15 May, 2024
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Sostegno e solidarietà ai lavoratori dell’Aias, impegnati in una difficile e sfiancante battaglia per il riconoscimento delle mensilità arretrate, arriva oggi anche da Ignazio Locci (Forza Italia), vicepresidente del Consiglio regionale, che esprime anche «vicinanza agli assistiti e ai loro famigliari, al centro, loro malgrado, di una triste vicenda che rischia di compromettere la qualità del servizio sanitario erogato dall’Aias in convenzione con la Regione. È inaccettabile che i lavoratori debbano ricorrere allo sciopero della fame per ottenere quanto gli spetta di diritto. Del rimpallo di responsabilità tra Aias e Regione, i dipendenti da otto mesi senza stipendio non sanno che farsene».

«A questo punto della vicenda è auspicabile una presa di posizione della Regione, ferma e decisa, affinché si faccia chiarezza una volta per tutte e vengano garantiti i pagamenti agli operatori, assicurando, nel contempo, il livello di assistenza sanitaria adeguata. Ci aspettiamo che la Regione agisca con i fatti: non è più tempo di comunicati stampa e prese di posizione più o meno rassicuranti – conclude Ignazio Locci -. I tempi sono maturi per chiudere la faccenda.»

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La Giunta regionale prepara un Piano a favore delle imprese della Sardegna. Sarà pronto entro due mesi e servirà a decidere la destinazione dei fondi di ingegneria finanziaria (fondi di capitale di rischio, fondi di garanzia e fondi per mutui) aperti presso la Sfirs, circa 300 milioni di euro, durante la precedente legislatura. L’assessore della Programmazione e del Bilancio Raffaele Paci, che lo ha proposto all’Esecutivo, si occuperà di redigere il Piano di utilizzo. La scadenza degli attuali strumenti finanziari è fissata al 31 marzo, ma tutte le imprese potranno continuare a usufruirne fino a quando sarà pronto il nuovo piano.
«Gli strumenti di ingegneria finanziaria sono per la Regione un importante strumento per il potenziamento e lo sviluppo del sistema imprenditoriale, e soprattutto una forma innovativa utile a innescare processi virtuosi che hanno coinvolto il pubblico e il privato, quindi vogliamo continuare a utilizzarli – sottolinea Paci -. L’utilizzo dei fondi è però disciplinato dall’Unione europea, con percorsi ben delineati: subito dopo la scadenza bisognerà procedere alle chiusure e vedere quali risorse servono, visto che si tratta di fondi di garanzia. Una volta concluso il rendiconto, le risorse che si liberano saranno destinate, in base a esigenze e priorità ben precise individuate nel piano, a interventi di sviluppo economico e incentivi alle imprese. Da parte della Giunta c’è massima attenzione alle imprese sarde: in questi tre anni abbiamo messo in campo tutti gli interventi possibili per favorirne e sostenerne la crescita, e gli strumenti di ingegneria finanziaria hanno integrato le azioni del governo regionale per il contrasto della crisi economico-finanziaria.»

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In prospettiva del presidio e del corteo contro la produzione ed esportazione di ordigni della fabbrica RWM Italia Spa di Domusnovas previsto per lunedì 3 aprile, il Comitato No Basi ha organizzato un incontro dibattito per la giornata di venerdì 31 marzo, a partire dalle ore 17.30, nella sala rossa del Centro culturale di via Cattaneo, a Iglesias, sul tema “Vivere liberi dalla necessità di fabbricare armi”.

Interverrà Nicola Melis, ricercatore dell’Università degli Studi di Cagliari. E’ prevista la proiezione di documentari, video-report e contributi sulla
produzione, esportazione di bombe e sugli effetti di queste bombe sui civili.

L’incontro pubblico, così come il presidio ed il corteo del 3 aprile, fanno parte di un percorso di liberazione dalla produzione di armi e dalla guerra a cui gli organizzatori invitano a partecipare tutta la cittadinanza.

Allegate alcune fotografie della manifestazione svoltasi a Domusnovas il 19 dicembre 2015.

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Addio acquedotto colabrodo a Santadi e alle fosse settiche nelle frazioni di Masainas: Abbanoa ha pubblicato le gare per l’affidamento delle progettazioni definitive ed esecutive di ulteriori due opere fondamentali per risolvere criticità storiche nei due centri del Sulcis, sia sul fronte dell’approvvigionamento idrico sia su quello fognario e depurativo. Le risorse, che complessivamente ammontano a due milioni e seicentomila euro, sono state stanziate dalla Regione tramite il Mutuo destinato alle infrastrutture.

Un milione e seicentomila euro è destinato alla rifacimento della diramazione sud dell’acquedotto Sulcis al servizio del comune di Santadi. L’attuale condotta versa ormai da tempo in condizioni critiche e sono innumerevoli gli interventi delle squadre di Abbanoa per far fronte alle continue rotture. A un primo intervento di ottocentomila euro già in fase di progettazione, se ne aggiunge un altro ben più consistente. L’obiettivo è il pieno soddisfacimento del fabbisogno idrico-potabile di Santadi che fino a oggi ha fatto i conti con i razionamenti nel periodo estivo.

Sarà realizzato un nuovo partitore (diramazione dall’acquedotto principale) al servizio di Santadi. Da qui partirà la nuova condotta per 1,6 chilometri che attraverserà  il rio Mannu e proseguirà per 800 metri fino a raggiungere il primo serbatoio e, con un ulteriore collegamento di 400 metri, il secondo serbatoio. Partitore e serbatoi saranno dotati di sistema avanzato di telecontrollo mentre la rete idrica interna al centro abitato sarà interessata da interventi di riqualificazione, distrettualizzazione e ricerca perdite. Si interverrà  anche nell’acquedotto rurale che fornisce un integrazione di risorsa idrica dalle sorgenti rurali.

Grazie al mutuo regionale per le infrastrutture, sarà completato anche il sistema fognario al servizio delle numerose frazioni nel territorio di Masainas con un investimento di un milione di euro. Abbanoa aveva già investito mezzo milione di euro che aveva consentito di mandare in pensione il vecchio impianto a ridosso del centro abitato di Masainas con la realizzazione di un chilometro e mezzo di nuovi collettori e un sollevamento nella frazione di Is Fiascus.

Con le nuove risorse lo schema sarà completato coinvolgendo anche le frazioni di Cannigonis, Is Solinas, Is Murronis, Is Cuccus e Is Fiascus, nonché la stessa Masainas: tutti i reflui prodotti saranno convogliati al depuratore consortile di Giba. Complessivamente saranno realizzati quattro chilometri e trecentocinquanta metri tra collettori e nuove reti fognarie, due impianti di sollevamento e installati due gruppi elettrogeni per garantire la piena operatività del sistema anche in caso di interruzioni elettriche.

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Tante stelle sportive in campo per sostenere la Gigi Ghirotti Onlus, associazione presieduta dal prof. Franco Henriquet che assiste malati terminali e di SLA in Hospice e a domicilio. Su CharityStars fino a giovedì 30 marzo sono all’asta cimeli di grandissimo valore e prestigio. In campo sono scesi nell’ambito del progetto Stelle nello Sport campioni di livello mondiale. Per scoprire i cimeli e partecipare all’asta l’indirizzo web è il seguente www.charitystars.com/vip/stelle-nello-sport .

Gianluigi Buffon da Torino ha inviato la maglia numero uno della Juventus originale ed autografata, a sfidarlo a colpi di solidarietà prima di affrontarlo in campo è il napoletano Lorenzo Insigne che mette all’asta la 24 del Napoli. Non ha voluto mancare l’appuntamento il gioiellino della Fiorentina Federico Bernaderschi in campo con la numero 10 viola. Anche il calcio ligure si schiera per la Gigi Ghirotti con il derby tra Gentiletti e Viviano, con le loro maglie numero 3 e 2 di Genoa e Sampdoria, e con la sfida tra i bomber di Spezia ed Entella Nenè e Caputo.

Nella settimana più calda dell’asta benefica di Stelle Nello Sport c’è anche la nuotatrice Federica Pellegrini che partecipa con il suo costume di allenamento Jaked autografato. Restando in acqua non potevano mancare il Settebello e le sincronette con le maglie autografate da Valentino Gallo e da tutte le azzurre del nuoto sincronizzato, due preziosi cimeli in arrivo direttamente dalle Olimpiadi di Rio 2016. Fino a giovedì prossimo sarà possibile aggiudicarsi altri cimeli azzurri: la maglia della Nazionale di Basket, la tuta originale dell’Italia della Ginnastica firmata da Davide Donati e Michela Castoldi e i guantoni autografati del pluridecorato pugile Roberto Cammarelle. Un salto nel passato, infine, con la maglia Kappa Cus Torino di pallavolo firmata da Piero Rebaudengo.

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E’ stato presentato questa mattina, a Cagliari, il Bosa Beer Fest 2017. Una città palcoscenico, Bosa, quattro giornate dedicate interamente alla birra, un convegno internazionale dedicato al prodotto e ai nuovi sbocchi commerciali, 25 birrifici e 125 etichette sarde, nazionali e inglesi, una guida alle birre sarde, quattro concerti con musica dal vivo, un campionato mondiale di birra e salsiccia e poi eventi gourmet, presentazioni, incontri, esperienze talk, ma anche uno spazio per i più piccoli e tanti “bus & beer”.

Sono questi i numeri di “Bosa Beer Fest 2017”, il festival delle birre artigianali della Sardegna giunto alla terza edizione e presentato questa mattina a Cagliari da Confartigianato Imprese Sardegna, business partner, e dall’Associazione Culturale Sardinia4all, organizzatrice e curatrice dell’evento.

«Le imprese birrarie della Sardegna – ha affermato Stefano Mameli, segretario regionale di Confartigianato Imprese Sardegna durante la presentazione dell’evento – sono un’eccellenza artigianale della nostra isola che va tutelata, valorizzata e supportata nella ricerca di nuovi mercati nazionali e internazionali, guardando oltre la produzione territoriale.»

Un mondo, quello de piccoli birrifici, che arricchisce il territorio sardo, dove qualità e artigianato sono le coordinate fondamentali in cui s’inseriscono metodo di lavorazione, materie prime impiegate nonché professionalità, passione ed eccezionale competenza dei maestri birrai artigiani.

«Quindi – ha aggiunto Stefano Mameli – un vero e proprio fenomeno culturale e un settore in espansione, ricco di opportunità e buone prospettive, che Confartigianato Imprese Sardegna ritiene sia il volano di una crescita di filiera, evoluta e dinamica, con impatti e ricadute benefiche trasversali che vanno dal mondo dei coltivatori sino all’indotto del turismo enogastronomico ed esperienziale.»

Per questo, lunedì 24 aprile con inizio alle ore 10.00, presso il foyer del Teatro Civico, Piazza Gioberti, si svolgerà il convegno internazionale “La birra artigianale: dalla qualità del prodotto agli sbocchi di mercato”. Aprirà i lavori il saluto del presidente di Confartigianato Imprese Sardegna, Maria Carmela Folchetti, cui seguiranno gli interventi dell’assessore regionale dell’Industria, Maria Grazia Piras, dell’assessore regionale dell’Artigianato, Turismo e Commercio, Barbara Argiolas, e le relazioni del docente della Northumbria University e Beeronomics, Ignazio Cabras, del ricercatore di Porto Conte Ricerche, Luca Pretti, e del Segretario Confartigianato Imprese Sardegna, Stefano Mameli.

«La terza edizione del Festival – hanno affermato Antonio Marras e Giampiero Carta, rispettivamente presidente e direttore artistico dell’associazione Sardinia4all, esponendo il programma della 4giorni – si svolgerà col patrocinio dell’Amministrazione comunale di Bosa, dell’assessorato dell’Artigianato, Turismo e Commercio della Regione Sardegna, della Confartigianato Imprese Sardegna e dell’Associazione Italiana Sommelier.»

«Dopo il buon successo delle due prime edizioni – hanno aggiunto – abbiamo scelto di accogliere le indicazioni e i suggerimenti che ci sono pervenuti.»

Quindi anche in questa edizione, si potrà soggiornare a Bosa grazie alla formula “Bed&Beer” presso gli hotel e i B&B selezionati ma ci saranno spazi anche dedicati ai bambini, alle famiglie.

Il Bosa Beer Fest è il più grande festival dedicato alle birre artigianali in Sardegna che giunge alla terza edizione. Saranno quattro giornate di business meeting, convegni, concerti, animazione, cabaret in cui la Città di Bosa accoglierà migliaia di appassionati del buon bere e del buon mangiare che troveranno oltre 125 etichette provenienti dalla Sardegna, dall’Italia e dall’Inghilterra. Quest’anno saranno in totale venticinque i birrifici che parteciperanno al festival e che hanno fato incetta di premi e riconoscimenti a livello italiano e internazionale: un settore giovane ma in continua crescita che riesce a far brillare i tanti talentuosi mastri birrai sardi nell’olimpo dei grandi nomi. La festa si svolge in un percorso delimitato dal Ponte Vecchio e dal Ponte della Pace, così a formare un grande anello che comprende le Vecchie Concerie, Su Molle e il Lungo Temo dove si posizioneranno i ricchi stand dei birrifici, della gastronomia locale e degli espositori artistici.

BOSA BEER LIVE! è lo spazio dedicato alla musica del Bosa Beer Fest 2016. Si inizia sabato 22 aprile, dalle ore 22,30, in Piazza Nassirya con un deejay show che vedrà protagonisti Get Far Fargeta, Sonik, CheccoMozzo, Dj Angel, Stefano Lixia, Panta Dj e la voce di Francesco Trava in un palco da oltre 20.000 wat ed uno spettacolo di luci all’avanguardia. Domenica 23 l’appuntamento è con la band sarde: saliranno sul palco The Wookies per un rock anni ’50, Sonic Marbles e infne gli Hi-Vibes con il loro inconfondibile e colorato sound. Lunedì 24, reduci dai successi di X-Factor e StraFactor per la prima volta in Sardegna Cecco e Cipo e i The Van Houtens per uno straordinario concerto che riserverà non poche sorprese.

Infine, martedì 24 spazio alla discomusic con i resident Dj’s del Bosa Beer Live! CheccoMozzo, DJ Angel, Stefano Lixia e Panta DJ.

La musica continua per tuta la festa il 23, 24 e 25 aprile: nel percorso delle Concerie e del Lungotemo De Gasperi si alterneranno i CAOS CALMO, HEINSTEIN & GRETEL, ECLISSI, HOLLYWOOD BAND, MARIA MARI’ e ANDREA LOCCI MALAMMORRI TRIO per oltre 80 ore di musica.

I giochi di fuoco di Gionata Feuer Frei saranno i protagonisti all’imbrunire del 24 e del 25.

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«Seguiamo con estrema attenzione la vertenza relativa ai lavoratori dell’Aias. Il Partito Democratico manifesta tutta la vicinanza e il sostegno ai lavoratori che si battono per il rispetto dei diritti. L’auspicio è che la vertenza, al cui esito è legata la sorte di centinaia di famiglie, possa trovare una soluzione in tempi rapidi. Per questo motivo si rende necessario un intervento rapido e deciso delle istituzioni preposte.»

Lo scrive, in una nota, Daniele Reginali, segretario Pd Carbonia Iglesias.

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Cuneo si prepara a accogliere il Workshop Biteg, la Borsa internazionale del turismo enogastronomico – con la partecipazione di 45 operatori turistici internazionali (Buyer) e 100 operatori nazionali (Seller) – e sta organizzando un evento collaterale che coinvolge i produttori di tutta Italia.

Una grande vetrina del buon cibo e delle buone prassi agricole, un mercato colorato e dai mille sapori aperto a tutti, che si terrà sabato 29 aprile a Cuneo, in piazza Virginio.

Nella sua prima edizione Meg – Mercato enogastronomico – è pronto a accogliere espositori da tutta Italia.

Meg non è un classico mercato, ma un viaggio tra le eccellenze enogastronomiche italiane e si terrà nell’area esterna coperta di piazza Virginio, adiacente al Centro Monumentale di San Francesco, nonché sede del Workshop Biteg.

Le aziende che partecipano a Meg presentano prodotti unici, autentici e tradizionali. L’organizzazione di Meg è curata dal Settore attività produttive del comune di Cuneo in collaborazione con le associazioni di categoria.

L’obiettivo di Meg è promuovere aziende che rappresentano un valore aggiunto per il turismo enogastronomico; realizzano produzioni tradizionali legate ai territori; producono e vendono direttamente ai turisti sul posto; accolgono turisti con cui realizzano attività di degustazione e vendita; realizzano prodotti che i turisti trovano sui territori; valorizzano le particolarità e le eccellenze territoriali e soprattutto si caratterizzano per unicità, qualità, autenticità.

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Di fronte al drammatico acuirsi della vertenza dell’Aias in Sardegna, la diocesi di Iglesias esprime la propria vicinanza e solidarietà ai dipendenti e alle loro famiglie, a tutti gli assistiti e ai loro familiari, nella preoccupazione che l’insostenibile perdurare della crisi in atto possa pregiudicare il diritto all’assistenza e alla cura, minando la serenità di lavoratori, assistiti e familiari. Rivolge un appello a tutte le parti in causa, perché venga raggiunta una soluzione rapida e concreta, nel pieno rispetto dei diritti e della dignità dei lavoratori coinvolti.

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Il Consiglio regionale ha iniziato stamane l’esame dell’ordine del giorno con la discussione degli articoli e degli emendamenti all’art. 1 (disposizioni in materia finanziaria e contabile) del disegno di legge n° 393 (legge di stabilità 2017) e 394 (Bilancio triennale 2017-2019)

Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis, intervenendo sull’ordine dei lavori, ha comunicato di aver ricevuto una nota del presidente della commissione Autonomia sul personale dell’Agenzia Forestas «in cui emergono diverse questioni molto urgenti da non sottovalutare o lasciare alle dinamiche della sola commissione». «Propongo quindi – ha concluso Pietro Pittalis – di tenere al termine della seduta di stamane una riunione della conferenza dei capigruppo per calendarizzare al più presto una sessione del Consiglio ad hoc per discutere del problema».

Il presidente Gianfranco Ganau, concordando sull’urgenza dell’argomento segnalato, ha annunciato un riunione della conferenza dei capigruppo alla fine dei lavori.

Il capogruppo di SdP Daniele Cocco, sempre sull’ordine dei lavori, ha espresso solidarietà a dipendenti Aias in lotta, anche con forme estreme, per mantenere il posto di lavoro, chiedendo che dopo finanziaria l’assessore della Sanità Luigi Arru riferisca in Aula.

Subito dopo il Consiglio ha iniziato la discussione dell’art. 1 e degli emendamenti al disegno di legge n. 394 ed il presidente della commissione Bilancio Franco Sabatini (Pd) ha illustrato il parere della commissione sugli stessi emendamenti.

Nella discussione, il consigliere Edoardo Tocco (Forza Italia) ha parlato di «un’ennesima finanziaria fuori tempo massimo che non riesce ad interpretare le reali esigenze dei sardi, mentre la situazione della Regione è vicina al tracollo». «Manca una pianificazione forte – ha sostenuto Tocco – «ed emerge lo scollamento nei rapporti fra Governo centrale ed una Regione dove imprese e cittadini sono allo stremo e nel sistema dei servizi sociali non si riesce nemmeno a dare informazione, segno di una grande distanza col mondo degli Enti locali». Soffermandosi sui trasporti e la sanità Tocco ha criticato con forza «una situazione che sta tenendo bloccati i sardi nell’isola sia per i grossi problema di mobilità che per i costi proibitivi, mentre la riforma della sanità è ferma come il super-manager Moirano non è mai venuto in commissione a spiegare cosa intende fare». «A questo punto – ha concluso il consigliere – è auspicabile che questa sia o diventi la finanziaria del buon senso, noi manterremo tutte le nostre riserve ma saremo costruttivi».

Sempre per Forza Italia la vice capogruppo Alessandra Zedda si è soffermata sul primo comma dell’articolo, mettendo in luce «gli scarsi risultati della programmazione unitaria che doveva essere il punto di forza della strategia della Giunta, invece sono stati fatti solo pochi e timidi passi in avanti come si vede dalle schede degli assessorati, dimostrando che avevamo ragione noi a chiedere il monitoraggio della spesa dei fondi comunitari a cominciare dall’agricoltura». «In realtà – ha affermato la Zedda – sono mancate azioni incisive in grado di incrementare il Pil regionale e si sono moltiplicate le consulenze inutili, tracciando i confini di una situazione drammatica che ormai molto preoccupante, perché dopo tre anni progetti e programmi siamo ancora al palo». Per questo, ha aggiunto, «proponiamo una riunione straordinaria del Consiglio sullo stato di attuazione dei programmi comunitari, sicuri che in quella sede emergerà che la macchina regionale è sostanzialmente ferma e l’andamento della spesa è nettamente al di sotto di standard accettabili».

Il consigliere Marco Tedde, altro vice capogruppo di Forza Italia, ha dichiarato che «la posizione contraria di molti consiglieri di maggioranza sulla legge di stabilità è, se possibile, ancora più critica di quella dell’opposizione, segno di una crisi profonda che impedisce alla Regione di funzionare in modo dignitoso, a dispetto di scelte sono di comunicazione molto aggressive che però non riescono a nascondere la cronica incapacità di spendere risorse importanti». L’icona più efficace di questa situazione, secondo Tedde, «è il Reis (reddito di inclusione sociale) con 33 milioni bloccati dallo scorso anno che determinano gravissimi danni per tante famiglie sarde, insomma una campagna promozionale molto ampia non è riuscita a muovere nemmeno un euro in direzione delle fasce più deboli». «Altra icona – ha ricordato Tedde – è il Psr (Piano di sviluppo rurale), perché i bandi non decollano o vengono bloccati, altri si inceppano perché non funziona il sistema informatico, altri ancora sono bloccati dai vincoli del Ppr; anche nel turismo ci sono risorse importanti bloccate salvo quelle della promozione della Sardegna negli aeroporti sardi, come se la Fiat facesse pubblicità alle 500 nei propri stabilimenti e, del resto, la crescita del settore non deriva certo dall’azione della Regione è perchè non è stato fatto nulla».

Il capogruppo dei riformatori Attilio Dedoni, sul piano politico generale, ha osservato in apertura che «nella minoranza c’è piena sintonia sulla scelta di non voler trascinare oltre un dibattito surreale in un momento così disgraziato per il popolo sardo, per cui la maggioranza deve cogliere questa disponibilità soprattutto su alcuni punti sui quali occorre abbandonare le soluzioni profetiche e concentrarsi sulla realtà». «Le entrate per la Sardegna sono necessarie perché senza non c’è autonomia finanziaria – ha proseguito Dedoni – e per questo siamo convinti che il percorso dello Statuto speciale debba ricominciare daccapo così come deve essere riaperto il tavolo con lo Stato». «Siamo convinti in particolare – ha aggiunto il capogruppo dei Riformatori sardi – che una grande riforma debba partire dalla battaglia sulle accise, ricordando innanzitutto che la Corte Costituzionale negò alla Sicilia il riconoscimento delle accise perché non erano previste dal suo Statuto ma questa previsione nello Statuto speciale sardo c’è, per cui la Sardegna ha fatto molto male a perdere una opportunità che vale una massa di risorse di circa 4 miliardi annui, di cui almeno 1 spetta secondo noi alla Sardegna». «Questa – ha concluso – è la grande proposta positiva da rivolgere al popolo sardo al di là delle appartenenze».

Successivamente il Consiglio ha cominciato l’esame dei singoli emendamenti, respingendo tutti quelli presentati dall’opposizione.

L’Aula ha approvato il testo dell’articolo, con 35 voti a favore e 17 contrari.

Sull’emendamento 34 l’on. Attilio Dedoni (primo firmatario, Riformatori) ha detto: «Chiediamo la riduzione del 30 per cento dell’Irap per le imprese che hanno sede nei comuni sardi sotto i 5 mila abitanti».

L’on. Angelo Carta (PSd’Az) ha auspicato il parere positivo: «Spero che la Giunta sia favorevole perché la risoluzione 15 approvata dalla Quinta commissione va proprio nella direzione del sostegno ai piccoli comuni. Avete ignorato una legge dello Stato che istituiva la zona franca nei Comuni colpiti dall’alluvione 2013. Oggi avete la possibilità di rimediare e dipende solo da voi».

Per il riformatore Luigi Crisponi «a un imprenditore viene la febbre solo a sentire il nome dell’Irap, che tassa sia gli utili che le perdite. Non ho sentore delle vostre azioni a favore delle imprese sarde».

Per l’on. Michele Cossa, sempre dei Riformatori sardi, «bisogna usare la leva infrastrutturale per i trasporti e la leva fiscale, che hai l pregio di sottrarsi a ogni forma di clientelismo».

L’on. Fabrizio Anedda (Misto) ha detto che «gli sgravi sull’Irap non risolvono il problema dello spopolamento né di cosa devono fare le imprese delle zone interne. Io avrei usato altre risorse della massa manovrabile del bilancio per costituire due centri, uno a nord e uno a sud, per ricevere tutti i prodotti agroalimentari sardi per gli alberghi e le strutture turistiche».

L’on. Annamaria Busia (Cd) è intervenuta per dire che «è giusto incidere sulla fiscalità ma non so se sia corretto farlo così».

Per il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, «l’intervento dell’on. Anedda esprime una visione limitatissima delle zone interne della Sardegna e dei suoi problemi. E lo dico con tutto il rispetto: nemmeno nel suo ragionamento c’è un’idea di zone interne se parla di nord e di sud. Siete intrisi di una cultura sbagliata: bisogna viverci nelle zone interne e tra i pastori. Le vostre ricette vanno bene a Quartu».

Ha preso la parola l’on. Gianluigi Rubiu (Udc), secondo cui «i segnali si danno con concretezza e questo emendamento è concreto. Blocchiamo i lavori e riflettiamo perché questo emendamento è davvero una norma fulcro di tutto il bilancio».

L’emendamento 34 è stato respinto dall’Aula, che è poi passata ad esaminare l’emendamento 566 (parere favorevole della commissione) sulla tesoreria della Regione.

L’on. Ignazio Locci (Forza Italia) è intervenuto chiedendo il ritiro dell’emendamento: «Quali sono i servizi complementari che volete pagare alla banca che dal 2018 sarà tesoriera della Regione? Perché volete regalare 250 mila euro alle banche? Spiegateci il senso dopo che tutti i contratti, dai facchini alla guardiania, sono tirati all’inverosimile?». L’emendamento 566 è stato approvato.

L’Aula è poi passata alla discussione dell’articolo 2 (enti locali, urbanistica e opere pubbliche).

Il presidente della commissione Bilancio ha chiesto di spostare l’emendamento 28 e collegati alla fine della discussione dell’articolo 4 e il presidente del Consiglio ha accolto la richiesta.

L’on. Ignazio Locci (FI) è intervenuto nella discussione dell’articolo 2 e ha detto: “Questo articolo tende ad amplificare la portata degli effetti della centrale unica degli acquisti ma da fuori ci stiamo rendendo conto che queste maxi gare hanno ripercussioni sui livelli occupazionali e retributivi dei lavoratori”.

L’on. Antonio Gaia (Upc) ha accolto l’invito al ritiro «dell’emendamento 465 a seguito delle garanzie dell’assessore Spanu».

Per l’on. Marco Tedde (FI) «l’articolo 2 è un complesso di norme importanti e quando vede la differenza di trattamento tra la rete metropolitana di Sassari e la città metropolitana di Cagliari ci vediamo costretti a presentare un emendamento solo parzialmente provocatorio».

Il capogruppo di Forza Italia, on. Pietro Pittalis, ha detto che «l’articolo 2 rischia di passare nel silenzio di quest’aula, nonostante riguardi il sistema degli enti locali. Alla Giunta sembra proprio che del sistema dei Comuni non gliene importi niente. Siamo al paradosso: ci sono Comuni che sardi che hanno le risorse in cassa ma non possono spendere e comuni come Nuoro che hanno un problema di dissesto finanziario imminente se non si pongono misure atte a limitare gli effetti dei debiti fuori bilancio, tutti contratti dalle pregresse gestioni».

Respinti gli emendamenti 222, 223.

Non approvati in sequenza e con votazioni separate tutti gli emendamenti soppressivi totali e parziali posti in votazione. Gli emendamenti n. 235, 378  e 237 sono stati ritirati dai presentatori Pietro Pittalis, Fi («Era nostro interesse far discutere l’Aula sullo stanziamento da un milione di euro per manutenzioni straordinarie al palazzo del Consiglio e sulle risorse destinate al comune di Oschiri per il suo teatro») e Paolo Truzzu (Misto-FdI). Approvato l’emendamento  n. 431 (Pietro Cocco, Pd) con l’emendamento orale dello stesso presentatore che quindi sopprime la dicitura «con popolazione superiore a quindicimila abitanti» dal comma 3 dell’articolo 2.

Prima della votazione dell’emendamento n. 238 il capogruppo di FI, Pietro Pittalis, ha sollecitato il rispetto degli accordi intercorsi in sede di capigruppo per la conclusione dei lavori dell’Aula alle 13.30 ed il presidente del Consiglio ha quindi proceduto con la proclamazione dell’esito della votazione del 238 (non approvato) ed ha dichiarato conclusi i lavori dell’antimeridiana, ricordando la convocazione dell’assemblea alle 16.00.