5 December, 2025
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Sabato 6 settembre, il gruppo di Verde Azzurro Pan di Zucchero organizza una giornata di ricordo per la scomparsa, avvenuta esattamente un anno fa sui pendii di Monte Nai sul sentiero Miniere nel Blu tra Masua e Cala Domestica, dell’escursionista irlandese John Bergin.
L’evento vuole essere un momento di memoria e raccoglimento aperto a chiunque voglia essere presente.
Il ritrovo è previsto presso il parcheggio della spiaggia di Masua, alle ore 9.30.
Il programma prevede un piccolo trekking in cui si percorrerà il tratto iniziale del famoso sentiero fino ad arrivare al punto panoramico sul Pan di Zucchero dove, l’anno scorso, è stato piantato un ginepro e posata una targa in  ricordo di questa tragedia che ha colpito tutta la comunità.
Rendono bene le parole scritte da Paolo Soletta, uno degli amici di Verde Azzurro Pan di Zucchero che hanno anche partecipato alle ricerche del ragazzo in quel mese di settembre del 2024: «Abbiamo fatto chilometri con Stefano Vascotto, Giuseppe Fonnesu Floris e Fabio Ravot sotto il sole, soffrendo lo stesso incredibile caldo nelle stesse ore, chiamandolo a squarciagola nel buio, cercando informazioni e punti gps dai fratelli e dalle forze dell’ordine, allertando altri camminatori, volando col drone.
Sapevamo che non avremmo risolto niente ma salire lassù è stato per noi un imperativo morale perché le montagne le frequentiamo e a volte ci sentiamo soli. Ieri, dopo un mese, grazie all’intraprendenza dei miei compagni, siamo tornati tutti e quattro sul sentiero con altri amici, Ugo Cocco con Giuliana e Mario Musa, e abbiamo piantato un giovane ginepro in ricordo di quel povero ragazzo ma soprattutto per ricordare a noi stessi e ai tanti camminatori che passano di lì a non sottovalutare mai i segnali di stanchezza e di pericolo».

E’ stato ufficializzato un altro innesto di peso nell’organico dell’Atletico Masainas, in vista del prossimo girone B del campionato di Prima Categoria: l’attaccante Michele Suella. Classe 1995, attaccante di grande esperienza e qualità, Michele Suella è cresciuto nel Cagliari Calcio e ha vestito le maglie di Selargius, Iglesias, Monastir, Samassi, Guspini, Villacidrese, Villamassargia, Uta. Per la squadra di Fabio Tinti si tratta di un importantissimo che accresce le potenzialità offensive di una squadra che punta al ritorno in Promozione regionale.

Mancano ormai pochi giorni all’avvio del percorso di “Orme d’ombra”. L’artivista Rosalba Castelli, da anni impegnata con l’associazione Artemixia e con il progetto Rosso Indelebile nella sensibilizzazione contro le discriminazioni, la violenza di genere e le violenze verso le persone LGBTQIPA+, è pronta a muovere i primi passi di questo cammino in terra sarda.
Il percorso prenderà avvio il 6 settembre, alle ore 19.00, con un evento di presentazione pubblica presso l’Anfiteatro di Arbus, insieme all’assessora alle Politiche Sociali Toniella Raccis, all’assessore del Turismo William Collu e rappresentanti di Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara, Alma Escursioni, Angeli nel Cuore, GAL Linas Campidano, Associazione Cammino 100 Torri. La partenza ufficiale è prevista per domenica 7 settembre alle ore 8.30 da Montevecchio, piazzetta delle Cernitrici.
Il cammino proseguirà lungo il Cammino Minerario di Santa Barbara – dedicato alla santa protettrice dei minatori, martire e vittima di violenza – per poi innestarsi nel Cammino delle 100 Torri, che abbraccia l’intero perimetro della Sardegna. Un itinerario suggestivo che diventerà occasione di riflessione, divulgazione e coinvolgimento delle comunità locali. Il percorso toccherà 100 Comuni e 105 torri: in ciascuna, Rosalba Castelli deporrà un nastro ricamato a mano dalle donne detenute del carcere Lorusso e Cotugno di Torino. Su ogni nastro è inciso un nome, un cognome, una vita spezzata dal femminicidio. Dalla morte di Giulia Cecchettin a oggi i nomi sono già 170.
In una società che ancora poggia su basi patriarcali, le donne diventano troppo spesso bersagli di un potere che si manifesta con la forza. Vite spezzate da un desiderio di controllo e possesso che affonda le radici nella cultura, nei ruoli di genere, nell’incapacità relazionale e in quella violenza sommersa che alimenta quella visibile.
Il cammino non sarà solo trekking: in ogni tappa Rosalba Castelli aprirà spazi di dialogo con la società civile attraverso incontri, azioni rituali e artistiche, passi condivisi e momenti di riflessione. La partenza del 7 settembre alle 8.30 da Montevecchio, con ritrovo in piazzetta delle Cernitrici, sarà una camminata di comunità che aprirà i primi 2 km dei 1.284 totali, con un invito rivolto alle cittadine e ai cittadini di Arbus e Guspini lungo il Sentiero delle Cernitrici. È stato scelto questo tracciato perché dedicato alle undici donne e bambine che persero la vita nella tragedia della miniera Atzuni il 4 maggio 1871, simbolo delle durissime condizioni di sfruttamento del lavoro femminile e minorile nelle miniere sarde tra Ottocento e Novecento. In loro memoria verranno deposti undici nastri con i nomi e i cognomi delle vittime. All’iniziativa parteciperanno le assessore Sara Vacca di Arbus e Francesca Tuveri di Guspini, la scrittrice Iride Peis e associazioni locali come X Conoscere X Fare.
Il cammino proseguirà verso Piscinas e quindi in direzione sud. Il 10 settembre alle ore 19.00, a Buggerru, con la partecipazione dell’assessora alla Cultura Simona Spada, Fidapa Sulcis Iglesiente e associazioni locali e si terrà una camminata comunitaria lungo un altro Sentiero delle Cernitrici, con partenza da via Nanni Frau e conclusione al monumento in piazza, dove verranno deposti quattro nastri dedicati alle vittime della tragedia del 18 marzo 1913.
La mattina dell’11 settembre a Cala Domestica Rosalba incontrerà la prima torre e inviterà le persone presenti a deporre il primo nastro, quello con il nome di Meena Kumari, uccisa dal marito a Salsomaggiore Terme il 28 novembre 2023: la prima donna uccisa dopo la morte di Giulia Cecchettin. Iglesias incontrerà il progetto Orme d’ombra il 13 settembre, con un trekking urbano aperto alla cittadinanza che attraverserà le vie della città fino alla chiesa del Buon Cammino, dove verrà consegnato alle monache clarisse il nastro di Santa Barbara, e successivamente all’associazione Circhiola (Domusnovas) il nastro dedicato a Grazia Raccis. In tale occasione sarà presente anche la poetessa Bice Flores che ha dedicato i suoi versi proprio a Grazia Raccis. L’associazione Domusnovas inoltre porterà il nastro nella piazza che verrà dedicata alla giovane diciassettenne uccisa e stuprata dal cugino nel 1895.

Con l’inizio dell’anno scolastico, il cammino entrerà anche nelle aule: incontri dedicati a studentesse, studenti e docenti permetteranno di approfondire i temi della parità e della prevenzione della violenza di genere.
A novembre, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, il percorso si concluderà con il rientro a Torino. Seguiranno due momenti conclusivi: a dicembre, con l’inaugurazione di un’installazione a Torino, e nel 2026, con la realizzazione di una nuova installazione permanente in Sardegna. Entrambe saranno segni visibili dell’impegno assunto per ricordare le vittime di ieri e di oggi e per prevenire e contrastare la violenza di domani.
Il progetto si avvale di numerosi e prestigiosi patrocini, partnership e collaborazioni, che coinvolgono enti e associazioni sia piemontesi sia sardi.

 

Il PLUS del Comune di Iglesias ha avviato, con scadenza il 30 settembre 2025, le selezioni per Includis 2024. L’iniziativa, promossa dalla Regione Sardegna e co-finanziata dal Fondo Sociale Europeo Plus (PR FSE+ 2021-2027), nasce per promuovere l’inclusione sociale e lavorativa delle persone con disabilità. Il programma sarà illustrato nei dettagli in una conferenza stampa il 9 settembre 2025 alle ore 16,00 presso la sala riunioni di via Argentaria, Iglesias.
“Con il progetto Includis — afferma Angela Scarpa, Assessora alle Politiche sociali del Comune di Iglesias — offriamo a persone con disabilità non solo un tirocinio, ma un percorso di reale inclusione. Vogliamo creare opportunità concrete di autonomia valorizzando le competenze di ciascuno. È un impegno che portiamo avanti con la Regione Sardegna, con tutti i Comuni del distretto e i diversi partner, per costruire una comunità che non lascia indietro nessuno.”
Il progetto Includis, quest’anno, prevede la realizzazione di 40 tirocini, della durata minima di 8 mesi sino a un massimo di 12 mesi, rivolti a persone non occupate, compresi i minori che abbiano assolto l’obbligo scolastico, che rispettino determinati requisiti. Possono infatti presentare domanda tutte le persone, residenti nei Comuni dell’intero distretto, in condizione di:
– fragilità psichica o nello spettro autistico, in carico ai Centri di Salute Mentale e Dipendenze (SERD) o alla UONPIA (Unità Operativa di Neuropsichiatria Infantile);
– disabilità intellettiva o psichica in carico ai servizi sociali o sociosanitari;
– disabilità riconosciute dall’articolo 3 della legge 104/92.
Una commissione costituita da operatori professionali dei servizi procederà all’individuazione dei tirocinanti, attraverso tre fasi.
La prima consiste nell’accesso e nella presa in carico del destinatario, attraverso colloqui individuali in cui è contemplato il coinvolgimento e la sensibilizzazione del nucleo familiare, con l’obiettivo di raccogliere tutti i dati utili alla creazione di un progetto il più possibile personalizzato.
La fase successiva è quella dell’orientamento specialistico, che si concretizza in colloqui individuali finalizzati alla comprensione dell’esperienza di vita e delle competenze potenziali ed espresse del candidato, al fine di individuare dei percorsi che gli siano maggiormente allineati e rispondenti alle sue esigenze e caratteristiche.
La terza e ultima fase è quella del tirocinio di orientamento, formazione e inserimento, che avviene nel rispetto delle Linee Guida dei Tirocini di orientamento, Formazione e inserimento/reinserimento finalizzati all’inclusione sociale, all’autonomia delle persone e
alla riabilitazione, approvate con Delibera di Giunta Regionale 34/20 del 7 luglio 2015.
Ciascun tirocinio prevede un impegno settimanale di almeno 20 ore e un’indennità mensile di 500 euro.
Allo scopo di garantire una partecipazione protetta, i percorsi socio-lavorativi Includis si svolgono in maniera personalizzata e multiprofessionale: il coinvolgimento diretto della persona destinataria è imprescindibile.

Sono 5.870 le denunce di infortunio sul lavoro ricevute dall’Inail da gennaio a giugno 2025 in Sardegna, 70 in più rispetto allo stesso periodo del 2024, sette le vittime. Solo a giugno sono state registrate 961 denunce di infortunio sia a lavoro che in itinere. Il settore più colpito è quello dell’industria e dei servizi (di cui fanno parte manifattura, edilizia, ma anche ristorazione, sanità), con 4.227 infortuni. Sono i dati riportati dalla statistica Inail aggiornata al 30 giugno scorso.

«E’ un numero troppo elevato – denuncia la UIL Sardegna -. Si deve investire molto di più su prevenzione e formazione.»

L’allarme arriva alla vigilia dell’anniversario dell’eccidio di Buggerru e del patto siglato lo scorso anno tra sindacati e Regione proprio sugli infortuni sul lavoro. Un patto che al momento è rimasto solo sulla carta, come dimostrato dalla mancata previsione nell’assestamento di bilancio regionale delle risorse. L’accordo prevedeva, tra le altre cose, azioni per promuovere la sicurezza sul lavoro in Sardegna puntando su prevenzione, formazione e controllo.

«L’articolo 5 del patto – ricorda la segretaria generale della UIL Sardegna, Fulvia Murru – prevedeva il finanziamento triennale delle varie attività, ma non è stato fatto nulla salvo che ‘dimenticare’ le risorse per attuarlo. Scriverò alla presidente Alessandra Todde. Chiederemo un incontro urgente e l’apertura di un tavolo permanente sul tema infortuni sul lavoro.»

Secondo Fulvia Murru bisogna assolutamente investire sulla sicurezza: «Non può essere sottovalutataevidenzia la segretaria della UIL – servono controlli ma non solo. L’azione pubblica e imprenditoriale deve puntare di più sulla prevenzione e la formazione dei lavoratori. Servono interventi mirati».

Per la segretaria generale della UIL è necessario penalizzare le aziende che non rispettano le norme sulla sicurezza: «Devono essere escluse dal mondo del lavoroconclude Fulvia Murru -. Solo puntando di più su controlli, sicurezza, formazione e prevenzione si ridurrà il numero di morti e infortuni sul lavoro e non saremo costretti a leggere costantemente un bollettino di guerra».

 

Guido Coraddu torna venerdì 5 settembre ore 21.00 con un concerto per piano solo nella Piazza del Nuraghe di Sant’Anna Arresi, in occasione della posa della targa che il Comune ha voluto dedicare alla figura di Basilio Sulis, ideatore e direttore artistico del festival “Ai Confini Tra Sardegna e Jazz” dal 1985 al 2020. Guido Coraddu proporrà al pianoforte le sue riletture delle musiche di alcuni dei protagonisti del jazz sardo che hanno avuto un profondo rapporto con il festival di Sant’Anna Arresi.

Per Guido Coraddu questo ritorno a Sant’Anna Arresi rappresenta un momento carico di emozione e memoria. «Quella piazza custodisce ricordi indelebili di concerti straordinari – racconta – da Sun Ra (1989…) a John Zorn, da Chick Corea a Cecil Taylor fino a Butch Morris, per citarne alcuni. È lì che ho avuto l’opportunità di ascoltare i massimi esponenti del jazz internazionale e d’avanguardia, fino al giorno in cui io stesso mi sono trovato su quello stesso palco, immaginando di essere tra il pubblico.»

Il concerto di Guido Coraddu diventa così non solo un tributo musicale al jazz sardo, ma anche un riconoscimento al lavoro di Sulis, al suo ruolo di scopritore di nuovi talenti perché non solo la sua inesauribile cultura musicale lo portava ad esplorare le tendenze d’avanguardia del jazz internazionale, ma anche a rivolgere la sua curiosità su quel che si muoveva in ambito regionale, e a trovare il modo di inserire – da pari a pari – artisti locali e nomi celeberrimi nella stessa serata, con abbinamenti ragionati e mai casuali.

Basilio Sulis ha realizzato un miracolo: lui che non era un musicista si è rivelato essere un brillante e acuto direttore artistico, oltre che un efficiente amministratore capace di lottare per mantenere in piedi, con dignità e caparbietà, un presidio culturale d’eccellenza in una terra storicamente deprivata delle sue risorse.

Insegnanti, educatori, pedagogisti, madri, padri, ma soprattutto una moltitudine di bambine e bambini hanno animato e colorato piazza XX settembre e le Case a Corte di Guspini per la XIII edizione del Festival Bimbi a Bordo. Con grande soddisfazione, l’associazione culturale InCoro annuncia il bilancio estremamente positivo dell’evento, che si è concluso dopo cinque giornate intense e ricche di attività. Il Festival, tenutosi dal 29 al 31 agosto, con due anteprime il 27 e 28, si è rivelato un successo di pubblico e partecipazione, superando ogni aspettativa e confermando il valore di un’iniziativa culturale dedicata all’infanzia e alla formazione.

Le cinque serate in cui si sono alteranti sul palco attori, musicisti, attivisti e poeti, hanno visto la partecipazione entusiasta di circa 1200 spettatori, mentre l’offerta formativa, curata con attenzione dai direttori scientifici Martino Negri e Francesco Cappa, ha coinvolto, nel fine settimana, un totale di 1.300 partecipanti certificati tra adulti e bambini. In particolare, sono stati realizzati 8 laboratori di formazione per adulti, frutto anche degli accordi di rete tra istituti scolastici e il Festival, e 76 laboratori dedicati ai più piccoli che spaziavano dall’illustrazione, alla narrazione, dalla musicoterapia, alla lettura fino all’arteterapia. L’impatto positivo dell’evento si riflette anche nei dati dell’ospitalità, con 60 posti letto occupati che hanno generato un indotto significativo per il territorio. Questo risultato sottolinea come gli investimenti nella cultura non solo elevino la qualità della persona e della società, ma generino anche un valore economico ormai evidente. Un ruolo fondamentale è stato giocato dagli oltre 100 volontari che hanno supportato l’organizzazione, tra cui, per la prima volta, 17 tra ragazze e ragazzi provenienti da tutto il mondo e ospitati in Italia per il progetto di Intercultura Italia, che si sono messi a completa disposizione dell’organizzazione.

Soddisfazione per gli organizzatori dell’associazione InCoro: «Ciò che ha sempre contraddistinto la Festa BaB, come amiamo chiamarla, è la cura della relazione, per creare e restituire un senso di comunità. Quando un evento è capace di costruire ponti, di unire e avvicinare le persone di una comunità significa che si stanno superando i limiti del micro-evento per dar corpo a qualcosa di più importante. Come associazione siamo pronti a continuare a nutrire questo seme, per fare germogliare dei rapporti duraturi, per portare una cultura di bellezza e la bellezza della cultura a quante più persone possibile».

Sinistra Futura annuncia ufficialmente la nascita del nuovo circolo territoriale a Fluminimaggiore, dedicato alla memoria e all’eredità politica di Enrico Berlinguer, punto di riferimento imprescindibile della Sinistra.
A guidare il circolo sarà Paolo Marras, profondo conoscitore della tradizione comunista italiana e attivista di lungo corso. Paolo Marras, già segretario per tutti gli anni ’80 della sezione “Gramsci” di Fluminimaggiore e organizzatore di ben 17 edizioni della Festa dell’Unità, rappresenta un legame diretto con la scuola politica berlingueriana.
L’obiettivo di Marras e di Sinistra Futura è: «Tornare a parlare con il territorio, ascoltare i bisogni reali delle persone, riallacciare il filo con quelle aspirazioni profonde di giustizia, uguaglianza e partecipazione che erano il cuore pulsante del Partito Comunista Italiano». Ricominciare da lì, con lo stesso spirito, ma guardando al futuro.
Con molti anni di esperienza e immensa passione, Marras sceglie di rimettersi in gioco, aprendo le porte del nuovo circolo a chiunque voglia condividere questo cammino politico. L’invito è rivolto a tutte e tutti: giovani, lavoratori, disoccupati, pensionati, studenti, militanti storici e nuove energie, affinché insieme si possa far crescere rapidamente una comunità attiva e consapevole.
Il circolo “Enrico Berlinguer” sarà fucina di idee e progetti concreti per Fluminimaggiore e per il Sulcis Iglesiente, e un punto di riferimento per chi crede che un’altra società sia ancora possibile.

Il primo derby stagionale tra Carbonia e Iglesias, ieri pomeriggio al Comunale di Narcao, è terminato in parità 1 a 1, il passaggio ai quarti di finale si deciderà domenica 7 settembre a Iglesias. Il Carbonia di Graziano Mannu è sceso in campo con la migliore formazione possibile in questo avvio di stagione, con Adama Coulibaly e Costantino Chidichimo, in leggero ritardo di condizione rispetto ai compagni, inizialmente in panchina, e i nuovi arrivati Mario Artese e Rosario Gurzeni fuoriquota. Giampaolo Murru ha dovuto fare a meno degli infortunati Nicolas Capellino e Vincent Di Stefano e ha proposto un undici con tre fuoriquota, gli ex Mauro Abbruzzi e Mirko Fidanza e il portiere Fabio Slavica, l’ultimo arrivato (il portiere “over” Vincenzo Riccio non è stato convocato).

Al fischio d’inizio, davanti ad una tribuna piena (circa 250 spettatori), il Carbonia ha spinto subito sull’acceleratore e ha impiegato solo due minuti per sbloccare il risultato. L’azione si è sviluppata sulla fascia sinistra, Mario Artese (2007) s’è liberato del pari età Mirko Fidanza, è entrato in area e ha servito un pallone d’oro davanti alla porta iglesiente, sul quale s’è avventato Andrea Porcheddu, toccando agevolmente in rete. Per il trequartista oristanese è stato il miglior ritorno possibile, dopo la stagione vissuta a Ossi.

    

L’Iglesias ha accusato il colpo del goal subito a freddo e il Carbonia ha cercato di approfittarne, mostrato buona padronanza in mezzo al campo e un gioco arioso sulle fasce. Il secondo goal è arrivato ma è stato annullato giustamente per la posizione di fuorigioco di Lorenzo Melis che ha toccato il pallone già destinato in rete dopo il tocco di Tomas Pavone che, viceversa, si trovava in posizione regolare.

Con il passare dei minuti l’Iglesias ha cercato di reagire, con un ispirato Fabrizio Alvarenga, senza impensierire Maurizio Floris. E proprio in uno scontro con il portiere biancoblù, s’è infortunato l’ex Ayrton Hundt, che è riuscito a tornare il campo dopo alcuni minuti di pausa per le cure del caso (ha dovuto poi lasciare il campo nella ripresa).

Poco prima del riposo è andato ko un altro ex, Fabio Mastino, che ha riportato una forte botta al viso che ne ha annebbiato la vista ed è stato sostituito ad inizio ripresa. Le squadre sono andate al riposo con il Carbonia avanti 1 a 0.

Nel secondo tempo la “musica” è completamente cambiata, l’Iglesias ha preso in mano le redini del gioco e non le ha più lasciate. Il Carbonia si è abbassato molto, più per merito dell’Iglesias che per scelta, e si è difeso con qualche affanno, anche perché l’Iglesias ha fatto sue quasi tutte le seconde palle.

 

L’Iglesias ha sentito la mancanza di una seconda punta a fianco del brasiliano Joel Salvi Costa e più volte è mancata nella finalizzazione delle occasioni create e quando Graziano Mannu ha inserito Adama Coulibaly al posto di Tomas Pavone (autore di un ottimo primo tempo), ha rischiato di subire il secondo goal che probabilmente avrebbe chiuso la partita, su una imperiosa sgroppata dell’attaccante francese, conclusa con un tiro che ha sfiorato il palo della porta iglesiente a portiere battuto.

Scampato il pericolo, l’Iglesias ha ripreso a costruire gioco e all’82’ ha trovato il meritato pareggio con Mirko Fidanza che s’è fatto perdonare la marcatura leggera su Mario Artese nell’azione che ha portato al goal del Carbonia, facendosi trovare pronto a ribattere in rete una respinta di Maurizio Floris sulla conclusione centrale di Fabricio Alvarenga.

 

Nel finale l’Iglesias ha cercato anche il goal della vittoria e il Carbonia ci ha provato ancora con Adama Coulibaly ma il risultato non è più cambiato.

Il risultato di parità, alla fine, è stato accolto positivamente da entrambe le squadre che si giocheranno la qualificazione ai quarti di finale della Coppa Italia, domenica prossima, a Iglesias.

Giampaolo Cirronis

 

 

 

 

 

Torna l’appuntamento con il Festival letterario indipendente di Sant’Antioco “Aperitivo con l‘autore”, giunto alla seconda edizione. Organizzato dal Comune di Sant’Antioco e curato dall’associazione “Il club di Jane Austen Sardegna – Circolo Letterario Femminile”, il festival propone cinque appuntamenti tra settembre e ottobre, portando nell’isola di Sant’Antioco altrettanti autori e autrici. La formula è quella collaudata lo scorso anno: la suggestione e l’atmosfera del cuore del centro storico, piazza De Gasperi, ai piedi del Palazzo del Capitolo e della biblioteca comunale, per imperdibili incontri con l’autore immersi tra cultura e promozione della lettura. Ogni serata sarà accompagnata da un aperitivo che dialoga con i temi dell’incontro: sapori scelti come frammenti di racconto, profumi che riempiono l’aria, piccoli assaggi che diventano parte del tempo condiviso.

Si parte lunedì 8 settembre, alle 19.30, con Simone Tempia, già apprezzato nell’edizione d’esordio del festival, che quest’anno porta il suo celebre “Vita con Lloyd”. Seguiranno Cristina Caboni (15 settembre), Piergiorgio Pulixi (23 settembre), Bibbiana Cau (29 settembre) e, chiuderà la seconda edizione, Franco Arminio (25 ottobre).

«Con la seconda edizione di “Aperitivo con l’Autore”commenta l’assessore della Cultura Luca Mereuvogliamo offrire alla nostra comunità e al territorio non solo un’occasione per incontrare alcuni degli autori più conosciuti, ma anche un momento di condivisione, confronto e ascolto. È un invito a vivere la bellezza delle parole assieme al piacere dello stare in compagnia in maniera conviviale. E la scelta di Piazza De Gasperi, dove insiste la biblioteca comunale, non è certamente casuale: vogliamo che uno spazio pubblico diventi un vero e proprio luogo di cultura, aperto e accessibile a tutti. “Aperitivo con l’Autore” è un festival letterario indipendente perché interamente dedicato ai libri e alla letteratura senza deviazioni verso altri ambiti: un programma che mette al centro i libri, i racconti e le parole degli autori senza filtri né mediazioni, per valorizzare la scrittura nella sua forma più autentica. Crediamo che iniziative come questa possano rafforzare il legame tra cittadini, autori e territorio, trasformando un semplice incontro in un’esperienza culturale condivisa.»

«Abbiamo confermato un’iniziativa culturale letteraria che connota Sant’Antioco quale luogo di attrazione capace di garantire un’offerta che sa spaziare nei diversi ambiti dell’intrattenimento, compreso, appunto, quello letterario, qui coniugato con la possibilità di degustare un aperitivo. Gli autori selezionati, tutti affermati e noti al grande pubblico, sapranno allietare le serate di questo prolungamento di stagione estiva – aggiunge il sindaco, Ignazio Locci -. Questo progetto si inserisce nel solco di quelli già avviati verso la promozione attiva della lettura, come “Biblioteca Diffusa”, senza dimenticare gli investimenti che hanno reso la biblioteca comunale più ricca, moderna e accogliente. Invito tutti alla partecipazione e ringrazio l’associazione “Il club di Jane Austen Sardegna” per la cura appassionata del festival.»