16 December, 2025

Gianluca Medas

Terzo appuntamento con la rassegna “Versi Diversi”, la manifestazione organizzata dai Figli d’Arte Medas e dedicata al connubio tra poesia ed enogastronomia. Lunedì 8 giugno alle ore 20.00, al Teatro Fratelli Medas di Guasila, la serata sarà dedicata a Pier Paolo Pasolini, poeta e intellettuale friulano, tra i più importanti del ventesimo secolo. La lettura, a cura di Gianluca Medas, sarà accompagnata dalla degustazione del Contissa, un vermentino doc della Cantina Sociale Trexenta dal sapore secco, intenso e persistente, di colore giallo paglierino con riflessi di verde.

Testimone del suo tempo, Pasolini ha vissuto in prima persona la trasformazione della società italiana dal periodo fascista ai fermenti del Sessantotto e del terrorismo stragista. Critico nei confronti della borghesia italiana, il suo pensiero, a volte radicale, suscitò forti contrasti nella nascente società dei consumi. Artista a 360 gradi, scrittore, poeta, regista, drammaturgo, sceneggiatore, editorialista, saggista, giornalista e in gioventù pittore, scrisse meravigliosi versi in friulano, lingua che egli amava.

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E’ necessario che le donne abbiano più potere in politica e nei ruoli decisionali. Anche così potranno impegnarsi con profitto contro lo spreco alimentare. E’ questo il messaggio lanciato dal presidente del Cile, Michelle Bachelet, e il presidente di Women For Expo, Emma Bonino, al termine di un incontro che si è tenuto al padiglione cileno. L’evento, al quale ha partecipato anche il Commissario Unico delegato del Governo per Expo Milano 2015, Giuseppe Sala, è stata l’occasione per lanciare insieme la Women for Expo Alliance, una sorta di manifesto di azioni concrete da attuare per evitare di gettare quotidianamente tonnellate di cibo, creato da Women for Expo International in collaborazione con la FAO e  il Programma Alimentare Mondiale.

«La lotta alla fame e alla malnutrizione devono diventare delle priorità per la politica internazionale, solo così potremo trovare delle soluzioni concrete e immediate», ha detto Bachelet, ricordando che in Cile negli ultimi anni si sono fatti notevoli passi in avanti nel campo dell’istruzione, delle cure sanitarie e della coesione sociale, eliminando notevoli sacche di povertà tra la popolazione.

«Al giorno d’oggi il potere è ancora largamente nelle mani degli uomini – ha constatato con una punta di amarezza Emma Bonino -; è giunto il momento di dar vita ad un deciso cambio di passo, permettendo alle donne di ambire a ruoli di responsabilità. Proprio nel campo della lotta alla malnutrizione il contributo dell’universo femminile potrà essere determinante, ed è su questo auspicio che si fonda la Women for Expo Alliance.»

«Purtroppo i cambiamenti, nella vita come nella politica, spesso incontrano notevoli resistenze da parte di gruppi di interesse che mirano a mantenere il potere precostituito – ha concluso Michelle Bachelet -. Sta a noi donne rompere questo circolo vizioso e dimostrare con i fatti di meritare di ambire a posizioni di prestigio in ambito politico, sociale ed economico. Si tratta di un processo lungo e difficile ma che sta ottenendo i primi risultati confortanti in diverse parti del mondo.»

La Dinamo Banco di Sardegna si ferma a un passo dal Paradiso, domina per 20′, spaventa terribilmente Milano, andando al riposo di metà gara avanti di 12 punti (41 a 53), ma al ritorno in campo la partita cambia completamente, l’Olimpia rimonta, vince 95 a 88 ed allunga la serie, guadagnandosi gara 6 che si giocherà lunedì al PalaSerradimigni di Sassari.

La partita del Forum ha offerto mille emozioni e due volti completamente diversi. L’avvio è stato equilibrato ma è stata la Dinamo a dare sempre la sensazione di poter controllare il gioco, con la tranquillità derivante dal vantaggio di 3 a 1 con il quale si è presentata sul parquet del Forum. Ha chiuso il primo quarto con 3 punti di vantaggio, 26 a 23, ma è nel secondo quarto che ha scavato un solco tra sé e la squadra di Luca Banchi che al 14′ è scivolata a -15: 27 a 42. Timida la reazione milanese, con un parziale di 7 a 0 ha dimezzato il ritardo ma la Dinamo non s’è distratta ed ha ripreso a martellare dalla lunga distanza con tutti i suoi“fucilieri”, David Logan ed Edgar Sosa in testa (rispettivamente 14 e 13 punti), ed è andata al riposo avanti di 12 punti. Strepitosa la percentuale fin lì tenuta dalla Dinamo nei tiri da 3 punti: 10 su 14!

L’Olimpia Milano ha visto l’eliminazione ormai a un passo ed è tornata in campo dopo il riposo con una carica agonistica straordinaria. La situazione si è capovolta, l’Olimpia, trascinata dal suo capitano Alessandro Gentile, improvvisamente non ha sbagliato più niente, contrariamente alla Dinamo che è parsa spaventata, distratta, ed ha sbagliato quasi tutto, subendo un parziale nel terzo quarto di 30 a 11. Da -12, dunque, Milano s’è trovata avanti di 7 a 10′ dalla fine: 71 a 64.

L’inerzia della partita non è cambiata anche in avvio dell’ultimo quarto, con l’Olimpia avanti fino al + 12, 78 a 66 a 7′ dalla fine. Quando tutto sembrava ormai deciso, la Dinamo ha avuto un sussulto, ha ripreso a bucare la retina avversaria con i turi da 3 punti come nel primo tempo, e si è riportata a -5 a pochi secondi dalla sirena, ma la reazione è servita solo a contenere il divario finale a 7 punti, 95 a 88 e, in fondo, ad accrescere le recriminazioni per la grande occasione mancata.

Alessandro Gentile è stato anche oggi il miglior realizzatore, con 25 punti, davanti a Samardo Samuels, 24. Nella Dinamo, David Logan su tutti con 21 punti, Edgar Sosa a 14, Shane Laval 13, Jeff Brooks 12. La Dinamo ha chiuso con una percentuale da 3 punti di 14 su 24 dopo il 10 su 14 del primo tempo. Molto negativa e decisiva la percentuale dalla lunetta, 14 su 26; insufficiente anche quella da due punti, 16 su 35. Milano ha chiuso con un 29 su 44 da 2 punti, 7 su 23 da 3 punti e 16 su 24 ai tiri liberi.

La serie si allunga, dunque, la Dinamo ora conduce 3 a 2 e lunedì si giocherà il secondo match point sul campo amico, al PalaSerradimigni, alle 20.45. Luca Banchi dovrò fare a meno ancora di Daniel Hackett, che sconterà la seconda giornata di squalifica.

Dinamo Banco di Sardegna 2Dinamo Banco di Sardegna Jerome Dyson 2Dinamo Banco di Sardegna SS Vs Orlandina Basket Capo D'Orlando Al 4° City Of Cagliari Nella foto al tiro David Logan Dinamo Basket

 

 

A metà gara la Dinamo è avanti di 12 punti sull’Olimpia al Mediolanum Forum di Assago: 41 a 53. La squadra di Sacchetti sta giocando un basket stellare. Ha preso in mano la partita fin dalle battute iniziali, chiudendo il primo quarto con 3 punti di vantaggio, 26 a 23, ma è nel secondo quarto che ha scavato un solco tra sé e la squadra di Luca Banchi che al 14′ è scivolata a -15: 27 a 42. Timida la reazione milanese, con un parziale di 7 a 0 ha dimezzato il ritardo ma la Dinamo non s’è distratta ed ha ripreso a martellare dalla lunga distanza con tutti i suoi “fucilieri”, David Logan ed Edgar Sosa in testa (rispettivamente 14 e 13 punti), ed è andata al riposo avanti di 12 punti. Strepitosa la percentuale fin qui tenuta dalla Dinamo nei tiri da 3 punti: 10 su 14!

La DInamo è avanti 3 a 1 nella serie e in caso di vittoria sarebbe in finale scudetto. L’Olimpia per rientrare in gioco deve assolutamente vincere per andare a Sassari lunedì sera in gara 6.

Dinamo Banco di Sardegna SS Vs Orlandina Basket Capo D'Orlando Al 4° City Of Cagliari Nella foto al tiro David Logan Dinamo Basket

David Logan.

David Logan.

6 giugno 2015, ore 18.15, Mediolanum Forum di Assago, appuntamento con la storia del basket italiano per la Dinamo Banco di Sardegna. La squadra di Meo Sacchetti affronta gara 5 con l’Olimpia Armani Jeans Milano forte del vantaggio di 3 a 1 accumulato nelle prime quattro sfide ed è fermamente decisa a chiudere i conti fin da oggi, per avere poi il tempo di preparare al meglio la finalissima, nella quale affronterebbe, al meglio delle sette partite, la vincente dell’altra semifinale in corso tra Umana Reyer Venezia e Grissin Bon Reggio Emilia, tornata in parità, sul 2 a 2, dopo la netta vittoria ottenuta ieri sera dalla squadra emiliana (79 a 60), nella quale milita l’ex stella della Dinamo Drake Diener, protagonista di una fase della sua carriera decisamente poco brillante (ieri sera ha messo a segno solo 2 punti nei 14 minuti giocati).

La Dinamo si presenta alla sfida odierna in gran forma e con il morale a mille, con un David Logan ritornato in grandi condizioni di forma (sono state due sue “bombe” in pochi secondi ad “uccidere” gara 2 nella fase centrale dell’ultimo quarto); davanti a sé avrà un’Olimpia desiderosa di riscattare le tre sconfitte consecutive e, soprattutto, quella umiliante subita due giorni fa a Sassari, per allungare la serie che prevede un’eventuale sesta partita lunedì sera a Sassari ed una seconda eventuale partita nuovamente al Forum, mercoledì 10 giugno. Luca Banchi fa grande affidamento sull’orgoglio dei suoi ma dovrà fare a meno di uno dei suoi uomini migliori, Daniel Hackett, squalificato per due giornate dopo l’espulsione subita a Sassari nelle ultime battute di gara 4.

Fischio d’inizio ore 18.15, dirigono Tolga Sahin, Dino Seghetti e Guido Federico Di Francesco, diretta su Rai Sport 1 a partire dalle 18.15.

Jerome Dyson.

Jerome Dyson.

 

 

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Emma Bonino, presidente di Women for Expo e Marta Dassù, Presidente Esecutivo di Women for Expo, hanno presentato oggi, in un incontro con le donne -Commissario Generale dei padiglioni dei paesi partecipanti, i progetti realizzati da Women for Expo.

Women for Expo, progetto di Expo Milano 2015 in collaborazione con ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e con Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, per la prima volta pone le donne al centro di un’Esposizione Universale.

«Sono felice di annunciare – ha detto Emma Bonino – che il BIE sta considerando favorevolmente la proposta del Governo Italiano che Women for Expo diventi un progetto permanente di tutte le prossime Esposizioni Universali.»

«Il tema dell’evento “Nutrire il pianeta, Energia per la vita” ha detto Emma Bonino – ha la dimensione “donne” al centro. Non solo perché le donne sono, naturalmente e storicamente, le prime agenti della nutrizione; ma perché sono ormai larga parte dei produttori agricoli. Proprio per questo è necessario garantire uguali diritti, dall’accesso al credito, ai diritti di proprietà delle terre, al perseguimento di una piena uguaglianza di fronte alla legge. Sono questi alcuni degli obiettivi che si pone Women for Expo.»

L’incontro è stato l’occasione per presentare la Women for Expo Alliance, manifesto di azioni concrete contro lo spreco alimentare, creato da Women for Expo International in collaborazione con FAO e il Programma Alimentare Mondiale. L’Alliance è stata lanciata insieme da Michelle Bachelet, presidente del Cile ed Emma Bonino al termine di un incontro al padiglione cileno.

Il primo trapianto all’occhio di epitelio pigmentato, effettuato questa mattina nella sala operatoria della clinica oculistica del San Giovanni di Dio, è perfettamente riuscito. E adesso la paziente di 78 anni che sembrava destinata a perdere la vista può tornare a vedere. L’eccezionale intervento porta l’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari all’avanguardia nelle tecniche chirurgiche. Un balzo in avanti internazionale: questo tipo di operazioni sono effettuate soltanto in pochissimi centri in Europa: a Londra, Amsterdam, Rotterdam, Verona e ora Cagliari.

L’intervento, durato circa due ore, è stato eseguito dall’equipe del professor Marco Mura (40 anni, sardo, laureato a Cagliari e ora docente all’Università di Amsterdam) e del dottor Enrico Peiretti, responsabile del Centro Retina Medica del San Giovanni di Dio.

A celebrare l’evento c’era l’Azienda ospedaliero universitaria al completo: il commissario Giorgio Sorrentino, il direttore sanitario Oliviero Rinaldi e i direttori dei dipartimenti dell’Aou, Gian Benedetto Melis, Francesco Marrosu, Paolo Emilio Manconi e Ferdinando Coghe.

L’intervento di trapianto di epitelio retinico pigmentato è destinato a pazienti con maculopatia retinica atrofica. La maculopatia retinica atrofica è una malattia della retina che colpisce l’adulto in età avanzata ed è la causa la più comune di cecità acquisita (non congenita) nel mondo occidentale. L’intervento chirurgico è molto delicato, e associa all’intervento di vitrectomia, il trapianto autologo di epitelio pigmentato della retina. È l’unica alternativa possibile quando questa malattia non è più responsiva alla terapia farmacologica.

«L’Azienda Ospedaliero Universitaria che oggi rappresento assieme ai Direttori dei Dipartimenti Assistenziali Integrati e ai Direttori dei Dipartimenti Universitari – ha detto il direttore sanitario dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari Oliviero Rinaldi – conferma la propria vocazione di Centro di elevata  specializzazione, punto di riferimento per la sanità sarda e per la comunità scientifica nazionale e internazionale. L’Aou di Cagliari, proprio in quanto Azienda Ospedaliero Universitaria, ha la propria vocazione non solo nella clinica e nell’assistenza ma anche nella didattica e nella ricerca. Assistenza, Clinica, Formazione e Ricerca sono il  motore che spinge l’Azienda all’avanguardia per la cura delle malattie e per promuovere la salute dei cittadini.»

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Il Municipio di Iglesias copia

A partire da lunedì 8 giugno, l’Ufficio Informazioni e Accoglienza Turistica (IAT) del comune di Iglesias si trasferirà nel Palazzo Civico di Piazza Municipio. La scelta è ricaduta su Piazza Municipio per offrire ai visitatori spazi più centrali e accoglienti e per rivitalizzare lo storico Palazzo Civico che sarà così aperto al pubblico tutti i giorni.

Nelle prossime settimane i nuovi locali dell’Ufficio IAT ospiteranno uno spazio dedicato alla promozione dell’artigianato artistico cittadino e dei prodotti tipici locali.
Il nuovo numero di telefono del Servizio IAT, che funge da call center per la prenotazione delle visite ai siti minerari è 0781-274507, mail infoturistiche@comune.iglesias.ca.it. Il servizio è aperto dal lunedì dal sabato dalle ore 10.00 alle ore 12.00 e dalle ore 16.00 alle ore 20.00. Nei prossimi mesi l’Ufficio Iat avrà anche una sede staccata in Piazza Sella.

Carlo Ditta (m)Alessandro Atzori Gianrico Manca

Il quartetto del chitarrista Carlo Ditta chiude domani al Lazzaretto di Cagliari la 18ª rassegna “Forma e Poesia nel Jazz”. Alle 20.00 recupera il concerto rinviato lo scorso 17 maggio per maltempo. Ad affiancare il chitarrista (nato a Firenze nel 1971, ma presto trapiantato a Cagliari) saranno Mariano Tedde al pianoforte e al piano Rhodes, Alessandro Atzori al contrabbasso e Gianrico Manca alla batteria. Ingresso a cinque euro con consumazione.

Dopo il fortunato disco di esordio, in cui rendeva omaggio al grande Grant Green, uno dei chitarristi che più ha ispirato il suo stile, Carlo Ditta presenta un progetto di musiche originali nel quale confluiscono tutte le più importanti influenze del suo percorso musicale. Black American Music sapientemente suonata da quattro musicisti d’eccezione che collaborano da più di vent’anni, per un concerto che si annuncia ricco di energia e interplay.

Carlo Ditta ha iniziato lo studio della chitarra a soli otto anni, appassionandosi dapprima al blues e al soul, poi al jazz. Affinato lo studio della musica afroamericana con il pianista Luca Mannutza e della chitarra con Peter Bernstein e attraverso varie masterclass, nel 2002 ha iniziato l’attività concertistica che lo porterà a suonare con musicisti come Max Ionata, Daniele Tittarelli, Nicola Angelucci, Nicola Muresu, Max D’Avola, Barend Middelhoff, Francesco Lento, Matteo Raggi, Stefano D’Anna, Massimo Carboni, Alberto Gurrisi, Marco Loddo, Piero Di Rienzo, Vittorio Sicbaldi e lo stesso Luca Mannutza. Nel 2012 esce per la Widesound Records il suo primo album, “Talkin’ about Mr Green”, che riscuote il favore del pubblico e della critica ricevendo lusinghiere recensioni nelle riviste specializzate.

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Fregola ai frutti di mare, ma anche carciofi e bottarga. Seadas e Paolo Fresu. Jazz e followers, blog e dj. Un girotondo di sapori e saperi che trovano un punto di approdo al Food Festival di Porto Cervo. Gli ambasciatori sono Chiara Maci, food blogger di successo e Don Pasta, alias Daniele De Michele, dj con la passione della cucina che ha avuto l’intuizione di abbinare le due passioni e farne un lavoro. Questi due ambasciatori del cibo, eclettici quanto basta, si ritrovano per la settima edizione del Food Festival, inaugurato questo pomeriggio al Conference Center di Porto Cervo, e parlano di Sardegna, lavoro, emozioni e, ovviamente, cibo.

«Sono innamorata della cucina sarda, conosco bene l’entroterra e anche questa zona – racconta la food blogger Chiara Maci – una cucina prevalentemente di terra, ma io vorrei che si unisse la cucina tradizionale con i sapori del mare. Perché non abbinare i culurgiones di patate con un sugo di pesce? Perché associare quel piatto sempre ai ragù di carne?». Ecco quindi un abbinamento ardito, almeno fino ad oggi.

«Anche se per me il piatto migliore è la fregola ai frutti di mare – aggiunge la Maci – perché io amo soprattutto i primi, ma anche le seadas.»

Accanto a Chiara Maci si materializza Don Pasta e i due interagiscono attraverso una speciale alchimia. A unirli il cibo ma anche le comuni radici salentine. Appassionati di cucina e divulgatori del cibo, con la cucina sarda come sfondo.

«La mia idea è sempre stata quella di abbinare il cibo con la musica – racconta Don Pasta – fin da quando nel 2002 facevo il dj, stavo a Parigi e mi venne spontaneo cucinare per gioco mentre suonavo. Mi accorsi che la gente rimase colpita dal mio modo di concepire la cucina: semplice, diretto a dimostrare che per godersi la buona tavola basta pochissimo.»

Musica e cucina, come blog e piatti tradizionali. Binomi che trovano compimento in due personalità eclettiche che si riuniscono al Porto Cervo Food Festival, ma che hanno in comune la Sardegna.

«Questa terra ti colpisce prima di tutto con i profumi, anche del cibo. La cultura gastronomica della Sardegna è altissima. Siamo in una Regione dove il mangiare bene, unito al vivere bene, fa parte della vostra cultura e non è certamente un fenomeno legato alla moda del momento», spiega la food blogger più seguita d’Italia. Gli fa eco il dj-cuoco assurto agli onori della cronaca come Don Pasta: «La prima volta che venni in Sardegna fu in occasione del Time in Jazz di Berchidda, invitato da Paolo Fresu – racconta il cuoco-musicista – con cui condivido l’amore per la musica e per le tradizioni. Ciò che amo di quest’Isola è la consapevolezza collettiva che porta le persone a credere nei piatti tradizionali.»

Don Pasta associa i sapori dell’Isola alla musica italiana e al jazz e così il suo piatto preferito, carciofi e bottarga, lo prepara sulle note del jazzista Pharoah Sanders. Al Food Festival, tra piatti di culurgiones fumanti e sughetti a base di pesce, il guerrigliero della cucina abbina la bossa nova di Vinìcius De Moraes e le canzoni lounge di Bruno Martino e Ornella Vanoni.