29 April, 2024
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Questa mattina, il sindaco Paola Massidda e l’Amministrazione comunale di Carbonia hanno commemorato i Caduti di tutte le Guerre in una cerimonia svoltasi alla presenza di autorità civili, religiose e militari in tre luoghi simbolici della nostra città: piazza Rinascita, Serbariu e Bacu Abis.

«L’Amministrazione comunale di Carbonia esprime gratitudine verso tutti coloro che, impegnati nei campi di battaglia, hanno pagato con la vita per conquistare quei diritti di libertà e democrazia di cui oggi, tutti noi, possiamo godere – ha detto il sindaco Paola Massidda -. La posa della corona è un gesto simbolico, carico nel contempo di contenuti significativi: testimonia la partecipazione concreta della comunità locale di Carbonia all’identità della nostra Nazione.
Siamo qui per non dimenticare mai il sacrificio di tanti soldati. Rendiamo omaggio – ha concluso il sindaco di Carbonia – a tutti quegli italiani, uomini e donne, che si sono immolati, perdendo la vita per la Patria, per la libertà, con l’obiettivo di costruire un futuro di pace duratura.»

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Giorgio Madeddu, presidente dell’Associazione Amici della Vita Sulcis, rivolge un appello ai Sindaci dei Comuni del Sulcis Iglesiente e a tutti i cittadini del Sulcis Iglesiente, sullo stato della Sanità nel Sulcis Iglesiente. Di seguito, il testo integrale.

Illustrissimi Sindaci del Sulcis Iglesiente

Cittadini del Sulcis Iglesiente

La Sanità? Riserva di caccia dei partiti politici.

Cari Sindaci,

desideriamo condividere la crescente preoccupazione per la decadenza dei nostri servizi sanitari in questi ultimi anni sempre più inadeguati alle richieste di cura e riabilitazione che il nostro territorio esprime. Speriamo di coinvolgervi su una tra le maggiori, ma non l’unica, criticità registrate nell’ultimo decennio: l’offerta ortopedico-traumatologica un tempo orgoglio e attrazione, oggi motivo di mobilità passiva verso altre strutture pubbliche e convenzionate extraterritoriali.

La storia:

1946: Iglesias inaugura il CTO, avamposto dell’INAIL per la traumatologia, negli anni successivi si distingue anche per l’ortopedia e per decenni si dimostra riferimento regionale con mobilità attiva; conquista la fiducia dei sardi e ammirazione degli specialisti regionali per i quali è un sogno operare in Via Cattaneo, è all’unanimità considerata sicura crescita professionale. Gli Specialisti del CTO saranno il “lievito” per l’ortopedia di Carbonia e alla fine degli anni sessanta decollerà il reparto del Sirai, i primari del Sirai arrivavano dal CTO, autentico laboratorio scientifico e umano dove maestri indimenticabili preparavano allievi desiderosi di affermarsi nel Sulcis Iglesiente (S.I.).

1973: il CTO si trasforma con decreto del Presidente della Regione Sarda (4 maggio) in ente ospedaliero autonomo, persiste per altri due decenni la leadership ortopedica del Sulcis perfetta collaborazione e interscambio clinico e culturale tra le eccellenze del CTO e del SIRAI.

Posti Letto 1980 2010 2019

Traumatologia e Ortopedia CTO 124 18 16

Traumatologia e Ortopedia SIRAI 20 24 24

La T.O. del S.I. si ridimensiona da 144 42 40

Meraviglia non tanto la riduzione dei posti letto, la traumatologia da sinistri sul lavoro ha registrato una significativa flessione ( il lavoro nel S.I. è da tempo un miraggio) pertanto è impensabile ragionare sui 144 letti ortopedici di quaranta anni addietro ( la T.O. del Rizzoli di Bologna, per esempio, leader a livello europeo registra 249 p.l. ordinari + 16 in day hospital ma ha un bacino d’utenza nazionale e si è perfezionata per esempio in ortopedia oncologica, pediatrica, malattie rare dell’apparato muscolo scheletrico e altro ancora eppure nel 1980 i nostri ortopedici erano in grado di confrontarsi con i colleghi bolognesi), quanto la mobilità passiva dei pazienti (prevediamo per il 2019 circa tre milioni di euro per la sola ortopedia), di medici e infermieri che a differenza dei colleghi di 40 anni addietro escogitano fughe rapidissime verso altre opportunità, il giorno successivo alla loro assunzione, perché la nostra ASL ieri e ATS oggi non paga in crescita culturale e garanzie professionali (chi desiderasse approfondire l’argomento sulle fughe dei giovani specialisti legga l’analisi di dott. Barracca, Unione Sarda del 30 ottobre scorso). Cosa si è verificato in questi quarant’anni? Lo Tsunami delle quattro riforme sanitarie ricamate per trasformare la sanità in riserva di caccia dei partiti politici, ma questa è un’altra storia? Apparentemente. Torniamo a noi, attualmente il S.I. dovrebbe organizzarsi per garantire ai suoi abitanti risposte adeguate alle patologie ortopedico traumatologiche nei due nosocomi oggi inadeguati. Noi crediamo che le due Unità Complesse di T.O. con i 40 posti letto e con il personale previsto dalle disposizioni nazionali potrebbero rispondere adeguatamente ai bisogni del territorio e rimuovere la mobilità passiva dei pazienti, per attenuare la mobilità passiva degli operatori è necessario un decennio e forse più ma riteniamo urgentissimo un vigoroso cambio di marcia e una nuova organizzazione.

2019:

  1. a) SIRAI: Dirigente Medico di II Livello (primario) in pensione, ortopedici operativi 8 da alcuni mesi 6 poiché a due specialisti è stato concesso (incredibilmente) il trasferimento ad altra Assl.
  2. b) CTO: Primario in pensione, ortopedici operativi 4, negli ultimi 3 anni 3 in pensione e 1 trasferito, da tre anni in week surgery.

Cari Sindaci è abbastanza chiaro che siamo difronte ad una gestione sanitaria indolente e dilettantistica, i due primari non sono stati sostituiti così come i tre ortopedici del CTO e clamorosamente l’ATS targato Moirano (centro-sinistra) concede il trasferimento a 2 specialisti del SIRAI “traumatizzando” le potenzialità del reparto di riferimento territoriale all’urgenza ortopedica. Tre anni addietro avevamo 2 primari e 16 ortopedici oggi 10 ortopedici. La soluzione dell’ATS targata Steri (centro-destra): 4 o 5 ortopedici, qualcuno sembra soddisfatto, noi pensiamo sia una sconfitta, l’ennesima per il nostro territorio. La contro richiesta prevede 2 primari e 6 assistenti assunti dopo concorso pubblico, meritiamo professionisti seri che non chiedano il permesso ai partiti.

Cari Sindaci se la mobilità passiva (nostra proiezione) ortopedica si aggira sui tre milioni di euro, quasi tutta ascrivibile all’ortopedia in elezione tra le cliniche private convenzionate, la spesa che le famiglie non trovando risposte nel S.I. affrontano annualmente è di mezzo milione di euro (visite private con gli specialisti privati, disagi e viaggi, giornate sottratte all’attività professionale ma dedicate all’assistenza dei propri parenti a Cagliari, Quartu e Decimo). Cari Sindaci certamente siete aggiornati sull’indice di invecchiamento dei Vostri paesi e cittadine 25/26% con punte in alcune zone decisamente superiori, gli over 75 sono più numerosi dei bambini (0-14 anni), siete altrettanto aggiornati su quante protesi d’anca e di ginocchio dovute all’artrosi senile dei vostri concittadini trovano risposta nei nostri ospedali? Due protesi su tre si applicano ad est di Siliqua.

Proviamo insieme a fare economia domestica, come si organizzerebbe una concreta “mamma” del Sulcis?

2 Primari (170.000 euro lordi annui), 6 Ortopedici (360.000 euro lordi annui) totale 530.000 euro, qualsiasi mamma investirebbe sugli operatori che pesano meno del 20% della mobilità passiva aziendale, conquisterebbe la fiducia e riconoscenza delle famiglie del villaggio che risparmierebbero parte della pensione trovando risposte tra Carbonia e Iglesias. La differenza tra i dirigenti sanitari e la “mamma” sta nella libertà decisionale e nell’interesse per il proprio villaggio, la politica sanitaria lievita e si sviluppa per autopromuoversi e garantirsi continuità, la “mamma”, ruolo che potrebbero interpretare i sindaci, desidera ottenere il massimo risultato (cure dignitose a tiro di schioppo) con la minima spesa della propria comunità dovendo impegnare il gruzzoletto in altre iniziative familiari.

Cari Sindaci, non abbiamo registrato tra voi Unità di intenti ma al contrario patologico campanilismo, talvolta personalismi che alimentano trincee e distanze ma per restare in tema non abbiamo mai letto un vostro documento individuale o unitario che progetti la sanità di oggi e domani, siete stati storicamente in attesa delle direttive di Cagliari e Roma, degli affossatori dei nostri talenti. Regolarmente silenziosi e poco avvezzi a contrastare le segreterie regionali, spesso delusi anche se, talvolta, qualcuno/a intermittentemente comunica disappunto ma, mai gioco di squadra, mai coro, sempre con l’impulsività e istintività dei solisti destinati al teatro vuoto e senza repliche. Affrancatevi dalle logiche dei partiti, anche dai vostri, lavorate per trasformarli, come potete pensare che l’elemosina proposta dall’ATS dei 4/5 ortopedici selezionati senza concorso possano recuperare la deriva ortopedica del Sirai e CTO, i vostri concittadini continueranno a riferirsi altrove e Voi periodicamente vi lamenterete e chiederete un appuntamento all’Arru o al Nieddu di turno, riceverete promesse di interessamento convinti di non aver perduto quel tempo prezioso sottratto alla vostra comunità, fino al prossimo servizio decapitato e prossimo appuntamento…elencate i risultati della ASL e ATS degli ultimi 10 anni e intervistate i vostri cittadini. Alcuni tra Voi si illuminano alla proposta dell’ospedale unico del Sulcis in un territorio di anziani, di patologie croniche da curare nel territorio, per queste è necessario, economico e funzionale organizzare la sanità del territorio e non aumentare i posti letto ospedalieri, ma per quanti hanno superato i 30 anni i tempi della realizzazione in edilizia sanitaria sono biblici. Trent’anni addietro il Sirai era un cantiere, oggi pure, il CTO vent’anni addietro accoglieva i primi muratori e manovali, oggi appare come bersagliato dall’Isis, i lavori sono ancora in itinere, pale e cazzuole arrugginite denunciano l’interesse e determinazione: non titolabile dei manager che recentemente abbiamo ricevuto in dono dal Cencelli sanitario regionale. Il centro-destra premiò Calamida, il centro-sinistra Onnis e successivamente Giua qualcuno di Voi ricorda un’iniziativa di riscatto scientifico, clinico, ospedaliera e territoriale o miglioramenti nell’edilizia nosocomiale o ambulatoriale? E il centro-destra targato Solinas? sovrapponibile al passato con piccole varianti e alchimie cosmetiche, identiche regole del gioco (spoil system) dei predecessori e permettetemi ancor più dilettantismo del passato, quindi, se non interverranno miracoli, non dovremo aspettarci cambi di rotta. Il dinamismo dell’assessore Nieddu, visto che proprio lui ha proposto l’ospedale unico, fino ad ora non è pervenuto, si è distinto per le promesse, logopolitica, nessuna delle sue dichiarazioni si è trasformata in realtà. Tanti tra Voi, e i sindaci che vi hanno preceduto, hanno partecipato alla stesura e sostegno della legge regionale n.12 del 2014 (prevenzione della Fetopatia Alcolica) ideata, sognata, elaborata, nata dall’amore per la vita debole del Sulcis, ebbene l’assessore Nieddu, dopo aver promesso ad Amici della Vita Sulcis, non è riuscito dal 19 giugno (135 giorni ed è solo l’inizio) a comunicare ai CUP regionali che le GammaGT e la Transferrina Desialata markers di abuso alcolico sono, in virtù della suddetta legge, gratuiti per le Pazienti a rischio, non sembra alternativo ad Arru, sicuramente più statico, non delegherei a questi personaggi la sanità né in generale il futuro della nostra gente. Cari Sindaci alcuni tra Voi sono affascinati dalla decapitazione dei doppioni, per quanto riguarda l’ortopedia la nostra opinione è che se ben organizzati con personale adeguato, radiologia (scandalosamente oggi non abbiamo una risonanza magnetica funzionante), anestesisti, cardiologi e specialisti di supporto le due realtà potrebbero annullare la mobilità passiva, in quel momento se rilevassimo un tasso di occupazione letti ridotto si potrebbe valutare l’unificazione delle due ortopedie ma fino a quando ci sarà mobilità passiva (vitamine alla sanità privata) prodotta dal dilettantismo dei dirigenti parapartitici è indispensabile difendere le due realtà.

Alla tragedia sanitaria locale di cui l’ortopedia è solo un aspetto come rispondere?

  1. a) Unità del territorio intorno ad un progetto realistico attento alle proiezioni demografiche ed epidemiologiche.
  2. b) Consulta territoriale sanitaria permanente rappresentativa dei 23 comuni allargata ai sindacati, le parrocchie e le associazioni che spesso aiutano ad affrontare i viaggi della speranza sanitaria. Consulta coordinata da esperti in organizzazione sanitaria che riteniamo candidabili alla dirigenza della sanità locale
  3. c) Anticipare con proposte germogliate dai bisogni del territorio la regione e non attendere le periodiche mannaie ai nostri servizi sanitari.

Riproponiamo alla Vostra attenzione quanto nel settembre 2012 inviammo ai deputati e senatori sardi:

“Emendamento al Decreto Legge Barduzzi” (quarta riforma sanitaria)

all’art. 4: (sintesi delle modifiche al decreto legislativo 1992 n. 502 Riforma Sanitaria Amato/De Lorenzo)

  1. A) Elezione Popolare dei Direttori Generali delle ASL.
  2. 1. La regione incarica i D.G. delle ASL eletti dalle rispettive comunità contemporaneamente alle consultazioni per il rinnovo del Consiglio Regionale.
  3. 2. I candidati D.G. sottopongono ai cittadini della ASL curriculum, programma e obiettivi nonché i curriculum del Direttore Sanitario e Amministrativo che affiancheranno la sua gestione.
  4. 3. I candidati non sono soggetti a limiti anagrafici, restano in carica 5 anni, possono riproporre la propria candidatura, presentano annualmente alla conferenza dei sindaci, rappresentanze sindacali e associazioni di volontariato bilancio dell’attività assistenziale, economico e scientifico e ben dettagliato il programma per l’anno successivo.
  5. 4. Il D.G. garantisce i LEA alla comunità.
  6. 5. La regione risolve il contratto con il D.G. e i suoi collaboratori quando ricorrendo gravi motivi riceve la sfiducia della Conferenza dei sindaci a maggioranza assoluta
  7. B) Il Direttore di Struttura Complessa (Primario) e i suoi collaboratori vengono incaricato dal D.G. rispettando la graduatoria del concorso nazionale.

Per i politici potere-dipendenti vedersi sottrarre la sanità sarebbe motivo di angoscia, crisi d’astinenza, incubi notturni, per alcuni probabilmente ideazione suicidaria (politica chiaramente), sottraiamo la “sostanza”, prima possibile.

Per Voi Sindaci del Sulcis Iglesiente il presente e futuro sanitario del territorio è una priorità?

Giorgio Madeddu

Responsabile Scientifico di Amici della Vita Sulcis

Associazione Amici della Vita – amicidellavitasulcis@gmail.com

Gruppi di Auto Aiuto per Alcol-Tossicodipendenti, Malati Tumorali, Autismo

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«Come la storia insegna, spesso si attendono i giorni di festa per adottare provvedimenti che ledono i diritti dei cittadini, nella speranza che passino inosservati. Ma così non è accaduto per la delibera n. 156 del 31 ottobre 2019 con cui l’ATS ha sancito l’accorpamento delle chirurgie degli ospedali di zone disagiate, quali il “San Giuseppe” di Isili ed il “San Marcellino” di Muravera. Provvedimento, in evidente contrasto con una razionale organizzazione sanitaria che garantisca il diritto alla salute ed alle prestazioni sanitarie per i cittadini.»

Carla Cuccu, consigliera regionale del M5S, segretaria della commissione Sanità, denuncia e critica questa scelta che danneggia i cittadini.

«Ci vediamo costretti a stigmatizzare, ancora una volta, che le scelte politiche del governo regionale, nei fatti, continuano ad essere in continuità col governo precedente – aggiunge Carla Cuccu -; disattendendo, così, le promesse elettorali in campo sanitario. Con questo inconcepibile provvedimento, si isolano dalle città due realtà fortemente depauperate ed in sofferenza da anni, accelerandone la scomparsa.»

«Ancora una volta, si pongono in essere scelte programmatiche che non mettono il cittadino al centro di un’organica e funzionale programmazione efficiente – conclude Carla Cuccu -. Il reparto di chirurgia del San Giuseppe di Isili deve essere riaperto immediatamente, restituendo dignità alla sanità di questo territorio disagiato ed affidabilità dei cittadini verso la politica.»

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Che Cagliari! La fantastica Atalanta di Giampiero Gasperini questo pomeriggio è stata battuta con pieno merito da una squadra rossoblu che non finisce di stupire e, con i tre punti conquistati, l’ha agganciata al quarto posto insieme alla Lazio, impostasi questa sera al “Giuseppe Meazza” sul Milan.

Il Cagliari visto a Bergamo è sicuramente in grado di tenere testa a qualsiasi avversario. Gioca un ottimo calcio, fatto di possesso, tecnica, pressing e ritmi sostenuti in tutte le zone del campo. L’Atalanta lo ha capito fin dalle battute iniziali, quando solo una grande parata di Pierluigi Gollini su un diagonale di Giovanni Simeone, ha evitato il goal del Cagliari.

Rolando Maran inizialmente ha tenuto in panchina Nahitan Nández e Luca Cigarini, affidandosi ad un centrocampo formato da Lucas Castro, Christian Oliva, Marko Rog e Radja Nainggolan, ed i risultati sono stati straordinari. La vittoria è nata proprio in mezzo al campo, dove il Cagliari ha sovrastato una squadra che arrivava a questa sfida reduce da una serie di prestazioni da applausi a scena aperta, le ultime due il 7 a 1 all’Udinese e il 2 a 2 di Napoli.

Sbloccato il risultato al 32′ con la punizione battuta da Charalampos Lykogiannis e deviata alle spalle di Pierluigi Gollini da Mario Pašalić, il Cagliari s’è salvato al 38′ su una conclusione di Alejandro Darío Gómez terminata sulla traversa e un minuto dopo è arrivata l’espulsione di Josip Ilicic, al quale il direttore di gara ha mostrato il rosso diretto per condotta antisportiva ai danni di Charalampos Lykogiannis.

Il Cagliari non ha mai arretrato il baricentro, continuando ad attaccare prima e dopo il goal del vantaggio. In avvio di ripresa l’Atalanta ha cercato di creare gioco per riconquistare la parità ma il portierone rossoblu Robin Olsen (sembra un altro rispetto al portiere visto lo scorso anno alla Roma) non ha corso grandi rischi. E, alla prima occasione, il Cagliari ha chiuso i conti, con il secondo goal, realizzato da Christian Oliva, bravo ad avviare l’azione e, dopo uno scambio con Giovanni Simeone, a concluderla – su velo di Joao Pedro – con un destro imparabile per Pierluigi Gollini.

La reazione dell’Atalanta è stata rabbiosa ma poco lucida. Il valzer delle sostituzioni non ha modificato gli equilibri, la difesa rossoblu ha continuato a rischiare poco e all’83’, su un’azione condotta in superiorità numerica, la conclusione di Nahitan Nández è stata respinta con i piedi da Pierluigi Gollini. All’89’ Robin Olsen ha detto ancora no ad un tiro dalla distanza di Ruslan Malinovs’kyj ed al fischio finale è esplosa la gioia della squadra rossoblu e dei suoi numerosi tifosi presenti sulle tribune del Gewiss Stadium.

Per il Cagliari è la terza vittoria a Bergamo negli ultimi tre campionati!

Il Cagliari vola, in trasferta è ancora imbattuto, dopo le due sconfitte casalinghe iniziali ha messo insieme 21 punti in 9 partite, frutto di 6 vittorie e 3 pareggi (3 vittorie e 2 pareggi in trasferta). E domenica prossima alla Sardegna Arena, ci sarà la Fiorentina.

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Nuovo ribaltone in vetta alla classifica del girone A del campionato di Promozione regionale. Superando agevolmente il Cortoghiana per 3 a 0, il Sant’Elena Quartu è tornato al primo posto in solitudine, grazie alla sconfitta subita dal Gonnosfanadiga a Villamassargia (3 a 1, per il Villamassargia goal di Pierluigi Achenza, Davide Piras e Francesco Mameli) ed al pareggio dell’Idolo ad Arborea (2 a 2). Il Cortoghiana con il Sant’Elena ha subito la seconda sconfitta consecutiva per 3 a 0, dopo quella del derby casalingo con il Villamassargia. Per la squadra di Marco Farci si tratta di una flessione prevedibile, dopo l’eccezionale avvio di stagione che l’aveva lanciata al secondo posto e ai quarti di finale della Coppa Italia (manifestazione nella quale affronterà il Sant’Elena, il 20 novembre ed il 4 dicembre).

La seconda vittoria consecutiva ottenuta sulla capolista Gonnosfanadiga, rilancia in classifica il Villamassargia di Titti Podda, ora all’ottavo posto con 9 punti, a due sole lunghezze dal Cortoghiana che lo aveva eliminato nei 16esimi di Coppa Italia ed aveva iniziato decisamente meglio il campionato.

La Monteponi ha fallito l’atteso appuntamento con la seconda vittoria stagionale, prima casalinga, nel confronto con il Buddusò. L’arrivo in settimana di Giuseppe Corona ha portato fiducia intorno alla squadra ma le condizioni meteo avverse, non sono state certamente d’aiuto nella costruzione del gioco e la partita ha offerto poche emozioni ed è terminata senza goal.

Sugli altri campi, il Selargius ha superato di misura il Seulo 2010, 1 a 0; il Tonara ha battuto nettamente l’Andromeda, 3 a 0; pirotecnico 3 a 3 tra Sigma De Amicis e Villacidrese e pareggio senza goal, infine, tra Tortolì ed Orrolese.

Nel girone B del campionato di Prima Categoria, la Fermassenti non è riuscita a superare la Francesco Bellu e la pioggia, che ha costretto il direttore di gara ad interrompere per due volte la partita, e a conquistare i tre punti che l’avrebbero portata in testa alla classifica, perché la capolista Tharros è stata battuta 2 a 1 sul campo della Virtus Villamar. Ora tra Tharros e Fermassenti c’è il divario di un solo punto e la squadra di Roberto Concas precede di ben tre lunghezze le tre squadre che inseguono più da vicino: Sadali (2 a 0 al Calcio Capoterra), Gioventù Sportiva Samassi (3 a 0 al Gergei) e Freccia Parte Montis Mogoro (1 a 0 all’Atletico Narcao).

Giornata negativa, oltre che per l’Atletico Narcao, anche per l’Atletico Villaperuccio, battuto di misura, 2 a 1, sul campo della Virtus San Sperate 2002, ed ora ultimo in classifica, scavalcato dall’Antiochense che, finalmente, ha centrato la prima vittoria ed i primi punti stagionali, espugnando il campo della Nuova San Marco, con il punteggio di 3 a 2.

E’ terminata in parità senza goal, infine, la partita tra Santa Giusta Calcio e Libertas Barumini.

Titti Podda, allenatore del Villamassargia.

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Nuova prova di forza del Carbonia nell’ottava giornata di andata del campionato di Eccellenza regionale. Neppure la pioggia, a tratti abbattutasi violentissima sul Comunale “Carlo Zoboli”, e l’Atletico Uri di Massimiliano Paba, una delle formazioni più forti del girone, arrivata a Carbonia reduce da tre vittorie consecutive e dalla qualificazione alle semifinali di Coppa Italia, hanno fermato la marcia autoritaria della squadra di Andrea Marongiu, giunta alla quinta vittoria consecutiva in campionato, la settima sommando le due dei quarti di finale della Coppa Italia con la Ferrini.

Ritrovato il bomber Samuele Curreli, reduce dalla terza giornata di squalifica di questo primo scorcio di campionato, e indisponibile Diego Pinna, infortunatosi domenica scorsa a Cagliari, nel match vinto con la Ferrini che lo ha visto autore del primo goal, Andrea Marongiu ha dato fiducia fin dall’inizio a Luca Orgiana nel ruolo di esterno alto e ha tenuto inizialmente in panchina Stefano Demurtas, Daniele Contu e Suku Kassama Sariang. L’avvio di partita è stato disturbato da una pioggia molto intensa che ha creato problemi alle squadre ma il Carbonia con il passare dei minuti ha iniziato a macinare gioco e dopo una grande parata di Antonio Fortuna sulla conclusione scaturita da una combinazione tra Simone Calaresu e Vincenzo Scognamiglio, al 19′ ha sbloccato il risultato, con un bel goal del giovane fuoriquota Luca Orgiana. L’Atletico Uri, assorbito il colpo, ha cercato una reazione per riportarsi in parità, ma ha trovato un muro nell’assetto difensivo del Carbonia.

In avvio di ripresa la partita ha mantenuto lo stesso copione, con la squadra di Massimiliano Paba impegnata a costruire gioco per riprendere il risultato ed il Carbonia sempre pericoloso nelle controffensive. Poco prima di metà tempo l’episodio che ha segnato il finale di partita, con un’incursione di Samuele Curreli nell’area ospite, dove è stato fermato fallosamente dal portiere: calcio di rigore e cartellino giallo per il portiere. Dagli 11 metri Samuele Curreli è stato impeccabile, riscattando l’errore commesso due settimane fa nel match casalingo vinto con il Li Punti e portando il risultato sul 2 a 0.

L’Atletico Uri non s’è dato per vinto e nel finale è riuscito a dimezzare lo svantaggio con Giacomo Fantasia che ha approfittato di una distrazione del portiere biancoblu Antonio Fortuna. Andrea Marongiu, che già in precedenza aveva sostituito Luca Orgiana con Andrea Renzo Iesu, ha inserito Daniele Contu per Samuele Curreli. Le speranze dell’Atletico Uri di riportarsi in parità sono durate una manciata di minuti, perché a 6′ dal 90′ ci ha pensato Mattia Cordeddu a chiudere i conti, con un goal straordinario, un missile scagliato in diagonale da una trentina di metri, che non ha lasciato scampo al portiere ospite, superato imparabilmente all’angolino basso alla sua destra. A quel punto, sul 3 a 1, la partita non ha più avuto storia, Andrea Marongiu ha inserito prima Suku Kassama Sariang per Alessio Figos e poi ha concesso a Mattia Cordeddu, di ricevere i meritati applausi del pubblico, sostituendolo con Fabio Biccheddu. Di lì a poco, il triplice fischio finale.

Dopo la vittoria della Ferrini nell’anticipi di ieri sul campo della San Marco Assemini ’80 (3 a 0), oggi ha risposto alla vittoria del Carbonia anche il Castiadas che ha superato per 2 a 0 la Kosmoto Monastir e la classifica nelle prime tre posizioni ha tenuto le distanze invariate. Sono aumentate, invece, le distanze tra il Carbonia e la quarta posizione, ora occupata dalla Nuorese che ha vinto a Olbia sul campo del Porto Rotondo, rimontando uno svantaggio iniziale di due goal e, con 14 punti, ha scavalcato l’Ossese, battuta sul proprio campo dal Bosa per 2 a 1, anche in questo caso in rimonta, che l’ha anche agganciata al quinto posto, a quota 13 punti. Fermo a 12 punti, l’Atletico Uri, ora settimo, davanti alla coppia formata dall’Arbus (sconfitto 2 a 1 sul campo del La Palma) e dal Ghilarza, impostasi per 2 a 0 sul Taloro Gavoi, sempre più isolato in coda alla classifica, con 2 punti. La partita Guspini-Li Punti è stata rinviata per il maltempo.

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10220836872899558/

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10220836962501798/

  

              

 

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Si è svolta la scorsa settimana, al palazzetto dello sport di Carbonia, una gara regionale di karate organizzata dalla società scuola di karate di Musei. Il bilancio è stato positivo, con le medaglie conquistate dai ragazzi esordienti che hanno mostrato di essere in crescita, con una grande voglia di affermarsi nello sport così come nella vita, grazie al sostegno delle famiglie ed al lavoro del maestro Francesco Orto.

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Nasce a Carbonia un nuovo comitato di cittadini a difesa dei diritti della collettività in campo sanitario.

«Ci siamo riuniti tra cittadini del Sulcis e – si legge in una nota – sentendoci non rappresentati a nessun livello, in balia di un’incessante e devastante campagna elettorale infinita, abbiamo deciso di autodeterminarci.»

Il gruppo promotore, del quale fanno parte, tra gli altri, Daniele Mele, Francesco Giganti, Ottavio Caredda, Debora Loi, Damiano Basciu, Ale Andro ed altre decine di uomini e donne del Sulcis che hanno a cuore una sanità a misura di cittadino, ha organizzato una prima iniziativa per mercoledì 13 novembre, alle 9.00, in via Dalmazia, a Carbonia, nel parcheggio davanti al Centro direzionale della ASSL e all’ASPAL – Centro per l’Impiego di Carbonia.

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L’attività del nuovo anno sociale di SulciScienza, prevede lunedì 4 novembre la conferenza del dott. Marcello Vacca che tratterà il tema
”Il lato scientifico-culturale dell’informatica, definito pensiero computazionale, aiuta a sviluppare competenze logiche e capacità di risolvere problemi in modo creativo ed efficiente, qualità che sono importanti per tutti i futuri cittadini e per la vita quitidiana”.

La conferenza, col patrocinio del CSC della Società Umanitaria, avrà luogo, con inizio alle ore 16.30, nella Sala Cinema della Società Umanitaria, presso la Palazzina Ex-Di’, alla Grande Miniera di Serbariu.

Unisulky-Università Popolare del Sulcis da quest’anno ha trasformato le caratteristiche e la funzione di SulciScienza, che ora si configura come un grande laboratorio in progress di proposte per la formazione dei giovani, degli adulti, e dei portatori di handicap, come un innovativo incubatore annuale di idee per la cultura, per la società, per la scienza, occupandosi di programmazione culturale attraverso la realizzazione di progetti ed eventi finalizzati a mettere in moto nel territorio un processo strategico volto allo sviluppo di nuove potenzialità.

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Il Carbonia difende il primato con l’Atletico Uri, una delle squadre più attrezzate, reduce da tre vittorie consecutive (fischio d’inizio ore 15.00, dirige Gianluca Satta di Ozieri, assistenti di linea Stefano Siddi di Cagliari e Riccardo Loi di Oristano). Dopo la splendida vittoria ottenuta sette giorni fa sul campo della Ferrini (tornata ieri alla vittoria sul campo della San Marco Assemini ’80 con il largo punteggio di 3 a 0 e temporaneamente affiancata ai biancoblu in vetta alla classifica a quota 17 punti), la quarta consecutiva in campionato, la sesta con la Coppa Italia, il Carbonia non vuole fermarsi. Andrea Marongiu recupera il bomber Samuele Curreli che ha scontato la giornata di squalifica inflittagli dal giudice sportivo per la doppia ammonizione rimediata nel precedente match casalingo vinto con il Li Punti, finora rivelatosi micidiale finalizzatore con 10 goal nelle quattro partite di Coppa Italia e 3 nelle 3 partite intere disputate e nello spezzone di 28′ di Ossi prima dell’espulsione.

L’Atletico Uri, dopo un avvio di stagione stentato (tre pareggi consecutivi e una sconfitta sul campo del Geovillage di Olbia con il Porto Rotondo), ha cambiato guida tecnica, con Massimiliano Paba al posto di Giuseppe Salaris, e la squadra ha reagito nel migliore dei modi, infilando tre vittorie consecutive e qualificandosi per le semifinali di Coppa Italia (nella manifestazione tricolore sfiderà la Nuorese, il 13 e 27 novembre, primo match in casa; il Carbonia se la vedrà con l’Arbus, primo match in trasferta)..

Le condizioni meteo, con il forte vento di maestrale, non sono certamente le migliori possibili ma si preannuncia comunque una partita carica di emozioni che merita un’adeguata cornice di pubblico.

Sugli altri campi, il Castiadas ospita la Kosmoto Monastir, la Nuorese gioca a Olbia con il Porto Rotondo, il Guspini ospita il Li Punti, l’Arbus gioca sul campo del La Palma Monte Urpinu, l’Ossese ospita il Bosa, il Ghilarza ospita il Taloro Gavoi.