19 December, 2025

«La Portovesme Srl annuncia la fermata della linea piombo e zinco. Tradotto? Disoccupazione e precarietà per centinaia di famiglie.
Un’azienda che in decenni ha beneficiato di aiuti pubblici, sostegni finanziari, incentivi, agevolazioni… un intero territorio si è sacrificato per sostenerla.»

Lo scrivono, in una nota, i consiglieri comunali del gruppo Iglesias Avanti Federico Melis e Gianna Concu.

«E adesso?si chiedono i due consiglieri -. Adesso mostra indifferenza, insensibilità e una totale mancanza di rispetto verso lavoratrici, lavoratori e una comunità intera che ha dato tutto. Responsabilità: una parola che sembra essere sconosciuta a chi, con queste scelte, colpisce non solo il lavoro ma anche la dignità di un intero territorio. La Portovesme srl deve rispettare un’intera comunità, il Sulcis Iglesiente.»

Niente sosta per gli appassionati isolani del ciclocross. Domani Guspini ospiterà la 3ª edizione del Trofeo cittadino organizzato dalla locale Unione Ciclistica. Al via oltre un centinaio di specialisti delle ruote grasse.
Si pedalerà lungo un tracciato di 2.600 metri con alternanza di vari terreni: pista, cemento, sterrato, asfalto e sabbia, con presenza di ostacoli artificiali e naturali.
La prima delle quattro partenze previste (una anche promozionale per i Giovanissimi sotto i 12 anni) è in programma per le ore 9.40 al Centro Sportivo Sa Rocca, in località San Giorgio.

La chiusura della linea di produzione dello zinco nello stabilimento della Portovesme Srl, decisa unilateralmente da Glencore, rappresenta un grave atto di irresponsabilità sociale e un colpo mortale per il futuro del Sulcis Iglesiente. Oltre 1.200 lavoratori, tra dipendenti diretti e dell’indotto, rischiano di perdere il proprio lavoro.
Il Gruppo PD condanna con forza l’atteggiamento predatorio di Glencore, che «dimostra ancora una volta il suo totale disinteresse per il benessere delle lavoratrici e dei lavoratori, utilizzando il Sulcis Iglesiente come una terra da sfruttare e poi abbandonare senza alcuna responsabilità».
«Non accetteremo questa ingiustizia e sosterremo con determinazione la Presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, nelle sue interlocuzioni con il Governosi legge in una nota -. Chiediamo all’esecutivo nazionale interventi immediati su tre fronti essenziali:
1.⁠ Imporre a Glencore il rispetto degli impegni presi con il territorio, attraverso la revisione delle concessioni e dei benefici ottenuti.
2.⁠ Garantire la piena tutela dei lavoratori, con l’attivazione immediata degli ammortizzatori sociali e un piano straordinario di riconversione e riqualificazione professionale.
3.⁠ Promuovere un tavolo permanente di crisi, coinvolgendo istituzioni locali, nazionali e parti sociali per definire un percorso di rilancio industriale sostenibile per il Sulcis Iglesiente.
Non possiamo permettere che le multinazionali agiscano senza pagare le conseguenze delle loro scelte. Il Sulcis Iglesiente non è terra di conquista, ma una comunità viva, che merita rispetto e futuro

«Con la decisione unilaterale di spegnere gli impianti della linea zinco da lunedì 23 dicembre, la Glencore certifica la sua totale inaffidabilità ed estrema disonestà nei confronti di un territorio che ha sfruttato sia dal punto di vista ambientale che sociale. Un’azienda che per decenni ha avuto utili ed extra profitti e che oggi scappa a gambe levate, dopo aver più volte annunciato ipotesi di rilancio degli stabilimenti del Sulcis e del Medio Campidano.»

Lo ha denunciato il Gruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale.

«Siamo al fianco dei lavoratori, perciò insieme ai parlamentari sardi chiediamo al Governo Meloni di applicare tutte le sanzioni possibili nei confronti dell’azienda e di porre in atto tutte le iniziative per il recupero dei contributi ottenuti negli ultimi dieci anni dal Governo nazionale, oltre ad individuare soluzioni alternative a tutela dei lavoratori», hanno aggiunto i consiglieri regionali di FdI.

«Riteniamo gravissima la decisione del management della multinazionale svizzera di fermare le linee produttive dello stabilimento condannando oltre 1.200 lavoratori e annesse famiglie all’incertezza più totale rispetto al proprio futuro lavorativo.
Una decisione ancor più oltraggiosa e dal forte carico simbolico negativo, poiché arriva a trattative in corso, in anticipo a quanto precedentemente paventato e a cavallo delle feste natalizie. Ma certamente non un fulmine a ciel sereno, visto l’atteggiamento tenuto da almeno 4 anni a questa parte, ovvero dal cambio di dirigenza locale, da coloro che avrebbero dovuto fare tutto il possibile per rilanciare la fabbrica e invece – probabilmente come da copione pre impostato – hanno finito per chiuderla.»

Il gruppo politico “Carbonia Avanti” commenta così gli ultimi sviluppi della vertenza della Portovesme srl che hanno visto Glencore annunciare la fermata anticipata a lunedì 23 dicembre 2024 della linea di produzione dello zinco.

«Arrivati a questo punto è necessaria non solo una forte presa di posizione del Governo nazionale, ma anche un intervento che obblighi la società a recedere dalle proprie posizioni almeno finché non si trovi qualcuno realmente interessato a rilevare lo smelter e a produrre a Portovesmeprosegue “Carboni Avanti” -. Ma ogni eventuale azione in questo senso, onde evitare situazioni già viste con la fermata di altri stabilimenti nel polo industriale – ancora oggi fermi, va attivata con gli impianti in marcia o, comunque, attivi.»

«Ogni altra prospettiva orientata a un non meglio precisato futuro, con la fabbrica ferma, rischierebbe di essere (ribadiamo: come la storia recente dell’agglomerato industriale insegna) oltre che velleitaria, una presa in giro ai lavoratori e all’intero territorioconclude il gruppo politico “Carbonia Avanti” -. Ribadendo la nostra vicinanza ai lavoratori e alle lavoratrici, ci rendiamo disponibili per qualsiasi iniziativa atta a scongiurare l’ennesimo scempio occupazionale nelle nostre comunità.»

 

E’ durissima la reazione dei sindaci dei Comuni del Sulcis Iglesiente alla decisione annunciata da Glencore sulla fermata anticipata a lunedì 23 dicembre della produzione della linea zinco. Stamane un’ampia delegazione di primi cittadini s’è riunita davanti all’ingresso dello stabilimento di Portovesme, presenti anche rappresentanze sindacali dei chimici, dei metalmeccanici, i consiglieri regionali Luca Pizzuto, Alessandro Pilurzu e Gianluigi Rubiu e l’assessora regionale della Cultura e della Pubblica istruzione Ilaria Portas, e don Antonio Mura, parroco delle chiese di Portoscuso e Paringianu e responsabile della Pastorale Sociale per il Lavoro della diocesi di Iglesias. Quello che è emerso è un “NO” unanime alla fermata della produzione che metterebbe sulla strada 1.200 lavoratori con le loro famiglie e un intero territorio, e l’appello a Regione e Governo a chiamare Glencore alle proprie responsabilità, percorrendo tutte le strade possibili, se come ha annunciato la multinazionale non ha alcuna intenzione di tornare indietro dalla decisione assunta, per giungere al coinvolgimento di un nuovo soggetto imprenditoriale disponibile a continuare le produzioni a Portovesme.
Nel corso della manifestazione abbiamo alcune interviste, con i consiglieri regionali Alessandro Pilurzu, Luca Pizzuto e Gianluigi Rubiu; l’assessora regionale della Cultura e della Pubblica istruzione Ilaria Portas; don Antonio Mura; sindaci di Portoscuso Ignazio Atzori, di Iglesias Mauro Usai, di Gonnesa Pietro Cocco; i sindacalisti Emanuele Madeddu (segretario Filctem Cgil della Sardegna Sud Occidentale, e Roberto Forresu, segretario regionale della Fiom Cgil; l’intervento dei sindaci di Nuxis Romeo Ghilleri e di Portoscuso Ignazio Atzori, che hanno spiegato le motivazioni che hanno portato i sindaci a riunirsi stamane a Portovesme, che vi proponiamo.

Il comune di San Giovanni Suergiu celebra un importante traguardo: una serie di finanziamenti strategici è stata recentemente ottenuta per promuovere la riqualificazione urbana, la tutela ambientale e il miglioramento dei servizi turistici e sanitari, consolidando l’impegno dell’amministrazione verso un futuro sostenibile e inclusivo.

Tra i progetti più rilevanti figura la ristrutturazione e la messa in sicurezza della storica Casa Bellu, acquisita al patrimonio comunale. Grazie a un finanziamento di 300.000 euro erogato dalla Regione Sardegna nell’ambito dei fondi per la riqualificazione dei centri urbani, l’immobile potrà tornare alla comunità come un simbolo rinnovato di identità e appartenenza locale.

Sul fronte ambientale, l’Amministrazione comunale ha ottenuto 70.000 euro dall’assessorato regionale dell’Ambiente per il progetto di recupero ambientale delle aree degradate dalla presenza di discariche e dall’abbandono di rifiuti. L’intervento, che mira a ripristinare il decoro di aree compromesse, è un tassello importante in una strategia più ampia di salvaguardia del territorio, già avviata con numerose altre iniziative di successo.

Ulteriori fondi sono arrivati grazie alla partecipazione ai bandi del GAL (Gruppo di Azione Locale), in collaborazione con altri comuni del territorio: un primo finanziamento di 96.300 euro, con il comune di Giba come capofila, sarà impiegato per l’allestimento, il potenziamento e l’informatizzazione dell’info point comunale, un servizio cruciale per migliorare l’esperienza turistica e l’accesso alle informazioni. Un secondo stanziamento, di circa 70.000 euro, ottenuto insieme ai comuni di Sant’Anna Arresi e Masainas (capofila), consentirà di dotare il poliambulatorio comunale di macchinari moderni che possono essere di aiuto nell’assistenza e nei servizi sanitari al cittadino, migliorando sensibilmente l’offerta sanitaria.

«La realizzazione di questi progettiha detto la sindaca Elvira Usai – non è frutto del caso, ma di una visione strategica chiara e di un lavoro corale che coinvolge l’Amministrazione, gli uffici comunali e i partner locali. I finanziamenti ottenuti sono un investimento concreto per il futuro della nostra comunità, dimostrando la nostra capacità di trasformare le idee in azioni tangibili.»

Dopo il grande successo riscosso nei giorni scorsi da Babbo Natale, dagli elfi e dal buffo Grinch, continuano gli appuntamenti natalizi per grandi e piccini organizzati dal comune di Villamassargia. Il prossimo incontro è in programma domani, sabato 21 dicembre, alla Biblioteca comunale, dalle ore 10.30, con la presentazione del libro “Vorrei chiederti di quel giorno” con l’autore Lorenzo Tosa, nell’ambito del Festival internazionale della lettura sociale.
Per la gioia dei bambini, una folkloristica parata di mascotte è invece prevista nel pomeriggio di lunedì 23 dicembre insieme a uno spettacolo in piazza Pilar.
E poi grande è l’attesa per il concerto del dj Gabry Ponte previsto la notte del 29 dicembre, con tanta musica dance, anticipato da un altro concerto di musica classica ‘Xmas Song’ il 27 dicembre. Tanti eventi per tutti i gusti ravviveranno le festività del comune di Villamassargia.

Vediamo le interviste con la sindaca Debora Porrà e l’assessora della Cultura Sara Cambula.

«La Glencore con la decisione unilaterale pervenuta in data odierna, alle organizzazioni sindacati, di spegnere gli impianti della linea zinco, da lunedì 23 ha certificato la sua totale l'”inaffidabilità”, ed estrema disonestà nei confronti di un territorio che ha sfruttato sia dal punto di vista ambientale che sociale. Un’azienda che per decenni ha avuto utili ed extra profitti. Attiverò tutte le mie interlocuzioni con il governo affinché si applichino tutte le sanzioni possibili nei confronti dell’azienda e si pongano in atto tutte le iniziative per il recupero dei contributi ottenuti negli ultimi dieci anni dal governo nazionale.»

Il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Gianluigi Rubiu commenta così la decisione annunciata oggi da Glencore di chiudere in anticipo, lunedì 23 dicembre, la linea zinco dello stabilimento di Portovesme.

«Impensabile inviare una comunicazione del genere a pochi giorni dal Natale agli oltre 1.200 dipendenti coinvolti e alle loro famiglie rendendo ancora più flebile ogni speranza e minando seriamente la pace sociale dalle incertezze degli ultimi mesi-
Si ponga fine una volta per tutte a questa agonia con una scelta forte quale è la “nazionalizzazione dell’azienda”, inutile perdere altro tempo conclude Gianluigi Rubiu -. Congiuntamente alla Regione e ai sindacati si intraprendano tutte le iniziative possibili per evitare il collasso del sistema industriale del Sulcis Iglesiente.»

La presidente della Regione Sardegna Alessandra Todde e il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso si sono sentiti telefonicamente per un primo confronto sulla grave situazione relativa a Glencore dopo che la dirigenza, disattendendo agli impegni assunti, ha deciso di anticipare a lunedì 23 dicembre la fermata della linea zinco.
«Questa è una notizia comunicata stamane ai rappresentanti sindacali senza neppure attendere l’incontro con i tecnici del ministero programmato in data odierna nello stabilimento. Un fatto gravissimo, che mette in luce la totale mancanza di rispetto nei confronti del Governo, della Regione, delle organizzazioni sindacali e soprattutto dei lavoratori. Non possiamo tollerare questa ennesima mancanza di rispetto nei confronti dei lavoratori e di tutte le Istituzioni. Reagiremo», ha detto Alessandra Todde.