26 April, 2024
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La sala conferenza della Grande Miniera di Serbariu ha ospitato questa sera il comizio di Giuseppe Casti, sindaco uscente e candidato sindaco della coalizione di centrosinistra nel ballottaggio in programma domenica 19 giugno a Carbonia. A sostenere Giuseppe Casti sono arrivati, tra gli altri, il presidente della Giunta regionale, Francesco Pigliaru; l’assessore regionale degli Enti locali ed Urbanistica, Cristiano Erriu; il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda; il deputato del Partito Democratico Emanuele Cani; il coordinatore del Piano Sulcis, ex presidente della provincia di Carbonia Iglesias ed ex sindaco di Carbonia, Salvatore Cherchi; il consigliere regionale e segretario regionale di SEL Luca Pizzuto; il capo di gabinetto della presidenza della Giunta regionale, Filippo Spanu; l’ex sindaco di Carbonia, Antonangelo Casula.

Ad aspettare l’arrivo del governatore Pigliaru, c’erano una delegazione dei lavoratori dell’Eurallumina ed una dei lavoratori Ati-Ifras, che hanno chiesto lumi sulle prossime azioni dell’Esecutivo regionale per la soluzione delle loro vertenze. E la scelta della sede non è stata molto felice, perché la sala conferenze della Grande Miniera si è rivelata insufficiente ad ospitare tutti ed alcune centinaia di persone sono rimaste nel piazzale antistante la Grande Miniera.

Ad aprire gli interventi è stato Salvatore Cherchi, che ha sottolineato l’importanza dell’appuntamento elettorale di domenica prossima ed ha fatto un forte richiamo all’unità di tutte le forze del centrosinistra, presentatosi profondamente diviso al primo turno. E’ poi intervenuto Antonello Pirotto, leader delle battaglie dei lavoratori Eurallumina, che ha richiamato tutti i presenti ad un forte impegno per il superamento di tutti gli ostacoli ancora presenti nel percorso per il rilancio della produzione, ultimo quello relativo ai terreni ancora gravati dagli usi civici, per il superamento del quale Salvatore Cherchi ha annunciato che sono stati compiuti sostanziali passi in avanti. Antonello Pirotto ha ribadito ancora una volta che i lavoratori Eurallumina ritengono irrinunciabile il rilancio della produzione di Eurallumina e dell”intero polo industriale, da perseguire nel completo rispetto delle norme vigenti in materia di tutela ambientale.

Il riconfermato sindaco di Cagliari Massimo Zedda, unico sindaco di una grande città eletto al primo turno lo scorso 5 giugno, ha sottolineato come ha fatto prima di lui Salvatore Cherchi, l’importanza dell’unità del centrosinistra, risultata decisiva a Cagliari, auspicando una ricucitura in extremis con la parte dello schieramento che al primo turno ha fatto scelte diverse. Massimo Zedda ha rimarcato anche la collaborazione avuta con il comune di Carbonia nei primi cinque anni del suo mandato – facendo riferimento al progetto che portò Cagliari alla candidatura a capitale Europea della Cultura 2019 – e con lo stesso Giuseppe Casti, nella sua seconda veste di presidente del Consiglio delle Autonomie locali.

E’ poi intervenuto il governatore Francesco Pigliaru, che ha ribadito l’impegno della Giunta regionale per il rilancio del polo industriale di Portovesme, sia per l’Eurallumina sia per lo stabilimento ex Alcoa, per la cui vertenza è stato fissato un nuovo incontro a Roma per il 20 giugno. Francesco Pigliaru ha parlato anche degli altri settori produttivi e, riguardo i progetti per la valorizzazione del territorio a fini turistici, ha detto chiaramente che per parlare seriamente di turismo, bisogna pensare ad un’adeguata infrastrutturazione, ad iniziare dalla costruzione di grandi alberghi ed ha annunciato che a breve la Regione Sardegna si doterà di una nuova legge Urbanistica, con la quale sarà possibile dare risposte concrete, in tempi relativamente brevi, ai soggetti imprenditoriali che manifesteranno interesse ad investire nel territorio.

L’intervento conclusivo è stato quello di Giuseppe Casti, candidato sindaco del centrosinistra nel ballottaggio di domenica 19 giugno.

Giuseppe Casti ha ringraziato tutti per la loro presenza, ad iniziare dal governatore Francesco Pigliaru e dal sindaco di Cagliari Massimo Zedda, e dai due ex sindaci di Carbonia presenti, Antonangelo Casula e Salvatore Cherchi. Ha ricordato il grande ed impegnativo lavoro svolto per mettere insieme la coalizione di centrosinistra, che ha perso pezzi ma ha trovato nuovi alleati che hanno accettato, pur provenendo da esperienze politiche diverse, di condividere un nuovo progetto per la città. Ha poi ricostruito i cinque anni della consiliatura appena conclusa, non nascondendo le difficoltà incontrate, soprattutto nei primi anni, condizionati dai continui tagli dei trasferimenti («Il comune di Carbonia si è visto tagliare 6 milioni ma, nonostante questo – ha detto Giuseppe Casti – è riuscito a mantenere tutti i servizi, soprattutto nel sociale») ma allo stesso tempo ha rivendicato la validità e l’importanza dei risultati raggiunti in tutti i settori, resi possibili dai conti in ordine ed ha sottolineato che Carbonia è forse l’unico Comune in Sardegna che ha approvato il bilancio di previsione prima della fine del 2015 e che, grazie all’adeguamento del PUC al Piano Paesaggistico Regionale, ha potuto dare risposte concrete nel settore urbanistico, consentendo ad esempio la realizzazione di un albergo da 160 posti letto in breve tempo. Giuseppe Casti ha spaziato in tutti i settori, con un’attenzione particolare alla scuola ed alle politiche sociali, e si è intrattenuto a lungo sui problemi del settore industriale, di cui tanto si parla in questa vigilia elettorale, ribadendo che un’amministrazione comunale non ha il potere di aprire o chiudere una fabbrica, ma ha comunque un ruolo, nella creazione delle precondizioni perché un’attività industriale possa decollare. Ha fatto riferimento alla Portovesme srl che a breve avrà bisogno di un’area nella quale realizzare una nuova discarica. «Questa – ha detto Giuseppe Casti – una volta fatte tutte le verifiche necessarie – dovrebbe sorgere su terreni ricadenti nel comune di Carbonia, ai confini con il comune di Iglesias. A proposito di Iglesias ha sottolineato l’importanza di condurre azioni politiche comuni, per la gestione della nascente rete urbana ed ha sottolineato l’importanza del ruolo che avrà il comune di Carbonia nella nascente nuova provincia del Sud Sardegna.»

Alcune volte, nel suo intervento, Giuseppe Casti ha fatto dei riferimenti al Movimento 5 Stelle e al candidato a sindaco Paola Massidda, facendo infine appello a tutti coloro che al primo turno non hanno votato il Movimento 5 Stelle, perché sostengano il progetto del centrosinistra che si propone di dare continuità al lavoro svolto nei cinque anni appena trascorsi e di completare i progetti avviati.

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Inaugurazione centro intermodale 7

Il consigliere regionale di Sel Luca Pizzuto ha presentato un’interrogazione sulla soppressione del treno n. 12909 da Iglesias a Cagliari con partenza alle ore 7.54 ed arrivo alle 8.50. L’eliminazione della corsa, utilizzata prevalentemente dai pendolari sulcitani che si recano a lavoro nel capoluogo, per Luca Pizzuto rappresenta un gravissimo disagio per i lavoratori.

«Occorre che l’assessorato dei Trasporti cerchi, attraverso interlocuzioni formali e informali, una soluzione definitiva al problema dei collegamenti ferroviari da e per il Sulcis – attacca Luca Pizzuto -. Già in altre occasioni abbiamo presentato interrogazioni in merito ai disservizi derivanti dall’esistenza di un unico binario, dai ritardi nelle corse e dalla soppressione dei treni. Pretendiamo che gli studenti e lavoratori del Sulcis, già pesantemente investiti da una condizione di crisi sociale ed economica generalizzata, non siano lasciati indietro. Continueremo a batterci per ottenere, per tutti i sulcitani – conclude Luca Pizzuto -, pari condizioni di vita e di dignità in tutti i settori.»

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Dopo le iniziative parlamentari, anche in  Sardegna Sinistra Ecologia e Libertà si schiera contro la paventata chiusura del servizio delle guardie mediche notturne. Lo fa con un’interrogazione urgente, firmata dai quattro consiglieri Luca Pizzuto, Francesco Agus, Daniele Cocco ed Eugenio Lai, e presentata questa mattina alla stampa.

«Siamo di fonte a una decisione scandalosa del Governo, a un’ulteriore aggressione delle periferie e di un servizio fondamentale per i piccoli comuni – afferma il primo firmatario dell’interrogazione Luca Pizzuto – il timore è che con questo atto si voglia aprire il settore ai privati». Giudizio condiviso dal vicepresidente del Consiglio regionale Eugenio Lai secondo il quale «la chiusura del servizio notturno delle guardie mediche (190 in tutta l’Isola) rappresenterebbe un’ulteriore penalizzazione per i territori periferici. La riforma sanitaria regionale prevede, infatti, un ridimensionamento dei servizi di Pronto Soccorso che, nei futuri Ospedali di Comunità, non potranno più gestire le urgenze».

Per Francesco Agus, il progetto del Governo va in controtendenza rispetto agli obiettivi della riforma sanitaria regionale, in questi giorni al vaglio della Commissione Sanità. «Per ridurre gli sprechi del sistema sanitario la proposta in discussione prevede un intervento deciso sull’uso smodato dei servizi di Pronto Soccorso – afferma Agus – questo si può fare solo potenziando i servizi territoriali e lasciando al Pronto Soccorso la gestione delle urgenze».

Nell’interrogazione, i consiglieri di Sel chiedono al presidente della regione Francesco Pigliaru di assumere un’iniziativa forte nei confronti del Governo per scongiurare la soppressione del servizio di guardia medica notturna. «Sulla sanità abbiamo potestà primaria – aggiunge Agus – è giusto che il Consiglio la eserciti».

«Metteremo in campo tutte le nostre energie per impedire che la riforma vada in porto – assicura Luca Pizzuto – il nostro partito sarà impegnato nella campagna di sensibilizzazione dei cittadini in tutti i territori dell’Isola.»

La decisione del Governo, inserita nell’atto di indirizzo per il rinnovo del contratto collettivo nazionale dei medici, prevede la riduzione dell’assistenza delle guardie mediche da 24 a 16 ore giornaliere. «La soppressione del servizio notturno dalla mezzanotte alle otto del mattino produrrà gravi disagi per i cittadini delle zone periferiche – ha sottolineato il vicesegretario regionale del sindacato Medici Italiani Annarita Ecca – la scelta del Governo non tiene conto delle specificità territoriali della Sardegna e delle sue caratteristiche geomorfologiche».

Al fianco dei medici ci saranno anche molte amministrazioni locali. Alla conferenza stampa di questa mattina erano presenti il vicesindaco di San Nicolò Gerrei, Stefano Soro, e gli assessori alle politiche sociali di Guasila e Masainas Paola Casula e Ilaria Portas. «Non siamo disponibili a subire un altro scippo – hanno detto – sulla chiusura del servizio notturno delle guardie mediche non esistono margini di discussione».

Guardia medica Bacu Abis copia

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Palazzo del Consiglio regionale 2 copia

Il Consiglio regionale ha approvato il disegno di legge sulla stabilizzazione degli LSU. In apertura di seduta, il relatore, on. Franco Sabatini (Pd) ha detto che «la Giunta regionale ha individuato la copertura finanziaria per la spesa prevista dal disegno di legge in questione».

Sulla discussione generale ha preso la parola l’on. Marco Tedde (Forza Italia), secondo il quale, «al di là di ogni considerazione sul disegno di legge, il codice degli appalti è appena entrato in vigore e lo si dovrebbe tenere in considerazione in questo caso. In realtà gli Lsu sono davvero abbandonati da questa Giunta, che è poco consapevole dei rischi e della crisi che la Regione sta affrontando».

Per l’on. Piero Comandini (Pd), invece, «il disegno di legge, anche se è composto da due articoli, è fondamentale e darà attuazione agli obiettivi manifestati anche da altri consiglieri regionali. Finalmente supereremo i problemi del Parco geominerario e un domani anche di altre realtà economiche e produttive della Sardegna».

Dello stesso avviso il capogruppo di Sel, l’on. Luca Pizzuto, che ha detto con riferimento all’imminente conclusione dell’affidamento della gara del Geoparco all’Ati Ifra: «Siamo tutti a disposizione affinché non ci siamo momenti di stacco nella programmazione dei lavori nel Parco».

Per l’assessore al Lavoro, Virginia Mura, «dobbiamo verificare la situazione di questa convenzione che da tanti anni opera nel Parco geominerario e da qui nasce il disegno di legge».

Dopo la discussione generale, il presidente Ganau ha messo in votazione gli articoli.

L’on. Pietro Pittalis (Forza Italia) ha affermato che «è singolare che nella nostra Regione non sia stato possibile costituire una commissione interna per risolvere questi problemi legati alla valutazione e verifica della convenzione. Sarebbe bastato un comitato interno alla Regione».

Anche l’on. Ignazio Locci, per la stessa forza politica, ha messo l’accento sui problemi dei lavoratori del Geoparco e ha aggiunto: «Le difficoltà della Regione non devono finire per complicare la situazione di chi da tempo non riceve più lo stipendio, come gli Lsu del Geoparco».

Per l’Udc Sardegna l’on. Gianluigi Rubiu ha detto: «Siamo disponibili a ogni accelerazione che serva ad aiutare i lavoratori ma siamo preoccupati per il fatto che a fine anno i lavoratori potrebbero trovarsi senza lavoro. E’ necessario bandire al più presto la gara internazionale e affidare i lavori».

Anche il capogruppo Pd, on. Pietro Cocco, ha preso la parola per dire che «questi 550 lavoratori svolgono un lavoro prezioso per la Sardegna nei siti minerari dismessi. Ma per il futuro di questi lavoratori abbiamo già fatto qualcosa: nella Finanziaria scorsa abbiamo garantito 28 milioni di euro l’anno per queste opere. Insomma, le risorse sono già garantite e si tratta soltanto di indire la gara. E se la gara non sarà indetta per tempo si andrà a proroga di un altro anno per l’affidamento del servizio. Spero che l’assessore Mura convochi l’azienda e si faccia dire perché l’Ifras non è stata in grado di garantire il pagamento degli stipendi, pur nel rispetto delle decisioni di ogni impresa».

L’articolo 1 è stato approvato e così l’articolo 1 bis e gli altri articoli. A seguire, il Consiglio regionale ha approvato con voto finale il disegno di legge.

Successivamente, il Consiglio regionale ha iniziato l’esame del disegno di legge 326/A “Modifica della legge regionale 3 dicembre 2015, n. 31 (Adeguamento del bilancio per l’esercizio finanziario 2015 e del bilancio pluriennale 2015-2017 alle disposizioni del decreto legislativo n. 118 del 2011, e successive modifiche ed integrazioni, e disposizioni varie)”. Il presidente ha dato la parola al relatore, il presidente della commissione Bilancio Franco Sabatini (Pd).

Nella sua relazione Sabatini ha ricordato che, nel corso della seduta della commissione dedicata all’argomento, è intervenuto l’assessore della Programmazione Raffaele Paci per chiarirne le motivazioni che «consistono nella necessità di correggere alcuni errori materiali, pur essendo iscritti correttamente a bilancio, per poi consentire alla Corte dei Conti di parificare nei termini di legge il rendiconto della Regione 2015. L’unico emendamento aggiuntivo presentato, ha concluso Sabatini, «riguarda infatti la decorrenza della norma, agganciata all’entrata in vigore della legge 31 del 2015».

Il vice capogruppo di Forza Italia Alessandra Zedda ha contestato in apertura la tesi dell’errore materiale, sostenendo che «in realtà sono in gioco centinaia di milioni di euro ed alcuni miliardi nel triennio, del resto lo stesso emendamento della maggioranza prova che c’è stato un errore grave nella valutazione dei residui». «Quindi – ha aggiunto – non si può fare finta di nulla, nascondendo una difficoltà oggettiva legata al bilancio armonizzato che ha determinato un problema che non si era mai verificato nella storia della Regione; oltretutto si tratta di problemi che hanno causato danni concreti alle categorie più deboli per le quali molti pagamenti si sono bruscamente interrotti a maggio». Anziché fare proclami, ha terminato la Zedda, «bisognerebbe prestare più attenzione alle procedure di spesa, evitando di prendere in giro i sardi».

Sempre per Forza Italia, il consigliere Ignazio Locci, dopo aver premesso che sarebbe stata opportuna la presenza in Aula dell’assessore di Paci, ha richiamato l’attenzione del Consiglio sul fatto che «le cifre di cui stiamo parlando sono una parte consistente del bilancio della Regione, per cui è chiaro che c’è l’esigenza vera di mettere in ordine i conti ora per allora e non c’entra la Corte dei Conti». «Ciò che deve insegnare questa vicenda – ha concluso – è che bisogna smetterla di sbandierare risultati in materia di entrate quando poi non si riesce a gestire bene i processi di spesa delle risorse disponibili».

A nome della Giunta, l’assessore del Lavoro, Virginia Mura, ha ribadito che, ad avviso dell’Esecutivo, si è trattato in effetti di un errore materiale determinatosi, ha spiegato, «anche dagli interventi di adeguamento del sistema informativo alle nuove procedure del bilancio armonizzato».

Al termine della replica dell’assessore il Consiglio ha approvato in sequenza il passaggio agli articoli, gli articoli 1, 2 e 3 della legge con l’emendamento proposto dal relatore Sabatini e gli allegati. Subito dopo, il voto finale del provvedimento, approvato con 30 voti favorevoli e 16 contrari.

Concluso lo scrutinio, il presidente ha comunicato che in riferimento all’ultimo punto all’ordine del giorno, l’elezione di tre componenti del Consiglio di amministrazione dell’Istituto regionale etnografico (Isre) è stata rinviata e potrà essere effettuata entro il 21 giugno prossimo, prima dell’eventuale ricorso ai poteri sostitutivi.

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Vittorio Randazzo.

Vittorio Randazzo.

«Ci troviamo in una situazione molto difficile soprattutto a causa della mancanza di liquidità e chiediamo alla commissione di favorire il dialogo con l’assessorato e le Asl, che per quanto ci riguarda abbiamo sempre cercato.»

Lo ha dichiarato il direttore dell’Aias, Vittorio Randazzo, nel corso di un’audizione davanti alla sesta commissione (Sanità-Politiche sociali) presieduta dall’on. Raimondo Perra (Psi) sulle complesse problematiche della società.

«Abbiamo un arretrato molto consistente nei pagamenti delle nostre prestazioni – ha ricordato Randazzo – che riguarda il saldo del 2015 e la parte corrente di quest’anno e, al momento, sono cinque mesi che operiamo senza una copertura contrattuale ricorrendo ad anticipazioni bancarie per fare fronte ai costi della gestione, ma ci stiamo avviando verso un piano inclinato: l’ultimo stipendio pagato risale allo scorso novembre ed ora anche le banche stanno assumendo un atteggiamento piuttosto rigido che rende ancora più problematica la nostra attività.»

Il direttore dell’Aias (42 strutture sul territorio regionale, circa 1.000 dipendenti), nel ribadire alla commissione la volontà dell’azienda di ripristinare un quadro complessivo di relazioni corrette con la Regione e le Asl, ha manifestato anche la disponibilità a risolvere attraverso una transazione sia un vecchio contenzioso (arrivato a sentenza) con le disciolte Usl con cui è stato riconosciuto un credito di 2.6 milioni oltre gli interessi, che uno più recente e relativo alle Rsa (Residenze sanitarie assistite), ancora aperto e con una udienza fissata per il prossimo 8 giugno.

Quanto alle relazioni sindacali, Vittorio Randazzo ha ricordato che sono solo tre le sigle firmatarie del contratto Aias, quindi abilitate a rappresentare «una posizione comune dei lavoratori», mentre altre componenti esprimono l’orientamento dei propri iscritti.

Dopo la relazione del direttore dell’Aias si è sviluppato all’interno della commissione un dibattito (hanno preso la parola il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis, Giorgio Oppi dell’Udc, Michele Cossa dei Riformatori, Rossella Pinna del Pd, Luca Pizzuto di Sel ed il capogruppo del Pd Pietro Cocco) sull’opportunità o meno di predisporre una risoluzione della stessa commissione sull’argomento. La posizione condivisa, alla fine, è stata quella di acquisire in tempi brevissimi tutti gli elementi conoscitivi necessari, come ha sintetizzato il presidente Perra, «per arrivare ad una soluzione concreta nell’interesse dei lavoratori e dei pazienti».

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La campagna elettorale per le Amministrative del 5 giugno, a Carbonia, registra gravi atti, con le minacce e le intimidazioni ricevute da due candidati: l’ex sindaco Ugo Piano, ricandidatosi alla guida di una coalizione formata da cinque liste civiche, ed il commerciante Manolo Cossu, candidato alla carica di consigliere comunale nella lista del Movimento 5 Stelle.

Il clima che si vive in città ormai da qualche giorno, è tutt’altro che sereno. Poco fa i coordinatori cittadino, federale e regionale di Sinistra, Ecologia e Libertà, Laura Pilloni, Matteo Sestu e Luca Pizzuto, hanno diffuso una nota nella quale sostengono che «i gravi accadimenti di questi giorni e di queste ore sono inaccettabili. L’atto intimidatorio nei confronti di Manolo Cossu e la lettera di minacce nei confronti di Ugo Piano non possono essere ammessi in quella che dovrebbe essere una campagna elettorale civile, dove si misurano posizioni politiche anche molto diverse tra loro».

«Il confronto politico può essere duro ed appassionante – aggiungono i rappresentanti politici di SEL -, ma non si può scendere sul livello di azioni e di minacce che possano ledere le persone coinvolte. Per questo esprimiamo tutta la solidarietà politica ed umana nei confronti delle persone che hanno subito queste intimidazioni. Crediamo che il clima politico di questa campagna elettorale debba rimanere su temi e confronti politici differenti tra loro, ma sempre profondamente rispettosi della vita delle persone. Sulla scia di questo, con molta umiltà, ci sentiamo di proporre a tutti i candidati e le candidate sindaco, e le forze politiche coinvolte, un terzo tempo prima della fine della partita: un incontro conviviale in cui dare il messaggio della differenza e della solidarietà umana tra tutti noi.»

Le considerazioni espresse dai coordinatori di SEL sono pienamente condivisibili. Quando il clima registra questi fatti, è forte il rischio che la situazione possa degenerare in altri atti, anche più gravi. In passato, raramente Carbonia ha vissuto episodi di questo genere e sarebbe assai pericoloso se il confronto politico si spingesse oltre i confini della legalità, come purtroppo è accaduto spesso in altre zone della nostra Isola, dove è sempre più difficile, talvolta quasi impossibile, trovare persone disposte ad impegnarsi in politica e nella gestione della cosa pubblica.

Solidarietà ai candidati vittima di minacce e intimidazioni è arrivata anche dal deputato del Partito Democratico Emanuele Cani.

«Una ferma e dura condanna per gli attentati che sono stati compiuti questa notte a Carbonia e solidarietà alle vittime – ha detto Emanuele Cani -. Quanto accaduto non può essere in alcun modo accettato in un paese civile. Siamo sicuri che l’operato delle forze dell’ordine riuscirà a far luce su quanto accaduto e che quindi a individuare i colpevoli di quanto compiuto.»

In serata il capogruppo dell’UDC in Consiglio regionale, Gianluigi Rubiu, ha dichiarato: «Siamo vicini al candidato alla carica di consigliere comunale per il Movimento 5 Stelle, Manolo Cossu, in vista delle prossime elezioni amministrative di Carbonia e al candidato alla carica di sindaco Ugo Piano per la lettera di minacce ricevuta. Sono delle intimidazioni inaccettabili in un momento in cui dovrebbe prevalere il confronto democratico». «Occorre non abbassare la guardia – aggiunge Gianluigi Rubiu -. Non possiamo fermarci alle parole. Gli attacchi verso le persone che si impegnano nelle istituzioni e nel confronto politico sono inaccettabili». «Una campagna elettorale all’insegna di un civile dibattito tra le forze politiche in campo, perché non si trascenda – conclude Gianluigi Rubiu – in una violenza senza senso o, peggio ancora, intimidazioni illogiche. Deve prevalere la legalità e un confronto all’insegna del rispetto».

Piazza Roma Carbonia 2 1

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Questa mattina il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità la riforma dei servizi e delle politiche per il lavoro. La seduta si è aperta sotto la presidenza del vice presidente Eugenio Lai. Dopo le formalità di rito, il presidente ha comunicato l’adesione del neo consigliere Giancarlo Carta al gruppo di Forza Italia Sardegna. Successivamente è ripreso l’esame dell’ordine del giorno dell’art. 37 (“Personale”) della proposta di legge 315/A (Gavino Manca e più) – “Disciplina dei servizi e delle politiche per il lavoro”.

Il presidente della commissione Gavino Manca, intervenendo sull’ordine dei lavori, ha chiesto una breve sospensione della seduta. La richiesta è stata accolta.

Alla ripresa dei lavori, il presidente ha comunicato che la commissione sanità, convocata per questa mattina alle 10.30, sarà riconvocata a domicilio. Subito dopo, è ripreso il dibattito sull’articolo 37.

Il relatore e la Giunta hanno espresso il parere sugli emendamenti presentati. Lo stesso relatore Gavino Manca ha poi chiesto una breve sospensione della seduta, che il presidente ha accordato.

Alla ripresa dei lavori, è ripreso il dibattito sull’art.37.

Il consigliere Ignazio Locci (Forza Italia) ha affermato che «l’articolo non deve essere travisato, perché non riguarda qualche operazione sul personale ma una necessità dovuta alla nuova riorganizzazione dell’Agenzia, che ha bisogno di risorse umane per poter funzionare; noi abbiamo dato il nostro contributo anche per superare le sacche di precariato nel settore delle politiche del lavoro ed oggi arriviamo alla fine del percorso nel rispetto della normativa nazionale anche se restano da definire alcuni aspetti della legge che cercheremo di migliorare con i nostri emendamenti». Su questi punti, ha concluso, «ci deve essere però un impegno forte della Giunta per mettere in piedi una politica organica ed una strategia complessiva in materia di lavoro».

Il consigliere Marco Tedde, anch’egli di Forza Italia, ha sottolineato che «l’articolo rappresenta il cuore della legge, che riguarda centinaia di lavoratori e di famiglie, e cerca di tracciare un nuovo orizzonte per i servizi del lavoro e di politiche per il lavoro». Queste politiche, ha proseguito, «devono essere però di segno diverso rispetto a quelle messe in campo dalla Giunta che, evidentemente, le ha dimenticate nel programma elettorale perché, a nostro avviso, mancano scelte forti sulle strategie industriali, l’energia e l’innovazione come la chimica verde». Ben vengano dunque, ha sostenuto Tedde, «le norme a salvaguardia della dignità dei lavoratori e dell’occupazione, senza però dimenticare che la Regione ha una percentuale elevatissima di disoccupazione giovanile che la colloca agli ultimi posti in Europa e questo elemento, rimasto inalterato dopo due anni di annunci, continua a spaventarci moltissimo». In questo periodo, secondo Tedde, «non si è pensato a ridurre le tasse e a sostenere l’impresa e, come sappiamo, l’occupazione non si crea per legge; al massimo per legge si può fare quello che stiamo facendo, ma il problema generale resta purtroppo ancora aperto».

Il presidente della commissione Gavino Manca (Pd) ha messo l’accento sul fatto che l’art. 37 rappresenta «un passaggio importante della legge che va gestito sotto molteplici aspetti; penso che la scelta della Regione di mettere in campo un unico strumento con risorse umane adeguate sia stata giusta, la migliore per il mondo del lavoro». Per quanto riguarda le risorse umane, ha aggiunto Manca, «stiamo costituendo una nuova Agenzia con 800 persone dove si stanno facendo confluire anche le unità che lavoravano presso altri contesti ma comunque nello stesso settore, proprio allo scopo di dare vita ad una struttura organica ed efficiente». Ci stiamo avvicinando allo schema europeo, ha precisato Manca, «dove il rapporto fra operatore dei servizi per il lavoro e disoccupato da prendere in carico e di 1/70, noi siamo a 1/260 ma stiamo iniziando un percorso virtuoso, consapevoli che il superamento di precariato è un processo difficile e necessariamente graduale, che comunque affronteremo successivamente con grande impegno».

Il consigliere Oscar Cherchi (Forza Italia), illustrando un suo emendamento, ha segnalato la necessità di chiarire meglio alcuni passaggi della norma, soprattutto con riferimento «a quei precari che hanno lavorato in progetti finanziati con fondi europei del ciclo 2000-2006; è importante che sia chiaro che queste aliquote di personale rientrano nella platea indicata dalla legge, tenendo presente che molte unità resteranno comunque fuori ed attendiamo, su questo, che si concretizzino gli impegni assunti dalla maggioranza».

Messo ai voti, l’emendamento del consigliere Cherchi è stato respinto.

Successivamente il Consiglio ha approvato l’emendamento sostitutivo parziale n. 25, con parere favorevole della commissione e della Giunta. Il testo prevede che gli interventi della legge siano “compatibili con il raggiungimento degli obiettivi di finanza pubblica della Regione”. Via libera dell’Aula anche per l’emendamento di sintesi n. 54, sempre con parere favorevole della commissione e della Giunta, che riunisce i testi degli emendamenti nn. 24, 27 e 28. Il nuovo testo, “nelle more del riordino delle funzioni connesse alla politiche attive del lavoro e solo per consentire la continuità dei servizi erogati, consente all’Aspal di stipulare contratti di lavoro con la previsione di premialità assegnata a coloro che hanno maturato competenze ed esperienze sia presso l’Agenzia del Lavoro che nelle province”.

Subito dopo l’Aula ha approvato il testo dell’art. 37.

Ha riassunto la presidenza dell’Assemblea il presidente Gianfranco Ganau.

Successivamente, col parere favorevole della commissione e della Giunta, è stato approvato l’emendamento aggiuntivo n.18. La proposta, nel quadro delle norme sul collocamento delle persone con disabilità, consentirà alla Regione di realizzare “uno specifico programma di inclusione lavorativa finalizzato anche al superamento del precariato, valorizzando l’esperienza delle persone occupate con contratto a termine nell’ambito del progetto lavor@bile”.

L’Aula ha quindi iniziato l’esame dell’37/bis.

Il presidente della commissione Gavino Manca (Pd) ha chiesto di spostare l’articolo alla fase finale di esame della legge: la proposta è stata accolta.

Il presidente Ganau ha messo in discussione l’articolo 38 (Sostituzione dell’agenzia regionale per il lavoro con l’Agenzia sarda per le politiche attive del lavoro) e gli emendamenti aggiunti 13,17,19, 20 e 48. L’emendamento 13 è stato dichiarato inammissibile per mancanza della copertura finanziaria.

Il testo dell’articolo 38 è stato approvato e così l’emendamento di sintesi 52 (Locci e più) che stabilisce che entro 90 giorni dall’entrata in vigore della legge, con deliberazione della Giunta, è approvato il piano triennale per l’assunzione a tempo indeterminato dei lavoratori socialmente utili inseriti nell’elenco regionale istituito con la deliberazione n.44/14 del 7 novembre 2014. Respinto, invece, l’emendamento 48.

L’Aula ha approvato anche gli articoli 39 (Interventi a favore dei comuni per lo sviluppo delle cooperative sociali), 40 (Modifiche ed integrazioni alla legge regionale n. 23 del 2005 (Organizzazioni di volontariato), 42 (Modifiche alla tabella A della legge regionale n. 14 del 1995), 43 (Abrogazioni e disposizioni finanziarie), 44(Norma finanziaria), senza emendamenti.

Il presidente ha dato la parola all’on. Pietro Pittalis (FI), che ha parlato della norma finanziaria della legge. «Alcuni emendamenti sono stati dichiarati inammissibili per mancanza di copertura ma in realtà la copertura a mio parere è presente».

Sull’articolo 45 (Entrata in vigore) l’Aula si è espressa favorevolmente mentre sull’articolo 37 bis, che era stato sospeso in precedenza, l’on. Gavino Manca (Pd) ha chiesto ai colleghi una breve sospensione.  All’articolo 37 bis è stato aggiunto l’emendamento 16. L’on. Manca ha illustrato un emendamento orale, con parere conforme della Giunta.

Per l’on. Luca Pizzuto (Sel) “è un errore aver avuto la possibilità di chiudere il problema di lavoratori impegnati all’Agenzia del lavoro e non averlo fatto. Ringrazio tutti ma avrei gradito più coraggio da parte dell’esecutivo”.

Per l’on. Alessandra Zedda (FI) “questa legge non risolve tutti i problemi e noi siamo per una riforma della regione che parta dalla testa e arrivi al settore del lavoro. Abbiamo ancora da risolvere parecchi temi di equità e giustizia.

Per l’on. Roberto Desini (Cd) “l’emendamento dell’on. Gavino Manca è condivisibile, serve un ragionamento più organico da completare in sessanta giorni”.

L’assessore Paci ha spiegato a nome della Giunta che “bisogna essere efficienti nelle scelte e nel trattamento. La Giunta porterà a breve un provvedimento di riorganizzazione della previdenza integrativa”.

 L’articolo 37 bis (Piano straordinario di formazione ) è stato approvato.

Per dichiarazione di voto è intervenuto il consigliere regionale Ignazio Locci (Forza Italia), che ha detto: “Questa legge non risolve il problema del sistema del lavoro in Sardegna perché ci sono alcuni rinvii. Noi speriamo che non ci siano intoppi futuri”.

Sulla stessa lunghezza d’onda l’intervento del suo collega di partito e di gruppo Oscar Cherchi che pur preannunziando il voto favorevole ha lamentato l’assenza di una norma rivolta a tutti i precari della pubblica amministrazione in Sardegna. «Non è questa la legge che doveva dare le risposte al problema del precariato ma questa è la legge che mette in campo strumenti per incominciare a limitare il fenomeno», ha replicato il capogruppo di Sel, Daniele Cocco che ha dichiarato il voto “convintamente a favore” del suo gruppo. Voto a favore anche da parte del gruppo dei Riformatori, dichiarato dal capogruppo Attilio Dedoni che ha lamentato però carenza negli stanziamenti ed ha auspicato maggiore sinergia tra gli assessorati del Lavoro e della Pubblica Istruzione («nella scuola sarda si registra livelli record di abbandono»).

Roberto Desini, capogruppo di Sovranità, democrazia e lavoro, ha preannunciato voto favorevole ed ha tessuto le lodi del provvedimento, complimentandosi con la commissione e il presidente Gavino Manca per il lavoro svolto, nonché rimarcando il mantenimento dell’impegno assunto in sede di capigruppo per la discussione in Aula della proposta di legge 315 immediatamente dopo il varo della finanziaria regionale. Il consigliere Gianmario Tendas del Pd ha sottolineato la positività del provvedimento ed ha evidenziato come l’approvazione della proposta di legge 315 certifichi il mantenimento dell’impegno assunto con gli elettori sardi in campagna elettorale per “eliminare il precariato nelle strutture che aiutano altri sardi a trovare un lavoro sicuro”. Voto favorevole è stato preannunciato anche da Upc e socialisti che per bocca del capogruppo Pierfranco Zanchetta hanno rivolto apprezzamento per il lavoro svolto in commissione e facendo riferimento all’intervento dell’assessore Paci hanno dichiarato: «E’ necessario trovare equilibrio generale – come dice Raffaele Paci .- ma quando ci sono diritti acquisiti è giusto mettere il cuore oltre l’ostacolo». A favore del provvedimento anche il gruppo Soberania e Indipendentzia che col capogruppo Emilio Usula ha definito la riforma che si va delineando come “un provvedimento che potrebbe caratterizzare in positivo l’intera legislatura”. Il capogruppo del Psd’Az, Angelo Carta, ha dichiarato voto a favore ed ha colto l’occasione per esprimere solidarietà ai lavoratori dell’Ente fiera di cagliari, auspicando sempre la medesima “attenzione per tutti i lavoratori che si trovino in difficoltà”. Il consigliere del Pd, Luigi Lotto, ha confermato voto a favore ed il relatore di maggioranza e presidente della commissione Lavoro, nonché primo firmatario della Pl 315, Gavino Manca (Pd) ha ringraziato tutti coloro che hanno contribuito al varo del provvedimento: «Questa è una legge di tutto il Consiglio regionale, è una riforma importante e strutturale che riscrive l’organizzazione dei servizi cercando di riqualificare il capitale umano».

Il capo gruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, ha preannunciato voto favorevole («ma il provvedimento non è punto di arrivo ma punto di partenza che segna un passo importante anche per il superamento del precariato») ma ha lamentato l’occasione persa per dare risposta anche ad altre categorie di lavoratori, ad incominciare “dai dipendenti del punto 3 dell’articolo 37 che potevano essere ammessi al percorso di  stabilizzazione”.

Concluse le dichiarazioni di voto, il presidente del Consiglio ha aperto la votazione finale della legge che è stata approvata all’unanimità con 46 sì su 46 consiglieri votanti.

Palazzo del Consiglio regionale 2 copia

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Luca Pizzuto 2 copia

Questa mattina il gruppo di Sinistra, Ecologia e Libertà in Consiglio regionale, ha presentato una nuova interrogazione all’assessorato regionale della Sanità , dopo quella inoltrata a luglio del 2015, in merito all’irrisolta questione dei lavoratori precari della ASL 7, che nonostante una normativa nazionale favorevole sono tuttora senza un contratto e senza lavoro dal settembre del 2015.

«La questione, relativa inizialmente a una ventina di operatori specializzati, è stata parzialmente risolta per alcuni di loro, mediante l’espletamento di un concorso bandito a febbraio del 2015 dalla Direzione della Asl sulcitana – spiega il consigliere regionale e segretario regionale di SEL Luca Pizzuto -. Tuttavia, non avendo previsto, come sarebbe stato opportuno, adeguati correttivi e premialità per salvaguardare i precari che gia da più di un decennio prestavano la loro opera mediante contratti a tempo determinato, ad oggi sette di loro si ritrovano senza un lavoro e senza la certezza che la loro professionalità venga tutelata. Invero, il 6 marzo 2015 il Governo nazionale ha varato il DPCM “Disciplina delle procedure concorsuali riservate per l’assunzione di personale precario del comparto sanità”; prevedento che nelle more dell’espletamento delle procedure concorsuali riservate ed entro il 31 dicembre 2018, si potesse procedere con la proroga dei contratti a tempi determinato.

I lavoratori esclusi, che hanno presentato ricorso al TAR, sperano fiduciosi in una pronta soluzione da parte della Direzione della ASL 7 e invocano un intervento dell’Assessorato della Sanità per superare l’empasse procedurale.

«Crediamo – aggiunge afferma Luca Pizzuto – che questi lavoratori non possano più attendere i passaggi politici e le lungaggini burocratiche, ma che vada salvaguardato il loro diritto ad avere il giusto riconoscimento per il lavoro svolto in questi anni, lavoro con un livello di professionalità ed esperienza tale da averli occupati in servizi altamente specializzati e vitali per i pazienti. L’Assessorato faccia uno sforzo per dirimere la questione con la più sollecita urgenza. Non permetteremo che questi lavoratori vengano lasciati soli e fino a quando, anche solo uno di loro, non avrà riavuto il suo ruolo, noi faremo sentire la nostra voce. Agiremo in tutte le sedi, formali e informali – conclude Luca Pizzuto – perché non ci siano più ritardi nella definizione delle procedure. Per loro e per il diritto al lavoro di tutti noi ci siamo e ci saremo sempre.»

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Palazzo del Consiglio regionale A

Il neo consigliere regionale Giancarlo Carta, proclamato eletto dopo la sospensione del vicepresidente dell’Assemblea Antonello Peru, ha prestato giuramento nel primo pomeriggio nell’Aula di via Roma.

La seduta si è aperta sotto la presidenza del presidente Gianfranco Ganau. Dopo le formalità di rito, il presidente ha comunicato che il consigliere Giovanni Satta ha aderito al gruppo Misto. Subito dopo è stata data lettura del decreto della presidenza del Consiglio dei Ministri con cui di dispone la sospensione dalla carica del consigliere Antonello Peru e della delibera conforme della Giunta per le elezioni e, successivamente, ha prestato giuramento il neo consigliere Giancarlo Carta in sostituzione temporanea del consigliere Peru, secondo quanto prescritto dalla cosiddetta “legge Severino”.

Proseguendo nell’esame dell’ordine del giorno, il presidente ha proposto l’inversione del punto relativo all’elezione di un vice presidente del Consiglio. La proposta è stata approvata.

L’Aula ha quindi iniziato la discussione generale dell’art.1 della Pl 315/A (Gavino Manca e più) – “Disciplina dei servizi e delle politiche del lavoro”.

Il capogruppo di Cps Pierfranco Zanchetta, intervenendo sull’ ordine dei lavori, ha chiesto notizie sulla sua proposta di tenere una riunione dei capigruppo a La Maddalena, sottolineando che in proposito «gli annunci del governo appaiono incoraggianti ma comunque non soddisfano le aspettative, per cui il Consiglio non deve essere scavalcato dagli avvenimenti nè da iniziative episodiche di qualche esponente della Giunta».

Il presidente Ganau ha assicurato che l’argomento sarà all’ordine del giorno della prossima conferenza dei capigruppo.

Subito dopo, il Consiglio ha approvato agli articoli 1 (“Oggetto e finalità”), 2 (“Sistema regionale dei servizi e delle politiche per il lavoro”), 3 (“Accreditamento dei servizi per il lavoro”), 4 (“Compiti della Regione”), 5 (“Sistema regionale dei livelli essenziali, delle prestazioni dei servizi e delle politiche attive del lavoro”), e 6 (“Programmazione degli interventi in materia di servizi per il lavoro e di politiche attive”).

Approvato anche l’art. 7 (“Commissione regionale per i servizi e le politiche attive del lavoro”) cui è stato aggiunto con l’emendamento n. 50 un passaggio riguardante la composizione della commissione e le designazioni provenienti dal mondo della scuola, della formazione e dell’università, indicate in moto autonomo da ciascuno di questi soggetti. Successivamente il Consiglio ha espresso voto favorevole all’art. 8 (“Conferenza regionale per le politiche del lavoro”).

Sull’articolo 9 (“Sistema informativo regionale delle politiche del lavoro”) il consigliere di Forza Italia Stefano Tunis ha sottoposto all’Aula un emendamento con lo scopo di collocare il sistema informativo all’interno dell’Agenzia e non dell’assessorato. La decisione della maggioranza, ha sostenuto, «mi sembra un rigurgito di apparato, anche perché ritengo che in questo settore dell’attività dell’assessorato non c’è niente che meriti di essere mantenuto; il sistema informativo deve stare dove nascono politiche attive, come dicono tante esperienze ed ottime pratiche, e non mi spiego perché si vada in direzione opposta dopo risultati scarsi e molti milioni spesi per appalti e manutenzioni».

Messo ai voti l’emendamento è stato respinto e, subito dopo, il Consiglio ha approvato il testo dell’articolo. Via libera dell’Aula anche per l’art. 10 (“Agenzia sarda per le politiche attive del lavoro – Aspal”) e 11 (“Struttura organizzativa dell’Aspal e personale”).

Aperta la discussione sugli emendamenti e sull’articolo 12 (funzioni dei centri per l’impiego) e non essendoci iscritti a parlare, l’Aula ha approvato con 45 a favore e 3 contrari.

Il relatore della maggioranza, Gavino Manca (Pd), ha dichiarato parere contrario sugli emendamenti 36, 9 e 10 (parere conforme della Giunta) presentati all’articolo 13 (Organi dell’ASPAL )e l’Aula non ha approvato l’emendamento n. 36 (30 no e 19 sì) ed ha poi dato il via libera (41 sì e 5 contrari) al testo dell’articolo 13. Nel merito degli aggiuntivi n. 9 e n. 10 e intervenuta la consigliere di Fi, Alessandra Zedda, che ha espresso favore per la proposta di ricomprendere tra gli organi dell’Aspal anche il comitato per il lavoro. Sulla stessa lunghezza d’onda l’intervento di Stefano Tunis (Fi) che ha accusato la maggioranza e la giunta di scarsa sensibilità nel considerare le ragioni e il ruolo dei rappresentanti delle organizzazioni del lavoro e dell’impresa. Il primo firmatario degli emendamenti aggiuntivi, il consigliere della maggioranza Paolo Zedda (Soberania e Indipendentzia) ha dapprima confermato il mantenimento delle proposte di modifiche e soltanto dopo un ulteriore intervento del presidente delle commissione ha dichiarato il ritiro degli emendamenti n. 9 e n. 10 che sono stati fatti propri dal capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis («è in atto anche in Sardegna, una sottovalutazione del ruolo delle organizzazioni sindacali proprio sul tema del lavoro, così come fa il governo Renzi»). Nel frattempo il presidente della commissione Lavoro, Gavino Manca, ha offerto pubbliche scuse ai rappresentanti le segreterie regionali dei sindacati per il mancato coinvolgimento in sede di approvazione in commissione della proposta di legge 315.

Posto in votazione l’emendamento n. 9 non è stato approvato con 27 contrari e 23 favorevoli. Medesimo scrutinio nella votazione dell’emendamento aggiuntivo n. 10.

Aperta la discussione sull’articolo 14 (Direttore generale dell’agenzia), il relatore ha dichiarato parere negativo (giunta conforme) agli emendamenti n. 32, 34, 22, 31, 33 e 35.

Il consigliere di Fi, Stefano Tunis, è intervenuto per ribadire il delicato ruolo che dovrà rivestire il direttore della costituenda Aspal ed ha quindi invitato l’Aula ad approvare, in particolare, l’emendamento n. 22 che introduce “un’ appartenenza al mondo del lavoro” da parte di colui che sarà chiamato a guidare la nuova agenzia del lavoro.

Il Consiglio con successive e distinte votazioni non ha quindi approvato l’emendamento 32 (20 favorevoli e 30 contrari);  l’emendamento n. 34 (19 sì e 29 no); l’emendamento 22 (17 sì e 29 no); l’emendamento n. 31 (17 sì e 29 no) e l’emendamento n. 33 (18 sì e 29 no).

Approvato il testo dell’articolo 14 (42 sì e 4 no) non è stato approvato l’emendamento aggiuntivo n. 35 (18 sì e 28 no).

Il Consiglio ha quindi proceduto con l’approvazione (senza iscritti a parlare e senza emendamenti) dell’articolo 15 “Collegio dei revisori dei conti” (44 sì e 3 no); dell’articolo 16 “Entrate” (45 sì e 3 no) e dell’articolo 17 “Bilancio di previsione e rendiconto generale” (45 sì e 2 no).

Nella discussione sull’articolo 18 “Osservatorio regionale del mercato del lavoro” il capogruppo di Fi, Pietro Pittalis ha sollecitato la Giunta regionale a pronunciarsi sulla opportunità di eliminare i soggetti che a vario titolo concorrono nelle funzioni che la nuova norma attribuisce all’istituenda Aspal in ordine all’osservatorio del mercato del lavoro, ad incominciare dall’Insar («siamo a favore della soppressione di quest’ultima»).

L’assessore del Lavoro, Virginia Mura, ha ribadito l’attenzione della Giunta verso tutte le iniziative tese alla razionalizzazione dell’intero sistema ed anche per ciò che attiene l’Insar ma l’assessore ha fatto presente che la società è partecipata anche da “Italia lavoro” e, dunque, occorrerà «il tempo necessario per procedere, senza incorrere nel rischio della perdite di risorse preziose per le politiche attive del lavoro».

Posto in votazione l’articolo 18 è stato approvato con 44 voti favorevoli e 3 contrari.

Si è quindi passati all’esame dell’articolo 19 “Inserimento lavorativo delle persone con disabilità” che è stato approvato con 47 voti a favore e 1 contrario. La norma affida all’Aspal la gestione della materia e individua nei centri per l’impiego i soggetti preposti all’erogazione dei servizi. I centri per l’impiego dovranno: a) tenere gli elenchi e predisporre le graduatorie compilate secondo le modalità previste dalla normativa vigente; b) avviare al lavoro ed effettuare, qualora richiesta, la preselezione delle persone con disabilità iscritte negli elenchi di cui alla lettera a); c) stipulare le convenzioni finalizzate all’inserimento mirato; d) raccogliere in maniera sistematica i dati relativi al collocamento mirato che confluiscono nel sistema informativo; e) verificare gli interventi volti a favorire l’inserimento delle persone con disabilità. In un secondo momento le strutture avranno il compito, attraverso un comitato tecnico, di valutare le capacità lavorative delle persone con disabilità; definire gli strumenti e le prestazioni utili all’inserimento mirato; predisporre i controlli periodici sulla permanenza delle condizioni di disabilità.

Successivamente l’Aula ha dato il via libera, all’unanimità, all’articolo 20 che istituisce il Fondo regionale per l’occupazione delle persone con disabilità.

Approvati, in rapida successione anche gli articoli 21 (“Definizione e misure di politica attiva del lavoro”) e 22 “Presa in carico e patto di servizio personalizzato”.

Sull’articolo 23 “Assegno di ricollocazione”, ha preso la parola il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis che ha chiesto chiarimenti sulle modalità di utilizzo dello strumento messo a disposizione dalla norma: «Si tratta di capire quale sia l’impegno della Regione – ha detto Pittalis – occorre evitare di creare un sistema simile a quello degli ammortizzatori sociali in modo da non fornire false aspettative ai disoccupati».

A Pittalis ha replicato l’assessore al Lavoro Virginia Mura: «Non ci sono false promesse nei confronti dei disoccupati – ha affermato Mura – il contratto di ricollocazione è già operante. E’ stato presentato un progetto che ha permesso di incamerare 4 milioni di euro dei 20 disponibili a livello nazionale. I lavoratori sono già stati individuati e presi in carico dai centri per l’impiego». Messo in votazione, l’articolo 23 è passato con 47 voti a favore e uno contrario.

Si è poi passati all’esame dell’articolo 24 “Tirocinio extracurriculare” che ha ottenuto il via libera dall’aula con 44 sì e 4 no. Disco verde anche per l’articolo 25 “Apprendistato” che ha ottenuto 43 voti a favore e 1 contrario

Sull’articolo 26 “Formazione professionale”, il consigliere Ignazio Locci (Forza Italia) ha rimarcato la necessità di rendere più efficiente il sistema della formazione: «Il quadro di riferimento normativo è ormai superato – ha sottolineato Locci – la formazione ha difficoltà a connettersi con il mondo della scuola e del lavoro. Questa legge richiama le disposizioni del Job Act ma chiede un impegno preciso alla Giunta perché  presenti una norma organica su formazione e istruzione. Non possiamo perdere l’occasione di riformare un sistema fondamentale per rimettere in cammino la nostra Regione».

Gianfranco Congiu (Partito dei Sardi) ha presentato un emendamento orale all’articolo 26 chiedendo di garantire “un’equa ripartizione delle sedi formative in tutto il territorio regionale”. «In alcune aree meno popolate si ha difficoltà ad accedere all’offerta formativa – ha detto l’esponente dei sovranisti – l’obiettivo è rendere fruibile a tutti la formazione». Il presidente della Seconda Commissione Gavino Manca ha espresso parere favorevole all’emendamento orale e, rivolgendosi al consigliere Locci, ha detto di condividere l’esigenza di arrivare al più presto a una norma organica sulla formazione professionale  auspicando un provvedimento della Giunta entro 90 giorni dall’approvazione del testo oggi in discussione.

Il consigliere Luca Pizzuto si è invece detto “dispiaciuto” per la decisione di dichiarare inammissibile l’emendamento da lui presentato con il quale si chiedeva di dare attuazione alla legge regionale n.3 del 2008 che prevedeva il passaggio al ruolo unico regionale del personale docente impegnato negli enti regionali di formazione professionale. «Qual è la volontà politica su questo tema? Serve chiarezza con i lavoratori. E’ sbagliato continuare a fare parti diseguali tra uguali. Se ci sono leggi che affermano determinati principi devono essere rispettate».

Fabrizio Anedda (Sinistra Sarda-Misto), pur condividendo l’impianto complessivo della legge, ha invitato a riflettere sulla necessità di favorire politiche di crescita e sviluppo. «Altrimenti – ha affermato – si rischia di approvare una norma inutile».

Il presidente Ganau ha quindi messo in votazione il testo dell’articolo 26 emendato oralmente dalla proposta del consigliere Congiu. L’articolo è stato approvato con 44 voti favorevoli e 1 contrario.

Subito dopo l’Aula ha dato il via libera, senza discussione, anche gli articoli 27 (“Misure di inserimento lavorativo” e 28 (“Misure per favorire l’auto impiego”).

Sull’articolo 29 “Interventi di politica locale per l’occupazione” il consigliere del Partito dei sardi Gianfranco Congiu ha proposto un emendamento orale al comma 4. «La disposizione prevede che non possano partecipare ai cantieri comunali i soggetti che abbiano rifiutato misure di politica attiva – ha sottolineato Congiu – il mio emendamento introduce un termine temporale di 18 mesi in modo che l’estromissione non sia a vita».

Sulla proposta ha espresso perplessità il consigliere di Forza Italia Stefano Tunis: «E’ difficilissimo fare incontrare domanda e offerta – ha rimarcato Tunis – la previsione di un termine temporale rischia di rendere la norma ancora più punitiva, meglio lasciare alle strutture preposte la possibilità di valutare». Preoccupazione condivisa dal capogruppo azzurro Pietro Pittalis che ha chiesto una breve sospensione della seduta per concordare un testo condiviso.

Alla ripresa dei lavori, il consigliere Congiu ha confermato l’emendamento orale aggiungendo alla precedente proposta la frase “salvo legittimo impedimento”.

L’emendamento orale è stato accolto e approvato dall’Aula insieme al testo dell’articolo con 41 sì e un voto contrario.

Si è quindi passati all’esame dell’articolo 30 “Utilizzo diretto dei lavoratori titolari di strumenti di sostegno al reddito”. Il consigliere dei Rossomori Paolo Zedda ha segnalato un refuso contenuto al 4 comma chiedendone la correzione. La segnalazione è stata accolta dal presidente. Messo in votazione, l’articolo 30 è passato con 45 sì e un no.

Successivamente il Consiglio ha approvato l’art. 31 (“Parità di genere e tempi di conciliazione e cura”).

Il capogruppo dell’Udc Gianluigi Rubiu, sull’ordine dei lavori, ha ricordato la protesta dei lavoratori ex Rockwool davanti al Consiglio regionale ed ho sollecitato un breve incontro con i capigruppo per fare il punto sullo stato della vertenza e sull’attuazione degli impegni assunti dalle istituzioni.

Il presidente Ganau ha risposto che la richiesta sarà valutata al termine dei lavori dell’Aula.

Proseguendo nell’ordine del giorno, il Consiglio ha approvato l’art 32 (“Sicurezza nel lavoro”) accogliendo un emendamento orale del consigliere Luigi Crisponi (Riformatori) con cui sono state inserite le organizzazioni datoriali nella programmazione di azioni finalizzate al miglioramento degli standard di sicurezza nel luoghi di lavoro.

Voto favorevole dell’Assemblea anche per gli articoli 33 (“Promozione della regolarità del lavoro e responsabilità sociale delle imprese”), 34 (“Modalità attuative”), 35 (“Clausola valutativa”) e 36 (“Trasferimento delle funzioni”).

Sull’art. 37 (“Personale”) il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis ha affermato che «si tratta di un articolo fondamentale della legge, sul quale sono in corso interlocuzioni con la maggioranza e con il presidente della commissione». Sarebbe quindi opportuno, ha proseguito, «sospendere l’esame dell’articolo per approfondire il confronto avviato e riprendere i lavori del Consiglio domattina».

Il presidente Ganau ha accolto la richiesta e sospeso la seduta. I lavori del Consiglio riprenderanno domattina, alle 9.30, mentre nel pomeriggio, alle 16.30, si riunirà la commissione d’inchiesta sull’efficienza del sistema sanitario regionale e sull’adeguatezza dei suoi costi.

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Sale la protesta tra i cittadini, ma anche tra le forze politiche, sia di maggioranza sia di opposizione, contro il progetto che prevede la chiusura della Guardia medica notturna.

«Apprendiamo con grande preoccupazione – dice Luca Pizzuto, consigliere regionale e segretario regionale di Sinistra Ecologia e Libertà – le notizie di una revisione dell’attuale sistema della continuità assistenziale che prevederebbe una riduzione dalle attuali 24 ore (H24) a sedici ore (H16) di copertura della continuità dell’assistenza medica territoriale: il servizio notturno dalla mezzanotte alle 8.00 sarebbe quindi coperto solo dal 118, eliminando di fatto il ruolo e la presenza della guardia medica notturna. Le conseguenze di tale riorganizzazione sarebbero di enorme portata, soprattutto per i piccoli comuni, comportando sia un un uso improprio del 118, i cui medici dovrebbero, in contemporanea svolgere sia i casi di emergenza-urgenza (codici rossi) sia le visite e prescrizioni per patologie minori e sia un probabile collasso dei Pronto Soccorso degli ospedali.»

«Chiediamo al Governo nazionale – aggiunge Luca Pizzuto – un’attenta riflessione sulla questione e per questo, oltre a presentare una interrogazione formale nelle sedi istituzionali appropriate, aderiremo con forza alla raccolta di firme indirizzata al Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. La Sanità pubblica sia informata sempre ai principi costituzionali al servizio dei più deboli, dei malati, dei bisognosi e dei cittadini di piccoli centri e delle periferie. Noi non vi lasceremo soli – conclude Luca Pizzuto – e ci batteremo per impedire tutte le azioni che, mascherate da riforme efficienti, portano solo alla riduzione dei servizi ai cittadini.»

Guardia medica Bacu Abis copia