26 April, 2024
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Da domani riprende il lavoro delle commissioni consiliari. La quarta commissione “Ambiente”, presieduta da Antonio Solinas,  si riunisce alle 10 per esaminare il DL 134 (Istituzione dell’Ente di governo dell’ambito della Sardegna, ai sensi dell’articolo 2, comma 186 bis, della legge 23 dicembre 2009, n. 191 e del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152). Nel pomeriggio, dalle 16.00, all’esame dell’organismo consiliare  il progetto di legge 159 (proroga del termine della legge regionale n. 3/2013 e successive modifiche ed integrazioni).

Sempre martedì alle 16 si riunisce la quinta“Attività produttive”. All’ordine del giorno dei commissari, presieduti da Luigi Lotto, il disegno di legge 98 (soppressione dell’Agenzia governativa regionale Sardegna Promozione), la proposta di legge 6 (soppressione dell’Agenzia governativa regionale Sardegna promozione), la proposta di legge 12 (soppressione dell’Agenzia governativa regionale Sardegna promozione), il testo unico proposte di legge 45-61 (apicoltura). Seguirà l’audizione dell’Assessore regionale dell’Industria sulle criticità relative al mancato riconoscimento del regime di essenzialità per le centrali elettriche sarde.

Martedì, alle 10.00, in sesta commissione “Salute e politiche sociali”, presieduta da Raimondo Perra, saranno sentiti, sulle problematiche sanitarie connesse all’amianto, il presidente dell’associazione regionale ex esposti Amianto Sardegna (AREAS) e il presidente dell’associazione familiari e Vittime Amianto A.F. e V. A. Sardegna Onlus. Seguirà l’audizione dell’assessore regionale alla sanità sul disegno di legge 149 (disposizioni urgenti per l’eradicazione della peste suina africana) e sul progetto di legge 92 Piano di eradicazione della peste suina africana). Compatibilmente con i  lavori del Consiglio la seconda commissione “Lavoro”, presieduta da Gavino Manca, è convocata giovedì 18 dicembre 2014 alle ore 16.00. All’ordine del giorno il progetto 32 (Piano di dimensionamento delle istituzioni scolastiche 2015/2016 – Linee guida) e le audizioni del Direttore dell’Ufficio Scolastico regionale; di ANCI-UPS-ASEL e di CGIL-CISL-UIL Scuola.

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La VI commissione ha sentito in audizione il commissario dell’agenzia “Sardegna Promozione”, Cinzia Laconi, sulla revoca della delibera per le attività di co-marketing con le società sportive.

«Ripetute illegittimità, un’azione non oculata e attenta ai limiti di legge per quanto attiene la discrezionalità amministrativa, rilevanti inadempienze da parte dei soggetti destinatari dei contributi». Così la dottoressa Cinza Laconi, commissario dell’agenzia regionale “Sardegna Promozione” ha giustificato, in sintesi, l’annullamento della contribuzione per 11 società sportive (annualità di riferimento 2013-2014), compresa la Cagliari calcio, sul totale delle 15 pratiche oggetto del provvedimento, a fronte delle 97 ereditate dalla precedente gestione a guida del dottor Mariano Mariani.

La dottoressa Laconi, nel corso dei diversi interventi in risposta ai quesiti dei commissari del parlamentino presieduto da Raimondo Perra (Psi – Sardegna Vera), ha ripercorso le varie attività poste in essere dalla gestione commissariale, ad incominciare dall’apertura dei procedimenti di autotutela ex L. 241/1990 «dopo aver riscontrato gravi criticità di fatto e di diritto relativamente alla possibilità di liquidazione delle stesse». In particolare il commissario ha posto in rilievo la violazione delle disposizioni che vietano la spesa per le sponsorizzazioni ed ha sottolineato come il ricorso al cosiddetto “contributo di scopo” non sia stato accompagnato dalle opportune valutazioni in ordine agli obiettivi conseguiti nell’interesse e per conto dell’amministrazione.

Cinzia Laconi ha quindi definito «uno strumento sbagliato per il sostegno alle società sportive» le pratiche messe in atto nel corso degli ultimi anni dall’agenzia regionale ed ha ribadito le esclusive finalità di promozione per le attività di “Sardegna promozione”. Il commissario ha ricordato inoltre il pronunciamento della sezione di controllo della Corte dei Conti che – a suo giudizio – aveva evidenziato le criticità che sono poi state supportate e approfondite nella relazione della gestione commissariale, ricordando come sia compito dell’organo amministrativo procedere con le conseguenti azioni correttive.

Il commissario di “Sardegna Promozione” ha quindi auspicato la rapida chiusura dell’agenzia regionale.

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La 6ª Commissione del Consiglio regionale ha licenziato la nuova proposta di legge sui contributi alle società sportive dilettantistiche. Il testo prevede uno stop ai finanziamenti destinati a poche e selezionate società sportive. I criteri per l’erogazione dei contributi pubblici allo sport dilettantistico dovranno fondarsi in futuro su regole certe e trasparenti.

Il parlamentino presieduto da Raimondo Perra ha licenziato ieri il provvedimento che riporta la partita della contribuzione pubblica a favore dello sport sardo nell’alveo della legge 17 del 1999. La proposta prevede un’integrazione di 1 milione di euro del fondo per il finanziamento delle società dilettantistiche portandolo a 6,3 milioni di euro. A gestire i fondi saranno gli uffici dell’assessorato regionale dello Sport. Saranno rendicontabili le spese federali, di trasporto, vitto e alloggio, compensi ad atleti e tecnici e quelle per la promozione, comunicazione e valorizzazione della pratica sportiva

«Questa norma consentirà a tutte le società dilettantistiche di accedere ai finanziamenti per la copertura delle spese di gestione e di promozione dell’attività sportiva – ha detto il consigliere del Partito Democratico Gigi Ruggeri – a beneficiarne saranno 77 società contro le 6-7 finanziate negli anni scorsi con i soldi di Sardegna Promozione. Sia chiaro che la Regione potrà in futuro intervenire per aiutare lo sport sardo a colmare il gap infrastrutturale (leggasi insularità) ma non pagherà gli stipendi e gli ingaggi degli atleti.»

La legge interverrà a copertura delle spese sostenute nella stagione 2013-2014. «Per il futuro – ha spiegato Lorenzo Cozzolino (Pd) – la materia sarà regolata nel Piano triennale dello Sport che il Consiglio regionale esaminerà nei prossimi mesi.»

Soddisfazione per la norma licenziata dalla Sesta Commissione anche da parte di Roberto Desini, capogruppo del Centro democratico. «Con questa legge – ha detto Desini – chiudiamo definitivamente il bancomat di Sardegna Promozione utilizzato in passato in modo discutibile. Tutte le 77 società dilettantistiche della Sardegna potranno chiedere i contributi in base ai criteri della legge 17.»

«Non vogliamo bypassare l’attività del commissario di Sardegna Promozione – ha chiarito Daniela Forma – la nostra è un’iniziativa per garantire la trasparenza nella gestione delle risorse pubbliche.»

Il via libera definitivo al provvedimento potrebbe arrivare nella prossima seduta del Consiglio regionale.

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Commissioni del Consiglio regionale al lavoro da martedì pomeriggio. La Prima (Autonomia e ordinamento regionale), presieduta da Francesco Agus (Sel), si riunirà mercoledì, 26 novembre, alle 10.00.

All’ordine del giorno: l’elezione di un segretario e i seguenti pareri: Soppressione dell’Agenzia governativa regionale Sardegna Promozione); Testo unificato sulla norma di semplificazione amministrativa in materia di difesa del suolo); l’esame della proposta di legge sull’abrogazione della L.R. n. 19 del 2000 ”Istituzione del Consiglio regionale dell’economia e del lavoro”) e la programmazione dei lavori, in particolare sulla riforma degli Enti locali. E’ prevista anche l’audizione dei componenti della Commissione Paritetica di cui all’art. 56 dello Statuto speciale.

Mercoledì si riunirà, alle 10.00, anche la Seconda commissione (Lavoro, cultura e formazione professionale), presieduta da Gavino Manca (Pd).

All’ordine del giorno il programma regionale di sviluppo. XV legislatura. 2014-2019; il riconoscimento del titolo di studio del tecnico dei servizi socio-sanitari; la ricognizione della situazione precari nel sistema regionale. In caso di necessità i lavori proseguiranno nel pomeriggio con lo stesso ordine del giorno.

La Terza commissione (Programmazione, bilancio e politiche europee), presieduta da Franco Sabatini (Pd), si riunirà domani, 25 novembre, alle 16.00.

All’ordine del giorno: audizione dei rappresentanti degli enti locali sul Programma regionale di sviluppo – XV legislatura 2014-2019; pareri finanziari sul Testo Unico della norma di semplificazione amministrativa in materia di difesa del suolo e sulla proposta di legge sulle norme per l’istituzione di un servizio pubblico regionale per l’informazione televisiva locale e per la produzione e diffusione di programmi per la valorizzazione della lingua, della cultura e della identità sarda); seguito esame Programma regionale di sviluppo 2014-2019.

I lavori proseguiranno nel pomeriggio e nella mattinata di giovedì 27 novembre con l’esame del Programma regionale di sviluppo 2014-2019. Giovedì pomeriggio, alle 17, la Commissione sentirà, in audizione, le Autorità di gestione dei programmi operativi FESR, FSE, PSR in merito al raccordo tra il Programma regionale di sviluppo e la Programmazione europea, lo stato di avanzamento finanziario della Programmazione 2007-2013, lo stato dei negoziati in corso relativi alla Programmazione 2014-2020, il recepimento nei Programmi operativi degli indirizzi deliberati dal Consiglio regionale con Risoluzione n. 2 del 10 luglio 2014.

La Quarta commissione (Governo del territorio, ambiente, infrastrutture e mobilità), presieduta da Antonio Solinas (Pd) si riunirà mercoledì, alle 15,30. All’ordine del giorno: esame del D.L. 140 (mantenimento dei livelli essenziali di servizio pubblico di trasporto marittimo con le isole minori. Modifiche all’articolo 5, comma 32, della legge regionale n. 7 del 2014 19 novembre 2014); audizione dell’assessore regionale dei Trasporti; esame del disegno di legge sulle norme per il miglioramento del patrimonio edilizio e per la semplificazione e il riordino di disposizioni in materia urbanistica ed edilizia). Se necessario lavori proseguiranno giovedì 27 novembre alle 10.00.

La Quinta commissione (Attività produttive), presieduta da Luigi Lotto (Pd), si riunirà domani, 25 novembre, alle 17.00.

All’ordine del giorno: audizione dell’assessore regionale dell’Agricoltura sullo stato dei risarcimenti danni da calamità naturale e sugli effetti derivanti dall’aggiornamento della classificazione delle aree agricole sarde operate da AGEA ai fini della corresponsione dei contributi comunitari.

I lavori proseguiranno con l’audizione di Confederdia sullo stato della stabilizzazione dei dipendenti ARA; audizione di ARA Sardegna sulle problematiche relative alle risorse finanziarie dell’associazione; audizione dell’Associazione interprovinciale allevatori di Nuoro-Ogliastra in merito al commissariamento dell’Associazione; audizione di Federalberghi – Confcommercio Sardegna sulle proposte di legge all’esame della Commissione in materia di multifunzionalità in agricoltura.

I lavori proseguiranno mercoledì, alle 10,30. All’ordine del giorno: esame del T.U. delle proposte di legge sulla multifunzionalità in agricoltura; parere sulle parti di competenza del Programma regionale di sviluppo XV legislatura 2014-2019; proposta di legge regionale per l’incentivazione dell’allevamento apistico e per la tutela e la salvaguardia dell’Apis mellifera ligustica; esame della proposta di legge sulle disposizioni in materia di apicoltura. I lavori della commissione proseguiranno nel pomeriggio alle 16 con lo stesso ordine del giorno.

La Sesta commissione (Sanità e politiche sociali), presieduta da Raimondo Perra (Psi), si riunirà mercoledì, alle 10,30.

All’ordine del giorno: parere sulle parti di competenza del Programma regionale di sviluppo. XV legislatura. 2014-2019; P/26  (Contratti di Formazione Specialistica per la frequenza delle Scuole di Specializzazione in discipline mediche delle Facoltà di Medicina e Chirurgia delle Università degli Studi di Cagliari e di Sassari – a.a. 2013/2014. euro 2.550.000. Capitolo SC02.1118 – U.P.B. S02.04.010); esame della proposta di legge sulle norme sui controlli sulle merci in ingresso nella Regione Sardegna; esame della proposta di legge su interventi straordinari per la promozione e la diffusione della pratica sportiva a sostegno delle associazioni sportive dilettantistiche per la partecipazione ai campionati nazionali ed europei. I lavori, se necessario, proseguiranno nel pomeriggio.

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I consiglieri Eugenio Lai (Sel), primo firmatario, Daniele Cocco (Sel), Francesco Agus (Sel), Luca Pizzuto (Sel), Efisio Arbau (La Base – Sardegna vera), Lorenzo Cozzolino (Pd), Piero Comandini (Pd), Raimondo Perra (Psi – Sardegna vera) e Roberto Desini (Cd), hanno presentato una proposta di legge sul “Riconoscimento in Sardegna della Sensibilità chimica multipla (MCS) come sindrome di origine organica e malattia rara”.

La proposta di legge, composta da 6 articoli, prevede che la Regione riconosca la MCS, intesa come intolleranza agli xenobiotici ambientali, «come una patologia che colpisce vari organi e apparati e si manifesta con una sintomatologia complessa, causata da un accumulo di sostanze tossiche che rendono l’organismo incapace di tollerare gli agenti chimici (TILT, Toxicant Induced Loss of Tolerance), presenti nell’ambiente anche in dosi di molto inferiori a quelle tollerate dalla popolazione generale».

In Italia si stima che ci siano circa 5mila malati, anche se potrebbero essere molti di più. Il nostro Stato, ad oggi, non riconosce la Msc come patologia e quindi non garantisce ai malati i Livelli essenziali di assistenza (LEA). La sindrome è invece riconosciuta dagli Stati uniti d’America, dal Canada, dalla Germania, dall’Austria, dalla Danimarca, dal Giappone, dalla Spagna e dalla Finlandia. In Italia, però, diverse Regioni hanno riconosciuto la MCS come malattia rara di origine organica, tra queste il Lazio.

Si tratta di una malattia molto grave che attacca «i vari apparati e sistemi del corpo umano: apparati respiratorio, cardiocircolatorio, digerente, cutaneo, renale, e sistemi neurologico, muscolo scheletrico, endocrino-immunitario. La sintomatologia si manifesta in forma acuta a causa di sostanze tossiche che possono essere assorbite per inalazione, per contatto o ingerite. L’esposizione – è scritto nella legge – a sostanze tossiche, anche di uso comune, anche in quantità limitatissime, causa gravi crisi respiratorie e anche shock anafilattico».

La proposta di legge stabilisce anche la tipologia di interventi che deve promuovere la Regione: «Riconoscere la MCS come ntolleranza agli xenobiotici ambientali, promuovere diagnosi precoce e prevenzione nel territorio regionale, garantire i LEA, favorire assistenza sanitaria e cure nel territorio regionale, proteggere i malati in fase cronica con misure atte a preservare l’ambiente in cui vivono, migliorare le condizioni ambientali della popolazione generale, garantire il diritto allo studio dei minori, favorendo prevenzione nelle scuole dei fattori di rischio indoor, promuovere formazione e aggiornamento sia in campo medico, che in campo sociale».

Il testo prevede, tra l’altro, che vengano garantiti i Lea e che i medici seguano corsi di aggiornamento e formazione sulla sindrome MCS. L’importo previsto per l’attuazione di questi interventi è di 100mila euro l’anno.

La commissione Sanità e Politiche sociali, presieduta dal socialista Raimondo Perra (Sardegna Vera), in presenza dell’assessore della Sanità, Luigi Arru, ha dato il parere favorevole, con l’astensione dell’opposizione, alla delibera della Giunta regionale che prevede l’istituzione di 15 borse di studio regionali per la frequenza delle Scuole di specializzazione della Facoltà di Medicina Veterinaria di Sassari con un finanziamento di 174.052,35 euro annuali. Parere favorevole, sempre con l’astensione dell’opposizione, anche alla delibera della Giunta regionale, che prevede l’istituzione di 20 borse di studio per la frequenza delle Scuole di specializzazione in discipline non mediche delle Facoltà di Medicina e Chirurgia e di Farmacia ospedaliera con un contributo annuo di 232.069,80 per tre anni.

Sospeso, invece, il parere sulle 102 borse di studio regionali per le discipline mediche delle Scuole di specializzazione delle Facoltà di Medicina di Cagliari e Sassari, con un contributo di 2 milioni e 550mila euro anni per tre anni. La richiesta di sospensione è stata chiesta dalla minoranza dopo che, sia l’opposizione, ma anche alcuni consiglieri della maggioranza, avevano sollevato l’esigenza di tutelare i giovani sardi nell’accesso alle Scuole di specializzazione. «La norma ministeriale – ha spiegato il presidente Perra – infatti, prevede che possano accedere alla graduatoria per le borse di studio regionali i cittadini sardi, i figli degli emigrati sardi e chi ha la residenza in Sardegna al momento della stipula del contratto. Il ministero non ha, infatti, recepito la norma regionale che prevedeva la residenza in Sardegna da almeno sei anni, mentre ha accolto le disposizioni del Veneto, del Trentino Alto Adige e della Valle d’Aosta». Perplessità condivisa da tempo dall’assessore Arru, il quale ha chiarito ai commissari di aver sollecitato da mesi il Ministero affinché correggesse il decreto con l’inserimento delle norme regionali. A oggi, l’assessorato non ha ancora avuto risposta. L’esponente della Giunta verificherà in questi giorni, con il supporto della struttura tecnica, la modalità idonea a tutelare al massimo i giovani sardi.

La Commissione ha poi espresso parere favorevole all’unanimità sulla delibera che prevede la modifica della “Legge 17/1999. Provvedimenti per lo sviluppo dello sport in Sardegna. Programma annuale esercizio 2014. Modifiche e integrazioni al Piano triennale per lo sport 2013-2015”.

«Se avessimo votato – ha spiegato il vice presidente della Commissione, Marcello Orrù – avrei votato sicuramente contro, perché non sono d’accordo che possano accedere alle Scuole cittadini non sardi. Se l’assessore non apporterà le modiche richieste il mio voto sarà contrario.»

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Le commissioni consiliari regionali tornano al lavoro da questa mattina.

La Prima commissione (Autonomia e ordinamento regionale), presieduta da Francesco Agus (Sel), si riunirà oggi, 18 novembre, alle 16,30. All’ordine del giorno: Esame emendamenti al disegno di legge 72/A (misure urgenti in materia di organizzazione della Regione).

Oggi, si riunirà, alle 10,30 anche la Seconda Commissione (Lavoro, cultura e formazione professionale), presieduta da Gavino Manca (Pd). All’ordine del giorno il progetto di legge n° 76 (norme per l’istituzione di un servizio pubblico regionale per l’informazione televisiva locale e per la produzione e diffusione di programmi per la valorizzazione della lingua, della cultura e della identità sarda) e il Programma regionale di sviluppo. XV Legislatura. 2014-2019). I lavori proseguiranno nel pomeriggio alle 16,30.

La Terza Commissione (Programmazione, bilancio e politiche europee), presieduta da Franco Sabatini, si riunirà oggi alle 10.00. All’ordine del giorno l’audizione delle parti sociali e dei rappresentanti delle categorie produttive sul Programma regionale di sviluppo – XV LEG. 2014-2019. I lavori proseguiranno nel pomeriggio.

La Quarta commissione (Governo del territorio, ambiente, infrastrutture e mobilità), presieduta da Antonio Solinas (Pd), si riunirà oggi 10,30. All’ordine del giorno il disegno di legge n° 130 (norme per il miglioramento del patrimonio edilizio e per la semplificazione e il riordino di disposizioni in materia urbanistica ed edilizia):

– ore 10,30 audizione di: ANCE Sardegna, ANAEPA Confartigianato, CNA costruzioni, Collegio ANIEM Sardegna, Legacoop, FENEA UIL, FILCA CISL e FILLEA CGIL;

– ore 12 audizione di: Legambiente, Gruppo di intervento giuridico, Italia Nostra, WWF. I lavori proseguiranno nel pomeriggio alle 16.00 con l’esame del D.L. n° 130.

La Quinta commissione (Attività produttive), presieduta da Luigi Lotto (Pd), si riunirà oggi, alle 16,30. All’ordine del giorno: P.L. 139 (modifiche ed integrazioni alla legge regionale 7 agosto 2014, n. 16 (Modifiche in materia di agricoltura e sviluppo rurale: agro biodiversità, marchio collettivo, distretti); progetto di legge n° 28 (POR FESR Sardegna 2007-2013. Asse VI “Competitività”, Linea di attività 6.3.1.a “Azioni di sistema e supporto all’internazionalizzazione delle imprese”. Utilizzo economie e partecipazione all’Expo 2015. Direttive di attuazione); Parere sulle parti di competenza del Programma regionale di sviluppo XV legislatura 2014-2019; progetto di legge n° 45 (legge regionale per l’incentivazione dell’allevamento apistico e per la tutela e la salvaguardia dell’Apis mellifera ligustica); progetto di legge n° 61 (disposizioni in materia di apicoltura); T.U. PP.LL. 58-79-107-115-121-122 (multifunzionalità in agricoltura).

La Sesta commissione (Sanità e politiche sociali), presieduta da Raimondo Perra (Psi), si riunirà oggi, alle 10,30. All’ordine del giorno: Parere sulle parti di competenza del Pogramma regionale di sviluppo. XV Legislatura. 2014-2019). Audizione dell’assessore della Sanità e parere su:  

– Borse di studio per la frequenza delle Scuole di Specializzazione della Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università degli Studi di Sassari, a.a. 2013/2014. Euro 174.052,35. Capitolo SC02.1118 della U.P.B. S02.04.010);

– (Legge regionale 7 agosto 2009, n. 3, art. 8, comma 10. Borse di studio in favore dei laureati medici e non medici per la frequenza delle Scuole di Specializzazione in discipline non mediche delle Facoltà di Medicina e Chirurgia e della Scuola di Specializzazione in Farmacia Ospedaliera. Anno accademico 2013/2014. Euro 232.069,80 – Capitolo SC02.1118 dell’U.P.B. S02.04.010);

– (Contratti di Formazione Specialistica per la frequenza delle Scuole di Specializzazione in discipline mediche delle Facoltà di Medicina e Chirurgia delle Università degli Studi di Cagliari e di Sassari – a.a. 2013/2014. Euro 2.550.000. Capitolo SC02.1118 – U.P.B. S02.04.010).

– (L.R. 17 maggio 1999, n. 17. Provvedimenti per lo sviluppo dello sport in Sardegna. Programma annuale esercizio 2014. Modifiche ed integrazioni al Piano triennale per lo sport 2013-2015). I lavori occorrendo proseguiranno nel pomeriggio.

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E’ in corso, in Consiglio regionale, il dibattito sulla proposta di legge n. 71 “Norme urgenti per la riforma del sistema sanitario regionale”-

La seduta si è aperta stamane sotto la presidenza del presidente Gianfranco Ganau. Il primo a parlare è stato il consigliere Raimondo Perra (Psi) che ha iniziato il suo intervento mettendo l’accento sull’urgenza del provvedimento, «che nasce dalla necessità di ridurre il deficit della spesa sanitaria con il contributo di tutti perché la salute è un bene collettivo e di uscire dall’immobilismo che ha caratterizzato finora la politica sanitaria in Sardegna; un compito che spetta a chiunque governi, quindi anche l’opposizione può e deve partecipare al processo decisionale, offrendo contributi e spunti di riflessione di cui la maggioranza non potrà che tener conto». Passando ad esaminare i contenuti della legge, il presidente della commissione Sanità ha messo in luce gli aspetti innovativi «della centrale committenza cui dovranno fare riferimento per tutte le aziende, della riorganizzazione della rete di emergenza-urgenza sul territorio, del servizio di elisoccorso che manca in Sardegna a differenza di tutte le altre Regioni, dell’adeguamento dopo la soppressione delle Province della presenza istituzionale sul territorio, delle case della salute come momento di promozione dei processi di riqualificazione tanto dei servizi quanto della spesa superando la visione ospedalo-centrica». Gli ospedali invece, secondo il consigliere, «devono puntare sull’eccellenza e sul contrasto alla mobilità passiva che in Sardegna vale circa 70 milioni l’anno, mentre quelli di comunità devono garantire adeguati livelli di cura per situazioni di non acuti; è importante inquadrare anche questi interventi in uno scenario di sostenibilità futura del sistema sempre più caratterizzato da un processo complessivo di invecchiamento della popolazione»«In definitiva – ha concluso Perra – siamo di fronte ad una riforma importante che non sarà la migliore possibile ma l’inizio di un percorso».

Il consigliere Edoardo Tocco (Forza Italia) ha ripreso in parte le argomentazioni del consigliere Perra che ha parlato di «coraggio e determinazione» ma ha affermato che «finora non si sono visti», in un quadro generale in cui «il riferimento deve essere quello di fornire buoni servizi ai cittadini, soprattutto in questo momento di crisi». Quello annunciato dalla maggioranza, cioè il taglio delle Asl, a giudizio di Tocco «non coincide con la razionalizzazione, si vuole solo tagliare anziché fare una vera riforma rivolta al futuro». «Ciò che manca – ha aggiunto Tocco – è un vero orientamento al servizio che non deve penalizzare i territori soprattutto quelli più piccoli e decentrati». Quanto alla nuova azienda per l’emergenza-urgenza, a giudizio dell’esponente di Forza italia, «è una sorta di corpo estraneo, sarebbe stato meglio rivedere l’organizzazione delle aziende a favore dei piccoli paesi, perché questo avrebbe davvero ridotto la spesa: così come è stata immaginata, la nuova azienda è un intervento senza logica, fa aumentare certamente la spesa arrivando dopo un processo in cui da una parte si taglia e dall’altra si prevedono nuove spese, ad un saldo negativo». Il Consiglio, dunque, «deve essere all’altezza di un problema che interessa davvero tutti, perché è giusto cambiare gli assetti di governo della sanità sarda ma non può essere l’unico obiettivo». 

Il presidente Ganau ha dato, quindi, la parola a Lorenzo Cozzolino, il quale ha sottolineato che sulla proposta di legge in discussione c’è ancora confusione e ha voluto puntualizzare alcuni aspetti del provvedimento. «Non è un nuovo piano del sistema sanitario regionale – ha affermato – ma è un primo passo verso il riordino della spesa sanitaria. Se non iniziamo adesso per bloccare la spesa non ne verremo fuori». Cozzolino ha sottolineato poi l’importanza della centrale unica di committenza, «perché pianifica e aggrega la domanda pubblica» e porterà a un importante risparmio. Sull’Areu secondo il consigliere «si è fatta troppa demagogia» e ha sottolineato che non creerà alcun aggravio per la spesa sanitaria. Importanti, secondo Cozzolino, anche la risposta periferica del sistema sanitario con le case della salute e gli ospedali di comunità. Secondo l’esponente del Pd si ridurranno le liste d’attesa, i costi e si daranno maggiori e migliori risposte al territorio.

Il consigliere del Psd’Az, Marcello Orrù, vice presidente della Sesta Commissione, nel suo intervento ha chiarito alla maggioranza di essere d’accordo con la sostituzione dei direttori generali delle Asl ma di essere, invece, preoccupato dei danni che si creano alla Sanità sarda con l’approvazione della Pl 71. Per Orrù il testo porterà un aggravio di spese e diverse criticità, ossia le case della salute e gli ospedali di comunità. Si creerà disoccupazione, perché, ha spiegato, verranno ridotta l’attività dei medici di base e verranno tolte loro le indennità per i collaboratori. «Gli ospedali di comunità ci faranno assistere alla chiusura degli ospedali esistenti, con il rischio di andare, come sta succedendo in altre regioni, verso la sanità a pagamento». Per Orrù «se questa riforma verrà attuata avremmo una decadenza della sanità» e soltanto chi avrà i soldi potrà farsi curare. Il consigliere ha affermato che la riforma sanitaria deve essere fatta assieme con i comuni e non calata dall’alto.

Il consigliere del Pd, Franco Sabatini, ha sottolineato l’importanza della riforma all’attenzione del Consiglio, sia per il “peso” che il settore ha nel bilancio della Regione e sia per l’incidenza che nella società sarda hanno i servizi sanitari.

Il presidente della Terza commissione ha dichiarato in apertura del suo intervento il suo favore alle disposizioni contenute nella proposta di legge 71, evidenziando però alcune perplessità. Sabatini ha quindi affermato la necessità di dar seguito alle disposizioni di legge e ai contenuti delle riforma. «Il problema – ha dichiarato il consigliere della maggioranza – non è solo fare una buona legge quanto garantirne la piena applicazione e la completa attuazione». Sabatini ha quindi denunciato la presenza all’interno del sistema sanitario sardo di veri e propri “centri di potere autoreferenziali” che contrastano ogni possibile cambiamento. L’esponente dei democratici ha inoltre rivolto critiche al sistema della cliniche universitarie. «Dobbiamo mettere in luce le tante anomalie che ancora sono presenti – ha spiegato Sabatini – perché è impensabile che al centro non ci siano i malati e la preparazione degli allievi ma solo le carriere di alcuni».

Il presidente della commissione Bilancio ha quindi sintetizzato i tre obiettivi che stanno alla base del Pl 71: contrasto alla spesa sanitaria («spesa sanitaria e spesa obbligatoria ingessano il bilancio regionale e impediscono investimenti per lo sviluppo»); miglioramento dei servizi («il sistema sanitario sardo garantisce un buon livello di sanità ma si può migliorare»); garantire la presenza capillare nei territori della Sardegna («perché è lì che si incontrano i bisogni dei sardi»).

Sabatini ha quindi lamentato livelli di spesa ospedaliera spropositati e al di fuori dei parametri nazionali, così come – a giudizio del consigliere Pd – sono fuori parametro anche i posti letto nelle strutture sarde («ne abbiamo 6800 contro i 5300 e ogni posto letto costa circa 1000 euro al giorno»). «I posti letto – ha aggiunto Franco Sabatini – si sono moltiplicati perché la Regione ha moltiplicato  le strutture complesse e si sono promossi tanti primari inutili».

L’esponente del Pd ha quindi dichiarato il proprio favore per la riduzione delle direzioni generali nelle Asl ma ha auspicato una puntuale verifica sullo stato di funzionamento delle otto Asl sarde.

Il consigliere di Fi, Ignazio Locci, ha dichiarato che la Pl 71 ha una visione incentrata sulla cancellazione dei presidi periferici. L’esponente dell’opposizione ha quindi criticato alcune anticipazioni di stampa su quelle che dovrebbero essere le intenzioni e le imminenti volontà dell’esecutivo in materia di sanità. «La Giunta – ha dichiarato Locci – dimostra di ignorare le esigenze dei sardi, di non tenere conto delle volontà delle associazioni di categoria e anche del confronto con la minoranza in Consiglio regionale». Il consigliere di Forza Italia ha quindi denunciato come fin dalle prime battute la maggioranza abbia rifiutato l’ipotesi di una collaborazione sui contenuti della Pl 71 ed ha affermato che con «il pretesto del disavanzo si cerca di motivare la nomina dei commissari nelle Asl della Sardegna».

Ignazio Locci ha sottolineato come il costo della Sanità sarda sia a totale carico del bilancio regionale e ha invitato tutti a considerare le indicazioni del Cipe come semplici indirizzi. Il consigliere dell’opposizione ha quindi dichiarato di considerare il disavanzo delle Asl nel 2013 come «un positivo contributo al sostegno del Pil sardo».  Locci ha concluso ricordando che la spesa sanitaria in Italia resterà tendenzialmente in crescita fino al 2016 e ha affermato che le soluzioni in materia di sanità sono rappresentate dall’introduzione dei costi standard e di efficaci strumenti di budget. Ignazio Locci ha inoltre affermato che «non sarà tollerato alcun aumento del ticket sanitario».

Il consigliere Stefano Tunis (Forza italia) ha criticato il testo che «vorrebbe essere il primo passo di una riforma che identifica la spesa come il problema centrale del settore, mentre già dalle dichiarazioni programmatiche si annunciava la volontà di voler revocare la fiducia nei manager controllando anche le spese più minute». «Ora siete tutti “indagati” – ha dichiarato Tunis – è sarà complicato dimostrare che ciò che si sta facendo non serve solo ad affondare le mani nel governo delle aziende». «Nel testo – ha poi osservato il consigliere – ci sono molti salti logici; da una parte promettete una riduzione delle figure apicali ma poi offrite un aumento, giustificate una nuova azienda per razionalizzare mentre sarebbe corretto il contrario, dite di saper fare di conto ma dimenticate che il 70% della spesa è per il personale e le risorse umane, come incidete sul resto?» Procedendo per esclusione, secondo Tunis, «non resta che attribuire tutto all’incapacità dei manager ma, anche per questo, già oggi a legge invariata, si possono cambiare i manager, ovviamente in presenza di certe condizioni». Al giudizio storico sulle persone non ci stiamo, ha avvertito infine il consigliere di Forza italia, «perché vogliamo ragionare su altro, non impegnarci in un inutile muro contro muro ma, nel merito, lavorare per trovare soluzione condivise, per una sanità non a misura dei politici ma a misura dei cittadini che pagano le tasse».

Il consigliere Marco Tedde (Forza italia) ha detto che «non è semplice discutere di una riforma che non cambia nulla; ci troviamo in un clima surreale, a meno che non ci sia un maxi emendamento della Giunta che fa arrivare in Aula la vera riforma all’ultimo momento, come si apprende dalla stampa». «Per quanto riguarda il testo – ha proseguito Tedde – si parla di norme urgenti mentre si afferma il contrario, si vuole razionalizzare ma nello stesso tempo si aumenta la spesa, di disegna una mappa della sanità che prescinde da quella istituzionale che segue la soppressione delle Province: dunque non si riforma nulla e non si va al di là di un pretesto per commissariare le Asl, come dicono anche autorevoli esponenti della maggioranza». Non è che il commissariamento in se sia un delitto, ha detto ancora Tedde, «ma certamente non lo si può spacciare per riforma, anche perché questa maggioranza sta commissariando un pò tutto, ultimo esempio in ordine di tempo l’Ente foreste, per il quale la Giunta traccia degli indirizzi che sottopone al Consiglio ma non fa una vera riforma, anche in questo caso solo per supportare la decisione di commissariare l’Ente». «Il centro sinistra – ha sintetizzato il consigliere Tedde – appare sempre più pantagruelico e vorace, mai sazio, pensa solo al potere e non al bene della Sardegna e lo stesso Consiglio sta delegando tutto alla Giunta: un contesto generale da cui scompare la sanità vicina ai cittadini e resta solo l’avvicendamento di qualche uomo che non può cambiare la sanità sarda, né realizzare la riforma strutturale e coraggiosa che serve alla Sardegna».

Il presidente ha dato, poi, la parola ad Angelo Carta (Psd’Az), il quale ha riconosciuto che i principi generali sono condivisibili, ma ha criticato la norma che non è in grado di risolvere i problemi della sanità sarda. Mancano, secondo, il consigliere gli elementi di valutazione sulla situazione esistente per comprenderne le criticità e le situazioni da potenziare o da eliminare. Secondo Carta la sanità è sempre stata una miniera di voti ed è stata gestita male, serve sicuramente una seria riforma sanitaria ma non c’è alcuna urgenza di approvare questo testo. «La sanità una materia seria», ha detto rivolgendosi al presidente Pigliaru e all’assessore, e richiede un confronto approfondito e costruttivo, se così sarà «in questa strada non sarete soli».

Per Alberto Randazzo (Forza Italia) non si può affrontare una riforma sanitaria senza avere i dati dell’esistente. Il consigliere ha dichiarato che ha chiesto più volte questi dati, gli stessi richiesti in sede di approvazione del Patto della salute, ma non li ha mai avuti. Per questo motivo non è possibile, ha continuato, affrontare un argomento di tale portata senza capire da dove si parte e dove si vuole andare. Ci vogliono certezze, secondo Randazzo, non si può delegare tutte la azioni alla Giunta senza avere conoscenza della situazione.

Il consigliere, Augusto Cherchi (Soberania e Indipendentzia) ha affermato con nettezza che «la Pl 71 non rappresenta la riforma del sistema sanitario regionale e non è neppure una legge per procedere con la nomina dei commissari nelle Asl della Sardegna». «Sono norme – ha spiegato l’esponente della maggioranza – per avviare un processo di riforma che cancelli l’inefficacia e l’inefficienza dell’attuale sistema sanitario che si caratterizza anche per la sua antieconomicità, visto che assorbe il 60% circa dell’intero bilancio regionale».

A giudizio di Augusto Cherchi il sistema così come è strutturato attualmente non puo reggere e la Pl 71 getta le basi per procedere con un ridorino complessivo di servizi, funzioni e gestioni. Il consigliere del PdS ha quindi concluso con l’auspicio che l’intero Consiglio regionale partecipi a ridisegnare la sanità sarda.

Il consigliere di Forza Italia, Oscar Cherchi, ha iniziato il suo intervento partendo dal titolo della Pl 71 “Norme urgenti per la riforma del sistema sanitario regionale”  per evidenziarne la contraddizione con quanto affermato dal consigliere Augusto Cherchi («non è una riforma ma un avvio di riforma») e per contestarne il requisito dell’urgenza. L’ex assessore dell’Agricoltura dell’ultimo esecutivo a guida Cappellacci è entrato quindi nel merito di quanto disposto dai singoli articoli della proposta di legge che ha come primo firmatario il capogruppo Pd, Pietro Cocco. Oscar Cherchi a domandato in tono polemico quale sia l’urgenza di una nuova azienda sanitaria per le urgenze e le emergenze e quale l’urgenza di procedere con l’istituzione della casa della salute.

L’esponente della minoranza ha quindi dato lettura di quanto disposto al comma 2 dell’articolo 7 della Pl 71, laddove si stabilisce che entro 120 giorni dall’approvazione della legge, la Giunta è tenuta alla presentazione di un apposito disegno di legge di riforma del sistema sanitario regionale. A giudizio di Oscar Cherchi è questo il dispositivo che consente all’esecutivo regionale di procedere con la nomina dei commissari nelle otto Asl della Sardegna («non ci sono ragioni per le quali si preveda in legge un successivo disegno di legge della giunta»). «Non ci sarebbe stato niente di scandaloso procedere con i commissari – ha concluso Oscar Cherchi – ciò che è invece non è opportuno è discutere e approvare una legge inutile per giustificare i commissariamenti».

Il consigliere Luigi Ruggeri (Pd) ha ribadito l’intenzione della maggioranza di procedere alla riforma e respinto alcune interpretazioni provenienti dall’opposizione. «Tuttavia – ha sostenuto – pare che al di là delle forzature emerga una condivisione della necessità di intervenire per correggere lo squilibrio economico della sanità sarda, che incide pesantemente sul bilancio della Regione». Il problema, secondo l’opinione di Ruggeri, «non sono le case della salute o i tagli lineari dei costi ma dare vita ad un nuovo modello di sanità che va dall’ospedale al territorio, che sposta il servizio nel luogo più vicino al bisogno di salute, creando le condizioni per superare la situazione attuale in cui più che spendere troppo spendiamo male». «Il tempo – ha affermato ancora il consigliere – serve alla Giunta anche per supportare adeguatamente ogni intervento con dati certi, superando la logica che portava ad agire solo sull’offerta ospedaliera, trascurando l’offerta di salute complessiva extra ospedaliera ed è qui anche la ratio del nuovo sistema di emergenza urgenza». «Forse questa riforma non è la cosa più giusta – ha precisato Ruggeri – ma è la cosa migliore in questo momento, avremo un bilancio misurabile all’interno di una logica che cambia il sistema e non solo i manager». Sul piano politico, l’esponente del Pd ha affermato che «il centro destra può dimostrare, col suo dissenso, che può far riflettere e cambiare la maggioranza senza arroccarsi sul mantenimento di certe posizioni: se è così potremo condividere molte cose».

Il consigliere Gianluigi Rubiu (Udc) ha espresso imbarazzo «perché non si sa di quale proposta di legge si deve parlare dopo aver letto sui giornali di accorpamenti di Asl e di costituzione di distretti». La proposta in esame, ha aggiunto, «apparentemente contiene proposte interessanti, come la razionalizzazione del sistema ed il migliore utilizzo delle risorse umane ed economiche, ma le perplessità arrivano quando ci si sofferma sulle modalità con cui si vogliono realizzare questi obiettivi». Rubiu ha poi definito la proposta un provvedimento «in cui i problemi si citano senza risolverli e senza nessuna novità; la proposta della casa della salute, ad esempio, si trova integralmente sul sito del Ministero della Salute mentre, per gli ospedali di comunità, sono evidenti i richiami alla Regione Veneto». Quanto poi alla centrale di committenza ed ai distretti sanitari, per Rubiu «si tratta di cose già sentite da anni che non rappresentano novità e di cui non si capisce l’urgenza». La parte per certi aspetti più innovativa, a giudizio del consigliere dell’Udc, «è quella della nuova agenzia per l’emergenza-urgenza, peraltro scopiazzata dal Veneto, ma appare sottostimata la copertura finanziaria perché costa moltissimo e 600 mila euro l’anno non possono bastare, il suo vertice è eccessivo rispetto alle esigenze di semplificazione più volte richiamate, così come è elefantiaca la composizione della centrale unica di committenza con 20 persone e costi in proporzione». «In realtà – ha concluso – si vuole solo occupare il potere ingannando i sardi con una riforma che è solo un agglomerato di ipotesi fantasiose, una proposta virtuale che non può risolvere i problemi reali».

Per il vice presidente del gruppo di Forza Italia, Alessandra Zedda, questa proposta di legge non affronta ciò che cita in premessa ma crea soltanto confusione e ragiona ancora come gestione della sanità e non mette la centro il diritto alla salute dei cittadini. La Zedda ha evidenziato che non si era mai vista una legge che rimanda a un’altra legge per la cura definitiva del “malato” sanità. Zedda ha evidenziato che il testo è confuso e non agisce in modo organico, visto che non c’è alcuna menzione di cosa ne sarà dei poliambulatori, delle guardie mediche e dei piccoli ospedali. Il consigliere di Forza Italia ha anche evidenziato che, nella parte finanziaria, non si parla di risparmi ma soltanto di ulteriori costi, 600mila euro, per il funzionamento dell’Areu. «Credo che se veramente vogliamo dare un senso compiuto a una “pre-riforma”, possiamo impegnarci per migliorarla». Zedda ha auspicato che l’Aula voglia affrontare in modo concreto il problema e non voglia fermarsi soltanto alla sostituzione di medici con altri medici.

I lavori sono stati interrotti e ripresi alle 16.30 con gli interventi degli undici capigruppo e si concluderanno alle 19.00, termine ultimo per la presentazione degli emendamenti.

I lavori del Consiglio proseguiranno anche domani alle 15,30 con l’esame del disegno di legge 99 “Disposizioni transitorie in materia di riordino dell’Ente foreste della Sardegna”, se esitato dalla competete Commissione, diversamente si proseguirà con l’esame del Pl 71.

    

I consiglieri del gruppo “Sardegna Vera” hanno presentato una proposta di legge organica per il rilancio le settore ippico ed equestre.

«L’obiettivo – ha spiegato Gaetano Ledda, primo firmatario del testo – è la riorganizzazione del settore in un’ottica di sviluppo della filiera. La legge, articolata in 24 articoli, parte dal sostegno all’allevamento, la valorizzazione della produzione, l’utilizzo del cavallo in ambito sportivo, culturale, ambientale e turistico, ma anche socio-sanitario attraverso la terapia assistita di persone con difficoltà fisiche, psichiche e relazionali. Interventi che dovranno coinvolgere gli assessorati dell’Agricoltura, alla Sanità, alla Cultura, allo Sport e Turismo, oltre alle agenzie Agris e  Laore.»

Per il consigliere Ledda, questa proposta vuole affrontare i problemi del comparto in maniera organica, chiara e dettagliata: «Il settore è stato troppo trascurato dalla politica e può, invece, avere importanti possibilità di sviluppo dal punto di vista economico. Basti pensare che la media di occupati per cavallo è quasi di due unità. La Sardegna, vi ricordo, è una delle più grande produttrici di cavalli di razza anglo-araba-sarda».  

Per il capogruppo di Sardegna Vera, Efisio Arbau, il cavallo è molto importante per la cultura sarda e il rilancio del settore può contribuire al miglioramento delle condizioni di crisi in cui versa l’Isola. Arbau ha, inoltre, ricordato che questa proposta di legge, fortemente voluta dal collega Ledda, rientra nel programma elettorale della coalizione che «voleva uscire da un’ottica di emergenzialità per intervenire in modo organico nei singoli settori». «Ci auguriamo di trovare le risorse già nella prossima Finanziaria». Arbau ha riconosciuto che si tratta di un lavoro iniziato dalla Giunta Cappellacci, ma con azioni volte a tamponare l’emergenza.

Per il consigliere Raimondo Perra, presidente della commissione Sanità, attraverso questo testo si può creare economia, tutelare la cultura sarda, coinvolgendo il comporto turistico e il settore sociale e sportivo. Soddisfatto per la presentazione di questa legge anche Michele Azara, perché il testo affronta in maniera globale le problematiche del settore e rappresenta la volontà di riprendere le attività più legate alla nostra cultura e tradizioni per uscire dalla crisi.

Nel testo in particolare si dispone, con un piano quinquennale, la programmazione del settore ippico ed equestre, il ruolo di coordinamento e controllo dell’Agris, la tutela e la valorizzazione della razza anglo-araba-sarda, l’istituzione di un Comitato ippico che definisca obiett8ivi e strategie, il ruolo dell’agenzia Laore, la preservazione e la diffusione della cultura ippica, la co-terapia assistita mediante l’impiego del cavallo e dell’asino, il sostegno a pali, feste a cavallo. Il testo affronta anche la questione delle ippovie della Sardegna, della biodiversità e del marchio. La proposta di legge prevede una dotazione finanziaria di 1 milione e 800mila euro annuali a partire dal 2015.

 uestre.

Pietro Cocco 6 copia

La VI commissione del Consiglio regionale ha approvato poco fa, nonostante il voto contrario della minoranza e due astensioni tra le fila della maggioranza (Roberto Desini del Centro Democratico e Augusto Cherchi del Partito dei Sardi). il progetto di legge n. 71  sul riordino della sanità in Sardegna. Il capogruppo del Partito Democratico, Pietro Cocco, primo firmatario della proposta di legge, esprime soddisfazione per la sua approvazione e ringrazia la commissione Sanità, «per la capacità di avere portato a sintesi in tempi brevi le innumerevoli istanze ricevute».

«La proposta di legge – dice Pietro Cocco – si propone di introdurre nell’ordinamento regionale norme urgenti di riforma del sistema sanitario regionale. Il contesto in cui esse sono situate è quello di un sistema che non è stato in grado, negli ultimi anni, di contenere entro i parametri previsti i costi del sistema sanitario senza peraltro produrre un miglioramento delle performance nei confronti dei cittadini, né migliori condizioni di lavoro per gli operatori o l’applicazione piena di quelle riforme previste con la legge regionale n. 10 del 2006 o n. 23 del 2005 sul sistema dei servizi alla persona nella parte relativa all’integrazione dei servizi socio-sanitari. Dopo un serio e leale confronto di idee e di discussione con tutte le parti politiche, sociali e degli addetti del settore, l’approvazione del testo è arrivata in tempi abbastanza brevi. L’articolato del testo, detta regole certe per l’assistenza e la rete ospedaliera, riduce le spese e offre ai cittadini dei territori possibilità di avere risposte che oggi trovano solo recandosi negli ospedali.»

Il provvedimento introduce importanti novità nel sistema della salute pubblica: a) la creazione della Centrale regionale di committenza che consentirà di razionalizzare la spesa sanitaria e di standardizzare la domanda delle Asl nei confronti dei fornitori; b) l’istituzione dell’Agenzia regionale per le emergenze e le urgenze che avrà autonomia patrimoniale e gestionale e svolgerà i compiti attualmente in capo alle centrali operative del 118; c) la nuova disciplina dei distretti socio-sanitari che saranno ridisegnati tenendo conto della scomparsa delle province; d) il rafforzamento dei servizi nel territorio con la costituzione delle Case della salute (destinate a raccogliere in un unico spazio l’offerta extraospedaliera integrata con il servizio sociale) e gli ospedali di comunità (per le cure ai pazienti che non abbiano necessità di ricovero in strutture per acuti).

Ha espresso soddisfazione anche il presidente della commissione Sanità, Raimondo Perra (Psi): «Si tratta di un passo molto importante per ridisegnare il sistema sanitario isolano – ha detto Perra subito dopo l’approvazione del provvedimento – c’è la necessità di razionalizzare la spesa, ormai fuori controllo, delle Asl. Il disavanzo, nell’ultimo biennio, è di circa mezzo miliardo di euro. L’obiettivo della legge –  ha concluso il presidente – è quello di eliminare gli sprechi e, allo stesso tempo, garantire servizi migliori ai cittadini con il potenziamento dei presidi territoriali.»

La proposta di legge licenziata dalla commissione Sanità, dovrà ottenere adesso il via libera definitivo dal Consiglio regionale. Il testo entrerà in Aula nell’ultima decade di ottobre.