19 December, 2025

Venerdì 22 luglio, alle ore 10.30, presso la Sala Remo Branca del Palazzo municipale di Iglesias (Piazza Municipio), si terrà l’incontro pubblico “Insularità in Costituzione, pari diritti, pari opportunità”, organizzato dalla Presidenza del Consiglio comunale di Iglesias.

Dopo l’introduzione del presidente del Consiglio comunale Daniele Reginali ed i saluti del sindaco Mauro Usai, interverranno i consiglieri regionali Michele Cossa (presidente della Commissione Speciale Insularità) e Gianfranco Ganau (capogruppo PD al Consiglio regionale), insieme ai rappresentanti delle Amministrazioni locali e delle forze sindacali. Modererà l’incontro la giornalista Sara Vigorita.

«Un tema attuale, al centro dell’agenda politica, per un incontro che ci consentirà di entrare nel merito dei benefici che potrebbero scaturirne – ha messo in evidenza il presidente Daniele Reginali -. La speranza è che l’attuale crisi di governo non pregiudichi questo percorso.»

Narcao Blues ai nastri di partenza: mercoledì 20 luglio prende il via la trentaduesima edizione di uno degli appuntamenti più attesi dell’estate isolana; e per quattro sere, fino a sabato 23, il blues torna a fare rima con Narcao.

Il compito di aprire le danze nella serata inaugurale di mercoledì 20 spetta alle 22.00 a Bai Kamara Jr & The Voodo0 Sniffers. Chitarrista e cantautore impegnato che rivela le sue origini africane, figlio dell’ex ambasciatrice della Sierra Leone in Belgio, cresciuto nel Regno Unito e in Belgio da ormai venticinque anni, nella sua musica Bai Kamara Jr fonde blues, roots, soul e influenze jazz. Voce calda, funky ma al tempo stesso sobria ed intima, ha condiviso il palco con artisti internazionali del calibro di Habib Koité, Cassandra Wilson, Rokia Traoré, ha aperto tutti i concerti di Vanessa Paradis durante il tour mondiale in supporto all’album “Love Songs”, e il suo coinvolgimento con varie ONG l’ha portato a collaborare con Youssou N’Dour. Cinque gli album al suo attivo: molto personale e blues il più recente, “Salone”, uscito a gennaio 2020, segna una nuova fase nella sua carriera. Con Bai Kamara Jr, mercoledì a Narcao, ci saranno Tom Beardslee alla chitarra e Boris Tchango alla batteria.
Un’altra voce tiene banco nel secondo set della serata: quella intensa e ribelle della cantautrice haitiana Moonlight Benjamin, affiancata sul palco di piazza Europa da Matthis Pascaud e Matthieu Vial-Collet alle chitarre, Quentin Rochas al basso e Bertrand Noël alla batteria. Si intitola “Simido”, il suo album più recente, risultato di due anni di intense tournée; un progetto voodoo rock uscito alla fine del 2019 facendo seguito al successo internazionale di “SiIltane”, dell’anno prima. La “Patti Smith caraibica”, come l’ha definita il quotidiano britannico The Guardian, si esprime esclusivamente in creolo, evidenziando le speranze e le paure del popolo di Haiti, e denunciandone la condizione di difficoltà politica e socio economica.   Spetterà invece a uno degli astri nascenti del blues di matrice britannica il compito di accendere gli amplificatori giovedì 21 luglio: alle 22.00, a infiammare il pubblico di Narcao Blues ci penserà Toby Lee, diciassette anni compiuti a gennaio, chitarrista che, nonostante la giovanissima età, ha condiviso il palco con nomi del calibro di Buddy Guy, Billy Gibbons, Peter Frampton, Slash, Lukas Nelson e Kenny Wayne Shepherd, e ha suonato alla Royal Albert Hall di Londra spalla a spalla con il suo idolo Joe Bonamassa, che l’ha definito “una futura superstar del blues”. Originario dell’Oxfordshire, Toby Lee ha rappresentato il Regno

Unito all’International Blues Challenge di Memphis nel 2018, e nello stesso anno ha vinto il premio Young Blues Artist of The Year agli UK Blues Awards. È comparso anche nel documentario televisivo “Child Prodigies – Bambini Prodigio”, nel popolarissimo talk show americano “Ellen Degeneres Show”, e ha superato 400 milioni di visualizzazioni nei social.
Nel secondo set, il festival calerà uno dei suoi assi: Samantha Fish, cantante, autrice e virtuosa della sei corde, capace di riff infuocati, ritmi viscerali e una voce dal timbro caldo e pulito. Classe 1989, nativa di Kansas City (nel Missouri), cresciuta immersa nella musica di Bonnie Raitt, Stevie Ray Vaughan, Tom Petty e dei Rolling Stones, ha ottenuto molto presto importanti riconoscimenti internazionali grazie all’aiuto del suo mentore, Mike Zito, tra i quali quello di Migliore Artista Emergente ai Blues Music Awards nel 2012. Sette gli album al suo attivo: nell’ultimo, “Faster”, uscito lo scorso settembre per la Rounder Records, ha unito le forze con il produttore Martin Kierszenbaum (che lavora con Lady Gaga, Sting e Sheryl Crow), portando maggiore intensità al suo già elettrizzante stile fatto di un’esplosiva commistione di blues e rock and roll.
Serata all’insegna del blues d’autore, venerdì 22 luglio: aprirà (come sempre alle 22.00) il cantautore statunitense Anders Osborne, tra i musicisti più apprezzati e celebrati da pubblico e critica a livello internazionale. Le sue grandi doti di songwriter risuonano anche nelle note dei musicisti per i quali ha scritto, come in “Slow Down” di Keb’ Mo’, che nel 1999 ha ottenuto il Grammy come miglior album blues contemporaneo. Di origine svedese (è nato a Uddevalla nel 1966), Anders Osborne ha condiviso lo studio e il palco con prestigiosi musicisti, da Derek Trucks a Warren Haynes, passando per Phil Lesh dei Grateful Dead a Jackie Greene. I suoi brani sono apparsi in tv, come colonna sonora, ed è stato acclamato da importanti testate come USA Today, Guitar Player, Relix e Offbeat. Capace di riflettere attentamente sui dilemmi esistenziali, Osborne è un poeta dei tempi moderni che ha scelto la musica come mezzo per esprimere ciò che ha dentro, come testimoniano i suoi ultimi lavori discografici, “Buddha and the Blues”, del 2019, e “Orpheus and the Mermaids”, scritto in piena pandemia.
Alle 23 la piazza Europa verrà illuminata dal bluesman e cantante inglese Matt Schofield, tra i più illustri esponenti dell’attuale British Blues, con collaborazioni con artisti del calibro di Robben Ford e Buddy Guy, tra gli altri. Membro della British Blues Hall of Fame, Schofield ha lasciato il segno nel panorama blues internazionale, collocandosi tra i migliori interpreti nella nuova classe dei prodigi della sei corde. Importanti magazine come il Los Angeles Daily News e Guitar & Bass Magazine ne hanno intessuto le lodi, posizionandolo tra i primi dieci chitarristi blues britannici di tutti i tempi, al fianco di icone del calibro di Eric Clapton e Peter Green. Nato e formatosi a Manchester, Schofield ha iniziato a suonare la chitarra all’età di dodici anni, imparando a muoversi tra la sei corde da autodidatta, grazie alla forte ispirazione ereditata dalla grande collezione di dischi del padre di passaporto statunitense. A diciotto anni si è trasferito a Londra e nella capitale è stato in grado di affinare le sue abilità come supporto di una grande varietà di artisti di spicco della scena blues inglese, collaborando con musicisti statunitensi e iniziando a fare tournée a livello internazionale. Introspettivo, curioso ed estremamente colto (amante della scienza, della storia e della filosofia) Schofield è un musicista a tutto tondo, in possesso di una personalissima cifra stilistica, partita dallo studio delle proprie radici, dalle quali si è mosso per esplorare nuove e molteplici frontiere musicali.
L’ultima serata, sabato 23 luglio, vedrà di scena nel primo set delle 22.00 la Kris Barras Band, tra le più sorprendenti realtà emergenti del panorama rock/blues britannico. Capitanata dal chitarrista e cantante nativo del Devon, membro del tour europeo della Supersonic Blues Machine al fianco del leggendario Billy Gibbons (ZZ Top) nel 2018, la formazione sarà a Narcao sull’onda dell’ultimo disco, “Death Valley Paradise” (Mascot Records), dato alle stampe lo scorso marzo, un lavoro che profuma di consacrazione, grazie all’importante collaborazione con il produttore di fama mondiale Dan Weller. Riff grintosi, chorus coinvolgenti e assoli esplosivi sono le caratteristiche del quartetto che vede accanto al suo leader Josiah J. Manning alla chitarra e cori, Kelpie Mackenzie al basso e Billy Hammett alla batteria. Il singolo di lancio dell’album, “Dead Horses”, è stato un grande successo sia per i fan di vecchia data che per i nuovi: il brano più trasmesso, lo scorso settembre, da Planet Rock, la più grande stazione radio dedicata al rock del Regno Unito.
Il compito di calare il sipario sulla trentaduesima edizione di Narcao Blues spetterà infine a quello che può essere indubbiamente definito uno degli attuali chitarristi più originali e influenti nella scena mondiale: Eric Gales, cantante e strumentista mancino di straordinario talento. Classe 1974, nativo di Memphis, il musicista afroamericano ha sviluppato uno stile tutto suo, un sound blues/rock che attinge da diverse fonti, tra le quali cita Albert King e Frank Gambale. Il primo disco arriva quando ha ancora sedici anni, ed è stato un successo immediato, acclamato dalla stampa specializzata e dal pubblico, come testimonia anche il riconoscimento di miglior artista emergente nel 1991 da parte dei lettori del Guitar World Magazine. Nel corso degli anni Eric Gales ha collezionato la presenza ai suoi spettacoli di vere proprie leggende della chitarra, come Carlos Santana, Eric Johnson, B.B. King ed Eric Clapton, che hanno assistito con interesse alle sue performance, lodando la sua capacità di infiammare il pubblico con la sei corde tra le dita: c’è da aspettarsi che accada anche a Narcao nell’ultimo atto del festival, sabato 23 luglio.


 

Riparte in grande la stagione 2022 della Forte Arena, il Teatro sotto le Stelle di Santa Margherita di Pula. Quattro appuntamenti in cartellone, e un totale di 5 spettacoli, in programma dal 23 luglio al 13 agosto.

23 luglio – FIORELLO PRESENTA: FIORELLO!

Ore 21.15
Dopo aver attraversato l’Italia a suon di sold out nei teatri, Rosario Fiorello approda alla Forte Arena con il suo spettacolo “Fiorello presenta: Fiorello!”. Improvvisazioni ed esperimenti scenici, invenzioni mimiche, interazione con il pubblico in sala, incursioni di ospiti a sorpresa e una scaletta musicale fluida: questi gli ingredienti di uno show irripetibile, in continua evoluzione, in cui non mancheranno ovviamente i riferimenti all’attualità, lo sguardo acuto e ironico dell’artista sull’Italia e gli italiani, sui cambiamenti degli usi e costumi, sempre all’insegna della leggerezza e del buonumore. Uno spettacolo attesissimo che ha riportato l’artista al calore del suo pubblico a distanza di 5 anni dalla sua ultima tournée.

30 luglio – MIKA

Ore 21.30
Direttamente dall’Eurovision Song Contest, dove è stato co-presentatore con Laura Pausini e Alessandro Cattelan, Mika arriva con un’unica data alla Forte Arena.

Il suo tour primaverile, la co-conduzione dell’Eurovision e l’annuncio del The Magic Piano Tour, hanno portato  la critica a definire il 2022 come il “suo” anno.
Il grande concerto alla Forte Arena vedrà Mika ripercorrere, con la sua band di quattro elementi, i brani e le hit che lo hanno portato a diventare l’icona della musica contemporanea che oggi rappresenta.

6 agosto – GREASE

Ore 21.00

Il musical tra i musical che ha fatto ballare tre generazioni e l’unico grande spettacolo di Broadway interamente composto su chitarra. In Italia, il musical di Jim Jacobs e Warren Casey, prodotto da Compagnia della Rancia con la regia di Saverio Marconi, è un fenomeno che conta più di 1.800 repliche con 2.000.000 di spettatori a teatro. Una festa travolgente che dal 1997 accende le platee italiane e ha dato il via alla musical-mania trasformandosi in un vero e proprio fenomeno di costume “pop”, un cult intergenerazionale che non è mai stato così attuale.

12-13 agosto – NOTRE DAME DE PARIS

Ore 21.00

L’opera popolare moderna più famosa al mondo e spettacolo tra i più imponenti mai realizzati, Notre Dame de Paris celebra quest’anno il ventennale dall’esordio sulle scene italiane. In occasione di un anniversario così importante, solo ed esclusivamente per il 2022, lo show avrà come protagonista l’intero cast originale del debutto, con il grande ritorno di Lola Ponce nei panni di Esmeralda. Insieme a lei, sul palco ci saranno Giò Di Tonno – Quasimodo, Vittorio Matteucci – Frollo, Leonardo Di Minno – Clopin, Matteo Setti – Gringoire, Graziano Galatone – Febo, Tania Tuccinardi – Fiordaliso. Impossibile perderlo!

I biglietti per tutti gli show sono disponibili su Box Office Sardegna e Ticketone e in tutti i punti vendita autorizzati

Forte Arena

Un vero e proprio anfiteatro naturale a Santa Margherita di Pula, a meno di 40 minuti da Cagliari, inaugurato nel 2016 dal Forte Village Resort per ospitare fino a 5.000 persone. Uno spazio unico nel suo genere, dove le infrastrutture di supporto – palco e aree tecniche – sono state realizzate applicando i più avanzati principi della bio-edilizia nel totale rispetto dell’ambiente circostante, che negli anni ha ospitato star di fama internazionale come Sting, Andrea Bocelli, Anastacia e Roberto Bolle per citarne solo alcuni. Aperta al pubblico esterno, la Forte Area nasce con l’obiettivo di inserire a pieno titolo cultura e spettacolo tra gli elementi chiave dell’offerta turistica isolana.

LOCANDINA FIORELLO PRESENTA FIORELLO

Sono 750 i nuovi positivi al Covid-19 in Sardegna su 2.058 tamponi eseguiti (36,44%), 117 diagnosticati da molecolare, 633 da antigenico.

I pazienti ricoverati nei reparti di terapia intensiva sono 11 (+1).

I pazienti ricoverati in area medica sono 175 (-1).

Sono 41.854 le persone in isolamento domiciliare (-265).

Si registrano 4 decessi: una donna di 93 anni ed un uomo di 89, residenti nella Città Metropolitana di Cagliari; due uomini di 74 e 85 anni, residenti nella provincia di Nuoro.

Venerdì 22 luglio, a Carloforte, torna per il settimo anno “L’isola dei libri”, manifestazione culturale organizzata dall’associazione Saphyrina per offrire piacevoli momenti di intrattenimento agli abitanti del posto ma anche ai numerosi visitatori che in questo periodo dell’anno affollano il centro nell’isola di San Pietro.

Sino al 7 agosto tra carrugi, giardini e scorci caratteristici della città tabarchina saranno proposti una decina di appuntamenti tra mostre, presentazioni di libri e concerti che vedranno protagonisti, accanto a importanti personalità della cultura anche nomi meno conosciuti ma di sicuro interesse.

Tutti gli eventi sono organizzati dietro la direzione artistica di Lorenza Garbarino e si terranno sempre alle 20,30.

Venerdì 22 luglio, in piazza Repubblica, ad inaugurare la rassegna sarà la mostra dell’artista-designer Stefano Tonti dal titolo Aiuole, vocali e consonanti in giro per la piazza: su pannelli minimalisti appesi agli alberi l’artista gioca con i titoli di alcune opere fondamentali della letteratura italiana e straniera. Domenica 24 luglio viaggio nella storia della musica spagnola e sudamericana con Francesco Dominici Buraccini e il suo concerto per chitarra che proporrà brani composti tra Ottocento e Novecento. Ad introdurre la serata sarà Andrea Luxoro.

Sempre l’arco di via Solferino farà da cornice, lunedì 25 luglio, all’incontro con Francesca Erba, traduttrice dallo spagnolo per la casa editrice Adelphi: in dialogo con Margherita Angelucci, Erba aprirà un focus sul libro L’estate dei fantasmi di Lawrence Osborne, offrendo così l’occasione di far scoprire al pubblico cosa ci sia dietro le quinte di una casa editrice.

Cristian Mannu, tra i più apprezzati autori della nuova generazione, sarà protagonista della serata del 27 luglio quando presenterà la sua ultima fatica Ritratto di donna, la storia di un difficile rapporto tra madre e figlia pubblicata nei mesi scorsi da Mondadori. Modera Roberto Delogu.

Il giorno dopo appuntamento con una giovane promessa del mondo letterario: lo scrittore Antonio Boggio presenterà Omicidio a Carloforte (edizioni Piemme), giallo con cui esordisce nel mondo del romanzo. Un mistero da risolvere per il commissario Alvise Terranova, che Boggio racconterà in dialogo con Eleonora Carta.

Barbara Serra, volto notissimo dei principali canali all news internazionali è l’ospite della serata di sabato 30 luglio: in via Magenta la giornalista d’origine sarda parlerà con Andrea Luxoro, oltre che della sua esperienza nel mondo del giornalismo, del suo docufilm Fascism in the family in cui partendo dalla vicenda di suo nonno, podestà di Carbonia durante il Ventennio guidato da Mussolini, prova a fare i conti con una realtà per il Belpaese non del tutto elaborata.

Domenica 31 luglio L’isola dei libri porta in Sardegna una delle mostre fotografiche più interessanti proposte ultimamente in Italia: si tratta di Scrittori in prosa. E’ una carrellata di ritratti di scrittori realizzati dal fotografo Mauro Raffini prevalentemente nella seconda metà degli anni Ottanta: Primo Levi, Lalla Romano, Natalia Ginzburg, Alessandro Barbero, Umberto Eco, Dacia Marini, Michela Murgia, solo per citarne alcuni. Presenta il presidente dell’Ordine dei giornalisti della Sardegna, Francesco Birocchi.

Da non perdere è anche l’appuntamento del 2 agosto al Circolo della lega navale dove arriva Gianfranco Bacchi, 122esimo capitano della nave-scuola Amerigo Vespucci che, in conversazione con Andrea Luxoro, parlerà del suo libro Il punto più alto, il racconto della sua vita dagli anni della formazione all’apice della carriera, edito da Cinque terre. 

La rassegna prosegue il 4 agosto con il suo penultimo appuntamento: in via Magenta arriva il giornalista e scrittore Franco Faggiani che presenterà Tutto il cielo che serve (Fazi editore), un libro sulla forza della natura e sulla capacità dell’uomo di adattarsi a questa legge, ambientato in una delle zone meno conosciute e più belle d’Italia. Modera Lorenza Garbarino.

Il sipario sull’edizione targata 2022 dell’Isola dei libri si chiude domenica 7 agosto, ancora in via Magenta, con Veronica Galletta, finalista all’ultima edizione del Premio Strega. In dialogo con Giovanna Vitiello parlerà di Nina sull’argine un libro di realismo magico che è anche un importante viaggio interiore.

Barilla, azienda alimentare italiana, effettuerà nuove assunzioni di personale diplomato e laureato da inserire presso gli stabilimenti presenti sul territorio nazionale e anche all’estero. L’azienda è alla ricerca di Capiturno, che dovranno garantire il corretto aggiornamento dei sistemi aziendali, comunicare e rafforzare informazioni che riguardano il gruppo e gli stabilimenti, promuovere una cultura improntata al miglioramento continuo, collaborare con area tecnica, sicurezza e qualità per definire installazioni di nuove macchine e strumenti, coinvolgere gli operatori di linea al fine di effettuare una valutazione più completa e condivisa e proporre iniziative di miglioramento e possibili soluzioni; Responsabili degli Impianti, che dovranno prendere parte alla formulazione del budget di stabilimento, collaborare con le altre funzioni organizzative, gestire i processi di recruiting, di selezione e di inserimento del personale per quanto riguarda le posizioni di staff e gli operatori di reparto, pianificare e gestire la formazione tecnica e manageriale per il personale dello stabilimento, gestire tutti gli aspetti giuslavoristici e procedurali che coinvolgono lavoratori dello stabilimento e le eventuali controversie di lavoro e assicurare il corretto svolgimento delle procedure amministrative e contabili; Addetti Assistenza Clienti Amministrativa, che dovranno caricare le condizioni di prezzo nel sistema monitorando la coerenza dei dati, risolvere potenziali problemi con la funzione information technology, interagire con il personale di vendita e/o l’ufficio logistico, registrare tutte le fatture ricevute dai clienti ed emettere note di credito, contribuire alla gestione del servizio “qualità e freschezza”, fornire dati e informazioni a referenti interni o clienti esterni al fine di garantire il giusto livello di servizi ed eseguire le analisi e la raccolta di informazioni; Responsabili della Sicurezza Informatica Aziendale, i quali dovranno collaborare allo sviluppo della strategia di sicurezza informatica del gruppo, partecipare alla definizione e gestione efficace del budget annuale, proporre le attività ed il piano di progetto, stimandone i costi e gestendo l’attuazione, garantire lo sviluppo e l’aggiornamento degli standard di sicurezza informatica, applicare le migliori pratiche per preservare la riservatezza, l’integrità e la disponibilità dei dati e mantenere il rispetto degli standard definiti e della normativa applicabile.

Per verificare tutte le altre figure…

L’articolo completo è consultabile nel sito: http://diariolavoro.com/barilla_1.html .

Mercoledì 13 luglio, in piazza Roma, a Carbonia è andata in scena la creatività elegante e particolare di Emanuela Etzi, residente a Perdaxius, una signora di 84 anni portati meravigliosamente e ancora con tantissima voglia di mettersi in gioco, nonostante una famiglia e diversi figli.

La sfilata, organizzata dalla Pro Loco della città di Carbonia, uno degli appuntamenti di Nottinsieme 2022, è stata presentata dal giornalista ed amico della stilista Sandro Manai Argiolas.

Emanuela Etzi ha mostrato una grande abilità nell’arte del cucito e del ricamo, arricchendo i suoi capi anche con pitture molto delicate e rifinite; ma quello che ha sorpreso i tanti presenti è stata la sua maestria nel riciclare e dar vita a degli accessori veramente unici.

Anellini recuperati dal collo delle bottiglie di plastica che, uniti ad uno ad uno, diventano un cappello a tesa larga, un ombrellino, un corpino e quant’altro la fervida fantasia di Emanuela Etzi arrivi a pensare.

E poi abiti da sera, abiti da sposa, foulard e… come da nostra tradizione, scialli con le frange, tutto ricamato o dipinto con una passione che vorrebbe trasmettere alle giovani, ormai quasi tutte distanti da questo mondo.

Emanuela Etzi ha presentato per la prima volta in pubblico le sue creazioni, alcuni anni fa a Perdaxius, in occasione della festa patronale. Successivamente è stato lo stesso amico Sandro, presentatore della serata a Carbonia, che ha accettato di collaborare con lei. E’ nato un gruppo “Creazioni sotto le stelle“ e l’artista ha cominciato ad illuminare le piazze con i suoi capolavori indossati da circa 26 modelle che arricchiscono la collezione con eleganza, semplicità e sorrisi.

La sfilata si è chiusa con un bel serpentone…Roberta, Lucia, Anna Rita, Carmen, Vanessa, Caterina, Sabina, Maria Laura, Annarita, Maria Grazia, Anna, Alessandra, Carminetta, Giada, Elisa, Lucia, Elisa, Stella, Nelly, Gabriella, Dalma, Daniela, Alice e Melissa, rinnovano l’appuntamento in queste sere d’estate in alcune piazze del circondario, insieme a Sandro Manai Argiolas e la stilista Emanuela Etzi che, prima di concludere la serata, ha presentato un rosario interamente realizzato con dei tappi di bottiglie di plastica bianchi.

Nadia Pische

 

 

E’ morto oggi, all’età di 74 anni, Remo Forresu, ispettore onorario della Soprintendenza ai Beni archeologici e curatore del museo archeologico di Santadi.
«Con estremo dispiacere esprimiamo il nostro più sentito cordoglio per la scomparsa del caro Remo Forresuhanno comunicato questa sera il sindaco Massimo Impera e l’Amministrazione comunale di Santadi -. Remo è stato un importante punto di riferimento per l’archeologia del territorio partecipando a numerosi scavi nel Sulcis ma non solo. Grazie a lui nel 2001 nasce il Museo archeologico di Santadi di cui è stato il curatore per tanti anni, lo ricordiamo con gratitudine per il lavoro svolto a favore del nostro paese.»
Remo Forresu era andato in pensione nel 2017, al termine di una lunga carriera, durata 40 anni, nel corso dei quali ha lavorato con una grande passione e amore per il suo territorio, per valorizzare lo straordinario patrimonio archeologico di Santadi e dell’intero Sulcis, nel quale spiccano l’insediamento fenicio-punico di Pani Loriga a Santadi, le necropoli di Montessu a Villaperuccio e Is Loccis Santus a San Giovanni Suergiu, il nuraghe Arresi a Sant’Anna Arresi (conosciutissimo anche perché da 37 anni l’adiacente piazza è sede di svolgimento del festival internazionale “Ai confini tra Sardegna e jazz”), ed il menhir di Terrazzu a Villaperuccio.
Giampaolo Cirronis

Tragico incidente stradale sulla SP2 alle porte di Uta. La squadra di pronto intervento “1A” dei vigili del fuoco del Comando di Cagliari, è intervenuta intorno alle 16.00 di oggi all’altezza del km 13, dove per cause ancora da accertare un uomo (classe 1980) ha perso il controllo della sua auto, finendo sul guardrail e ribaltandosi sulla carreggiata.
I vigili del fuoco hanno provveduto alla messa in sicurezza del veicolo e della sede stradale. L’uomo è stato soccorso dal personale sanitario inviato dal 118, ma purtroppo sono risultati inutili tutti i tentativi, Dopo le manovre di rianimazione, il medico sul posto non ha potuto fare altro che constatarne il decesso.
Sul posto sono intervenuti i carabinieri per gli accertamenti ed i rilievi di legge.

Gentile Direttore,

non possiamo permetterci né di assuefarci né di rassegnarci ad un’eventuale ineluttabile prospettiva al ribasso di un sistema salute che nel Sulcis Iglesiente avrebbe esso stesso bisogno di cure.

Dobbiamo quindi provare a guardare il bicchiere mezzo pieno e a superare il momento difficile ma non irrecuperabile.

Per fare funzionare bene gli ingranaggi manca a rotazione sempre un pezzo in Asl Sulcis, una casella, quella giusta al momento giusto.

Possiamo anche adattare il pezzo mancante, ma con tutta onestà non sarà la stessa cosa.

La classe politica dirigente non può limitarsi a ribadire criticità note a tutti, non può esimersi dal ricercare soluzioni, non può stigmatizzare chi manifesta per i suoi diritti, non deve limitare le pari opportunità e di non audire i cittadini.

Perché se ciò accadesse, siamo ad una situazione paradossale verso la quale non possiamo continuare a non reagire almeno nel piano pratico nell’immediato e su quello psicologico a medio termine.

Rendere operative tutte le attività in Asl Sulcis è necessario, è possibile, risponde al principio dell’universalità delle cure, al diritto delle professioni sanitarie di esercitare le proprie competenze senza depauperare le esperienze e le manualità acquisite.

La foto simbolo dei volontari del sistema soccorso fuori dal piazzale Pronto Soccorso del Sirai mentre il piazzale del Pronto Soccorso del CTO è vuoto, racconta tanto, più di qualsiasi trattato sociopolitico.

Qualcuno potrà obiettare che non è con la narrazione visiva e giornalistica di quanto succede che si risolvono i problemi della Sanità e che si riaprono in sicurezza i Pronto Soccorso ma non solo, e penso ad esempio alle attività del Blocco Operatorio, ma è altrettanto indubitabile che nemmeno si risolvono con gli effetti annuncio.

Il contesto sanitario e amministrativo nell’ambito di Asl Sulcis riporta alla ribalta la sudditanza verso l’area metropolitana cagliaritana, che solo nel 2020 ci ha assorbito 240mila richieste di prestazioni sanitarie.

Siamo per quasi tutti marginali e confinanti alla Asl Cagliari, e non si riesce ad invertire la tendenza.

Richiamo la sua attenzione del termine “Ius Sulcis”, neologismo che indirizza ad una questione più complessa e complessiva rispetto ai pannicelli caldi che da più parti si propongono per mettere una pezza alle diverse forature, mentre è da valutare se sia da sostituire l’intera camera d’aria.

“Ius Sulcis” quale diritto al superamento delle criticità della salute che “nasce” dal fatto di essere “nati” e cresciuti, di aver studiato e lavorato, di vivere e morire qui nel Sulcis Iglesiente, a Fluminimaggiore come a Sant’Anna Arresi, a Narcao come a Domusnovas.

Non una concessione e nemmeno una mancetta, ma un’acquisizione sul campo di diritti e doveri che in una società civile non sarebbero negoziabili.

“Ius Sulcis”: Mancano le professioni sanitarie mediche e chiudono servizi ospedalieri e territoriali.

Mancano le professioni sanitarie infermieristiche e si mantengono operativi servizi ospedalieri e territoriali con il ricorso a doppie notti, doppi turni, sospensione dei riposi e delle ferie, diniego a recupero compensativo, allunghi sull’orario in uscita e anticipi sull’orario in entrata.

Mancano medici e si scende giustamente in piazza.

Mancano infermieri e si è ingiustamente assenti nei luoghi di manifestazione.

“Ius Sulcis”, perché la questione della sanità nel Sulcis Iglesiente continua ad essere parcellizzata, smembrata, a macchia di leopardo, a compartimenti stagni.

“Ius Sulcis”: un sistema di vasi comunicanti tra politica, amministrazioni, dirigenza, professioni, sindacati, associazioni, base, vertice, che non comunicano tra loro.

“Ius Sulcis”: se si continua a lavorare non in sicurezza per gli utenti e per i professionisti, siamo al punto di non ritorno al Sirai come al CTO, e le pari opportunità sono un effetto ottico, un miraggio.

Forse cittadini, sindaci sindacalisti, amministratori locali, dirigenti aziendali, presidenti di Ordine non risolveranno niente nel ritrovarsi insieme Ve ne fosse l’occasione e l’opportunità, ma quando condividono democraticamente disagi e difficoltà tutte le diverse rappresentanze dovrebbero essere osservate, non ignorati e non demonizzate come è ormai di dominio pubblico.

Nel merito delle chiusure/sospensioni/riduzioni/trasferimenti di servizi sanitari territoriali nel Sulcis Iglesiente essenziali per i cittadini ed in particolare ad anziani, cronici, disabili, fragili, registriamo, peraltro, la sofferenza di alcuni per il presunto attivismo e per le iniziative dell’Ordine Infermieristico Carbonia Iglesias da me presieduto.

Vorrei tranquillizzare primi cittadini, consiglieri comunali, segretari di organizzazioni sindacali, presidenti di associazioni di utenti, assessori alle politiche sociali e sanità, consiglieri regionali: nessuna fuga in avanti, nessuna voglia di protagonismo, nessuna sovraesposizione politica e pubblica, quando esprimiamo un concetto ed una posizione lo facciamo non per dire qualcosa tanto per ma perché abbiamo qualcosa da dire, nell’ esercizio delle prerogative dell’Istituzione che ricordo essere Ente di Diritto Pubblico Non Economico, non gli ultimi arrivati quindi.

Ci confrontiamo con chi ha piacere della nostra schiettezza e della proattiva partecipazione, se ad excludendum non siamo coinvolti o non ritenuti all’altezza dei nostri contributi e non riusciamo ad incidere, non è solo responsabilità dello scrivente Ordine, che andrà comunque avanti per il proprio percorso.

Rispondiamo infatti ai cittadini e agli iscritti, alla Federazione e al Ministero vigilante. Ci confrontiamo con tutti ma non negoziamo né silenzi né piazze: siamo e restiamo autonomi.

Cerchiamo solo di fare rete e di sostenere attività utili e sussistenti nell’interesse preminente se non proprio esclusivo delle nostre comunità.

Se riceviamo la segnalazione di cittadini o iscritti o se apprendiamo direttamente un contesto di criticitá (come ad esempio il trasporto salme dal CTO al SB, de visus!) e doverosamente verificata l’effettiva corrispondenza della eventuale doglianza e delle relative circostanze, ci attiviamo in Asl Sulcis, in Assessorato Sanità, in Regione Sardegna, al Ministero Salute, in Prefettura, nei Comuni e ovunque ritenuto opportuno, senza dover chiedere autorizzazione e passare al vaglio di nessun altro che non afferente al nostro Ente.

La nostra presenza non sempre è indispensabile e neppure determinante, mentre spesso è inopportuna, e quando la riteniamo inopportuna viaggiamo anche da soli perché una cosa è essere associazione, altra Ente Sussidiario delle Stato vigilato dal Ministero della Sanità.

E questo passaggio non è evidentemente ancora chiaro agli addetti ai lavori, ma chiaro deve essere per rispetto dei ruoli e delle ragioni di ognuno e chiamandoci quindi per nome e cognome: ORDINE PROFESSIONALE.

Forse in pochi hanno capito davvero chi siamo, cosa vogliamo, cosa facciamo e come intendiamo rappresentare i diritti dei cittadini e degli infermieri e delle infermiere ovunque sia necessario dal nostro “insindacabile” punto di vista, a sostegno e nell’ interesse degli stessi 23 comuni del Sulcis Iglesiente e della Asl Sulcis unica e universale con tutti i suoi presidi ospedalieri e distrettuali.

Dotazioni organiche carenti da anni con la conseguenza che servizi sanitari e prestazioni ne risentono h. 24 a tutti i livelli e in tutti gli ospedali, ambulatori/poliambulatori, studi medici e sanitari, peraltro inadatti/inidonei/non fruibili e scollegati con i cittadini.

Ed noi dovrei stare a guardare, assuefarci, rassegnarci?

Se si presenteranno altre condizioni per esprimere la posizione della rappresentanza professionale istituzionale, noi continueremo ad esserci perché altri momenti per essere auditi e valorizzati e rispettati la professione infermieristica non ne vediamo e vediamo nemmeno scelte e soluzioni coerenti ai bisogni.

Resto convinto che le istituzioni regionali e sanitarie avrebbero dovuto di loro sponte visitare in tempi non sospetti Asl Sulcis, senza essere invitati a farlo.

E per il ruolo che rivestono i decisori politici, dovrebbero già avere ben presenti quali siano le maggiori criticità e come doverle arginare se non proprio superarle definitivamente.

Essere presenti sul territorio ed incontrare la dirigenza aziendale e i sindaci di tutti i 23 comuni è stato un gesto importante, e ci mancherebbe altro, ma solo dopo una formale richiesta piuttosto che per intima convinzione, è un segnale che stride con le responsabilità che competono agli apicali della politica a tutti i livelli.

I “sopralluoghi” poi si lasciano ai tecnici. Alla politica e agli apicali della politica spettano, appunto, scelte e soluzioni.

Non spetta a me, che anche potrei, discutere il valore di manifestazioni pubbliche, di iniziative più defilate, di documenti e atti ufficiali di amministrazioni comunali che gridano il disagio sulla deriva delle risposte alle domande di art. 32 della Costituzione nel Sulcis Iglesiente.

Nemmeno ho pertinenza nel valutare sé e come manifestazioni, iniziative, documenti e atti incidano nell’atteso cambio di passo della politica dentro e fuori l’ambito del nostro territorio bello e dannato.

Dare giudizi di merito concretizza peraltro una battaglia tra simili a prescindere dal punto di vista, battaglia che ci metterebbe tutti in una posizione di conflitto tra e con noi stessi e che una certa politica regionale forse si attende per continuare a non governare, dove governare significa dare soluzioni e non ribadire che vi sono criticitá ben note ai diretti interessati: i fragili, i cronici, gli anziani, i disabili, i senza punti di riferimento sanitario e sociale, gli stessi dipendenti del nostro SSN.

Se il Sulcis Iglesiente è considerato da qualche ben pensante solo territorio marginale all’area metropolitana cagliaritana, abbiamo il dovere di una reazione di orgoglio civico ed in questo momento rafforzare la narrazione di cosa la sanità pubblica possa ancora dare e garantire, per la ricchezza culturale e professionale degli operatori che vi lavorano, per la storia dei nostri Enti Ospedalieri e delle nostre Usl-Asl che a tutti hanno parlato con il linguaggio dell’inclusione e dell’universalità delle cure e dell’assistenza in modo contemporaneo e innovativo.

Sull’esiguità del peso politico e della rappresentanza nelle istituzioni, potremmo però sempre discutere della cifra a noi destinata per ribaltare destini, concezioni e regole incomprensibili e inaccettabili, attraverso le quali si è stabilito evidentemente che il valore dei diritti dei cittadini del Sulcis Iglesiente in tema di salute pubblica è impalpabile.

È questo l’elemento che, dopo la premessa e questo articolato e lungo contributo sul vostro giornale, ci consente di guardare al futuro con fiducia, perché la tendenza si può invertire e il Sulcis Iglesiente saprà tornare a ben difendersi dalle avversità e a farsi rispettare nei luoghi decisori.

Graziano Lebiu