22 December, 2025

Il Sulcis Iglesiente unito contro la decisione annunciata dalla Glencore sulla fermata della linea zinco nello stabilimento di Portovesme. E’ quanto ha fatto emergere stamane l’assemblea generale dei lavoratori, svoltasi davanti all’ingresso dello stabilimento, alla presenza di numerosi sindaci, del consigliere regionale Alessandro Pilurzu, del direttore dell’ufficio della pastorale sociale e il lavoro della diocesi di Iglesias do Antonio Mura, in concomitanza con lo sciopero di 24 ore proclamato dalle organizzazioni sindacali.

Nel corso degli interventi, sono stati durissimi i giudizi nei confronti dell’Azienda ed è stata sollecitata un’azione forte da parte della Regione Sardegna e del Governo nazionale, per contrastare il disegno di disimpegno portato avanti chiaramente dalla Glencore, che se portato a termine, infliggerebbe un colpo mortale all’economia dell’intero territorio, già messo a durissima prova dalle altre grandi vertenze industriali, ad iniziare da Eurallumina ed ex Alcoa oggi SiderAlloys .che si trascinano rispettivamente da 15 e 12 anni, per finire alla Centrale Enel Grazia Deledda, destinata alla fermata in attuazione del programma di decarbonizzazione.

Allegate le fotografie della giornata di protesta e le interviste realizzate con il consigliere regionale del Pd Alessandro Pilurzu; don Antonio Mura, direttore dell’ufficio della Pastorale per il sociale e il lavoro della diocesi di Iglesias; i sindaci di Portoscuso Ignazio Atzori, Carbonia Pietro Morittu, Iglesias Mauro Usai, Gonnesa Pietro Cocco, Carloforte Stefano Rombi; di Roberto Forresu segretario regionale della Fiom Cgil e Renato Tocco segretario della Uilm Uil del Sulcis Iglesiente.

             

Un’immersione di sapori, costumi e culture d’oltre confine nel segno dell’accoglienza e dell’incontro. Domenica 8 settembre, dalle ore 19.30, in piazza Pilar a Villamassargia va in scena la quattordicesima edizione del Festival dei popoli, organizzato dal gruppo folk Pilar e con la collaborazione del comune di Villamassargia, della associazione turistica Pro Loco e della associazione Onlus “Mundo Latino” di Cagliari.
Villamassargia ribattezzato “paese delle Radici” nell’anno che le celebra, il 2024, secondo le linee del ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, sarà per una sera l’ombelico del mondo con un tripudio di tradizioni popolari del Sud America che troveranno la loro espressione nelle degustazioni di cucina etnica tipica di Cuba, Repubblica dominicana, Filippine e Argentina. La serata sarà animata da un intrattenimento musicale e danze latine a cui si uniranno musica e balli tradizionali sardi.
«Il Festival intende favorire l’amicizia tra le persone, senza dimenticarci di essere stati un popolo di migranti e di aver conosciuto e affrontato le difficoltà dell’integrazioneha spiegato il presidente del gruppo folk Pilar Luigi Usai -. In tal modo vogliamo creare crescente interesse e offrire convivialità grazie a degustazioni, sonorità e danze di diverse etnie di comunità straniere presenti in Sardegna e valorizzarne lo scambio culturale.»
«Nell’anno europeo del “turismo delle radici”, finalizzato a raccontare le tradizioni popolari a un pubblico sempre più ampio e a favorire il turismo di ritorno degli italo-discendenti, desiderosi di riconnettersi con le proprie origini, continuiamo ad aprirci alla contaminazione culturale, pur valorizzando le nostre tradizioni e il nostro folclore», ha sottolineato la sindaca di Villamassargia Debora Porrà.
«Con questa kermesseha concluso l’assessora competente Sara Cambulaintendiamo rilanciare competitività territoriale e produttiva, grazie all’integrazione tra cultura e turismo e attivando risorse di eccellenza, in un’offerta di qualità che vitalizzi parte del tessuto economico del nostro territorio.»

Si è svolta oggi, presso la caserma “Pisano” di Capo Teulada la cerimonia di avvicendamento tra il colonnello Nicola Maria Giachelle, comandante uscente del 1° reggimento corazzato ed il colonnello Corrado Appolloni. La cerimonia si è svolta in occasione dell’’88° anniversario della costituzione del 1° reggimento corazzato.
Era, infatti, il 15 settembre del 1936 quando a Vercelli fu costituito il 1° Reggimento Fanteria Carristi. Il Reggimento durante il secondo conflitto mondiale prese inizialmente parte alle operazioni sulle Alpi Occidentali e successivamente in Africa settentrionale. Dopo alcuni cambi di sede il 26 marzo del 1959 si costituisce il Centro addestramento Unità corazzate che nel 1974 eredita l’identità storica del 1° Reggimento Corazzato. Dall’1 settembre 2024 il 1° reggimento corazzato è transitato alle dipendenze del Centro di simulazione e validazione dell’Esercito (Ce.Si.Va.) di Civitavecchia, e ha assorbito nei suoi ranghi il personale del Centro Addestrativo Tattico.
E proprio il comandante del Ce.Si.Va., Generale di divisione Alberto Vezzoli, ha ringraziato il colonnello Nicola Maria Giachelle, comandante uscente del 1° reggimento corazzato per l’ottimo lavoro svolto durante il periodo di comando e fatto i migliori auguri al colonnello Corrado Appolloni che gli subentra, auspicando per lui e per tutto il 1° reggimento corazzato un periodo professionalmente e umanamente fecondo, in vista di tutte quelle sfide che immancabilmente si presenteranno.

A seguito della comunicazione effettuata dalla Portovesme SRL e Glencore che fermerà la linea zinco lasciando solamente il Waelz trattamento dei fumi di acciaieria, con ulteriori perdite di centinaia di posti di lavoro, il coordinamento sindacale Cgil, Cisl e Uil Portovesme srl si è riunito nel pomeriggio e ha respinto con forza la decisione.

«La stessa appare in totale contrasto con quanto dichiarato dalla società in tutti gli incontri degli ultimi mesi sia con la Categoria di appartenenza che con le Confederazionisi legge in una nota -. Per queste motivazioni viene proclamato lo sciopero di 24 ore a partire dalle ore 6 di domani 6 settembre, mentre per le ore otto è convocata l’assemblea di tutte le lavoratrici e lavoratori diretti e indiretti. Sono invitati a partecipare tutte le istituzioni del territorio.»

La decisione annunciata dalla Glencore di chiudere definitivamente quel che resta della linea di produzione dello zinco per tenere in marcia solo la lavorazione dei fumi di acciaieria, deve essere combattuta e respinta per le pesanti conseguenze che ciò produrrà sui livelli occupazionali. Siamo ormai davanti alla perdita di qualsiasi affidabilità di una multinazionale che opera in questo territorio da tanti anni, che ha fatto tanti profitti e dalla quale non sono accettabili decisioni di questo tipo. È necessario che tutti i livelli istituzionali si muovano unitariamente in una iniziativa attorno ai lavoratori della Portovesme srl per respingere la chiusura di ulteriori linee di produzione. La Regione Sarda, che ha già assunto una posizione netta di contrarietà e si è già attivata verso la stessa Glencore e il Governo nazionale, deve restare alla testa di tutti i prossimi passaggi istituzionali. Il Partito Democratico del Sulcis Iglesiente nell’attivarsi a tutti i livelli, sosterrà nel territorio le iniziative che unitariamente i lavoratori vorranno porre in essere.
Segreteria PD della Federazione Provinciale del Sulcis Iglesiente

«Questa mattina tra lo sconcerto delle lavoratrici e dei lavoratori della Portovesme, è arrivata la notizia della chiusura della linea zinco della fabbrica. Si tratta di un ulteriore passo verso il ridimensionamento già in atto delle unità lavorative impiegate nello stabilimento. Nonostante gli impegni presi in questi mesi la multinazionale svizzera decide unilateralmente, per il tramite del suo Amministratore Delegato, di fermare le linee produttive tenendo aperto solo ciò che più gli conviene: l’impianto per il trattamento dei fumi di acciaieria.»
E’ durissima la reazione del sindaco di Iglesias, Mauro Usai, alla decisione annunciata dalla Glencore di fermare la linea zinco dello stabilimento della Portovesme srl.
«Il processo di trasformazione della storica fabbrica di Portoscuso verso un mero impianto si trattamento rifiuti sta progressivamente andando a compimentoaggiunge Mauro Usai -. Si tratta dell’ulteriore dimostrazione della totale inaffidabilità della Multinazionale. È uno schiaffo all’intero territorio a cui non assisteremo passivamente, poco ma sicuro», conclude il sindaco di Iglesias.

Il sindaco di Carbonia Pietro Morittu interviene sulla drammatica situazione venutasi a creare alla Portovesme srl con l’annuncio fatto dalla Glencore di fermare la linea zinco.
«In queste ore di incertezza e di grande preoccupazione, io e tutta l’Amministrazione comunale di Carbonia siamo impegnati nelle interlocuzioni con l’assessorato regionale dell’Industria, la Presidenza della Regione, i Sindacati e Glencorescrive in una nota Pietro Morittu -. Siamo convinti che una soluzione che possa garantire la dignità dei lavoratori sia alla base delle scelte utili per il nostro territorio. Siamo certi che, con l’impegno trasversale di tutte le parti coinvolte, una soluzione si possa e si debba trovare. Ce la metteremo tutta. Questo è sicuro»

«La decisione della Glencore è gravissima, a rischio migliaia di posti di lavoro, subito una convocazione urgente al ministero.»

E’ durissimo il giudizio espresso dalle segreterie territoriali FIOM-FSM-UILM Sardegna Sud-Occidentale e Sulcis Iglesiente alla decisione presa dalla Glencore di fermare la linea zinco.

«Quanto sta accadendo nel polo industriale del Sulcis Iglesiente è inaccettabile, alle crisi note della centrale Enel, della SiderAlloys e dell’Eurallumina, si aggiunge quella inaspettata della Glencore, che questa mattina, incontrando le categorie di riferimento e le confederazioni di CGIL, CISL e UIL, ha comunicato la decisione di cessare le produzioni di zinco. Una decisione, imprevista, che dimostra la scarsa attendibilità e affidabilità della multinazionale svizzera, che nonostante gli utili degli ultimi decenni, manifesta la volontà di chiudere importanti reparti produttivisi legge in una nota delle segreterie territoriali FIOM-FSM-UILM Sardegna Sud-Occidentale e Sulcis Iglesiente -. I vertici aziendali comunicano la volontà di mantenere le produzioni attraverso la sola marcia del forno Waelz, che utilizzano i famosi fumi di acciaieria. FIOM, FSM e UILM ritengono la decisione di per sé gravissima, che se unita alle difficoltà inerenti le altre realtà, evidenzia i gravissimi rischi in cui si espone l’intero polo industriale del Sulcis Iglesiente. Quello che si sta rapidamente realizzando, è un declino industriale senza precedenti, che potrebbe portare ad una implosione sociale pericolosissima, conseguenza della perenne mancanza di prospettive lavorative, dovute soprattutto all’assenza di politiche industriali; che non hanno permesso di invertire la rotta, in un territorio devastato da decenni di sfruttamenti e chiusure.»

«È il momento di dire basta! FIOM, FSM e UILM Territoriali, nel condannare le inaffidabilità della Glencore, chiedono l’immediata convocazione di tavoli istituzionali permanenti, sia a livello regionale che a livello ministeriale, per affrontare e superare definitivamente le crisi esistenti. Si dichiarano pronti ad affiancare qualsiasi iniziativa utile a sovvertire il declino in atto, sostengono con forza il comunicato del Coordinamento della Portovesme srl e delle confederazioni, convocano con carattere di urgenza l’assemblea generale dei metalmeccanici, domani mattina dalle ore 6.00 per i turnisti e dalle ore 8 00 per i giornalieri, presso i cancelli dello stabilimento. Non si escludono incisive iniziative di protesta. I metalmeccanici del Sulcis Iglesiente, sono pronti allo sciopero generale srl», concludono le segreterie territoriali FIOM-FSM-UILM Sardegna Sud-Occidentale e Sulcis Iglesiente.

L’assessore regionale dell’Industria, Emanuele Cani, ha incontrato i vertici della Glencore, i quali hanno illustrato il piano che prevede il ridimensionamento dello stabilimento della Portovesme srl nel polo industriale di Portovesme.

«Per quanto riguarda la Regioneha detto l’assessore dell’Industria -, non possiamo accettare in alcun modo il ridimensionamento dello stabilimento e una declassificazione che lascia in essere solo la parte minore. Da una multinazionale come Glencore ci saremmo aspettati un atteggiamento differente e propositivo, anche alla luce della disponibilità esplicitata, in più occasioni, dalla Regione. È chiaroha aggiunto l’assessore dell’Industria -, che si sta creando un problema che riguarda non solo i livelli occupazionali, ma anche la prospettiva di sviluppo della Sardegna che, proprio in questi ultimi mesi, si sta spendendo per trovare soluzioni alle problematiche che sono presenti in campo. A questo punto, e alla luce della posizione manifestata dall’azienda, lo scenario cambia. Il problemaha precisato Emanuele Canisarà portato ai massimi livelli istituzionali. Chiediamo subito l’apertura di un tavolo di confronto con lo Stato, e quindi il Governo e il ministero del Made in Italy per affrontare il caso. Non è accettabile in alcun modo un comportamento di questo genere. Saremo pronti a fare valere le nostre ragioni e chiediamo sin da subito che le aziende rispettino gli impegni sottoscritti», ha concluso l’assessore dell’Industria Emanuele Cani.

«Sono stati vanificati tutti gli sforzi, le interlocuzioni e le concertazioni tra Azienda, Governo, Regione Sardegna e Sindacati dei lavoratori. Apprendiamo dalla Portovesme srl – Glencore e dalle Segreterie territoriali sindacali che si procederà alla fermata della linea zinco da parte dell’azienda. Si tratta di un illogico e irrazionale atteggiamento che fa saltare in aria progetti e sogni di un territorio già in forte sofferenza, un colpo mortale che andrebbe a infierire sull’intero comparto industriale del polo di Portovesme e, soprattutto, sull’asfittico sistema occupazionale.»

E’ duro il giudizio di Gianluigi Rubiu, consigliere regionale di Fratelli d’Italia, all’annuncio della fermata della linea zinco alla Portovesme srl, fatto dalle organizzazioni sindacali e confermato dalla società.

«Dubbi e perplessità sul progetto industriale sbandierato dall’azienda che, a questo punto, pone un quesito serio sulla sua credibilitàaggiunge Gianluigi Rubiu -. Governo e Regione attivino immediatamente le interlocuzioni con l’azienda per chiedere il rispetto degli impegni presi, con la convocazione immediata di un tavolo di discussione. Ho trasmesso al presidente della Commissione industria regionale, una richiesta di convocazione urgente della V commissione presso lo stabilimento della Portovesme srl», conclude Gianluigi Rubiu.