29 April, 2024
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Sono 124 i nuovi casi positivi al Covid-19 riscontrati nelle ultime 24 ore in Sardegna, 1.619 i tamponi eseguiti. Salgono a 4.866 i casi di positività dall’inizio dell’emergenza. Dei 124 nuovi casi, 96 sono stati rilevati attraverso attività di screening e 28 da sospetto diagnostico. Resta invariato il numero delle vittime, 161.
In totale sono stati eseguiti 210.707 tamponi. Sono invece 140 i pazienti attualmente ricoverati in ospedale in reparti non intensivi (+7 rispetto al dato di ieri), 25 (+2) sono i pazienti in terapia intensiva. Le persone in isolamento domiciliare sono 2.506. Il dato progressivo dei casi positivi comprende 2.011 (+22) pazienti guariti, più altri 23 guariti clinicamente.
Sul territorio, dei 4.866 casi positivi complessivamente accertati, 763 (+19) sono stati rilevati nella Città Metropolitana di Cagliari, 577 (+54) nel Sud Sardegna, 390 (+22) a Oristano, 703 a Nuoro, 2.433 (+29) a Sassari.

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I “nodi” della Sanità sono “arrivati al pettine”. Naturalmente il pettine è il Coronavirus.
Su di lui si stanno infrangendo le “distorsioni ottiche” che hanno fatto dirottare il Sistema Pubblico dalla via tracciata dallalegge di Riforma Sanitaria n. 833/78.
Il dirottamento avvenne a metà degli anni ’90, quando dagli apparati burocratici dei Ministeri emerse un’idea innovativa: trasformare le ASL pubbliche in Aziende di tipo privato. Bisognava che i sistemi di amministrazione assomigliassero a quelli delle Aziende lombarde, che erano divenute il motore economico dell’Europa. L’idea era semplice: espellere i Consigli di Amministrazione delle ASL ed affidare tutto ad un Manager con pieni poteri. Fino ad allora i “Consigli di Amministrazione delle ASL” erano costituiti da delegati dei Sindaci del territorio.
Fino a quel momento la ASL Carbonia Iglesias (17) aveva avuto molta creatività e risultati concreti.
– Era stato rimesso in funzione l’Ospedale “Crobu” ed erano stati istituite la “Chirurgia pediatrica”, la “Otorinolaringoiatria” e la “Oculistica”.
– Il nuovo Ospedale Santa Barbara era stato dotato di una forte Chirurgia generale con un reparto di Anestesia e Rianimazione; erano stati inoltre istituiti i Servizi di Cardiologa, Dialisi, Diabetologia e di Endoscopia digestiva.
– Al “Sirai” di Carbonia erano state istituite la Cardiologia, l’Urologia, e la Dialisi. Inoltre, erano stati attrezzati un efficientissimo reparto di Anestesia e Rianimazione, un Centro Trasfusionale autonomo, una sezione di Pneumologia e un Servizio di Medicina nucleare.
– Era stato sviluppato e portato a realizzazione il progetto della nuova Psichiatria. Inoltre, era stato costruito un edificio isolato per Malattie infettive, dotato di sistemi anti-diffusione di contagio avveniristici.
– L’amministrazione venne situata in una sede più ampia nel centro città.
– Nel territorio fiorirono i Consultori per l’utenza femminile, e a Carloforte venne istituito il Pronto soccorso.
– Vennero istituiti i Centri Dialisi territoriali di Buggerru e Carloforte.
– Di pari passo si procedette all’assunzione di Medici, Infermieri, Tecnici, Amministrativi ed Ingegneri.
Gli ultimi amministratori di quell’epoca felice furono il geometra Antonello Vargiu ed il dottor Tullio Pistis.
Poi iniziò la “distorsione ottica” del mondo reale, indotta dalle nuove teorie di gestione sanitaria.
Dal Continente arrivarono, ad innovare, intelligentissimi “bocconiani” che decretarono la fine dei Consigli di Amministrazione delle ASL.
Iniziò l’era del potere concentrato in un “uomo solo al comando”.
Tutto il personale dipendente venne appositamente addestrato a pensare in un modo diverso.
La prima lezione di quei professori cominciò così: «Conoscete la storia del dentifricio Colgate? E’ questa: la grande azienda aveva conquistato il mercato di tutto il mondo e non sapeva cosa fare per espandere ulteriormente il mercato di dentifricio. Un cameriere che serviva il caffè buttò lì quest’idea: fate il buco più grande».
In effetti, fino ad allora, il tubo da cui si spremeva la pasta dentifricia aveva all’uscita un piccolo pertugio di 2 mm. Dietro quel consiglio il pertugio venne ampliato fino al diametro di 6 mm. Ogni volta che si spremeva usciva il triplo della pasta dentifricia necessaria e l’eccesso andava sprecato.
Il consumo del prodotto e le vendite aumentarono di tre volte e l’Azienda si arricchì ulteriormente.
La morale del docente era: «Trovate qualunque via pur di incassare di più». Questo obiettivo fu la conseguenza di un’altra innovazione: oltre ai “Manager” e alla “Aziendalizzazione” delle ASL, erano stati introdotti i DRG. Cosa sono? Sono un sistema contabile per quantificare il valore di ogni singola prestazione sanitaria. Chi sapeva usare con destrezza i DRG, poteva aumentare gli incassi dell’Azienda. Si creava così un automatismo di autofinanziamento basato sulla quantità di DRG prodotti, spendendo il meno possibile per produrli. Era stato inventato un prototipo contabile, capace, in teoria, di far funzionare l’Azienda in modo autonomo. Era qualcosa di simile al prototipo delle auto che viaggiano senza autista, o dell’aereo senza pilota. Lo scopo? Ridurre la spesa per gli stipendi di autisti e piloti d’aereo, senza modificare l’obiettivo del trasporto degli utenti da un punto all’altro. Ne derivò che certi servizi sanitari, invece che produrli, si potevano comprare da altri ospedali (cagliaritani) risparmiando sul personale, sui posti letto e sulle attrezzature. Così si svuotò progressivamente di significato il ricorso agli ospedali territoriali e iniziò la mobilità passiva della Sanità. Il bilancio della nostra Asl finì sempre più in rosso.
L’applicazione del nuovo meccanismo gestionale del Sistema Sanitario condusse alla rimozione del pilota umano (Sindaci) e all’affidamento della Sanità ad un Sistema senz’anima, funzionante con i riflessi meccanici di un algoritmo.
Il Coronavirus ci ha messi di fronte al crudo risultato di quella ideologia contabile applicata alla sanità Pubblica.
Il Sistema Sanitario Milanese è crollato al primo impatto. La percentuale di morti lombardi non è stata ancora superato neppure dal Brasile e dagli Stati Uniti.
L’ottima Sanità Privata Lombarda è, appunto, ottima per la cosa privata ma del tutto inadeguata a contenere l’impatto devastante di una pandemia. L’esperienza ci ha spiegato che chi non ha una buona Sanità pubblica, non si salva.
Noi non abbiamo ancora visto gli effetti del Coronavirus nel Sulcis Iglesiente, però vediamo quotidianamente il decadimento della Sanità Pubblica. L’unica che abbiamo.
Il sistema gestionale del “tubo di dentifricio” ha indotto una distorsione ottica del mondo reale e si è tradotto in un raggiro. La macchina sanitaria, privata dall’anima dell’Amministrazione territoriale, ha applicato un algoritmo rovinoso. Per raggiungere il fine contabile del bilancio ha provveduto a riequilibrare i conti con:
– La chiusura di reparti ospedalieri;
– La chiusura di Ospedali;
– Il mancato turn-over di personale qualificato andato in quiescenza;
– La riduzione dei posti letto ospedalieri da 700 circa a 180 circa;
– La mancata apertura delle Case della Salute;

Oggi il nodo più grosso che è arrivato al pettine del Coronavirus è: l’effetto dello “Esautoramento dei Sindaci dal controllo della Sanità”.
Questo è il guasto più grave della distorsione ottica insita nella “Aziendalizzazione della Sanità”.
Per effetto di ciò, stanno avvenendo fatti che sfuggono al controllo come:
– La scarsa efficienza dello strumento diagnostico di processazione dei tamponi, e l’immane lavoro di prevenzione affidato ad un manipolo di Medici e Assistenti Sanitari la cui dotazione di personale si può contare sulle dita di una mano. Purtroppo, laddove ci vorrebbe un esercito, siamo difesi da un plotone di ardimentosi, bravi ma pochissimi. Eppure, quell’apparato è fondamentale per tracciare l’avanzata capillare del virus nelle nostre case e nelle scuole;
– L’impotenza dei nostri rappresentanti politici alla Regione, a cui va comunque riconosciuto lo sforzo di opporsi alla carenza strumentale e personale del servizio;
– Il pubblico lamento del sindaco di Gonnesa che dice ai suoi cittadini “Dobbiamo fare da soli”. In queste parole c’è il senso di massimo abbandono di una comunità.
C’è solo una terapia per salvare la Sanità che ancora ci resta: ricostituire il Consiglio di Amministrazione delle ASL, formato dai Sindaci del territorio.

Mario Marroccu

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1 caso di positività al Coronavirus a San Giovanni Suergiu. Lo ha comunicato il sindaco, Elvira Usai.

«Ho appena ricevuto la comunicazione da parte del servizio igiene pubblica della Asl che a San Giovanni Suergiu abbiamo una persona positiva al Covid-19 ha scritto nella pagina Facebook istituzionale Elvira Usai -. L’Ats ha già messo in atto tutte le procedure per l’isolamento e il tracciamento delle persone che sono entrate a contatto con il positivo.»
«Si prega la cittadinanza, dunque, a mantenere fiducia e serenità, perché gli enti preposti stanno lavorando per la nostra salute e sicurezza. Si raccomanda ancora una volta senso di responsabilità per rispettare le regole sanitarie fondamentali e cioè l’utilizzo della mascherina nei luoghi chiusi e aperti, mantenere il distanziamento sociale e lavarsi o igienizzare spesso le mani. La situazione è sotto controllo e con la collaborazione e il buon senso di tutti potremo evitare altri contagi ha concluso Elvira Usai -. Un augurio alla persona positiva, affinché si negativizzi quanto prima. Grazie a tutti per la condivisione.»

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Angela Scarpa, assessore delle Politiche sociali del comune di Iglesias, è stata eletta vicepresidente della Commissione regionale per la Realizzazione della Parità fra Uomini e Donne, nel corso della riunione per l’istituzione dell’Ufficio di Presidenza, svoltasi ieri presso la sala Dino Dore, a Cagliari.
«Con grande stupore porto a casa la carica di vicepresidente, che condivido con la collega Barbara Congiu – ha detto l’assessore Angela Scarpa e voglio porgere i complimenti alla neo eletta Francesca Ruggiu, a lei, come nuovo Presidente, vanno i miei più cari auguri per un lavoro proficuo di tutta la Commissione.»
“Un importante risultato per il nostro Assessore e per la città di Iglesiasha commentato il sindaco Mauro Usaiche vuole essere il riconoscimento per l’attività svolta da Angela Scarpa, sia nel ruolo da lei svolto come Assessore che per il suo impegno di tanti anni nel mondo dell’associazionismo e del terzo settore. A lei vanno le mie più vive congratulazioni.»
«Sono certa di collaborare al meglio con questo fantastico gruppo – ha proseguito Angela Scarpaper il benessere e l’empowerment di tutte le donne sarde, nessuna esclusa. Buon lavoro a noi!»

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Un operaio edile è stato deferito all’Autorità giudiziaria, a Carbonia, per il reato di combustione di rifiuti. L’Ispettorato del Corpo forestale di Iglesias, nell’ambito dei servizi sul territorio mirati al contrasto delle attività illecite in materia ambientale, ha incrementato nell’ultimo periodo i servizi mirati alla repressione della combustione di rifiuti. Questo fenomeno mostra una particolare recrudescenza nel territorio di Carbonia, in particolare nelle zone periferiche e industriali, dalle quali si levano frequentemente colonne di fumo dal colore nero e maleodoranti.

Nei giorni scorsi il personale del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale e Forestale (NIPAF) di Iglesias ha individuato in flagranza di reato un operaio edile intento allo smaltimento con l’uso del fuoco, di rifiuti presenti in un cantiere sito nella zona PIP di Carbonia. L’intervento del Corpo forestale ha interrotto sul nascere l’attività illecita impedendo maggiori danni all’ambiente.

L’operaio, 63 anni, è stato deferito all’Autorità Giudiziaria per il reato di combustione di rifiuti, punito con la reclusione sino a cinque anni e nei casi più gravi, fino a sei anni. L’area dove è avvenuto l’abbruciamento è stata sottoposto a sequestro.

L’attenzione del Corpo forestale regionale, è costantemente rivolta alla prevenzione e repressione dello smaltimento abusivo dei rifiuti, fenomeno che danneggia gravemente il paesaggio e l’immagine della Sardegna. L’assessore della Difesa dell’Ambiente dott. Gianni Lampis e il Comandante del Corpo forestale, dott. Antonio Casula hanno espresso il più vivo apprezzamento per il lavoro svolto dal personale dell’Ispettorato forestale di Iglesias e per il risultato raggiunto.

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Che la ripresa produttiva nello stabilimento Sider Alloys di Portovesme non sarebbe maturata a breve scadenza lo si sapeva ma la situazione si è aggravata ulteriormente a causa del Covid-19 che ha determinato un ulteriore allungamento dei tempi.
«L’ultima assemblea generalespiega Angelo Diciotti, segretario CUB -, è stata fatta l’11 maggio scorso nella sala dell’oratorio San Giovanni Bosco, a Carbonia, dopodiché con l’avvento del Covid è sopraggiunta la quarantena. Da allora abbiamo vissuto di notizie vere ed anche di bugie. La firma dell’accordo con l’ENEL è avvenuta il 27 agosto 2020, anche se la Sider-Alloys SPA ci aveva comunicato per iscritto che nei giorni precedenti era stato firmato il contratto con l’ENEL già nel comunicato del 27 luglio. Successivamente il MISE aveva deciso di convocare tutte le parti il 4 settembre ma poi l’incontro è stato rinviato all’11 settembre 2020, quando è stato presentato il piano industriale in videoconferenza e in quell’occasione è stato difficile per tutti leggere gli slide e ascoltare le spiegazioni molto generiche che ci venivano fornite, capirne i contenuti.»
«Il 16 settembre abbiamo ricevuto dalla Sider-Alloys una copia del Piano Industriale maaggiunge Angelo Diciotti -, non sono stati in grado di spiegarcene i contenuti ed abbiamo chiesto un tavolo tecnico che si è tenuto il 29 settembre. Dopo aver letto e sviscerato questo Piano ci siamo resi conto che lo stesso non era uguale al precedente e che presenta notevoli difformità. Innanzitutto, l’avvio del Revamping non avverrà – a detta della Sider-Alloys – prima del mese di marzo 2021, conseguenza del fatto che non prima di quella data non arriveranno macchine e strumenti dalla Cina, in quanto non si parla di ingegneria di base e, inoltre, dobbiamo aspettare i tecnici cinesi, in quanto pensiamo che al momento in stabilimento non ci sia un quadro dirigenziale in grado di riavviare lo stabilimento. La ricostruzione delle nuove celle con catodi e rivestimento nuovi, passa da 328 celle a 139, inoltre i tempi del riavvio di tutte le celle passa da 12 mesi ad oltre a 24, a ciò dobbiamo anche aggiungere che in questo Piano è stato deciso di riavviare anche le 52 celle lasciate pronte da Alcoa, 26 in prima linea e 26 in seconda linea.»
«Un’ultima considerazione va fattasottolinea Angelo Diciotti -, circa il carico di 180 KA che le vecchie celle dovrebbero tollerare e ciò suscita in noi molte perplessità. La fonderia è un altro settore che stiamo seguendo con attenzione, in quanto la Sider-Alloys vorrebbe partire con la produzione della vergella (Propersi), ma stanno studiando come poter alimentare questa macchina, forse con un Forno di Rifusione che ancora è in fase di studio. Appare evidente che il Revamping non è ancora partito.»
Angelo Diciotti, infine, si sofferma sulla problematica della mobilità in deroga.
«La “mobilità in deroga” per le aree di crisi non è stata cambiata e/o modificata e quindi la decurtazione è inesorabile. E’ drammatico, ai fini della stessa sopravvivenza, che non è certamente facile, quando si hanno disponibili dai 465,48 ai 652,72 euro al mese. Rivolgiamo un appello alle Istituzioni e alle Parti sociali che, tra l’altro, avevano garantito il loro interessamento. Non si è mosso nulla. A tal propositoconclude Angelo Diciottiè necessario intensificare i contatti con la Regione Sardegna, anche per verificare la possibilità di fare dei corsi di formazione mirati alla collocazione in stabilimento e, pertanto, dobbiamo essere molto pragmatici e muoverci tutti.»
Armando Cusa

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La Responsabile del Settore Affari Generali del comune di San Giovanni Suergiu, con determina dirigenziale n° 489 del 09/10/2020 ad oggetto: “BANDO DI CONCORSO PER L’AGGIORNAMENTO E LA FORMAZIONE DELLA GRADUATORIA GENERALE VALEVOLE AI FINI DELL’ASSEGNAZIONE DEGLI ALLOGGI DI EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA, DESTINATI ALLA GENERALITÀ DEI CITTADINI E DELLE CATEGORIE SPECIALI (ANZIANI, GIOVANI COPPIE,HANDICAPPATI) SITI NEL TERRITORIO DEL COMUNE DI SAN GIOVANNI SUERGIU. APPROVAZIONE GRADUATORIA PROVVISORIA E SUBGRADUATORIE”, ha reso notala graduatoria provvisoria valevole per l’assegnazione di alloggi di E.R.P. siti nel comune di San Giovanni Suergiu. Il termine per la presentazione di eventuali reclami e/o opposizione è fissato al 30 giorno dalla scadenza di pubblicazione della graduatoria all’Albo Pretorio on line dell’Ente.

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Con il riavvio di tutte le attività e la libera circolazione fra regioni sta portando, purtroppo, ad una recrudescenza del Covid. Noi, come Organizzazione dei Pensionati SPI CGIL, sentiamo il dovere morale di invitare tutti i nostri iscritti e tutte le persone che leggono questo comunicato a continuare con i comportamenti che gli organi competenti e gli scienziati ci hanno dettato fin dall’inizio di questa pandemia. E’ utile ricordare che noi tutti per il naturale invecchiamento siamo persone ad alto rischio, dobbiamo tenere alta l’attenzione: usare la mascherina, lavarci continuamente le mani ed evitare luoghi affollati; sono piccole precauzioni che ci permettono di vivere la nostra vita con più serenità in attesa che venga trovato il vaccino per sconfiggere il virus e solo allora potremmo tornare alla normalità. Sono comunque insufficienti questi semplici comportamenti se non c’è il coinvolgimento di tutti, giovani compresi; ed è a loro che ci rivolgiamo perché ci aiutino a superare questo difficile momento, seguendo anch’essi questi stessi comportamenti.

Comprendiamo benissimo il loro stato d’animo, siamo stati anche noi giovani: essere privati di una parte di libertà individuale genera la voglia di ribellione, sentendosi, a volte, tanto forti da considerarsi immuni da tutto ciò, purtroppo non è cosi, il virus è un nemico tanto piccolo quanto subdolo, che solo la scienza e la coscienza può sconfiggere, per cui lasciamo agli scienziati il compito di trovare l’antidoto efficace per sconfiggerlo e a tutti noi l’uso dell’intelligenza e il buon senso per evitare che prenda il sopravvento; non vanifichiamo i sacrifici fatti fin qui, rispettiamo e onoriamo la memoria di tutte le persone decedute a causa del Covid e attesa di riacquistare la nostra normalità di vita,

Auguriamo a tutti un futuro felice prospero di soddisfazioni.

La segretaria Lega SPI Carbonia

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Il comune di Carbonia aderisce e partecipa attivamente alla campagna di informazione “Io non Rischio”, finalizzata alla condivisione delle buone pratiche di protezione civile in caso di rischi da alluvione, terremoto e maremoto.

L’evento, presentato ieri in Torre Littoria ed organizzato nella nostra città dall’associazione di Protezione civile “Terra-Mare” con il patrocinio dell’Amministrazione comunale, si terrà domenica 11 ottobre.

Questa nuova edizione, a causa dell’emergenza Covid-19, si svolgerà prevalentemente in modalità virtuale con l’utilizzo di strumenti digitali sui social Facebook, Instagram e Twitter.

Sarà comunque allestita anche una sede fisica in Sala Astarte presso la Grande Miniera di Serbariu, dalle ore 8.00 alle ore 20.00.

 

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L’allegato n° 1 dell’ordinanza n° 47 del presidente della Giunta regionale, Christian Solinas, contiene le indicazioni che disciplinano la partecipazione del pubblico agli eventi ed alle competizioni sportive all’interno degli impianti all’aperto o al chiuso.
• Può essere consentita la partecipazione del pubblico esclusivamente nei settori degli impianti sportivi nei quali sia possibile assicurare la prenotazione e assegnazione preventiva e nominale del posto a sedere numerato ai singoli spettatori per l’evento; non è pertanto consentita la fruizione di spazi da cui assistere in piedi all’evento sportivo.
• Il numero massimo degli spettatori dovrà essere definito dagli organizzatori in base alla capienza degli spazi individuati, per ridurre l’affollamento e assicurare il distanziamento interpersonale sia laterale che frontale di almeno un metro tra testa e testa, nel rispetto delle indicazioni della normativa vigente. Al fine di garantire un’adeguata organizzazione preventiva dell’evento, questa misura del distanziamento viene applicata anche per i nuclei familiari, i conviventi ed i congiunti. Il numero massimo di spettatori è determinato dal numero di spettatori della capienza autorizzata per l’impianto dalla Commissione provinciale o locale di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo e dalle vigenti normative della prevenzione incendi, decurtato dal numero di sedute non utilizzabili al fine di garantire i criteri di riorganizzazione degli spazi necessari a assicurare il distanziamento tra gli spettatori e comunque in misura non superiore, in proporzione, al 25 % della capienza autorizzata dalle predette Commissioni di vigilanza prima dell’emergenza causata dal COVID-19 e, in via assoluta, in misura non superiore a 1.000 spettatori negli impianti all’aperto e 700 spettatori negli impianti al chiuso.
• Gli spazi dovranno essere riorganizzati, per garantire l’accesso all’impianto e per garantire la fruizione degli spazi e dei servizi in modo ordinato, al fine di evitare assembramenti di persone e di assicurare il mantenimento di almeno 1 metro di separazione tra gli utenti.
• L’acquisto dei biglietti dovrà essere preferenzialmente effettuato on line. L’eventuale servizio di biglietteria in loco può essere previsto purché le relative postazioni siano dotate di barriere fisiche, ad es. schermi, sia fatto osservare il distanziamento interpersonale in coda e siano favorite modalità di pagamento elettroniche.
• Il titolo di accesso, in ogni caso, deve essere nominale in relazione al singolo fruitore del posto assegnato (con obbligo per ogni acquirente di comunicazione dei dati anagrafici, recapiti telefonici ed eventuali e-mail di ogni singolo utilizzatore) con assegnazione preventiva del posto a sedere numerato. I posti saranno assegnati nel rispetto del distanziamento tra persone sia laterale che frontale. Anche gli accrediti emessi a favore di categorie specifiche (stampa, disabili, sponsor, etc.) saranno gestiti nominalmente.• Il rilascio del biglietto acquistato deve essere accompagnato da raccomandazioni circa i corretti comportamenti nel rispetto delle norme igienico- sanitarie e da informazioni circa i servizi e le istruzioni di accesso.
• L’elenco dei soggetti utilizzatori dei biglietti deve essere conservato per un periodo di 14 giorni rendendolo disponibile su richiesta alle strutture sanitarie in caso di necessità di svolgere attività di contact-tracing, nel rispetto della normativa in materia di protezione dei dati personali.
Deve essere promosso l’utilizzo di tecnologie digitali al fine di automatizzare la gestione degli ingressi e degli elenchi nominativi.
• Ogni settore dell’impianto deve avere varchi di accesso dedicati che verranno aperti con largo anticipo per evitare potenziali assembramenti. Analogamente si provvederà per il deflusso.
• Dovranno essere organizzati percorsi separati per l’entrata e per l’uscita.
• È vietato introdurre all’interno dell’impianto striscioni, bandiere o altro materiale.
• Deve essere previsto un servizio di controllo sull’osservanza delle misure di prevenzione con personale appositamente incaricato e formato ed in numero adeguato rispetto al pubblico previsto per l’evento.
• Dovrà essere rilevata la temperatura corporea sia per il personale che per il pubblico, impedendo l’accesso in caso di temperatura superiore a 37,5 °C con invito al rientro al domicilio e a contattare il medico di medicina generale (MMG) o, in caso di minore, il pediatra di libera scelta (PLS); il MMG/PLS, in caso di sospetto Covid-19 o altra patologia soggetta a denuncia, provvederà alla segnalazione secondo le consuete modalità.
• Il personale ha l’obbligo di rimanere al proprio domicilio in presenza di febbre (oltre 37.5°) o altri sintomi influenzali e in quel caso di chiamare il proprio MMG o PLS; il personale inoltre deve essere consapevole e accettare di non poter permanere nel luogo di lavoro laddove, anche successivamente all’ingresso, sussistano condizioni di pericolo (sintomi di influenza, insorgenza di febbre, etc.).
• Il personale preposto al controllo garantirà il rispetto delle misure di prevenzione, tra cui il distanziamento interpersonale e l’utilizzo della mascherina fin dalla fase d’ingresso, verificherà la temperatura corporea di ogni spettatore. All’interno della struttura gli spettatori saranno indirizzati verso il proprio posto a sedere e il personale addetto vigilerà sul rispetto della postazione assegnata e sull’utilizzo delle mascherine.
• È necessario rendere disponibili prodotti per l’igiene delle mani per gli utenti e per il personale in più punti delle aree (es. ingressi all’impianto, accessi ai vari settori/sale, servizi igienici, etc.), e promuoverne l’utilizzo frequente con l’apposita cartellonistica o messaggi registrati.

• Occorre favorire il ricambio d’aria negli ambienti interni. In ragione dell’affollamento e del tempo di permanenza degli occupanti, dovrà essere verificata l’efficacia degli impianti al fine di garantire l’adeguatezza delle portate di aria esterna secondo le normative vigenti. In ogni caso, l’affollamento deve essere correlato alle portate effettive di aria esterna. Per gli impianti di condizionamento, è obbligatorio, se tecnicamente possibile, escludere totalmente la funzione di ricircolo dell’aria. In ogni caso vanno rafforzate ulteriormente le misure per il ricambio d’aria naturale e/o attraverso l’impianto, e va garantita la pulizia, ad impianto fermo, dei filtri dell’aria di ricircolo per mantenere i livelli di filtrazione/rimozione adeguati. Se tecnicamente possibile, va aumentata la capacità filtrante del ricircolo, sostituendo i filtri esistenti con filtri di classe superiore, garantendo il mantenimento delle portate. Nei servizi igienici va mantenuto in funzione continuata l’estrattore d’aria.
• Gli spettatori devono indossare la mascherina durante tutta la permanenza all’interno dell’impianto, sia al chiuso che all’aperto. Per i bambini valgono le norme generali.
• Il personale deve utilizzare idonei dispositivi di protezione delle vie aeree a prescindere dal luogo di svolgimento dell’evento.
• Al termine dell’evento il personale dedicato al controllo degli accessi garantirà e vigilerà sul regolare deflusso verso l’esterno della struttura, indirizzando le persone verso il varco più vicino alla loro postazione.

• Al termine di ogni evento dovrà essere garantita la pulizia e disinfezione di tutti gli ambienti con particolare attenzione alle superfici toccate con maggiore frequenza (corrimano, pulsanti degli ascensori, maniglie, ecc.), ai servizi igienici e alle parti comuni.
• Gli organizzatori possono prevedere ulteriori misure di prevenzione e contenimento per contrastare la diffusione del contagio, anche in relazione a specifici eventi nonché alle dimensioni ed alle caratteristiche degli impianti.
• Gli organizzatori devono predisporre una adeguata informazione sulle misure di prevenzione, comprensibile, anche per i partecipanti di altra nazionalità, sia mediante l’ausilio di apposita segnaletica e cartellonistica, sia ricorrendo a sistemi audio, video ed al personale addetto, incaricato di monitorare e promuovere il rispetto delle misure di prevenzione facendo anche riferimento al senso di responsabilità del partecipante stesso. Dovrà essere anche promossa l’informazione preventiva sulle misure adottate, a cura dell’organizzatore dell’evento, attraverso i consueti canali informativi (sito internet, social network, stampa locale, etc.).
• Al fine di evitare assembramenti non è consentita l’attività dei bar, dei punti di ristoro e dei distributori automatici di alimenti e bevande. L’eventuale distribuzione di bevande e snack potrà avvenire mediante addetti che circolano nelle tribune, senza che il pubblico debba lasciare il posto assegnato.