A poco meno di un anno dalle elezioni amministrative, sulla scena politica cittadina, a Carbonia, si affaccia, per la prima volta, il Comitato Italia Viva.
«Si avvia alla fine, in modo inglorioso, questa legislatura a guida 5 Stelle della città di Carbonia – si legge in una nota firmata, anche per la segreteria provinciale del Sulcis Iglesiente, da Maurizio Cerniglia, Paola Parigi ed Alessandro Fois -. Le continue defezioni potrebbero anche determinare una conclusione anticipata del mandato amministrativo, aggiungendo così un ulteriore e definitivo danno all’immagine e all’economia della nostra città, già provata dalla devastante crisi del sistema industriale e dalle conseguenze ancora non immaginabili della pandemia.»
«Il Comitato Italia Viva di Carbonia ritiene sia necessario aprire un dibattito che veda impegnate le forze politiche democratiche e riformiste per ridefinire unitariamente il ruolo e le prospettive della nostra città, in un grande sforzo collettivo capace di coinvolgere le associazioni rappresentative di interessi economici, culturali e sociali – si legge ancora nella nota -. Riteniamo che sia ormai il momento per ricercare la massima convergenza nei programmi per restituire al territorio del Sulcis Iglesiente il peso politico e la centralità necessaria a garantire la sua capacità di autodeterminazione e, in questo quadro, noi di Italia Viva poniamo come obiettivo prioritario la ricostituzione della provincia del Sulcis Iglesiente e l’elezione diretta dei suoi rappresentanti. La restituzione a questo territorio dei centri di potere istituzionale (territorio, sanità, casa, agricoltura, trasporti) e di rappresentanza popolare, sono una condizione indispensabile a tutela degli interessi dei cittadini del Sulcis Iglesiente. E’ un appello che vogliamo rivolgere a tutte le forze democratiche e riformiste – concludono Maurizio Cerniglia, Paola Parigi ed Alessandro Fois -, le condizioni economiche e sociali della nostra città e del territorio si aggravano sempre di più, la mancanza di prospettive sta determinando l’esodo forzato dei nostri giovani facendo venir meno al Sulcis Iglesiente l’energia delle forze più sane.»