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Elezioni
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22 Marzo 2023
Giampaolo Cirronis
1

Saranno almeno tre i candidati alla carica di sindaco alle elezioni Amministrative di Iglesias in programma il 28 e 29 maggio prossimi

Saranno almeno tre i candidati alla carica di sindaco alle elezioni Amministrative di Iglesias in programma il 28 e 29 maggio prossimi.

Dopo la ricandidatura del sindaco uscente, Mauro Usai, 34 anni, uomo di punta del Partito democratico alla guida di una coalizione di centrosinistra, e la candidatura di Beppe Pes, 66 anni, direttore della struttura complessa di Cardiologia del Presidio Ospedaliero Unico di Area Omogenea di Carbonia. ex consigliere comunale ed assessore dei Servizi sociali nella Giunta Perseu, alla testa di un progetto civico, si è aggiunta la candidatura di Luigi Biggio, 45 anni, consigliere comunale uscente ed ex assessore delle Politiche giovanili, Cultura e Pubblica istruzione nella stessa Giunta Perseu, per Fratelli d’Italia.

E’ in fase di definizione il panorama delle liste a sostegno delle candidature di Mauro Usai e Beppe Pes, mentre Luigi Biggio al momento dovrebbe correre con l’appoggio della sola lista di Fratelli d’Italia.

Inizialmente Fratelli d’Italia pareva orientata a sostenere la candidatura a sindaco di Beppe Pes, il mancato accordo sarebbe maturato a seguito della caratterizzazione civica della stessa e della coalizione di sostegno, in base alla quale il partito avrebbe dovuto presentarsi agli elettori senza il simbolo. Condizione ritenuta inaccettabile. Inevitabile, a quel punto, la scelta di correre da soli con il simbolo del partito di Giorgia Meloni e un proprio candidato alla carica di sindaco, Luigi Biggio.

Parco Geominerario
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22 Marzo 2023
Giampaolo Cirronis
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Il Parco Geominerario della Sardegna parteciperà agli Stati Generali del Turismo Attivo in Sardegna e alla BITAS ad Alghero, dal 23 al 26 marzo 2023

Il Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna parteciperà alla seconda edizione degli Stati Generali e alla sesta edizione della BITAS, la Borsa Internazionale del Turismo Attivo in Sardegna, che si svolgeranno ad Alghero dal 23 al 26 marzo 2023.

Dopo la partecipazione all’ultima edizione della BIT a Milano, il Parco Geominerario sarà presente all’importante fiera turistica algherese, dove presenterà programmi ed iniziative per il 2023 che verranno sviluppati negli ambiti territoriali del Parco, oltre a materiale promozionale e divulgativo.

L’evento di punta sarà la nuova edizione di “OPEN YOUR MINE – Miniere Aperte”, una serie di appuntamenti organizzati e sviluppati presso siti minerari e geologici di particolare interesse ambientale, storico e culturale, volti alla loro rivisitazione e fruizione in chiave sostenibile ed innovativa attraverso percorsi di trekking e mountain bike, visite e percorsi guidati, degustazioni di prodotti locali e momenti ricreativi.

Tra conferenze e seminari, esposizioni, incontri ed educational tours, la BITAS rappresenterà l’occasione per contribuire a migliorare l’approccio parternariale sui temi del turismo attivo, della promozione del territorio e della sostenibilità ambientale in Sardegna, consolidando lo scambio di buone pratiche e il confronto di opinioni a livello internazionale con i diversi portatori di interesse.

Sociale
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22 Marzo 2023
Giampaolo Cirronis
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Il comune di Carbonia ha approvato l’elenco definitivo dei beneficiari e degli esclusi per il Reis 2022

Il comune di Carbonia ha approvato l’elenco definitivo dei beneficiari e degli esclusi per la misura regionale Reis (Reddito di inclusione sociale), ai sensi della legge regionale n. 18 del 2 agosto 2016, con riferimento all’annualità 2022.
L’Ufficio sta provvedendo alla liquidazione della prima mensilità nel rispetto delle modalità indicate all’atto della domanda (accredito su c/c o mandato per cassa).
“Nella nostra città sono 84 i nuclei familiari che potranno beneficiare di questa importante misura regionale di contrasto all’esclusione sociale e alla povertà”, ha detto l’assessore dei Servizi sociali, Roberto Gibillini.
L’elenco degli ammessi e degli esclusi è consultabile attraverso il seguente link:
https://www.comune.carbonia.su.it/amministrazione-trasp/altri-contenuti/dati-ulteriori/item/4983-reis-reddito-di-inclusione-sociale-annualita-2022-graduatoria-definitiva-degli-aventi-diritto-ed-elenco-esclusi
Sanità
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22 Marzo 2023
Giampaolo Cirronis
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Lo spopolamento delle città e la crisi degli ospedali hanno cause comuni – di Mario Marroccu

Lo spopolamento delle nostre città e la crisi della Sanità hanno una stessa origine che va combattuta. Analizzando le cause potremmo scoprire di non essere così impotenti come appare. In ogni centro urbano vi sono edifici pubblici o monumenti in cui i cittadini riconoscono la loro appartenenza perché hanno un valore storico, affettivo e esistenziale. Se quei luoghi vengono modificati avviene un danno nella struttura stessa del proprio vissuto. Luoghi come il Comune – sede del potere politico-amministrativo, la chiesa – sede della religione, il tribunale – sede della giustizia e l’ospedale – sede della sanità, sono l’anima vitale della città.
Se in una città viene cancellato il centro urbano, avviene un pericoloso vulnus dell’identità collettiva e sorge nel cittadino un senso di disagio, di frustrazione che sono premessa alla disaffezione, alla fuga e allo spopolamento. Ciò succede quando la città ha insufficiente potere politico e quando ha per vicino un’altra città molto più forte che si appropria di quelle funzioni urbane esistenziali.
Alcuni mesi fa un ex-presidente del Censis spiegò che lo spopolamento delle città di provincia iniziò negli anni ‘90 del Novecento quando l’esercizio della politica negli Enti locali divenne meno appetibile per i cittadini più vocati ad essa. Il fenomeno prese avvio a causa di alcune leggi. La prima fu la legge 142/90 che sottrasse agli organi politici locali il potere di amministrare gli uffici comunali.
A quell’epoca i consiglieri comunali avevano ancora il potere della gestione della Sanità attraverso le USL. Allora la legge istitutiva del Sistema sanitario nazionale dichiarava che le USL erano “articolazioni” dei Comuni, e che i Comuni dovessero esserne gli amministratori. L’assemblea dei sindaci portò gli ospedali al loro periodo d’oro. Ma durò poco. Nel 1992 iniziò la spoliazione dei Comuni. I ministri Francesco Di Lorenzo, Maria Pia Garavaglia e Rosy Bindi approvarono tre leggi (502-517- 229) che tolsero i poteri sulla Sanità ai politici degli enti locali e li consegnarono alle Regioni.
Fu un’opera di “centralizzazione” radicale. Finì il tempo in cui i sindaci assicuravano ai propri ospedali i migliori medici strategici per conquistarsi un prestigio sanitario. L’esclusione dalle decisioni politiche indusse la demotivazione progressiva dei cittadini all’interesse alla politica. La città maggiore che assorbiva le funzioni di gestione della cosa pubblica divenne attraente. Ne conseguì che i cittadini della provincia persero la passione per la partecipazione alla politica nella propria città, svuotata di servizi, e cominciarono a trasferirsi nelle nuove sedi del potere centrale. Cessò l’epoca del fervore per la partecipazione attiva alla politica negli enti locali e, da allora, è cresciuto il disinteresse al dibattito e alle candidature. Alla carenza di potere decisionale nonostante progetti lungimiranti conseguirono il disinteresse degli elettori e l’astensionismo.
Con un’altra legge, varata nel 2001, nota col nome di “Riforma del titolo V della Costituzione”, la centralizzazione dei poteri nella Regione aumentò ulteriormente. Contemporaneamente dallo stesso periodo iniziò il degrado della rete ospedaliera e della medicina territoriale.
A conferma di questa tendenza ad accentrare servizi sociali fondamentali nel 2011, per effetto di una rigida legge di risparmio del Governo Monti, vennero chiusi i tribunali periferici, ed anche la giustizia fu centralizzata. Secondo i sociologi del Censis lo spopolamento, l’immiserimento di servizi e l’impoverimento dell’economia, sono strettamente connessi alla “centralizzazione” voluta da un chiaro progetto che viene da lontano. Anche la salute entrò in quel meccanismo.

Mentre la salute in sé è una competenza della medicina, la “Sanità” intesa come organizzazione per dare salute al popolo è una competenza della politica. Il senso di scoramento che ci prese nel vedere l’impreparazione ad affrontare il Covid nei tre anni passati è ben motivato da quella distruzione delle gerarchie politiche locali. Oggi ci saremmo aspettati che il Sistema sanitario nazionale e quello regionale, con l’esperienza della pandemia, si fossero attrezzati meglio sia per contenere il probabile arrivo di altri virus, sia per l’epidemia demografica in atto.
E’ evidente che il problema sociale futuro sarà l’enorme aumento di richiesta di assistenza sanitaria dovuta al forte invecchiamento della popolazione e alla mancanza di progetti di “presa in carico”. In contrasto con questa evidenza, negli ospedali stanno diminuendo sia i posti letto che il personale nelle Terapie intensive e nelle Rianimazioni; nel contempo, è in campo il progetto di costruire nuove strutture murarie, che chiameremo ospedali, le quali dovranno funzionare senza il personale necessario per lavorarci.
Negli ultimi 20 anni abbiamo assistito alla distruzione del sistema ospedaliero di Iglesias, al decadimento progressivo dell’ospedale Sirai di Carbonia e alla rarefazione dei medici di base.
La Regione, un volta esclusi i Comuni, ha creato una nuova entità amministrativa di tipo privatistico che ha il compito di governare tutte le Aziende Sanitarie Locali. Tale entità si chiama ARES (Azienda Regionale Salute). Le ASL hanno oggi perso una reale autonomia di gestione: non hanno veri poteri di iniziativa e sono di fatto strutture acefale. L’unica testa pensante è ARES regionale. I poteri decisionali di questa nuova entità sovrana della Sanità pubblica sono assoluti. Per “assoluto” si intende esattamente la definizione del vocabolario: “assoluto = che non ammette limitazioni, restrizioni o condizioni, relativamente a se stesso, alla propria volontà o alle proprie attribuzioni”.
Ciò avviene perché la legge istitutiva della ARES non prevede i contrappesi della politica territoriale. Pertanto, si tratta di un’entità che non può essere scalfita dalla critica né può essere influenzata da alcunché se non dalla sua sola volontà. La legge, che ha costituito questo ente regionale, consente alla “Conferenza sanitaria provinciale dei Sindaci” la sola possibilità di esprimere pareri sul programma sanitario annuale. Ma tali pareri non sono vincolanti. Ciò significa che la volontà dei sindaci, se in contrasto con ARES, non ha mezzi per penetrarne la corazza di potere in cui è racchiusa.
La ARES venne istituita dalla regione Sardegna con la legge 24/2020, in piena pandemia, e fu progettata affinché avesse una struttura perfetta, monolitica, come un purissimo cristallo profondamente antidemocratico, impenetrabile alle influenze esterne. Il potere sanitario è tutto contenuto in questa entità e noi, popolo, siamo prigionieri all’esterno.
Mentre assistiamo al collasso della Sanità, scopriamo dalla stampa le notizie su innovazioni che dovrebbero avvenire nelle strutture ospedaliere di Iglesias, di Carbonia e dei Distretti. Si tratta di un bel disegno legato ai fondi messi a disposizione dal PNRR missione 6. Ma si tratta solo di un bel disegno, molto simile a un libro dei sogni.
Il quadro reale dello stato della nostra sanità è invece quello descritto dalle cronache dei quotidiani. Di Iglesias sappiamo molto perché è una cittadina che si lamenta puntualmente, e fa bene, attraverso gli organi di informazione. Di Carbonia sappiamo meno. Tuttavia dalle notizie che trapelano si sa che all’ospedale Sirai il corpo degli anestesisti è allo stremo. Una volta vi erano in dotazione dai 15 ai 20 anestesisti; oggi sono 6. Tre di questi sono in Rianimazione; gli altri tre assistono le sale operatorie.
Uno specialista anestesista-rianimatore è giunto all’età della pensione, pertanto, dovrebbe mancare presto per messa in quiescenza. I due restanti non sono sufficienti per un lavoro che impegna 24 ore su 24, senza interruzioni, tutto l’anno. I tre anestesisti dedicati alle sale operatorie devono assicurare l’urgenza ed emergenza e, pertanto, non possono sempre essere disponibili per le sedute operatorie di chirurgia programmata.

Di fatto, la situazione è gravissima e può portare, essa da sola, alla chiusura dell’Ospedale. La persistenza di queste condizione immobilizzerebbe la Chirurgia Generale. L’Ortopedia ha i limiti della Chirurgia Generale. L’Urologia sarà presto senza primario e probabilmente perderà 4 medici per trasferimento in altri Ospedali. Ne resteranno due che eroicamente dovranno prendersi cura dei problemi urologici dei 119.000 abitanti della ASL 7. Impossibile.
La Medicina è presa tra Covid e malattie non-Covid. Il Pronto Soccorso è ora senza primario; ha pochi medici di ruolo e deve ricorrere a convenzioni con esterni. Inoltre, deve assicurare tutte le urgenze del Sulcis Iglesiente. La Cardiologia è sovraccarica di lavoro ed è fortemente impegnata nel settore dell’urgenza. Il Laboratorio non esiste più in sede da nove mesi. Ora pare che debba riaprire la notte. La Radiologia ha l’organico del personale sottodimensionato. La Dialisi per i nefropatici è ridotta a tre medici e presto ne perderà uno. Come faranno a lavorare anche la notte, il sabato e la domenica, Estate e Inverno, sempre, e per tutto il Sulcis Iglesiente in urgenza, non si sa.
Questo quadro descrive uno stato di necessità sanitaria che, così grave, non si era mai visto. Sembra d’essere alle porte della caduta dell’Ospedale. Tutti i professionisti che lavorano nella struttura amministrativa dell’ospedale manifestano competenza e buona volontà. Se ne avessero i poteri, sicuramente affronterebbero i problemi della carenza di personale e li risolverebbero. Purtroppo, non hanno i poteri né di assumere liberamente il personale che necessita né di procedere liberamente agli acquisti. Tutti i meccanismi amministrativi per il funzionamento della sanità provinciale sono stati trasferiti dai nostri uffici di Carbonia e Iglesias quelli della ARES (vedi le competenze nell’articolo 3 della legge di istituzione).
A chi possono rivolgersi i dirigenti della ASL 7 per procedere alla soluzione dei problemi, senza vincoli, e secondo le necessità? Ai sindaci? Sarebbe la soluzione migliore, ma i sindaci sono stati estromessi dalla gestione della Sanità. Il problema è nato dalla centralizzazione dei poteri a Cagliari; non esistono responsabilità di questo disastro né ad Iglesias né a Carbonia.
Esiste una sola soluzione: cambiare la legge 24/2020 della regione Sardegna. Non è necessario cambiare tutta la legge, è sufficiente attenuare l’articolo 3 e aggiungere una riga dell’articolo 9 per iniziare a tornare alla partecipazione democratica nella sanità, questa (al punto – a -):

Articolo 9
Organi dell’azienda Sanitaria.

Sono organi delle Asl e dell’Azienda ospedaliera:
a) il presidente della ASL, che sarà un eletto tra i componenti della Conferenza provinciale sanitaria dei sindaci.
b) il direttore generale
c) il collegio sindacale”

Dando la carica di presidente a un sindaco si stabilirebbe perlomeno un controllo degli Enti locali all’interno della ASL. Con questo provvedimento si consentirebbe ai sindaci di svolgere realmente le funzioni loro attribuite dal Testo unico degli Enti locali, e salveremmo subito gli ospedali e la medicina di base.
Dai quotidiani apprendiamo che stanno nascendo Comitati per la difesa delle sanità territoriale in tutte le province della Sardegna. Questo movimento popolare in supporto ai sindaci è un bene perché i sindaci non possono essere lasciati soli ad affrontare l’ignoto che sta arrivando sul nostro futuro sanitario.

E’ tempo che tutti, maggioranze e opposizioni, parti sociali e enti locali di tutta la Provincia, comincino a discuterne. Il Sistema Salute è da ripensare prima che lo spopolamento e l’inerzia chiudano le città.

Mario Marroccu

Eventi
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22 Marzo 2023
Giampaolo Cirronis
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Il comune di Carbonia ha aderito alla giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie

Organizzata nel 1996 dalla rete antimafia Libera e riconosciuta con Legge dello Stato n. 20 approvata nel 2017, si celebra annualmente il 21 marzo, primo giorno di primavera, la giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie, cui il comune di Carbonia ha aderito convintamente, come sottolinea il sindaco Pietro Morittu.
«Il 21 marzo, data che incarna la speranza e la rinascita, la città di Carbonia si unisce in un forte abbraccio simbolico per ricordare le tante vittime innocenti delle mafie. Un male che pur avendo cambiato volto e non essendo più caratterizzato dallo stragismo e dagli attentanti dinamitardi degli anni Novanta, è ancora presente in modo subdolo nella nostra società con infiltrazioni capillari nel tessuto economico-sociale. Celebrando questa ricorrenza, il comune di Carbonia vuole ricordare non soltanto le vittime dirette delle mafie, ma anche le tante persone comuni, semplici cittadini, vittime indirette che si sono trovate accidentalmente nella traiettoria di pallottole o sono state colpite da esplosivi diretti ad altri. La loro memoria va preservata e salvaguardata affinché nella nostra società possano sempre prevalere i princìpi della legalità, della democrazia, del rispetto e della giustizia quali antidoti a qualsiasi forma di mafia.»
Cronaca
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22 Marzo 2023
Giampaolo Cirronis
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Operazione del Corpo forestale a Corrumanciu (Porto Pino)

A partire dal dicembre dello scorso anno, l’Ispettorato Ripartimentale del Corpo forestale di Iglesias ha programmato una serie di servizi mirati alla prevenzione e repressione di reati in materia di abusivismo edilizio e di violazione alle norme sulla tutela del paesaggio.

Nell’ambito di questi servizi il Nucleo Investigativo ripartimentale ha individuato, sull’isolotto di Corrumanciu, agro di Sant’Anna Arresi,  un lotto di terreno nel quale erano state realizzate, e non ancora ultimate, una serie di sistemazioni a verde del terreno, una grande tettoia attrezzata, un’area piscina. Non semplici opere edili ma, piuttosto, una radicale trasformazione del sito con la quale si preannunciava una sempre più marcata perdita delle sue originarie peculiarità naturalistiche/paesaggistiche.

Trattandosi di area di particolare pregio dal punto di vista naturalistico e paesaggistico, di fatto soggetta a vincolo di inedificabilità assoluta poiché territorio costiero situato a meno di trecento metri dalla linea di battigia del mare, i Forestali hanno avviato una serie di attività investigative accertando che le opere risultavano totalmente abusive, prive del permesso di costruire e dell’autorizzazione paesaggistica.

Considerati gli elementi di carattere probatorio acquisiti nel corso degli accertamenti dagli investigatori del CFVA, a tutela del prevalente interesse pubblico di preservazione dei beni naturalistici e paesaggististici, l’Autorità giudiziaria ha ritenuto di procedere al sequestro preventivo dell’intero terreno, della superficie di circa 11.000 m2.

I responsabili risultano indagati per la realizzazione abusiva delle opere (violazione agli artt. 44 DPR 380/2001 e 181 D. Lgs. 42/2004 – pene previste: arresto fino a due anni e l’ammenda da 5.164 a 51.645 euro) ed in caso di condanna saranno obbligati al rimessione in pristino dello stato dei luoghi.

Un fatto analogo

Un fatto analogo si era verificato sempre sull’isolotto di Corrumanciu, in un terreno adiacente all’area attualmente sottoposta a sequestro, con la realizzazione di un intero complesso residenziale turistico.

Al termine delle indagini, anche allora eseguite ad opera del Nucleo Investigativo CFVA di Iglesias, l’intero Resort era stato posto sotto sequestro su disposizione dell’Autorità giudiziaria.

Conclusa la vicenda giudiziaria con la condanna definitiva di proprietario e direttore lavori, l’Autorità giudiziaria aveva imposto ed eseguito nel 2013 la demolizione dell’intero intero villaggio turistico. Il fatto aveva suscitato diverso clamore mediatico con la pubblicazione della notizia sui principali media isolani.

Di particolare interesse la Sentenza della Suprema Corte che, facendo propria la tesi del Pubblico ministero, introduceva nella piccola Isola il vincolo di inedificabilità assoluta, poiché zona costiera inclusa nella fascia tutelata dei 300 metri dalla linea di battigia del mare.

                               

Eventi
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21 Marzo 2023
Giampaolo Cirronis
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L’Amministrazione comunale di Carbonia esprime grande soddisfazione per l’ottima riuscita del 1° Rally Sulcis Iglesiente

«Un bellissimo evento che ha visto il nostro territorio unito per sostenere e valorizzare sinergicamente una manifestazione sportiva inedita, con l’auspicio che alla prima edizione possa farne seguito una lunga serie. La città di Carbonia ha risposto presente con la partecipazione di centinaia di nostri concittadini che nella giornata di domenica si sono riversati nelle strade del centro per ammirare le auto da corsa e il prezioso lavoro svolto dai meccanici nel parco di assistenza allestito in via Fosse Ardeatine e piazza Matteotti.»Con queste parole il sindaco Pietro Morittu ha espresso la sua soddisfazione per l’ottima riuscita del 1° Rally Sulcis Iglesiente, un evento organizzato dalla scuderia Mistral Racing con il supporto della Regione Sardegna, della Fondazione di Sardegna e dell’ACI Cagliari e l’adesione di 13 Comuni del Sulcis Iglesiente, tra i quali il comune di Carbonia, che ha patrocinato e contribuito economicamente alla riuscita della manifestazione, a cui hanno collaborato attivamente la Pro Loco Carbonia ed il Consorzio Fieristico Sulcitano.

Il sindaco ha espresso un ringraziamento particolare ai due assessori competenti Michele Stivaletta – con delega al Turismo e alle Attività Produttive – e Giorgia Meli – con delega allo Sport – per l’ottimo lavoro svolto.

L’evento sportivo è stato impreziosito, fin dalla giornata di sabato, dalla presenza di stand dedicati alle tradizioni artigianali locali, al folklore e allo street food. Ma anche dagli spettacoli di intrattenimento ed animazione con l’esibizione della scuola di ballo Elle Dance, il trenino de “Le Simpatiche Canaglie”, la musica con i Dj Riky Em e Buster Malandrini, l’esibizione del gruppo Folk Santa Giuliana di Serbariu e il concerto del gruppo musicale “I Colpevoli”.

      
Enti locali
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21 Marzo 2023
Giampaolo Cirronis
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Un ricco medagliere per i ragazzi di Carbonia ai campionati regionali invernali 2023 di nuoto

Il 17, 18 e 19 marzo, a Cagliari, si sono svolti i campionati regionali invernali giovanili di nuoto 2023, che hanno visto gli atleti di Carbonia eccellere con risultati importanti e prestigiosi. La giovane Nicole Cambedda ha conseguito il pass di accesso ai campionati italiani che si svolgeranno a Riccione con un palmares che ha visto la ragazza di Carbonia salire sul podio nelle seguenti discipline:
1° posto nei 50 metri SL in 27”.93
2° posto nei 200 metri SL
3° posto nei 100 metri FA
2° posto nei 200 metri MX
3° posto nei 100 metri SL
Ottimi tempi e medagliere consistente anche per Alessandro Casula, che ha fatto incetta di argenti:
2° posto nei 1.500 metri
2° posto nei 400 metri MX
2° posto negli 800 metri SL
I nuotatori di Carbonia si sono distinti anche nei campionati regionali invernali della categoria Esordienti A svoltisi l’11 e 12 marzo. In grande evidenza Edoardo D’Urso, medaglia d’oro nei 100 DO, Mirko Pisu (3° posto nei 100 RA, 2° posto nei 200 RA) e Andrea Sara Spissu, medaglia d’argento nei 100 DF.
Durante i campionati regionali invernali sono stati premiati anche gli atleti vincitori del Circuito Regionale Acque Libere 2022 Assoluti e di Categoria.
Morgana Toselli di Carbonia si è classificata prima nella specialità Mezzofondo Sprint e  prima nella Mezzofondo per la categoria Es. A, ottenendo anche il terzo posto nella classifica assoluta nel Mezzofondo Sprint.
Alice Matteu, anche lei originaria di Carbonia, ha vinto il bronzo nella categoria Juniores specialità Mezzofondo Sprint.
Il sindaco Pietro Morittu e l’assessora allo Sport Giorgia Meli si sono complimentati con i giovani atleti per i traguardi raggiunti, che valorizzano il loro talento, il loro spirito di sacrificio e la dedizione con cui si applicano quotidianamente per conseguire risultati che danno lustro alla città di Carbonia, nella speranza concreta e reale che a breve i ragazzi e le loro istruttrici – al momento costretti ad allenarsi nella piscina di Iglesias sobbarcandosi il sacrificio e le spese per spostarsi dalla nostra città – possano tornare a nuotare e a gareggiare nuovamente nella piscina di Carbonia. Hanno rivolto un ringraziamento doveroso anche agli istruttori per la passione che da sempre li anima e per la capacità di infondere ai ragazzi motivazione, grinta, determinazione, incitandoli dal primo all’ultimo istante della gara.
 
Eventi
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21 Marzo 2023
Giampaolo Cirronis
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Demetria Pinna compie 100 anni, gli auguri del sindaco Pietro Morittu e dell’Amministrazione comunale di Carbonia

Un traguardo speciale, quello raggiunto oggi, 21 marzo, da nonna Demetria Pinna, che ha compiuto la bellezza di 100 anni. Nella sua abitazione di via Coghinas, la neocentenaria ha festeggiato il compleanno circondata dall’amore dei 3 figli, dei generi, delle nuore, dei nipoti, dei pronipoti e di tanti vicini di casa ed amici. Presente anche il sindaco Pietro Morittu, che ha omaggiato nonna Demetria con una pergamena, e il sindaco di Sindia, città di origine della neocentenaria, Demetrio Luigi Daga.
«A nome mio e dell’intera Amministrazione comunale auguriamo buon compleanno a nonna Demetria, esempio di vitalità, energia, ospitalità e di preziosa memoria storica sulle vicende del nostro territorio. Il compimento dei 100 anni di vita di nonna Demetria è una straordinaria ricorrenza con cui la città di Carbonia si conferma ancora una volta una delle città più longeve della regione Sardegna. E di questo siamo orgogliosi», ha detto il sindaco Pietro Morittu.
Nonna Demetria è nata a Sindia, in provincia di Nuoro, il 21 marzo del 1923. Si è trasferita a Carbonia al seguito del marito, sig. Antonangelo, impegnato nel lavoro nelle miniere e anch’egli originario dello stesso paese del Nuorese. Nonna Demetria si è sempre presa cura del marito, scomparso negli anni Ottanta, e della famiglia, non rinunciando però al lavoro come commerciante di generi alimentari.
Sanità
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21 Marzo 2023
Giampaolo Cirronis
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Fabio Usai: «L’assessore della Sanità metta in campo ogni azione politico-amministrativa, anche straordinaria, utile a risolvere la situazione di gravissima criticità della medicina di base»

Il consigliere regionale Fabio Usai ha presentato un’interrogazione con richiesta di risposta scritta sulle criticità del sistema regionale e territoriale, con particolare attenzione nel Sulcis Iglesiente, all’assistenza sanitaria di base; ovvero il rischio, in caso di mancato accordo tra organizzazioni sindacali e Regione sull’aumento dei massimali nel numero dei pazienti assistiti, che da un giorno all’altro oltre 30.000 cittadini sardi (di cui 4.500 nella sola città di Carbonia) possano restare senza un’adeguata assistenza. 

Fabio Usai chiede di interrogare l’assessore regionale della Sanità, Carlo Doria, affinché informi sullo stato dell’arte delle trattative con le organizzazioni sindacali dei medici e, soprattutto, metta in campo ogni azione politico-amministrativa, finanche di carattere straordinario, utile a risolvere la situazione di gravissima criticità.

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Provincia
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20 Novembre 2025
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Si è riunita per la prima volta la neo nominata Commissione di abilitazione venatoria provinciale

Alla presenza del vicepresidente della Provincia Gianluigi Loru nonché consigliere delegato all’Ambiente,

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