23 December, 2025

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L’assessorato regionale del Lavoro, con delibera della Giunta regionale, ha completamente ridisegnato la regolamentazione per l’erogazione dei contributi in conto capitale alle cooperative ed ai loro consorzi.
In attesa della pubblicazione del bando, pertanto, l’Assessorato informa le cooperative ed i loro consorzi affinché possano fare le proprie valutazioni ed eventualmente disporre in modo tempestivo gli acquisti finanziabili, in coerenza con la nuova disciplina, sull’introduzione dei seguenti principi:
– rimborso delle mere spese affrontate prima della presentazione della domanda di finanziamento;
– introduzione di una percentuale prefissata di finanziamento, pari al 50% dei costi ammessi, fino all’esaurimento delle risorse stanziate;
– finanziamento “a sportello” e quindi in base all’ordine di arrivo delle domande, con invio certificato mediante posta elettronica.

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Nasce, a Carbonia, il Piano per la digitalizzazione del Comune. Tra i punti fermi del programma di governo della città, vi è la stesura del Piano per l’Agenda Digitale. «È partendo da questo impegno con i cittadini – si legge in una nota del Movimento 5 Stelle -, che la Giunta Municipale il 29 luglio con la delibera 118 ha dato avvio a questo procedimento che punta su 5 direttrici strategiche: Semplificazione, Ammodernamento, Risparmio, Digitalizzazione, Integrazione.»

Il piano sarà articolato, riprendendo gli obblighi normativi imposti a livello europeo e nazionale, partendo da quattro iniziative principali che saranno modulate sulla base delle peculiarità e necessità del territorio:

• Costruzione o ammodernamento delle infrastrutture e della rete di connettività, necessaria per la penetrazione della banda ultralarga e per la completa connessione dell’Amministrazione al Sistema Pubblico di Connettività (SPC);

• Anagrafe unica, che ha come obiettivo la realizzazione di un’unica base dati anagrafica, prerequisito per la realizzazione di progetti di Identità e Domicilio Digitale;

•  SPID, Sistema Pubblico per la gestione dell’Identità Digitale di cittadini e imprese, progetto strategico per il passaggio dallo sportello fisico a quello digitale;

• Fatturazione elettronica, volano per i processi di digitalizzazione e archiviazione documentale digitale Il Piano è definito in modo da fornire un primo step per l’identificazione degli obiettivi della programmazione e l’individuazione degli strumenti a livello comunale in tema d’informatizzazione, facendo riferimento all’attuale situazione e alle risorse disponibili, per l’attuazione degli obiettivi. Gli obiettivi si possono così sintetizzare:

• Rivisitare e semplificare i procedimenti amministrativi digitalizzandoli;

• Standardizzare la modulistica;

• Dematerializzare i documenti;

• Integrare il sistema gestionale, documentale e sistema front-end del comune;

• Riorganizzare l’ente in relazione ai procedimenti digitalizzati.

«Scopo del piano – aggiunge la nota del Movimento 5 Stelle – e utilizzare o incrementare l’uso di strumenti che la legge impone quali documento informatico, posta elettronica certificata, protocollazione e gestione documentale informatica di tutti gli atti in entrata e in uscita, classificazione e fascicolazione del documento informatico, firma digitale. Inoltre, verrà ampliato l’utilizzo di tutti gli applicativi gestionali che l’Amministrazione, per problematiche varie, non è stata in grado di sfruttare appieno. Questi strumenti andranno a migliorare, semplificare, velocizzare l’attività degli uffici dell’Amministrazione e grazie all’utilizzo del documento digitale e delle comunicazioni in formato elettronico tra uffici e con l’esterno, si abbatterà il consumo di carta (si pensi che dall’inizio dell’anno a oggi si è speso 3.932,67 euro) e le spese di acquisto di toner e manutenzione stampanti (costo per la fornitura e manutenzione alla data attuale 14.370 euro). Al posto delle stampanti, posizionate sulla scrivania degli operatori, verranno posizionate, per ciascuna ala degli edifici, delle macchine multifunzione che l’amministrazione già possiede e che già risultano collegate in rete e verranno utilizzate anche come scanner. Inoltre l’utilizzo della Posta Elettronica Certificata abbatterà il costo relativo a raccomandate o di invio per posta ordinaria. Un’amministrazione attenta ai costi, più vicina ai cittadini – conclude la nota del Movimento 5 Stelle -, farà di Carbonia una città  capace di esercitare in chiave moderna, il suo ruolo di città guida del territorio.»

Municipio e via Manno 0

 

 

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Venerdì 12 agosto appuntamento importante in Piazza Municipio a Iglesias. Alle ore 21.30 Cesare Bocci e Daniela Spada presenteranno il libro “Pesce d’aprile” appena edito da Sperling&Kupfer. È la storia – scritta a quattro mani – dello “scherzo del destino” che ha sconvolto le loro vite, e del modo coraggioso in cui sono riusciti a superarlo, lottando insieme contro le difficoltà.

Cesare Bocci – attore in molte fiction televisive, celebre per la parte di Mimì Augello de “Il commissario Montalbano” – e la sua compagna Daniela Spada hanno un rapporto speciale con la Sardegna, e lo racconteranno nel corso della serata, che si annuncia carica d’emozione.

L’evento, organizzato dalla Libreria Mondadori, è parte della FieraOFF della Fiera del Libro di Iglesias e si svolge all’interno della rassegna “Notteggiando”, a cura del centro commerciale naturale CentroCittà di Iglesias.

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«Giunta regionale ed Uffici tecnici competenti non perdano ulteriore tempo e diano gambe all’Aspal (Agenzia sarda per le politiche attive del lavoro), garantendo trasparenza, visibilità e servizi al cittadino puntuali ed efficienti.»

A dirlo è Ignazio Locci, consigliere regionale del gruppo Forza Italia sardegna.

«L’agenzia, istituita con la L.R N° 9/2016 – aggiunge Ignazio Locci -, era stata voluta all’unanimità dal Consiglio regionale: un’unità di intenti ed obiettivi che si pensava potesse far viaggiare spedito il progetto ma che oggi, forse a causa delle beghe tra Partito democratico e Sel, sta pagando ritardi inaccettabili. E qui in ballo non ci sono solo i servizi, ma anche la stabilizzazione dei precari che operano nei Csl e Cesil della Sardegna, il cui contratto scade il 18 agosto prossimo. E stante questa situazione di incertezza, non vi sono prospettive all’orizzonte.»

«La succitata legge avrebbe dovuto imprimere una svolta ai servizi per l’impiego, ponendo chi cerca lavoro al centro delle politiche regionali. Invece la situazione è la medesima, se non peggio di prima. Abbiamo bisogno di maggiore trasparenza, cosa che non si sta verificando. Sarebbe opportuno che ogni centro dell’impiego disponesse di un sito internet dedicato, affinché gli utenti sappiano a chi potersi rivolgere e attraverso quali modalità. Il cittadino non può attendere i tempi della politica. È probabile che chi sta seguendo il progetto di attuazione della legge regionale sia inadeguato al compito. In tal caso è doveroso da parte dell’assessore regionale competente prenderne atto e creare tutte le condizioni necessarie per far decollare l’Aspal. La Giunta regionale – conclude Ignazio Locci – fornisca il supporto necessario per chiudere definitivamente questa vicenda, dando certezze ai lavoratori precari e, nel contempo, assicurando a tutti i sardi la possibilità di potersi affidare a un’agenzia regionale per il lavoro puntuale, trasparente ed affidabile.»

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Ospedale Civile di Cagliari

Ha preso il via, dopo l’avvio della prima edizione che si è tenuta nel mese di marzo, il Progetto di consapevolezza delle competenze neuro-psicomotorie-Organizzazione setting di gruppo per pazienti con grave disabilità in carico alla Struttura Complessa Riabilitazione Sanitaria e Sociosanitaria Territoriale del Distretto Area Vasta di Cagliari. Il progetto prevede degli incontri per l’attività di riabilitazione fisioterapica di gruppo: è infatti attraverso l’incontro/confronto dei vari vissuti esistenziali che le persone potranno recuperare un senso di fiducia in se stesse, un conseguente sentimento di efficacia e migliorate aspettative nei confronti del proprio futuro. Si ritiene che l’esperienza della pluralità delle esistenze, l’apertura al confronto con gli altri e la condivisione del disagio, possano innescare una positiva spinta motivazionale ed emotiva nei confronti del quotidiano.

Dopo una prima fase sperimentale, infatti, il Progetto entrerà a far parte integrante delle attività svolte dal Centro di Riabilitazione Sanitaria per adulti e per anziani di via Ausonia a Cagliari. Il Progetto è propedeutico al fatto che, partendo da un’iniziativa di attività motoria di portata “individuale” comunque dedicata “ad personam”, con l’approccio integrato degli interventi psico-sociali, introduce potenzialità per un successivo, più accettato, avvio ad una attività motoria adattata in contesti sociali meno protetti.

L’idea da cui prende spunto la formulazione del Progetto è quella per cui, nella Riabilitazione delle menomazioni motorie, psicologiche e psicosociali, un training terapeutico riesce ad esprimersi con maggiore completezza ed efficacia quando condiviso all’interno di una comunità. Si è pensato, a completamento del percorso riabilitativo, di attivare un setting di gruppo, creando uno spazio di incontro/confronto, nel quale sperimentare diversi tipi di sollecitazione: neuromotoria, relazionale, sensoriale, creativa, guidate da diversi operatori dedicati.

Il trattamento realizzato in gruppo è efficace quanto la terapia individuale, col vantaggio che, creandosi empatia con i problemi e le sofferenze degli altri, si ha un maggiore impatto emotivo che induce la persona a partecipare attivamente e a ripetere poi a casa, con più facilità, gli esercizi appresi e ad autogestire la componente dolore: Teoria del Superamento della paura/evitamento “fear-avoidance”. L’interazione viene sollecitata in termini di “relazione self-help” in quanto è presupposto di questa attività la convinzione che la condivisione di un problema, che accomuna tutti i suoi membri, possa generare e facilitare processi di apprendimento e di cambiamento. In un contesto di isolamento e di gestione individuale della difficoltà, infatti, l’individuo non trova la giusta motivazione per reclutare le competenze che in potenza avrebbe da spendere.

Chi aderisce al Progetto riceve strumenti informativi personalizzati, realizzati in funzione di esigenze specifiche, puntando sulle sue risorse e capacità per sperimentare esperienze di successo e in cui la motivazione psicologica e le capacità relazionali sono utilizzate come leve per incrementare, nella vita reale, le performances. Infatti, nelle problematiche di complessità e cronicità, bisogna far acquisire, più che il concetto di guarigione il concetto del “riprendersi e del riaversi “ nel senso di riappropriarsi della propria esperienza di sé (recovery).

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Scade il 14 ottobre prossimo la presentazione delle domande delle imprese interessate ad avviare un dottorato “industriale”. La direzione per la Ricerca e il territorio dell’ateneo segnala l’indirizzo mail imprese@unica.it utile alle aziende per stabilire un primo contatto con l’Università di Cagliari. Per i tempi tecnici necessari ad elaborare il percorso, sarebbe proficuo che le aziende si mettano in contatto entro la prima metà di settembre. A stretto giro verranno ricontattate per definire le caratteristiche della collaborazione.

Dal prossimo anno accademico 2016/17 il ministero dell’Università e della ricerca (Miur) finanzierà borse di dottorato aggiuntive per percorsi di ricerca a carattere industriale coerenti con le traiettorie di sviluppo individuate dalla Strategia nazionale di specializzazione intelligente 2014/2020. Per ciascun corso di dottorato potranno essere richieste fino a tre borse di ricerca aggiuntive rispetto a quelle già finanziate su altri fondi. I dottorandi dovranno svolgere un periodo di studio presso imprese con sede in Italia e un periodo all’estero, presso centri di ricerca o imprese. I progetti dovranno coinvolgere le imprese già nella progettazione e prevedere delle ricadute sul tessuto produttivo locale. Le aree tematiche di riferimento vanno da Aerospazio e Difesa a Salute, alimentazione, qualità della vita, da Industria intelligente e sostenibile, energia e ambiente a Turismo, patrimonio culturale ed industria della creatività, fino ad Agenda digitale, Smart communities, sistemi di mobilità intelligente.

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La Giunta regionale, su proposta dell’assessore dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, ha stanziato un milione di euro per l’acquisto di riproduttori bovini maschi e fattrici femmine di qualità pregiata.
«Vogliamo rilanciare il nostro settore bovino da carne in un’ottica di filiera regionale che finalmente mantenga in Sardegna produzione e commercializzazione – ha detto Elisabetta Falchi -: in questa direzione vanno questi aiuti per il miglioramento della produzione zootecnica e il dialogo intrapreso con i rappresentanti del comparto perché vengano colte le opportunità che il Programma di sviluppo rurale offre per i Progetti integrati di filiera.»
La delibera prevede di destinare gli aiuti in regime de minimis a favore di allevatori singoli e associati per l’acquisto di animali riproduttori delle razze Charolais, Limousine, Piemontese, Chianina, Marchigiana, Romagnola, Podolica, Maremmana, Pezzata rossa (linea carne), Sarda, Sardo-Modicana, Sardo-Bruna. I riproduttori ammissibili devono essere iscritti nei Libri genealogici o nei Registri anagrafici di razza e avere massimo 5 anni di età. L’importo complessivo degli aiuti concessi ad ogni singola impresa non deve superare nel triennio euro 15.000. La soglia minima per accedere agli aiuti è pari a 5 UBA (Unità bovina adulta), calcolati sui capi bovini di qualunque categoria; non sarà applicata nessuna soglia per i giovani agricoltori che si insediano per la prima volta in agricoltura. L’aiuto è pari al 40% della spesa ammissibile per l’acquisto dei riproduttori, con ulteriori agevolazioni per i giovani agricoltori e per i beneficiari i cui allevamenti sono localizzati nelle zone montane e svantaggiate. Sarà l’agenzia ARGEA a erogare gli aiuti con procedura a sportello.
Lo stanziamento approvato dall’esecutivo si aggiunge alla rimodulazione dell’articolo 52 relativo al sostegno accoppiato decisa due settimane fa dalla Commissione Politiche agricole, che ha messo a disposizione 8 milioni per le vacche nutrici, anche non iscritte ai registri anagrafici, e 8 per i vitelli da carne 8/24 mesi.
Queste misure, particolarmente positive per gli allevatori sardi, sono state anche al centro dell’incontro che l’assessore Falchi ha tenuto con i rappresentanti del comparto, pochi giorni fa a Cagliari: «Abbiamo voluto presentare al mondo zootecnico le importanti novità in arrivo da Roma e discutere con tutti gli interessati le opportunità aggiuntive per i Progetti integrati di filiera promossi dalle misure 4.1 e 4.2 del PSR – ha sottolineato Elisabetta Falchi -. Per troppo tempo questo nostro importante settore produttivo, un settore che ha grandi potenzialità, è stato costretto a rivendere fuori dalla Sardegna i propri animali a causa soprattutto dell’impossibilità di ingrassare gli animali secondo gli standard richiesti dal mercato. Come per gli altri comparti, però, stiamo lavorando in un’ottica di riorganizzazione, sinergie e sistema. L’obiettivo – ha concluso l’assessore regionale dell’Agricoltura – è quello favorire la chiusura del ciclo produttivo in Sardegna attraverso il rafforzamento dell’aggregazione tra produttori, per la costituzione di centri d’ingrasso e la nascita di patti di filiera tra allevatori ed agricoltori per la produzione in loco di foraggi e mangimi, così da permettere una crescita del valore aggiunto dei comparti agricolo e zootecnico».

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Nuovo presidio dell’associazione di volontariato Le Rondini, mercoledì mattina, all’assessorato regionale della Sanità, per rivendicare l’attuazione definitiva del progetto sperimentale avviato per l’assistenza ai malati.

«Il progetto sperimentale – spiega Franca Boi, presidente dell’associazione Le Rondini – che doveva durare quattro mesi per poi diventare definitivo, è stato monitorato dal capo di gabinetto dell’assessorato della Sanità, dottor Salis, e dall’associazione, ed entrambi hanno riscontrato solo lati positivi con nuove proposte e migliorie da attivare. A distanza di quattro mesi, data in cui il progetto doveva diventare definitivo per i pazienti seguiti dalle due unità ospedaliere territoriali, accade l’incredibile. La dirigenza della Asl 7, con il consenso dell’assessorato. ha comunicato all’associazione che il progetto verrà prorogato per altri quattro mesi (quindi non diventa definitivo) ed è riservato solamente ai pazienti iniziali. Nessun altro paziente che volesse essere seguito dalla rianimazione può farne richiesta. Non ci chiediamo il perché di tutto questo – aggiunge Franca Boi -, perché conosciamo già la risposta, basti pensare che abbiamo dovuto battagliare nove mesi per un diritto che ci è stato negato. In via esclusiva ci dovrebbe lusingare ma non è così. Non esistono malati di serie A e di serie B, forse per la dirigenza Asl ma non per noi.»

«Non ci interessa sapere cosa ci sia dietro tutto questo – sottolinea ancora Franca Boi – ci interessa che ci venga riconosciuto un diritto, quello alla vita e una ad adeguata assistenza. La riunione, tenutasi il 25 luglio in presenza di tutti gli attori coinvolti, in cui la dirigenza Asl ha preso nota delle migliorie da apportare, sembrava essersi conclusa positivamente. Dopo 10 giorni, l’ennesima spiacevole sorpresa. ecco perché mercoledì 10 agosto saremo di fronte all’assessorato, con i nostri disabili, chiederemo che il progetto diventi definitivo e che sia estendibile a tutti i pazienti gravissimi che ne faranno richiesta. Non si possono classificare i malati di serie A e di serie B. Scioglieremo il presidio solo dopo che avremo ricevuto una nota scritta in cui si rinnova definitivamente il progetto sperimentale a cui abbiamo avuto accesso sino ad ora – conclude il presidente dell’associazione di volontariato Le Rondini – e in cui ci sia specificato cheil progetto è aperto a tutti coloro che ne facciano richiesta.»

 

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Santadi ha vissuto domenica mattina, per la 48ª volta, le emozioni dell’antico rito del Matrimonio Mauritano. Don Giampiero Marongiu, parroco di Santadi, e don Giuseppe Casti, hanno unito in matrimonio Alessio Caddeo, 33 anni, di San Giovanni Suergiu, e Michela Manca, 33 anni, di Sant’Anna Arresi. I due giovani hanno deciso di vivere a Santadi. Sono stati ben 28 i gruppi che hanno partecipato al corteo che ha preceduto il rito del Matrimonio, colorando una calda domenica di inizio agosto. Presenti numerosi sindaci, tra i quali il primo cittadino di Santadi, Elio Sundas, e i sindaci dei due comuni degli sposi, Teresa Pintus di Sant’Anna Arresi, ed Elvira Usai di San Giovanni Suergiu.

La Santa Messa è stata celebrata con omelia in lingua sarda e l’accompagnamento del coro S’Arrodia di Sinnai, diretto da Maurizio Boassa, e della voce di Maria Giovanna Cherchi.

La cerimonia de “Sa Coia Maurreddina”, rito cristiano che vede i due giovani scambiarsi le promesse nuziali, tra la gioia e l’emozione dei presenti che si rendono testimoni dell’evento, coinvolge l’intera collettività; il paese partecipa alla festa in modo molto sentito. Il rito rinnova lo spirito d’appartenenza alle tradizioni antiche delle genti sulcitane, rafforza l’identità culturale del popolo sardo.

Gli abiti degli sposi sono confezionati con dedizione e minuzia, con le stoffe più pregiate, dagli anziani del paese. Il vestito della sposa è realizzato con una preziosa seta o broccato di seta “sera a matas”, di diverse tonalità di colore e con disegni floreali. L’abito maschile da cerimonia (sa roba po si coiai) è realizzato con il lino o l’orbace.

Al termine della cerimonia è stato riproposto il “Rito dell’acqua”: gli sposi si sono inginocchiati su un cuscino bianco e le madri a turno, quasi con dignità sacerdotale, hanno fatto il segno della croce con un bicchiere colmo d’acqua, simbolo degli arcani elementi della vita stessa. Poi le madri hanno cosparso il capo dei figli con “Sa Gratzia”: chicchi di grano, petali di rose, granellini di sale e alcune monetine; simbolo rispettivamente di abbondanza, felicità, saggezza, ricchezza. Dopodiché le madri hanno rotto il piatto che conteneva “Sa Gratzia”, in segno scaramantico.

Pubblichiamo l’album completo della cerimonia (in ordine inverso rispetto al suo svolgimento) e il filmato che documenta lo scambio delle fedi.

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I lavoratori dell’Arst protestano con uno sciopero ad oltranza per rivendicare maggiore attenzione e interventi urgenti da parte della Giunta regionale per migliorare il parco mezzi, potenziare l’organico e quindi la funzionalità dell’azienda ed il capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale, Gianluigi Rubiu, denuncia questa situazione in un’interpellanza presentata alla Giunta Pigliaru.

«E’ una situazione ormai insopportabile per i 210 dipendenti che operano all’interno dell’Arst nel territorio del Sulcis – denuncia Gianluigia Rubiu -. A preoccupare maggiormente sono le condizioni dei mezzi, con bus antiquati e alcune corriere che hanno alle spalle anche trent’anni di servizio. La gran parte delle corriere presenta dei problemi meccanici, senza un’adeguata sicurezza per i pendolari>>. Una situazione che provoca, inevitabilmente, la riduzione delle corse o il ritardo dei pullman. <<Da qui i disagi per gli utenti, con le tratte che saltano in diversi centri del Sulcis Iglesiente. Un’odissea senza fine – aggiunge Gianluigi Rubiu – con richieste per la messa a norma dei mezzi sempre rimandata dall’azienda.»

«I dipendenti sono sempre sotto scacco dell’azienda – conclude Gianluigi Rubiu – senza una programmazione del proprio lavoro e privi di un’assistenza adeguata per i propri mezzi. E’ opportuno che l’assessore regionale pensi ad investire per l’ammodernamento e il potenziamento dei pullman dell’Arst nel Sulcis Iglesiente per scongiurare danni ad autisti e utenti che viaggiano ogni giorno in condizioni da terzo mondo.»

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