15 December, 2025
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Si è aperta ieri a Cagliari la conferenza internazionale promossa dal ministero per i Beni e le attività culturali e il turismo nell’ambito del Semestre di presidenza europea in collaborazione con Regione, Provincia e comune di Cagliari. Riti sacri, cibo, artigianato, folclore, musica: Europa e Maghreb si confrontano sul patrimonio culturale immateriale nel Mediterraneo quale volano per il dialogo politico e lo sviluppo sostenibile. Ha aperto i lavori il Sottosegretario di Stato, Francesca Barracciu. Sono intervenuti il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, l’assessore regionale alla cultura, Claudia Firino, il prefetto di Cagliari, Alessio Giuffrida. Stamane, lavori proseguono – dalle 10.00 alle 12.30 all’Hotel Regina Margherita e al Palazzo Vice Regio. Nelle sale della Prefettura – previsto l’intervento del presidente della Giunta regionale, Francesco Pigliaru – le delegazioni straniere determineranno la “Dichiarazione di Cagliari 2014″. Il testo avrà per riferimento politiche, strategie e cooperazioni inerenti gestione e ruolo – anche sulla pace e lo sviluppo economico e sociale – del patrimonio immateriale culturale. Alle 12.30, nella sala del Palazzo Viceregio – piazza Palazzo, Cagliari – il sottosegretario Francesca Barracciu e i rappresentanti di Unesco, Unione Europea e di Marocco, Tunisia, Algeria ed Egitto presentano alle testate giornalistiche il documento “Dichiarazione di Cagliari”. Il documento contiene le linee guida su gestione e sviluppo del Patrimonio culturale immateriale.

«Il provvedimento governativo noto come “Sblocca Italia” si profila come input per il rilancio di “grandi opere” costose e dannose, come liberalizzazione delle norme sull’incenerimento dei rifiuti, come stimolo alle trivellazioni, come deterrente alle bonifiche e alla messa in sicurezza dei siti contaminati e come grande incentivo alla svendita del patrimonio pubblico. E’ un attacco all’integrità del nostro territorio, del nostro paesaggio e alla preservazione del complesso dei nostri centri storici.»

La denuncia arriva da Enrico Lobina, consigliere comunale di Cagliari del gruppo Federazione della Sinistra – Rossomori.

«E’ una legge con probabili profili di incostituzionalità – aggiunge Lobina – contro il quale sono stati già presentati diversi ricorsi in giudizio da parte delle associazioni ambientaliste. Oltre che sotto piano giuridico esso sta venendo contestato sotto il profilo sociale con manifestazioni di piazza diffuse in tutto il territorio italiano. Dobbiamo schierarci con loro.»

«Il decreto “Sblocca Italia” va contro le linee programmatiche sulla tutela del territorio della nostra amministrazione comunale. Per questo, sulla scia di iniziative simili svoltesi in numerosi altri comuni italiani e sardi, ho scritto una lettera al sindaco Massimo Zedda per chiedergli di prendere ufficialmente una posizione di netta contrarietà al documento, a cui subito si sono aggiunti Giovanni Dore e Ferdinando Secchi. In Sardegna – conclude Enrico Lobina – la campagna è stata lanciata dalla sezione sarda dell’ISDE (International Society of doctors for environment).»

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Il consigliere regionale Edoardo Tocco (FI) critica il piano di trasferimento dei detenuti al carcere di Uta. Tocco, in una nota, sottolinea l’esodo massiccio, con circa trecento detenuti che dal carcere di Buoncammino sono stati trasferiti nel nuovo presidio penitenziario che si estende sugli sterrati di Macchiareddu in territorio di Uta. I reclusi sono stati trasportati a bordo di sei autobus della polizia penitenziaria, utilizzati per il trasloco, con il controllo sul percorso delle forze dell’ordine con l’ausilio di alcuni elicotteri. Il tratto di viale Buoncammino, nei dintorni del carcere, è stato chiuso al traffico. Un esilio che non è stato per nulla semplice.

Il consigliere regionale di Forza Italia mette l’accento sulle criticità emerse, soprattutto le carenze riguardanti i familiari dei carcerati. Sulla questione sarà presentata un’interrogazione urgente al Presidente della Regione. Francesco Pigliaru ed al sindaco di Cagliari, Massimo Zedda. «Il trasferimento dei detenuti da Buoncammino al nuovo complesso penitenziario di Uta, purtroppo, sta creando non pochi problemi ai congiunti degli stessi reclusi – commenta Tocco – Il nuovo presidio è molto distante da Cagliari. Per questo non è per nulla facile raggiungere il caseggiato di Macchiareddu per i tanti parenti». Una grande fetta dei familiari dei detenuti giungono da altri centri dell’Isola. «In tanti tra l’altro senza un mezzo di trasporto – aggiunge l’esponente di Forza Italia -. Purtroppo, il trasferimento è stato effettuati senza un piano adeguato da parte della Regione e del Comune, con tanti familiari che hanno assistito al trasporto dei loro congiunti sui pullman per Uta sostando davanti al carcere cagliaritano. Una pagina davvero dolorosa e difficile da dimenticare, con l’impossibilità per tanti di raggiungere il nuovo caseggiato».

E’ mancato un piano appropriato, dunque. «L’amministrazione penitenziaria, ed in particolare il direttore del carcere cagliaritano, Gianfranco Pala – continua Tocco – è stato lasciato da solo nell’organizzazione del trasloco». Il forzista si proietta sul futuro, evidenziando la necessità di un intervento immediato. «Penso sia opportuno dare la possibilità ai parenti dei detenuti, ormai da oggi ospitati nel nuovo carcere di Uta, di poter arrivare per i colloqui settimanali nel sito. E’ necessario attivare da subito un bus che venga messo a disposizione dei familiari nei giorni previsti per gli incontri, Una corsa che parta dalla vecchia sede del carcere di Buoncammino, per poi raggiungere l’area di Macchiareddu in modo semplice ed agevole. I parenti e gli amici potranno pagare un biglietto a costo minimo, ma si garantirà loro un servizio utilissimo. Auspico per questo – conclude Tocco – che la Regione trovi le risorse per colmare i costi di trasporto. E’ un servizio fondamentale sotto il punto di vista sociale, poiché permette alle famiglie di stare vicino ai detenuti che vivono una non facile situazione psicologica».

«Mentre la politica è distratta lo Stato si riprende Buoncammino. Lo fa con pretesti futili ma con destrezza: in un colpo solo toglie alla città uno degli edifici più ricchi di potenzialità di generare economia e chiude una struttura importante per la Sardegna come la scuola di polizia penitenziaria di Monastir». Lo dice il coordinatore regionale dei Riformatori sardi, Michele Cossa, in merito al possibile trasferimento a Buoncammino del carcere minorile di Quartucciu.

«Uno scandalo che non può restare sotto silenzio. Eppure lascia allibiti – prosegue Michele Cossa – il silenzio del sindaco di Cagliari Massimo Zedda: davanti a questo vero e proprio atto di arroganza del Governo, è il caso di farsi sentire e valere in tutte le sedi. Anche con la Regione di Francesco Pigliaru, che si sta facendo soffiare da sotto il naso tutti i gioielli della Sardegna.»

«Regione e Comune – prosegue Cossa – hanno decine di immobili che si possono utilizzare come CPA/CARA: manca la buona volontà del Governo di confrontarsi con le istituzioni sarde. Le quali, dal canto loro, incredibilmente non hanno nulla da dire. L’unica cosa che sanno fare è inchinarsi e piegare la schiena, sudditi del Governo nazionale.»

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Domani, mercoledì 8 e giovedì 9 ottobre, al Teatro Massimo di Cagliari, è in programma un incontro tra le Autorità di #Audit, organismi preposti a verificare il corretto funzionamento del sistema di gestione e controllo dei fondi strutturali europei, la Commissione europea e l’Ispettorato generale per i rapporti finanziari con l’Unione europea (Igrue). 

L’incontro, organizzato dalla Presidenza della Regione in collaborazione con il Centro regionale di programmazione e l’Assessorato al Lavoro, e con il supporto del comune di Cagliari, dal carattere eminentemente tecnico, si propone di confrontare informazioni, documenti, esperienze e procedure sui controlli, sulla programmazione appena conclusa e su quella futura (2014-2020), sugli strumenti di ingegneria finanziaria e sugli appalti pubblici per individuare e condividere orientamenti univoci a livello nazionale. 

Sono oltre 150 i partecipanti attesi a Cagliari tra rappresentanti delle autorità di Audit regionali e nazionale, della Commissione europea, dei ministeri dell’Economia e Finanze (delegazione Igrue) delle Infrastrutture e Trasporti e del Lavoro. Previsti gli interventi del presidente della Regione Francesco Pigliaru, dell’assessore alla Programmazione, Raffaele Paci e del sindaco di Cagliari, Massimo Zedda.

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E’ stato presentato questa sera, nella Sala convegni della #Grande Miniera di Serbariu, il progetto #“Cagliari Sardegna Capitale europea della Cultura – candidatura 2019”.

Hanno partecipato all’incontro, con il sindaco di Carbonia, Giuseppe Casti, e l’assessore della Cultura, Loriana Pitzalis, i rappresentati del comune di Cagliari: il sindaco Massimo Zedda; il vicesindaco ed assessore dei Lavori pubblici, Luisanna Marras; l’assessore della Cultura, Enrica Puggioni; il Direttore dei Musei Civici di Cagliari, Anna Maria Montaldo; il Direttore artistico della candidatura, Massimo Mancini.

Numerosa e qualificata la presenza di amministratori, operati culturali, rappresentanti di associazioni. Sono intervenuti, tra gli altri, Tore Cherchi, ex sindaco di Carbonia, e il professor Antonello Sanna, docente universitario e da anni impegnato nella realizzazione di progetti per i comuni di Cagliari e Carbonia.

Nei vari interventi è stato sottolineato che la candidatura di #Cagliari rappresenta un’opportunità per tutta la Sardegna e in particolare per il Sulcis Iglesiente. Il progetto è basato e si sviluppa grazie alla rete di partenariato che coinvolge anche Carbonia e diversi comuni del Sulcis Iglesiente.

Ormai sta per compiersi la scelta sulla città che rappresenterà l’Italia alla candidatura europea. Venerdì 3 ottobre, la Commissione responsabile della nomina effettuerà un sopralluogo sul territorio candidato.

L’incontro odierno ha consentito di conoscere meglio le opportunità che questo importante progetto può offrire ed è stato un utile scambio di informazioni sulle attività comuni che si stanno mettendo in campo, al fine di coinvolgere cittadini, associazioni, operatori culturali e turistici.

Il progetto, infatti, è un’occasione unica per aprire il territorio alla dimensione internazionale, ottenere visibilità, incrementare il turismo locale e dare nuovo slancio alla vita culturale. Dai prossimi mesi saranno avviati programmi di eventi, workshop e laboratori.

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Il 1° ottobre verrà presentato a Carbonia, alle ore 17.00, nella Sala convegni della #Grande Miniera di Serbariu, il progetto #“Cagliari Sardegna Capitale europea della Cultura – candidatura 2019”.

Saranno presenti i rappresentati del comune di Cagliari: il sindaco Massimo Zedda; il vicesindaco ed assessore dei Lavori pubblici, Luisanna Marras; l’assessore della Cultura, Enrica Puggioni; il Direttore dei Musei Civici di Cagliari, Anna Maria Montaldo; il Direttore artistico della candidatura, Massimo Mancini.

La candidatura di #Cagliari è anche la “nostra” candidatura e rappresenta un’opportunità per tutta la Sardegna e in particolare per l nostri territori. Il progetto è basato e si sviluppa grazie alla rete di partenariato che coinvolge anche Carbonia e diversi comuni del Sulcis Iglesiente.

Ormai sta per compiersi la scelta sulla città che rappresenterà l’Italia alla candidatura europea. Il prossimo 3 ottobre, la Commissione responsabile della nomina effettuerà un sopralluogo sul territorio candidato.

L’incontro del primo ottobre consentirà di conoscere meglio le opportunità che questo importante progetto può offrire ai nostri territori e sarà un utile scambio di informazioni sulle attività comuni che si stanno mettendo in campo, al fine di coinvolgere cittadini, associazioni, operatori culturali e turistici.

Il progetto, infatti, è un’occasione unica per aprire il nostro territorio alla dimensione internazionale, ottenere visibilità, incrementare il turismo locale e dare nuovo slancio alla vita culturale. Dai prossimi mesi saranno avviati programmi di eventi, workshop e laboratori.

Il convegno “Smart City: mobilità sostenibile e trasporto pubblico” è il momento centrale della terza giornata della #Settimana europea della Mobilità Sostenibile. A partire dalle ore 9.30, nel Lazzaretto di Sant’Elia (via dei Navigatori) amministratori, esperti regionali, nazionali e internazionali si confronteranno su problemi ed opportunità legati alla mobilità alternativa all’uso dell’auto.
Il convegno, organizzato da CTM, comune di Cagliari e UITP (Unione Internazionale dei Trasporti Pubblici), si articolerà in due momenti. Dopo i saluti degli enti organizzatori, nella prima parte interverranno Alain Flausch, segretario generale dell’UITP Bruxelles, Oliver Wolff, direttore generale #VDV Germania e Francisco Gonzales Balmas, direttore di esercizio TMB Barcellona. Nella seconda parte della mattinata, si terrà una tavola rotonda moderata da Morena Pivetti de#Il Sole 24 Ore, alla quale prenderanno parte Alain Flausch; Francesco Pigliaru, presidente della Regione Sardegna; Massimo Deiana, assessore regionale dei Trasporti; Massimo Roncucci, presidente di ASSTRA; Massimo Zedda, sindaco di Cagliari, e gli europarlamentari Salvatore Cicu, Giulia Moi e Renato Soru.La Settimana europea della Mobilità sostenibile, voluta dalla #Commissione Europea e sostenuta dal ministero dell’Ambiente, fino al 22 settembre sensibilizzerà amministrazioni e cittadini a scegliere mezzi alternativi all’auto negli spostamenti quotidiani, per ridurre il traffico e l’inquinamento a vantaggio di un stile di vita più sano ed equilibrato. Viene promossa dalla Regione attraverso il progetto “BICIMIPIACI”, che comprende le iniziative sulla ciclabilità realizzate da enti locali, associazioni e da tutti i soggetti sottoscrittori degli accordi di programma finanziati dal POR FESR 2007/2013, col coordinamento dell’assessorato della Programmazione e la collaborazione di Trasporti e Lavori pubblici.

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Dura presa di posizione di Edoardo Tocco (FI) sulla situazione dell’#impiantistica sportiva a Cagliari. «L’ultima pagina nera per il basket cagliaritano è stata scritta domenica sera, durante la partita contro la Svizzera. Una scena destinata a ripetersi anche il prossimo fine settimana in occasione del match della #Nazionale di Datome e compagni contro la Russia – spiega Edoardo Tocco, consigliere regionale e consigliere del comune di Cagliari -. Centinaia di appassionati sportivi sono rimasti fuori dal #palazzetto di via Rockfeller per l’impossibilità di ospitare oltre tremila spettatori. Una struttura, dunque, inadeguata per i grandi eventi. Proprio per questo, con la giunta capeggiata da Emilio Floris avevamo pensato ad una nuova area che accogliesse diversi impianti sportivi, soprattutto un più moderno e funzionale palasport per il basket ed il volley della città capoluogo. Tutto già pronto, con uno stanziamento di 6 milioni di euro, provenienti dai Piani operativi regionali, per dare vita ad un sogno degli amanti dello sport e non solo. A sorprese, invece, l’esecutivo targato Massimo Zedda ha impresso la retromarcia. Nessun palazzetto. Basket, pallavolo, persino calcetto – che dovrà emigrare a Sestu per i lavori di rifacimento del Palaconi – dovranno ancora attendere.» «E’ assurdo – sottolinea ancora Tocco, da anni impegnato in diverse società sportive isolane – perché la Giunta, in base agli ultimi progetti rimbalzati a mezzo stampa, pensa di dover destinare l’area di San Paolo, a ridosso della città e ottimale per gli eventi di grande portata, ad un ecocentro per la raccolta dei rifiuti. Ben venga un servizio di raccolta dei residui in un sito attrezzato. Ma penso che una location che sarebbe potuta finire in tutt’altra zona di Cagliari. C’è poi un ulteriore danno: il pacchetto di 6 milioni di euro, attribuito per la costruzione delle strutture sportive, è stato dirottato alle società. Non è certo la stessa identica cosa. Perché la Capitale dell’Isola rimane ancora priva di un’impiantistica idonea ai grandi palcoscenici. E, mentre Sassari butta le fondamenta per la costruzione di una mega cattedrale del basket – conclude Edoardo Tocco – Cagliari dovrà aspettare ancora per chissà quanti anni delle strutture efficienti.»

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Questa mattina, nella sala Giunta del comune di Cagliari, è stato presentato il bilancio del progetto #Sardegna chi_ama, l’iniziativa di spettacolo dedicata alla raccolta fondi per le scuole danneggiate dall’alluvione dello scorso novembre. Pensata dal musicista Paolo Fresu e organizzata dall’associazione Dromos, Sardegna chi_ama ha portato il 31 maggio sul palcoscenico dell’Arena Sant’Elia di Cagliari un cast di artisti internazionale, per una non stop musicale trasmessa in diretta da Rai3. Il calendario ha compreso anche un convegno sui temi della tutela del paesaggio, ospitato nell’auditorium Tiscali di #Sa Illetta. Gli organizzatori hanno fatto il punto sui numeri, comunicandoli alla stampa nell’incontro cui hanno partecipato, tra gli altri, il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, i sindaci dei comuni coinvolti e, in collegamento video, l’ideatore del progetto, Paolo Fresu. Sono oltre 208 mila gli euro raccolti, tra incassi di biglietti e donazioni, che al netto dei costi fiscali e della prevendita diventano poco più di 178 mila; 9 le scuole che riceveranno le risorse, distribuite in altrettanti comuni; 110 gli artisti che hanno aderito; oltre un milione e mezzo gli spettatori della diretta televisiva. I criteri scelti dagli organizzatori per la distribuzione sono stati due: convogliare le donazioni a scuole i cui danni potessero essere integralmente coperti dal contributo erogato da Sardegna chi_ama e distribuire le donazioni sul maggior numero possibile di province colpite. 

Il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, nel suo intervento, ha ringraziato artisti e organizzatori, mettendo l’accento sulla “qualità e bellezza” del progetto, come sull’importanza di aver concentrato l’intervento sugli edifici scolastici, che «sono una priorità, insieme agli investimenti per la messa in sicurezza del territorio». Sul fronte delle aspettative, il presidente ha ribadito la necessità di regole certe: «Stare vicino ai cittadini significa anche poter rispondere con chiarezza a situazioni come questa, ma in Italia c’è molta confusione – ha detto Francesco Pigliaru – la nostra richiesta, al tavolo tecnico che abbiamo ottenuto con il governo, è quella dell’omogeneità con le altre regioni: la Sardegna deve essere trattata nello stesso modo, ricevere la stessa quantità di risorse». Ancora sui rapporti con il Governo, il presidente della Regione ha evidenziato le pressioni che la #Regione Sardegna sta effettuando per ottenere una quota del Fondo per le emergenze nazionali, che è stato recentemente reintegrato, da destinarsi all’alluvione di novembre, così come l’innalzamento del limite del Patto di stabilità per il 2014, attualmente in discussione”. Ritornando all’iniziativa, Francesco Pigliaru ha concluso rilevandone il valore in termini di spazio di riflessione: «Un’occasione preziosa di condivisione e di confronto, una modalità che dobbiamo impegnarci a tenere in vita».