22 December, 2025

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Dopo gli agenti del Corpo forestale anche gli uomini di Forestas scendono in campo per affiancare la Protezione civile nelle aree di controllo e di assistenza contro la diffusione del Covid-19. Lo ha stabilito, con un’ordinanza, il presidente della Regione, Christian Solinas.

«In campo tutte le nostre forze – ha spiegato il presidente della Regione -. Sarà decisivo l’impegno della popolazione nel rispetto rigoroso delle regole. Insieme possiamo vincere questa battaglia. La Sardegna ce la farà.»

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Il presidente della Regione, Christian Solinas, ha firmato l’ordinanza (la n° 8 del 13 marzo 2020) avente per oggetto il concorso del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale (CFVA) all’attuazione delle misure straordinarie urgenti per la prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 nel territorio regionale della Sardegna. L’ordinanza è immediatamente efficace.

Il Corpo forestale in Sardegna conta su 1.300 lavoratori distribuiti in 82 stazioni forestali, 10 basi navali e 11 basi antincendio.

L’articolo 1 prevede che «Il Corpo forestale e di vigilanza ambientale garantisce, con i propri uomini e mezzi, il supporto alla protezione civile per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Covid-19 nel territorio regionale della Sardegna, secondo le direttive del Soggetto attuatore di cui al Decreto del Capo del Dipartimento della Protezione Civile n. 627 del 27 febbraio 2020, o suo delegato».

All’articolo 2: «Il Corpo forestale e di vigilanza ambientale, con i propri uomini e mezzi, vigila sul rispetto delle disposizioni emergenziali adottate per contrastare la diffusione del COVID-19 con Ordinanze del Presidente della Regione e, previa intesa con i competenti organi dello stato, può operare a supporto e integrazione delle attività delle altre forze di polizia con riferimento alle norme adottate con DPCM e OCDPC, in particolare nelle aree rurali e montane, oltre che in quelle costiere».

L’ordinanza viene trasmessa secondo le rispettive competenze al presidente del Consiglio dei ministri, al ministro della Salute, ai prefetti degli Uffici territoriali di governo della Sardegna, agli assessori regionali, agli amministratori delle province del territorio regionale, al sindaco metropolitano di Cagliari, ai sindaci dei Comuni della Sardegna, alle autorità di gestione dei porti e degli aeroporti e ad ogni altro soggetto eventualmente interessato.

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A rallegrare le giornate buie e tristi di questo periodo di quarantena per Coronavirus, è apparso un grande arcobaleno formato dai tanti arcobaleni nati dai cuori e dalle mani del mondo della scuola. Sui social rimbalzano le splendide foto dei disegni dei bambini.

Domani 14 marzo, in molte case di “alunni” e “maestre” verranno appesi “gli arcobaleni della speranza”, nati per dare conforto, aiuto, sollievo ed amore a distanza a tutte le persone che stanno subendo delle perdite di parenti o amici a causa del Coronavirus e per sperare che quanto prima tutto questo finisca. Le insegnanti sono particolarmente commosse e soddisfatte per la partecipazione delle famiglie all’iniziativa “Colora un arcobaleno” con la frase TUTTO ANDRA’ BENE ed appendilo alla finestra o al balcone. Iniziativa, questa, sposata anche da Radio Carbonia e dal docente nonché speaker Marcello Vacca. È importante che in questo momento di forte difficoltà, docenti e famiglie diano esempio di grande sinergia per regalare sorrisi e speranza affinché tutto poi finisca, nel giorno in cui con una grande festa, torneremo tutti a scuola.

Il mondo della scuola invita tutti ad appendere “l’arcobaleno della speranza” fuori dalle proprie case, in modo che la magia dell’amore possa arrivare negli ospedali, dove il personale sanitario è occupato in prima linea a sconfiggere questo brutto nemico che è il Coronavirus.

Di seguito, i disegni che i bambini della scuola primaria Sebastiano Satta di Carbonia hanno realizzato nelle loro case, con le loro famiglie.

«Rispettiamo le regole, restiamo a casa e coloriamo gli arcobaleni della speranza

Maestra Nadia

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«Abbiamo chiesto ancora una volta l’adozione di misure speciali per la Sardegna che permettano di contrastare e contenere la diffusione del virus nell’Isola.»

Lo afferma il presidente della Regione Christian Solinas in una lettera inviata stasera al ministro dei Trasporti, Paola De Micheli.

«In particolare – scrive il presidente della Regione – per quanto riguarda i collegamenti marittimi degli scali sardi da e verso i porti della Penisola, si propone la sospensione di tutto il traffico passeggeri, mantenendo operativo il solo traffico merci su unità di carico isolate (semirimorchi, container), non accompagnate. Può essere prevista una deroga per i soli passeggeri che, per dimostrate e improrogabili esigenze sanitarie o di servizio pubblico, siano esplicitamente autorizzati a viaggiare sulle navi dall’Autorità Sanitaria Regionale. Analogamente, l’aeroporto di Cagliari dovrà rimanere aperto solo per improrogabili esigenze di connessione territoriale con la penisola, per i soli voli autorizzati dalla medesima Autorità Sanitaria Regionale.»
Il presidente sottolinea che «si tratta di misure drastiche, per quanto temporanee, ma necessarie a tutelare al meglio la salute pubblica e contenere la diffusione del nuovo Covid-19».
La richiesta del presidente si fonda sul fatto che la situazione della Sardegna presenta una duplice criticità. «Da un lato, infatti, il numero di posti/letto presenti e attivabili nei reparti a ciò dedicati ed il personale medico e infermieristico specializzato non possono reggere un eventuale picco di contemporaneità nella domanda di assistenza per patologie respiratorie acute. Dall’altro, la particolare condizione di insularità e distanza dal resto della Penisola rendono difficoltoso il ricorso alla solidarietà tra regioni confinanti come sulla terraferma».
La Regione ha già richiesto più volte, a scopo preventivo, misure drastiche di chiusura temporanea del traffico passeggeri sia con modalità aerea che navale, limitando al servizio minimo essenziale aereo in caso di urgenze o comprovate necessità il collegamento con la Penisola.
«Nonostante l’adozione del DPCM in data 11 marzo 2020, recante “Ulteriori misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 sull’intero territorio nazionale”, che ha introdotto disposizioni stringenti sulla circolazione delle persone e sulla chiusura di numerose attività, continuano a pervenire preoccupate segnalazioni dagli enti locali circa l’ arrivo sui propri territori di non residenti soprattutto nelle seconde case del litorale, che potrebbero rappresentare un potenziale veicolo di contagio – conclude il presidente della Regione -. Pertanto, pur avendo adottato specifiche ordinanze di contenimento e di obbligo di isolamento domiciliare fiduciario, appare opportuno richiedere ancora una volta – vista la peculiare condizione insulare – misure speciali per la Sardegna fino al 3 aprile 2020.»

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Sono 43 i casi di Coronavirus registrati in Sardegna, questo l’ultimo dato comunicato dall’Unità di crisi regionale. In totale, nell’isola sono stati eseguiti 503 test, 353 risultati negativi e 107 in attesa di riscontro. Il dato territoriale rileva 15 casi di positività nella Città metropolitana di Cagliari, 4 nel Sud Sardegna, 2 Oristano, 18 Nuoro, 4 Sassari, di questi 12 ricevono assistenza ospedaliera e 31 si trovano in isolamento domiciliare.

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La F.C.I. nazionale interviene sull’emergenza sanitaria Covid-19.

«Carissimi Dirigenti, Atleti, Tecnici e appassionati, di seguito la nota ufficiale della F.C.I. nazionale interviene sull’emergenza sanitaria COVID-19:

Consapevole della necessità di limitare, in questo momento, il più possibile i contatti delle persone, cause primaria di diffusione diffondersi dell’epidemia Covid-19, in risposta a numerose richieste su come comportarsi riguardo gli allenamenti, la Federazione Ciclistica Italiana fa proprio l’invito rivolto dalle Istituzioni di ridurre gli spostamenti a quelli strettamente necessari e, pertanto, invita tutti i propri tesserati a stare a casa ed evitare, in questo periodo, gli allenamenti all’aperto.

Restare a casa è l’unica soluzione per contenere il contagio; si suggerisce con forza di adottare questa linea di comportamento. L’attività di allenamento, sino al 3 aprile, è permessa a chi ha lo status di professionista, perché fa parte del proprio lavoro, e agli atleti di interesse olimpico. In tutti gli altri casi la Federazione invita a sospendere in questo periodo di allenamenti all’aperto. Chi può si alleni a casa con i rulli, in attesa di nuove disposizione e in attesa che la situazione si normalizzi. Al riguardo la Federazione sta studiando soluzioni per le Società e tesserati che permettano l’allenamento a casa con tutor online.

«E’ il momento della responsabilità – ha ricordato il presidente Renato Di Rocco – in questa importante fase del nostro Paese devono prevalere il buonsenso e il rispetto degli altri; elementi fondamentali nel consesso civile e soprattutto nello sport. Pertanto, il nostro invito e quello di restare a casa.»

In merito a diverse presunte interpretazioni della FCI del decreto del presidente del Consiglio dei ministri del 9 marzo 2020, diffuse via social in questi giorni, la Federazione precisa che la posizione della Federazione Ciclistica Italiana è espressa unicamente sul sito federale www.federciclismo.it .

 

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«In questi giorni recepiamo la forte preoccupazione dei lavoratori impegnati nei call center che, per il tramite dei loro rappresentanti, si appellano anche al prefetto di Cagliari per sollecitare misure straordinarie. Alla luce di quanto esposto dalle organizzazioni sindacali non possiamo che invitare le aziende al recepimento delle nuove disposizioni e all’assunzione di quel senso di responsabilità necessario per affrontare questa emergenza. Si adottino tutti gli strumenti necessari per garantire la massima sicurezza dei lavoratori.»
Lo scrive, in una nota, Emanuele Cani, segretario regionale del Partito democratico.
«Allo stesso tempo – aggiunge Emanuele Cani – chiediamo che ci sia una costante vigilanza da parte degli organi preposti. In questa particolare situazione risulta necessario non solo salvaguardare la salute delle operatrici e degli operatori dei call center, ma anche consentire alle  aziende TLC di superare gli effetti che deriveranno dalla crisi economica causata dall’emergenza sanitaria. Sono appropriate le misure annunciate dal Governo, quali i congedi parentali straordinari, Cig o Fis o altri strumenti a sostegno del lavoro che verranno disposti dal Governo nel prossimo decreto.»
«Gli interessi economici sono importanti e in un territorio come quello della Sardegna – conclude Emanuele Cani -, il settore delle TLC hanno da sempre un’importanza strategica, ma la salute delle lavoratrici e dei lavoratori non possono essere messi a repentaglio.»

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Il mercato civico comunale, a Carbonia, sarà regolarmente aperto questo pomeriggio, venerdì 13 marzo, dalle ore 16.30 alle ore 20.00.

L’Amministrazione comunale, in qualità di Ente gestore del mercato civico, sta mettendo in atto le prescrizioni del DPCM dell’11 marzo 2020, prevedendo ingressi limitati – nel pomeriggio odierno a un numero massimo di 25 cittadini alla volta – un varco di accesso alla struttura ed uno per l’uscita, un varco dedicato esclusivamente al carico-scarico merci.
Gli accessi sono presidiati dai dipendenti del cantiere comunale.

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L’Amministrazione comunale di Carbonia, in questo momento di forte emergenza sanitaria dovuta alla diffusione del Covid-19, ha ritenuto necessario sospendere temporaneamente le soste a pagamento nelle vie della città da oggi, venerdì 13 marzo, fino al 25 marzo 2020 (termine di validità previsto dal DPCM dell’11 marzo 2020).
Il provvedimento si è concretizzato in un’ordinanza, la n. 30, emessa in data odierna dal comandante della Polizia locale, Gioni Biagioni.

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L’Amministrazione comunale di Carbonia comunica che, in data odierna, venerdì 13 marzo 2020, è stata revocata l’ordinanza emanata dal sindaco Paola Massidda il 10 marzo, la n. 27, con la quale veniva disposto il divieto di utilizzo dell’acqua per tutti gli usi (potabili, alimentari e igiene della persona) nella frazione di Barbusi.

L’Ats (Azienda per la Tutela della Salute), nella giornata di ieri, 12 marzo 2020, ha effettuato nuove analisi su un campione d’acqua prelevato nel punto idrico di via Madonna delle Grazie. I risultati sono stati comunicati stamattina al comune di Carbonia.

Le analisi certificano che i parametri sono nuovamente conformi agli standard di qualità previsti dal decreto legislativo 31/2001.

Immediatamente è scattata quindi la revoca dell’ordinanza emessa il 10 marzo.

Pertanto, è possibile utilizzare regolarmente l’acqua per gli usi potabili, alimentari e per l’igiene della persona.