30 April, 2024
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Gianluigi Rubiu 5 copia

Il capogruppo dell’UDC in Consiglio regionale, Gianluigi Rubiu, ha presentato un’interpellanza con la qualc chiede che «la Giunta deve fare chiarezza sul destino dei lavoratori in utilizzo. Si tratta di un’emergenza sociale, con il coinvolgimento di 400 lavoratori».

«Per tantissimi operai impegnati nei cantieri verdi del Sulcis Iglesiente e dell’Oristanese – aggiunge Rubiu – il percorso si è concluso lo scorso 31 gennaio, con il conseguente inizio di una via crucis dagli esiti incerti. Tra le altre problematiche, la difficoltà degli enti utilizzatori nel far decollare i cantieri finanziati dalla Regione, a causa della difficoltà delle amministrazioni comunali di inserire le risorse finanziarie nei bilanci, con l’inclusione dei lavoratori a distanza di oltre sei mesi dallo stanziamento delle risorse.»

I dipendenti sono stati accorpati attraverso cooperative di tipo B, non con un utilizzo diretto degli enti: «Questo ha provocato – sottolinea ancora Rubiu – un salto all’indietro dei lavoratori, in quanto le spese per tenere in vita le cooperative sono state penalizzanti per gli operai. Con la manovra finanziaria si prevedono risorse insufficienti per la stabilizzazione degli operai – conclude Rubiu -. E’ poi necessario che l’iter per l’inserimento dei finanziamenti nei bilanci comunali abbia criteri differenti rispetto al passato».

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Edoardo Tocco 55

«La riorganizzazione della rete ospedaliera approvata dalla Giunta non lascia presagire nessun passo in avanti sulla sanità. Anzi, con il disegno si rischiano di accentuare le disparità tra i territori». E’ il giudizio del consigliere regionale Edoardo Tocco (FI), uno dei componenti della commissione sanità del palazzo di via Roma, che critica aspramente il progetto dell’Esecutivo: «Si tratta di un piano troppo distante dalle esigenze della Sardegna – aggiunge Tocco – visto il ridimensionamento dei piccoli presidi. Non ci sono dubbi che vanno salvaguardati i servizi sui territori, con il rafforzamento dell’area per l’emergenza urgenza.»

«Il pericolo è che si allarghi la distanza con gli altri centri. Il rafforzamento dell’azienda ospedaliera Brotzu – conclude Edoardo Tocco – andrebbe inoltre accompagnata da un disegno teso ad incrementare il personale medico ed infermieristico. L’auspicio è che il consiglio regionale modifichi le carenze di questo progetto.»

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Palazzo del Consiglio regionale 2 copia

Con l’audizione dei rappresentanti del sistema cooperativistico sardo si è conclusa questa mattina, in Terza commissione, la prima fase del ciclo di audizioni sulla Manovra 2016, dedicata all’ascolto delle organizzazioni del mondo produttivo e dei sindacati.

La due giorni di lavori si è aperta con l’intervento dell’assessore Raffaele Paci che ha illustrato la Finanziaria approvata dalla giunta ed ha sinteticamente esposto i numeri e le relative tabelle del documento, ribadendo gli obiettivi strategici in ordine al sostegno alla ripresa economica e al risanamento dei conti pubblici, ed in particolare nella sanità.

La totalità dei rappresentanti delle organizzazioni intervenute (Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Confindustria, Confapi, Confartigianato, Cna, Confesercenti, Confcommercio, Coldiretti, Confagricoltura, Lega Coop, Confcooperative e Agci) ha espresso contrarietà per la recente approvazione nel Consiglio regionale della legge che stabilisce l’aumento delle aliquote Irpef e dell’Irap, ed ha rivolto l’invito alla commissione per promuovere le opportune modifiche alla Manovra, tali da scongiurare un aumento delle tasse per famiglie e imprese. Soltanto il segretario della Cgil, Michele Carrus, ha di fatto promosso l’incremento Irpef e Irap finalizzato all’avvio del piano di risanamento del debito in sanità, definendo la cosiddetta “tassa di scopo” un atto doveroso e sottolineando la positiva rimodulazione delle aliquote Irpef, secondo la progressione dei diversi livelli di reddito.

Una possibile misura alternativa all’aumento della tassazione è stata illustrata dal presidente della commissione, Franco Sabatini (Pd), che ha fatto riferimento allo schema di norme di attuazione dell’articolo 8 dello Statuto sardo, approvato dall’Aula lo scorso 1 febbraio, ipotizzando l’utilizzo di buona parte dei 250 milioni di euro di riserve erariali (di cui 200 milioni vincolati dallo Stato per l’abbattimento del debito pubblico, sulla base delle disposizioni della legge n. 190 del 23 dicembre 2014) per il risanamento del bilancio del sistema della sanità sarda.

Il presidente del parlamentino del Bilancio ha dunque sottolineato il dettato dell’articolo 15 dello schema delle norme di attuazione dell’articolo 8 dello Statuto che esclude che le compartecipazioni erariali spettanti alla Sardegna possano essere oggetto di riserva erariale a meno che non intervengano eventi eccezionali e imprevedibili ed ha rimarcato che le disposizioni approvate dal Consiglio, e che dovranno essere tradotte in un decreto legislativo in sede governativa, si applicano a decorrere dal 1° gennaio 2010 e dunque in un tempo che precede l’approvazione della legge n. 190 (23 dicembre 2014) con la quale si è vincolata la destinazione dei 250 milioni di “riserve erariali”.

Tale ipotesi, è stata particolarmente apprezzata dal presidente di Confindustria, Alberto Scanu, e da quello della Cna, Francesco Porcu, che insieme con le altre organizzazioni delle imprese hanno invitato consiglieri e giunta a non compromettere, attraverso l’innalzamento della pressione fiscale, i segnali di ripresa economica che timidamente si vanno registrando anche in Sardegna.

Luca Saba (Coldiretti) ha tuttavia riconosciuto la limitata incidenza sul comparto agricolo dell’incremento di aliquote Irpef e Irap, per il permanere del sostegno statale al sistema di aiuti dall’agricoltura, e insieme con Luca Sanna (Confagricoltura) ha denunciato l’assenza di politiche per l’accesso al credito da parte delle imprese agricole.

Sindacati e organizzazioni imprenditoriali hanno quindi affidato a specifici documenti di sintesi, consegnati al presidente Sabatini al termine delle audizioni, la trattazione più approfondita delle osservazioni e delle eventuali proposte di modifica alla Manovra finanziaria, sui temi di più stretto interesse nei rispettivi settori di azione e di intervento.

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Fabio Enne 47

La lettura del comunicato stampa della CGIL dal contenuto confuso, pressapochista e arrogante ci lascia basiti.

La CGIL, ancora una volta, preferisce asservirsi al potere e appiattirsi secondo la linea indicata dal governo nazionale e regionale, così come ha sempre fatto ogni qual volta la guida risulta targata centro sinistra. La parola d’ordine è: Non disturbare il manovratore.

La CISL, viceversa, ha sempre agito nel solo interesse del lavoro ignorando il colore di chi governa.

Quella mostrata dalla CGIL è una visione antica del sindacato, opportunista e faziosa, fuori contesto, superata dai tempi, lenta e controllata. Senza dimenticare l’eclissi della necessaria correttezza verso le altre sigle.

La CISL, in questi mesi, ha numerosissime volte chiesto l’unità in relazione all’organizzazione della Mobilitazione Generale Popolare, non ultima quella inoltrata ieri insieme alla Fismic Consal e alla Cisal.

La CGIL si è persino sottratta all’invito rivolto dai sindaci del territorio.

Il Segretario della CGIL Puddu si sta assumendo la responsabilità di rompere l’unità sindacale.

La Cisl preferisce rispondere alla chiamata dei drammi sociali.

E’ inaccettabile che la crisi economica e sociale di questo territorio venga banalizzata.

Rimarchiamo ancora una volta come gli obiettivi della Mobilitazione Popolare devono essere condivisi da tutte le sigle sindacali e non solo.

Teniamo a sottolineare come la Mobilitazione in oggetto è nata da un Percorso Sociale, con le gambe ed il cuore lontano da tessere di sindacato o di partito. Nasce dalla rabbia della gente, bistrattata da una classe dirigente colpevole e in alcuni casi corrotta.

La CISL non poteva che accogliere l’invito e farsi promotrice di un’azione giusta e determinata.

Ricordiamo alla CGIL, evidentemente poco accorta e male informata, che la generalità dei sindaci ha aderito alla mobilitazione, anche attraverso la sottoscrizione di appelli alla Regione al Governo Nazionale.

Davanti alla fame e alla desolazione le bandiere vanno necessariamente ammainate e possibilmente chiuse in un baule, pur mantenendo il ruolo che ognuno di noi esercita all’interno della propria organizzazione sindacale.

Se l’economia del territorio si è ridotta in braghe di tela è perché le responsabilità sono trasversali e ciascuno di noi farebbe bene a farsi un esame di coscienza, mettere un punto e ricominciare da zero, offrendo il proprio bagaglio e contributo in maniera propositiva.

Ad un atteggiamento saccente, che tenta di risolvere tutto con una convocazione dell’Assemblea Generale Quadri e Delegati CGIL, CISL e UIL, a cui non potranno mai partecipare coloro i quali, non posseggono tessera sindacale e che al contrario hanno dato vita e gambe a questa mobilitazione, non possiamo che rispondere ancor più determinati di prima alla Mobilitazione Generale Popolare.

Sarebbe comunque opportuno ricondurre tutto ad una sana azione unitaria.

La mobilitazione è partita, gli obiettivi sono chiari, chi condivide si unisca.

Quando vedremo la CGIL al nostro fianco, saremo ben lieti di accoglierla.

Fabio Enne (Segretario Generale UST CISL Sulcis Iglesiente)

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La riunione di ieri con una delegazione degli organizzanti la manifestazione si è conclusa con un impegno del sindaco Casti di presiedere ad un incontro la prossima settimana presso la Sala Polifunzionale del Comune, con grande responsabilità e serietà a differenza degli attori della piazza.

Siamo portatori di una grande tradizione di rispetto delle diverse posizione politiche anche avverse, come delle mobilitazioni per i diritti e soprattutto per il diritto fondamentale dell’incipit della nostra Carta Costituzionale: il Lavoro. E siamo qui tutti impegnati a partire dal Sindaco a condividere, con le altre amministrazioni del territorio e della Regione e con le forze sociali responsabili, le iniziative politiche per aggredire e superare la crisi, per la ripresa economica produttiva e lavorativa del nostro tessuto sociale.

Le manifestazioni odierne che hanno visto protagonisti personaggi noti della nostra comunità hanno travalicato il sottile confine tra manifestare pur con vigore il proprio malessere e gli insulti gratuiti contro il Sindaco, come fosse una controparte. L’allentamento del patto di stabilità che strozzava gli Enti Locali è una conquista della quale il nostro Sindaco è uno dei principali artefici. È in virtù di questo risultato che l’Amministrazione ha potuto sbloccare risorse impiegate nei numerosi cantieri cittadini, laddove cantieri in attività significano lavoro per la città e per il territorio tutto. Per la partecipazione ai bandi regionali l’Amministrazione ha potuto erogare nella misura del sostegno al reddito oltre un milione di euro distribuiti in diversi interventi dei quali hanno beneficiato oltre 300 famiglie; per fare pochi esempi e solo per titoli. Risultato tangibile del nostro agire politico

Ribadiamo pertanto il nostro pieno sostegno al sindaco Casti, con il quale lavoriamo uniti in un’azione di politica economica e amministrativa finalizzata in primo luogo alla ripresa delle attività produttive del nostro territorio e nondimeno attraverso azioni mirate alla diversificazione dei settori economici.

La segretaria cittadina del Partito Democratico

Cinzia Grussu

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Palazzo del Consiglio regionale 2 copia

Si sono svolte questa mattina in II commissione le audizioni dell’Anci e dei sindacati sul Piano di dimensionamento delle rete scolastica e del Corecom Sardegna sulla manovra finanziaria 2016-2018.

«Dopo i problemi dell’anno scorso abbiamo ora una situazione più stabile e sarebbe bene avviare in anticipo una riflessione che assegni alla scuola lo spazio che merita in una Regione che, con le riforme degli Enti locali e della Sanità, sarà interessata da grandi cambiamenti istituzionali e sociali – ha dichiarato il presidente dell’Anci Sardegna Piersandro Scano – l’auspicata riflessione sul mondo della scuola deve passare attraverso il recupero di una forza autonomistica della Regione, secondo l’interpretazione più avanzata dell’art. 13 dello Statuto; è una proposta che, in primo luogo, vuole aggredire in modo più incisivo il gravissimo problema della dispersione ed affermare la visione di una Sardegna nuova ed aperta, con parità di offerta formativa per tutti i sardi ed un legame ancora più stretto fra il sapere ed il saper fare».

Per i sindacati, Maria Luisa Arru della Cisl ha espresso sul Piano un parere «in larga parte positivo, sia perché quest’anno non si sono operati tagli sia perché sono state accolte alcune indicazioni qualificanti del sindacato riguardanti le zone interne e le aree più deboli della Regione». «Non siamo d’accordo – ha proseguito – sulla scelta di eliminare le pluri-classi che a nostro giudizio, con alcuni interventi migliorativi,  potevano essere mantenute in determinate realtà».

Sull’offerta informativa, infine, secondo la Arru, «servirebbe uno studio strategico ella Regione per individuare le macro-aree di intervento evitando così la proliferazione spesso incontrollata dei programmi».

Per la Uil Giuseppe Maccioccu ha sottolineato positivamente «la frenata rispetto al calo dei posti di lavoro e l’attenzione rivolta alle zone interne». Manca tuttavia, ha osservato, «un meccanismo di verifica dei risultati perché, in molte situazioni, rispetto all’utilizzo di risorse finanziarie importanti non si è registrata una diminuzione significativa della dispersione scolastica».

Successivamente è stata la volta del Corecom Sardegna. Il presidente Mario Cabasino ha illustrato brevemente l’attività svolta nel corso del 2015, soffermandosi sul servizio dedicato alle conciliazioni (circa 900 per un controvalore di 200.000 euro restituiti ai cittadini), recentemente potenziato con l’apertura di un nuovo sportello a Sassari, in collaborazione con il Comune e l’Università.

Mario Cabasino ha poi richiamato l’attenzione della commissione sulla necessità di acquisire le cosiddette seconde deleghe, come hanno già fatto tutte le atre Regioni. «Si tratta – ha spiegato – di poter arrivare anche in Sardegna a definire con una sorta di decisione extra-giudiziale di primo grado tutte le controversie fra i gestori delle Tv a pagamento e della telefonia mobile agli utenti perché, attualmente, se la conciliazione non va a buon fine, al cittadino non resta che rivolgersi all’Agcom nazionale o all’autorità giudiziaria».

Il presidente del Corecom ha poi annunciato lo sviluppo delle iniziative rivolte ai minori ed alla prevenzione del cyber-bullismo, in collaborazione con la scuola e la Polizia postale, con due manifestazioni pubbliche a Cagliari e Sassari.

Per quanto riguarda la legge regionale 3/2015 che prevede forme di sostegno alle stazioni televisive locali, il presidente del Corecom ha auspicato l’estensione degli interventi al mondo delle radio e dei giornali on-line. «Il panorama dell’informazione televisiva regionale – ha detto – dopo una lunga e difficile crisi sta cominciando a dare qualche segnale di risveglio anche per la presenza dei nuovi media; sono per ora piccoli segnali ma indicano una tendenza che la Regione deve saper leggere ed interpretare».

Nelle conclusioni il presidente della commissione Gavino Manca ha ricordato che, «pur tenendo presenti le difficoltà oggettive del bilancio regionale, le prime ricadute positive dell’intervento delle istituzioni sul sistema televisivo vanno consolidate ed allargate, per quanto possibile, anche agli altri mezzi di comunicazione; su questi temi c’è tutto l’impegno della commissione».

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Ospedale Brotzu Cagliari 3

Dopo Forza Italia, anche i Riformatori Sardi bocciano la riforma della rete ospedaliera approvata in via definitiva ieri dalla Giunta regionale presieduta da Francesco Pigliaru.

«Per l’ennesima volta la Giunta Pigliaru sbandiera come fatta una riforma che è ben lontano dall’entrare in vigore – dice Franco Meloni, responsabile del Centro studi dei Riformatori sardi -: la riorganizzazione della rete ospedaliera che, ad ogni passaggio burocratico, viene trionfalmente presentata come una novità. Lo stile è quello di Renzi ma loro sono ben lontano dalla bravura del putto fiorentino, anche nel vendere il nulla come in questo caso :si tratta sempre della solita minestra che è in giro ormai da un annetto buono ma che invece di migliorare col tempo, peggiora.»

«Adesso – aggiunge Franco Meloni – la delibera deve tornare in Consiglio dove senz’altro i territori sacrificati da quest’ennesimo provvedimento sbagliato di una Giunta disastrosa troveranno voci valide in loro difesa e certamente verrà profondamente modificato un piano  lontano anni luce da quello che veramente servirebbe alla Sardegna. Un piano che inventa popolazioni che non esistono nella realtà! Ci vorrà ancora molto tempo, per fortuna, prima di vederlo fare danni nell’isola e noi ci batteremo con forza per impedire alla Giunta e alla maggioranza di farne troppi. E, in ogni caso, aspettiamo di vedere ridotte nella prossima finanziaria gli stanziamenti per la sanità dei 134 milioni che, dice l’Assessore, saranno risparmiati con questo atto – conclude Franco Meloni -, così come aspettiamo i 250 milioni promessi da un Governo bugiardo ad una Giunta succube e credulona. Campa cavallo!»

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Dopo l’occupazione dei municipi di Carbonia e Iglesias e della torre civica di Carbonia, attuata nella giornata di ieri, prosegue la mobilitazione in tutto il Sulcis Iglesiente. Questa mattina una delegazione del Comitato si è recata in alcuni comuni dell’ex Provincia di Carbonia Iglesias.

Incontri, inoltre, si sono svolti questa questa mattina a Villamassargia, Musei, Sant’Antioco e Calasetta e alleghiamo i rispettivi documenti condivisi con i sindaci che aderiscono alla mobilitazione popolare generale partita il 1 febbraio 2016.

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Ospedale Sirai 1 copia

E’ dura la posizione del consigliere regionale Ignazio Locci (FI) sulla revisione della rete ospedaliera approvata ieri in via definitiva dalla Giunta regionale.

«La revisione della rete ospedaliera della Sardegna – dice Ignazio Locci – è un documento di indiscutibile paternità dell’Assessore regionale alla Sanità Luigi Arru, non confacente alle esigenze della realtà regionale. Un testo che non tiene minimamente conto delle molteplici proposte avanzate in sede di elaborazione da parte di associazioni, enti locali, medici, opposizioni politiche. E questo nonostante gli annunci e le rassicurazioni pronunciati a più riprese dall’Assessore. La proposta deliberata dalla Giunta di Francesco Pigliaru è, infatti, identica al testo iniziale, priva di alcuna modifica in corso d’opera: in sostanza, con una buona dose di arroganza, sono stati ignorati tutti i suggerimenti.»

«Si tratta peraltro di un documento costruito sulla base di parametri nazionali che non considerano le particolari condizioni di assistenza sanitaria della nostra Isola – aggiunge Ignazio Locci -. Ora inizia la vera discussione nella commissione competente e, sin da adesso, chiederemo con forza che vengano aperti i diversi tavoli di discussione, cui partecipino i rappresentanti dei territori e delle associazioni dei medici ospedalieri, con lo scopo di comprendere in maniera compiuta sia l’entità, sia le ripercussioni che avrà sul sistema sanitario la proposta targata Luigi Arru. Ma già sappiamo che allo stato attuale si tratta di un’ulteriore rinuncia di posti letto ospedalieri per acuti, a cui non corrisponde nessun sacrificio da parte dello Stato (compensazioni su malattie croniche, sul rispetto dei finanziamenti per i farmaci sperimentali o dei livelli minimi di assistenza).

«Ai sardi vengono richiesti sforzi unilaterali per un piano di assetto che non ha nessuna influenza sul contenimento dei costi della Sanità: un riequilibrio senza senso che abbraccia una filosofia superata. Affronteremo con responsabilità il dibattito in sede consiliare e in commissione competente e saremo rigidi sul rispetto delle procedure di legge e delle aspettative dei territori. Non consentiremo all’assessore Arru – conclude il consigliere regionale di Sant’Antioco – di smontare il sistema sanitario regionale.»

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A seguito dell’entrata in vigore della legge in oggetto, “La Repubblica riconosce il 10 febbraio quale «Giorno del ricordo» al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale” (art. 1).  Come previsto dall’art. 2 della legge, “Nella giornata di cui al comma 1 sono previste iniziative per diffondere la conoscenza dei tragici eventi presso i giovani delle scuole di ogni ordine e grado”.

Conseguentemente sono state previste, in collaborazione con il “Comitato Sardo per la Celebrazione dei Grandi Eventi”, con alcuni Istituti Scolastici e con le Amministrazioni Comunali di Carbonia, Sanluri e Cagliari, nonché con la “Federazione delle Associazioni degli Esuli Istriani, Fiumani e Dalmati” (accreditata presso il MIUR), le iniziative di cui al programma riportato.

Venerdì 5 febbraio 2016, Carbonia, ore 9,30. Convegno c/o l’Aula Magna dell’I.P.I.A. “Emanuela Loi” (Carbonia, via Dalmazia s.n.c.).

Lunedì 8 febbraio 2016, Sanluri, ore 9,30. Convegno c/o l’Aula Magna dell’I.I.S. “Colli Vignarelli” (Sanluri, via A. Gramsci 90).

Lunedì 8 febbraio 2016, Cagliari, ore 16,00. c/o la Fondazione di Ricerca “G. Siotto” (Cagliari, via dei Genovesi 114).

Presentazione del libro di Maria Ballarin Il trattato di pace 10 febbraio 1947 nei programmi e nei testi scolastici di storia”

Mercoledì 10 febbraio 2016, Cagliari, ore 9,30. Convegno c/o l’Aula Magna dell’I.I.S. “Eleonora d’Arborea” (Cagliari, via E. Carboni Boi 5).

Mercoledì 10 febbraio 2016, Cagliari, ore 16,00. Convegno c/o Comando Legione dei Carabinieri (Cagliari, via S. Sonnino 111), con Gianni Oliva

Interverranno agli eventi di cui sopra:

– i rappresentanti delle Amministrazioni Comunali coinvolte;

– il Presidente del Comitato Sardo Celebrazione Grandi Eventi, prof. Aldo Accardo;

– il Dirigente dell’Ambito Territoriale Scolastico di Cagliari, Luca Cancelliere;

– il Presidente dell’Associazione delle Federazioni degli Esuli Istriani, Fiumani e Dalmati, Antonio Ballarin;

– Il Delegato sardo dell’Associazione delle Federazioni degli Esuli Istriani, Fiumani e Dalmati, Enrico Ruffi

– le professoresse Margherita Sulas e Maria Ballarin, in qualità di docenti esperte della materia.

All’evento presso il Comando Legione dei Carabinieri della Sardegna interverrà il noto storico prof. Gianni Oliva.