riorganizzazione amministrativa della attuale Giunta e sulle nostre perplessità sulla eventuale cancellazione della Asl del nostro territorio – spiega Paola Massidda -, abbiamo esposto le criticità più urgenti nell’erogazione dei servizi sanitari. Questi ultimi richiedono, infatti, un immediato intervento per ripristinare la grave violazione dell’obbligo di rispettare i LEA e certo non si può aspettare l’Ospedale unico! Le criticità dei reparti ospedalieri possono e devono essere risolti con interventi volti ad efficientare i reparti con l’acquisto non più procrastinabile di macchinari e presidi sanitari necessari alla struttura e con una riorganizzazione del personale che tenga conto del volume di attività e utenza seguita.»
«Abbiamo quindi portato l’esempio del l’emodinamica, priva dal 14 agosto del poligrafo indispensabile per il funzionamento del reparto; del reparto di Dialisi che, per quanto porti avanti un protocollo innovativo (metodo Tassin o Dialisi “lenta” notturna che garantisce un’aspettativa di vita maggiore è migliore dei dializzati è un risparmio di spesa) si deve barcamenare con due soli medici contro i quattro necessari per seguire 90 pazienti – aggiunge Paola Massidda -. Ci chiediamo perché al Cto siano presenti 4 medici per seguire la metà dei pazienti. Abbiamo chiesto di venire a conoscenza di documenti e dati già chiesti alla dottoressa Giua in sede di Conferenza Territoriale e che ancora non sappiamo: i dati del numero dei cardiopatici che vengono trasferiti a Cagliari e del costo di questa mobilità passiva; abbiamo chiesto di sapere se all’indomani del trasferimento del reparto di ginecologia al Cto l’amministrazione sanitaria locale o regionale abbia chiesto – in previsione del prevedibile calo di parti nella struttura ancora non attrezzata- una deroga al n. 500 parti richiesto per il mantenimento del reparto nel nostro territorio al comitato Punto Nascite regionale degli ambulatori sul territorio.»
«Tutto e altro è il contenuto dell’ultima Conferenza Territoriale (30 luglio) di cui ho provveduto a depositare il relativo verbale – conclude Paola Massidda -. A ciò si è aggiunto la richiesta di intervenire anche sugli ambulatori territoriali e case della salute.»

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Il dottor Giorgio Madeddu, presidente dell’Associazione Amici della Vita Sulcis, ha scritto una lettera aperta al nuovo assessore regionale della Sanità Mario Nieddu. Di seguito il testo integrale.

Gentilissimo Assessore,

il nostro colloquio del 19 giugno è stato infruttuoso, ritengo indifferibile ricordarle ufficialmente, divulgando poi all’intero territorio regionale, le scandalose inadempienze della Regione Sarda sulla Legge n. 12 del 2014 nota come prevenzione della Fetopatia Alcolica.

13 giugno 2014, il Consiglio regionale a conclusione dell’entusiasmante (eravamo presenti  presentazione dell’Assessore Arru, suo predecessore, approva all’unanimità, cinquanta consiglieri, la legge N. 12 (Prevenzione della Fetopatia Alcolica). La prima proposta di legge sulla Fetopatia Alcolica F.A.) da noi incoraggiata, dopo un ventennio di osservazioni e iniziative di sensibilizzazione in tutto il Sulcis Iglesiente risale al 31 luglio 2013 quando i consiglieri regionali Locci, Dessì, Cocco Pietro e altri depositarono la n. 546 ma il presidente Cappellacci e la signora De Francisci avevano altri impegni. Si arriverà alla legge n. 12 a seguito delle proposte n. 20 (Pizzuto, Cocco Pietro, Rubiu e altri) e n. 28 del 2014 (Cozzolino, Piscedda e altri). La “legge fantasma” prevedeva entro 60 giorni linee guida che invece partoriranno a fine 2018, Arru e Friends sforano di oltre 4 anni ma nessuno chiede scusa e oltre a noi nessuno registra e divulga l’inaccettabile ritardo. Interessante il dinamismo, quasi maniacale, del presidente Pigliaru che il 2 dicembre 2016 (con delibera 64/5 del 02.12.2016) incarica Arru di istituire tavolo tecnico e tavolo permanente in materia di Fetopatia Alcolica, l’aspirante Speedy Gonzales impiega 384 giorni per costituire il tavolo tecnico in materia di prevenzione della Fetopatia Alcolica (Decreto Ass. Sanità N. 37 del 21.12.2017). Il Tavolo tecnico partorisce, “post termine”, consegnando le linee guida nel novembre 2018 quando compaiono allegate alla delibera di Giunta Regionale n 57/50 del 21 novembre 2018 ma le Linee che dovrebbero “guidare” e illuminare Medici di Famiglia, Ginecologi, Consultori e Servizi per le Tossicodipendenze restano inspiegabilmente, gelosamente, custodite negli uffici del suo assessorato ma non divulgate. Dalle scrivanie della Direzione Generale della Sanità e Promozione delle reti di cura della Regione Sarda con prot. 2313 del 31 gennaio 2019 a firma dott. Tidore si trasferiscono al dott. Moirano direttore dell’ATS i fondi disponibili nel Bilancio Regionale 2018 – capitolo SC05.5046 programmati  150.000 euro) per garantire gli interventi. In Sardegna grazie al codice di esenzione D98 si dovrebbe effettuare gratuitamente lo screening FAS (fetopatia alcolica). Il Direttore dell’ATS probabilmente aveva altri impegni pertanto nessun medico in Sardegna è stato edotto sulla possibilità che al sospetto d’abuso alcolico in gravidanza dopo aver garantito riservatezza, rispetto e accoglienza, potrebbe prescrivere gratuitamente. associandoli a quanto garantito in epoca pre concezionale o in stato di gravidanza dal decreto ministeriale del 10.09.98, i due accertamenti che la legge regionale sarda n. 12/2014 propone.

NON ESISTE VENTO FAVOREVOLE PER IL MARINAIO CHE NON SA DOVE ANDARE (Seneca)

Distinto Assessore, siamo venuti a conoscenza recentemente delle linee guida sull’utilizzo degli esami previsti dalla legge regionale sulla Fetopatia Alcolica, non condividiamo la proposta del tavolo tecnico che prevede la procedura in due fasi (eseguire la Transferrina desialata CDT solo tra le Pazienti GammaGT positive) proposta che inevitabilmente espone a pericolose sottostime e falsi negativi. Il nostro centro studi da anni ha verificato che solo l’utilizzo congiunto di GammaGT e CDT recluta con minimo margine di errore le ragazze a rischio di F.A. Le conseguenze dell’abuso alcolico in gravidanza sono ormai universalmente note: aborti e Fetopatie Alcoliche queste ultime caratterizzate da sindromi fenotipiche variabili e ritardo mentale. Una proiezione da noi proposta agli inizi del 2012 prevedeva 65 F.A. e 650 aborti da abuso alcolico annui nel territorio regionale. Riteniamo la previsione ancora attuale, è pur vero che la natalità si è ridotta negli ultimi anni ma stazionaria è rimasto il numero delle Alcoliste in Sardegna 20.000 (15.000 in età fertile). Un bambino affetto da F.A. ha identica aspettativa di vita dei suoi coetanei, settantacinque anni, rappresenta indubbiamente angoscia, sofferenza e incertezza per il futuro ma anche un importante impegno economico. Settantacinque anni di disabilità, registra costi elevatissimi (invalidità + accompagnamento, Legge 20, legge 162, sostegno scolastico e altro): un milione e mezzo di euro che lasceremo in eredità ai nostri figli e nipoti.

Gentilissimo dott. Nieddu, come anticipato in premessa il nostro incontro per quanto cordiale ha evidenziato le differenti opinioni sull’importanza del tavolo tecnico e permanente che lei considera essenziale e noi riteniamo inutile e, comunque, rallentante l’avvio della legge. Infruttuoso e deludente perché il 19 giugno le segnalai che i CUP del servizio sanitario regionale quando una Paziente consegna la richiesta di GammaGT e Transferrina desialata, perfettamente compilata con il codice di esenzione D98 e la diagnosi “screening FAS”, esami considerati dalla delibera di giunta regionale 57/50 del 21.11.2018: LEA aggiuntivo regionale, cestinano la richiesta, Lei così rispose: «Difetto di comunicazione, ci penso io». Due rilievi: difetti l’assessorato della sanità ne evidenzia quotidianamente e non solo di comunicazione ma, dopo 80 giorni una recentissima richiesta di esenzione per screening FAS ha avuto dal CUP la risposta «questi accertamenti non sono esenti», pertanto Lei assessore Nieddu non ha onorato l’impegno preso.

Le sue responsabilità sui ritardi di applicazione della legge 12 del 2014 sono momentaneamente inferiori a quante negli ultimi 5 anni abbiamo ribadito all’Assessore Arru ma desidero sintetizzali:

a) Linee guida mai divulgate da Arru e da Lei ai Medici di Famiglia, Ginecologi, Servizi Tossicodipendenze

b) Esenzione regionale D98 sconosciuta ai CUP regionali

c) 150.000 euro all’anno destinati alla prevenzione della Fetopatia Alcolica dal 2014 ad oggi mai utilizzati.

La invitiamo lunedì 9 settembre in occasione della Giornata Mondiale sulla Fetopatia Alcolica alla massima solidarietà passando all’azione con:

A) Riesumare le linee guida, stralciare l’intero capitolo “Procedura di valutazione” e sostituirlo con piccolo emendamento del primo comma dell’art.3 della legge in oggetto “i Medici di Base, Ginecologi e i Servizi per le Tossicodipendenze sono autorizzati a richiedere le

GammaGT e la CDT ogni qual volta i predetti esami sono essenziali per la conferma del sospetto diagnostico di abuso di alcol nelle donne in età fertile o in stato di gravidanza”, informando, tempestivamente stavolta, tutti Operatori Sanitari della Sardegna

B) Aggiornare immediatamente i Centri Unici di Prenotazione che il codice alfanumerico D98 deve considerarsi LEA aggiuntivo regionale

Sperando in un suo rapido impegno e adeguate risposte alle questioni proposte Le anticipiamo le nostre prossime iniziative:

1) Richiesta di commissione d’inchiesta del Ministero della Salute sull’intera vicenda che ci appare poco trasparente e rettifica delle linee guida.

2) Richiesta di intervento della Magistratura perché intendiamo comprendere quali destini hanno avuto i fondi dedicati alla F.A.

La classe dirigente sarda delle ultime tre legislature non trova interessante una legge salva vita ma ritiene importante spendersi e rivendicare con pattadese tra i denti contributi per le sagre del carciofo e della fava bollita dei paesi e circoscrizioni di appartenenza, una classe dirigente tossico-potere-dipendente ossessionata dal clientelismo e familismo. Lunedì 9 settembre la Sardegna avrebbe potuto rappresentare con la legge 12/2014 il modello da imitare in tutta Europa per difendere la Vita Fragile accolta nella Vita Debole.

Iglesias 7 settembre 2019

Giorgio Madeddu

Responsabile Scientifico di AMICI della VITA

Associazione AMICI della VITA – amicidellavitasulcis@gmail.com

Gruppi di Auto Aiuto per Alcol-Tossicodipendenti, Malati Tumorali, Autismo

 

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La Prima commissione (Autonomia e ordinamento regionale), presieduta da Pierluigi Saiu (Lega) è stata convocata per domani, 11 settembre, alle 11.00. All’ordine del giorno il Parere 6 (Contributo alle Associazioni fra Enti locali. L.R. 27.8.1972, n. 28 e s.m.i., L.R. 4.6.1988, n. 11, art. 124. Proposta ripartizione della somma di euro 200.000 per l’anno 2019. Capitolo SC01.1077, UPB S01.06.001) e la programmazione dei lavori.

La Terza commissione (Bilancio), presieduta dal vice presidente Cesare Moriconi (Pd), si riunirà domani alle 16.00. All’ordine del giorno: l’elezione del presidente e di un segretario ed il parere finanziario sul disegno di legge 36 (Seconda variazione di bilancio. Disposizioni in materia sanitaria. Modifiche alla legge regionale 11 gennaio 2018, n. 1 (Legge di stabilità 2018) e alla legge regionale 28 dicembre 2018, n. 48 (Legge di stabilità 2019) qualora pervenuto.

Alle 10.00 di domani si riunirà anche la Sesta commissione (Sanità), presieduta da Domenico Gallus (Udc), per l’esame del disegno di legge 36 (Legge di stabilità 2018) e alla legge regionale 28 dicembre 2018, n. 48 (legge di stabilità 2019) e audizione degli assessori del Bilancio, Giuseppe Fasolino, e della Sanità, Mario Nieddu.

Sempre per domani, alle 17.00, è convocata anche la commissione d’Inchiesta sul perdurare dello stato di insolvenza economica dell’Aias, presieduta da Gianfranco Ganau (Pd), per la Programmazione dei lavori.

 

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«La giornata di oggi rappresenta un momento importante per la prevenzione della Sindrome fetoalcolica. La Regione si è dotata di una legge specifica e i numeri dicono che dobbiamo prestare la massima attenzione al fenomeno: sono oltre quarantamila gli alcolisti in Sardegna, tra questi molte donne. La prevenzione, quindi, diventa un tema di fondamentale importanza, anche sotto l’aspetto demografico per un territorio che vuole riprendere a crescere, difendendo la propria identità.»

Lo ha dichiarato il presidente della Regione, Christian Solinas, intervenendo durante l’evento per la Giornata mondiale sulla prevenzione della Sindrome fetoalcolica, Fas (Fetal alcohol syndrome), organizzato dall’associazione “Cui prodest”, in collaborazione con il Centro per il Trattamento dei disturbi psichiatrici correlati ad alcol e gioco d’azzardo patologico dell’Assl Cagliari-Ats Sardegna, che si è tenuto oggi nell’Auditorium del Conservatorio di Cagliari.

«I dati – ha aggiunto l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu – dicono che in Sardegna il 30% delle donne non è a conoscenza dei danni dall’assunzione di alcol in gravidanza, perciò eventi come questo aiutano a farli conoscere. La sensibilizzazione sul tema è la prima arma a tutela della salute di madri e bambini.»

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Ammonta a 7,7 milioni di euro la “Seconda variazione di Bilancio. Disposizioni in materia di sanità”, presentata oggi in Sesta commissione (Sanità), presieduta da Domenico Gallus (Udc). Gli assessori della Sanità, Mario Nieddu, e del Bilancio, Giuseppe Fasolino, hanno illustrato il disegno di legge n. 36 che, con queste risorse, ha l’obiettivo di assicurare la copertura finanziaria per la medicina generale, l’emergenza sanitaria territoriale, la pediatria di libera scelta, ma anche per l’assistenza integrativa extra-Lea a favore dei pazienti affetti da patologie irreversibili, per l’abbattimento delle liste d’attesa con l’incremento della specialistica ambulatoriale, per supportare i corsi universitari della Facoltà di Medicina e Chirurgia di Cagliari e Sassari, oltre a un finanziamento per la guardia medica temporanea dell’Isola dell’Asinara, garantita finora gratuitamente dall’Ordine di Malta.

Polemiche in Commissione sul comma 6 che prevede l’eliminazione del finanziamento una tantum di 5 milioni di euro a favore delle cooperative sociali del 118. Parere contrario è stato espresso da Gianfranco Ganau (capogruppo Pd), Carla Cuccu (M5S), Stefano Schirru (Psd’Az), ma anche da Franco Mula (capogruppo Psd’Az), Antonello Peru (FI) e dallo stesso presidente della Commissione, Domenico Gallus, che hanno sottolineato l’importanza del lavoro che quotidianamente svolgono gli operatori delle cooperative e dei volontari del 118. Gli esponenti dell’Esecutivo hanno spiegato che non c’è alcuna volontà di danneggiare o mortificare le cooperative sociali, che svolgono un lavoro importante per la sanità sarda, e hanno garantito la volontà di trovare tali risorse e di inserirle nel Bilancio in maniera stabile e non come provvedimento una tantum, che invece crea problemi dal punto di vista normativo. L’assessore Mario Nieddu ha chiesto, però, alla Commissione di dare tempo all’Assessorato di mettere ordine in un settore che presenta criticità e problematiche serie che hanno bisogno di essere approfondite. L’esponente della Giunta ha anche reso noto alla Commissione che è stato aperto un tavolo di confronto con le associazioni di categoria.

Il testo di legge in esame è composto da 3 articoli, il primo dei quali suddiviso in 9 commi in cui sono definiti i singoli interventi. Il comma 1 prevede 1,65 milioni di euro per finanziare gli accordi integrativi regionali per la medicina generale, per la pediatria di libera scelta e per l’emergenza sanitaria territoriale. Il comma 2 prevede 300mila euro aggiuntivi per la fornitura straordinaria di prestazioni di assistenza extra-Lea a favore dei pazienti affetti da patologie irreversibili che non usufruiscono delle cure domiciliari, mentre il comma 3 prevede un incremento di 850mila euro per il finanziamento degli accordi integrativi regionali per la medicina specialistica ambulatoriale interna. Al comma 4, poi, sono previsti 3,5 milioni destinati alle prestazioni aggiuntive del Servizio sanitario regionale per l’abbattimento delle liste d’attesa. Il comma 5 prevede 1 milione di euro per il reclutamento dei professori di ruolo dei corsi di laurea a e delle scuole di specializzazione delle Facoltà di Medicina e Chirurgia di Cagliari e Sassari, oltre a 400mila euro previsti al comma 7 per il finanziamenti delle docenze dei corsi di laurea in professioni sanitarie. Infine, il comma 9 prevede un concorso di 15mila euro per lo svolgimento del servizio sanitario temporaneo di assistenza medica sull’Isola dell’Asinara.

La commissione Sanità è stata aggiornata e si riunirà mercoledì prossimo per proseguire l’esame del Dl 36.

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«Non abbiamo intenzione di chiudere il San Marcellino, né tanto meno vogliamo depotenziarlo. Una struttura valida. Tra i presidi periferici della Sardegna è sicuramente uno dei migliori, dal punto di vista edilizio ed organizzativo.»

Lo ha dichiarato l’assessore della Sanità, Mario Nieddu, ai sindaci del Sarrabus nel corso dell’incontro pubblico che si è tenuto nel comune di Muravera al termine del sopralluogo all’ospedale della città e a cui hanno partecipato anche i consiglieri regionali, gli onorevoli Roberto Caredda, Giorgio Oppi, Fausto Piga e Stefano Schirru. Presente anche il deputato sardo Guido De Martini, componente della commissione Sanità della Camera. Circa 6 milioni di euro la spesa per la ristrutturazione del nosocomio che serve un territorio di 30 mila abitanti e ha un afflusso turistico di 3,5 milioni di presenze l’anno.
«I servizi erogati oggi nell’ospedale di Muravera – ha rassicurato l’assessore della Sanità – verranno mantenuti e possibilmente implementati. Abbiamo in programma di bandire circa settanta concorsi per medici e operatori del comparto sanitario, per dare una prima forte risposta alla cronica carenza di personale nei presidi dell’isola.»
L’esponente della Giunta Solinas ha poi concluso intervenendo sull’imminente riforma del sistema sanitario: «Il San Marcellino, così come altri presidi territoriali dell’isola, sconta il peso dei una politica che per aderire al DM. 70, ha tagliato i servizi e abbandonato le strutture periferiche a una lenta agonia. La riforma partirà dal superamento del modello fondato sull’Ats e si completerà con ciò che metteremo insieme attraverso gli Stati generali della Salute, che partiranno in autunno e avranno il preciso compito di coinvolgere i territori in questo delicato, ma indispensabile processo per il futuro della sanità della Sardegna».

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Domenico Gallus.

La commissione “Salute e politiche sociali” presieduta da Domenico Gallus si riunirà giovedì 5 settembre, alle ore 10.00. All’ordine del giorno il DL 36 “Seconda variazione di bilancio. Disposizioni in materia sanitaria. Modifiche alla legge regionale 11 gennaio 2018, n. 1 (Legge di stabilità 2018) e alla legge regionale 28 dicembre 2018, n. 48 (Legge di stabilità 2019)”.  Saranno sentiti in audizione gli assessori della Programmazione, Giuseppe Fasolino, e della Sanità, Mario Nieddu.