20 April, 2024
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L’ingresso di Sant’Antioco ai tempi della Sardamag (poi Seamag).

Questo l’argomento del convegno che si terrà lunedì 25 novembre, alle 16.30, nell’aula consiliare del comune di Sant’Antioco, Piazzetta Italo Diana, 1. Organizzato dalla Cgil e dalla Filctem Cgil con il patrocinio del Comune di Sant’Antioco,  propone un focus sulle bonifiche e, in particolare, sul caso della Seamag di Sant’Antioco, le cui operazioni di risanamento ambientale non sono state ancora terminate, nonostante siano trascorsi parecchi anni dalla dismissione della fabbrica che sorgeva alle porte del centro abitato.

Il programma prevede la relazione introduttiva di Emanuele Madeddu, segretario Filctem SSO, i saluti del sindaco di Sant’Antioco Ignazio Locci e del segretario della Camera del Lavoro SSO Antonello Congiu. Seguiranno la relazione tecnica di Mario Cabriolu (“Bonifica e progettazione area Seamag”) e gli interventi degli assessori regionali dell’Industria, Anita Pili, dei Lavori pubblici, Roberto Frongia, e dell’Ambiente, Gianni Lampis, nonché dell’amministratore unico di Igea, Michele Caria. Concluderà io lavori il segretario generale della CGIL sarda Michele Carrus. Coordina i lavori Francesco Garau, segretario regionale Filctem.

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«È stato un incontro proficuo: sono stati esaminati tutti gli aspetti della vertenza del Porto canale con passi avanti per il rilancio dello scalo commerciale cagliaritano, infrastruttura fondamentale per tutta la Sardegna.»

Lo hanno detto gli assessori regionali del Lavoro, Alessandra Zedda, dell’Industria, Anita Pili, e dei Trasporti, Giorgio Todde, al termine del tavolo convocato a Roma al ministero dello Sviluppo economico, al quale hanno partecipato anche il sottosegretario Alessandra Todde, il presidente dell’Autorità di Sistema portuale del Mare di Sardegna, Massimo Deiana, e le rappresentanze sindacali dei lavoratori del Porto canale di Cagliari.

«È stata evidenziata la strategicità del Porto canale per il traffico dei containers – ha aggiunto la vicepresidente della Giunta Solinas – ed è stata anche esaminata la situazione delle Zone economiche speciali, le Zes; venerdì prossimo a Roma ci aspettiamo che vengano emanati i decreti. Si è parlato poi del vincolo paesaggistico; la Regione parteciperà al Tavolo insieme al Mibact a Palazzo Chigi per avviare subito una concertazione che porti alla rimozione del vincolo da parte della Presidenza del Consiglio dei ministri. Sul fronte dell’occupazione – ha sottolineato Alessandra Zedda – abbiamo illustrato le iniziative attivate dalla Regione: i lavoratori sono stati convocati e profilati e ora si procederà con l’inviduazione dei corsi. È stata fatta presente anche la necessità di far partire subito l’avviso internazionale per la ricerca del nuovo terminalista ed il presidente Massimo Deiana ci ha assicurato che già dalla settimana prossima ci sarà la ‘call’ che presumibilmente durerà fino a febbraio.»

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Il prossimo 15 novembre scadrà il termine per la presentazione delle controdeduzioni al documento, stilato dall’Autorità per la regolazione energia reti e acqua (Arera), che indica i criteri per la regolazione tariffaria dei servizi di distribuzione del gas.

«E’ fondamentale riaprire il confronto sul tema energia col Governo nazionale con l’obiettivo di dare risposte certe e praticabili alla comunità sarda, che merita di avere gli stessi diritti e le stesse opportunità che si hanno nel resto delle regioni italiane», ha sottolineato l’assessore regionale dell’industria, Anita Pili, durante la riunione odierna di ‘Agenda Industria’, che si è tenuta questa mattina negli uffici dell’assessorato regionale ed alla quale hanno partecipato anche i rappresentanti dei sindacati Cgil, Cisl, Uil, di Confindustria e di Confapi.

Durante l’incontro, dall’esame del documento Arera sono emersi pareri positivi per quanto riguarda la regolazione tariffaria che implica una rete di trasporti interconnessa del gas naturale, unica in grado di rendere effettiva la metanizzazione nell’Isola, mentre è stata espressa forte contrarietà alla previsione di un ambito tariffario separato per la Sardegna, che comporterebbe per gli utenti sardi costi finali più alti rispetto al resto d’Italia. Nei prossimi giorni proseguiranno gli incontri per la stesura definitiva del documento da inviare ad Arera.

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Sono state presentate le prime manifestazioni di interesse per le produzioni del progetto ARIA, inaugurato il 21 settembre 2018, nella miniera della Carbosulcis.

«Partito quattro anni fa – spiega il neo amministratore unico di Carbosulcis Francesco Lippi – il progetto oggi punta dritto ad offrire nuove opportunità per lo sviluppo economico del Sulcis Iglesiente, grazie alle due iniziative in fase di realizzazione presso le aree minerarie di proprietà di Carbosulcis, su precise direttive impartite dall’assessorato regionale dell’Industria.»

«Il progetto ARIA – sottolinea il responsabile del progetto scientifico professor Cristian Galbiati – sta realizzando la più ambiziosa macchina al mondo per la separazione isotopica: una colonna di distillazione criogenica di 350 metri d’altezza sita all’interno di un pozzo minerario, originalmente concepita per la scoperta della materia oscura tramite l’esperimento DarkSide, ai Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare.»

La tecnologia ha suscitato l’interesse di gruppi industriali internazionali, per la produzione di isotopi stabili arricchiti (13C, 15N, 18O) per la diagnostica medica e lo sviluppo di medicinali innovativi.

«Nelle scorse settimane – aggiunge Francesco Lippi – abbiamo ricevuto alcune manifestazioni d’interesse che sono all’attenzione del socio Regione Autonoma della Sardegna relative ad un possibile spin-off sulle aree in via di dismissione mineraria in località Nuraxi Figus e Seruci. Nei prossimi giorni è fissato il primo incontro tecnico con la struttura dell’assessore dell’Industria Anita Pili per le prime valutazioni.»

«Il progetto ARIA è un perfetto esempio di collaborazione fra Ricerca, Università, Istituzioni ed Aziende – spiega Antonio Masoni, referente in Sardegna dell’INFN, l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare – che mostra ancora una volta che la ricerca fondamentale e l’eccellenza scientifica possono essere motori di innovazione e sviluppo, in grado di valorizzare il tessuto sociale ed economico del territorio. Questo è il grande ruolo che l’INFN sta portando avanti e che portano il nostro Ente Nazionale ad essere riconosciuto tra i più innovativi a livello mondiale.»

«Quello della diagnostica medica e dello sviluppo di medicinali innovativi – afferma il prorettore all’Innovazione UniCA, Maria Chiara di Guardo -, è un mercato mondiale in piena espansione ed evoluzione. Il Sulcis Iglesiente diventa particolarmente attraente a livello internazionale grazie alle caratteristiche uniche del progetto ARIA ed all’abbinamento con il progetto Spirulina, di proprietà dell’Università di Cagliari e Carbosulcis. La coltivazione di Spirulina ed altre alghe azzurre in fotobioreattori sterili – prosegue Maria Chiara di Guardo – permetterà, infatti, l’avvio della produzione di pregiatissime molecole organiche (proteine, vitamine, composti complessi, etc.) caricate begli isotopi stabili arricchiti.»

Il 16 novembre, a Cagliari, presso i locali dell’Aula Magna, in via Università, è in programma un grande evento alla presenza del presidente della Regione, Christian Solinas, e degli assessori dell’Industria, Anita Pili, e della Programmazione, Giuseppe Fasolino. Sarà un’occasione d’incontro tra Istituzioni, Scienziati, Premi Nobel e Case farmaceutiche, per discutere sulle nuove frontiere della diagnostica medica.

Le fotografie sono state scattate il giorno dell’inaugurazione, il 21 settembre 2018.

                                              

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Oltre 70mila partecipanti da più di 160 Paesi da tutto il mondo, 2.000 giornalisti attesi, 11 mila amministratori delegati e 1200 relatori delle più grandi compagnie di tecnologia del pianeta che si avvicenderanno da oltre 20 palchi. Dal 4 al 7 novembre Lisbona diventa la capitale mondiale della tecnologia e dell’innovazione. All’evento, che la rivista Forbes ha definito come la più importante conferenza planetaria in ambito tecnologico, parteciperanno anche 21 aziende dell’Isola, grazie all’impegno congiunto degli assessorati regionali dell’Industria e della Programmazione e la collaborazione di Sardegna Ricerche. La Sardegna sarà l’unica Regione in Italia a partecipare all’evento internazionale, portando a Lisbona ventuno startup innovative.

«Quando abbiamo dato a Sardegna Ricerche l’incarico di aprire la manifestazione di interesse per dare la possibilità alle imprese di partecipare al Web Summit – dice l’assessore dell’Industria, Anita Pili -, siamo rimasti positivamente sorpresi dal numero di domande ricevute. Un segnale di forte dinamismo da parte delle nostre startup, che ci ha spinto a impegnarci per aumentare i posti disponibili, inizialmente dodici. La partecipazione a eventi internazionali è fondamentale per rafforzare la rete di relazioni con i possibili investitori, per conoscere i potenziali clienti sul mercato e per confrontarsi con i grandi protagonisti a livello mondiale. Una grande opportunità non solo per le imprese, ma per tutta l’Isola.»

«È il segnale di una Sardegna che – sottolinea l’assessore della Programmazione, Giuseppe Fasolino -, grazie a strumenti innovativi, si propone sullo scenario internazionale, forte delle proprie tradizioni e della capacità di interpretarle in chiave moderna, per conquistare i mercati e creare nuove opportunità lavorative. La Giunta ha colto la vitalità del mondo imprenditoriale ed è partner dei sardi che con la forza delle idee, con il lavoro ostinato, con la tecnologia possono aiutare la Sardegna a superare il divario insulare per competere con altre regioni, nazionali ed europee.»

A Lisbona, oltre a uno spazio espositivo che sarà contraddistinto dai loghi della Regione e Sardegna Ricerche, le aziende avranno la possibilità di prendere parte ai confronti con le grandi realtà della scena high-tech mondiale, realizzare incontri B2B e partecipare a presentazioni (“pitch”) della propria attività all’interno di un’area dedicata.

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«E’ stata un’importante occasione per illustrare al sottosegretario Alessandra Todde le questioni ancora aperte al Mise e sulle quali da tempo aspettiamo risposte certe e concrete.» Così ha commentato l’assessore regionale dell’Industria, Anita Pili, al termine del terzo appuntamento di ‘Agenda Industria’, al quale ha partecipato anche il sottosegretario del ministero dello Sviluppo economico, Alessandra Todde, insieme ai rappresentanti dei sindacati e delle associazioni imprenditoriali.

«Sono certa che un rappresentante sardo del Governo nazionale si possa rapportare meglio con le Istituzioni regionali – ha aggiunto l’assessore Anita Pili -. La disponibilità al confronto dimostrata dal Sottosegretario mi induce all’ottimismo per quanto riguarda il miglioramento dei rapporti tra Governo e Regione, che, peraltro, dal momento del mio insediamento sono mancati. Ma è necessario che da Roma arrivino risposte in tempi brevissimi. Abbiamo esposto le diverse priorità della ‘questione Sardegna’, tutte decisive per far ripartire il settore industriale isolano, indispensabile strumento per combattere disoccupazione e spopolamento nell’Isola. In particolare, un tema come quello dell’energia necessita di risposte concrete e rapide. Abbiamo anche sollecitato la convocazione del tavolo politico sul ‘phase-out’ del carbone ed una maggiore attenzione sul piano degli investimenti Eni in Sardegna.»

«Sono venuta per ascoltare – ha detto il sottosegretario Alessandra Todde – consapevole che sono tanti i problemi che riguardano la Sardegna in tema di sviluppo e di crisi. Il problema energetico è un’emergenza che va affrontata complessivamente.»

«È necessario riattivare un percorso congiunto e fruttuoso tra Governo nazionale e Regione, al di là dei partiti che guidano le Istituzioni», ha concluso l’assessore regionale dell’Industria.

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La Quinta Commissione “Attività produttive” del Consiglio regionale ha concluso il primo ciclo di audizioni sul progetto di riordino dei Consorzi industriali della Sardegna e sulla situazione delle Zone industriali di interesse regionale.

All’esame del parlamentino guidato da Piero Maieli, la proposta presentata da Stefano Tunis (Sardegna 20Venti) per la modifica della legge regionale n.10 del 2008. Due gli obiettivi della riforma: allineare la normativa regionale a quella nazionale in modo da avere un quadro di riferimento omogeneo e rendere più agili le procedure per la liquidazione delle Zir.

CONSORZI INDUSTRIALI

La Commissione, presente anche l’assessore dell’Industria Anita Pili, ha sentito i rappresentanti dei Consorzi industriali di Cagliari, Nuoro, Sassari, Oristano, Ogliastra, Sulcis Iglesiente, Medio Campidano e Gallura che hanno espresso forti perplessità su alcuni contenuti della proposta di legge firmata da Stefano Tunis.

Pur condividendo l’esigenza di procedere a una legge di riordino della materia, i presidenti dei Consorzi hanno manifestato preoccupazione su due aspetti fondamentali: la previsione dell’ingresso di un rappresentante della Regione nell’assemblea e nel Cda consortile e l’attribuzione allo stesso Cda di alcune funzioni di carattere gestionale. «Nel primo caso – ha spiegato il presidente del Consorzio industriale di Cagliari Salvatore Mattana, a nome di tutti i Consorzi della Sardegna – si tratta di una decisione illegittima in quanto i Consorzi sono enti strumentali dei comuni assoggettati alla disciplina del T.U sugli Enti Locali. Nel secondo, si va contro le previsioni della legge 10/98 e del DL n39/2013 che sanciscono una netta separazione tra funzioni di indirizzo e funzioni gestionali attribuendo le seconde esclusivamente alle strutture amministrative». Per questo motivo i rappresentanti dei Consorzi hanno chiesto un’attenta riflessione su questi due aspetti e avanzato la proposta di istituire un tavolo tecnico per concordare un piano triennale di sviluppo industriale.

«Siamo aperti a tutti i suggerimenti – ha replicato l’assessore dell’Industria Anita Pili – non c’è nessuna volontà di ledere l’autonomia degli enti locali, il nostro intendimento è solo quello di creare un coordinamento regionale per le politiche industriali.»

Sulla stessa lunghezza d’onda il proponente della legge di riforma: «Condivido l’idea che i comuni siano i protagonisti delle politiche industriali territoriali – ha detto Stefano Tunis – serve però una regia regionale. La legge è in itinere, accogliamo con piacere proposte e suggerimenti».

CONFINDUSTRIA E CONFAPI

Successivamente sono stati sentiti il presidente regionale di Confindustria Maurizio De Pascale e Francesco Ginesu, componente della Giunta esecutiva di Confapi con delega alle aree industriali.

Maurizio De Pascale ha espresso apprezzamento per la presentazione di una proposta di legger di riordino dei consorzi industriali. «E’ un settore che soffre – ha rimarcato Maurizio De Pascale – i nostri consorziati lamentano carenze infrastrutturali in molte aree produttive, come l’assenza della fibra ottica, e collegamenti interni precari come avviene per la cantieristica in Ogliastra. C’è bisogno di un intervento complessivo». Sulla modifica degli organismi, De Pascale ha espresso dubbi sull’istituzione del Comitato di indirizzo tecnico presso l’assessorato: «Mi sembra di capire che sarà composto da una settantina di persone – ha affermato il numero uno di Confindustria – mi sembrano troppi. C’è bisogno di una struttura più agile e veloce. Ciò che salta all’occhio è la totale assenza degli imprenditori».

Aspetto sul quale si è soffermato anche Francesco Ginesu (Confapi): «Nei Cda dei consorzi sono presenti le Camere di Commercio che non necessariamente nominano un esponente delle industrie o delle piccole e medie imprese. Ciò che interessa la nostra associazione è che la legge di riordino permetta di migliorare le condizioni di chi fa impresa».

Le audizioni si sono concluse con l’intervento dei commissari delle Zir e del presidente dell’Anci Emiliano Deiana.

ANCI

Il rappresentante dell’associazione dei Comuni ha manifestato contrarietà alla progetto di riordino dei Consorzi presentata dal consigliere Stefano Tunis: «La proposta mette a rischio il principio di sussidiarietà. Le riforme si fanno partendo dal livello più vicino ai cittadini che sono i comuni – ha detto Emiliano Deiana – ci inquieta l’intromissione della Regione all’interno di organismi che devono essere di esclusiva competenza degli enti locali». Critica anche la posizione sul trasferimento di funzioni: «Questa proposta di riordino mischia funzioni gestionali e di indirizzo politico – ha proseguito Emiliano Deiana – le due cose devono invece rimanere distinte».

ZIR

Sono intervenuti infine i commissari delle Zir di Nuoro, Tempio, Chilivani-Ozieri e Sassari che hanno illustrato la situazione finanziaria degli enti e lo stato dell’arte sull’iter di liquidazione. A parte Tempio, che dovrebbe concludere la procedura il prossimo 4 novembre, le altre tre realtà affrontano invece serie difficoltà dovute a una situazione debitoria importante che impedisce la conclusione dell’iter liquidatorio. Tra le maggiori criticità il rapporto delle Zir con Abbanoa che ha dato vita a lunghi contenziosi legali e impedito, di fatto, il passaggio delle funzioni ai comuni.

Nel dibattito sono intervenuti i consiglieri Salvatore Corrias e Gigi Piano del Pd che hanno sottolineato la necessità di garantire gli spazi di autonomia degli enti locali nei consorzi e auspicato una soluzione rapida per le Zir; Emanuele Cera (Forza Italia) che ha rimarcato l’esigenza una valutazione specifica delle diverse situazioni in cui si trovano Consorzi industriali e Zir. Quasi tutte le forze politiche hanno manifestato la necessità  di procedere a una legge di riordino tenendo presenti i suggerimenti di tutti i soggetti interessati nel rispetto delle prerogative delle autonomie locali e delle forze produttive. «C’è bisogno di fare chiarezza su tutti gli aspetti – ha detto Giorgio Oppi – questa è una materia delicata che ha bisogno di una riflessione seria altrimenti si rischia di fare danni».

Critica, invece la posizione di Gian Franco Satta (Progressisti): «C’è la necessità di approfondire. Non capisco tutta questa fretta di portare all’attenzione della Commissione una proposta di legge che fa acqua da tutte le parti».

Il presidente della Commissione Piero Maieli, al termine delle audizioni, ha indicato la strada da seguire: «Non c’è niente di definitivo. La proposta è aperta a suggerimenti ed eventuali modifiche. Per il momento siamo in una fase interlocutoria. La decisione di sentire tutti gli operatori del settore va proprio in questa direzione. La Commissione punta a un provvedimento condiviso che fornisca strumenti efficaci per lo sviluppo».

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La Regione, le autonomie locali e le Camere di commercio dovranno governare i consorzi industriali e fare in modo che le scelte politica industriale siano concordate con la Regione. E’ lo spirito della riforma dei Consorzi industriali presentata questa mattina in commissione Quinta dal primo firmatario, il consigliere regionale Stefano Tunis (leader del Movimento 20Venti) e dall’assessore dell’Industria Anita Pili.

Sotto la presidenza dell’on. Piero Maieli, la commissione ha ascoltato l’illustrazione dei punti salienti della proposta di legge 48, che modifica radicalmente la legge regionale 10 del 25 luglio 2008. Il testo è composto da sei articoli, compresa la norma finanziaria e il programma di sviluppo triennale.

L’on. Stefano Tunis ha premesso che «la parte più complessa della gestione attuale dei consorzi industriali riguarda il rapporto debitorio con Abbanoa, stimato intorno ai 24 milioni di euro, per i servizi idrici resi in questi anni ai Consorzi. Non è accettabile che la Regione, chiamata a pagare questi conti, non sia connessa con la gestione dei consorzi e con le loro politiche di sviluppo nel territorio».

Della stessa opinione l’assessore Pili secondo cui «è molto importante che la materia sia sotto il controllo dell’assessorato dell’Industria e degli Enti locali in modo che i consorzi siano lo strumento utile per attuare le politiche della Regione. Per quanto riguarda il debito verso Abbanoa, pensiamo di sanarlo con un piano di rientro da pagare in dieci anni».

Il presidente Piero Maieli al termine delle audizioni ha dato la parola ai commissari, che hanno chiesto di poter approfondire nelle prossime sedute la proposta di legge: «Oggi facciamo il primo passo ma ci prenderemo il tempo necessario per portare in Aula un testo di riforma largamente condiviso da tutte le forze politiche. Siamo consapevoli delle specificità di ogni consorzio, espressione delle peculiarità di ogni territorio. Ma la legge dovrà al tempo stesso tenere conto della necessità che sia la Regione a dettare le linee guida dello sviluppo industriale degli ambiti della Sardegna. Nelle prossime settimane avremo la possibilità di fare tutti gli approfondimenti necessari, anche per introdurre validi emendamenti al testo, se sarà necessario».

“Il ministro Luigi Di Maio ha accolto favorevolmente la proposta di trovare soluzioni alternative per l’attività dell’azienda, così da garantire il futuro dei lavoratori sardi.” Lo ha detto l’assessore regionale dell’Industria, Anita Pili, al termine dell’incontro svoltosi questa mattina, a Roma, nella sede del ministero degli Esteri, sulla vertenza Rwm. “All’azienda verrà chiesto un impegno per garantire soluzioni lavorative stabili ai dipendenti che, dopo la rinuncia alla commessa, perderebbero il lavoro – ha aggiunto l’assessore Anita Pili -. Perciò, nei prossimi giorni il sottosegretario al ministero dello Sviluppo economico, Alessandra Todde, presente all’incontro di oggi, convocherà la Rwm, insieme ai ministeri competenti ed alla Regione, per individuare soluzioni strutturali con l’obiettivo di fornire adeguate garanzie per i lavoratori”. L’assessore Anita Pili ha anche concordato una riunione a Cagliari, venerdì prossimo, con il sottosegretario Alessandra Todde per affrontare, insieme ai vertici della Regione, i temi più importanti per lo sviluppo dell’Isola.

Si svolgerà domattina alle 10.00, a Roma, nella sede del ministero degli Esteri, l’incontro col ministro Di Maio sulla vertenza Rwm, richiesto dalla Regione, al quale parteciperà anche il sottosegretario al Mise Alessandra Todde. “Sarà l’occasione per chiedere l’apertura di un tavolo tecnico, che coinvolga anche la Presidenza del Consiglio, con l’obiettivo di fornire adeguate garanzie e soluzioni per i lavoratori sardi. Perciò, è necessaria una risposta concreta dai Ministeri competenti”, ha detto l’assessore regionale dell’Industria, Anita Pili, che domattina sarà presente alla Farnesina.