Dopo lo straordinario successo del concerto “Tango nostalgia” con Fabio Furia al bandoneon e Marco Schirru al pianoforte, entra sempre più nel vivo la XXVI edizione del Festival Internazionale di Musica da Camera, rassegna cameristica, organizzata dall’associazione Anton Stadler con la direzione artistica del bandoneonista e compositore Fabio Furìa e protagonista al teatro Electra di Iglesias dal 17 novembre al 28 dicembre.
Il 15 dicembre alle 19 salirà sul palco del Teatro Electra di Iglesias la prestigiosa formazione cameristica composta da Nicola Bertolini (clarinetto) e Raffaele D’Angelo (pianoforte). Con esperienze di prestigio accumulatesi nel corso della loro giovane carriera, questi due talentuosi musicisti italiani hanno dimostrato di essere una forza da non sottovalutare nel panorama musicale internazionale.
Il concerto dal titolo: “900: colonne sonore tanghi e Klezmer”, partendo dai tanghi del celebre Astor Piazzolla, ripropone grandi classici della musica da film dei più grandi compositori della musica da pellicola, come Ennio Morricone o Nino Rota, per poi terminare con un omaggio al genere klezmer, ricco di suoni ed effetti tipici della musica ebraica.
All’interno della rassegna cameristica, inoltre, sono in programma nel mese di dicembre altri tre incontri appartenenti alla sezione “Il Festival incontra…”, dedicata alle associazioni che si occupano della valorizzazione e divulgazione della musica nel territorio del Sulcis-Iglesiente. Nella Chiesa di San Francesco di Iglesias, il 14 dicembre, alle 20.00, si terrà il penultimo appuntamento con il concerto “Incontri polifonici” del Coro Caterina Cittadini e del Coro Concordia Villa Ecclesiae, diretti rispettivamente dal maestro Mariano Garau e dal maestro Paolo Autelitano.
Venerdì 13 e sabato 14 dicembre “Jazz Around” approda a Santadi e Calasetta. Dopo i concerti nei luoghi tra i più affascinanti del Sulcis Iglesiente, è tempo di due nuovi eventi musicali per gli appassionati del jazz. Suggestivi scenari dei concerti in programma per il weekend saranno le sale della Cantina Santadi, a Santadi, e il Macc, il Museo d’arte contemporanea di Calasetta.
I due appuntamenti collaterali itineranti sono parte integrante dell’importante rassegna musicale internazionale “Ai confini tra Sardegna e Jazz 2024” che, giunta alla sua 39ª edizione, dedica una serie di eventi nei luoghi più suggestivi e ricchi di storia, natura e tradizioni del Sud Sardegna e che proseguiranno per tutto il mese di dicembre con un ricco calendario di incontri musicali ed eventi clou all’insegna del jazz di qualità.
Si parte venerdì 13 dicembre, a Santadi, per una serata speciale all’insegna della magia del jazz tra gli spazi della suggestiva Sala Convegni della Cantina Santadi. Si comincia alle 18.00, con un esclusivo aperitivo di benvenuto per poi, subito dopo, farsi trasportare dalle melodie straordinarie del duo “Fusao de Sons – Kaihoduo” (Jacopo Figini alla chitarra classica e Marco Costantini al vibrafono) con un repertorio che spazia tra jazz, musica classica e sonorità sudamericane.
L’evento è gratuito, sino ad esaurimento posti.
Prenotazione obbligatoria per email all’indirizzo puntagiara@gmail.compuntagiara@gmail.com
Sabato 14 dicembre, invece, l’emozione e i suoni del jazz approderanno a Calasetta. Scenario della serata, a partire dalle 18.30, sarà il Macc, il Museo d’arte contemporanea di Calasetta. Per l’occasione si potrà assistere all’evento “Inside S. Project”, realtà artistica nata dalla collaborazione tra Silvia Bandini (danza) e Marco Caredda (elettronica), che fonde danza, performance e musica dal vivo in creazioni pensate per spazi non convenzionali.
L’evento è gratuito.
Il presidente Federico Fantinel ha convocato il Consiglio comunale di Carbonia presso la Sala consiliare del Centro Polifunzionale in Piazza Roma, in seduta ordinaria e pubblica, per la giornata di lunedì 16 dicembre, alle ore 15,30, per deliberare sul seguente ordine del giorno:
1. Surroga consigliere comunale Matteo Sestu e contestuale convalo+ida dell’elezione a consigliera comunale della signora Barbara Pischedda;
2. Approvazione del documento unico di Programmazione (DUP) 2025-2027;
3. Apertura della sessione di bilancio, presentazione e discussione del bilancio di previsione finanziario 2025/2027 e approvazione del bilancio di previsione finanziario 2025/2027.
Venerdì 13 dicembre, dalle ore 9.30, la sala assemblee della Portovesme srl ospiterà l’assemblea territoriale della Filctem Cgil Sardegna Sud Occidentale.
«La decisione, quella di svolgere l’assemblea presso la Portovesme Srl, è stata assunta in segno di vicinanza a tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori che rischiano di perdere il posto di lavoro con conseguenti ricadute sociali ed economiche importanti e preoccupanti su tutto il territorio», spiega il segretario Emanuele Madeddu -.
«L’Assemblea, oltre agli adempimenti burocratici previsti, affronterà il tema delle crisi industriali, dello sviluppo del territorio, della gassificazione e della infrastrutturazione del territorio. Un focus specifico sarà dedicato alla vertenza della Portovesme srl dopo l’incontro svolto al Mimit lo scorso 5 dicembre e in vista del sopralluogo nello stabilimento previsto per il prossimo 20 dicembre dai tecnici del Mimit», conclude Emanuele Madeddu.
Si è chiusa con un bilancio positivo, domenica sera (8 dicembre) a Sant’Antioco, la ventesima edizione di Passaggi d’Autore – Intrecci mediterranei, il festival del cortometraggio organizzato nella cittadina del Sud Sardegna dal Circolo del Cinema “Immagini” con la direzione artistica di Dolores Calabrò e del regista bosniaco Ado Hasanović. Bilancio positivo per la risposta da parte del pubblico e dei registi presenti o che si sono collegati durante le proiezioni, e per la qualità dei cortometraggi proposti nelle varie sezioni in cui si articola il festival.
Soddisfacente anche la partecipazione delle scuole alle proiezioni e ai laboratori, come quello di analisi e critica cinematografica dedicato agli studenti delle superiori sotto la guida del critico Enrico Azzano per formare la Giuria Giovani con il compito di valutare i cortometraggi della sezione Intrinas, la vetrina ai cortometraggi degli autori sardi, e decretarne il vincitore: la scelta è ricaduta su “S’ozzastru”, film d’animazione di Carolina Melis, «per l’ottimo lavoro svolto nella rappresentazione delle immagini, per l’efficacia comunicativa che coinvolge tutte le fasce d’età, per le scelte musicali», si legge nella motivazione, «e, soprattutto, per i temi affrontati, come quello della salvaguardia dell’ambiente, che coinvolgono non solo la Sardegna, ma anche tante altre parti del mondo».
Sabato scorso, oltre al premio a “S’ozzastru”, la Giuria Giovani ha riconosciuto una menzione speciale a un altro dei sette film brevi della sezione Intrinas, “L’occhio di San Salvatore”, diretto da Roberta D’Aprile, «per i messaggi trasmessi e gli argomenti importanti che riteniamo andrebbero trattati più spesso, che sono stati ben affrontati grazie anche alla regia, lo stile artistico e le musiche scelte».
L’indomani (domenica) è spettata invece a un’altra giuria di giovani, quella composta dagli studenti universitari iscritti a Critica il corto, il laboratorio formativo online curato da Francesco Crispino, la responsabilità di assegnare il premio al miglior cortometraggio di Intrecci mediterranei, la sezione “cardine” del festival: ventitré i film brevi di una quindicina di paesi del bacino mediterraneo che sono stati proposti nell’arco di tre serate. Ad aggiudicarsi il premio è stato “The Watchman” (Italia/Francia, 2024, 26′), di Ali Cherri, artista visivo e regista libanese di base a Parigi, «per la capacità di raccontare l’estenuante attesa e la follia che caratterizza gli scenari di guerra, con un focus su una zona del mondo poco rappresentata nel panorama audiovisivo contemporaneo, per la cura e la ricerca del dettaglio nella messa in scena accompagnata da una notevole maturità registica e da una solida base narrativa».
Sempre domenica sera, insieme al Premio Intrecci Mediterranei, la Giuria Giovani – Critica il corto ha tributato altri due riconoscimenti: la menzione speciale per la miglior regia è andata al portoghese Basil Da Cunha per il suo corto “2720” (Portogallo/Svizzera, 2023, 25′) «per una scelta registica matura e consapevole sotto ogni aspetto produttivo, che grazie a sinuosi piani sequenza riesce a immergere lo spettatore nelle strade e nei vicoli labirintici di un quartiere povero di una Lisbona meno conosciuta», ma anche «per aver affrontato un tema urgente e attuale attraverso una narrazione diretta ma efficace, che con un approccio quasi documentaristico racconta le vite e le dinamiche di una comunità vivace, quotidianamente minacciata dalla violenza, arrivando dritto al cuore di chi guarda e ascolta».
Il francese Marcel Mrejen si è aggiudicato invece la menzione d’onore Gran Premio della Giuria per “Memories of an Unborn Sun” (Algeria/Francia, 2024, 23′) con questa motivazione: “Partendo da storie di voci narranti che esplorano una realtà poco conosciuta, uscendo dagli stilemi classici del documentario e distinguendosi per la tecnica nella ripresa di campi lunghi e lunghissimi in movimento, di straordinaria potenza estetica ed espressiva, dove l’uomo occupa poco spazio in un universo per lui troppo vasto, il corto si trasforma in una narrazione universale ed esistenziale, affrontando varie tematiche e aprendo a molteplici interpretazioni”.
Passaggi d’Autore – Intrecci mediterranei si conferma, così, nel territorio come luogo di formazione del pubblico, specie dei più giovani, e come una vetrina per i film brevi europei e mediterranei autorevole e in crescita. «La ventesima edizione del festival è stata ricca di contenuti, di ospiti ma soprattutto di cortometraggi di alto livello che hanno riscontrato il gradimento e l’interesse del pubblico presente in sala – commenta il presidente del Circolo del cinema Immagini Luciano Cauli -. Da segnalare la partecipazione delle scuole con i ragazzi e le ragazze che hanno preso parte alle attività laboratoriali e alle proiezioni a loro dedicate. Infine, una menzione va alla chiusura del festival con l’opera prima “I diari di mio padre” del regista bosniaco Ado Hasanovic, proiettato per la prima volta in Sardegna».
Unire le forze verso obiettivi utili a risollevare il territorio dalla crisi ed avviare un nuovo modello di sviluppo. Sono le indicazioni emerse ieri a Carbonia nel corso di un incontro promosso da Sardegna Avanti, la formazione politica guidata dall’ex consigliere regionale Fabio Usai, cui hanno partecipato l’ex presidente della Regione Antonello Cabras, l’assessore regionale dell’Industria Emanuele Cani (Pd), il consigliere regionale Gianluigi Rubiu (Fratelli d’Italia), rappresentanti di diverse forze politiche di diversa estrazione, l’amministratore unico della Provincia del Sud Sardegna Sergio Murgia, amministratori locali (assessori e consiglieri di diversi Comuni), amministratori di società.
“Le buone pratiche della politica” è lo slogan scelto, condiviso da tutti i presenti. E di buona politica, in una fase storica importantissima e decisiva, nella quale non mancano le risorse per avviare percorsi virtuosi (JTF, PNRR, Piano Sulcis), il Sulcis Iglesiente ha assoluto bisogno, perché – come è stato sottolineato in diversi interventi – nel territorio, nel passato più o meno recente, le risorse sono arrivate ma spesso non sono state investite in progetti di lungo respiro, a volte addirittura non sono state spese interamente (l’esempio più recente è il Piano Sulcis).
«Purtroppo, viviamo in un contesto in cui troppo spesso la politica si trasforma in un’arena di rivalità e odio. Questo approccio distruttivo non solo alimenta tensioni inutili, ma allontana i cittadini dalla fiducia nelle istituzioni. Noi dobbiamo essere diversi. Sardegna Avanti, con la sua visione aperta e pragmatica, si distingue proprio per questa volontà di superare i vecchi steccati ideologici – ha detto Fabio Usai -. Quando affrontiamo situazioni complesse, come ad esempio la condizione sanitaria del nostro territorio, non possiamo permetterci di basarci su slogan, emozioni o interessi di parte. Dobbiamo utilizzare parametri oggettivi, dati concreti e analisi approfondite. La politica deve essere al servizio delle soluzioni, non dei conflitti. Parlare di sanità significa guardare ai bisogni reali delle persone: investire nelle infrastrutture, rafforzare i servizi nei territori più isolati, garantire personale qualificato. Non si tratta di un problema di destra o di sinistra, ma di una questione che riguarda la dignità di ogni cittadino. La politica deve essere in grado di cogliere le opportunità che si presentano, come il Just Transition Fund o i fondi del PNRR. Questi strumenti rappresentano occasioni straordinarie per trasformare il nostro territorio, ma solo se riusciamo a collaborare per utilizzarli al meglio – ha concluso Fabio Usai -. La politica non è un’arena per dimostrare chi urla più forte, ma un luogo dove si decide il destino di una comunità. Sta a noi scegliere se essere costruttori di ponti o demolitori di speranze.»
Sono stati numerosi gli interventi, in materia di Sanità, Lavoro, Industria e Agricoltura, per una panoramica che ha gettato le basi per un lavoro a medio e lungo termine, da sviluppare in successivi incontri, dedicati a singoli settori. Nei diversi interventi è emersa chiaramente l’importanza dell’unità del territorio, ritrovata negli anni in cui venne istituita la provincia di Carbonia Iglesias e poi nuovamente persa dopo la sua cancellazione sancita dal referendum abrogativo, con il risultato che le comunità locali hanno ripreso a pensare e programmare iognuna per proprio conto.
Il consigliere comunale di Carbonia Nino Spanu ha evidenziato le difficoltà dei Comuni, alle prese con una grave carenza di personale che rallenta la macchina amministrativa, in particolare in una fase come quella attuale che vede gli enti locali alle prese con la programmazione degli interventi sui progetti finanziati dai fondi comunitari.
Il dottor Antonio Macciò, Responsabile UOC Ginecologia Oncologica, Ospedale A. Businco, di Cagliari, si è soffermato sulla difficile situazione vissuta dal sistema sanitario regionale, dalla quale si potrebbe venire fuori se si valorizzassero le competenze, che non mancano.
Sono poi intervenuti Bruno Angioni, ex consigliere comunale di Carbonia ed infermiere in pensione; Antonello Cuccuru, Direttore della SC Professioni Sanitarie della Asl Sulcis Iglesiente; l’ex consigliere regionale Peppino La Rosa; l’ingegner Mario Porcu, amministratore unico della Sotacarbo; il professor Cristian Galbiati, responsabile del progetto Aria nelle miniere della Carbosulcis; Marco Antonio Piras, assessore e vicesindaco del comune di Tratalias; Paolo Luigi Dessì, sindaco di Sant’Anna Arresi ed ex consigliere regionale; Andrea Pisanu, sindaco di Giba e presidente dell’Unione dei Comuni del Sulcis; Manolo Mureddu, assessore dei Lavori pubblici e Ambiente del comune di Carbonia; Michele Stivaletta, assessore delle Attività produttive e vicesindaco del comune di Carbonia; l’assessore regionale dell’Industria Emanuele Cani; il consigliere regionale Gianluigi Rubiu.
L’intervento conclusivo è stato quello di Antonello Cabras, ex presidente della regione e sottosegretario di Stato del Ministero del Commercio con l’Estero, oggi vicepresidente della Bper, che riportiamo integralmente.
Giampaolo Cirronis
La Giunta comunale di Sant’Antioco guidata dal sindaco Ignazio Locci lancia il progetto sperimentale e innovativo “Benessere famiglia, erogazione voucher per frequentare strutture e servizi socioeducativi, ricreativi e formativi” e, con una manifestazione di interesse dedicata, punta al coinvolgimento degli Enti del Terzo Settore, considerati determinanti e indispensabili per la realizzazione dell’iniziativa.
Al centro del progetto, la Famiglia: «Oggi più che mai le politiche sociali devono occuparsi di famiglia in modo educativo – spiega l’assessora delle Politiche sociali Eleonora Spiga –l’amministrazione comunale è tesa verso la vita di una sana comunità, puntando al raggiungimento del suo benessere con una serie di misure volte alla maturità e all’autodeterminazione dell’agenzia educativa di una società in continua evoluzione, che è sicuramente rappresentata dalla Famiglia».
Saranno beneficiarie degli accordi le famiglie residenti nel Comune di Sant’Antioco individuate dall’Ufficio Politiche Sociali e Benessere della Famiglia a seguito di apposita graduatoria. Nello specifico, i fruitori delle attività socio educative, culturali e ricreative, extrascolastiche, saranno i minori di età compresa fra i 3 e i 16 anni, che non abbiano ancora compiuto i 17 anni.
Primo passo: avviare e incoraggiare un processo di educazione che sviluppi i diritti dei cittadini più giovani e fragili, stimolare e garantire la costruzione di una rete stabile di partenariato con tutte le realtà territoriali, individuando Società Cooperative Sociali, Organizzazioni di Volontariato, Associazioni di Promozione Sociale, Imprese Sociali, Fondazioni, disponibili a costituire un catalogo delle attività socio educative e ricreative da sottoporre ai beneficiari di voucher della misura di supporto. Per raggiungere questo scopo, l’ufficio Politiche sociali, sulla scorta della deliberazione della Giunta, ha promosso una manifestazione di interesse (i cui documenti necessari alla partecipazione sono reperibili sul sito istituzionale del comune di Sant’Antioco) rivolta agli Enti del Terzo Settore con sede operativa nel territorio del comune di Sant’Antioco.
«La Famiglia – prosegue l’assessora Eleonora Spiga – necessita di un supporto e di una vicinanza che siano forti e immediati. Le nuove generazioni, infatti, hanno bisogno di impulsi capaci di rispondere a una più incisiva e moderna modalità di accoglimento delle loro esigenze. Attraverso questo progetto ci si vuole ulteriormente avvicinare alle famiglie: l’Amministrazione, infatti, non si sottrae a questa evidente esigenza della quale intende farsi carico anche con progetti sperimentali e innovativi come quello appena varato.»
«E’ un progetto nel quale crediamo molto – spiega il sindaco Ignazio Locci – siamo impegnati nel cercare di dare risposte sempre più energiche alle esigenze delle famiglie e dei giovani. In questo caso ci concentriamo su una fascia di età che ha bisogno di stimoli forti, adeguati ai tempi. Auspico un’ampia partecipazione degli Enti del terzo Settore al fine di creare un’offerta variegata e adatta a ogni bisogno.»
«Mentre la maggioranza del governo della Regione Sardegna, il cosiddetto “campo largo”, oggi si riunisce in un vertice con al centro la grana più spinosa, ovvero l’emergenza sanitaria tanto reale quanto è evidente l’incapacità della Giunta Todde di porvi rimedio, gli assessori Desirè Manca e Armando Bartolazzi, rispettivamente al Lavoro e alla Sanità, si inventano la misura spot dei “Buoni Servizi Sanitari”. Se non fosse che il progetto è vergato nero su bianco nella delibera di Giunta N° 47/16 del 04/12/2024, ci sarebbe da pensare a uno scherzo. Perché è improponibile dover accettare che ci siamo ridotti ai “buoni medici”, come se fossero buoni pasto, come se il nostro sistema potesse accettare che esiste una categoria di soggetti considerati poveri dal punto di vista di accesso alle cure e che per assicurargliele occorra un “buono” spendibile nel “mercato della sanità” che, udite udite, nello specifico sarà formato e composto da medici e centri medici che dovranno convenzionarsi con Aspal, Agenzia sarda che dovrebbe invece occuparsi di politiche del lavoro. Anche questa modalità non è uno scherzo, davvero: è scritta nella delibera.»
E’ durissimo il giudizio di Ignazio Locci, sindaco di Sant’Antioco, sui “Buoni Servizi Sanitari” varati oggi dagli assessori regionali del Lavoro Desirè Manca e della Sanità Armando Bartolazzi.
«Con tutto il rispetto, dopo un anno di lavoro, ci saremmo aspettati qualcosa di più serio, non una misura spot che conta su una dotazione finanziaria di dieci milioni di euro, fondi che si sarebbero potuti impiegare per l’abbattimento delle liste di attesa, attraverso molteplici modalità – aggiunge Ignazio Locci -. Ma il sistema dei “buoni” è qualcosa di obbrobrioso, la prova che questa maggioranza in un anno di lavoro non sia riuscita a ridurre di un centimetro le liste di attesa; non abbia saputo fare nulla per trattenere i medici; non abbia alcuna idea su come venire fuori dall’emergenza sanitaria. E sinceramente non può bastare continuare a dare le colpe a chi l’ha preceduta: un anno sarebbe stato più che sufficiente per promuovere qualche iniziativa reale e concreta, capace, innanzitutto, di ridurre le liste di attesa. Invece si sono inventati la misura dei “buoni” che ci dice quanto siano incapaci di trovare soluzioni, se non aggrappandosi a misure che nel dibattito politico verrebbero definite di tipico stampo “grillino”.»
«Come Sindaco, chiamato quotidianamente a confrontarmi con i problemi sanitari dei miei cittadini che letteralmente non sanno più dove sbattere la testa, auspico che questa maggioranza imprima una svolta e si concentri sull’abbattimento delle liste d’attesa, senza offrire palliativi che, mi si conceda la metafora, non rientrano nemmeno nella “omeopatia politico-amministrativa», conclude Ignazio Locci.