22 December, 2025

Piantagioni di carciofi

Il Consorzio di Difesa delle Produzioni Intensive della Provincia di Cagliari ha aperto le sottoscrizioni dei certificati di assicurazione agevolata contro le avversità atmosferiche autunno-inverno 2013/2014. Tali assicurazioni usufruiscono di un contributo pubblico, ai sensi degli artt. 68 e 70 del Reg. CE 19.01.2009 n. 73, del D. Lgs. 102/2004 e della L.R. 8/98 e loro s.m.i., sotto forma di abbattimento dei costi assicurativi fino all’80% del premio dovuto.

Per poter beneficiare del contributo pubblico massimo concedibile è indispensabile:
• Essere imprenditori agricoli (detentori di partita IVA in agricoltura e regolarmente iscritti alla Camera di Commercio).
• Aver predisposto la Domanda Unica per l’anno 2013 e aver apposto il relativo flag nello spazio riservato alla richiesta di sostegno;
• Recarsi presso il proprio Centro di Assistenza Agricola per aggiornare (variazione Macrousi) o costituire il Fascicolo Aziendale (se trattasi di nuovo associato);
• Sottoscrivere il certificato di assicurazione, in base ai soli dati riportati nel suddetto fascicolo.

Inoltre, si evidenzia che:
• ai sensi dell’art. 1 comma 3 lettera b) del D. Lgs. 29.03.2004 n. 102, in caso di calamità naturale e/o avversità atmosferica, gli interventi compensativi (ex post) possono essere concessi solamente per le colture e gli eventi non previsti dal Piano Assicurativo Agricolo Nazionale e che, ai sensi dell’art. 11 comma 8 del Reg. CE 1857/2006 a decorrere dal 1° Gennaio 2010 la compensazione offerta sarà ridotta del 50%, salvo quando sia concessa ad agricoltori che abbiano stipulato una polizza assicurativa a copertura di almeno il 50 % della loro produzione media annua e dei rischi climatici statisticamente più frequenti.
• Ai sensi dell’art. 2 comma 4 del D. Lgs. 29.03.2004 n. 102, a decorrere dal 1° gennaio 2005, il contributo pubblico è concesso esclusivamente per contratti assicurativi che prevedono per ciascun prodotto assicurato la copertura della produzione complessiva aziendale all’interno di uno stesso comune.
• Ai sensi dell’art. 3 comma 7 del D.M. 22.12.2009 n. 30.162, per la copertura di ciascuna tipologia di rischio (avversità atmosferiche, fitopatie, attacchi parassitari, epizoozie), non è consentita la stipula di più polizze per la medesima coltura o allevamento.
• Il termine massimo di accettazione delle richieste di adesione è fissato per il15.11.2013.

Per la corrente Campagna assicurativa il Consorzio di Difesa ha sottoscritto convenzioni con diverse Compagnie di Assicurazioni. Per prendere visione delle diverse soluzioni assicurative e per maggiori chiarimenti è possibile recarsi presso gli uffici del Consorzio, a Cagliari in Via Caprera n° 29, o contattare i seguenti recapiti: 070/656956 – mail: condifesa.cagliari@asnacodi.it.

Produzioni ed eventi assicurabili:

Pluririschio:
Grandine – Gelo/Brina – Eccesso pioggia – Vento Salato: Carciofi
Grandine – Gelo/Brina – Vento forte: Agrumi
Grandine – Gelo/Brina – Eccesso di Pioggia: Ortive

Multirischio:
Grandine (sui capolini)-Gelo/Brina–Ecc.pioggia–Alluvione-Vento forte-Siccità-Colpo sole-Sbalzo termico-Vento sciroccale-Eccesso neve: Carciofi

Le compagnie Alitalia e Meridiana hanno iniziato la vendita dei biglietti in continuità territoriale da e per la Sardegna, sulla base dell’aggiudicazione provvisoria del bando. La terza compagnia, la New Livingston, attende il via libera dell’Enac che dovrebbe assegnare ufficialmente gli slot fra il 18 e 20 ottobre alle compagnie che hanno vinto la gara da circa 50 mln di euro.
I prezzi dei biglietti, comprensivi di tasse aeroportuali, vanno da circa 130 euro per andata e ritorno per Roma Fiumicino e circa 150 euro per Milano Linate.

Aerostazione Elmas 1 copia

E’ riesplosa la rabbia dei “figli della crisi”, giovani studenti e disoccupati del Sulcis Iglesiente che rivendicano risposte dalla politica sarda. Questa mattina una folta delegazione di giovani provenienti da tutti i Comuni dell’ex Provincia di Carbonia Iglesias ha raggiunto Cagliari, piazzando le tende davanti agli ingressi del Consiglio regionale, in via Roma. Lì trascorreranno la notte e sono pronti a manifestare a partire da domani mattina, per denunciare una situazione di estrema precarietà e la mancanza assoluta di prospettive per il loro futuro. C’è chi ancora studia, nonostante situazioni familiari di estremo disagio economico; chi è stato costretto ad abbandonare gli studi e vorrebbe lavorare; chi ancora un lavoro, ancorché precario, lo aveva e lo ha perso.

I lavoratori ex Alcoa e quelli delle imprese d’appalto, intanto, sempre stamane sono stati ricevuti dal Prefetto di Cagliari, Alessio Giuffrida, al quale hanno esposto la condizione di estrema precarietà in cui si trovano dopo la chiusura dello stabilimento di Portovesme, drammatica per quanti si trovano in cassa integrazione in deroga e non hanno certezze del rinnovo della stessa, ormai prossima alla scadenza. Il Prefetto si è impegnato a portare il problema all’attenzione del presidente del Consiglio dei ministri, Enrico Letta.

Sciopero

Stanno per partire 15 corsi riservati a giovani disoccupati minorenni a rischio di dispersione scolastica, nell’ambito del bando Ardisco. Lo ha annunciato l’assessore regionale del lavoro, Mariano Contu, durante la conferenza stampa di presentazione del progetto. 
«I dati sulla dispersione scolastica in Sardegna – ha affermato l’esponente dell’esecutivo – sono drammatici: la percentuale dei giovani che abbandonano prematuramente gli studi è pari al 25,5% contro una media nazionale del 17,6% (dati ISTAT), giovani che una volta abbandonata la scuola non hanno ancora un’occupazione o non la cercano per mancanza di opportunità.»
«Il bando Ardisco (azioni di recupero della dispersione scolastica) – ha aggiunto l’assessore – consente l’accesso a 15 percorsi di formazione biennali totalmente gratuiti, alternativi al percorso scolastico, che permettono ai ragazzi, non solo di assolvere il diritto-dovere dell’istruzione previsto dalla legge, ma soprattutto di acquisire le competenze necessarie per inserirsi nel mondo del lavoro.»
«Per la realizzazione del programma – ha concluso Contu – l’assessorato regionale del Lavoro ha stanziato oltre quattro milioni di euro di risorse POR FSE, in modo da offrire ai giovani una valida alternativa alla scuola tradizionale, dalla quale si sono allontanati.» 
I potenziali beneficiari sono 225 ragazzi dai 15 ai 18 anni compiuti, residenti in Sardegna e in possesso della licenza media. Agli allievi sarà riconosciuta, oltre ad un’indennità di partecipazione, una qualifica professionale comprensiva della certificazione delle competenze spendibile in tutta Europa, come prevedono i nuovi dettami dell’UE. Alla fine del corso è previsto per tutti i partecipanti uno stage in azienda di 200/300 ore per sviluppare le competenze pratico manuali.
I corsi, della durata di 1.000/1.200 ore, riguardano diversi ambiti professionali, selezionati sulla base dei fabbisogni indicati dalle province e dei progetti proposti dalle agenzie formative che hanno individuato una serie di figure professionali richieste dal mercato del lavoro: operatore della ristorazione, operatore della trasformazione agroalimentare, operatore del montaggio e della manutenzione di imbarcazioni da diporto, operatore del benessere, operatore delle lavorazioni artistiche, operatore impianti termoidraulici, operatore della riparazione dei veicoli a motore.
Gli aspiranti allievi possono rivolgersi direttamente alle agenzie formative che hanno aderito all’iniziativa, tra cui Ifold, Associazione Crfpa, Isforapi, Ial Innovazione, Anap Sardegna, Cnos Fap, Ciofs F.P. Sardegna e ai due istituti tecnici Ipsia di Iglesias e Ipsar di Tortolì.
Con l’avvio di queste attività, si completa il quadro della programmazione della formazione rivolta a disoccupati previsto dal POR 2007-2013. Le risorse dovranno essere spese entro il 2015, ma nel frattempo la nuova programmazione 2014-2020 dovrebbe rendere disponibili ulteriori risorse da destinare alla formazione delle persone non occupate.
Mariano Contu.

Mariano Contu, assessore regionale del Lavoro e Formazione professionale.

Dal 7 al 9 ottobre alcune aziende sarde hanno partecipato ad una una missione nazionale negli Emirati Arabi Uniti, ad Abu Dabi e Dubai, organizzata dall’Ice (Istituto per il commercio estero), sotto l’egida del Ministero dello Sviluppo economico, finalizzata a favorire e rafforzare le opportunità di collaborazione commerciale ed industriale nei settori medicale, agroalimentare, vini, contract alberghiero e oil&gas. 
«La ripresa del sistema produttivo regionale passa anche attraverso le opportunità commerciali che si creano nei mercati internazionali, perciò l’adesione dell’Assessorato dell’Industria all’iniziativa ministeriale è stata immediata – ha spiegato l’assessore regionale dell’Industria, Antonello Liori – L’obiettivo è quello di creare e migliorare costantemente un sistema di cooperazione industriale con le aziende emiratine, aumentando reciprocamente le opportunità commerciali e di investimento, con il fattivo supporto di istituzioni, organizzazioni imprenditoriali e parti sociali.»
Gli Emirati Arabi Uniti rappresentano il primo mercato di sbocco per le imprese italiane nel mercato arabo, l’Italia si posiziona al settimo posto assoluto tra i paesi fornitori degli Emirati ed al secondo tra i paesi aderenti all’Unione europea. Nella prima giornata, c’è stato un forum economico tra le rappresentanze istituzionali, imprenditoriali e bancarie italiane ed emiratine, a margine si sono tenuti seminari di approfondimento ed incontri tra imprenditori italiani ed emiratini. Nella seconda giornata, la rappresentanza istituzionale della Regione ha concentrato l’attenzione sul settore del vino, affiancando le imprese sarde e gli operatori del settore che già lavorano negli Emirati, oltre ad ulteriori incontri con imprenditori ed importatori di vino degli Emirati, coi rappresentanti delle compagnie aeree e con alcuni manager ed executive chef dei migliori ristoranti italiani a Dubai.
«Negli ultimi decenni – ha aggiunto Antonello Liori – gli Emirati Arabi Uniti hanno progressivamente diversificato l’attività economica in altri settori, diventando uno dei mercati più dinamici del mondo, perciò si possono aprire straordinarie opportunità per le esportazioni delle aziende sarde. E’ stata un’importante occasione anche per conoscere ed approfondire le ferree regole che caratterizzano l’importazione di alcolici negli Emirati ed in generale nei Paesi arabi, esaminare le principali criticità che devono affrontare gli operatori e valutare, assieme ai rappresentanti locali, le migliori strategie per l’ingresso del vino italiano e sardo – ha concluso l’assessore dell’Industria – in un mercato che apprezza e richiede standard qualitativi sempre più alti.» 
Antonello Liori.

Riesplodono le polemiche sulla contraffazione dei prodotti di qualità della Sardegna, in particolare del pecorino romano.
«La contraffazione smascherata nei giorni scorsi alla Fiera internazionale “Anuga” di Colonia relativa al falso “Pecorino Romano” prodotto da una ditta statunitense – ha affermato l’assessore regionale dell’Agricoltura, Oscar Cherchi, deciso a sensibilizzare i sardi al problema della contraffazione dei prodotti agroalimentari – è solo l’ultimo di una serie di episodi che ci preoccupano.»
«Nello specifico – ha aggiunto l’esponente della Giunta – va ricordato che il Pecorino Romano è un formaggio a Denominazione di origine protetta: ciò significa che deve essere prodotto sulla base di un apposito disciplinare e in zone geografiche specificate e delimitate. Nel caso di quanto sequestrato a Colonia il falso è evidente: poiché “Made in U.S.A.” non si può trattare di pecorino romano e, quindi, questo nome non può essere utilizzato nell’etichetta.»
Secondo l’assessore si tratta, dunque, di una truffa che danneggia non solo l’immagine del prodotto in questione e, quindi, del comparto lattiero-caseario sardo ma, più in generale, delle produzioni tipiche della Sardegna.
«Non è il primo caso di contraffazione di questo tipo – ha sottolineato Cherchi – né, temiamo, sarà l’ultimo. Ciò, se da un lato conferma il crescente appeal dei prodotti alimentari sardi nel mondo, dall’altro ci richiede un’attenzione dedicata al problema affinché possano essere maggiormente controllati nei canali distributivi i prodotti che vengono proposti come Sardi e, in particolare, quelli DOP, DOC, DOCG e IGP. Dobbiamo, infatti, tutelare in ogni sede e in ogni modo il buon nome dei nostri prodotti e non rischiare di vanificare il tanto lavoro che il mondo agricolo, le imprese, i Consorzi e la Regione svolgono tutti i giorni per assicurare la qualità del “Made in Sardinia” e la sua immagine sui mercati nazionali ed internazionali. Invito, perciò, tutti i sardi a farsi parte attiva di un’azione di indagine e di denuncia in tutte le occasioni che anche a livello individuale si presentino, per verificare direttamente eventuali ulteriori tentativi di contraffazione a danno delle nostre produzioni.»
Per rendere più efficace l’opera di contrasto alle truffe agroalimentari, l’assessore dell’Agricoltura ha concluso annunciando l’imminente adozione di un apposito provvedimento.
«E’ mia intenzione attivare a breve una specifica iniziativa di tutela dei prodotti alimentari di qualità della Sardegna, che comprenda un monitoraggio costante con funzione di tutela. Il mercato globale ci offre nuove, interessanti opportunità ma anche, parallelamente, qualche rischio che dobbiamo affrontare con la forza e la caparbietà di chi è dalla parte della ragione.»
Oscar Cherchi.

Oscar Cherchi, assessore regionale dell’Agricoltura.

 

«Il passaggio in Commissione di un emendamento che unifica la proposta della Giunta sulla Zona franca con un’altra dello stesso tenore è un passo in avanti importante e positivo verso quello che non può non essere un obiettivo comune.»
Lo ha dichiarato il presidente della Regione, Ugo Cappellacci, commentando l’esito della votazione avvenuta oggi in Commissione. 
«L’auspicio – ha aggiunto Cappellacci – è anche che il voto odierno possa essere il principio di un’azione coesa per una battaglia che non appartiene a uno schieramento politico o a un altro, ma a tutto il popolo sardo. Considerato che l’Europa non porrà alcun ostacolo, occorre la forza di tutti e di ciascuno per convincere lo Stato ad “accendere la luce verde” per la zona franca integrale della Sardegna, pronunciandosi in senso positivo sulla nostra richiesta.»«In questo momento – ha sottolineato ancora il Governatore della Sardegna – occorre altresì sottolineare il ruolo di costante sollecitazione svolto dai movimenti e dai loro rappresentanti, Scifo, Impera e Randaccio. In un momento difficile per l’economia internazionale la Sardegna intraprende con coraggio e determinazione un cammino ambizioso. E’ una vera e propria battaglia di popolo per rendere effettiva una libertà di impresa che non è tale se non vengono compensati gli svantaggi derivanti dall’insularità. E’ una battaglia anche per quel lavoro che non nasce da azioni assistenziali, ma dalla possibilità per la Sardegna e per ciascun sardo di poter sviluppare le proprie potenzialità.»

Ugo Cappellacci copia

Maurizio Calamida.

Maurizio Calamida, Direttore Generale della Asl 7 di Carbonia.

 

Come è praticamente noto alla stragrande maggioranza dei dipendenti del Comparto della ASL n° 7, è oramai da anni in piedi la vicenda delle fasce retributive attribuite negli anni 2004 e 2008; come è altrettanto noto, dal mese di settembre 2010, l’attuale Direzione provvide a sospendere il pagamento di una fascia retributiva perché vennero sollevati pesanti dubbi sulla legittimità della determinazione dei fondi contrattuali da parte dell’allora Direttore Generale Dott. Pietro P. Chessa. Anzi, per meglio dire, l’allora Direttore Generale con atto formale (delibera n° 920 del 20/08/2009) dichiarò espressamente nulle le deliberazioni con le quali i precedenti Direttori Generali, nel 2005, Dr. Emilio Simeone (delibera n° 1280 del 05/07/2005) e nel 2008, Dr. Benedetto Barranu (delibera n° 1714 del 31/12/2008), avevano modificato ed incrementato i fondi per il finanziamento delle fasce retributive. Il motivo della dichiarazione di nullità era dettato dal “contrasto con i vincoli e limiti risultanti dai contratti collettivi nazionali e che le clausole difformi sono nulle e non possono essere applicate”. Di fatto, quindi, venivano dichiarati nulli anche gli accordi decentrati stipulati tra Azienda ed Organizzazioni Sindacali. Successivamente anche il Collegio dei Sindaci (ovvero i Revisori) della ASL in più occasioni mise in discussione le operazioni sulla rideterminazione dei fondi, ed in epoca ancora successiva gli stessi Revisori – con un esposto del 23/02/2011 – informavano la Procura Regionale della Corte dei Conti circa le gravi irregolarità amministrative e contabili della vicenda. Il Nucleo di Polizia tributaria della Guardia di Finanza ha effettuato approfonditi accertamenti al termine dei quali la Procura della Corte dei Conti, nei suoi atti conclusivi, ha affermato la invalidità dei ripetuti contratti collettivi aziendali. 

Poiché la conseguenza è la invalidità dell’attribuzione delle due fasce retributive avvenute con decorrenza 1 aprile 2004 e 1 febbraio 2008, la scrivente Azienda, pur non avendo avuto mai nessun ruolo attivo nei fatti, né aver certamente causato danni, si trova oggi nella spiacevolissima posizione di dover obbligatoriamente porre rimedio alle denunciate irregolarità. Ciò impone di:

1) rivedere l’assegnazione delle fasce retributive fino ad oggi attribuite;

2) procedere al recupero delle somme erogate a titolo di fasce retributive per il passato.

La Direzione Generale è molto consapevole delle conseguenze particolarmente spiacevoli che ci saranno per i dipendenti, ma, con tutta evidenza, di fronte a precise conclusioni dell’Autorità Giurisdizionale Contabile, non ci sono alternative. I Revisori e la Corte dei Conti hanno dichiarato l’obbligo del recupero delle somme. Non si può purtroppo fare altrimenti. Ma l’Amministrazione, questa Amministrazione, è anche consapevole che i Dipendenti non hanno alcuna responsabilità su quanto accaduto; i Dipendenti hanno percepito in buona fede quanto loro attribuito in base agli accordi Azienda-Sindacati rivelatisi poi illegittimi. Ed è proprio per questo che l’Amministrazione sta facendo e farà di tutto per rendere il meno amaro possibile il percorso di normalizzazione del sistema. Questo è un impegno solenne che l’Azienda assume nei confronti di tutti i Lavoratori. In questa ottica è doveroso quindi informare che, se da una parte si procederà nel mese di novembre p.v. a sospendere il pagamento della fascia del 2004 (con un valore medio di €. 50,00 lordi e circa €. 35,00 netti), da un’altra parte si potrà prevedere una forma di compensazione tra quanto oggetto di restituzione per il passato ed i crediti retributivi a vario titolo che verranno a maturare nel prossimo futuro. Su quest’ultimo aspetto si potrà avviare un confronto per un piano di rientro il più possibile condiviso. Tutto quanto sin qui esposto è stato anche riferito ai Rappresentanti Sindacali che proprio oggi sono stati informati della grave situazione in un apposito incontro; dopo ampia discussione i Rappresentanti Sindacali hanno manifestato il loro dissenso sulle posizioni e proposte dell’Amministrazione.

Ma purtroppo, come detto in precedenza, non ci sono alternative e la Direzione spera fermamente in qualche forma di collaborazione. Si informano inoltre i Lavoratori che in questi giorni la Direzione invierà a ciascun Dipendente una lettera con la quale verrà formalmente – come prevede la legge – comunicato il procedimento attivato. Si comunica, infine, che ogni nuova notizia o comunicazione al riguardo verrà tempestivamente diffusa dall’Azienda, la sola ad averne titolo nel merito della questione. Con il presente comunicato la ASL spera di avere in qualche maniera chiarito i gravi problemi riguardanti la vicenda delle fasce retributive e conferma la piena disponibilità ad eventuali ulteriori informazioni o chiarimenti.

Il Direttore Generale

Dott. Maurizio Calamida 

Il sindaco Emilio Gariazzo e l'assessore Simone Franceschi.

Il sindaco Emilio Gariazzo e l’assessore Simone Franceschi.

Domani, venerdì 11 ottobre si riunirà a Iglesias la Commissione Mensa, organismo comunale deputato alla verifica della qualità del servizio di ristorazione nelle scuole cittadine. 

La Commissione mensa scolastica è composta dall’assessore alla Pubblica istruzione, dal dirigente del III Settore Socio assistenziale e culturale, dal capoufficio Pubblica istruzione, dai dirigenti degli Istituti scolastici cittadini che fruiscono del servizio ristorazione, da un rappresentante per istituto comprensivo dei genitori degli utenti del servizio di ristorazione scolastica e da un rappresentante dei docenti di ogni  istituto comprensivo.

«L’amministrazione comunale – commenta l’assessore alla Pubblica istruzione, Simone Franceschi – intende valorizzare al massimo il ruolo e le funzioni della Commissione mensa con lo scopo prioritario di aumentare il gradimento del pasto nei bambini e nei ragazzi.»

Per fare questo i componenti della Commissione Mensa monitoreranno il gradimento del pasto sia con la somministrazione all’utenza di schede di valutazione e sia attraverso il controllo quantitativo e qualitativo del pasto. Tra le competenze della commissione vi è anche quello di fornire un collegamento tra l’utenza e l’Amministrazione comunale di Iglesias, di verificare il rispetto di quanto previsto dal capitolato d’appalto che regola i rapporti tra l’Amministrazione e l’impresa che gestisce il servizio e di proporre all’Amministrazione comunale in ordine al funzionamento del servizio e al suo miglioramento.