21 December, 2025

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Da martedì 21 aprile, presso i plessi scolastici dell’Istituto Comprensivo Pietro Allori in via Roma, via Crispi e via Isonzo, a Iglesias, verrà consegnato il primo lotto degli arredi scolastici acquistati grazie al bando regionale Iscol@.
La consegna proseguirà fino a venerdì 24 aprile, e rappresenterà la prima parte degli interventi finanziati dalla Regione Sardegna con un importo di 795.000,00 euro, stanziati per l’acquisto di materiale di arredo destinato alle scuole del comune di Iglesias, come nuovi banchi modulari, sedie ergonomiche e attrezzature multimediali adattabili alle esigenze didattiche di docenti e studenti.
Successivamente, le consegne dei materiali di arredo riguarderanno gli Istituti Comprensivi Nivola ed Eleonora d’Arborea.

«Stiamo creando le migliori condizioni per rafforzare il diritto allo studio – ha detto il sindaco, Mauro Usai – e per preparare nel miglior modo possibile il rientro a scuola dei nostri ragazzi.»

Soddisfazione espressa anche dall’assessore della Pubblica istruzione, Alessandro Lorefice, che ha spiegato come «l’’attività amministrativa non si sia fermata in questo momento di emergenza. Malgrado la chiusura delle scuole si è proceduto ad utilizzare le risorse disponibili per assicurare agli studenti e alle loro famiglie strutture più adeguate, per un servizio scolastico di qualità».

L’assessore dei Lavori pubblici Vito Didaci, il cui Assessorato ha collaborato all’installazione dei nuovi arredi nei plessi scolastici, sottolinea come «l’intervento sia un ulteriore passo in avanti nella realizzazione di quanto era stato individuato nelle linee programmatiche per l’adeguamento e l’ammodernamento delle strutture scolastiche, indispensabili per chi vive ogni giorno la realtà della scuola».

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14 nuovi contagi oggi, dopo i soli 3 di ieri, 40 negli ultimi 3 giorni (il totale è salito a 1.178). La diffusione del Coronavirus in Sardegna conferma un andamento in discesa che fa ben sperare, anche se resta alta l’attenzione nella provincia di Sassari, dove oggi sono stati riscontrati 10 casi, dopo una giornata tranquilla che ieri aveva registrato 1 solo caso di positività. Ancora un giorno senza casi positivi nella provincia di Nuoro, 9° consecutivo, 3° giorno consecutivo anche per la provincia del Sud Sardegna (2 casi negli ultimi 5 giorni), mentre la provincia di Oristano oggi ha registrato 1 caso come ieri e la Città Metropolitana di Cagliari oggi 3 casi, dopo 1 di ieri e i 6 di mercoledì.

Oggi si è registrato 1 decesso, dopo i 2 di ieri e i 3 di mercoledì, il numero totale delle vittime è salito a 86.

Il numero di pazienti ricoverati in ospedale con sintomi è in leggera crescita oggi sono 113, ieri erano 109, due giorni fa 107; è diminuito il numero dei pazienti in terapia intensiva, 23 (ieri erano 24, mercoledì 26). Oggi sono stati eseguiti 508 tamponi, 107 più di ieri, 6 più di due giorni fa.

E’ sostanzialmente stabile il numero dei pazienti in isolamento domiciliare, oggi 736 (ieri erano 732, mercoledì 737). Cresce il numero dei dimessi/guariti, arrivato a 220, ieri erano 214, 2 giorni fa 208 (quando erano cresciuti di 50 rispetto al giorno prima).

 

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«Domani riaprono i due mercati rionali del comune di Carbonia in piazza Ciusa e a Cortoghiana.»

Ad annunciarlo è il sindaco, Paola Massidda.

«Sono state numerose le domande che hanno chiesto di poter riavviare questo settore commerciale che consente lavoro a molti operatori commercialiaggiunge Paola Massidda -. Si è quindi messo a punto un piano di sicurezza che comporta la riorganizzazione dell’area mercatale all’aperto con banchi distanziati, percorsi transennati, entrata e uscita separati e controllo e monitoraggio da parte dei volontari della protezione civile delle modalità di accesso dei clienti ai vari banchi.»

«Diamo così un servizio in sicurezza che risponde anche all’esigenza di avere più luoghi dove comprare generi alimentari decongestionando le file nei vari supermercati e costituisce un primo passo di ripristino di quella fase 2 di ripartenza che cautamente ma con coraggio ci apprestiamo ad affrontare», conclude il sindaco di Carbonia.

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Il Coronavirus ha cambiato radicalmente il nostro modo di vivere, è stata eccezionale la mobilitazione generale del personale medico schierato in modo massiccio con il supporto di infermieri, volontari e con l’ausilio delle forze dell’ordine adibite al controllo del movimento delle persone, per evitare quanto più possibile lo spostamento delle persone ed evitare il contagio, provvedimento imposto dal Governo su indicazioni della comunità scientifica.
Il quadro generale è di un grande sconforto per la perdita così massiccia di tante persone, soprattutto anziani.
Abbiamo rivolto alcune domande al sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu, per fare il punto della situazione che si sta vivendo in Sardegna e in particolare a Cagliari.
Gli interventi della Regione Sardegna sono stati immediati e anche lei con la sua amministrazione ha messo in atto tutta una serie di interventi afferenti la diffusione del contagio.
Ritiene che gli interventi messi in atto siano stati esaustivi?
«La situazione è indubbiamente difficile, non dico niente di nuovo. Innanzitutto, abbiamo pensato di mettere in sicurezza sanitaria i cittadini. Numeri alla mano, riteniamo di aver raggiunto un risultato soddisfacente, usando il linguaggio della realtà. Siamo ovviamente preoccupati per l’impatto che questa epidemia sta già producendo sul tessuto economico e sociale. Rispetto ad un evento totalmente sconosciuto ed improvviso, ritengo che gli interventi siano stati esaustivi, guardando anche ai numeri dei contagi. Poi, con le attuali conoscenze maturate sul campo, certo si potrà fare meglio in futuro.»

Come Amministrazione comunale, quali ulteriori interventi avete in cantiere?

«Intanto, abbiamo affrontato l’emergenza alimentare e, in generale, quella sui beni di prima necessità, organizzando, attraverso le politiche sociali, la distribuzione di cibo e la consegna a casa per chi non aveva la possibilità materiale di muoversi. Abbiamo lavorato con la Croce rossa, la Caritas, le varie associazioni sul territorio, Mondo X, Domus del Luna, la Corisar in collaborazione con Coldiretti.

La risposta c’è stata ma molto dipende anche dalla durata di questa crisi e dagli aiuti che devono necessariamente arrivare da Governo in particolare e regione. I Comuni non hanno budget illimitati e quello che entra serve per i servizi essenziali. Io non voglio tagliarli.»

Un altro aspetto non meno importante è il blocco totale delle attività industriali ma non solo, anche il commercio in generale è in estrema sofferenza: a tal proposito, quali sono le vostre iniziative?

«Il lockdown non è deciso dal Comune. Noi abbiamo posticipato tutte le scadenze relative ai tributi locali. E’ chiaro che più fondi ho a disposizione e meglio sono in grado di aiutare le piccole imprese. Stiamo studiando sistemi per agevolare la ripresa, verificando gli spazi all’aperto e le relative concessioni. 

La situazione è in evoluzione e sono in contatto con tutti gli altri colleghi sindaci per fare una proposta unitaria a Governo e rRegione. Cagliari, soprattutto in questo periodo, fino ad ottobre inoltrato, vive di eventi, iniziative turistiche e culturali. E’ ovvio che la ripartenza sarà legata a quanto sarà possibile muoversi in libertà.

Stiamo comunque lavorando al bilancio, alla ricerca di altri fondi che vadano, da un lato a sostenere le attività imprenditoriali, dall’altro a chi ha davvero bisogno.»

Armando Cusa 

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Giuseppina “Pinella” Meloni, 61 anni, di Carbonia, sposata, da 34 anni in Poste Italiane, attualmente in forze al CD di Carbonia, con assegnazione, nel ruolo di portalettere, alle zone di Bacu Abis e Portoscuso. Frequenta un corso di arti manuali, di ceramica, che in questo periodo di emergenza le manca tanto!

«Sto affrontando questo periodo con grande serenità, forse anche perché da noi non c’è stata questa grande diffusione del fenomeno, e questo contribuisce a farmi stare serena racconta Pinella Meloni -. Sono più preoccupata per mio marito, che è in pensione, a casa, e che non può uscire come fa di solito. Il lavoro è cambiato, in particolare nel rapporto con le persone. Tengo la distanza, ma anche gli utenti sono ben disposti a rispettare le regole. Noi siamo i primi a dover rispettare le regole e a farle rispettare, proprio perché siamo a contatto con il pubblico, in un periodo di emergenza come questo. Mi manca solamente non poter più dare il “bacetto del buongiorno” alle mie “vecchiette”, come facevo di solito, e questo mi crea tanto dispiacere. Le persone anziane sono quelle che si affezionano un po’ di più al portalettere, e mi manca moltissimo il contatto diretto con loro. Loro hanno ancora voglia di parlare, di scambiare qualche battuta, anche solo sul Coronavirus, che in questo periodo è diventato l’argomento principale, per non dire l’unico argomento. E’ molto importante anche mantenere alto lo spirito, il morale, ma io già di mio sono una persona positiva, molto ottimista.»

«Per quanto riguarda la sicurezza, io lavoro con la macchina aziendale e l’azienda ci ha dotato di tutto, di tutti i dispositivi di sicurezza (mascherine, guanti, igienizzanti) e oltre a questo le mie utenti mi hanno anche regalato delle mascherine fatte a mano, in stoffa, doppie col filtro! Questo mi ha fatto molto piacere. Lavorare in sicurezza è importante sempre, ma ancora di più in questo periodo di emergenzaaggiunge Pinella Meloni -. Sono contenta di poter continuare a lavorare, anche in questo periodo di difficoltà. Il nostro lavoro non può fermarsi. La gente capisce che noi stiamo garantendo un servizio essenziale e ci ringrazia per questo, ed ovviamente per noi questo è gratificante, è una bellissima cosa. Fa piacere sentirsi dire “grazie per il servizio che state continuando a dare.»

«Nel lavoro, oltre al rapporto con le persone, è cambiata la modalità della consegna dei pezzi a firma e dei pacchi, che ora non vengono più consegnati in mano. Le raccomandate, con l’assenso del destinatario, vengono imbucate. Stesso discorso per i pacchi che vengono “appoggiati” dal portalettere nel luogo indicato dal destinatario per essere disponibili al ritiro in completa sicurezza. Le persone sono ben disposte da questo punto di vista ed accettano di buon grado queste modalità, anche perché questo garantisce una maggiore sicurezza – conclude Giuseppina “Pinella” Meloni -. Non abbiamo avuto nessun problema da questo punto di vista.»

 

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Dal 14 marzo sono 30.605 i controlli realizzati dal Corpo forestale della Regione Sardegna per vigilare sul rispetto delle regole stabilite per l’emergenza epidemiologica da Covid-2019.
Nella giornata di ieri sono stati effettuati 738 controlli: 189 nell’area di Cagliari, 25 Iglesias, 54 Oristano, 208 Sassari, 67 Tempio, 136 Nuoro, 59 Lanusei. Sono state sanzionate 17 persone (11 a Cagliari, 3 a Tempio Pausania, 2 ad Oristano, 1 a Sassari).

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Sono 14 i nuovi casi di positività al Covid-19 nelle ultime 24 ore in Sardegna. Sono 1.178 i casi di positività al virus Covid-19 accertati in Sardegna dall’inizio dell’emergenza. Oggi, nell’Isola, sono stati eseguiti 508 tamponi, in totale 13.304. I pazienti ricoverati in ospedale con sintomi sono 113, 23 quelli in terapia intensiva, 736 le persone in isolamento domiciliare. I pazienti dimessi/guariti sono 220. Salgono a 86 i decessi (1 oggi).

Sul territorio, dei 1.178 casi positivi complessivamente accertati, 211 sono stati registrati nella Città Metropolitana di Cagliari (+3 rispetto all’ultimo aggiornamento), 86 nel Sud Sardegna, 40 (+1) a Oristano, 67 a Nuoro, 774 (+10) a Sassari.

 

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I fondi UE sosterranno direttamente i sistemi sanitari degli Stati membri nella loro lotta contro la pandemia di Coronavirus. L’iniziativa consentirà all’UE di acquistare forniture mediche urgenti, come maschere e dispositivi respiratori, attrezzature per il trasporto di materiale medico e di pazienti nelle regioni transfrontaliere, e per finanziare il reclutamento di personale sanitario supplementare, da inviare nei punti caldi dell’Unione europea, oltre ad aiutare gli Stati membri a costruire ospedali da campo mobili.
Un totale di 3,08 miliardi di euro dal bilancio UE sarà incanalato principalmente attraverso lo strumento di sostegno alle emergenze (2,7 miliardi di euro) e rescEU (380 milioni di euro).
Inoltre, il pacchetto include dei fondi supplementari per finanziare i voli di rimpatrio (45 milioni di euro) nell’ambito del meccanismo di protezione civile dell’UE per riunire le famiglie bloccate nei paesi terzi, per fornire maggiori risorse al Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (3,6 milioni di euro), ma anche per aiutare la Grecia a far fronte alle crescenti pressioni migratorie (350 milioni di euro) e per sostenere la ricostruzione post-terremoto dell’Albania (100 milioni di euro).
I deputati della commissione parlamentare per il bilancio avevano già richiesto a
 marzo di mobilitare i mezzi finanziari disponibili nel bilancio 2020.

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A partire da lunedì 20 aprile verranno riaperti tre uffici postali nella provincia di Cagliari, indicati nell’elenco sotto riportato, il cui orario di apertura al pubblico era stato temporaneamente rimodulato in ottemperanza ai provvedimenti governativi in materia di contenimento del virus e distanziamento interpersonale. Con le nuove riaperture salgono a 144 su 150 gli uffici postali operativi nelle province di Cagliari e del Sud Sardegna.

Poste Italiane coglie comunque l’occasione per continuare ad invitare i cittadini ad entrare negli uffici postali esclusivamente per compiere operazioni essenziali e indifferibili e ove possibile, dotati di misure di protezione personale come guanti e mascherina mantenendo obbligatoriamente le distanze di sicurezza, all’esterno e all’interno dei locali.

A questo proposito, l’Azienda ricorda che è possibile prelevare denaro contante ed effettuare numerose altre operazioni, come ad esempio il pagamento dei bollettini, dai 102 ATM Postamat disponibili 24 ore su 24 presso gli uffici postali delle province di Cagliari e del Sud Sardegna.

Poste Italiane, anche nell’attuale fase di emergenza, continua a garantire a tutti i cittadini i propri servizi mettendo in atto un ampio sforzo organizzativo e logistico, reso possibile anche grazie alla preziosa collaborazione delle Istituzioni Locali. In virtù di queste riaperture, la rete capillare degli uffici postali su tutto il territorio provinciale torna ad essere completamente operativa e a disposizione dei cittadini.

La riapertura degli uffici postali nella provincia di Cagliari è stata possibile anche grazie all’adozione di idonee misure di sicurezza come, ad esempio, l’installazione di pannelli schermanti in plexiglass ed il posizionamento di strisce di sicurezza che garantiscano il mantenimento della distanza interpersonale di almeno un metro, nonché di accurate procedure di sanificazione delle sedi realizzate a tutela della salute di dipendenti e cittadini.

Ulteriori informazioni sulle aperture e sulle disponibilità orarie degli uffici postali sono reperibili sul sito internet www.poste.it.