26 April, 2024
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«Nel mese di novembre, sono aumentati in Sardegna i detenuti in attesa di giudizio.»

«Nel breve spazio di un mese, a novembre, sono aumentati in Sardegna i detenuti in attesa di giudizio, anche se si è ridotto il numero complessivo dei ristretti, forse soprattutto in seguito ai trasferimenti nella Penisola predisposti anche per alleggerire la casa circondariale di Cagliari in vista dell’apertura del Villaggio Penitenziario di Uta.» Lo afferma Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme” con riferimento ai dati diffusi dal ministero della Giustizia che fotografano la realtà detentiva nell’isola al 30 novembre 2014.

«Il resoconto ministeriale – sottolinea Maria Grazia Caligaris – induce a riflettere. Vivono dietro le sbarre, benché non siano state ancora processate 165 persone (61 straniere) pari all’8,6 per cento della popolazione privata della libertà. A queste occorre però aggiungere altre 108 con una pena non ancora definitiva in quanto non sono stati completati i gradi di giudizio. Sono pertanto complessivamente 273 detenuti (14,5 per cento) coloro che non hanno terminato l’iter giudiziario. Erano 266 (58 stranieri) al 31 di ottobre.»

«I dati – evidenzia ancora la presidente di SDR – rivelano il permanere del sovraffollamento in cinque strutture. Si tratta della nuova casa di reclusione di Tempio-Nuchis con 191 presenze per 167 posti regolamentari; della casa circondariale di Oristano-Massama con 281 per 266; di Iglesias “Sa Stoia” 80 persone per 62 e del San Daniele di Lanusei 55 detenuti per 34 posti. Negli altri Istituti, e in particolare nelle colonie penali, gli spazi sono invece eccedenti.»

«La situazione è destinata però a cambiare molto presto con l’imminente chiusura della casa circondariale di Iglesias e il trasferimento dei ristretti suddivisi tra Cagliari-Uta e Sassari-Bancali. E’ inoltre previsto il rientro nella nuova struttura cagliaritana di molti dei cittadini privati della libertà che erano stati trasferiti a Sassari per le esigenze del Dipartimento. Prossimamente insomma il villaggio penitenziario ubicato nel territorio dell’area industriale sarà – conclude Maria Grazia Caligaris – al limite della capienza.»

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