20 April, 2024
HomePosts Tagged "Antonio Catalano"

[bing_translator]

Cala il sipario sulla terza edizione di “Transistor – nuove generazioni e.mo.ti.con (memoria emotiva)”, il festival dedicato alle giovani generazioni ideato e organizzato, sotto la direzione artistica di Mauro Mou, da Cada Die Teatro, in collaborazione con l’associazione Cultarch e per il 2018 con “I libri aiutano a leggere il mondo”, la manifestazione letteraria promossa dall’associazione Malik. Quattro giorni fitti di incontri, spettacoli, concerti, installazioni, laboratori, inseriti nel cartellone di 10 Nodi – i festival d’autunno a Cagliari, con un focus specifico sulla memoria delle emozioni, che domani, domenica 4 novembre, giungono all’approdo e si chiudono nel porto di casa, al Teatro La Vetreria di Pirri.  

Si comincia alle 18.00, con “Un diario di 14 miliardi di anni”, a cura di I.D.e.A.S – Incontri di Divulgazione e Astrofisica in Sardegna, con Riccardo Murgia, dottorando in Astrofisica alla SISSA di Trieste, e Matteo Tuveri, dottorando in Fisica Teorica all’Università di Cagliari, tra i fondatori di IDeAS. «Quando il nostro universo era ancora un bebè, era estremamente più piccolo, caldo e denso rispetto ad oggi – spiegano. Il compito dei cosmologi è di ripercorrere le tappe della sua evoluzione, scrivendo una sorta ‘diario cosmico’: la cronaca di un viaggio affascinante e misterioso, cominciato quasi 14 miliardi di anni fa. Proveremo a raccontarvelo».

A seguire, Antonio Catalano, artista artigiano e poeta, porta in scena il suo “Mi arrendo alle fragole”. Accompagnato da un vecchio giradischi e da qualche vecchio vinile di canzoni popolari d’amore, in un’atmosfera intima e sognante, un personaggio racconta le proprie fragilità, i propri dubbi, i propri sogni e, attraverso di essi, ci fa guardare il mondo. «“Mi arrendo alle fragole” è una raccolta di poesie, discorsi inutili, narrazioni, piccoli riti, gesti, sussurri, balbettii, come un piccolo archivio dei sentimenti, come segni dell’animo che partono dal cielo e arrivano sulla madre terra attraversandoci il cuore. La via del cuore, la via che ci pone a riguardare il mondo con gli occhi della meraviglia», scrive l’autore.

Ancora, Carovana SMI propone poi “L’eredità della memoria”, con Ornella D’Agostino. Meraviglia e spaesamento nell’incontrare la vita degli altri: l’esperienza di Carovana con i suoi diari di viaggio, luoghi di incontro, discussione e condivisione di idee per vivere una cittadinanza multiculturale.

La serata si conclude con il Progetto Stregoni di Johnny Mox and Above the Tree: “Stregoni band live” – A project about music & migration (associazione Here I Stay / Cada Die Teatro/Associazione Malik).

Transistor avrà, in realtà, una coda, fatta di due appendici: lunedì 5 novembre, al Teatro La Vetreria, a partire dalle 16.00, si terrà “Stregoni band show case”, un laboratorio musicale multiculturale diretto da Johnny Mox, Above the Tree, Jobe Baboucarr ed Emme Godspower (un’iniziativa firmata Cada Die Teatro, Associazione Malik, Carovana SMI, Here I Stay, La Carovana); fra l’11 e il 16 dicembre, per Transistor incontra “La città che viaggia – Festa della Creatività”, nell’ambito della rassegna di Carovana SMI, Cada Die Teatro e Carovana presenteranno la performance IS ANIMEDDAS URBAN PARTY, ideata e diretta da Mauro Mou, parole di Emanuele Cioglia, con I Cuori di Panna Smontata.

 

[bing_translator]

Transistor – nuove generazioni e.mo.ti.con (memoria emotiva), giornata numero tre, ancora densa di appuntamenti. Il festival dedicato alle giovani generazioni ideato e organizzato da Cada Die Teatro, in collaborazione con l’associazione Cultarch e con “I libri aiutano a leggere il mondo”, e diretto da Mauro Mou, propone per domani, sabato 3 novembre, al Teatro La Vetreria di Pirri, un menù ricco e variegato.

Si parte dalla mattina, quando, dalle 10.00 alle 13.00, Antonio Catalano porterà a termine Piccoli diari sentimentali, il suo laboratorio di costruzione poetica per re-imparare a meravigliarsi!
L’artista artigiano piemontese ritorna anche nella sessione serale, a partire dalle 21.00, al Teatro La Vetreria, proprio con “Piccoli diari sentimentali”, installazione collettiva con la direzione musicale del maestro e compositore Daniele Ledda (Casa degli Alfieri/ Antonio Catalano/ TiconZero). Daniele Ledda utilizzerà il suo sistema “Snake”, un vocabolario gestuale nato per guidare le improvvisazioni musicali, per creare delle composizioni istantanee del gruppo, coordinando corpi, suono, parola, movimento e visione.

Subito dopo “Tessiture tipografiche”, con Stefano Asili (Associazione CAP09), laurea in Fisica, grafico, docente alla Facoltà di Architettura dell’Università di Cagliari, si occupa di identità visiva, design, di allestimenti e architettura di interni. Le Tessiture Tipografiche sono un modo nuovo di raccontare la Sardegna, l’amore per la propria terra, attraverso la lettura e le lettere, rispettandone l’anima e la storia ma inventando qualcosa che prima non c’era per cercare di sorprenderla.

Sarà poi Pierpaolo Piludu, attore storico di Cada Die Teatro, a salire sul palco del Teatro La Vetreria con Pòsidos. Molto legato alle tematiche della Sardegna, per oltre un mese ha ascoltato ininterrottamente, mattina, sera e talvolta anche di notte, storie e leggende del Montiferru.  

Infine, alle 23.00, ma al Muzak – genuine music, in via Stretta 3 a Cagliari, Eleonora Marroccu, in arte Su Fogu, giovane fotografa sarda, originaria di Pimentel, presenta Tempus – Diario fotografico emotivo con didascalia -, con la partecipazione di Francesco Bachis, antropologo, e musicista, e Marco Trincas, educatore.

 

[bing_translator]

Seconda giornata per Transistor – (nuove generazioni) e.mo.ti.con (memoria emotiva), il festival dedicato alle giovani generazioni ideato e organizzato da Cada Die Teatro, in collaborazione con l’associazione Cultarch e per l’edizione 2018 con “I libri aiutano a leggere il mondo”, quest’anno incentrato sul tema la memoria delle emozioni.

Domani, venerdì 2 novembre, si riparte dalla mattina: dalle 10.00 alle 13.00, al Teatro La Vetreria di Pirri, Antonio Catalano prosegue con Piccoli diari sentimentali, il suo laboratorio di costruzione poetica per re-imparare a meravigliarsi!

Transistor propone poi una sessione serale ricca di appuntamenti. Alle 21.00, sempre al Teatro La Vetreria, Teatro del Sottosuolo, Cada Die Teatro e Cuori di panna Smontata presentano “Dove sta Sasà?”, omaggio a Salvatore Cantalupo, con Edoardo Angius, Riccardo Atzori, Lara Farci, Pasquale Imperiale, Sara Mascia, Mauro Mou, Francesca Pani, Federico Piras, Amedeo Podda, Valentina Della Ratta, Vincenzo De Rosa, Francesco Rocco. Al grande pubblico Cantalupo era noto per il ruolo del sarto nella serie televisiva “Gomorra”, tratta dal libro di Roberto Saviano. Ma era soprattutto un eccellente attore di teatro e di cinema, che ha lavorato con registi importanti come Antonio Neiwiller (che nel 1987 con Mario Martone e Toni Servillo fondò Teatri Uniti, un guppo storico del nuovo teatro napoletano), lo stesso Martone, Alice Rohrwacher, Francesca Comencini, Marco Risi e Peter Marcias. Salvatore Cantalupo è morto, improvvisamente, lo scorso 13 agosto, vinto da una malattia che lo ha portato via in pochi giorni. Era in tour proprio in Sardegna, ospite del Festival dei Tacchi, che Cada Die Teatro organizza ogni anno in Ogliastra, per un laboratorio e uno spettacolo. Avrebbe dovuto interpretare “Quegli angeli tristi, azione n. 9”, un omaggio alla vita del grande regista russo Andreij Tarckovskij.

A seguire, Diarismo – Festival Transistor 2018, con Mauro Mou e Francesca Pani, e, ancora, Antonio Catalano, che comincerà a tirare le fila del suo laboratorio con “Appunti per piccoli diari sentimentali”.

In chiusura di serata “Lezioni di infelicità”, conferenza – spettacolo liberamente tratta da “Istruzioni per rendersi infelici” di Paul Watzlawick, frutto di un laboratorio condotto eideato da Silvestro Ziccardi, con alcuni allievi del Liceo scientifico Pitagora: Alice Campus, Daniele Casula, Chiara Corda, Federica Corona, Emanuele Ghironi, Eleonora Marcheselli, Chiara Matta, Riccardo Orrù, Benedetta Paolone, Ilaria Pusceddu (disegno luci di Emiliano Biffi, suoni, musiche e immagini di Matteo Sanna).

[bing_translator]

Ai nastri di partenza domani, giovedì 1 novembre, la terza edizione di Transistor, il festival dedicato alle giovani generazioni ideato ed organizzato da Cada Die Teatro, in collaborazione con l’associazione Cultarch e per l’edizione 2018 con “I libri aiutano a leggere il mondo”, la manifestazione letteraria promossa dall’associazione Malik, al Teatro La Vetreria di Pirri (con qualche incursione fuori sede) fino a domenica 4. Nuove generazioni e.mo.ti.con (memoria emotiva), il sottotitolo del festival, inserito nel cartellone di 10 Nodi – i festival d’autunno a Cagliari. Perché quest’anno il focus è sulla memoria delle emozioni, quattro giorni, sotto la direzione artistica di Mauro Mou, fitti di incontri, spettacoli, concerti, installazioni, laboratori, che a declinare il tema vedono impegnati i padroni di casa affiancati dai contributi di altre compagnie e associazioni di teatro e musica, e in cui sono coinvolti studenti, insegnanti, artisti, musicisti, architetti, creativi, esperti di social network.

Si comincia la mattina con Antonio Catalano, artista-artigiano che con i suo “Universi Sensibili” ha dato vita a un vero e proprio filone di ricerca tra teatro, poesia e arti visive. Dalle 10.00 alle 13.00, al Teatro La Vetreria, conduce “Piccoli diari sentimentali” – laboratorio di costruzione poetica per re-imparare a meravigliarsi!
Il percorso, ideato dallo stesso Catalano, è dedicato ai ragazzi dai 14 ai 26 anni ed è una sorta di “iniziazione” per “viaggiatori” (l’artista-artigiano piemontese ha viaggiato in tantissime parti d’Italia, è stato a Gerusalemme, in Germania, Francia, Belgio, Svizzera, Spagna, Portogallo, e più recentemente a Brasilia), desiderosi di dialogare con gli elementi della natura, di esplorarne la lingua e i sogni per imparare a conoscere meglio se stessi. Il progetto – firmato insieme a Catalano da Casa degli Alfieri (gruppo di artisti, di cui è tra i fondatori, che fa ricerca progettuale nel campo delle arti, con sede in provincia di Asti), Cada Die Teatro e Cultarch – vuole essere un invito ad ascoltare il cuore, ad abbandonarsi allo stupore di cui è piena la vita di ogni giorno, a considerare la fragilità non una debolezza ma una forza. Il laboratorio proseguirà, sempre dalle 10.00 alle 13.00, al Teatro La Vetreria, nelle giornate di venerdì 2 e sabato 3 novembre.

Francesca Sanna, illustratrice e designer sarda con base a Zurigo, sarà, sempre domani, giovedì 1, alle 21.00, al Teatro La Vetreria, al centro di Rhe Journey (Associazione Malik / Cada Die Teatro), l’inaugurazione della mostra delle illustrazioni tratte dal suo ultimo libro “Il Viaggio” (Emme Edizioni). In un momento in cui le cronache ci riportano quotidianamente al drammatico tema dell’immigrazione, nel libro “Il Viaggio” la storia è quella vissuta dal punto di vista di un bambino e della sua famiglia, costretti a fuggire dal loro paese a causa della guerra. Il racconto, portato avanti attraverso immagini e parole, non è ambientato in un determinato luogo o tempo, ma lascia aperta al lettore la possibilità di empatizzare con esso e magari chiedersi “Cosa farei io, se questa fosse la mia storia?”.

A seguire, il Colectivo Terron presenta Tierra Efimera – Une mise en scene de la matiére terra. Nato nel 2010 e formatosi in diversi luoghi del mondo (Cile, Barcellona, Francia) fino a stabilirsi a Grenoble nel 2013, il collettivo, che dal 2012 collabora con Amàco (Polo di educazione e ricerca per la costruzione in terra cruda), costruisce la propria sperimentazione interdisciplinare a partire dalla terra, fino a portarla in scena. Protagonisti di Tierra Efimera sono gli spagnoli Núria Àlvarez, architetto e attrice, e Miguel García Carabias, artista comico, che hanno curato anche la messa in scena di questa “drammaturgia” della terra. Tra architettura effimera e coreografia pittorica, nella performance, carica di lirismo creativo, la materia si rivela in diversi “stati”: proiettata, diffusa, accarezzata, cancellata, tracciata o distribuita sul retro di uno schermo. In Tierra Efimera si ricerca la fusione tra pittura e cinema, animazione e coreografia, il teatro d’ombra e il graphic design. Non è uno spettacolo narrativo, lo spettatore è libero di trovare la propria storia, di compiere un viaggio originale dove l’arte pittorica prende vita, in una vera e propria coreografia, per sorprendere, far ridere e sognare.