19 May, 2024
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Il presidente della Regione ha chiesto lo sblocco del patto di stabilità, procedure straordinarie e l’allentamento del fisco per superare l’emergenza, nel corso del confronto con il ministro Andrea Orlando e con i sindaci del territorio a Torpé.
«La Sardegna soffre un divario infrastrutturale – ha osservato il Governatore – che incide anche sulle opere necessarie per la difesa del suolo e per contrastare il rischio idrogeologico. Per questo é necessario che il superamento del patto di stabilità riguardi anche le azioni necessarie ad evitare le emergenze e non solo quelle inerenti ad affrontarle.» 
Il presidente della regione ha inoltre puntualizzato che la mancata spesa dei fondi citati dal ministro dell’Ambiente è dovuta proprio al patto di stabilità ed alla eccessiva rigidità della Ragioneria dello Stato circa la necessità di spendere per competenza e non per cassa.
«Per altre Regioni del Nord – ha evidenziato Cappellacci – vi è stata un sensibilità diversa. Confidiamo che in questo momento prevalga un sentimento di leale collaborazione istituzionale anche con la nostra isola. Altro problema è quello della necessità di non trovarsi più, almeno in questi casi, in situazioni incagliate da intoppi burocratici: per rendere più efficace la difesa del suolo si utilizzino procedure straordinarie e anche gestioni commissariali che, nel rispetto della trasparenza, assicurino la massima efficienza e tempi certi.»Ugo Cappellacci infine, ha sottolineato la necessità di andare incontro alle imprese.

«Occorre intervenire subito sulle politiche fiscali per consentire alle aziende e ai territori di rialzasi e ricominciare a operare. Resteremo vicino ai sindaci anche nelle fasi successive all’emergenza. Mercoledì organizzeremo un confronto con i primi cittadini per fare il punto sulle iniziative in corso e programmare le azioni che devono accompagnare le comunità durante tutto il percorso di uscita dall’emergenza.»
Ugo Cappellacci copia

La Regione chiede tempi celeri per il ripristino delle infrastrutture nelle aree devastate dal nubifragio. Ugo Cappellacci ha rivolto un pressante appello al ministro Maurizio Lupi, al termine del sopralluogo svolto stamane a Olbia.
«Oltre alle risorse – ha aggiunto il presidente – è fondamentale l’adozione di procedimenti che garantiscano efficienza e che non si inceppino negli ingranaggi della burocrazia. Occorre altresì un provvedimento straordinario per dare luogo in Sardegna e in tutto il Paese – ha concluso Cappellacci – a quelle azioni infrastrutturali necessarie per la messa in sicurezza, per la difesa dal rischio idrogeologico e dalle altre situazioni che generano pericoli per le nostre comunità.»
Ugo Cappellacci copia

E’ stato sottoscritto ieri, a Villa Devoto, a Cagliari, il protocollo d’intesa tra il presidente della Regione, Ugo Cappellacci, il presidente della Conferenza episcopale sarda, monsignor Arrigo Miglio, il presidente della Sfirs, Antonio Tilocca, e il direttore regionale della Caritas, monsignor Marco Lai, per l’istituzione di sportelli della Caritas per il microcredito – attraverso i 100 centri di ascolto sparsi in tutta la Sardegna – e di un fondo di cinque milioni di euro per aiutare le famiglie (la stima è di 5.000 euro a famiglia per mille nuclei interessati) non solo a pagare le bollette ma anche per contrastare una serie di piaghe, che vanno dall’usura agli effetti del gioco.

Fino ad oggi, ai tre bandi del microcredito hanno potuto accedere oltre 1.700 imprenditori: 854 pratiche sono state finanziate con 20 milioni nel primo bando. 680 pratiche approvate con 16,5 milioni di euro per il secondo bando, mentre per il terzo bando, ancora in corso sono state presentate 1.100 domande, delle quali 280 già deliberate, per un ammontare richiesto di 67 milioni di euro.

«Oggi il sistema bancario concede credito solo per i soggetti bancabili e il problema dell’accesso al credito è ancora presente – ha spiegato il Governatore Ugo Cappellacci -. In Sardegna per la finanza etica abbiamo investito 105 milioni di euro: 65 milioni per il microcredito, 25 milioni per il microcredito in agricoltura, 10 milioni per la finanza inclusiva per il fondo di garanzia e 5 milioni per il fondo per le famiglie. In particolare per il microcredito i tassi di restituzione sono del 90%, molto più alti di quelli che vengono assicurati dalle imprese bancabili.»

«Non sono stati ancora definiti i requisiti per le famiglie, ma è emerso che potrebbe esserci una premialità per le famiglie di tipo classico, piuttosto che single e conviventi. “Credo che possa esserci un criterio di tipo civilistico – ha spiegato mons. Miglio -. Più una famiglie è stabile, più potrà garantire solidità e prospettive dal punto di vista economico. Cioè la solidità del nucleo diventa una garanzia in più”. Il direttore della Caritas ha ricordato che solo a Cagliari sono stati investiti oltre 900 mila euro in 73 interventi per aiutare le famiglie.»

 

Tecnologie sanitarie, arredi e attrezzature sanitarie e informatiche che non sono più utilizzate dalle strutture sanitarie pubbliche e private della Sardegna saranno donate, nell’ambito delle iniziative di cooperazione internazionale, ai paesi in via di sviluppo. E’ quanto prevede una delibera della Giunta regionale, che ha approvato la proposta del presidente Ugo Cappellacci di avviare una procedura sperimentale in questo campo. 
L’iniziativa segue un’altra delibera con cui la Giunta aveva firmato la “Carta della salute senza Frontiere”, assumendola come strumento di riferimento per tutte le azioni di cooperazione allo sviluppo in materia sanitaria promosse dalle strutture pubbliche e private dell’isola. La Carta – che si richiama ai principi di “Sanità Pubblica Allargata” – è stata firmata da associazioni non governative (ONG), università, enti e istituzioni. Prevede dieci specifici impegni e uno di questi è il recupero e la donazione di risorse strumentali delle Aziende Sanitarie pubbliche e private della Sardegna a Paesi in ritardo di sviluppo, per fini solidaristici e umanitari. Il presidente Cappellacci ha sottolineato l’utilità del riutilizzo di materiali e attrezzature mediche, ancora funzionanti, in contesti che soffrono di grandi ristrettezze e necessità.
La delibera prevede per le strutture sanitarie che aderiranno all’iniziativa, l’impegno a conservare i beni che intendono donare per fini umanitari per 4 mesi dalla trasmissione dell’elenco alla strutture regionale competente in materia di cooperazione internazionale. Trascorso tale termine senza alcuna richiesta, le strutture sanitarie procederanno alla dismissione degli stessi beni sulla base della legislazione vigente.

Emanuele Cani.

La cancellazione delle Province è ancora motivo di contrasto tra le forze politiche e i rappresentanti delle stesse nelle Istituzioni. Ieri la dichiarazione del Governatore della Sardegna, Ugo Cappellacci, a commento delle dichiarazioni fatte dal ministro Del Rio in una trasmissione televisiva; oggi a rispondere a Ugo Cappellacci, è Emanuele Cani, deputato del Partito Democratico.

«E’ davvero singolare leggere il commento del Governatore della Sardegna Cappellacci a proposito dell’abolizione delle Province – attacca Emanuele Cani -. In questa discussione però è necessario mettere in evidenza un fatto tutt’altro che trascurabile. Cappellacci e la sua maggioranza non hanno cancellato un bel nulla. In questo momento il Governatore e la sua maggioranza hanno affidato la gestione delle province a commissari burocrati, esautorando organi regolarmente e democraticamente eletti. Per il resto poi – conclude il deputato del PD – non ci pare di trovare traccia di alcuna riforma significativa e sostanziale

Ugo Cappellacci copia
Commentando le dichiarazioni rilasciate a “Unomattina” dal ministro Del Rio circa l’abolizione delle Province, il presidente della Regione ha dichiarato che «la Sardegna, con il sostegno di un voto referendario, ha abolito le quattro province cosiddette “nuove” ed ha approvato una legge che prevede l’eliminazione anche di quelle “storiche”, che ora deve compiere i passaggi in Parlamento». 
«Se l’orientamento positivo del ministro Del Rio – ha aggiunto il presidente – è indice di una volontà condivisa, l’Esecutivo nazionale faccia come la Sardegna e sensibilizzi le forze della maggioranza a completare in Parlamento il percorso già intrapreso dalla Regione, che sulla questione ha anticipato i tempi rispetto alle scelte della politica nazionale, e a estenderlo alle altre aree del Paese. Si tratta di un primo risultato – ha concluso Cappellacci – che è a portata di mano e può essere ottenuto in tempi rapidi.»

 

Nel corso di un incontro con le organizzazioni sindacali tenutosi a Villa Devoto, la Giunta regionale si è impegnata ad incrementare alcune voci di bilancio per rimodulare la spesa e indirizzare maggiori risorse alle priorità del mondo del lavoro e del contrasto alle emergenze sociali. Al centro della discussione, oltre ai temi riguardanti la Finanziaria 2014 e il Piano straordinario per il lavoro, quelli relativi a Csl e Cesil, con particolare riguardo alle situazioni del personale precario della Provincia di Sassari, Olbia Tempio e Carbonia Iglesias e alla proroga dei contratti in scadenza a fine anno, le problematiche relative ai lavoratori della legge regionale 47 sulla formazione professionale. 
«Il bilancio è esiguo ma attraverso le risorse che abbiamo in Finanziaria – hanno rilevato il presidente della Regione e l’assessore della Programmazione – puntiamo a completare il programma sulle opere cantierabili, gli interventi straordinari delle politiche per il lavoro, la riqualificazione delle principali infrastrutture e i trasferimenti per fronteggiare le emergenze sociali e sanitarie. Abbiamo già previsto politiche per lo sviluppo con la creazione di un fondo da 60 milioni e un altro per la coesione sociale da 45 milioni, inoltre confermiamo la riduzione dell’Irap e azioni di riduzione del carico tributario, come le compensazioni Irap, Imu e accise e revisioni di aliquota Iva.»
«Per quanto concerne i lavoratori Csl e Cesil – hanno concluso Ugo Cappellacci e Alessandra Zedda – sono in corso le interlocuzioni tra le diverse amministrazioni e l’Agenzia del Lavoro e per i contratti in scadenza il 31 dicembre si prevede di adottare una delibera di Giunta per una proroga di un anno trovando le risorse in finanziaria. Sui lavoratori della formazione professionale è stata fissata una cabina di regia giovedì 14 per definire un percorso condiviso.»

 

EPSON DSC picture Silvano Farris. Ferdinando Pellegrini.
Il Piano Strategico Sovracomunale di Arbus, Buggerru, Fluminimaggiore e Guspini, amministrazioni coinvolte nel protocollo d’intesa cha sarà firmato con il ministero dell’Ambiente per destinare al risanamento dei siti minerari oltre 95 milioni di euro, potrebbe partire nella prossima primavera. Gli interventi saranno realizzati dalla società in house IGEA S.p.a. proprietaria e/o concessionaria delle aree interessate, mentre al Parco Geominerario è stata assegnata la governance di una commissione di verifica dei lavori, oltre ad un ruolo programmatorio per gli interventi nel Piano Sulcis e per il Piano di sviluppo dell’area Arburense-Guspinese. 
«Le bonifiche – ha detto il presidente della Regione Ugo Cappellacci incontrando a Fluminimaggiore il sindaco Ferdinando Pellegrini, assieme ai primi cittadini di Guspini Rossella Pinna, di Arbus Francesco Atzori e di Buggerru Silvano Farris – rappresentano la svolta per lo sviluppo del territorio e, pertanto, sono una condizione necessaria e indispensabile per il rilancio del territorio. Vogliamo superare il modello esistente e lo stiamo facendo con una programmazione serrata, e con tempi strettissimi, per non perdere ulteriore tempo utile e dare avvio velocemente al Piano per attrarre investimenti privati e per assicurare nuove opportunità economiche ed occupazionali. Anche in quest’occasione la Regione – ha sottolineato Cappellacci – ha scommesso sulla collaudata metodologia dell’ascolto del territorio, della sinergia tra le istituzioni ed enti locali, sul coinvolgimento dei privati, sull’unità d’intenti, elementi indispensabili per costruire lo sviluppo sostenibile delle comunità, fattori strategici per un futuro economico e di crescita.» Lo scorso 23 ottobre era stato sottoscritto l’accordo preliminare tra la Regione, il Consorzio del Parco Geominerario e la società Ati-Ifras Spa, per la realizzazione cosi come previsto da specifica deliberazione della Giunta regionale del giugno scorso. Con la sottoscrizione di questo atto si da avvio alle azioni di coordinamento fra i vari soggetti (Regione, Consorzio e Ati) volti a rendere più efficaci gli interventi affidati ad Ati-Ifras, per i quali lo sforzo è stato di grande rilievo dato che si tratta di 100 milioni di euro in quattro anni, in gran parte destinati al Sulcis e al Guspinese.

Cinque milioni in tre anni per dar seguito alla legge regionale 18 del 26 luglio 2013 e favorire, attraverso le operazioni di cessione pro-soluto, la riscossione dei crediti certificati vantati nei confronti di Regione, agenzie regionali, enti regionali ed enti locali della Sardegna, per somministrazioni, forniture, appalti e prestazioni professionali. La delibera, approvata nei giorni scorsi dalla Giunta regionale, è stata presentata dal presidente della Regione, Ugo Cappellacci e dall’assessore della Programmazione e Bilancio, Alessandra Zedda. 
«L’adozione di questo importante strumento – ha sottolineato il presidente Cappellacci – rientra tra quelli che abbiamo fortemente voluto mettere in campo per rilanciare il sistema economico sardo. Un passo avanti nel contrasto alla crisi che vede unità di intenti tra istituzioni, imprese e banche. Il fondo è destinato a promuovere e sostenere a condizioni più vantaggiose rispetto a quelle di mercato, la conclusione di accordi con gli operatori del sistema creditizio e l’accesso al credito delle imprese che vantano crediti certi, liquidi ed esigibili nei confronti della Regione Grazie a questo le nostre imprese potranno contare su una maggiore liquidità.»
«La Regione – ha spiegato l’assessore Zedda – ha autorizzato la spesa di un milione di euro per il 2013 e di 2 milioni di euro per ciascuno degli anni 2014 e 2015. Oltre a dare ulteriore ossigeno all’economia della Sardegna, grazie a questa ulteriore azione potremmo anche diminuire gli effetti restrittivi del Patto di Stabilità. 
Entro metà mese è prevista la firma di un Protocollo di accordo tra Regione, enti strumentali, enti locali e loro associazioni, banche e associazioni di categoria, per agevolare la conclusione, di cessione “pro soluto” dei crediti certificati attraverso la piattaforma digitale del MEF. Il contributo regionale agli operatori economici per il rimborso dei costi finanziari della cessione è pari al 65 per cento degli oneri sostenuti per singola operazione, fino ad un massimo annuale di 10.000 euro raggiungibile anche cumulativamente con più operazioni di cessione.»
Il Palazzo del Consiglio regionale.

Il Palazzo del Consiglio regionale.

Ugo Cappellacci 0
«Il sistema Sardegna patisce carenze storiche, dovute a nodi rimasti irrisolti per decenni su aspetti fondamentali per rendere competitive le nostre imprese, come ad esempio infrastrutture ed energia. Per essere realmente competitivi dobbiamo intervenire non solo con azioni che possono produrre effetti nel lungo periodo, ma anche e soprattutto con quelle che possono sprigionare effetti positivi nell’immediato. Tra queste rientra la zona franca, che serve per alleviare un peso fiscale che è il più alto d’Europa e che rappresenta per la nostra isola lo strumento per liberare potenzialità inespresse.»
Lo ha dichiarato il presidente della regione, Ugo Cappellacci, intervenendo stamane all’Invest in Sardinia Day. 
Il Governatore Cappellacci ha raccolto altresì il riferimento del professore ed ex ministro Paolo Savona all’esempio di Shangai: «Siamo favorevoli ad una zona franca che oltre ad uno strumento di carattere fiscale sia anche un’iniziativa di semplificazione: una zona libera dalle patologie di quella burocrazia che troppo spesso rappresenta un freno per un mondo imprenditoriale in cui il fattore tempo fa la differenza tra il successo e il fallimento». 

«Attraverso la somma di queste azioni – ha concluso Ugo Cappellacci – possiamo creare uno choc positivo che possa contribuire ad alzarci dalle macerie della crisi e sviluppare potenzialità finora inespresse. Potremo rompere una volta per tutte con le logiche del passato ed investire su quei fattori non delocalizzabili, che possono creare nuova impresa e nuovo lavoro stabile della nostra isola senza lasciare il nostro destino in mano a consigli di amministrazione o azionisti che magari di trovano dall’altra parte del mondo-»