26 April, 2024
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A tre settimane dal via, qualche novità e alcune variazioni nel cartellone del 28° Festival internazionale Time in Jazz, in programma dall’8 al 18 agosto a Berchidda, ma con appuntamenti e tappe in vari altri centri del nord Sardegna.

Saranno tre proposte sarde a tenere banco nelle nottate del jazz-club del festival allestito nel cortile del Centro Laber di Berchidda, subito dopo i concerti serali sul palco “centrale” del festival in piazza del Popolo: si tratta di mumucs, Apollo Beat e Tempi di Cris, tutti attesi a Time in Jazz come vincitori dell’apposito concorso Time Out (quest’anno alla sua quinta volta).

Mumucs (di scena la notte del 13) è la traversata in solitaria che la cantante Marta Loddo porta avanti dal 2012: un percorso attraverso il pop, il rock e l’improvvisazione, tra cover e composizioni originali, pensato per voce e loop station. Attivi anche loro dal 2012, i sassaresi Apollo Beat (14 agosto) si ispirano invece alle atmosfere e al sound delle colonne sonore degli anni Settanta, il groove della blaxploitation americana, il funk poliziottesco all’italiana, fino a sconfinare nelle sonorità tipiche dei film hard dell’epoca. Il funk e la black music degli anni Settanta sono anche il punto di partenza dei Tempi di Cris (sul palco del Laber la notte di Ferragosto con i breakers della Looney Crew), mutuato dalla sua evoluzione negli anni successivi nell’hip hop e nell’elettronica.

All’insegna della scena musicale sarda anche il consueto appuntamento del 16 agosto (ore 19,30) al Museo del Vino con cui Time in Jazz getta uno sguardo sulle più recenti produzioni discografiche isolane. Protagonista quest’anno River of Gennargentu, al secolo Lorenzo Tuccio, giovane bluesman di Gavoi che nei mesi scorsi ha esordito su disco con l’Ep “Taloro” prodotto dall’etichetta indipendente Talk About Records: voce, chitarra e una cigar box guitar autocostruita per un percorso solitario che mescola elementi country blues in un nuovo, personale stile.

Viene invece anticipato di cinque giorni l’altro appuntamento in programma la stessa sera al Museo del Vino: l’incontro con il giornalista e storico musicale americano Ashley Kahn e il recente libro “Suono universale. La mia vita”, l’autobiografia di Carlos Santana di cui è co-autore insieme a Hal Miller, si terrà infatti martedì 11 alle 19,30 al Centro Laber.

Qualche variazione anche nel cartellone dei concerti. Quello dei MOF (uno dei gruppi selezionati dalla MIdJ, l’associazione dei musicisti italiani di jazz nell’ambito di “We insist!”, il progetto di promozione dei giovani jazzisti nella rete dei festival nazionali I-JazzI), che era in programma la mattina di domenica 9 (ore 11) a Budoni, si terrà invece allo stagno della peschiera di San Teodoro. Piccolo cambio anche per il solo di Enrico Merlin in calendario l’indomani mattina (lunedì 10, ore 11.00) a Ittireddu: dal Nuraghe Fontana il set si trasferisce alle Domus de Janas di Partulesi.

Sfumato qualche settimana fa, rientra invece in cartellone Time in Sassari, il consueto prolungamento del festival di Berchidda nel capoluogo turritano, previsto per il 17 e il 18 agosto. La volontà degli organizzatori, l’associazione culturale Time in Jazz, e del comune di Sassari, di proseguire una collaborazione consolidata nel tempo, ha portato infatti a riconfermare l’appuntamento, quest’anno alla sua nona edizione, pur con un programma diverso rispetto a quello originario.

Da Monte d’Accoddi, dove erano inizialmente previsti, i concerti ritornano in città, in piazza del Comune, e si spostano dalla fascia serale alla tarda mattinata, con inizio a mezzogiorno. Cambia anche il cast: lunedì 17 è di scena il contrabbassista e violoncellista svedese Lars Danielsson in duo con il chitarrista inglese John Parricelli; lo strumento a corda in primo  piano anche l’indomani con il duo Bassi Alati del contrabbassista mantovano Paolino Dalla Porta e del sardo Salvatore Maltana, impreziosito per l’occasione dalla presenza di Paolo Fresu alla tromba e al flicorno.

Paolo Fresu copia

Paolo Fresu e Time in Jazz inaugureranno la ventottesima edizione del Festival internazionale di Berchidda a bordo di un volo Meridiana, che partirà da Bologna sabato 8 agosto alle 18.30, dando il via alla kermesse di musica jazz in calendario fino al 18 agosto.

La tromba di Paolo Fresu vibrerà sulle Ali di Meridiana, perché le Ali sono il tema scelto per questa edizione 2015 del Festival. I fortunati ospiti della Compagnia vivranno un’esperienza unica a bordo dell’aereo che li porterà dalla “casa” continentale del musicista sardo nella sua Sardegna, da dove è iniziato il viaggio che lo ha condotto ai massimi riconoscimenti internazionali.

«Ospitare Paolo Fresu è per noi è un privilegio, offrire la sua musica ai nostri ospiti a bordo di un volo Meridiana è un dono per il quale non smetteremo mai di ringraziarlo. La scelta di Time in Jazz di inaugurare il Festival sulla Compagnia aerea della Sardegna ci onora». Così ha commentato Richard Creagh, CEO di Meridiana.

 Paolo Fresu, che ha fortemente voluto realizzare questo primo concerto a bordo di Meridiana ha dichiarato: «Time in Jazz ha nel cassetto da qualche anno questo progetto. Finalmente si concretizza il nostro desiderio di parlare con il nostro linguaggio musicale trovandoci nella dimensione simbolo per eccellenza della libertà. Che il volo di Meridiana e le ‘Ali sarde’ possano essere di buon auspicio per questa nuova edizione del Festival».

 Il volo-concerto IG1326 in servizio fra Bologna e Olbia (un volo diverso da quello precedentemente annunciato in partenza alle 18,10) sarà disponibile a partire da oggi (mercoledì 8 luglio) su tutti i canali di vendita di Meridiana, su meridiana.com chiamando il call Ccenter al numero 892 928 e in tutte le agenzie di viaggio.

Paolo Fresu copia

 

show cooking porto cervo food festivaldon pasta 2don pasta  live 2  chiara maci foto don pasta

Fregola ai frutti di mare, ma anche carciofi e bottarga. Seadas e Paolo Fresu. Jazz e followers, blog e dj. Un girotondo di sapori e saperi che trovano un punto di approdo al Food Festival di Porto Cervo. Gli ambasciatori sono Chiara Maci, food blogger di successo e Don Pasta, alias Daniele De Michele, dj con la passione della cucina che ha avuto l’intuizione di abbinare le due passioni e farne un lavoro. Questi due ambasciatori del cibo, eclettici quanto basta, si ritrovano per la settima edizione del Food Festival, inaugurato questo pomeriggio al Conference Center di Porto Cervo, e parlano di Sardegna, lavoro, emozioni e, ovviamente, cibo.

«Sono innamorata della cucina sarda, conosco bene l’entroterra e anche questa zona – racconta la food blogger Chiara Maci – una cucina prevalentemente di terra, ma io vorrei che si unisse la cucina tradizionale con i sapori del mare. Perché non abbinare i culurgiones di patate con un sugo di pesce? Perché associare quel piatto sempre ai ragù di carne?». Ecco quindi un abbinamento ardito, almeno fino ad oggi.

«Anche se per me il piatto migliore è la fregola ai frutti di mare – aggiunge la Maci – perché io amo soprattutto i primi, ma anche le seadas.»

Accanto a Chiara Maci si materializza Don Pasta e i due interagiscono attraverso una speciale alchimia. A unirli il cibo ma anche le comuni radici salentine. Appassionati di cucina e divulgatori del cibo, con la cucina sarda come sfondo.

«La mia idea è sempre stata quella di abbinare il cibo con la musica – racconta Don Pasta – fin da quando nel 2002 facevo il dj, stavo a Parigi e mi venne spontaneo cucinare per gioco mentre suonavo. Mi accorsi che la gente rimase colpita dal mio modo di concepire la cucina: semplice, diretto a dimostrare che per godersi la buona tavola basta pochissimo.»

Musica e cucina, come blog e piatti tradizionali. Binomi che trovano compimento in due personalità eclettiche che si riuniscono al Porto Cervo Food Festival, ma che hanno in comune la Sardegna.

«Questa terra ti colpisce prima di tutto con i profumi, anche del cibo. La cultura gastronomica della Sardegna è altissima. Siamo in una Regione dove il mangiare bene, unito al vivere bene, fa parte della vostra cultura e non è certamente un fenomeno legato alla moda del momento», spiega la food blogger più seguita d’Italia. Gli fa eco il dj-cuoco assurto agli onori della cronaca come Don Pasta: «La prima volta che venni in Sardegna fu in occasione del Time in Jazz di Berchidda, invitato da Paolo Fresu – racconta il cuoco-musicista – con cui condivido l’amore per la musica e per le tradizioni. Ciò che amo di quest’Isola è la consapevolezza collettiva che porta le persone a credere nei piatti tradizionali.»

Don Pasta associa i sapori dell’Isola alla musica italiana e al jazz e così il suo piatto preferito, carciofi e bottarga, lo prepara sulle note del jazzista Pharoah Sanders. Al Food Festival, tra piatti di culurgiones fumanti e sughetti a base di pesce, il guerrigliero della cucina abbina la bossa nova di Vinìcius De Moraes e le canzoni lounge di Bruno Martino e Ornella Vanoni.

Gran finale per “Primavera al Laber”, la stagione di cultura e spettacoli organizzata a Berchidda dall’associazione Time in Jazz, titolare dell’omonimo festival che si tiene a metà agosto. Sabato 6 giugno ritorna “La prima rondine”, evento che suggella ogni edizione della rassegna (questa è la quarta), e che propone un originale incontro in musica dell’enfant du pays, Paolo Fresu, con altri artisti (non necessariamente di ambito jazzistico): così, dopo Niccolò Fabi, Paola Turci e il duo Musica Nuda di Petra Magoni e Ferruccio Spinetti, il trombettista di Berchidda incrocia stavolta i suoi strumenti con il pianoforte e la voce di Raphael Gualazzi. L’appuntamento è alle 21.30 sul palco all’aperto del Centro Laber, l’ex caseificio riconvertito alla causa dell’arte e della cultura.

Un incontro inedito, e dunque ancor più imperdibile: se si eccettua infatti l’apparizione in un brano insieme al Devil Quartet sul palco di Sardegna chi ama (il concertone di beneficenza del 31 maggio 2014 per il ripristino delle scuole danneggiate dall’alluvione del novembre 2013), Fresu e Gualazzi si ritrovano qui per la prima volta, alle prese con una scaletta che prevede standard classici accanto a brani originali dell’eclettico pianista e cantante marchigiano.

Classe 1981, primo (con il brano “Follia d’amore”) nella categoria “Giovani” al festival di Sanremo nel 2011 (dove ha vinto anche il premio “Mia Martini” della Critica, il premio della Sala Stampa Radio e Tv, il Premio Assomusica per la migliore esibizione live e il Premio SIAE come miglior compositore dell’anno), e secondo tra i “big” nell’edizione 2014 (con “Liberi o no” in duo con The Bloody Beetroots), apprezzato anche oltre i confini nazionali (secondo classificato e primo premio della giuria tecnica all’Eurovision Song Contest di Düsseldorf nel 2011), Raphael Gualazzi porta in dote alla serata la sua riuscita ricetta musicale a base di jazz, blues, soul, pop, stride piano e canzone. Una formula cui Paolo Fresu aggiungerà l’intenso lirismo dei suoi ottoni, tromba e flicorno, e quell’inesauribile vena improvvisativa che fanno di lui uno dei jazzisti più amati e apprezzati non solo in Italia.

Raphael Gualazzi_flavioefrank_02 (s) paolo fresu  (ph @ roberto cifarelli)

Tiene banco Piero Salvatori, sabato sera (16 maggio) a Berchidda (prov. Olbia-Tempio), nel terzo appuntamento di “Primavera al Laber”, la stagione culturale e di spettacoli organizzata dall’associazione Time in jazz. Il violoncellista romano sarà sul palco del Centro Laber, l’ex caseificio riconvertito all’arte e alla cultura, a partire dalle 20,30 per un seminario-concerto proposto in collaborazione con l’Archivio Mario Cervo di Olbia.

Classe 1969, approdato (e poi diplomato, nel 1992) al violoncello dopo anni di studio al pianoforte, Piero Salvatori può vantare un ragguardevole e variegato bagaglio di esperienze. Primo violoncello in varie orchestre, ha suonato in produzioni televisive, in registrazioni di album o in tournée con artisti come Renato Zero, Lucio Dalla, Riccardo Cocciante, Adriano Celentano, Paola Turci, Ron, Mango, Gigi D’Alessio, Sergio Cammariere, Loredana Berté, Marina Rei, Gianluca Grignani, Samuele Bersani, Franco Califano, Morgan, Giammaria Testa, Fabio Concato, Claudio Baglioni, Gino Paoli e Antonella Ruggiero.

Membro del Quartetto Alborada dal 2003, ha collaborato con Paolo Fresu all’incisione degli album “Scores” e “Think!” (con Uri Caine), alla colonna sonora del film “Te lo leggo negli occhi”, al progetto “Ethnografie” per l’Istituto etnografico della Sardegna, e dal vivo in importanti festival jazz. Dal 2004 suona anche col quartetto d’archi Arkè con cui ha inciso “Acquario” con Stefano Bollani e Gabriele Mirabassi, e “L’amico del vento” con Stefano Cantini e Rita Marcotulli. Musicista eclettico, Piero Salvatori conta anche collaborazioni con le arti visive, il teatro e la poesia, dove ha accompagnato con il suo violoncello attori come Arnoldo Foà, Remo Girone, Ugo Pagliai, Paola Gassman, Ambra Angiolini nella lettura di pagine di grandi autori americani. Il suo primo album, “Images”, è del 2009; ospiti Paolo Fresu, Stefano Salvatori, Elisa Fortunati, Mauro Beggio e Pino Tafuto. “Images” è anche il titolo di un suo progetto di musica e danza che ha debuttato nell’aprile del 2011.

La serata di sabato (16 maggio) a Berchidda, con ingresso libero e gratuito, si apre alle 19.00 con la seconda tranche di GreenMovie, la rassegna di cortometraggi sui temi della sostenibilità ambientale, realizzata in collaborazione con lo Skepto International Film Festival di Cagliari. Sette i corti in visione a rotazione, con un’ampia varietà di tecniche, generi e paesi d’origine. Quattro sono in animazione: “L’île noire (2014) dello svizzero Nino Christen, “Good Habits in 60 seconds” (del 2011) del brasiliano Marlon Tenório, “Midnight Blue” (2013) del francese David Myriam, e “Quagga” (2012) delle russe Olga e Tatiana Poliektova. Dalla Tanzania arriva “Shadow tree” (2014) di Biju Viswanath, dagli Stati Uniti “Ordinary life” (2012) di Tomoya Nakamura e Shoko Watanabe, mentre è argentino “Inside” (2014) di Federico Jacobo.

A seguire alle 19,30, consueta degustazione di vini a cura del Museo del vino di Berchidda con la collaborazione del GAL Alta Gallura – Gallura.

Continua intanto la prevendita dei biglietti per il gran finale di “Primavera al Laber”, anche quest’anno all’insegna di “La prima rondine”, titolo che contraddistingue l’evento conclusivo di ogni edizione della rassegna e che vede tra i protagonisti Paolo Fresu, l’enfant du pays ideatore e direttore artistico di Time in Jazz. Stavolta, a incontrare per dialogare in musica il trombettista berchiddese sarà il pianista e cantante Raphael Gualazzi. I biglietti, a quindici euro, si possono acquistare on line sul circuito Vivaticket e nei punti vendita autorizzati.

Per informazioni, gli interessati possono contattare la segreteria di Time in Jazz al numero 079704731 e all’indirizzo di posta elettronica info@timeinjazz.it .

Piero Salvatori  (m) Piero Salvatori (2)

La Sardegna, “Isola della qualità della vita”, partecipa a Expo 2015. L’eccellenza ambientale e delle produzioni agroalimentari, l’innovazione sostenibile, la longevità, rappresentano le quattro dimensioni qualificanti della presenza della Regione al grande evento milanese. Sarà un’attività intensa quella che si svilupperà tra la Lombardia e il territorio isolano dal primo maggio al 31 ottobre e in preparazione dell’appuntamento. A partire da una strategia precisa, incentrata su una prospettiva di lunga durata, sull’aggregazione delle imprese e delle categorie di prodotto, sui progetti di internazionalizzazione.
«Una promozione dell’isola molto definita e una nuova immagine coordinata, innovativa e riconoscibile: questo il nostro impegno per incidere nel grande scenario dell’Esposizione Universale – ha detto l’assessore del Turismo, Artigianato e Commercio, Francesco Morandi, stamattina in conferenza stampa -. Intendiamo riposizionare l’immagine del prodotto Sardegna nel mondo a partire dal valore della nostra qualità della vita, focalizzandoci su una prospettiva di ricaduta nel tessuto economico regionale per i prossimi 3-5 anni, con un programma, obiettivi e azioni molto chiari.»
Ogni iniziativa a Expo avrà un senso per le aziende sarde: «La nostra finalità è quella di accompagnare le imprese agroalimentari presentandoci al mondo e soprattutto ai nuovi mercati – ha spiegato l’assessore dell’Agricoltura Elisabetta Falchi – abbiamo coinvolto i nostri consorzi per proporre un’immagine coordinata dei prodotti Doc e Dop e messo in campo due bandi pubblici, saremo presenti a Milano in maniera strutturata e aggregata per attivare un percorso di crescita».
Lo stanziamento complessivo previsto per la partecipazione della Sardegna a Expo è di 3.490.000 euro, facenti capo per 1.980.000 all’assessorato del Turismo, artigianato e commercio, 800.000 all’Assessorato dell’Industria, per 410.000 a Laore e per 300.000 euro al Centro regionale di programmazione. A ciò si aggiunge un milione e mezzo di euro per favorire la partecipazione a Expo delle imprese sarde agroalimentari, artigiane e dei comparti turistico e del commercio attraverso tre bandi pubblici.
Saranno tre le formule principali attraverso le quali si proporrà la presenza sarda all’esposizione universale, che garantiranno un presidio nel corso dei sei mesi dell’evento: la dimensione istituzionale all’interno del Padiglione Italia dall’11 al 17 settembre con uno spazio di 200 metri quadrati e un ufficio permanente; progetto Cibus B2B, dove le imprese avranno uno spazio per tutto il corso di Expo per incentivare business con i mercati obiettivo europei ed extraeuropei, dove potranno consolidare relazioni già aperte o avviare nuovi rapporti. Diversi i workshop con i buyers, 680 i business meeting, tre gli eventi tematici. Lo scopo è quello di presentare le eccellenze delle nostre produzioni, dalla filiera vitivinicola a quella del pane, olivicololearia, zootecnica sino alle ortive certificate come il carciofo e lo zafferano. Il pomeriggio ci saranno presentazioni, la sera show cooking; infine sarà allestito uno stand di 30 metri quadrati nell’ambito del progetto Eataly, sempre durante tutti i sei mesi dell’evento, dove si cureranno i rapporti con i consumer B2C. In questo caso l’obiettivo è suscitare curiosità e interesse rispetto alle produzioni isolane con degustazioni, racconto dei territori, video, immagini, promozione. I video e le immagini della Sardegna scorreranno anche nei maxischermi del Cardo (18.750 passaggi da 1 minuto nei sei mesi) e nel padiglione Alitalia/Ethiad. Per la Sardegna sarà disponibile la piattaforma web Expo business matching per facilitare l’incontro fra aziende, buyer esteri e operatori.
L’isola sarà protagonista nella mostra delle Regioni sui temi “Potenza del saper fare”, “Potenza del limite” e “Potenza della bellezza”, con due testimoni d’eccezione come Daniela Ducato e Luca Ruiu, imprenditrice e ricercatore che racconteranno i temi della creazione e dell’innovazione sostenibile. Ducato, insignita dell’Ordine al Merito della Repubblica dal presidente Sergio Mattarella e premiata lo scorso novembre a Stoccolma con l’Euwiin International Award come migliore innovatrice d’Europa nell’edilizia verde, trasforma con la sua Edilana gli scarti delle lavorazioni agricole in materiali per le costruzioni. Ruiu, esperto internazionale di biopesticidi totalmente naturali e innocui per l’uomo, ha messo a punto il progetto Bioecopest per lo sviluppo di tecnologie applicate alla difesa dai parassiti dannosi in agricoltura. Nella sezione della mostra “Potenza della bellezza” saranno promosse vedute panoramiche di paesaggi naturali non antropizzati come l’arcipelago de La Maddalena, esempi di edifici storici come il Parco Geominerario o interni di strutture antiche di pregio, ovvero la Biblioteca universitaria di Cagliari.
Eventi culturali e promozionali. Altra attività messa in campo dalla Regione è l’allestimento di un ricco programma di manifestazioni, sagre, eventi che si terrà sia a Milano sia sul territorio isolano per l’accoglienza di turisti, visitatori e operatori con educational tour e press tour. Si apre il 5 maggio ai Chiostri di San Barnaba di Milano con “Cibi per la salute dalla terra dei centenari”, incontri, stand, degustazioni. Al museo archeologico del capoluogo lombardo sarà allestita la mostra Isola delle Torri dal 6 maggio al 29 novembre. Al Palazzo Litta in Corso Magenta, sempre nello stesso periodo, saranno esposte le fotografie di Gianni Berengo Gardin sull’età nuragica. I primi ambasciatori della Sardegna Paolo Fresu, Pinuccio Sciola e Beppe Severgnini saranno protagonisti in diversi eventi. In Sardegna invece sarà messo in campo il progetto “1000 e una notte”, 1001 stanze messe a disposizione dagli albergatori con Unioncamere e Camera di commercio nord-Sardegna. Sette i percorsi naturalistici proposti nelle aree marine protette e nei parchi nazionali e regionali, tre i percorsi della qualità della vita e della longevità nella blue zone dell’isola sempre in collaborazione con le Camere di commercio. L’Anci Sardegna proporrà 4 eventi a Milano e sul territorio su identità, tradizione, cultura e natura ed enogastronomia.
Expo è una piattaforma di confronto attorno alle grandi questioni dell’alimentazione e dello sviluppo sostenibile sintetizzate nello slogan “Nutrire il pianeta, energia per la vita”. Circa un milione di metri quadri di esposizione, 140 Paesi e organizzazioni internazionali coinvolte e 20 milioni di visitatori attesi. In questo scenario la Sardegna dovrà costruire un tessuto di relazioni il più possibile stabili, soprattutto con una serie di Paesi obiettivo indicati, proiettate verso un orizzonte temporale di 3-5 anni. Le imprese che parteciperanno all’evento accompagnate dalla Regione dovranno presentare la propria offerta strutturata e possibilmente in forma aggregata naturalmente in un’ottica di internazionalizzazione. L’Esposizione universale per la Sardegna dovrà essere un investimento in grado di restituire i risultati già nei prossimi due anni.
Nuova immagine coordinata. Infine, sarà la volta della nuova strategia di comunicazione complessiva che inizia con la progettazione di un sistema grafico coordinato e flessibile, capace di interagire sia con gli elementi che già caratterizzano l’immagine istituzionale della Regione, sia con ulteriori elementi che individuano l’evento contenitore. “Isola senza fine” è il nuovo slogan che accompagnerà la Sardegna a Expo 2015. L’isola della tradizione si presenta con una spiccata identità contemporanea, a partire dalle trame delle antiche tessiture e dal forte carattere della longevità. L’isola che non finisce mai di stupire, l’isola dei centenari, della natura senza fine, dei sapori e delle eccellenze, delle idee infinite come l’innovazione sostenibile, sono i significati che hanno ispirano lo slogan. Il nuovo carattere tipografico chiamato “battoro”, è invece ispirato alla tessitura delle bisacce e all’organizzazione del telaio. È strutturato in modo tale da sostituire il pibione della tradizione con il pixel digitale, simbolo della tecnologia. Sulla falsariga del carattere è stato elaborato anche un set tipografico chiamato Sardinia dingbats, composto di icone tipiche accompagnate da immagini più moderne, sulla scia dell’opera di Eugenio Tavolara.
www.regione.sardegna.it/sardegnaexpo2015 è il nuovo portale dedicato alle iniziative della Regione per Expo 2015 ricco di contenuti dedicati e appuntamenti per guidare i visitatori e il network internazionale alla scoperta delle eccellenze dell’isola.
La Sardegna preserva un grande patrimonio naturale che consente, da un lato, di rafforzare l’appeal della destinazione turistica, dall’altro di valorizzare virtuosi processi di sostenibilità. A ciò si associa il valore delle produzioni della terra, rispettose delle tradizioni e compatibili con uno sfruttamento non intensivo del territorio. La longevità attiva, che pone l’isola fra le 5 “Blue Zones” al mondo, con una forte presenza di centenari, è l’effetto dell’elevata qualità della vita. L’innovazione tecnologica sostenibile diffusa in Sardegna a diversi livelli aumenta la competitività del tessuto economico e industriale e imprime uno spiccato carattere di modernità. Con questa forte specificità l’isola sarà presente a Expo 2015.

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Paolo Fresu, una delle figure più emblematiche del jazz contemporaneo, si racconterà agli studenti e agli appassionati di eventi musicali mercoledì 29 aprile, alle ore 10.00, all’Università IULM di Milano. Sarà un incontro ravvicinato tra il grande musicista e gli studenti, un’occasione per conoscere un artista di fama internazionale che non ha mai dimenticato le sue radici sarde e che anzi, proprio a partire da queste, ha costruito la propria identità musicale e ha ideato Time in Jazz, uno degli eventi più noti (è giunto alla ventottesima edizione) e caratteristici della scena musicale contemporanea.

Paolo Fresu ha iniziato a suonare a undici anni nella Banda musicale di Berchidda – il proprio paese natale – e da allora non ha mai smesso di sviluppare il proprio talento: nel 1990 ha vinto il premio “Top Jazz” indetto dalla rivista “Musica Jazz” come miglior musicista, miglior gruppo (Paolo Fresu Quintet) e miglior disco (“Live in Montpellier”); nel 1996 il premio come miglior musicista europeo e il prestigioso “Django d’Or” come miglior musicista di jazz europeo; nell’anno 2000 ha ricevuto la nomination come miglior musicista internazionale. Docente e responsabile di diverse importanti realtà didattiche nazionali e internazionali, ha suonato in ogni continente e con i nomi più importanti del jazz (e non solo) degli ultimi trent’anni.

Time in Jazz è la testimonianza del suo attaccamento alla terra d’origine ed è anche l’oggetto principale della conversazione che avrà luogo presso il nuovo auditorium dell’Università IULM. È anche il motivo per cui l’esperienza di Fresu si è intrecciata con il percorso di studi della Facoltà di Arti, Turismo e Mercati di IULM, che ha promosso e organizzato l’incontro assieme al gruppo di lavoro di Time in Jazz.

L’incontro del 29 aprile – gratuito e aperto a tutti – è infatti al centro di un piccolo nucleo di eventi che prevede anche una mostra sulla storia di Time in Jazz, un percorso sonoro e una degustazione di vini tipici della Gallura. Al termine il quartetto di Paolo Fresu, Devil Quartet, con Bebo Ferra (chitarra), Paolino Dalla Porta (contrabbasso) e Stefano Bagnoli (batteria), terrà una jam session di improvvisazione musicale.

Time in Jazz 2011 - Paolo Fresu tra le vigne (foto Massimo Schuster) m Time in Jazz 2013 - Joshua Redman in concerto a Telti (foto Massimo Schuster)

Ferdinando Vicentini Orgnani (foto Paolo Jacob) (s)Paolo Fresu & Daniele Di Bonaventura 2015 (foto@roberto cifarelli)3sPaolo Fresu (foto@fabiana laurenzi)-6sFabrizio Ferraro

A Carloforte e Cagliari ritorna Creuza de Mà, il festival all’insegna della musica per film ideato e diretto dal regista Gianfranco Cabiddu. Venerdì 27 marzo a Carloforte e sabato e domenica mattina a Cagliari va in scena un weekend di proiezioni e ragionamenti intorno alla musica applicata al cinema con un focus su Paolo Fresu e i più recenti impegni del jazzista sardo per il grande schermo. Creuza de Mà suggella così, con questa appendice dal sapore primaverile, la sua programmazione per il 2014: un anno complicato per la manifestazione organizzata dall’associazione Backstage, alle prese con difficoltà di bilancio legate a ritardi della burocrazia.

Il festival per la prima volta ha dovuto rinunciare alla sua abituale collocazione estiva a Carloforte, dove per sette edizioni (la prima è datata settembre 2007) ha dato appuntamento a musicisti, gente del cinema e studiosi per riflettere e confrontarsi sul tema della musica nel e per il cinema attraverso concerti, proiezioni, incontri, conferenze. Al posto della consueta quattro giorni tabarchina, l’ottava volta di Creuza de Mà passerà dunque agli annali come un’edizione in tre parti, prevalentemente con base a Cagliari, aperta dodici mesi fa dall’incontro e il concerto per pianoforte solo del grande Michael Nyman, proseguita a fine novembre con la serie di appuntamenti ospitati e prodotti all’interno della rassegna Pazza Idea, e giunta ora ai suoi titoli di coda con gli appuntamenti di questo fine settimana nel segno di Paolo Fresu.

Venerdì pomeriggio, a Carloforte, si inizia con due film in visione a partire dalle 18.00, al Cinema Mutua. Introdotta dal direttore artistico Gianfranco Cabiddu, e da una clip che condensa la storia di Creuza de Mà in pochi minuti di immagini, sulle note dell’omonima canzone di Fabrizio De André, l’apertura è un’autentica chicca: si tratta infatti della prima italiana di “Wenn aus des himmel… Quando dal cielo…“, recentissimo documentario di Fabrizio Ferraro che racconta il rendez-vous artistico del jazzista di Berchidda e del bandoneonista Daniele di Bonaventura con Manfred Eicher, il creatore della prestigiosa etichetta discografica ECM, per la realizzazione dell’album “In Maggiore”. Un progetto che si è sviluppato nell’arco di tre anni durante i quali Ferraro ha filmato i musicisti nei loro luoghi di origine, nell’intimità delle loro case, nei loro viaggi e concerti, quando le idee musicali cominciano a prendere forma e, infine, nell’Auditorium della RSI a Lugano, dove si sono svolte le registrazioni.

Recente (è uscito nelle sale lo scorso settembre) è anche il secondo film della serata (alle 20.00, sempre al Cinema Mutua), “Vinodentro”, di cui Paolo Fresu firma le musiche. Diretto da Ferdinando Vicentini Orgnani e liberamente ispirato al romanzo “Vino dentro” di Fabio Marcotto, racconta la storia, tra noir e commedia, di Giovanni Cuttin, timido impiegato di banca e marito fedele che nel giro di pochi anni, dopo aver degustato un “Marzemino“, un vino tipico del Trentino, diventa direttore, tombeur de femmes e il più riverito e stimato esperto di vini in Italia. Nel cast Vincenzo Amato, Giovanna Mezzogiorno, Pietro Sermonti, Lambert Wilson e Daniela Virgilio.

I due film sono proposti anche nell’appuntamento in programma l’indomani (sabato 28) a Cagliari, al MiniMax, il ridotto del Teatro Massimo (ingresso gratuito). 

Domenica mattina, per il suo ultimo impegno in agenda, la rassegna si trasferisce al Cinema Odissea. Qui, alle 10,30, saranno ancora Riccardo Giagni e Paolo Fresu insieme a Gianfranco Cabiddu a introdurre la proiezione del terzo titolo in cartellone, “Torneranno i prati”. Ambientato nelle trincee sull’altopiano di Asiago verso la fine della prima guerra mondiale, il film diretto da Ermanno Olmi, nelle sale dallo scorso novembre, rievoca la paura, il freddo, la stanchezza e gli ordini insensati con cui i soldati dovettero confrontarsi nel conflitto che sconvolse l’Europa cento anni fa, e che le note del “Silenzio” nel tema finale composto e suonato alla tromba da Paolo Fresu, contribuiscono a commemorare.

«Siamo orgogliosi di chiudere con questa appendice primaverile 2015 l’anno 2014 di Creuza de Mà, cioè l’ottava edizione del nostro appuntamento con la Musica applicata al Cinema – dichiara il direttore artistico Gianfranco Cabiddu – È stato un lungo e non facile anno il 2014, che ci ha visto ‘resistere’ comunque, profondamente fiduciosi nelle nostre uniche armi che sono la serietà e la qualità della proposta. Navighiamo quindi con convinta energia, nonostante le grandi difficoltà di bilancio legate alla burocrazia, perché siamo fiduciosi nell’attenzione alla qualità da parte delle istituzioni regionali, e motivati dal proporre e realizzare un progetto culturale che trova in questi luoghi grande fermento e importanti spazi di riflessione. Progetto su quale abbiamo investito grandi energie e che, a partire dalla meravigliosa isola di Carloforte, alla quale rimane sempre legato, ci ha portati a esplorare e percorrere in tutti questi anni un aspetto del cinema molto particolare, portando nell’isola grandi esperti e compositori di musica per cinema italiani e internazionali.»

Creuza de Mà si avvale del contributo del ministero per i Beni e le attività culturali, dell’assessorato della Pubblica istruzione, Beni culturali, informazione, spettacolo e sport e dell’assessorato del Turismo della Regione Autonoma della Sardegna, del comune di Cagliari e della Fondazione Banco di Sardegna.

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Questa sera si conclude la prima parte del XXIX festival “Ai confini tra Sardegna e Jazz”, con due concerti.

Ad aprire la serata sarà il contrabbassista sardo Riccardo Lay, acclamata e familiare presenza nel cartellone del festival.

Il rapporto ventennale che lega Riccardo Lay al festival Ai Confini tra Sardegna e Jazz si è consolidato negli anni grazie alla stima reciproca che lega musicista e direzione artistica. Lay ha suonato sul palco di Sant’Anna Arresi in compagnia dei migliori musicisti jazz di sempre, tra cui Lester Bowie e Eagle Cherry nel ‘96,  l’orchestra di William Russo, Paolo Fresu, Antonello Salis e Marcello Melis nel ’98 e Pat Metheny nel 2001. Nel 2003 Lay ha creato e diretto per Sant’Anna Arresi l’ensamble “Babaiola” una produzione originale che vedeva la danzatrice Maria Claire Garrison esibirsi sulle melodie della voce di Joy Garrison, la tromba di Claudio Corvini, il sax di Francesco Marini, la batteria di Piero Lodice e il contrabbasso di Riccardo Lay. Babaiola si è esibita anche in altri importanti festival jazz tra cui l’Alguer Jazz, il Fandango Jazz e molti altri.

A seguire, sotto i riflettori del Palanuraghe, uno degli ensemble italiani più conosciuti dal pubblico assieme ad uno dei migliori batteristi nostrani: i Quintorigo e Roberto Gatto, in un progetto interamente dedicato all’eredità musicale di Frank Zappa.

«Nato dalla comune passione e dall’amore smodato che Quintorigo e Roberto Gatto hanno sempre avuto nei confronti di Frank Zappa, Quintorigo & Roberto Gatto Play Frank Zappa vuole essere un lavoro prima di tutto e soprattutto live, che non costituisce un concerto tributo nè un concept-live, ma un sentito, onesto, filologico e sperimentale ringraziamento a Frank Zappa. Un’opera monografica, accurata nella sua veste teatrale e scenografica che vuole fare conoscere e riscopire l’universo zappiano con uno spettacolo che si candida come uno dei protagonisti dell’estate 2014.»

“Ai confini tra Sardegna e Jazz” è organizzato dall’Associazione Culturale Punta Giara con il patrocinio di Regione Sardegna, assessorati al Turismo e Pubblica Istruzione, Ministero dei Beni Culturali, Gestione Commissariale Ex Provincia di Carbonia Iglesias, Fondazione Banco di Sardegna, amministrazioni di Sant’Anna Arresi e San Giovanni Suergiu e la sponsorizzazione di Cantina Mesa di Sant’Anna Arresi e Cooperativa Pescatori di Arborea.

roberto gattoQuintorigo - Roberto Gatto

 

Dopo il grande successo ottenuto dal progetto originale “Suliru”, nato dall’incontro tra il coro delle Voci Bulgare e la grande Elena Ledda accompagnata da Mauro Palmas, Marcello Peghin e Silvano Lobina, domani, terza giornata del XXIX festival, primo sul palco di Sant’Anna Arresi, questa sera, ore 21.00, troveremo l’artista iraniano Mohammad Reza Mortazavi.

Mortazavi nacque in Iran nel 1979, anno d’inizio della rivoluzione Iraniana, schiacciata dal nascere di un governo dittatoriale e repressivo tutt’ora in carica. L’ album “Green Hand”, pubblicato nel 2009, testimonia il suo l’atteggiamento politico su eventi socio-politici accaduti in Iran durante gli ultimi decenni. Lo spirito rivoluzionario dell’artista è molto presente nelle sue composizioni, così come il virtuosismo, emozionante, pieno di desiderio e curioso, aperto al mondo, volto alla ricerca di nuovi approcci e idee per la sua evoluzione musicale.  Mortazavi dedicò “Green Hand” al movimento verde nato nell’anno 2009, la “Green Revolution” del suo paese, il cui colore simboleggia la rinascita, la natura, la crescita.

Domani si conclude la prima parte del XXIX festival “Ai confini tra Sardegna e Jazz”, con due concerti.

Ad aprire la serata sarà il contrabbassista sardo Riccardo Lay, acclamata e familiare presenza nel cartellone del festival.

Il rapporto ventennale che lega Riccardo Lay al festival Ai Confini tra Sardegna e Jazz si è consolidato negli anni grazie alla stima reciproca che lega musicista e direzione artistica. Lay ha suonato sul palco di Sant’Anna Arresi in compagnia dei migliori musicisti jazz di sempre, tra cui Lester Bowie e Eagle Cherry nel ‘96,  l’orchestra di William Russo, Paolo Fresu, Antonello Salis e Marcello Melis nel ’98 e Pat Metheny nel 2001. Nel 2003 Lay ha creato e diretto per Sant’Anna Arresi l’ensamble “Babaiola” una produzione originale che vedeva la danzatrice Maria Claire Garrison esibirsi sulle melodie della voce di Joy Garrison, la tromba di Claudio Corvini, il sax di Francesco Marini, la batteria di Piero Lodice e il contrabbasso di Riccardo Lay. Babaiola si è esibita anche in altri importanti festival jazz tra cui l’Alguer Jazz, il Fandango Jazz e molti altri.

A seguire, sotto i riflettori del Palanuraghe, uno degli ensemble italiani più conosciuti dal pubblico assieme ad uno dei migliori batteristi nostrani: i Quintorigo e Roberto Gatto, in un progetto interamente dedicato all’eredità musicale di Frank Zappa.

«Nato dalla comune passione e dall’amore smodato che Quintorigo e Roberto Gatto hanno sempre avuto nei confronti di Frank Zappa, Quintorigo & Roberto Gatto Play Frank Zappa vuole essere un lavoro prima di tutto e soprattutto live, che non costituisce un concerto tributo nè un concept-live, ma un sentito, onesto, filologico e sperimentale ringraziamento a Frank Zappa. Un’opera monografica, accurata nella sua veste teatrale e scenografica che vuole fare conoscere e riscopire l’universo zappiano con uno spettacolo che si candida come uno dei protagonisti dell’estate 2014.»

“Ai confini tra Sardegna e Jazz” è organizzato dall’Associazione Culturale Punta Giara con il patrocinio di Regione Sardegna, assessorati al Turismo e Pubblica Istruzione, Ministero dei Beni Culturali, Gestione Commissariale Ex Provincia di Carbonia Iglesias, Fondazione Banco di Sardegna, amministrazioni di Sant’Anna Arresi e San Giovanni Suergiu e la sponsorizzazione di Cantina Mesa di Sant’Anna Arresi e Cooperativa Pescatori di Arborea.

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