3 October, 2023
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Tra le patologie che hanno conosciuto un aumento preoccupante negli ultimi due anni, ci sono i disturbi dell’alimentazione e della nutrizione (DAN). Sono quasi 4 milioni gli italiani che ne soffrono, il 70% di loro sono adolescenti. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, nella fascia d’età tra i 12 e i 25 anni questo tipo di patologie rappresenta la seconda causa di morte, con circa 4 mila decessi l’anno nel nostro Paese.

È ormai certo che la possibilità di avere accesso in tempi brevi alle cure può fare la differenza tra la vita e la morte. In Italia, purtroppo, la risposta non corrisponde alla richiesta e molti centri per la cura di queste patologie chiudono. “Lo Specchio DAN”, realtà che si occupa da anni di questi disturbi – accogliendo pazienti da tutta Italia tramite il SSN – ha deciso di invertire la rotta ed inaugura una nuova struttura, per poter curare un maggior numero di persone.

Mercoledì 9 novembre, alle ore 11.00, a Domunovas, nel corso di una conferenza stampa, in via Cagliari 83, verrà presentata questa nuova realtà, alla presenza di rappresentanti istituzionali, medici, operatori e testimonianze di pazienti.

Saranno presenti:

  • Dott. Mario Nieddu Assessore alla Sanità della Regione Sardegna
  • Dott.ssa Isangela Mascia, Sindaco Domusnovas
  • Dott. Mauro Usai, Sindaco di Iglesias
  • Dott.ssa Francesca Locci, Assessore Servizi Sociali Domusnovas
  • Dott. Giovanni Salis, Direttore Struttura Complessa del Distretto di Cagliari Area Vasta – ASL n. 8 di Cagliari.
  • Francesca Fialdini, conduttrice televisiva
  • Giovanna Grillo, Presidente e Responsabile legale de Lo Specchio
  • Ingegnere Emanuele Fresa, Direttore aria Piemonte Istituto Auxologico Italiano IRCCS
  • Dott. Leonardo Mendolicchio medico psichiatra direttore scientifico de Lo Specchio. Responsabile U.O.C. Riabilitazione DAN, Direttore U.O. Auxologia dell’Istituto Auxologico Italiano di Piancavallo. Uno dei maggiori esperti di DAN in Italia.
  • Dott. Pablo Belfiori, Medico Chirurgo specialista in scienze dell’alimentazione – Direttore Sanitario Lo Specchio
  • Fabrizia Falco, psicologa coordinatrice de Lo Specchio
  • Aurora Caporossi, Founder Associazione Animenta
  • Maria Giovanna Masala, Presidente dell’Associazione Canne al Vento  Sassari
  • Testimonianze di pazienti

La sezione di Carbonia dell’Associazione Nazionale fra Mutilati ed Invalidi di Guerra e Fondazione ha inviato una lettera-appello all’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, all’Area Socio Sanitaria del Sulcis Iglesiente ed al sindaco del comune di Carbonia, Pietro Morittu, contenente la richiesta di sottoscrizione di una convenzione con un medico dietologo-nutrizionista per l’assistenza alle persone anziane che ne hanno bisogno e non hanno le possibilità economiche di rivolgersi ai privati.

«L’Associazione Nazionale fra Mutilati ed Invalidi di Guerra Sezione di Carbonia annovera tra i Soci ultra ottantenni, prevalentemente donne in tendenza con le stime di longevità delle donne in Sardegna e soci uomini che hanno superato i 95 anni si legge nella lettera-appello -. Considerato che molti anziani prendono più di dieci farmaci al giorno, che vivono in solitudine e per questo motivo perdono l’appetito e che, di conseguenza, avrebbero bisogno dell’assistenza di un dietologo o di un nutrizionista, al fine di assumere le medicine e di metabolizzarle con una giusta alimentazione, abbiamo ritenuto opportuno procedere ad una raccolta di firme, che ha superato quota 500, per sollecitare l’attivazione di una stipula di accordo tra la ATS e gli specialisti o tra il Comune ed i professionisti che operano nel territorio, al fine di acquisire prestazioni specialistiche riferite a specialità professionali quali: dietologi o nutrizionisti, inoltre la popolazione della città di Carbonia è prevalentemente anziana e quasi la totalità assume farmaci per diverse patologie.»

«In virtù ed in ottemperanza agli articoli 41 e 43 della Costituzione che garantiscono la piena collaborazione tra i distinti soggetti pubblico e privato, si sollecita un adeguato livello di prestazione, per garantire un aiuto a chi è in difficoltàconclude la sezione A.N.M.I.G. di Carbonia -. Riponiamo fiducia in un positivo accoglimento della nostra richiesta in sostegno dei soggetti più fragili di questa società.»

Il Pronto Soccorso dell’ospedale Cto di Iglesias riaprirà il 22 agosto, con un’articolazione oraria dal lunedì al venerdì h24 fino alle 14.00 del venerdì.
Lo ha comunicato alcuni minuti fa la direzione della Asl Sulcis.
«Un risultato che, seppur parziale, restituisce al territorio un servizio fondamentale come è quello del primo soccorso. Un obiettivo raggiunto con uno sforzo straordinario organizzativo e strategico e che per essere efficace e duraturo dovrà essere consolidato con il reperimento di figure professionali dedicate in maniera esclusiva. La cronica carenza di medici dell’emergenza a livello regionale e nazionale è nota ed è stata la causa che ha determinato la chiusura delle scorse settimane.»
«Abbiamo lavorato per cercare di garantire quanto prima la riapertura del Punto di primo intervento e ora siamo riusciti a trovare una soluzione grazie all’ausilio di medici in affitto, turni in prestazione aggiuntiva e il ricorso a figure equipollenti da altri reparti. Questo non significa che abbiamo risolto l’emergenzaha sottolineato il Direttore generale dell’Asl Sulcis, Giuliana Campus -: la carenza di personale rimane, ed è su questo punto che stiamo lavorando per risolvere la situazione nel medio e lungo termine. Per garantire l’operatività degli ospedali del Sulcis c’è il massimo impegno da parte di tutti. Ringrazio l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, per il supporto ed il continuo confronto per l’individuazione delle soluzioni migliori da mettere in campo. C’è ancora molto lavoro da fare e la strada non è sicuramente in discesa, ma c’è la ferma volontà di restituire a Iglesias un presidio pienamente operativo.»

Doccia gelata ieri pomeriggio, nel corso della riunione convocata dall’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, a Cagliari, con i dirigenti della Sanità regionale, quelli della Asl Sulcis ed i 23 sindaci dei Comuni della Asl Sulcis. L’impegno per la riapertura del Pronto Soccorso dell’ospedale CTO di Iglesias per sabato 13 agosto con l’apporto dei cosiddetti medici in affitto e di cinque medici del reparto di Chirurgia dell’ospedale Sirai di Carbonia non verrà mantenuto e la riapertura slitta al 5 settembre. La decisione scaturisce dai problemi incontrati nel reperimento dei medici, e dalla novità emersa nel frattempo con le dimissioni di altri due medici. Cresce la disaffezione dei medici verso la Sanità di questo territorio e la situazione si complica sempre più.

Il mancato rispetto degli impegni scaturiti dalla imponente manifestazione della scorsa settimana è stato commentato molto duramente dal sindaco di Iglesias Mauro Usai («Traditi, presi in giro, umiliati. Un intero territorio ostaggio di incapacità e indifferenza. Dopo ore spese in riunioni, una mobilitazione che ha portato l’intero Sulcis Iglesiente sotto il Consiglio Regionale, oggi ci viene comunicato che gli impegni presi sono carta straccia. Il pronto soccorso del CTO rimane chiuso e come se non bastasse da stamattina è chiusa pure la terapia intensiva. Quando dicevo che volevano chiudere l’ospedale mi davano del pazzo. Ricorderemo a tempo debito nomi e cognomi di chi sta tentando di chiudere l’unico ospedale rimasto ad Iglesias. Mi dispiace tanto. Ma non mi arrendo») ma la situazione di estrema precarietà del sistema sanitario pubblico nel territorio preoccupa tutti i sindaci e l’intera comunità.

«Migliaia di cittadini di Carbonia non possono più accedere all’assistenza sanitaria di base perché il loro medico di famiglia è andato in pensione senza essere sostituito. Si accelerino le trattative in corso tra organizzazioni sindacali dei medici, assessorato regionale della Sanità e azienda sanitaria, per arrivare alla risoluzione di un problema che sta mettendo a serio rischio la salute pubblica.»

Il consigliere regionale del Partito Sardo d’Azione Fabio Usai ha presentato un’interrogazione all’assessore regionale della Sanità.

«A partire dal 1 agosto 2022spiega Fabio Usai -, nel comune di Carbonia sono andati in pensione, senza essere sostituiti, almeno tre medici di medicina generale, lasciando scoperti dall’assistenza sanitaria di base oltre 4.000 cittadini. Altri medici nei prossimi mesi (tra cui uno con certezza nel mese di settembre) seguiranno lo stesso percorso, aggravando così lo stato dell’assistenza sanitaria di base nella città mineraria. Da settimane, sull’esempio dello schema già approvato e realizzato dalla regione Emilia Romagna, aggiunge l’esponente politico, si discute tra organizzazioni sindacali dei medici, assessorato della Sanità e azienda sanitaria, della possibilità di elevare il massimale nel numero dei pazienti assistiti – da 1.500 a 1.800 – per i medici esistenti, in maniera tale da assistere tutti coloro si trovino scoperti in questo momento. Ma ancora, prosegue il consigliere regionale, non si è addivenuti ad un accordo definitivo che permetta di superare questa grave criticità, offrendo la possibilità ai cittadini, in particolare a quelli affetti da patologie per le quali il MMG rappresenta una figura di riferimento costante e fondamentale, di essere nuovamente assistiti.»
«Perciòconclude Fabio Usai -, sollecito l’assessore regionale della Sanità affinché intervenga con tutti i mezzi a sua disposizione, anche di carattere straordinario vista l’emergenzialità della situazione, affinché si addivenga rapidamente ad un accordo con le organizzazioni sindacali per l’innalzamento dei massimali nel numero dei pazienti e si ripristinino così i livelli minimi di assistenza sanitaria di base nel comune di Carbonia.»

«Il Pronto soccorso del Cto di Iglesias riaprirà il 13 agosto con l’impiego dei “medici in affitto”, ma se i numeri dei medici lo consentiranno l’apertura potrà essere anticipata.»

Lo ha assicurato la direttrice generale della Asl Sulcis, Giuliana Campus, al termine del lungo incontro, promosso dal presidente del Consiglio regionale, Michele Pais, dalla Commissione Salute, presieduta da Antonio Mundula (FdI) e dai capigruppo, con i 23 sindaci del Sulcis Iglesiente e i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil.

La dottoressa Giuliana Campus ha anche richiesto l’invio di un ordine di servizio a cinque medici del reparto di Chirurgia, affinché dall’8 agosto si mettano a disposizione della direttrice del Pronto soccorso della Asl 7, Viviana Lantini.

Al termine della riunione è stato assunto l’impegno di organizzare per martedì un altro incontro con i sindaci, l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, i vertici della Asl Sulcis e dell’Assessorato, per definire le modalità della riapertura del Pronto soccorso di Iglesias. Questo risultato è arrivato dopo ore di discussioni, grazie alla mediazione del presidente del Consiglio, del presidente della Commissione e dei consiglieri regionali, in particolare Michele Ennas (Lega), Piero Comandini (Pd), Francesco Agus (Progressisti) e Carla Cuccu (Misto – Idea Sardegna).

«Quando ho saputo della manifestazione, non ho avuto alcun dubbio sulla necessità di audire i sindaci», ha detto Michele Pais che ha auspicato una rapida soluzione della grave situazione in cui si trovano oltre al Sulcis, anche altri territori della Sardegna per la carenza dei medici.

Il presidente della Commissione Salute, Antonio Mundula, ha ricordato che l’assessore Mario Nieddu ha formulato esplicite richieste al ministero della Salute per poter affrontare con misure straordinarie il grave stato di emergenza sanitaria in cui versa tutta la Sardegna.

La consigliera regionale Carla Cuccu ha affermato, in una nota diffusa questa sera, che la riapertura dell’ospedale Cto di Iglesias è frutto della mobilitazione del territorio.

 

 

I sindaci del Sulcis Iglesiente sono in campo per contrastare la drammatica situazione sanitaria del territorio.
«In qualità di rappresentanti della popolazione del territoriosi legge in una nota diffusa questa sera -, ci troviamo ancora una volta costretti a dover prendere posizione sulla drammatica situazione sanitaria in atto.
Non passa giorno senza che i nostri concittadini lamentino con noi gravi disservizi nelle strutture sanitarie alle quali si rivolgono. Appare superfluo anche solo stilare una lista delle criticità che coinvolgono i Presidi Ospedalieri Sirai e CTO nonché le Case della Salute poiché ci vorrebbe un elenco smisurato.»
«Noi siamo abituati a trovare soluzioni per i problemi che riguardano la nostra attività di Sindaci, mentre ci troviamo in forte disagio anche solo a provare a giustificare cosa non abbia e cosa non stia funzionando nel sistema sanitario regionaleaggiungono i sindaci del Sulcis Iglesiente -. Pur essendo designati dalla legge come responsabili della materia sanitaria nei nostri comuni e dunque titolati in prima persona a pretendere che i servizi erogati siano efficienti e puntuali, il settore “Sanità” è interamente ascrivibile alla responsabilità e al lavoro dell’assessore di competenza della Regione Sardegna (per quanto attiene alla programmazione) e della Direzione Sanitaria Territoriale (per gli aspetti gestionali).»
«Ebbene, facendoci portatori dello stato d’animo esacerbato dei nostri concittadini, chiediamo al dottor Mario Nieddu ed alla dottoressa Giuliana Campus di scendere in piazza a spiegare ai malati e a coloro che necessitano di prestazioni sanitarie quotidiane, il perché non si riesca a trovare almeno UNA soluzione ai molteplici problemi che affliggono la Sanità del nostro territorio. Non è più tempo di scaricare la responsabilità su chi ha amministrato in passato! È invece il caso di adoperarsi, ma con palpabile costrutto, a risolvere l’attuale situazione di NEGATA SANITA’ – concludono i sindaci del Sulcis Iglesiente -. Siamo quindi vicini – non solo fisicamente – ai Sindacati, alle associazioni e ai semplici cittadini che in questi giorni stanno manifestando tutto il loro disappunto per un’emergenza sanitaria che rischia di mettere a repentaglio la salute di tutti noi.»

Ormai non ci sono parole per definire l’ennesimo provvedimento della Dirigenza della ASL Sulcis che sta determinando la morte certa dell’operatività del PO del CTO di Iglesias.
Avevamo preannunciato qualche settimana fa che nel pieno dei mesi estivi ci sarebbe stato un ulteriore
aggravamento della tragica situazione sanitaria del territorio. Siamo stati dei facili profeti perché da qualche mese abbiamo constatato che la ASL Sulcis non è capace di trovare soluzioni organizzative per arginare lo sfascio dei servizi sanitari ma si limita a emettere solamente comunicazioni burocratiche di chiusure di reparti.
Le responsabilità di tutto ciò sono ben chiare e riguardano l’Assessore Regionale alla Sanità e la Dirigenza della ASL Sulcis come dimostrano i fatti, ultimo in ordine di tempo, la mancata assegnazione delle risorse al Sulcis Iglesiente per la riduzione dei tempi delle visite. E’ semplicemente vergognoso che neanche quando ci sono a disposizione i finanziamenti si è attenti, capaci e pronti a richiederli.
Ci domandiamo, che mandato hanno avuto i dirigenti della ASL Sulcis che sono stati nominati dall’Assessore Regionale della Sanità? Forse era quello di migliorare l’assistenza sanitaria del Sulcis Iglesiente oppure di indebolirla fino alla autodistruzione. In ogni caso se quei Dirigenti non hanno dimostrato capacità gestionali lei, Assessore Nieddu, ha il dovere di rimuoverli al più presto. Gli incontri, le visite e i sopralluoghi non servono a niente se non si cambia il paradigma.
Caro Assessore non cerchi ora di scaricare le sue responsabilità sul Governo con la richiesta di dichiarazione di emergenza sanitaria perché lo sa benissimo che in Sardegna c’è un grave problema di riequilibrio territoriale dove la ASL Sulcis è la più sofferente ed è la più penalizzata della Regione. Lei ha la responsabilità e i poteri per adottare immediati provvedimenti a prescindere dal riconoscimento di emergenza sanitaria.
Emergenza sanitaria significa interventi urgenti e non a babbo morto e lei avrebbe già dovuto fare qualcosa come per esempio destinare maggiori investimenti alla ASL Sulcis.
Non si può aspettare che il personale sanitario vada in pensione senza prevedere un piano di sostituzione
altrimenti entro l’anno prossimo la chiusura di gran parte dei reparti dei Presidi Ospedalieri del CTO e del Sirai sarà inevitabile.
La Consulta Anziani di Iglesias condivide la protesta che le Organizzazioni Sindacali CGIL-CISL-UIL hanno messo in campo, sostenuta dal sindaco Mauro Usai, aderisce al sit in di fronte al PS del CTO e invita tutti gli anziani, le loro famiglie e tutti cittadini a partecipare numerosi domani 28 luglio alla manifestazione che si terrà a Carbonia presso la Direzione della ASL.
Però per vincere questa battaglia è necessario che tutti i Sindaci del territorio, siano in prima linea e sempre presenti nelle manifestazioni a partire da quella di domani per creare un fronte comune con le OO.SS, le Associazioni e i cittadini.
E’ inoltre indispensabile e urgente definire unitariamente una programma articolato di mobilitazione e di iniziative di protesta con il coinvolgimento anche del mondo artistico e culturale per mantenere sempre viva la lotta nel territorio fino a quando non saranno risolte le criticità della sanità del Sulcis Iglesiente.
L’appuntamento è per domani 28 luglio, alle 9.00, davanti all’ingresso del Pronto Soccorso del CTO

Antonio Achenza
Presidente della Consulta Anziani di Iglesias

«L’assessore della Sanità, Mario Nieddu, sollevi quanto prima dall’incarico i vertici della Asl Sulcis». Lo chiede con forza la consigliera regionale di Idea Sardegna, Carla Cuccu.

«Non solo non si è provveduto a riaprire il Pronto Soccorso del C.T.O., come fortemente sollecitato dai sindaci, dai sindacati, dai cittadini, ma in queste ore la direttrice generale, Giuliana Campus, ha comunicato la sospensione dell’attività di Chirurgia, la riduzione della Medicina di laboratorio, fino al trasferimento di infermieri dal C.T.O. all’ospedale di San Gavino aggiunge -. Un disastro per la sanità dell’Iglesiente, non è pensabile che i vertici aziendali, evidentemente inadeguati, rimangano al loro posto.»

L’esponente di Idea Sardegna, componente e segretaria della Commissione Salute del Consiglio regionale, anche in queste ore ha scritto al Prefetto di Cagliari invitandolo – vista la drammaticità della situazione – a dichiarare lo stato di emergenza sanitaria per il territorio.

«Mandino subito i medici militari, come accaduto in altre realtà in momenti di emergenzapropone Carla Cuccu -. Le soluzioni si possono e si devono trovare. Non si può continuare a far finta di niente, come fa la dottoressa Campus, molto attiva a rilasciare lunghe interviste televisive nelle quali si autoincensa, mentre la sanità di Iglesias è al collasso e, grazie alle infauste decisioni dell’Azienda, si sta trascinando quella di Carbonia. È solo grazie al senso di responsabilità e alla professionalità degli operatori che ancora non si è arrivati a fatti tragici. Ma fino a quando l’assessore Nieddu continuerà ad assistere alla distruzione della sanità iglesiente senza intervenire? La Giunta regionale non provi minimamente a portare avanti un disegno di cui si parla ormai da anni, che vedrebbe la chiusura dell’ospedale di Iglesias per aprirne uno nuovo a Villamassargia. Né alcuno pensi di approfittarsi per momento di estrema fragilità dell’onorevole Giorgio Oppi, da sempre difensore e baluardo della sanità del territorio. Noi non staremo con le mani in manoconclude Carla Cuccu -, non ci fermeremo finché non sarà restituita dignità ai cittadini del Sulcis Iglesiente.»

«Stamane ho incontrato l’assessore alla Sanità Mario Nieddu che mi ha confermato di aver già messo in agenda per i prossimi giorni un vertice per discutere della situazione dell’Asl n.7.  In queste settimane si sono susseguiti incontri per quanto attiene la situazione della sanità locale in particolare dei nostri ospedali CTO e Sirai. E’ evidente che la situazione è critica specie per quanto riguarda la gestione dell’emergenza-urgenza che in ogni parte della Sardegna, e d’Italia, sta soffrendo come non era mai accaduto. Nello stesso incontro l’assessore mi ha confermato di aver portato avanti la richiesta di “emergenza sanitaria” al Ministero e al Governo la quale, qualora accolta, consentirebbe di derogare alle norme nazionali che oggi ingessano il sistema sanitario.»
Lo ha scritto in una nota Michele Ennas, consigliere regionale della Lega eletto nel Sulcis Iglesiente.
«Ci si confronta ancora con una pandemia che porta gli ospedali, in particolare i pronto soccorso, a una pressione che ogni giorno è sempre più forte facendo i conti con una eredità del passato che in termini di assenza di programmazione si sviluppa oggi in tutta la sua criticitàha aggiunto Michele Ennas -. La fotografia ovunque dell’assenza di professionisti, centinaia solo in Sardegna rispetto all’organico previsto ha origini lontane. Il lavoro in Consiglio regionale è stato fatto per invertire questa tendenza anche alla luce di una visione diversa della sanità data dalla pandemia. Questo grazie all’azione dell’assessore Mario Nieddu, della maggioranza e devo dire, molto spesso, grazie alla convergenza di tutte le forze politiche, mettendo in campo strumenti normativi regionali che non erano neanche mai stati presi in considerazione, eliminato l’imbuto formativo aumentando le borse di specializzazione. Abbiamo ritenuto che si dovesse agire ed abbiamo agito in tal senso con la riforma per eliminare l’accentramento disegnato nella scorsa legislatura, affidando alle competenze delle direzioni generali una reale capacità gestionale.»
«I tanti confronti con cittadini e operatori sanitari mi confermano che la richiesta alla politica è quella di ricevere risposte adeguate non certamente una descrizione distorta della realtà o la politicizzazione degli eventi che in questi difficile periodo stanno capitandoha rimarcato Michele Ennas -. Oggi soffriamo l’inadeguatezza della rete ospedaliera disegnata nella scorsa legislatura: ci hanno messo anni per vararla e oggi spesso sembra figlia di nessuno. Una rete ospedaliera che ha penalizzato il Sulcis Iglesiente e in particolare Iglesias. Così come abbiamo corretto la parte gestionale con la riforma, tutti i livelli da quello politico a quello gestionale sono impegnati per modificare anche questo aspetto e restituire al territorio un sistema di servizi che guardi effettivamente alle esigenze del cittadino. Sono certo, al termine dell’incontro, si aprirà una riflessione onesta e seria, sul presente e sul futuro della sanità del nostro territorio ha concluso Michele Ennas -. Ma sono anche certo che sarà avviato un percorso per migliorare l’attuale situazione con le dovute condivisioni territoriali e coinvolgimenti di amministratori, operatori e parti sociali.»