3 May, 2024
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Ha preso il via questa mattina, da Oristano, il monitoraggio del sistema delle aree industriali regionali con l’obiettivo di dare risposte concrete alla necessità di infrastrutturazione primaria e secondaria dei poli industriali, delle Zone industriali regionali, Zir, dei Piani di insediamento produttivo, Pip. Gli assessori dell’Industria Anita Pili e dei Lavori pubblici Roberto Frongia, alla presenza di sindaci, Associazioni di categoria, sindacati, Autorità provinciali e imprese, hanno fatto il punto sulla dotazione infrastrutturale delle aree della provincia di Oristano e sugli investimenti da realizzare, senza tralasciare gli aspetti legati alla tutela dell’ambiente. Si va dalle criticità legate all’infrastrutturazione primaria (alcune aree ancora oggi sono sprovviste di rete idrica e fognaria) ai problemi relativi alla banda larga per finire con la metanizzazione, temi sui quali Anita Pili e Roberto Frongia hanno già acquisito tutte le informazioni e predisposto i relativi dossier (in particolare su banda larga e metanizzazione). A questi macro temi vanno aggiunte tutte le carenze relative all’infrastruttura viaria, all’illuminazione e a tutte quelle problematiche che non consentono alle imprese di operare con agilità.

Poter essere, a tutti i livelli, collegati e connessi con le altre province e con il resto della regione per sviluppare nuove opportunità per le imprese, è la richiesta arrivata alla Regione dai soggetti coinvolti. Richiesta alla quale, i due assessori hanno dato risposta immediata.

«Siamo qui con l’obiettivo di rilanciare le aree industriali per mettere le imprese nelle migliori condizioni di operare. Non possono, nel 2019, esserci ancora zone d’ombra che sono un ostacolo agli operatori economici e  alle aziende in genere. Abbiamo ascoltato le istanze dei sindaci e delle imprese e siamo pronti a mettere a disposizione tutti gli strumenti, a partire da quelli normativi, che possano essere supporto dello sviluppo economico delle nostre aree industriali. Partiamo da Oristano ma gli incontri verranno replicati in tutte le province», ha spiegato l’Assessore Pili.

Nell’Oristanese, che conta 88 paesi, alle carenze legate alla infrastrutturazione primaria e secondaria delle aree industriali si aggiunge una disomogeneità delle zone Pip, ovvero delle aree artigianali, che negli anni ha contribuito a creare ineguaglianze tra aree produttive e Comuni, spesso limitrofi.

«Intervenire sulle criticità delle zone industriali equivale a trasformare i problemi in punti di forza – è il parere dell’Assessore dei Lavori pubblici Roberto Frongia -. Come Assessorato siamo pronti a venire incontro alle esigenze di gestione del servizio (acqua, energia, gestione dei rifiuti, accessibilità), necessarie per garantire a chi opera nei territori continuità ed efficienza.»

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«La Regione vuole individuare la migliore soluzione per il settore, che rappresenta una risorsa importante per lo sviluppo di quei territori, e valutare quanto l’energia geotermica possa rappresentare un’opportunità per il futuro dell’Isola.»

Lo ha detto il presidente Solinas durante l’incontro di oggi a Villa Devoto con i rappresentanti dei comuni del sistema termale sardo (Santa Maria Coghinas, Bultei, Benetutti, Viddalba, Fordongianus e Sardara) e con don Francesco Tamponi, responsabile beni culturali della Diocesi Tempio -Ampurias, alla presenza dell’assessore regionale dell’Industria, Anita Pili, e del presidente della commissione Attività produttive del Consiglio regionale, Piero Maieli.

Gli amministratori degli enti locali hanno ribadito la necessità di una normativa adeguata ai tempi: «Intanto, è necessario – ha sottolineato Christian Solinas – uno studio complessivo aggiornato sulla situazione, grazie anche al contributo di conoscenza e di esperienza dei comuni termali, che porti ad una gestione complessiva con competenze ben definite tra Regione ed enti locali, così da identificare opportunità e garantire il miglior utilizzo della risorsa».

Anche l’assessore Pili ha condiviso la necessità di «un riordino normativo che possa garantire omogeneità nella gestione dei comuni, stante la regia nelle mani dell’Amministrazione regionale. Gli uffici dell’Assessorato stanno affrontando il problema e presto si potrebbe valutare anche un protocollo d’intesa tra Regione e Comuni».

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L’assessore regionale dell’Industria, Anita Pili, ha presentato oggi il bando rivolto a Comuni e Unioni dei Comuni della Sardegna che prevede finanziamenti per il potenziamento tecnologico dei Suape, gli Sportelli unici per le attività produttive e per l’edilizia, operativi nel territorio per imprenditori che vogliono avviare o sviluppare un’attività e cittadini che devono realizzare un intervento edilizio.

«L’intervento – ha detto l’assessore Anita Pili – consentirà ai Comuni che operano sulla piattaforma Suape di essere interoperabili rispetto al software che viene attualmente utilizzato dalla Regione.»
«Con l’aggiornamento dei programmi – ha spiegato l’assessore dell’Industria – i Comuni hanno incontrato diverse difficoltà. Ecco perché abbiamo pensato di creare un bando che consentisse agli Enti locali di attingere risorse per migliorare le potenzialità dei software in uso nei propri uffici, garantendo agli utenti prestazioni più elevate in tempi più rapidi.»

«Il bando – ha concluso l’assessore Anita Pili – prevede uno stanziamento di 600mila euro che derivano dal Por Fesr 2014-2020, ma pensiamo di arrivare a raddoppiare la dotazione finanziaria»

Le manifestazioni di interesse dovranno essere presentate entro le 12 del 30 settembre 2019. I Comuni, in forma singola o aggregata, potranno cofinanziare il progetto proposto con risorse finanziarie proprie usufruendo di una premialità in sede di valutazione della domanda.

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«Se è proprio necessario allontanare temporaneamente un minore dalla sua famiglia, riteniamo che sia più giusto affidarlo a un’altra famiglia e sostenerla invece che consegnarlo alle comunità, che devono tornare ad essere la risposta estrema.»

Lo ha detto l’on. Stefano Tunis (Sardegna 20/20), primo firmatario insieme ai colleghi De Giorgi e Caredda della proposta di legge 13/19 che potrebbe essere discussa dal Consiglio regionale a breve, prima della manovra finanziaria.

L’on. Stefano Tunis, affiancato dal senatore Emilio Floris e dall’assessore all’Industria Anita Pili (sindaco di Siamaggiore), ha ricordato come «nella cultura sarda vi sia da sempre l’istituto non normato de is fillus de anima» e ha spiegato che «per quanto riguarda la nostra Regione il dato Istat del 2012 ci dice che sono stati circa 1200 i minori per cui è stata avviata una procedura di affido. La mancanza di dati recenti la dice peraltro lunga sulla reale condizione di questo settore sociale e dunque sulla necessità che la Regione detti linee guida per i 377 Comuni sardi, d’intesa con i Tribunali per i minori. Purtroppo, a causa di un mancato concreto e fattuale sostegno alla genitorialità biologica, molti di questi bambini rischiano di restare in queste strutture fino al compimento della maggiore età».

Per il primo firmatario «bisogna snellire l’attuale sistema, limitando le lungaggini e la capziosità degli interventi vigenti. Prevederemo un sistema basato su una rete di servizi integrati, che assicuri celerità e trasparenza delle prestazioni». Secondo il senatore Emilio Floris «a proposta 13/2019 si armonizza con la normativa nazionale e valorizza il sostegno alla famiglia di origine e non, oltre che a quello assolutamente indispensabile relativo alla sussidiarietà dell’adozione internazionale, secondo quanto stabilito dalla Convenzione dell’ONU sui Diritti dei Fanciulli del 1989».

Nel merito, il testo prevede l’istituzione di équipe per le adozioni e di centri per l’affido, integrati con i servizi sociali dei Comuni, con quelli delle aziende sanitarie locali, individuando il Plus come il centro idoneo a garantire l’integrazione amministrativa ed il Tribunale per i minori, al quale compete in ultima sede decidere circa l’affidamento del bambino nel suo esclusivo interesse.

«Per permettere agli operatori di agire in maniera uniforme e chiara – ha detto l’assessore Anita Pili – la Giunta regionale, entro quattro mesi dall’approvazione della presente legge, dovrà emanare delle specifiche linee guida regionali in materia di adozione e affido, che rappresenteranno la cornice entro cui dovranno operare i soggetti coinvolti. La Regione dovrà controllare le prestazioni erogate  (verificando anche l’effettiva formazione degli operatori) e costituire l’anagrafe dei minori affidati alle comunità e la banca dati regionale delle persone disponibili per l’affidamento, al fine di poter individuare con la massima celerità le soluzioni più adatte. Sarà garantito il sostegno alle famiglie nell’importantissima fase successiva durante l’affido: la Regione dovrà favorire le necessarie sinergie con la scuola e il mondo dello sport.»

Sono previsti anche l’istituzione della Consulta regionale per le adozioni e gli affidi ed uno Sportello informativo permanente da parte della Regione, con l’obbiettivo di valorizzare sia la cultura dell’accoglienza e dell’integrazione, sia di fornire le informazioni a coloro che intendono iniziare un percorso di affido o di adozione.

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Domani, venerdì 2 agosto, alle 10.30, nella sala stampa del Consiglio regionale della Sardegna, si terrà una conferenza stampa per la presentazione del progetto di legge n. 13 “Fillus de Anima” sul Sistema integrato di interventi e servizi in materia di adozioni e affidi. Il progetto di legge sarà presentato dai primi firmatari, l’on. Stefano Tunis e l’on. Valerio De Giorgi. Interverranno nella conferenza stampa il sen. Emilio Floris che ha recentemente trattato lo stesso tema nell’assemblea di Palazzo Madama e l’assessore regionale dell’Industria Anita Pili.

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L’assessore regionale dell’Industria Anita Pili ha visitato oggi la Carbosulcis, accompagnata dal consigliere regionale del Partito Sardo d’Azione Fabio Usai e dal nuovo Amministratore della società Francesco Lippi.
«Il sito di Nuraxi Figus – hanno spiegato l’assessore Anita Pili e l’on. Fabio Usai -, ha tutte le carte in regola per diventare un polo tecnologico d’avanguardia e l’esempio virtuoso di come un sito produttivo nato nel tempo per specifiche ragioni possa essere riconvertito con successo garantendo nuove ed importanti opportunità di sviluppo economico-occupazionali. Dal progetto ARIA, portato avanti con l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, per la produzione, tramite una torre per la distillazione criogenica, di isotopi stabili arricchiti ad altissima purezza da utilizzare poi nelle sperimentazioni nel laboratorio del INFN nel “Gran Sasso”, fino a quello per la lisciviazione del carbone per produrre fertilizzanti e disinquinanti ecologici e al più noto “Spirulina” per la coltivazione dell’alga azzurra “Arthrospira Platensis” comunemente conosciuta come Spirulina e ormai ampiamente utilizzata nel pianeta a livello alimentare e medico per i suoi grandi benefici a favore del sistema nervoso e immunitario, hanno ricordato i due esponenti della maggioranza regionale, sono numerose ormai le prospettive concrete per la riconversione reale del sito.»

In particolare il progetto ARIA va avanti da tempo con il pieno coinvolgimento di diversi tecnici della miniera che offre le sue infrastrutture. Secondo il consigliere regionale Fabio Usai, «il vero punto di forza della Carbosulcis, oltre all’evidente caratterizzazione strutturale, infrastrutturale, geografica, climatica e geologica che si presta concretamente a progetti di questo tipo è la grande qualità del suo capitale umano che ha già dimostrato di essere all’altezza delle sfide proposte confrontandosi con i migliori tecnici e studiosi provenienti da altre parti del Paese».

Il concetto è stato ribadito a più riprese dall’assessore Anita Pili che ha spiegato come «la ricchezza del sito minerario in dismissione, ossia la vera forza del territorio e dunque della Sardegna, è rappresentata proprio dagli uomini e dalle donne, ingegneri, tecnici e operai della miniera, che hanno acquisito esperienza e professionalità elevate e che per questo non vanno disperse ma anzi devono essere valorizzate facendo tutto il necessario affinché progetti come quelli in corso o ancora da avviare, siano portati a compimento».

«Il Sulcis Iglesiente ha finalmente una grande opportunità storica che è quella, grazie anche ai progetti in cantiere nel sito di Nuraxi Figus, di diversificare la propria economia e di puntare massicciamente sull’innovazione tecnologica, vera frontiera dello sviluppo futuro (in realtà ormai presente), in linea con quanto già affermato anche dal Presidente Solinas che recentemente ha parlato dell’isola immaginandola un domani come la “Sardinia Valley” della tecnologia e quindi capace, al pari di quella famosa sita in California negli USA, di attrarre importanti investimenti e di essere a sua volta strategico volano di sviluppo, crescita, occupazione, know how, ricerca e quindi ricchezza per un’intera nazione. Per questo motivo – hanno concluso l’assessore Anita Pili ed il consigliere Fabio Usai – è necessario scommettere sulla Carbosulcis andando oltre il piano di dismissione a suo tempo varato e in via di applicazione.»

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Su proposta del presidente Christian Solinas l’Esecutivo ha stabilito di attribuire le funzioni di responsabile dell’anagrafe per la stazione appaltante al direttore generale della CRC, Centrale regionale di Committenza.

Su proposta dell’assessore del Turismo, Gianni Chessa, la Giunta ha approvato in via definitiva, dopo aver ricevuto il parere della commissione consiliare competente, la modifica della delibera che proroga al prossimo 31 dicembre la data di scadenza entro il quale i bed & breakfast devono far pervenire alla Regione la documentazione riguardante la loro classificazione in stelle.

Su proposta dell’assessore dell’Industria Anita Pili, la Giunta ha dato il via libera al bilancio 2018 della Fluorite di Silus Spa e della società IGEA Spa.

Su proposta dell’assessore del Lavoro Alessandra Zedda, l’Esecutivo ha dato il via libera alle modalità attuative degli interventi in favore dei lavoratori ex Sardinia Green Island, Keller, Vesuvius, Ottana Polimeri e Ottana Energia e S&B Olmedo, destinatari di procedura di licenziamento collettivo. In particolare, i 581 lavoratori interessati, a seguito di un apposto avviso pubblico, potranno optare fra il ricevere una quota/ristoro una tantum o il partecipare ad un cantiere lavoro. Delle procedure è stata incaricata l’Aspal. La cifra stanziata è pari a circa 5 milioni di euro.

Sempre su proposta dell’assessore Alessandra Zedda, la Giunta ha autorizzato la proroga della convenzione fra il ministero del Lavoro e la Regione, in materia di lavori socialmente utili. In particolare l’Esecutivo ha stabilito di confermare, sino al 31/10/2019, l’importo dell’assegno integrativo regionale destinato ai lavoratori impegnati in lavori socialmente utili (pari a € 407 mensili lordi per lavoratore). Il contributo forfetario lordo per le spese di attuazione poste in capo agli Enti utilizzatori è stato anch’esso confermato in € 300 per lavoratore;

Su proposta dell’assessore della Cultura, Andrea Biancareddu, la Giunta ha approvato il programma di spesa, per l’anno 2019, degli interventi previsti dalla legge regionale 20 settembre del 2006, per uno stanziamento totale di 4.008.100 euro. Si è deciso di riservare, per l’annualità 2019, una quota parte delle risorse destinate al capitolo della coproduzione di lungometraggi di rilevante interesse regionale, nella misura di 500.000 euro, per finanziare “opere prime” e di stabilire che, per quanto riguarda i progetti di didattica del cinema nelle scuole, nell’ambito del criterio di selezione “Progetto culturale”, venga data rilevanza, anche nell’annualità 2019, ai progetti presentati da istituti scolastici periferici con sede in Comuni non provvisti di sale cinematografiche o poveri di luoghi o istituti della cultura e che, per avere un numero più elevato di beneficiari, l’importo contributivo massimo concedibile sia fissato a 30.000 euro.

Su proposta dell’assessore della Sanità Mario Nieddu, sono stati approvati gli accordi integrativi per la rideterminazione del fondo per l’emergenza sanitaria territoriale e per la definizione dei criteri d’accesso e modalità di partecipazione al corso che consentirà l’accesso di 60 medici nel sistema di emergenza-urgenza della Sardegna.

Sempre su proposta dell’assessore Mario Nieddu, è stato poi deciso l’impiego di 4 milioni di euro, provenienti da risorse inutilizzate in ATS, per la copertura del personale sanitario a tempo determinato in AOU Sassari e per l’attivazione del Sistema di trasporto d’emergenza neonatale.

Su proposta dell’assessore degli Enti locali, Quirico Sanna, la Giunta ha deciso di spostare alla data del 31 luglio 2019 la scadenza per la presentazione, da parte delle compagnie barracellari, delle domande di contributo per il corrente anno. Le istanze andranno inviate all’indirizzo enti.locali@pec.regione.sardegna.it, solo attraverso l’apposita modulistica. Le domande già inviate, anche quelle pervenute oltre la scadenza del 30 aprile, non dovranno essere ritrasmesse, né potranno essere modificate.

Su proposta dell’assessore degli Enti locali, Quirico Sanna, la Giunta ha approvato proposta di ripartizione dei contributi a favore delle Associazioni fra Enti locali per l’anno 2019, pari a 200.000 euro, escludendo dai soggetti beneficiari l’Associazione Enti locali per le Attività Culturali e di Spettacolo. La delibera sarà inviata al Consiglio regionale per l’acquisizione del parere della Commissione competente.

Su proposta dell’assessore della Difesa dell’Ambiente, Gianni Lampis, la Giunta ha approvato il programma di ripartizione delle risorse (oltre 3 milioni di euro) in favore dei Comuni per l’aumento, la manutenzione e la valorizzazione del patrimonio boschivo i cui terreni insistono in prossimità di aree interessate da forme gravi di deindustrializzazione, di cave dismesse, di impianti di incenerimento di rifiuti solidi urbani o di produzione di energia da fonte fossile.

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Il presidente del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna, Tarcisio Agus, ha inviato una nota alle segreterie delle organizzazioni sindacali, CGIL Filcams, CISL fisascat, UIL Tucs, USB Lavoro privato, FILCOM FISMIC Sarda Confsal e UGL Terziario, e per conoscenza al presidente della Giunta regionale Christian Solinas e agli assessori del Lavoro Alessandra Zedda, dell’Ambiente Gianni Lampis e dell’Industria Anita Pili, nonché ai componenti del Consiglio direttivo e ai componenti del Comitato Tecnico Scientifico, sui temi legati al progetto Parco Geominerario e Bonifiche.

Nella nota, Tarcisio Agus ha ricostruito l’esperienza in atto sull’utilizzo dei lavoratori previsto dalla legge regionale 34/2016 e le competenze dello stesso Parco sulla base dell’art. 2 del decreto istitutivo, ed è ritornato alle origini, quando i 550 lavoratori iniziarono il progetto con l’esecuzione dei lavori propedeutici alla nascita del Parco (1 ottobre 1998).

«Ora il Parco esiste ed in alcune parti ha avviato attività produttive, vedi “Miniere Rosas”, “Miniere Montevecchio”, “Centro Italiano della Cultura e del Carbone”, “Porto Flavia”, “Galleria Henry”. Poca roba rispetto al vasto patrimonio presente nelle otto aree minerarie, ma già questi avrebbero necessità di interventi manutentori, legati anche all’allargamento degli spazi di visita e di spazi per l’insediamento di piccole e medie attività produttive (incubatori, posti letto, atelier).»

Tarcisio Agus ha citato l’esempio del birrificio di Montevecchio che oggi occupa 12 unità e le strutture di luoghi di visita già attivi e quelli di prossima apertura che possono diventare luoghi di stabilizzazione dei lavoratori impiegati o prospettive per i loro figli. Ed ha approfondito i temi delle bonifiche, sottolineando se non sia il caso di ritrattare con il ministero dell’Ambiente l’intesa che affidò all’ATI, poi chiamatosi Geoparco (oggi cessata), la bonifica delle aree, non andate in porto per l’esclusione di Igea Spa, titolare delle aree da bonificare.

«L’intesa tra il titolare del patrimonio da bonificare, nonché, oggi, capace nel progettare e gestire, in associazione con chi ha avviato con successo attività di ricerca, in concorso con le università sarde, vedi Carbosulcis, con i progetti della “Spirulina”, “Aria”, “Energy Storage” e “Ulisse”, potrebbero essere i nuovi beneficiari delle risorse che lo Stato è tenuto a mettere a disposizione – ha sottolineato Tarcisio Agus -. La compagine pubblica, a totale controllo regionale, potrebbe diventare la testa di un’operazione di ricerca e risanamento, affidando all’esterno, interventi complessi e delicati, mentre, in particolare ad imprese locali, i lavori di operai, movimento terra o trasporto materiali, nonché servizi di impiantistica. Ciò consentirò ai territori martoriati dalle attività estrattive, un minimo di ristoro economico e speriamo una serie riconversione “industriale”, basata sulla ricerca scientifica e tecnologica delle georisorse, dei materiali innovativi, dell’ambiente, del patrimonio culturale e del paesaggio e delle fonti innovative, come recita l’ultima parte della lettera f del comma 2 dell’art. 2 del decreto istitutivo del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna.»

«Sarei pertanto onorato potessimo incontrarci lunedì 5 agosto, alle 11.00, presso la sede del Parco, in via Monteverdi 16, a Iglesias – ha concluso Tarcisio Agus -. Con la pausa estiva imminente, questo primo scambio di opinioni, potrebbe essere terreno di riflessione, per poi riprendere i lavori, se reputati di interesse, a settembre con l’istituzione regionale.»

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L’assessore regionale dell’Industria Anita Pili ed il direttore generale dell’assessorato, Giuliano Patteri, stamane hanno incontrato la RSU dell’Eurallumina. I rappresentanti dei lavoratori hanno chiesto aggiornamenti sulla problematica relativa alle decisioni del Governo sul phase out del carbone nel 2025. Decisione che sta mettendo a rischio il riavvio delle produzioni e gli ingenti investimenti previsti nel nucleo industriale di Portovesme e migliaia di posti di lavoro.

L’assessore dell’Industria ha riferito di aver avuto diversi incontri al Mise, nel corso dei quali ha evidenziato la specificità della Sardegna, priva delle fonti alternative, in primis metano/gas. Si è impegnata a far approdare in tempi brevi  l’emergenza all’attenzione dell’assemblea del  Consiglio regionale, per un’apposita specifica riunione, e ad investire il presidente della Giunta, Christian Solinas, della necessità di sollecitare il Mise, affinché convochi la riunione che doveva essere prevista entro il mese di giugno appena trascorso, dove i temi energetici riguardanti la Sardegna, dovranno essere affrontati tra Regione, Comuni nei quali insistono gli impianti, organizzazioni sindacali e portatori di interessi.

Le riunione per il Nord Italia si è svolta il 7 giugno, quella per il Centro, Sud e Sicilia il 19 giugno e, in quella occasione, era stato annunciato che nel giro di due settimane sarebbe stata convocata quella per la Sardegna, cosa non ancora avvenuta e, in assenza di indicazione, di una nuova data, occorre verificare con urgenza le motivazioni della mancata convocazione e richiederla con la massima urgenza.

I delegati dei lavoratori hanno chiesto, come concordato negli incontri precedenti, all’assessore dell’Industria, di verificare l’andamento dell’iter sul fronte autorizzativo, con i colleghi che ne hanno competenza diretta. Identica richiesta è stata formulata successivamente al consulente del presidente Christian Solinas, Cristian Stevelli.

La RSU ha annunciato di avere interlocuzioni costanti con l’assessorato dell’Ambiente, titolare del procedimento, avendo riscontri che si stia procedendo per giungere all’attesa definitiva conclusione, con la successiva delibera di Giunta sulla VIA. A questo proposito, la RSU invierà una richiesta di incontro per la prossima settimana all’assessore regionale dell’Ambiente Gianni Lampis, per fare il punto nel merito degli sviluppi procedurali.

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Domani, sabato 13 luglio, dalle ore 10,15, presso l’hotel Regina Margherita di Cagliari, la CNA Sardegna presenterà la ricerca dal titolo “La competitività della Sardegna alle soglie del terzo decennio del millennio: economia, innovazione, welfare, infrastrutture, turismo – Analisi comparata con le altre regioni competitor del Mediterraneo”.

La ricerca offre un inquadramento della realtà socio-economica della Sardegna nel contesto europeo con particolare riguardo alle regioni più simili sotto il profilo della vocazione economica, delle dimensioni e degli obiettivi strategici.

Dopo l’apertura dei lavori da parte del presidente regionale della CNA Pierpaolo Piras e l’esposizione della ricerca a cura di Antonio Mura (Cresme), le risultanze dell’indagine saranno al centro di una tavola rotonda moderata dal giornalista Nicola Scano dal titolo: “La Sardegna nel contesto europeo: declino irreversibile? Scenari e prospettive”, alla quale parteciperanno gli assessori regionali Giuseppe Fasolino (Programmazione, Bilancio, Credito e Assetto del territorio), Roberto Frongia (Lavori Pubblici), Anita Pili (Industria) e il segretario regionale della CNA Francesco Porcu.