18 December, 2025

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Oggi al ministero dello Sviluppo economico si terrà un incontro sulla vertenza relativa all’annunciata chiusura dello stabilimento Vesuvius di Macchiareddu. «E’ necessario un intervento decisivo del Governo – dice Salvatore Sini, segretario regionale Uiltec – per scongiurare la cancellazione di un altro importante pezzo di industria. Per tutta la giornata si conferma lo sciopero nazionale di tutti i dipendenti Vesuvius Italia».

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Domenica 23 ottobre, alle ore 18.00 e alle ore 20.00, doppio spettacolo di Laura Fortuna a Palazzo Siotto, in via dei Genovesi 114, a Cagliari, per il “Disturbamenti Tour”.

L’organizzazione è a cura di Le Officine e Fondazione di ricerca “Giuseppe Siotto”.

Sei personaggi in sei stanze diverse raccontano la loro storia, la loro vita; pezzi di un passato che ripercorrono ogni giorno come la prima volta. Il tempo per ognuno di loro si è fermato, cristallizzato in un ricordo, in una visione lontana, in un sogno da realizzare, in un rimpianto. 

E’ la stessa regista a porre un interrogativo che ci coinvolge tutti “Cosa sarebbe la nostra vita senza debolezze e vulnerabilità, senza quegli slanci irrazionali e incontrollabili che ci spingono verso terreni inesplorati, alla ricerca di un senso?” (Laura Fortuna)”

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Nuovo appuntamento mercoledì 19 ottobre con il “Festival degli strumenti antichi”, organizzato dal dipartimento di Musica antica del Conservatorio di Cagliari.

Alle 17.00, nell’aula magna dell’istituzione musicale cagliaritana, si terrà una lezione – concerto dal titolo “Parole, suoni, canti e contrappunti: esercizio e ricreazione nel madrigale”. Accompagnati dalle note storiografiche di Concetta Assenza, docente di Biblioteconomia nel Conservatorio, si andrà alla riscoperta del mondo del madrigale rinascimentale.

L’incontro sarà arricchito dal Gruppo vocale del triennio di Direzione di Coro e Composizione Corale, guidato da Michele Napolitano, che eseguirà dal vivo, e a cappella, alcuni madrigali dalle due alle sei voci di A. Striggio, P. Fonghetti e G.G. Gastoldi.

L’ingresso è libero e gratuito.

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Si è riunita ieri pomeriggio negli spazi del Crfp (in via Caravaggio) di Cagliari la Commissione regionale per la concessione dei contributi a favore degli istituti di patronato e di assistenza sociale dei lavoratori, prevista dalla legge regionale 29 del 1956.

L’organismo – presieduto dall’assessore regionale del Lavoro Virginia Mura – ha dato parere favorevole (previsto dalla stessa legge regionale) alla ripartizione dei contributi erogati dalla Regione ai vari Patronati per l’attività di assistenza dei lavoratori, per una cifra complessiva di circa 400 mila euro. Tali risorse – che integrano quelle erogate dal ministero del Lavoro e che sono attribuite sulla base dell’attività preliminare di verifica svolta dagli Ispettorati provinciali del Lavoro – vengono assegnate a ciascun soggetto per il 75% in funzione dell’attività svolta e per il restante 25% in ragione dell’articolazione territoriale (provinciale e regionale) di ogni soggetto beneficiario.

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Venerdì 21 ottobre, alle 16.00, la Biblioteca “Aldo Marongiu” dell’Ordine degli avvocati di Cagliari – quarto piano, aula nuova palazzo Giustizia, piazza Repubblica – si tiene l’incontro “I settant’anni del voto alle donne: conquiste al rallentatore”. Ai lavori – curati dall’Ordine degli avvocati del capoluogo – prenderanno parte Pietro Ciarlo, Romina Mura, Gianmario Demuro e Paola Piccioni. L’evento è gratuito ed è valido per il conseguimento di 3 crediti formativi.

“Dall’arsenale della storia” è il tema d’apertura curato dal professor Ciarlo, pro rettore per la semplificazione e l’innovazione amministrativa, ordinario di diritto costituzionale dell’Università di Cagliari. A seguire, l’onorevole Romina Mura dibatte di “Settanta anni fa il diritto di voto alle donne. Oggi, o forse domani, la parità?”. Gianmario Demuro, assessore regionale affari generali e ordinario di diritto costituzionale, interviene su “Legge elettorale e parità di genere”. Infine, Paola Piccioni, avvocatessa e componente del comitato pari opportunità dell’Ordine degli avvocati di Cagliari, affronta l’argomento “Dal voto alle donne ai comitati pari opportunità”.

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Gli esperti dell’università di Cagliari controllano l’affidabilità e le previsioni di vita delle apparecchiature prodotte dalla multinazionale cinese Huawei. Al Dipartimento di ingegneria elettrica ed elettronica (Diee) lo staff del professor Massimo Vanzi verifica il funzionamento dei microcomponenti costruiti dai fornitori del colosso di Shenzhen.

Dal 2009 è attiva la cooperazione tra Massimo Vanzi (ordinario al Diee – esperto affidabilità fotonica avanzata per telecomunicazione e fotonica per applicazioni aerospaziali) con il colosso mondiale Huawei, che sulla diagnostica della componentistica fotonica per telecomunicazioni lo riconosce come autorità a livello internazionale. La scorsa settimana il docente ha incontrato una delegazione tecnica proveniente da Shenzhen, composta da Wilson Du (project manager) e Pang Yongqiang (development manager) accompagnati in una visita riservata ai laboratori dell’ateneo da Stefano Verzura (Huawei European Research Center) e Zhou Yanzhao (senior manager-direzione Huawei Italia-Segrate, Milano). Al centro dei lavori con i tecnici della multinazionale cinese il check sui test di affidabilità condotti dal professore con il suo team, di cui fa parte anche Giovanna Mura, ricercatrice a tempo determinato e docente di Ingegneria industriale e dell’informazione. Di fatto, per Huawei l’ateneo cura dal 2009 la supervisione dei test effettuati dai vari fornitori di componenti elettronici: argomento quanto mai attuale e commercialmente strategico, visto quanto accaduto di recente con un nuovo modello di smartphone. In casi complessi, effettua direttamente i controlli su dispositivi avanzati per la fotonica e apparati mobili e fissi di telecomunicazione.

«Con Huawei collaboriamo in particolare per le previsioni di vita, cioè quella che tecnicamente è definita come affidabilità e sui requisiti che devono garantire durata e funzionamento ottimale. Eseguiamo prove e controlli approfonditi per testare le apparecchiature e i singoli componenti» spiega il professor Vanzi. Durante l’incontro Huawei ha ribadito la volontà di collaborare e, a testimonianza dell’alta qualità del lavoro svolto in ateneo, di estendere ad altri ricercatori cagliaritani che si occupano anche di microonde e telecomunicazioni. «A breve potrebbe partire per Shenzhen Giulia Marcello, giovane dottoranda della nostra università, appositamente incontrata dai tecnici cinesi per un colloquio finalizzato al suo reclutamento in previsione di un periodo di ricerca e futuri sviluppi direttamente presso il quartiere generale della società in Cina.»  

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Mario Piras.

Mario Piras.

Ryanair 1

Gli artigiani di Confartigianato Imprese Sassari domani si recheranno a Cagliari per difendere l’aeroporto di Alghero e le rotte Ryanair.

«La politica cincischia di fronte al destino di una infrastruttura così strategica: non tagliate le ali al nord ovest della Sardegna».

L’appello di Mario Piras, presidente provinciale di Confartigianato Sassari per rappresentare 13mila imprese artigiane sassaresi e 23mila occupati del settore.

«Chiudere l’aeroporto di Alghero e lasciar scappare Ryanair sarebbe come tagliare le ali al nord ovest dell’isola, condannare un territorio stremato dalla crisi e dare il colpo di grazia alle impreseche stentano a sopravvivere. Ma questa non è solo una “faccenda” dellaprovincia di Sassari: qui è in ballo il futuro di tutta la Sardegna.»

Questo è il grido di dolore che il presidente provinciale di Confartigianato Sassari, Mario Piras, lancia al mondo della politica alla vigilia della mobilitazione per la difesa dell’aeroporto di Alghero prevista a Cagliari domani 19 ottobre, alla quale parteciperanno anche gli artigiani di Confartigianato della provincia di Sassari, in rappresentanza delle 13mila piccole e medie imprese sassaresi e dei 23mila occupati del settore.

«Dispiace constatare che ciò che sta accadendo all’aeroporto di Alghero veda l’interesse solo della popolazione e delle imprese del nord ovest dell’isola – aggiunge Piras – mentre questa è una questione di carattere regionale che si rifletterà, senza dubbio, su tutta l’isola. Ecco perché è necessario che tutti, indistintamente dalla propria appartenenza geografica, si facciano sentire»

«Dopo 8 anni durissimi, che hanno visto migliaia di aziende chiudere per mai più aprire – sottolinea ancora il presidente provinciale di Confartigianato Sassari – questa situazione di incertezza e di continui rimandi è ormai inconcepibile e il futuro  nebuloso dell’aeroporto, sta provocando tangibili ripercussioni su imprese eterritorio, con la chiusura di aziende artigiane, esercizi commerciali e ricettivi con la relativa perdita di posti di lavoro. Il timore che gli operatori, italiani e stranieri, che hanno  investito in tutto il nord dell’isola, possano scappare, è fondato, infatti sono già centinaia di migliaia i viaggiatori che non passeranno più per Alghero, Sassari e tutta la provincia, traducendosi in una perdita di variati milioni di euro all’anno, oltre al danno di immagine incalcolabile, e alla relativa chiusura di tante attività.»

Ma quali sono stati i benefici creati dai voli low-cost?

«E’ molto semplice – riprende Piras – benefici per tutti: per gli operatori della ricettività e dell’agroalimentare, dei servizi di trasporto e dello shopping, dei servizi alla persona, delle case vacanze con collegamento diretto al settore edile, manutenzioni e di tutta la filiera, al museale e all’artigianato tipico e tradizionale, senza considerare il coinvolgimento dei cittadini privati, degli studenti universitari che studiano fuori dai confini regionali.»

Secondo Confartigianato provinciale di Sassari «la politica sta compiendo un errore enorme perché è necessario creare, tra turismo, impresa e terziario, un sistema di sviluppo economico “multi-vocazionale” a partire dalla valorizzazione del territorio, delle produzioni e dell’artigianato. Dalla crisi si esce migliorando le infrastrutture, quali l’aeroporto, le strade e le ferrovie, e sviluppando il territorio anche attraverso i flussi economici, che i voli a basso costo possono portare».

Secondo Confartigianato Sassari, l’aeroporto va visto come una infrastruttura che non vede solo l’impegno degli occupati diretti, ma anche tutto l’indotto dal trasporto persone e merci, ai servizi ed alle forniture.

«Non si può cincischiare con il destino di una infrastruttura così strategica, capace di mettere in relazione centinaia di migliaia di persone, territori e imprese con il resto dell’Europa e del Mondo – prosegue il presidente – non dimentichiamoci che è stato l’aeroporto di Alghero a consentire al centro-nord Sardegna di intercettare rilevanti flussi turistici internazionali, di facilitare i collegamenti istituzionali con l’Europa, di agevolare i processi di internazionalizzazione delle imprese, di favorire l’integrazione dei nostri giovani con il resto del continente.»

Per Confartigianato Sassari, dopo mesi di attese e impegni disattesi, è ora che gli Amministratori regionali si impegnino senza indugi: «L’azione di chi ci governa è fondamentale perché spetta alla politica risolvere questi problemi – conclude Piras – è necessario trovare soluzioni e alternative perché le imprese e i territori hanno già fatto la loro parte, anche se continueranno a farla a ogni costo per non perdere questa opportunità».

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«Imporre un tetto di 200mila prestazioni è illogico in una realtà come la Sardegna, che conta un milione e 600mila abitanti. Per questo sollecitiamo che la giunta ritiri la delibera sulle prestazioni nei laboratori di analisi, perché non adeguata alla nostra realtà territoriale». Il dietrofront è stato auspicato dal consigliere regionale di Forza Italia Edoardo Tocco, componente della commissione sanità nel parlamento di via Roma – per dare ai centri convenzionati la possibilità di proseguire nella propria attività.

«Questi poli, impegnati nella riabilitazione e nelle analisi – prosegue l’esponente degli azzurri – rappresentano un servizio fondamentale per i pazienti e per l’universo delle persone disagiate, che va oltre le strutture pubbliche».

Il provvedimento dell’esecutivo ripropone un modello previsto dalla legge nazionale: «Peccato – conclude Tocco – che il territorio della Sardegna sia diverso dagli altri contesti. Anche in commissione i delegati della sanità privata, con oltre 50 laboratori accreditati hanno sollecitato di rivedere il tetto. Il rischio è di eliminare i servizi ai cittadini, con riflessi negativi per il territorio».

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Questa mattina, a Roma, l’assessore della Difesa dell’Ambiente, Donatella Spano ha partecipato con il direttore generale Paola Zinzula e uno dei tecnici regionali al tavolo convocato dalla Presidenza del Consiglio per la discussione sull’impianto solare termodinamico di Villasor-Decimoputzu presentato dalla società Fluminimannu Limited.

«Oggi ho ricordato che la Regione Sardegna ha espresso parere negativo sull’intervento a febbraio 2015, ottobre 2015 e a giugno di quest’anno», ha dichiarato l’assessore dell’Ambiente.
«Il progetto, che impatta sulle risorse ambientali, non solo è in contrasto con il piano energetico ambientale regionale e con il piano paesaggistico ma anche con le nostre politiche agricole. La Giunta sta infatti investendo su prospettive economiche e occupazionali per i sardi e il progetto dell’impianto non va certo in questa direzione – ha aggiunto l’assessore Spano -, In questi mesi il presidente Pigliaru e la Giunta hanno manifestato una contrarietà al progetto. E sulla stessa linea si è espresso all’unanimità il Consiglio regionale».

L’incontro odierno, alla presenza dei soggetti territoriali interessati, è previsto dalla procedura nei casi di discordanza tra Amministrazioni statali su un parere tecnico istruttorio nell’ambito dell’iter di valutazione ambientale nazionale. La Commissione tecnica nazionale aveva fornito un parere positivo sul progetto mentre era stato negativo quello del ministero dei Beni culturali.

Donatella Spano 2

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Centro Direzionale Iglesias 10

La Giunta comunale ha approvato, su proposta dell’assessore alla viabilità Barbara Mele, un progetto che prevede lavori di manutenzione e riqualificazione di diverse strade cittadine per un investimento totale di 300 mila euro.

L’intervento, prevede la fresatura del vecchio asfalto e il conseguente rifacimento del nuovo tappetino. La scelta è caduta sulle vie a più alta percorrenza veicolare e sugli ingressi alla città, dove si registrano i maggiori danni ai veicoli e pervengono più segnalazione da parte dei cittadini. «La necessità di nuovi asfalti – commenta l’assessore Barbara Mele – coinvolge tutti i quartieri e le frazioni. Questo è solo un inizio, proseguiremo a breve anche con altre parti della città».

I fondi necessari per la realizzazione dei lavori sono finanziati interamente con i proventi delle multe ex art. 208 e 142 del Codice della Strada, a valere sulle annualità 2016 e 2017. «E’ importante che i cittadini sappiano – conclude l’assessore Mele – che tutti i proventi delle multe vengono interamente reinvestiti in sicurezza stradale». Tra i lavori fatti, figurano gli attraversamenti pedonali luminosi, i cartelli elettronici di rilevamento della velocità, la nuova segnaletica orizzontale e verticale, la rimozione delle radici dei pini in viale Villa di Chiesa e Piazza del Minatore e gli interventi sui marciapiedi, ad ultimo quello iniziato in via Mons. Saba.

In questo primo lotto le strade interessate dai lavori saranno via Vivaldi, via Sant’Antonio, via Eleonora, via Falcone, via Fra Ignazio, via Isonzo, viale Asproni, Via Goldoni, via San Leonardo, Piazza Sella lato piazza Oberdan, via Crocifisso, via Indipendenza, Corso Colombo. Inoltre è prevista nel progetto anche l’esecuzione di attività di riparazione delle pavimentazioni di dimensioni circoscritte quali buche, tagli e piccoli dissesti localizzati in tutta la città.