24 December, 2025

E’ arrivato in Italia con gli ultimi sbarchi avvenuti nei giorni scorsi nelle coste del Sud Sardegna, nonostante fosse dotato di provvedimento di respingimento dal territorio nazionale datato gennaio 2020.

È per questo che un uomo di nazionalità algerina, di 33anni, è stato arrestato dagli investigatori della Squadra Mobile, essendo rientrato nel territorio nazionale prima dei tre anni previsti dalla legge.

Grazie agli accertamenti dei poliziotti dell’Ufficio Immigrazione e della Polizia Scientifica l’algerino, compiuti presso il Compendio dell’Ex Scuola Penitenziaria di Monastir, dove, in costanza del periodo osservazione sanitaria, è stato sottoposto alle procedure di identificazione mediante foto segnalamento e rilievi dattiloscopici, gli investigatori hanno accertato la violazione per la quale è stato arrestato, convalidato dal Tribunale di Cagliari che lo ha condannato a 5 mesi e 20 giorni di reclusione, con nullaosta all’espulsione che verrà effettuata al termine delle procedure.

I dati sull’aumento dei decessi in Sardegna nel 2020 preoccupano perché la nostra Regione ha la percentuale più alta di aumento per cause non attribuite al Covid (65%), e questo nonostante la percentuale totale di aumento di decessi sia tra quelle a due cifre tra le regioni italiane. A cosa attribuire questo marcato aumento di morti COVID? Forse è l’effetto di una più marcata paralisi del sistema sanitario e di una conseguente assenza di prestazioni sanitarie fondamentali. È quanto emerge da uno studio di ACLI Salute Sardegna, l’associazione promossa dalle ACLI che si occupa di sanità e sociale, sulla base di un’analisi dello IARES, l’Istituto di ricerca sociale delle Acli sarde. Sono 18.853 i sardi deceduti nel 2020 contro la media di 16.836 nel quinquennio precedente (17.003 nel 2019). Si tratta di 2.158 sardi in più nel 2020 rispetto alla media del quinquennio 2015-2019, 1.850 in più rispetto all’anno precedente: dati che triplicano i decessi dichiarati per causa Covid che, nel comunicato ufficiale della Regione Sardegna al 31 dicembre 2020, risultano 747. Si tratta della percentuale più bassa in Italia: nelle altre regioni infatti l’aumento dei decessi tende ad avvicinarsi maggiormente ai numeri di decessi per Covid.

«Si tratta – afferma Franco Marras, presidente delle ACLI  di oltre 1.400 sardi deceduti per cause non attribuite al Covid ma che, in qualche modo, ne potrebbero essere l’effetto indiretto. Centinaia di persone che potrebbero non avere ricevuto le prestazioni sanitarie necessarie per una prevenzione precoce o una terapia indispensabile dal sistema sanitario regionale, in gran parte impegnato nella lotta alla pandemia o paralizzato senza essere in grado di fornire i servizi essenziali.»

Una storia che non si ferma se è vero che al 30 marzo 2021, i decessi dichiarati Covid sono 1.233, cresciuti, dunque, di quasi 500 unità in soli tre mesi. La Sardegna presenta una percentuale di decessi per Covid (12,8% del totale) in linea con le regioni più colpite, ma ha anche la percentuale più alta di aumento dei decessi non legata al Covid (65%).

«Da tempo la nostra associazione che tutela gli anziani, la FAP, così come gli sportelli di ACLI Salute, denunciano la carenza di servizi sanitari pubblici fondamentali e le lunghissime e inaccettabili liste d’attesa, con sedute chirurgiche, visite e diagnostica rinviate sine die. Una disattenzione che la corte dei conti ha denunciato il 24 febbraio scorso già per il 2019, ben prima del tracollo dei servizi dovuto alla pandemia. Inoltre, ci vengono segnalati casi eclatanti come quello dell’unica camera iperbarica (privata) nell’isola aperta alle prestazioni sanitarie e funzionante mentre il sistema pubblico tiene chiuse, o con prestazioni minime, quelle pubbliche. L’assenza di prestazioni sanitarie fondamentali – come possono dimostrare i dati sulla mortalità – sono evidenti e dovrebbero essere di interesse più generale, perché oltre alla vaccinazione delle persone ci sono anche le attività ordinarie da mantenere a pieno regime.»

Gli sviluppi degli accertamenti relativi ad un sinistro stradale verificatosi lo scorso 19 marzo in località “Bindua”, hanno portato i carabinieri di Iglesias a denunciare a piede libero per guida in stato di ebbrezza un 46enne di Gonnesa che, a causa delle lesioni riportate, era stato condotto all’ospedale “Sirai” di Carbonia. Come previsto per legge in queste circostanze, nell’immediatezza dell’accesso in ospedale, egli era stato sottoposto ad accertamenti sanitari finalizzati all’individuazione di eventuali sostanze alcoliche o psicotrope contenute nel sangue. Tali esiti, pervenuti oggi, hanno rivelato un tasso alcolico di 2,17 g/l. I documenti di guida e di circolazione dell’uomo erano già stati già ritirati quel giorno dai carabinieri intervenuti sul posto.

Questa mattina i carabinieri di Villacidro hanno denunciato a piede libero per istigazione a delinquere, un 36enne disoccupato del luogo. L’uomo, nella giornata di ieri, aveva diffuso un videomessaggio sui più importanti social network, che ha avuto subito una grande diffusione nella cittadina del Medio Campidano, con il quale incitava i destinatari delle proprie esortazioni ad assembrarsi nelle piazze e nelle località turistiche del territorio, invitandoli espressamente a violare le normative per il contenimento della pandemia e ad opporsi con la forza ad eventuali interventi delle forze dell’ordine. Lo smartphone utilizzato per commettere il reato è stato sottoposto a sequestro probatorio penale dai carabinieri, su di esso verranno trovati i riscontri all’attività svolta dall’uomo, peraltro già ben dimostrata, che comunque non ha prodotto significativi sintomi di adesione.

Sono 328 i nuovi casi di positività al Covid-19 accertati nelle ultime 24 ore in Sardegna, su 4.647 test eseguiti (7,05%). Salgono a 46.655 i casi dall’inizio dell’emergenza. In totale sono stati eseguiti 1.023.789 tamponi.
Si registra 1 nuovo decesso (1.241 in tutto). Sono 255 i pazienti attualmente ricoverati in ospedale in reparti non intensivi (+11), 38 (+3) i pazienti in terapia intensiva. Le persone in isolamento domiciliare sono 14.996. I guariti sono complessivamente 30.113 (+69), mentre le persone dichiarate guarite clinicamente nell’Isola sono attualmente 12.
Sul territorio, dei 46.655 casi positivi complessivamente accertati, 11.774 (+87) sono stati rilevati nella Città Metropolitana di Cagliari, 7.208 (+32) nel Sud Sardegna, 3.952 (+28) a Oristano, 9.199 (+61) a Nuoro, 14.522 (+120) a Sassari.

 

«Siamo soddisfatti di questo lavoro straordinario e complesso, che ci ha portato a costruire, tra le altre, una nuova idea di Porto. A seguito di oltre 200 riunioni, interlocuzioni con la Regione ed un impegno costante ed un ottimo lavoro di squadra tra lo staff dei tecnici guidati dall’architetto Alan Batzella e quello del geometra Enrico Murru, abbiamo raggiunto questo importante risultato.»
È soddisfatta la sindaca di Pula, Carla Medau, dopo che il Consiglio comunale ha approvato il Puc.
«Le nostre scelte erano ben precise – ha aggiunto la prima cittadina -: equità ed equilibrio nella valorizzazione del territorio che significa mettere i privati cittadini, gli imprenditori, i portatori di interesse in condizioni di cogliere le opportunità di queste trasformazioni urbanistiche in modo diffuso e concreto.»
Sono state individuate nuove aree di espansione residenziale e si è puntato sull’edilizia sociale.
Saranno tre le direttrici di sviluppo turistico: “Marina Santa Vittoria”, dove sarà realizzato porto turistico che può contenere 600 posti barca; il centro turistico sportivo, che sorgerà nella zona di Santa Margherita; il centro termale idroterapeutico che sarà realizzato all’ingresso della prima porta di accesso di Pula.
Sono previsti anche dei piani di riqualificazione delle lottizzazioni della costa pulese, i piani di risanamento delle aree compromesse e un piano urbanistico moderno.
Antonio Caria

Si è spento oggi, all’età di 80 anni, Ugo Freguja, unico superstite della tragedia del Fusina, il mercantile affondato al largo di Cala Vinagra, il 16 gennaio 1970. Morirono in 18. Ugo Freguja, il cameriere di bordo, nuotando per ore tra le onde altissime, riuscì a raggiungere sfinito la spiaggia deserta e venne ritrovato dopo due giorni da un anziano pastore che portava il suo gregge al pascolo, Antioco Grosso.

La storia dell’affondamento del Fusina è stata ricostruita 11 anni fa da Salvatore Borghero, Luigi Pellerano, Giambattista Repetto e Simone Repetto, nel libro “La tragedia del Fusina” che ho avuto il piacere di curare e pubblicare da editore, presentato anche a Chioggia il 6 marzo 2010. In quell’occasione, come anche nella prima presentazione, tenutasi a Carloforte davanti a 400 persone, Ugo Freguja, inevitabilmente, da unico testimone della tragedia, è stato al centro dell’attenzione di tutti, dei parenti delle vittime e di coloro che hanno vissuto con straordinaria partecipazione, soprattutto a Carloforte, le lunghe fasi delle ricerche di eventuali superstiti, purtroppo rimaste senza successo.

Da qualche anno Ugo Freguja era sofferente al cuore e recentemente aveva subito anche un intervento chirurgico. In un’intervista telefonica rilasciata a Simone Repetto lo scorso anno, in occasione del 50° della tragedia, spiegò di vivere comunque serenamente, tenendo sotto controllo i problemi cardiaci e di continuare a coltivare, con la moglie, la sua grande passione, il mare. Una passione che ha resistito anche all’esperienza drammatica che il 16 gennaio 1970, quando aveva 29 anni, gli fece perdere 18 compagni di viaggio.

Ciao Ugo

Giampaolo Cirronis

La sconfitta subita ieri a Nola ha frenato la corsa del Carbonia nella parte alta della classifica del girone G del campionato di serie D. Resta un pizzico di delusione, perché dopo essere andata due volte in vantaggio ed aver chiuso il primo tempo in vantaggio, la squadra di Marco Mariotti ha coltivato l’idea di una nuova impresa esterna che le avrebbe fatto avvicinare la quarta posizione della Nocerina a quota 41 (con 39 punti ed una partita in meno giocata rispetto alla squadra campana), ma la sconfitta va archiviata in piena serenità. Il campo, infatti, ha confermato la solidità di un gruppo che gioca a testa alta con tutti e ha tutte le carte in regola per arrivare fino in fondo, non tralasciando niente per arrivare il più in alto possibile, magari anche in “area playoff”.

Al di là del risultato e della classifica che ora la vede al sesto posto, nuovamente scavalcata dal Savoia, la squadra biancoblù ieri a Nola ha raggiunto un importantissimo risultato: si è messa alle spalle la sesta ed ultima trasferta stagionale in Campania, con un bilancio “eccellente”, al di là di ogni aspettativa iniziale: 3 vittorie (Giugliano, Afragolese e Gladiator) e 3 sconfitte (Nocerina, Savoia e Nola).

Le trasferte in Campania, su campi “caldissimi”, sono da sempre ricche di insidie, quest’anno “limitate” dalla pandemia e dall’obbligo di giocare le partite a porte chiuse. Averle archiviate con 9 punti su 18 rappresenta un risultato assolutamente straordinario!

Giampaolo Cirronis

Si è tenuto il primo tavolo di coordinamento del progetto di cooperazione europea “Accorciamo le distanze”, che vede il GAL Sulcis Iglesiente capofila di un partenariato internazionale composto da diversi Gruppi di azione locale sia delle aree rurali (i GAL) che delle aree costiere (i FLAG), in un incontro di tipicità e filiere tra terra e mare.
Il progetto punta a dare un respiro internazionale alle peculiarità ed eccellenze locali dei territori coinvolti, in un gemellaggio tra isole: la Sardegna (Regione autonoma italiana, seconda isola del Mediterraneo, che si trova a circa 10 km dalla Corsica e 200 dalla penisola italiana e dalle coste tunisine) e le Azzorre (Regione autonoma portoghese, arcipelago di origine vulcanica situato nell’oceano Atlantico settentrionale che dista dalla costa continentale circa 1.500 km. L’arcipelago è composto da 9 isole principali, ha una superficie totale di circa 10 volte inferiore rispetto alla Sardegna e una popolazione pari a circa un sesto di quella sarda).
L’obiettivo del progetto è promuovere i territori coinvolti, utilizzando le produzioni tipiche locali come strumento per raccontarli e valorizzarli.

«Attraverso il progettoracconta il presidente del GAL Cristoforo Luciano Piras si punta a far confrontare due realtà relativamente lontane dal punto di vista geografico ma con molti punti in comune. Alcuni dei nostri punti di forza possono essere d’ispirazione ad altri territori per affrontare delle loro debolezze e per contro le loro eccellenze possono aiutare noi a migliorarci.
Le produzioni tipiche siano esse agroalimentari, artigianali o culturali in generale, possono diventare dei veri e propri ambasciatori dei territori.»
L’evento di mercoledì 31 marzo è stato il primo tavolo di coordinamento internazionale del progetto: si sarebbe dovuto svolgere nell’isola di Pico, nelle Azzorre, ma a causa della pandemia si è svolto online, con coordinamento da Masainas, alla presenza di circa 40 rappresentanti dei gruppi partner del progetto.
«Saremmo stati felici di incontrarci di personaspiega la direttrice del GAL Nicoletta Pirascome abbiamo fatto due anni fa quando abbiamo costruito il progetto a Lisbona, ma abbiamo fatto di necessità virtù: abbiamo costruito un incontro online basato sull’interazione e il confronto, lavorando nelle settimane precedenti su una presentazione collettiva dei territori e durante questo primo tavolo di lavoro ogni partner ci ha accompagnato in un viaggio virtuale nella propria terra raccontandone caratteristiche, prodotti e tipicità.»
Da qui al 2022 si lavorerà sia a livello locale che a livello internazionale coinvolgendo gli attori dei singoli territori in un percorso di crescita e confronto che punta ad arrivare – attraverso anche la creazione di una carta dei princìpi e un catalogo di buone pratiche – alla creazione di un format di evento che promuova i territori attraverso e insieme ai loro prodotti tipici e ai produttori locali. Non un semplice mercato di vendita, ma un vero e proprio momento di incontro agroalimentare, enogastronomico e culturale. La realizzazione di un prototipo di questo evento è in programma sia in Sardegna che nelle Azzorre per la conclusione del progetto.
«Sono veramente orgogliosochiosa il presidente che il nostro GAL faccia da sempre della cooperazione una sua bandiera: il nome “Accorciamo le distanze” è nato circa tre anni fa ma mai come oggi ci sembra attuale puntare ad avvicinare territori che si trovano a migliaia di chilometri di distanza, ma anche territori della stessa regione, che dalla cooperazione e dalla collaborazione reciproca non possono che trarre occasione di apprendimento reciproco, confronto e crescita.»

Scheda progetto
13 partner, di cui 10 sardi e 3 delle isole portoghesi delle Azzorre
Sardegna
● GAL Sulcis Iglesiente Capoterra e Campidano di Cagliari (Capofila)
● GAL Marmilla
● GAL Ogliastra
● GAL Linas Campidano
● GAL Nuorese Baronia
● GAL Sinis
● FLAG Sardegna Sud Occidentale
● FLAG Pescando
● FLAG Nord Sardegna
● FLAG Sardegna Orientale
Azzorre
● GAL Grater
● GAL Adeliaçor
● GAL Arde
Importo totale progetto: 674.113,24 €

Un disoccupato 43enne di San Giovanni Suergiu è stato denunciato a piede libero dai carabinieri della stazione di Carbonia, indiziato del reato di produzione, traffico e detenzione illecita di sostanza stupefacente, ai fini di spaccio. Nella tarda mattinata, sottoponendolo a perquisizione domiciliare, i militari hanno rinvenuto all’interno della sua camera da letto le seguenti sostanze stupefacenti detenute senza alcuna prescrizione medica: 106 pastiglie di quetiapina (psicofarmaco antidepressivo) e 7 boccette di metadone cloridrato. 

Quanto rinvenuto è stato sequestrato, assunto in carico e custodito presso idoneo locale a disposizione dell’Autorità Giudiziaria per eventuali successive analisi di laboratorio.