20 May, 2024
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Questa mattina la piazza Circoscrizione di Is Gannaus è stata abbellita con 4 nuove panchine in cemento granito bianco con trattamento antigraffiti, posizionate dall’Amministrazione comunale di Carbonia.

Il lavoro eseguito colma una lacuna – le panchine originariamente presenti erano state infatti dismesse diversi anni fa – e risponde alle esigenze della cittadinanza della frazione di poter godere con maggiore confort di uno spazio centrale di Is Gannaus meta di numerosi abitanti del luogo che quotidianamente vi si recano per ragioni ricreative e di svago.

Le 4 nuove postazioni installate, oltre ad assicurare una migliore fruizione e funzionalità di gestione degli spazi, completano l’arredo urbano della piazzetta e garantiscono un maggiore decoro urbano sempre nel rispetto delle linee architettoniche razionalistiche che contraddistinguono la nostra città di Fondazione.

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2 nuovi casi positivi al Covid-19 sono stati riscontrati nelle ultime 24 ore in Sardegna (nella provincia del Sud Sardegna, due persone precedentemente negativizzate, risultate nuovamente positive al tampone) su 1.238 tamponi eseguiti. Salgono a 1.359 i casi complessivamente accertati dall’inizio dell’emergenza. È quanto rilevato dall’Unità di crisi regionale nell’ultimo aggiornamento. In totale nell’Isola sono stati eseguiti 60.794 tamponi. I pazienti ricoverati in ospedale sono in tutto 11, nessuno dei quali in terapia intensiva, mentre 56 sono le persone in isolamento domiciliare. 67 gli attualmente positivi. I pazienti dimessi/guariti sono 1.161. Il numero dei decessi rimane fermo a 131.
Sul territorio, dei 1.359 casi positivi complessivamente accertati, 252 sono stati registrati nella Città Metropolitana di Cagliari, 99 nel Sud Sardegna (+2), 59 a Oristano, 79 a Nuoro, 870 a Sassari.

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La Sardegna potrà riprendere la movimentazione dei capi bovini, ovini e caprini sul territorio nazionale, senza limitazioni. È quanto la Regione ed il ministero della Salute hanno definito nell’accordo che, con una drastica riduzione delle restrizioni in vigore a soli sei Comuni dell’Isola, riconosce la Sardegna area omogenea con il resto d’Italia (a eccezione della Valle d’Aosta e Trentino Alto Adige) per ciò che riguarda la presenza sul territorio della ‘blue tongue’, la febbre catarrale che colpisce i ruminanti.

Nel 2018, la comparsa del seriotipo tre nell’area sud-occidentale dell’Isola, l’unico sierotipo per cui non esiste un vaccino, ha comportato limitazioni stringenti in un’area di 150 chilometri dalle zone interessate dal focolaio, introducendo l’obbligo dei prelievi e test Pcr sugli animali destinati alla movimentazione. Restrizioni alla circolazione dei capi che, di fatto, hanno risparmiato soltanto il nord Sardegna.

«La rimozione del blocco è un risultato importante per tutto il comparto della zootecniaspiega l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu -. Negli ultimi due anni sono stati fatti circa 16mila prelievi per l’esecuzione degli esami obbligatori, con costi considerevoli per gli allevatori ed un peso non indifferente sul piano organizzativo per tutti gli operatori del settore e per il sistema sanitario.»

Le restrizioni imposte sarebbero dovute durare due anni, per essere poi sottoposte a revisione: «Siamo riusciti ad anticipare di sei mesi la rimozione, quasi totale, del blocco. Sul territorio abbiamo lavorato con scrupolo, arrivando a raddoppiare la sorveglianza nelle aree interessate. Le indagini e i dati raccolti sono stati riconosciuti dal ministero come validi ad attestare una situazione di fatto in cui non si rileva più la presenza del sierotipo tre e, quindi, ritenuti idonei a giustificare il soddisfacimento delle nostre richieste», precisa l’assessore regionale della Sanità.

Al momento le restrizioni rimarranno circoscritte ai soli territori dei sei Comuni interessati dai primi focolai: Giba, Piscinas, Santadi, San Giovanni Suergiu, Teulada, Sant’Anna Arresi. «Se la situazione epidemiologica dovesse confermarsi quella corrente, allo scadere del termine previsto, chiederemo che le limitazioni vengano rimosse completamente anche dagli ultimi territori», conclude Mario Nieddu.

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Un contributo di 60 mila euro è stato concesso alla competente Commissione regionale per l’organizzazione dei giochi sportivi studenteschi. Lo ha reso noto l’assessore regionale dello Sport, Andrea Biancareddu. L’Ufficio Scolastico Regionale per la Sardegna, stante l’intervenuta emergenza sanitaria, ha comunicato l’impossibilità di dare attuazione all’intero programma e ha previsto di destinare una quota del contributo alla realizzazione di Centri Sportivi estivi di accoglienza riservati a studenti delle scuole elementari, medie e superiori con proposte ludiche motorie, presportive e sportive, privilegiando la partecipazione degli studenti le cui famiglie non potranno permettersi il pagamento di analoghe esperienze in centri similari.

Verranno inoltre organizzati corsi di formazione rivolti al personale docente di educazione fisica, finalizzati alla applicazione delle nuove metodologie richieste dall’attuale situazione sanitaria.

«Questa iniziativaha sottolineato l’assessore dello Sport Andrea Biancareddu -, assume un particolare valore perché coinvolge il mondo sportivo studentesco delle scuole elementari, medie e superiori, consentendo nel contempo di impegnare in un’attività salutistica, quale è l’attività sportiva, i giovani studenti, dopo l’obbligatoria inattività legata all’emergenza sanitaria. Inoltre riconosce un sostegno importante a quelle famiglie che, a causa di questo inatteso periodo, si sono ritrovate in gravi difficoltà economiche.»

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Sono giunte al 113 alcune chiamate da parte di cittadini che avevano segnalato la presenza di un uomo che, in via Is Mirrionis, tenendo in mano un’ascia, la brandiva contro altre persone.

La Volante è arrivata immediatamente sul posto e, grazie anche alle descrizioni dei segnalanti, ha individuato subito l’uomo, un 49enne cagliaritano, ben noto alle Forze di Polizia.

I poliziotti hanno accertato che l’uomo poco prima aveva avuto un’accesa discussione con altri due soggetti per futili motivi, poi risolta in breve tempo.

Approfondendo i controlli, gli agenti hanno scoperto, nascosta all’interno del bauletto dello scooter del 49enne, un’ascia, quella appunto indicata dalla telefonata.

Il 49enne è stato così denunciato all’Autorità Giudiziaria per il reato di porto ingiustificato di strumenti atti ad offendere.

 

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Tre interrogazioni rivolte al presidente della Regione Christian Solinas, all’assessore della Programmazione, Bilancio, Credito e Assetto del Territorio, Giuseppe Fasolino, e a quello dei Lavori pubblici Roberto Frongia, sono state presentate questa mattina dai consiglieri regionali Fabio Usai, Franco Mula, Nanni Lancioni, Piero Maieli, Giovanni Satta, Stefano Schirru, per chiedere delucidazioni sullo stato di attuazione, la rimodulazione ed il rifinanziamento della dote finanziaria e la governance, del Piano Sulcis, sottoscritto alla Grande Miniera di Serbariu il 13 novembre 2012, con la firma di un protocollo d’intesa fra la Regione Sardegna, ministero dello Sviluppo economico, ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, ministero per la Coesione territoriale, provincia di Carbonia Iglesias e relativi Comuni, per rilanciare l’infrastrutturazione e l’economia del Sulcis Iglesiente, perseguendo anche nuovi modelli di sviluppo, dopo i drammatici anni della deindustrializzazione nel Polo industriale di Portovesme e la conseguente gravissima crisi economica e sociale.
Un ingente investimento di oltre 800 milioni di euro di fondi pubblici, suddivisi fra CIPE (grazie anche alla rimodulazione di fondi europei), Stato e Regione, che negli anni ha permesso l’introduzione della fiscalità di vantaggio, la sottoscrizione di contratti di programma in ambito industriale, l’avvio di progetti di infrastrutturazione e bonifica del territorio ed il finanziamento di nuove opportunità di sviluppo imprenditoriale negli ambiti turistico e agroalimentare.
Secondo l’on. Fabio Usai, primo firmatario delle interrogazioni, «inspiegabilmente dal 2019 nessun bando è stato più prorogato, ideato ed indetto e nemmeno si comprende bene come sia attualmente strutturata la governance che ne dovrebbe favorire l’attuazione».
«Fra gli obiettivi della nostra interrogazione c’è quello di comprendere come mai i progetti e bandi del Piano Sulcis abbiano subito se non un’interruzione quantomeno un rallentamento da un anno a questa partespiega Fabio Usai -. Alcuni dei bandi indirizzati ai settori turistico e agroalimentare, ossia quelli che in passato apparivano maggiormente promettenti sul piano economico e fortemente bisognosi di sostegno in questo momento, si sarebbero potuti prorogare per favorire la creazione di nuova imprenditorialità e il sostegno di quella esistente in questi settori. Non si capisce come mai questo non sia accaduto o perché non si provveda a idearne degli altri, vista anche l’opportunità garantita dalle risorse economiche non ancora spese rispetto alla dote finanziaria originale.»
Identico discorso per la fiscalità di vantaggio, che potrebbe essere ancora un valido strumento per agire sulla competitività delle imprese e per contribuire a lenire le diseconomie insite nel territorio.
«Anche sulla fiscalità di vantaggio – aggiunge Fabio Usai -, abbiamo chiesto lumi alla Giunta per capire quante delle risorse non spese rispetto alla iniziale dote di 124,5 milioni di euro potrebbero essere immediatamente recuperate e rimodulate a favore delle imprese potenzialmente beneficiarie. Ad esempio potrebbero esserci 6 milioni di euro utilizzabili per questo scopo fra le risorse recuperate fra i soggetti beneficiari che non avevano i requisiti per godere del bonus fiscale. Ma sarebbero anche altre le risorse che, tramite un provvedimento legislativo ad hoc, potrebbero essere destinate a tale uso. In ogni caso lo strumento della fiscalità di vantaggio meriterebbe di essere rifinanziato e potenziato per consentire al Sulcis Iglesiente, ancora oggi uno dei territori più poveri e sottosviluppati del Paese, di poter uscire dall’arretratezza economica e sociale in cui è piombato dopo anni di grave crisi.»
«Per rilanciare il “Piano Sulcis”conclude il consigliere regionale sardista -, è necessario ristabilire una “cabina di regia” funzionante e direttamente rispondente alle esigenze del territorio, con l’individuazione chiara dei soggetti che devono avere il ruolo di coordinare e stimolare la sua attuazione. Ma, soprattutto, va fatta chiarezza sulla governance di tutto il sistema per capire quali sono gli organismi deputati all’elaborazione ed all’avvio dei bandi e dei processi di finanziamento delle aziende e dei progetti tramite le linee di credito e gli strumenti previsti dalla legge.»

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«Ancora una volta dobbiamo assistere all’inarrestabile stillicidio delle strutture sanitarie del Sulcis Iglesiente. Non è una maledizione piovuta dal cielo ma tutto deriva da una volontà chiara e precisa. Tuttavia, nonostante tutte le avversità, compresi i recenti bavagli agli operatori sanitari imposti dalla politica per nascondere le “disfunzioni organizzative”, ci sarà sempre qualcuno, come noi, che non è disponibile ad accettare passivamente e in silenzio il lento collasso della sanità pubblica. I cittadini, i contribuenti della sanità, hanno il diritto di conoscere i provvedimenti che vengono adottati e il dovere di contrastare e contestare le scelte sbagliate.»

La ConsultAnzianIglesias ha inviato una nota durissima con richiesta di designazione del laboratorio analisi Covid-19 della ASSL 7,  all’assessore della Sanità della Regione Sardegna, alla commissione Sanità del Consiglio regionale, al direttore della ASSL 7, ai sindaci dei comuni di Iglesias e Carbonia, a CGIL-CISL-UIL Territoriali, della Funzione Pubblica e dei Pensionati e, infine, alle associazioni di volontariato.

«Succede che l’assessorato della Regione Sardegna ha escluso la ASSL 7 di Carbonia dall’elenco dei laboratori designati per il Covid-19 – aggiunge la ConsultAnzianIglesias -. Sono stati autorizzati tutti i laboratori di analisi degli ospedali della Sardegna e l’unico che è stato tagliato fuori è il laboratorio di analisi del P.O. Sirai della ASSL 7. E’ chiaro che ci stanno trattando come la Cenerentola della Sardegna per indebolire la sanità del Sulcis Iglesiente. Siamo ormai considerati come l’ultima ASSL della Sardegna, dopo Alghero, Olbia, Lanusei e San Gavino. Si tratta di un provvedimento che non ha una motivazione operativa e organizzativa valida e coerente con l’emergenza Covid-19. Possiamo certamente dedurre che questa decisione ha lo scopo evidente di favorire le altre ASSL confinanti con la nostra. Avere un laboratorio analisi con l’apparecchiatura per il Covid-19 vuol dire salvare la vita delle persone e salvaguardare la salute degli operatori sanitari. Poter disporre di una  strumentazione tecnologicamente affidabile, ha la fondamentale funzione di garantire la sicurezza delle strutture ospedaliere nella gestione dell’urgenza a beneficio dei pazienti e del personale sanitario, impedendo quelle pericolose chiusure dei reparti ospedalieri.»

«Avvertiamo con forte preoccupazione che l’assenza di un laboratorio di analisi dotato di apparecchiature per esami di biologia molecolare con referto immediato potrebbe determinare il blocco di tutta l’attività operatoria con gravissime e inimmaginabili conseguenze per i cittadini del Sulcis Iglesiente. Soprattutto gli anziani, sarebbero i più esposti al rischio di contagio senza la garanzia di  immediati interventi e cure sanitariesottolinea la ConsultAnzianIglesias –. In questa fase sanitaria, molto probabilmente  la più critica per la Sardegna per l’imminente arrivo di turisti provenienti da altre parti d’Italia e dall’estero, dove il rischio di nuovi contagi è molto elevato, è paradossale che non venga  opportunamente rafforzata tutta la rete regionale dei laboratori di analisi anche in relazione alle linee di indirizzo della commissione regionale di esperti. L’assessorato della Sanità della Regione Sardegna ha, in questa circostanza, assunto un provvedimento inaccettabile. Viene spontaneo domandarsi come possono, gli operatori sanitari del CTO e del Sirai, in queste condizioni di difficoltà, operare con la dovuta tranquillità e sicurezza e come può la popolazione del Sulcis Iglesiente nutrire fiducia nelle istituzioni e nella dirigenza sanitaria. Si percepisce che c’è disomogeneità ed incertezza nelle azioni per affrontare la situazione emergenziale sanitaria della Sardegna. Infatti, i tamponamenti in Sardegna sono stati effettuati solamente nelle RSA, non è stato ancora previsto il test per tutto il personale sanitario degli ospedali, del territorio e per i ricoverati, come hanno fatto in modo previdente in altre Regioni.»

«Il passaporto sanitario andrebbe previsto in primo luogo negli ospedali della Sardegna. Invitiamo pertanto gli organi istituzionali, le organizzazioni sindacali e le associazioni a sostenere e condividere i contenuti della nostra denuncia per la difesa di una struttura indispensabile all’attività sanitaria del nostro territorioconclude la ConsultAnzianIglesias -. Sollecitiamo calorosamente l’assessore regionale alla Sanità, che ha la maggiore responsabilità decisoria in merito, di adoperarsi per superare qualsiasi ostacolo che si è frapposto in questa vicenda e di adottare i provvedimenti necessari per dare una soluzione ad un atto discriminante che penalizza fortemente l’attività delle strutture ospedaliere della ASSL 7 e che può avere gravi conseguenze sulla salute degli operatori sanitari e la cura dei pazienti del Sulcis Iglesiente.»

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Il segretario regionale di Articolo Uno Luca Pizzuto interviene a sostegno dei lavoratori e delle lavoratrici della Cooperativa Sistema Museo che gestisce i siti e musei archeologici e paleontologici delle Città di Carbonia e di Villaperuccio.
«Dopo mesi di battaglie, in periodo Covid, è stato firmato, senza il dovuto coinvolgimento di tutte le parti, un nuovo contratto che demansiona i dipendenti e prevede una decurtazione dei salari che varia dai 200 ai 300 euro – scrive in una nota Luca Pizzuto -. Questo è inaccettabile. Sosteniamo, al fianco della CGIL – Filcams territoriale, la battaglia delle lavoratrici e lavoratori e chiediamo la convocazione immediata di un nuovo tavolo nazionale per una nuova contrattualizzazione. La cultura non può continuare ad essere bistrattata – conclude Luca Pizzuto -. È inutile fare grandi proclami se poi non si tutelano le donne e gli uomini che a quel settore dedicano la lo loro competenza, passione e fatica.»

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«Abbiamo presentato insieme ai colleghi del PD e dei 5 stelle una serie di emendamenti per convincere la maggioranza a rimuovere dalla proposta di legge le disposizioni che sanerebbero tutta una serie di opere abusive rendendole legittime fin dall’origine, ma anche per ribadire che fascia costiera, beni identitari e zone agricole rappresentano per noi risorse preziose, irripetibili e non rinnovabili che la Regione Sardegna deve continuare a tutelare e valorizzare.»

Lo sostengono i consiglieri regionali dei Progressisti Maria Laura Orrù ed Antonio Piu.

«Il nostro obiettivo è che la legge esca dall’aula ripulita da queste indicazioni pericolose per la salvaguardia e valorizzazione del nostro territorio ma soprattutto, a nostro avviso, illegittime.»

Questa mattina le consigliere ed i consiglieri dei gruppi di opposizione in Consiglio regionale, Progressisti, Partito Democratico e Movimento 5 stelle, hanno depositato diversi emendamenti alla proposta di legge n. 153. Oltre alla nuova scadenza del Piano casa prevista al 31 dicembre 2020 su cui nulla osta, la proposta della maggioranza in Consiglio regionale introduce una serie di “interpretazioni autentiche” al Piano Paesaggistico Regionale che hanno tutto il sapore di deroghe retroattive.

«Ancora una volta il centrodestra utilizza una legge ordinaria per aggredire il PPRconcludono Maria Laura Orrù ed Antonio Piu -. Piuttosto che adeguare il nostro Piano paesaggistico regionale alle modifiche del Codice Urbani ed estendere le disposizioni previste oggi solo per le zone costiere anche alle zone interne, la maggioranza si preoccupa di scardinare le misure di tutela sulla fascia costiera, sui beni identitari e nelle zone agricole.»

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Da oggi, venerdì 5 giugno, sono aperte le iscrizioni per la frequenza relativa all’anno educativo 2020-2021 dei bambini all’Asilo Nido comunale “I Colori dell’Arcobaleno”, una struttura d’eccellenza nel panorama dei servizi per l’infanzia del nostro territorio, formata da personale professionale altamente qualificato. Un punto di riferimento basilare per l’educazione dei nostri piccoli.
La struttura di via Manzoni rappresenta un servizio educativo fondamentale, che dà l’opportunità ai genitori di crescere i figli in serenità, senza rinunciare agli impegni professionali e alle incombenze giornaliere.
Il servizio è rivolto ai bambini di età compresa tra i 3 ed i 36 mesi residenti nel comune di Carbonia.

Le domande di iscrizione dovranno pervenire all’Ufficio Protocollo del Comune via email all’indirizzo comcarbonia@comune.carbonia.ca.it o via Pec all’indirizzo comcarbonia@pec.comcarbonia.org entro il 15 luglio 2020, fatta salva la possibilità di presentare la domanda lungo tutto il corso dell’anno, compatibilmente con i posti disponibili.

I genitori dei piccoli dovranno compilare un apposito modulo, a cui dovrà essere allegato un documento di identità, ISEE in corso di validità ed il certificato vaccinale rilasciato dalla ASL competente.

Per maggiori informazioni sulla modulistica da presentare è possibile consultare il seguente link:

https://www.comune.carbonia.su.it/servizi/asilo-nido/item/3329-avviso-iscrizioni-asilo-nido-anno-educativo-2020-2021-e-modulo-iscrizione-asilo-nido-anno-educativo-2020-2021