20 December, 2025

Lo stato di avanzamento del Piano energetico e l’emergenza delle aziende dell’indotto del Sulcis sono stati al centro di due tavoli tecnici convocati al Mimit.

Durante la prima riunione è stato insediato al ministero delle Imprese e del Made in Italy il tavolo sull’indotto delle imprese dell’area, con l’obiettivo di approfondirne la sostenibilità e le varie situazioni di criticità.
Nel prendere atto, in questa fase, della necessità di sostenere le aziende con gli ammortizzatori sociali necessari, è stata valutata l’opportunità di programmare le iniziative di adeguamento delle competenze dei lavoratori.
La Regione Sardegna, considerata la stretta competenza in materia di politiche attive e passive, ha garantito il proprio impegno in tal senso in stretto raccordo con il ministero del Lavoro, presente alla riunione.

Al contempo, il tavolo avvierà un monitoraggio della situazione delle aziende dell’indotto che, con i loro lavoratori, rappresentano un elemento strutturale per una ripartenza del settore. In ragione di ciò, e in considerazione dell’evoluzione dei tavoli di crisi dell’area che verranno riconvocati non appena emergeranno elementi di novità significativi, l’incontro è stato aggiornato al 23 aprile.

A seguire, come preannunciato dal ministro Adolfo Urso, si è tenuto il tavolo tecnico di aggiornamento tra Mimit, Regione Sardegna e Mase rispetto allo stato di avanzamento del nuovo piano energetico dell’isola, il cui impatto è determinante per il pieno rilancio delle attività industriali dell’area del Sulcis.

In subordine al raggiungimento dell’accordo che dovrebbe essere raggiunto per esplicito impegno tra le parti entro il 31 marzo 2025 tra il Mase e la Regione Sardegna in merito al nuovo piano energetico dell’isola, il ministro Adolfo Urso ha dato indicazione di convocare i tavoli di crisi di Eurallumina, Sider Alloys e Portovesme entro la prima metà del mese di aprile.

In occasione della Giornata mondiale del rene la ASL Sulcis Iglesiente su iniziativa del reparto di Nefrologia e Dialisi in collaborazione con le associazioni A.N.E.D. e A.P.E.N.T. e con il patrocinio dei comuni di Carbonia, Carloforte, Iglesias e Fluminimaggiore ha organizzato alcune iniziative finalizzate al coinvolgimento della popolazione per promuovere le buone pratiche e la cultura della prevenzione delle malattie renali.
I cittadini che intendono partecipare potranno sottoporsi gratuitamente alla misurazione della pressione arteriosa, alla misurazione dell’indice di massa corporea (BMI), all’anamnesi familiare e all’esame urine. Saranno inoltre distribuiti materiali informativi e dispensati consigli clinici utili alla prevenzione.
Gli appuntamenti saranno distribuiti nei prossimi giorni nel territorio. In particolare:
Mercoledì 12 marzo: presso l’UO di Nefrologia e Dialisi del PO Santa Barbara di Iglesias dalle 9.00 alle 12.30.
Giovedì 13 marzo: presso il comune di Fluminimaggiore (Piazza Gramsci) dalle 9.00 alle 12.30.
Sabato 15 marzo: presso l’UO di Nefrologia e Dialisi del PO Sirai di Carbonia dalle 9.00 alle 13.30 e dalle 15.00 alle 18.30. E’ necessario prenotare al numero 07816683693 (dalle h 8.30 alle h 13.00).
Sabato 15 marzo: presso la Dialisi satellite di Carloforte (locali Exme via XX Settembre 48) dalle 9.00 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 18.00. E’ necessario prenotare al numero 07816683693 (dalle h 8.30 alle 13.00).

Domenica 6 aprile, a Santadi, si terrà la 1ª Mezza Maratona del Sulcis/Cammino Minerario di Santa Barbara, organizzata all’ASD Atletica Santadi, in collaborazione con la Fondazione del Cammino Minerario di Santa Barbara e il comune di Santadi, inserita nel calendario nazionale ufficiale della FIDAL.

La gara si svilupperà su due distanze: 21,097 km o 10 km. Iscrizioni tramite www.endu.net

Gli organizzatori hanno scelto questa gara della classica distanza arrivando da una lunga esperienza di aver organizzato 12 edizioni del “Gran Fondo del Sulcis”, una corsa su strada di montagna di 25 km, che attirava centinaia di atleti di fama nazionale ed internazionale.

L’obiettivo è celebrare la corsa e il benessere e fare conoscere le bellezze della natura incontaminata e della cultura del Sulcis e del Cammino Minerario di Santa Barbara, in una giornata dedicata alla salute, al divertimento e alla passione per lo sport, con premi in denaro per i vincitori e premi di prodotti tipici ecc. per le diverse categorie di età.

Andrea Cammilleri, giovane talento dell’ASD Sulcis Atletica Carbonia, continua a crescere. Nato a Carbonia il 13/08/2010, Andrea Cammilleri ha iniziato l’attività nel marzo 2023 nell’ambito del progetto sportivo “Scuola Attiva Junior” presso la scuola media Pascoli fin dai primi passi nell’atletica leggera dal tecnico federale Antonello Murgia che, intuendone le grandi potenzialità, lo ha indirizzato alle specialità della velocità, ostacoli e prove multiple.

Nel primo anno di attività, oltre a vincere i titoli regionali individuali della categoria ragazzi nella specialità dei 60 hs e salto in lungo, Andrea Cammilleri ha partecipato alle finali nazionali del Trofeo Coni svoltesi a Matera, classificandosi al secondo posto nel Tetrathlon C (60 hs – salto in lungo – getto del peso – 600 piani).

Nel secondo anno di attività (2024), ha partecipato, a Pescara, ai campionati Italiani studenteschi per le scuole medie di 1° grado, imponendosi negli 80 metri nella categoria cadetti; ha partecipato anche al Campionato Italiano individuale e per regioni della categoria cadetti, classificandosi al secondo posto nella gara dei 100 ad ostacoli, dopo aver realizzato in batteria la miglior prestazione stagionale sulla distanza.

Nel terzo anno di attività (2025), ancora in categoria cadetti, ha iniziato nel mese di gennaio l’attività indoor, realizzando il personale nella gara dei 60 piani con il tempo di 7″20, per poi realizzare un notevole exploit nella gara dei 60 ad ostacoli indoor, a Parma, con il nuovo record nazionale di categoria col tempo di 8″04 (precedente 8″12) e migliorare il record per ben due volte il 22 febbraio a Padova, dapprima in batteria col tempo di 7″91 e successivamente 7″89 in finale.

 

 

L’Iglesias si scopre grande, supera la vicecapolista Tempio 2 a 0 e consolida il 5° posto che vale i playoff. La squadra di Giampaolo Murru dall’8 dicembre scorso, quando si impose 3 a 1 sul Bari Sardo nella 13ª giornata di andata, ha cambiato letteralmente marcia, con un passo autoritario che l’ha vista collezionare 7 vittorie, 5 pareggi e 1 sola sconfitta in 13 giornate, per 26 punti (2 punti a partita), quarto posto nella classifica del periodo, dietro Budoni (33), Tempio (29) e Monastir (27), passando dal 9° posto (15 punti) al 5° posto (41 punti) nella classifica generale.

Il Tempio s’è presentato al Monteponi deciso a fare sua l’intera posta per continuare a coltivare la speranza di un riaggancio alla capolista Budoni, e nel primo tempo ha giocato bene, tenendo a lungo l’iniziativa e sfiorando in alcune occasioni il goal del vantaggio, prima con Giovanni Bulla, Alessandro Pinna e Felipe Roccuzzo, poi al 34′, la più clamorosa, con Luca Carboni, che ha colpito l’incrocio dei pali con Adam Idrissi battuto da un grand tiro dalla media distanza.

L’Iglesias ha impensierito la difesa gallurese una sola volta con Santiago Brailly, autore di una conclusione che ha spedito il pallone a sfiorare lo specchio della porta avversaria.

In avvio di ripresa l’Iglesias ha gelato il Tempo con un goal bellissimo al 2′: calcio di punizione da destra di Fabricio Alvarenga, splendido stacco di Edoardo Piras che ha battuto imparabilmente Giovanni Russo, con il pallone vicinissimo al palo alla sua sinistra.

Il goal subito ha stordito il Tempio e messo le ali all’Iglesias che avrebbe potuto chiudere i conti subito dopo con il secondo goal, in due occasioni nell’arco di un minuto.

Prima è stato Antony Cancilieri a scatenarsi nell’area tempiese e a servire un pallone d’oro a Fabricio Alvarenga che non ha avuto la lucidità necessaria per piazzare il pallone alle spalle di Giovanni Russo da posizione ottimale.

Subito dopo è stato Samuele Mastropietro ad avere sui piedi il pallone del raddoppio, con Giovanni Russo fuori dai pali, ma è mamcata la precisione per centrare lo specchio della porta.

Il Tempio è apparso incapace di reagire e alla mezz’ora è andato in confusione quando su un pallone filtrante in verticale s’è infilato Gianluigi Illario, ha preso il tempo ad Alessandro Pinna che nell’estremo tentativo di impedirgli di calciare a rete a botta sicura, ha finito con il travolgerlo, provocando il calcio di rigore e portando il direttore di gara ad estrarre il cartellino rosso.

Sul dischetto s’è portato Fabricio Alvarenga, Giovanni Russo ha intuito la direzione del tiro ed ha respinto il pallone tuffandosi sulla sua sinistra ma proprio sullo stesso attaccante argentino che lo ha superato cin un tocco preciso: 2 a 0.

A quel punto la partita non ha avuto più storia e la cronaca registra solo una seconda espulsione in pieno recupero, quella del portiere del Tempio Giovanni Russo, reo di aver travolto Antony Cancilieri, lanciato a rete appena entro l’area di rigore.

Il triplice fischio finale arriva con il Tempio in 9 e l’Iglesias in festa per una vittoria pesante che costituisce una grossa ipoteca sul 5° posto che vale i play off, mentre per il Tempio svanisce il sogno di riagganciare la vetta, occupata stabilmente dal Budoni con 62 punti, ora davanti al Monastir (56) e allo stesso Tempio (54).

Iglesias: Idrissi, Brailly, Pitzalis, Mechetti, Giorgetti, Piras Alberto (87′ Marcon), Illario, Piras Edoardo, Cancilieri, Alvarenga, Mastropietro. A disposizione: Riccio, Capellino, Chessa, Mancini, Fenu, Crivellaro. Allenatore Giampaolo Murru.

Tempio: Russo, Sanna, Malesa, Pinna, Garau (61′ Aiana), Gomez (83′ Thiam), Zirolia, Carboni (58′ Schinnea), Lemiechevky, Roccuzzo (83′ Sabino), Bulla (58’ Solinas). A disposizione: Amoroso, Concu, Sosa, Donati. Allenatore Mauro Giorico.

Arbitro: Enrico Cappai di Cagliari.

Assistenti di linea: Andrea Cubeddu di Sassari e Marco Fara di Oristano.

MMarcatori: 47′ Piras Edoardo (I), 76′ Alvarenga (I).

Ammoniti: Piras Alberto (I), Illario (I), Bulla (T), Mechetti, Aiana, Giampaolo Murru (allenatore Iglesias).

Espulsi: Pinna (T), Russo (T).

Spettatori: 240.

Giampaolo Cirronis

Il presidente Federico Fantinel ha convocato il Consiglio Comunale di Carbonia per la giornata di mercoledì 12 marzo, alle ore 15,00, in prima convocazione ed
eventualmente, alle ore 16,00, in seconda convocazione, per la trattazione del seguente ordine del giorno:
1. Mozioni e ordini del giorno;
2. Modifica al Regolamento Comunale per la concessione di sovvenzioni, contributi, sussidi e ausili finanziari e l’attribuzione di vantaggi economici ai sensi dell’art. 12, comma 1, legge 7 agosto 1990, n. 241 e del patrocinio comunale in favore di soggetti o enti operanti nei settori cultura, spettacolo e turismo;
3. Approvazione Regolamento Spese di rappresentanza;
4. Variante al Piano Urbanistico Comunale n. 5 “non sostanziale” (ai sensi della L. R. 1 del 17 gennaio 2019) da zona H – sottozona H3.1 a zona e – sottozona E 5 in un’area sita in località “Is Serafinis” e “Sa Cussorgia de Is Fenus” ricompresa tra il rio Flumentepido e Cortoghiana – Approvazione;
5. Ratifica alla Deliberazione di G.C. n.22 del 12-02-2025 avente ad oggetto: Variazione d’urgenza al bilancio di previsione finanziario 2025/2027 – (ex art. 175, comma 4, del d.lgs. n. 267/2000).
6. Rinnovo del collegio dei revisori dei conti per il triennio 2025/2027.

 

Martedì 11 marzo 2025 le squadre di Abbanoa eseguiranno un intervento di manutenzione straordinaria della condotta adduttrice “Dorsale Sulcis”. I lavori riguarderanno un tratto di acquedotto del diametro di 700 millimetri in località Is Porcus, nel comune di Perdaxius.

Per consentire l’esecuzione dei lavori sarà necessario interrompere l’esercizio dell’acquedotto. I tecnici del Gestore hanno approntato un piano di manovre di rete e utilizzo delle scorte dei serbatoi d’accumulo urbano che consentirà di contenere quanto più possibile le interruzioni.

Nelle località di Is Porcus, Is Pillonis, Is Senis, Is Gannaus e Is Gadonis, Is Atzoris, San Simplicio in territorio di Perdaxius, alimentate direttamente dalla dorsale principale, risulterà interrotta l’erogazione alle utenze per tutta la durata dell’intervento in programma dalle 6.30 alle 18.00. Eventuali cali di pressione in serata potrebbero riguardare il territorio di Narcao in base all’andamento dei consumi e delle scorte nei serbatoi. Qualsiasi anomalia potrà essere segnalata al servizio di segnalazione guasti di Abbanoa tramite il numero verde 800.022.040 attivo 24 ore su 24.

Grande partecipazione, sabato 8 marzo, all’incontro dibattito “Donne e parità: un incontro a viso aperto” organizzato nella sala polifunzionale del comune di Carbonia, in occasione della Giornata internazionale della Donna. L’evento è stato organizzato dall’assessorato dello Sport del comune di Carbonia, in collaborazione con il Centro Antiviolenza Carbonia-Iglesias presieduto da Maria Mameli e la Regione Autonoma della Sardegna.
L’incontro è stato aperto dagli interventi del sindaco Pietro Morittu e dell’assessora dello Sport, Cultura e Spettacolo del comune di Carbonia Giorgia Meli e gli interventi dei relatori, moderati da Maria Mameli, coordinatrice del Centro Antiviolenza Carbonia-Iglesias, hanno approfondito il tema della parità di genere, attraverso varie angolazioni e le esperienze personali nella vita professionale e in quella di tutti i giorni, con un focus sullo sport e le figure ad esso correlate: Gloria Peritore, atleta professionista del Raini Club, speaker, attivista e pugile della Scuderia Opi Since 82, presidente dell’associazione “The Shadow Project”; la dott.ssa Tiziana Putzolu, consigliera di parità della Regione Sardegna; l’avvocato Roberto Pusceddu del Foro di Cagliari; Denise Pisu, istruttrice e atleta presso la scuola Ju-Jitsu “Dojo Hiwashi Shinsei”; Annamaria Sabiu, arbitro della sezione AIA di Carbonia. Ha partecipato ai lavori l’assessore regionale dell’Industria, Emanuele Cani.

Al termine, il sindaco di Carbonia, Pietro Morittu, ha consegnato un riconoscimento ad Agnese Delogu, presidente regionale dell’associazione Anmig, che lo scorso 18 dicembre 2024 ha ricevuto dal prefetto di Cagliari il diploma di Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica italiana.

Vediamo l’intervista con Maria Mameli, coordinatrice del Centro Antiviolenza Carbonia-Iglesias.

Va detto subito: il vero salto quantico” è un concetto della fisica atomica; invece il “salto quantico” della lingua parlata è sinonimo di “illogico”. Questo secondo genere di “salto quantico” è quello che si attaglia di più alle dichiarazioni rilasciate ieri dall’assessore della Sanità Armando Bartolazzi. Da ciò che dichiara si desume che in modo indipendente sta procedendo al sovvertimento della legge sulla “rete ospedaliera” sarda, approvata dal Consiglio regionale della Sardegna il 25 ottobre 2017. Egli sta trasformando la destinazione dei nostri ospedali da una struttura generalista con tutti servizi a strutture con un solo servizio specialistico. Cioè, a suo vedere, ci sarà un’ospedale per i bambini, uno per i tumori, uno per gli occhi, uno per l’addome, uno per il cuore, uno per i vecchi, uno per i depressi, uno per il cervello, uno per la pelle e così via. A parte l’illogicità del metodo per le complicazioni organizzative che comporterebbe, una cosa del genere non si può fare. Qualunque sia il fine di questa azione personale, deve essere precisato che nessun assessore regionale può modificare una legge. Lo possono fare solo i consiglieri regionali in Assemblea. Il “salto quantico” dell’assessore, che non è assimilabile a quello della fisica, in realtà e un “volo pindarico”. Pindaro era un poeta greco del sesto secolo avanti Cristo che scriveva opere con ragionamenti belli ma senza capo né coda.
Il vero “salto quantico” della fisica quantistica è dato del salto di un elettrone di un atomo da uno stato di energia ad un altro con emissione di radiazione elettromagnetica sotto forma di “fotoni”. Dietro questo concetto esistono gli studi dei più grandi scienziati del 19° e 20° secolo: Max Plank, Niels Bohr, Rutherford, Heisenberger, Broglie, Einstein, Fermi, eccetera, tutti premi Nobel. Essi fondendo la “teoria particellare” e la “teoria ondulatoria” della fisica quantistica gettarono luce sulla natura stessa della materia dando all’Umanità la “consapevolezza” di cosa sia l’”esistente”.
Presto l’”Intelligenza artificiale” occuperà molti spazi riservati oggi agli umani. Essa sostituirà tutti: anche i medici e i chirurghi verranno sostituiti dalla I.A. Tuttavia, a detta degli scienziati i nuovi computer, nonostante la loro super-intelligenza, hanno un difetto che non verrà risolto in futuro: non hanno “coscienza di sé”. Cioè non hanno la “consapevolezza” del proprio “Io” perché non lo possiedono.
L’Uomo, che vive nel mondo reale e ne ha “consapevolezza”, manterrà la sua superiorità nel processo di programmazione del proprio futuro. E’ esattamente ciò che vogliamo.
Il programma di riforma sanitaria esposto ieri pare non avere “consapevolezza” né di come è fatto il mondo dei sardi né di quanto sta avvenendo nel mondo globale.
Il mondo concreto di cui bisogna avere “consapevolezza” è davanti a noi.
In questi due mesi tutto è cambiato. Nessuno prevedeva il ritorno indietro della storia del mondo Occidentale fino a rivivere le guerre di conquista. Dopo la Seconda Guerra Mondiale si costituì la Società delle Nazioni e poi l’ONU, alla ricerca di un garante del vicendevole rispetto fra le Nazioni. In un attimo, con un “salto quantico” illogico è avvenuto il regresso della civiltà occidentale delle Democrazie e delle Costituzioni verso le conquiste territoriali per puro interesse economico. Un fatto grande come questo, nel momento in cui si decide la revisione dell’apparato sanitario pubblico regionale, non può essere ignorato e tutti i programmi devono essere rivisti e adeguati alla nuova realtà storica.
Un’altra notizia proveniente dal mondo reale, molto istruttiva per chi vuole essere “consapevole”, è quella riguardante la scomparsa di Gene Hackman, di sua moglie e del suo cane. Novantenne, ex famoso attore, titolare di vari premi Oscar, e affetto da Alzheimer, Gene Hackman viveva con la moglie di 63 anni, in solitudine. Visse ricco ed amato dal pubblico americano finché si ritirò dalle scene. Invecchiando venne la malattia e con questa l’eclissi di amici e figli. Le figlie si informavano della sua salute con una telefonata ogni 6 mesi. In un sistema sanitario e di Welfare come quello statunitense chi è senza figli, e non lavora, se si ammala è perduto. E’ avvenuto che sua moglie, sua unica fonte di assistenza, contraesse un’infezione polmonare da Hantavirus. Si tratta di un virus dei roditori americani (topi). L’essere umano contagiato manifesta sintomi di tipo influenzale (febbre, dolori muscolari, tosse). L’infiammazione polmonare può provocare stravaso di liquido essudatizio negli alveoli respiratori; questi, allagati dal liquido, non scambiano più ossigeno con l’aria respirata. Tale infiammazione può portare al peggioramento del respiro, a compromissione del cuore e del cervello, fino alla morte. La moglie, non curata, si aggravò e morì lasciandolo solo. Cosa può fare un paziente con Alzheimer, solo, per sopravvivere? In questi pazienti oltre al danno motorio e cognitivo esplode il danno della memoria. La “memoria episodica” comporta la cancellazione dei ricordi di eventi passati. Tuttavia il danno peggiore è la perdita della “memoria procedurale”. Cioè il malato non sa come si deve procedere per raggiungere un determinato scopo. Se, per esempio, ha sete e vuole bere, egli non ricorda quale è la sequenza di azioni da mettere in atto: non sa che deve allungare il braccio per afferrare con la mano il bicchiere; non sa che per riempire il bicchiere bisogna versare acqua dalla bottiglia; non sa neppure che deve avvicinare il bicchiere alle labbra, riempire la bocca e deglutire. Similmente non sa cosa fare per nutrirsi, per lavarsi, per proteggersi dal freddo, per aprire la porta di casa, eccetera. In sostanza rimane inerte nel luogo in cui si trova e non prende iniziative. Morirà per mancata assistenza alimentare e termica.
Nel caso di Gene Hackman, una volta morta la moglie, egli morì dopo 7 giorni. Così pure il cane.
Ora, applichiamo a questo evento le regole del fondatore della medicina clinica: Ippocrate di Coo del V secolo avanti Cristo. Egli osservava il malato sia nel suo letto, sia nell’ambiente di vita; ne seguiva l’evoluzione patologica e, dopo osservazione prolungata, emetteva la diagnosi.
Seguiamo lo stesso metodo di osservazione col caso del malato Gene Hackman; caso che ci interessa molto perché attuale, e perché è lo specchio di questi tempi; potrebbe riguardarci. Caratteristiche:
– era un grande anziano;
– era malato di Alzheimer;
– aveva la sola compagnia della moglie;
– era senza figli in prossimità;
– mancava la frequentazione di un vicinato;
– era senza badante;
– non aveva la visita abituale di un medico di famiglia;
– non aveva una cerchia di amici a cui rivolgersi;
– non aveva un amministratore delle proprie risorse finanziarie.
Questo elenco riguarda molti.
Oggi stiamo tutti vivendo la vera epidemia del 21° secolo nel mondo occidentale. Si tratta della crisi demografica con scarsità di nuovi nati e con un eccesso di anziani candidato alla vecchiaia in solitudine.
Si può fare un programma di riforma sanitaria senza tener conto del dato demografico? No.
Ora facciamo un “salto quantico – volo pindarico” nella storia della Sanità.
Iniziamo col fare una distinzione fra “Sanità” e “Medicina”.
La “Sanità” riguarda lo stato di salute di una persona, di un popolo, o di una Nazione. Essa rappresenta  uno degli aspetti della “sicurezza” pubblica. E’ un compito dello Stato.
La “Medicina” è un branca della scienza e dell’attività professionale che ha lo scopo di modificare, con artifizi, l’evoluzione di un malattia. Di questo si curano i medici.
La Sanità pubblica nacque per un fatto storico drammatico: la peste del 1347-48. In quei 12 mesi in Italia, che aveva circa 10 milioni di abitanti, morirono 2 milioni di persone. E’ come se in 12 mesi del nostro anno 2025 in Italia, che ha 56 milioni di abitanti, morissero 12milioni di persone, e ne sopravvivessero 44 milioni. Nelle grandi città ( Milano, Venezia, Firenze) morirono più della metà degli abitanti.
Morirono gli operai, i contadini, gli artigiani, i professionisti; l’economia crollò. La povertà e la penuria di alimenti negli anni successivi provocarono una mortalità anche maggiore.
Le autorità politiche dei vari Stati e staterelli capirono l’importanza di contenere i contagi. Allora vennero costituiti i primi “Uffici di sanità” pubblici. Erano dotati di personale che aveva il compito di controllare i traffici di uomini e merci alle frontiere e nei porti. Furono i primi Sistemi sanitari nazionali della storia.
Fino ad allora gli ospedali caritativi religiosi ricoveravano poveri, vecchi, idioti, orfani, e li assistevano procurando loro un letto, alimenti e vestiario. Erano ospizi. Dopo il 1348 fu chiara la necessità di convertire gli “hospitalia” religiosi in veri ospedali per malati. Così nacquero gli ospedali moderni che si avvalevano di medici professionisti e infermieri pagati dallo Stato.
A Milano, nell’Ospedale Maggiore del 15° secolo, si pensò di distinguere gli ospedali destinati alle malattie che iniziano e finiscono rapidamente colla guarigione o colla morte del paziente. Si individuarono poi gli ospedali per quei malati che non guariscono, non muoiono e restano invalidi. Un questo caso il problema assistenziale, a carico dello Stato, si cronicizzava.
Il Sistema sanitario pubblico si adattò alle esigenze della popolazione del tempo.
Nei secoli successivi, fino al 1900, la situazione sanitaria si mantenne quasi immodificata. Poi, con l’arrivo dei vaccini (fine 1800) e degli antibiotici (1950) i malati acuti iniziarono a sopravvivere. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, col miglioramento delle condizioni economiche, la pace garantita dall’ONU, l’industrializzazione e la liberalizzazione dei mercati internazionali, la salute nazionale migliorò ulteriormente fino a generare un “boom” demografico tra il 1946 e il 1966. Al Sirai di Carbonia nascevano 2.000 bambini all’anno. Al Santa Barbara di Iglesias ne nascevano 1.000. Oggigiorno ne nascono in tutto circa 300 all’anno.
I nati di quegli anni vengono denominati “baby boomers”. I bambini del “boom” oggi (anno 2025) hanno un’età fra i 59 e 79 anni. A causa di questi fatti abbiamo, tra gli abitanti della Sardegna, il 45% di ultra-55enni. Si tratta di un numero pari a 700mila anziani su un milione e mezzo di abitanti. Nel Sulcis Iglesiente gli anziani sono il 50%. della popolazione.
A questo punto mettiamo in rapporto questi dati col triste fatto di Gene Hackman e chiediamoci: “quanti di questi 700mila diventeranno invalidi? Rivediamo anche l’elenco dei motivi della fragilità e
della solitudine di Hackman:
1 – problemi amministrativi-economici;
2 – figli distanti, assenti, o impegnati;
3 – assenza di famiglia stabile e convivente;
4 – assenza di un compagno o una compagna di vita;
5 – assenza di rapporti sociali;
6 – assenza di badante;
7 – incapacità motorie;
8 – deficit cognitivo:
– eccetera.
Questi soggetti, tra l’altro, sono bersaglio, praticamente obbligato, di altre malattie come: infarto, ictus, tumori, artrosi, dolori articolari e muscolari, diabete, ipertensione arteriosa, insufficienza renale, ipertrofia prostatica (catetere), tumori ginecologici, problemi intestinali, fibrillazione atriale e uso di farmaci da monitorare come gli anticoagulanti. Questo è un quadro realistico ed è con questo quadro, tipico di questo secolo, che si devono fare i conti. Una riforma si può fare solo se si ha la “consapevolezza” di questo mondo reale. Altrimenti è solo una soddisfazione teorica.
In questo scorcio di secolo, e con questa umanità sofferente, abbiamo bisogno di:
– Ospedali dotati di tutti i servizi chirurgici e internistici per le malattie che agiscono concorrenti.
– Vicinanza dell’ospedale alle residenze degli utenti.
– Medicina territoriale collegata all’ospedale provinciale competente.
– Tutto il Sistema sanitario della provincia finanziato dallo Stato, ricordando che il malato di oggi è per definizione: solo, povero, invalido, senza disponibilità di autonomia nei mezzi di trasporto.
Per questo ogni città ha bisogno di un suo ospedale completo di tutti servizi.
Per giunta: gli ospedali provinciali non hanno bisogno di finanziamenti per un Centro Trapianti, o per la cura delle leucemie, o per la neurochirurgia, o per la chirurgia pediatrica. Hanno bisogno di essere attrezzati per assistere le patologie quotidiane, le più frequenti e più diffuse.
Io oggi ho bisogno di un chirurgo che sappia fare una ureterocutaneostomia per trattare un cancro di vescica inoperabile in vecchio, e non lo trovo. Intervento facile, semplice e poco costoso. Prima era disponibile.
Cosa fare nel nostro territorio? Cosa può fare la Politica? Abbiamo un esempio davanti agli occhi: c’è un Sindaco che ha la concreta “consapevolezza” di cosa si deve fare. E’ il sindaco di Iglesias. Sta riuscendo a restituire all’ospedale della sua città tutti quei Servizi specialistici di cui ogni città necessita. Sembra l’unico ad aver capito per tempo che il mondo è cambiato mentre noi corriamo il rischio di rimanere ai margini del programma sanitario regionale. I sindaci del Sulcis Iglesiente in tutto sono 23. Aspettiamo che si rivolti l’animo degli altri 22.
Questo non è un “discorso quantico”, è semplicemente logico. Ci serve gente che usi la logica umana.
Che sia come noi.

Mario Marroccu

Il primo appuntamento della stagione agonistica di surf italiana è arrivato. Martedì 11 e mercoledì 12 marzo si terrà a Buggerru, in Sardegna, il Buggerru Surf Trophy, la prima tappa del campionato della FISSW, la Federazione italiana surfing, sci nautico e wakeboard.

A pochissimi giorni dall’apertura del periodo di attesa per attendere la mareggiata, e come ormai da tradizione, gli organizzatori del Buggerru Surf Club hanno già acceso il semaforo verde. Previsioni rispettate, con la Sardegna che si conferma ancora una volta una scommessa vinta sotto il punto di vista meteorologico e un luogo sicuro dove poter svolgere manifestazioni nazionali, fattore per niente scontato nelle coste mediterranee. Cinquantacinque i piccoli atleti in gara nelle categorie under 12, under 14, under 16 e under 18 femminili e maschili. La competizione darà il via al campionato federale, basato su tre tappe totali, su onde di libeccio di circa un metro.

Buggerru si animerà con circa duecento persone tra surfisti e accompagnatori. Ci saranno i vicecampioni under 18 Costanza De Lisi e Federico Melis, la campionessa under 16 del 2024 Chiara Cuppone, quest’anno nella categoria superiore, il campione under 14 Alex Filosini, i campioni under 12 Caterina Congiu e Daniele Mereu.

«Sarà una gara emozionante, ricca di giovani talenti ai quali auguriamo il miglior surfracconta Simone Esposito, contest director e presidente del Buggerru Surf Clube per noi si tratta della settima tappa di campionato di fila, uno sforzo e un impegno anche per la nostra cittadina che è tornata ad essere un luogo nevralgico non solo per le competizioni di surf, ma anche per allenamenti che si svolgono durante tutto l’anno.» 

Tra le novità messe a punto dal surf club quest’anno, anche la diretta streaming: con la quale sarà possibile seguire le prodezze dei campioncini collegandosi al link che sarà divulgato sui canali social del Buggerru Surf Club club. Appuntamento alla spiaggia alle 8.30 con il riders meeting, con un possibile inizio della competizione alle ore 9.00: il campo gara sarà scelto tra la spiaggia del porto o San Nicolò in base alle carte meteo che saranno divulgate domani (lunedì 10 marzo).