11 October, 2024
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La commissione Lavori pubblici presieduta da Antonio Solinas (Pd) ha approvato, dopo una relazione dell’assessore Edoardo Balzarini, il nuovo testo della legge sugli appalti, che passa ora all’esame della commissione Bilancio per la parte finanziaria.

Nella sua relazione, l’assessore Edoardo Balzarini ha affermato che il nuovo testo, il disegno di legge 515 della Giunta, è frutto del confronto con il Governo che suo tempo aveva impugnato alcuni articoli della legge approvata dal Consiglio (la n. 8 del 2018). «Su alcuni articoli – ha precisato – si è arrivati a modifiche condivise mentre su altri si è deciso di rimettersi al giudizio della Corte Costituzionale, già fissato per il prossimo mese di gennaio».

L’assessore ha poi proposto un emendamento all’art. 10, anch’esso approvato a maggioranza dalla commissione, che prevede lo stanziamento di 2 milioni nel 2018 per la copertura dei costi riguardanti la nuova società di ingegneria, più 1 milione per le annualità 2019 e 2020. Sulla proposta dovrà pronunciarsi la commissione Bilancio prima del ritorno in commissione Lavori pubblici per il voto finale e l’assegnazione della legge al Consiglio.

Le modifiche concordate con il Governo sono sostanzialmente di dettaglio fatta eccezione per quelle all’art. 6 sugli interventi di minore entità fino a 20.000 euro a cura di soggetti selezionati ed all’art. 8, relative al riconoscimento degli incentivi ai dipendenti regionali che non saranno conteggiati fra gli “oneri accessori” dei lavori.

La parte sottoposta al giudizio della Corte Costituzionale, infine, riguarda gli art. 34 (Responsabile di progetto e responsabile per fasi-Nomina e requisiti), 37 (Attività contrattuale e semplificazione-Commissione giudicatrice), 39 (Linee guida e codice regionale di buone pratiche) e 45 (Qualificazione della stazioni appaltanti).

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La commissione Urbanistica presieduta da Antonio Solinas ha approvato, con l’astensione della minoranza, la direttiva sui “servizi connessi alla residenza” in attuazione dell’art. 43 della legge regionale 11/2017.

Illustrando il provvedimento, l’assessore dell’Urbanistica Cristiano Erriu ha sottolineato che attraverso la direttiva «vengono disciplinati con dati dimensionali precisi e procedure semplificate i cambi di destinazione d’uso di minore entità, mentre per gli altri resta in vigore la normativa vigente che prevede varianti urbanistiche sottoposte al voto del Consiglio comunale».

In particolare, saranno considerati servizi connessi alla residenza ammessi a procedure semplificate (una comunicazione al Suape), i cambi di destinazioni d’uso riguardanti: a) studi professionali di superficie non superiore a 400 mq; b) attività commerciali di superficie non superiore a 300 mq nei Comuni fino a 10.000 abitanti e fino a 500 nei Comuni con popolazione superiore a 10.000 o ricompresi nella Città metropolitana; c) attività artigianali o socio-sanitarie fino a 500 mq; d) attività di ristorazione fino a 400 mq; e) attività turistico-ricettive “alberghiere” fino a 500 mq.

Restano esclusi della classificazione dei servizi connessi alla residenza «i servizi pubblici o gli spazi pubblici riservati ad attività collettive, a verde pubblico ed a parcheggio la cui dotazione deve essere garantita in sede di pianificazione».

«Con questo intervento di dettaglio – ha concluso l’assessore Cristiano Erriu – riteniamo di aver raggiunto un equilibrio soddisfacente fra le esigenze della società reale, spesso in rapido cambiamento, e quelle della pianificazione.»

Nel dibattito hanno preso la parola i consiglieri regionali Alessandro Collu, Giuseppe Meloni, Luigi Ruggeri e Valerio Meloni del Pd, Antonello Peru di Forza Italia e Paolo Dessì del Misto.

Il provvedimento passa ora all’esame del Consiglio.

 

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Riprendono domani, martedì 10 luglio, i lavori della commissioni del Consiglio regionale.

Alle 16.00 si riunisce la Prima (Autonomia) presieduta da Francesco Agus (Campo progressista). Oltre all’elezione di un segretario, è in programma l’esame della Pl 199 (contributo all’Associazione degli Enti locali-Approvazione nuovi criteri di riparto di cui alla delibere della Giunta regionale 20026 e 2007) ed il Dl 520 (Lavoro straordinario dei dipendenti regionali in occasione di consultazioni elettorali-Interpretazione autentica dell’art. 90 della legge regionale 7/79). All’ordine del giorno anche una ipotesi di risoluzione per il superamento del precariato nel sistema Regione.

Da domani, alle 10.30, inizia anche il lavoro della Quarta commissione (Governo del territorio) presieduta da Antonio Solinas, che sarà impegnata per tutta la settimana, con sedute di mattina e di pomeriggio, nella discussione del Testo unico sull’Urbanistica.

Sempre domani ma alle 9.30 la commissione Speciale sui problemi dell’artigianato e del commercio presieduta da Roberto Deriu comincerà il riordino della documentazione riguardante i contributi contenuti nelle audizioni dei soggetti esterni sulle problematiche dei due settori.

Mercoledì 11, alle 10.30, in seduta congiunta, la Prima (Autonomia) e la Terza (Bilancio) ascolteranno i rappresentanti dell’Anci e del Cal sull’assetto “dei rapporti economici e finanziari fra Stato e Regione in materia di finanza locale e concorso regionale al perseguimento degli obiettivi generali di finanza pubblica”. Nel pomeriggio alle 16.00, sullo stesso argomento, riferiranno anche gli assessori della Programmazione Raffaele Paci e degli Enti locali Cristiano Erriu.

Ancora nella giornata di mercoledì, alle 10.30, la Quinta commissione (Attività produttive) presieduta da Luigi Lotto (Pd) sentirà le organizzazioni di categoria agricole ed artigianali, e a seguire i responsabili di Porto Conte Ricerche e dell’Agenzia Laore sulle due proposte di legge in materia di birre artigianali della Sardegna.

All’attenzione della commissione anche il Testo unico sulle cooperative di comunità.

Nel pomeriggio, alle 16.30, invece, sono previste le audizioni degli assessori dell’Agricoltura Pier Luigi Caria e della Sanità Luigi Arru, della Direzione generale della Giunta e di Argea sullo “smaltimento degli scarti animali di macellazione”.

Giovedì 12 luglio, alle 9.30, la commissione Speciale sull’artigianato ed il commercio presieduta da Roberto Deriu (Pd) farà una valutazione generale dei contenuti delle audizioni ed eventualmente procederà alla costituzione di sottocommissioni tematiche su specifici aspetti dei due settori produttivi, in vista della predisposizione di una apposita proposte di legge.

Sempre giovedì ma alle 12.30, la commissione speciale su Ottana presieduta da Luigi Crisponi (Riformatori sardi), dopo l’elezione di un segretario, imposterà il suo calendario di lavori.

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Il Consiglio regionale ha approvato le modifiche alla legge regionale n. 16 del 28 luglio 2017 “Norme in materia di turismo”.

La seduta è stata aperta dal presidente Gianfranco Ganau. Dopo le formalità di rito il Consiglio ha proseguito l’esame dell’ordine del giorno con la discussione generale della proposta di legge n. 508 (Lotto e più) in materia di turismo.

Sull’ordine dei lavori, il consigliere dell’Udc Giorgio Oppi, ha protestato per l’inserimento all’ordine del giorno di una interpellanza sull’Aias, ricordando che la procedura seguita viola il regolamento anche perché è stata assegnata alla commissione dove peraltro attendiamo da tempo risposte dell’assessore della Sanità.

Il presidente Ganau ha concordato con l’interpretazione del consigliere, assicurando che l’interpellanza non sarà iscritta all’ordine del giorno.

Riprendendo la discussione generale sulla proposta di legge 508 il consigliere Edoardo Tocco, di Forza Italia, ha ricordato che «la legge di riferimento in materia turistica che la norma in esame vuole parzialmente modificare (la n.16 del 2017) fa registrare una bassissima capacità di spesa delle risorse assegnate, fatto gravissimo che blocca lo sviluppo della Sardegna». Il turismo invece, ha sostenuto, «è un settore strategico per la Sardegna sul quale occorre lavorare a fondo collegando ogni possibile soluzione a quella del problema dei trasporti, oggi purtroppo all’attenzione dell’opinione pubblica per il caro-tariffe che rende la nostra Regione di fatto inaccessibile; serve perciò un tavolo costante, una sorta di conferenza di servizi permanente, per rendere davvero efficace la regia della Regione sulle più importanti questioni strategiche».

Ancora sull’ordine dei lavori, il capogruppo di Art. 1 – Mdp Daniele Cocco ha rilanciato la questione Aias contenuta nell’interpellanza che, ha detto, ha la firma della capogruppo del Misto e se ne è parlato in conferenza dei capigruppo. Il problema, ha aggiunto, «è che i lavoratori non hanno ancora percepito gli stipendi nonostante la Regione abbia fatto quanto di sua competenza, per cui siamo preoccupati sia per i pazienti che per i lavoratori».

Il presidente Gianfranco Ganau ha annunciato che l’interpellanza è stata ripresentata al protocollo e potrà essere discussa stasera ma non ci potrà essere alcun dibattito.

Il consigliere Giorgio Oppi ha nuovamente protestato, ribadendo che in base al protocollo deve andare in commissione ed il regolamento vieta procedure diverse; è chiaro che qualcuno vuole farsi pubblicità.

Il presidente Gianfranco Ganau ha precisato che la procedura seguita non pregiudica i lavori di commissione e che l’interpellanza è stata ripresentata con la firma di un capogruppo.

Successivamente è ripresa la discussione generale sulla proposta di legge 508.

Il capogruppo di Cps Pierfranco Zanchetta ha ricordato la sua astensione sulla legge 16 motivata dall’auspicio che fossero introdotte alcune modifiche per sanare evidenti criticità fra le quali, ha detto Pierfranco Zanchetta, «l’aumento dal 25 al 35% delle cosiddette casette amovibili nei campeggi, aumento sbagliato perché mentre ci prepariamo ad affrontare la legge urbanistica in cui si parla di ricettività alberghiera di alto profilo, stiamo qui a parlare di casette con i piedi a bagno nelle zone di maggior pregio della Sardegna, favelas in riva al mare e diciamo no ad aumenti della qualità delle nostre strutture ricettive realizzate da architetti famosi tutto il mondo». Se vogliamo aumentare l’apporto del turismo al nostro pil, ora all’8%, ha proseguito Pierfranco Zanchetta, «dobbiamo avere una visione certamente molto più moderna e, per quanto riguarda le casette, mi riservo di presentare uno specifico emendamento». Voglio però richiamare l’attenzione del Consiglio, ha continuato il consigliere, «su un altro rischio che corre il turismo sardo ed in particolare il settore nautico nel cui ambito rischia di scomparire il comparto noleggio con conduttore che conta 3000 aziende con grandi professionalità, a causa di un decreto legislativo del 2017 che qualifica la loro attività come traffico». Abbiamo già informato l’assessore Carlo Careddu, ha ricordato il capogruppo di Cps, «ma dal Consiglio deve partire un messaggio chiaro per modificare quella legge profondamente sbagliata, così come occorre intervenire su boat & breakfast e marina resort, con norme certe soprattutto per evitare assalto esterno di abusivi che penalizzano i nostri operatori».

Il capogruppo dell’Udc Gianluigi Rubiu ha affermato che «questa legge doveva essere semplice ed apportare alcune correzione alla 16/2017 ma poi sono emersi molti grandi problemi a cominciare da quello dei trasporti, da Air Italy alla Tirrenia, ed altre questioni che solo apparentemente sono di minore importanza: i cosiddetti condohotel infatti non sono altro che una forma ibrida fra condominio ed hotel (inserita in una legge nazionale) che però crea un mercato preferenziale per modificare le strutture, aggira le norme urbanistiche, favorisce la speculazione e l’evasione fiscale, snaturando in Sardegna il tessuto ricettivo di alta qualità».

Il primo firmatario della legge Luigi Lotto (Pd) ha lamentato che la legge sia stata caricata di significati al di là delle intenzioni di coinvolgere i privati come sollecitato dalle associazioni di categoria. Forse abbiamo trascurato di prevedere procedure certe, ha osservato Lotto, «ma è improprio (anche se legittimo) parlare a tutto campo di turismo e peraltro va ricordato che la legge 16 sta andando bene e stiamo per chiudere il piano strategico di settore; i condohotel sono una categoria nuova prevista a livello nazionale in vigore a prescindere dal nostro recepimento, per cui concentriamoci sul passaggio di cui si parla nella norma».

La capogruppo di Forza Italia Alessandra Zedda ha protestato in apertura per il modo schizofrenico di legiferare, «in questo caso nascondendosi dietro la normativa nazionale che peraltro esisteva già al momento dell’approvazione della 16/17». Siete fuori dal mondo, ha detto rivolta alla maggioranza, «perchéè il turismo non può vivere di stati di avanzamento, improvvisazioni, visioni particolari sganciata da una visione unica del problema; analisi e statistiche di Federalberghi denunciano infatti l’abusivismo come una delle peggiori piaghe del turismo sardo che voi ora incentivate». La soluzione invece è quella della chiarezza, ha sostenuto la Zedda, «altro che demonizzare la riqualificazione delle strutture esistenti e collocare nelle zone interne le strutture di serie B; abbiamo perso tante occasioni dalle legge 16 in poi mancando l’occasione di un salto di qualità, anzi proprio sulla legge 16 sono stati impegnati appena 9 milioni impegnati sui 27 stanziati, un fallimento».

Ha quindi preso la parola l’assessore al Turismo Barbara Argiolas per la replica.

L’esponente dell’esecutivo ha fatto il punto sullo stato di attuazione della legge n.16 del 2017: «Il Dmo è il primo esempio di società partecipate costituito in Italia dopo l’approvazione della legge Madia – ha spiegato Barbara Argiolas – l’aggiustamento serve a garantire che la legge nasca secondo i dettami della nuova normativa delle recenti disposizioni emanate dall’Autorità nazionale anticorruzione».

Sul Piano strategico per il turismo, Barbara Argiolas ha ricordato che nei mesi scorsi la Giunta ha promosso oltre 60 incontri sul territorio regionale ai quali hanno preso parte circa 500 soggetti interessati. Quanto alle modifiche introdotte all’art. 7 della legge n.16, l’assessore ha ribadito che si tratta di una proposta discussa con i rappresentanti delle Camere di Commercio e degli aeroporti. «Stiamo spostando competenze dall’assessorato al turismo al DMO». Barbara Argiolas ha quindi annunciato l’imminente presentazione di una delibera per la definizione e regolamentazione della Rete dei Borghi (entro luglio).

Sul bando per la destagionalizzazione, infine, l’assessore ha spiegato i contenuti del provvedimento: «Si tratta di un investimento da 27 milioni di euro per l’acquisto di spazi pubblicitari e campagne di comunicazione. Su questo bando sono stati individuati 16 lotti, hanno partecipato in dieci e sono stati tutti aggiudicati – ha affermato Barbara Argiolas – era un progetto pilota, ci stiamo interfacciando con soggetti stranieri che non  sono abituati a lavorare con le nostre norme. Non è facile, però il bando funziona e ha riscosso grande interesse».

Il presidente Gianfranco Ganau ha quindi messo in votazione il passaggio agli articoli. Per dichiarazione di voto è intervenuto il consigliere dei Rossomori Emilio Usula che ha annunciato la presentazione di alcuni emendamenti per chiedere la modifica della legge 16 nell’articolo che prevede un incremento degli spazi destinati a strutture amovibili (casette e bungalow) all’interno dei campeggi: «La legge n.16 ha modificato la normativa su capacità e tipologia ricettiva dei campeggi. Si è passati dal 25 al 35% delle strutture amovibili. E’ una norma incoerente con la legislazione vigente – ha detto Emilio Usula – la Giunta aveva dato rassicurazioni sulla correzione di questa norma. Recentemente ha approvato una delibera che va in questa direzione. Ho presentato alcuni emendamenti per rafforzare quanto previsto in quella delibera per la tutela di zone sensibili e di alto pregio. Chiedo coerenza».

A favore della proposta di Emilio Usula si è schierato il consigliere Antonio Gaia (Cristiano Popolari) che ha però difeso l’impianto del provvedimento: «Non si fa altro che recepire le norme nazionali – ha rimarcato Antonio Gaia – si è rinviato all’Aula per coinvolgere anche la minoranza. Lo si è fatto tenendo conto dei rilievi dell’opposizione in Commissione. Voglio mettere in evidenza che quando si recepiscono normative nazionali non si fa l’interesse di nessuno. Siamo parte della Patria italiana e dobbiamo tener conto delle leggi nazionali».

Marco Tedde (Forza Italia) rivolgendosi all’assessore Barbara Argiolas le ha ironicamente rivolto i complimenti «per aver tentato di giustificare i ritardi con sofismi di alto livello». Secondo Marco Tedde, i fatti sono però incontestabili: «Il Piano strategico sul Turismo doveva essere approvato entro sei mesi, siete in fortissimo ritardo. Un’ammissione di responsabilità sarebbe stata ben accetta. Sono sicuro dell’impegno dell’assessore ma i risultati non rispondono alle aspettative – ha affermato il consigliere azzurro – l’assessore non può non ammettere che i problemi sono serissimi».

Voto contrario ha annunciato Luigi Crisponi (Riformatori): «Su questa legge c’è bisogno di ulteriori chiarimenti. Non si può non pensare di mettere in discussione almeno moralmente le norme dello Stato italiano che si vogliono applicare dappertutto senza distinzioni. Rientra nelle nostre prerogative democratiche censurare e dire che si tratta di una legge farsa – ha detto Luigi Crisponi – il territorio sardo è diverso da quello dell’Emilia Romagna. Non ci sono le condizioni per l’applicazione degli articoli 2 e 3». L’esponente dei Riformatori sardi si è poi soffermato sulla necessita di governare i flussi turistici: «Si dica come sta realmente andando questa stagione. La luna di miele è terminata, gli accidenti che hanno consentito un incremento di presenze in Sardegna per terrorismo e guerre stanno venendo meno. Egitto, Turchia e Marocco si sono riorganizzati con massicce campagne promozionali».

Voto contrario ha annunciato anche il capogruppo dell’Udc Gianluigi Rubiu: «L’assessore è riuscita a non rispondere a nessuna domanda.  Questa leggina si trascina un’ambiguità terribile – ha affermato Gianluigi Rubiu – con i condhotel si incrementa la speculazione edilizia, l’abusivismo e l’evasione fiscale. Una misura che non porterà bene al turismo e alla Sardegna. Stiamo creando un mostro che a livello nazionale sta muovendo i primi passi. Ha radici in America, ma il nostro modello di turismo è diverso e dovremmo tutelarlo».

In difesa del provvedimento è intervenuto il relatore Piero Comandini (Pd): «Non è questa la legge sul turismo, è solo un aggiustamento reso obbligatorio dall’approvazione delle nuove norme nazionali – ha spiegato Piero Comandini – non si sta creando nessun mostro e non c’è nessuna speculazione edilizia. I condhotel grazie allo “Sblocca Italia” può permettere alle strutture ricettive di riqualificarsi. E’ una misura appoggiata dalle associazioni di categoria. E’ la possibilità di dare benefici finanziari agli albergatori per creare un’offerta mista. La norma favorisce l’emersione del sommerso».

Il capogruppo di Forza Italia Alessandra Zedda nell’annunciare il voto contrario del suo gruppo ha difeso il diritto di esprimere in aula opinioni diverse. «Il turismo oscuro porta solo un incremento del carico antropico. Se crediamo di poter esercitare la nostra autonomia la dobbiamo esercitare. Si parla di condomini, quale albergo dell’entroterra può avvalersi dei condomini? Prima di dire va tutto bene dobbiamo essere realisti e capire quali possono essere le azioni più incisive per far crescere il Pil del turismo»

Il Consiglio ha quindi approvato il passaggio agli articoli con voti 26 favorevoli e 14 contrari.

Si è quindi passati all’esame dell’art. 1 “Modifiche all’articolo 7 della legge regionale n. 16 del 2017 (Destinazione Sardegna DMO)” . Ottenuto il parere di Commissione e Giunta il presidente Ganau ha messo in discussione l’articolo e i relativi emendamenti.

Secondo il consigliere di Forza Italia Marco Tedde l’assessorato ha dimostrato di non avere la capacità di leggere le esigenze del turismo in Sardegna. «Oggi ha certificato questa sua incapacità. Chiediamo per questo la soppressione dell’articolo 1 perché è monco. Introduciamo una norma che, nel caso in cui sia contemplata la partecipazione di soggetti privati al Dmo, non prevede che la scelta avvenga attraverso procedure di evidenza pubblica. Questa è una lacuna difficile da colmare».

Marco Tedde ha poi citato una recente indagine del Sole24Ore sull’andamento dell’economia italiana: «I dati evidenziano che le province sarde sono molto indietro rispetto a quelle italiane. Questo è dovuto in gran parte alle dinamiche sul turismo. La colpa è vostra – ha sottolineato Marco Tedde – governate da 4 anni la Sardegna ma siete stati un disastro in tema di trasporti e turismo. Avete fatto proclami sul bando sulla destagionalizzazione. Pigliaru non sapeva che la legge era al palo. Il termine di sei mesi per esitare il Piano strategico sul turismo non sono stati rispettati. E’ passato più di un anno. I primi denari dovevano essere spesi nel 2017. Non so quali siano i problemi, in ogni caso sta a voi risolverli. Dovete smettere di comunicare ciò che non riuscite a fare».

Stefano Tunis (Forza Italia), in apertura del suo intervento, ha citato una dichiarazione dell’assessore Barbara Argiolas sull’indice di sopportazione del carico antropico da parte del sistema costiero: «L’assessore ha detto che il limite massimo è stato raggiunto nei mesi centrali della scorsa stagione estiva. Cosa vuol dire? Era quella la nostra massima capacità recettiva determinata da una serie di congiunture favorevoli? Io credo che il Pil non ne abbia tratto benefici, i dati occupazionali erano appena superiori al passato, in autunno la Sardegna non si è scoperta più ricca».

Secondo Tunis dire che il futuro dell’Isola è nel turismo significa fare solo propaganda. «Ci saremmo aspettati soluzioni strutturali capaci di moltiplicare il Pil del turismo e trasformarlo nel reale motore dell’economia sarda – ha detto Tunis – questo testo è contraddittorio e orientato al ribasso, carica ulteriormente dal punto di vista antropico la Regione ma senza leve economiche capaci di trasferire ricchezza ai sardi. Manca una visione strategica. Per questo il nostro atteggiamento sarà costantemente negativo».

Critica anche la capogruppo di Forza Italia, Alessandra Zedda: «Credete davvero che il comma b) dell’art. 1 possa risolvere gli svantaggi dell’insularità? Se è così, fate voi».

Messo in votazione l’emendamento soppressivo totale n. 1 è stato respinto con 23 no e 14 sì.

Respinti in rapida successione anche gli emendamenti soppressivi parziali n. 2, 3, 4, 5 e 6 e l’emendamento sostitutivo parziale n. 7.

L’Aula ha quindi approvato il testo dell’articolo 1 con 28 voti a favore e 14 contrari

Sull’emendamento aggiuntivo n. 8 il Consiglio ha espresso voto contrario.

Si è quindi passati all’esame dell’articolo 2 “Modifiche all’articolo 13 della legge regionale n. 16 del 2017 (Denominazione delle strutture ricettive)”.

Il presidente ha messo in votazione l’emendamento soppressivo totale n.9 che è stato respinto con 24 voti contrari e 17 a favore.

Subito dopo è stato approvato il testo dell’articolo 2.

Dopo il parere sugli emendamenti di Commissione e Giunta si è aperta la discussione sull’art. 3 “Modifiche all’articolo 14 della legge regionale n. 16 del 2017 (Definizione delle strutture ricettive alberghiere)”. Il presidente Gianfranco Ganau ha messo in votazione l’emendamento soppressivo totale n. 10. E’ subito intervenuta la capogruppo di Forza Italia Alessandra Zedda per annunciare il suo voto favorevole: «Non avete nessuna voglia di dare gambe ad alcuna azione che potrebbe essere utile per caratterizzarci e per dare risposte al territorio in modo da incrementare l’offerta turistica e valorizzare le eccellenze – ha rimarcato Alessandra Zedda – i vostri emendamenti dimostrano che ci sono cose da correggere. Non è vero che va tutto bene».

Sulla stessa lunghezza d’onda Luigi Crisponi che ha annunciato il suo voto favorevole all’emendamento soppressivo totale dell’art. 3. «Se lo approvate così state attenti a non cambiare destinazione d’uso a strutture ricettive che hanno ottenuto il via libera dalla Regione Sardegna per incrementi volumetrici. La legge nazionale è un autentico pasticcio».

Il capogruppo dell’Udc Gianluigi Rubiu ha ribadito la sua contrarietà alla legge. «La definizione di condhotel è diversa da quella contenuta nella legge nazionale. Si tratta di norme contraddittorie. Mi dovete spiegare a cosa vi riferite. Cosi come è scritta non significa niente». Messo in votazione l’ emendamento n. 10 è stato respinto con 24 voti contrari e 15 favorevoli.

Via libera invece al testo dell’articolo con 29 sì e 12 no.

Si è poi passati all’esame dell’emendamento aggiuntivo n.17 presentato dal consigliere dei Rossomori Emilio Usula: «Con questo emendamento vogliamo riportare alla percentuale originaria del 25% la presenza di casette amovibili nei campeggi. L’introduzione della percentuale del 35% rischia di stravolgere la finalità di quelle strutture ricettive. La Regione rispetti le sue stesse disposizioni contenute nella delibera di Giunta recentemente approvata. Chiedo coerenza».

Il capogruppo dei Cristiano popolari Socialisti Pierfranco Zanchetta ha annunciato il suo voto favorevole chiedendo di poter apporre anche la sua firma all’emendamento. «Mi sorprende che nonostante gli impegni della Giunta non siano state prese decisioni conseguenti per modificare una norma offensiva di un modello di turismo che vogliamo darci e non contempla la presenza di favelas fronte mare».

D’accordo con Emilio Usula e Pierfranco Zanchetta, anche il capogruppo del Pds Gianfranco Congiu: «E’ questo il momento utile per intervenire. Se non lo facciamo sarà impossibile farlo dopo. C’è l’impegno della Giunta a mantenere la percentuale del 25% e a non trasformare i campeggi in altro».

Anche secondo Fabrizio Anedda (Gruppo Misto) le regole vanno rispettate: «La legge ignora le nuove esigenze di alcune tipologie di turisti come i camperisti. I campeggi devono essere trasformati e adeguati alla nuova domanda. I camperisti hanno bisogno di stare all’aria aperta e di spazi dove scaricare acqua e rifornirsi. Se poi i campeggi vogliono fare altro rispettino le regole».

Il presidente della commissione “Attività produttive” Luigi Lotto (Pd) ha confermato l’impegno della maggioranza a correggere la norma: «Abbiamo detto che lo avremmo fatto con la legge urbanistica e lo faremo – ha detto Luigi Lotto – pertanto, chiedo al collega Usula di ritirare l’emendamento». Rivolto all’on. Gianluigi Rubiu (Udc) Lotto ha poi difeso la norma sui condhotel: «Abbiamo dato la possibilità all’ufficio di presentare norme di attuazione che regolano questo tema».

Anche il presidente della Commissione Urbanistica Antonio Solinas (Pd) ha invitato il consigliere Usula al  ritiro dell’emendamento. «La Commissione ha iniziato ad affrontare problema, ci saranno uno o due articoli che faranno riferimento ai campeggi».

Ha poi preso la parola il consigliere Giuseppe Fasolino (Forza Italia) che ha chiesto lumi sulle politiche della Giunta in materia di turismo: «In che direzione vogliamo andare? Occorre avere le idee chiare. Ci arrabattiamo sulla legge urbanistica per migliorare le strutture alberghiere nella fascia dei 300 metri e poi consentiamo ai campeggi di realizzare strutture nella stessa fascia. Occorre essere coerenti. Bisogna vedere cosa chiede il mercato».

Secondo Luigi Crisponi (Riformatori) «la maggioranza ha perso la bussola. Chiede ad Usula di ritirare emendamento e poi introduce una forma spuria di turismo ricettivo e consente di avere strutture alberghiere accanto ad appartamenti da affittare».

E’ quindi intervenuta l’assessore Barbara Argiolas che ha ribadito la richiesta di ritiro dell’emendamento confermando l’impegno della Giunta a rivedere la questione all’interno della legge urbanistica.

Richiesta non accolta dal consigliere dei Rossomori Emilio Usula: «Confermo l’emendamento perché voglio porre rimedio ad un errore. Non credo che l’approvazione di questo emendamento possa metter in discussione l’impianto della legge urbanistica».

Posto in votazione l’emendamento n. 17, nonostante il parere contrario di Giunta e Commissione, è stato approvato con 23 voti a favore e 15 contrari.

Ritirato l’emendamento n. 18 (Usula), la capogruppo di Forza Italia, Alessandra Zedda è intervenuta a sostegno dell’emendamento n. 19 (Alessandra Zedda e più) che non è stato approvato (20 contrari e 19 favorevoli) e con il medesimo scrutinio non è stato approvato l’emendamento n. 20 (Alessandra Zedda e più) mentre ha avuto il via libera dell’Aula (45 sì su 45 votanti), l’emendamento n. 21 (Alessandra Zedda e più) per il riconoscimento della “Rete dei borghi della Sardegna” come patrimonio dell’Unesco.

Non approvato (23 contrari e 17 favorevoli)  l’emendamento n. 23 (Alessandra Zedda e più) che puntava a sgravare dell’Irap le imprese turistiche di nuova costituzione e dopo che l’assessore della Programmazione, Raffaele Paci, aveva chiesto il voto contrario definendo la proposta di modifica avanzata dalla minoranza «discriminatoria, illegittima e senza la necessaria copertura finanziaria».

Dichiarato inammissibile l’emendamento 24, è stato approvato (24 a favore e 14 contrari) l’emendamento n. 25 (Lotto e più) che aggiunge l’articolo 4 bis e prevede una sanzione amministrativa da 200 a 1000 euro per l’operatore che non rispetta gli obblighi di comunicazione stabiliti in legge. Approvato (39 sì e 3 no) l’emendamento all’emendamento n. 34 (Crisponi e più) che modifica l’emendamento 26 (Lotto e più), approvato con 40 a favore e un voto contrario, e che riguarda le comunicazioni al Comune e quelle ai fini statistici in materia di locazione occasionale.

Approvati per alzata di mano gli emendamenti n. 27 (Lotto e più) che introduce modifiche in ordine alla possibilità di offrire la colazione nei bed and breakfast; l’emendamento n. 28 (Lotto e più) che introduce modifiche al piano per la gestione della RES (rete escursioni); l’emendamento n. 29 (Lotto e più) ancora in materia di prima colazione ma con riferimento all’attività occasionale di ospitalità.

Il presidente ha quindi dichiarato inammissibili gli emendamenti 31, 32, 33 e 35 ed aperta la discussione sull’articolo 4 “Modifiche alla legge regionale n. 2 del 2018 (Bilancio di previsione triennale 2018-2020)” e agli emendamenti, l’Aula, con distinte e successive votazioni, ha respinto gli emendamenti 11, 12, 13, 14 e 15 ed ha invece approvato il testo dell’articolo.

Il capogruppo Fi, Alessandra Zedda, è intervenuta a sostegno dell’emendamento aggiuntivo n. 30, di cui è prima firmataria, ma la proposta di modifica non è stata approvata e si è quindi proceduto con il via libera all’articolo 5 (entrata in vigore) e poi all’approvazione finale della legge con 20 voti favorevoli.

Successivamente il Consiglio ha iniziato l’esame della Proposta di legge n. 164 (Pinna e più) – “Interventi per la promozione e valorizzazione della figura della figura dell’amministratore di sostegno a tutela dei soggetti deboli”.

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La commissione Trasporti presieduta da Antonio Solinas (Pd) ha approvato all’unanimità una risoluzione sulla vicenda di Air Italy (ex Meridiana), che ha deciso recentemente in modo unilaterale di trasferire a Malpensa una quota di addetti amministrativi in servizio in Sardegna.

Nel documento, che sarà illustrato questo pomeriggio al Consiglio regionale dal presidente Antonio Solinas, si impegna fra l’altro la Giunta a convocare con urgenza il tavolo “di crisi” costituito presso i ministeri dello Sviluppo economico e delle Infrastrutture per verificare il mantenimento degli impegni assunti dall’azienda a chiusura della vertenza.

La seduta è stata aperta da una relazione dei Trasporti Carlo Careddu (che venerdì 6 luglio prossimo a Cagliari incontrerà con il presidente Francesco Pigliaru i vertici della compagnia) che ha ripercorso le principali tappe della vicenda, dall’accordo del 2016 all’acquisizione del pacchetto di maggioranza da parte della Qatar Airways. «Nel piano industriale del nuovo azionista – ha ricordato fra l’altro Carlo Careddu – sono contenuti precisi impegni sullo sviluppo della società, il potenziamento della flotta ed il radicamento della compagnia in Sardegna, per questo contestiamo una sorta di delocalizzazione che va in senso opposto e non è motivata nemmeno da ragioni industriali perché il personale in procinto di essere trasferito potrebbe tranquillamente continuare a svolgere le sue mansioni restando in Sardegna».

«E’evidente che il management di Air Italy non ha onorato questi impegni e non è attendibile», ha concluso Carlo Careddu annunciando per mercoledì a Milano un incontro (già in calendario per il problema della continuità territoriale) con il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli. «Noi riteniamo – ha detto, infine, l’assessore dei Trasporti – che Air Italy non possa pensare di fare ciò che crede e, come abbiamo detto fin dall’inizio, siamo convinti che la compagna debba continuare a mantenere testa e cuore in Sardegna, per cui faremo la nostra parte fino in fondo, esercitando ogni pressione sul Governo perché svolga per intero il suo ruolo».

Nel dibattito, hanno preso la parola i consiglieri regionali Antonello Peru (Forza Italia), Paolo Dessì (Misto), Pierfranco Zanchetta (Cps) Giuseppe e Valerio Meloni (Pd), Giovanni Satta (Psd’Az-La Base).

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Il Consiglio regionale ha approvato la risoluzione della Quarta Commissione sulla vicenda Air Italy. Il presidente Ganau ha aperto la seduta con la commemorazione dell’on. Gesuino Muledda, scomparso ieri a 76 anni. Nato a Oniferi, laureato in lettere, Muledda per oltre cinquant’anni è stato uno dei protagonisti della vita politica sarda, dapprima da apprezzato sindaco di Gairo. Poi il salto: consigliere regionale del Pci nella VII e poi ancora per altre tre legislature oltre che assessore regionale nella giunta di Franco Rais e poi nelle giunte di Mario Melis. Alla fine degli anni ’90 l’approdo, sempre da sinistra, sulle rive del sardismo fino alla costituzione del Partito Rossomori.

Sull’ordine dei lavori, il consigliere Edoardo Tocco ha poi ricordato che «oggi si sarebbe dovuta tenere l’audizione dei parenti dei pazienti della clinica di Decimomannu. Ma vista l’urgenza e i trasferimenti continui dei pazienti chiedo che al presidente Ganau che si faccia carico di incontrarli». Il presidente Gianfranco Ganau ha accolto la richiesta.

Sempre sull’ordine del lavori, l’on. Franco Sabatini (Pd) ha sollevato il problema dei trasporti marittimi: «Siamo in piena stagione turistica e il trasporti marittimi soffrono di grandi difficoltà. Mi preme segnalare che è negato il diritto alla mobilità dei sardi e i prezzi per i turisti sono troppo alti. Per questo chiedo se non sia il caso di valutare la convocazione sul punto di una conferenza dei capigruppo e una convocazione straordinaria del Consiglio da dedicare soltanto a questo tema, addirittura anche a Olbia che è un luogo simbolo di questo problema. Ci sono responsabilità di questa maggioranza ma c’è una responsabilità diffusa nel tempo che ci costringe a costruire un percorso comune, tutte le forze politiche insieme».

L’on. Pierfranco Zanchetta (Cristiano popolari socialisti) ha ribadito la necessità di «intervenire presso il ministro dei Trasporti perché rischiano di sparire i noleggiatori di imbarcazione con conducente» mentre per l’on. Francesco Agus (Cps) «non è più possibile andare in ordine sparso in questa materia. Se abiti un’isola hai l’obbligo di farti amico il mare e mai come in questo periodo il mare ci sembra ostile. Mi accodo alla proposta dell’on. Sabatini».

Favorevole anche il gruppo dei Riformatori sardi con l’on. Michele Cossa. «E’ un tema strategico, non possiamo non aderire». Sì anche dal sardista on. Angelo Carta: «Il Consiglio regionale prenda in carico il problema e produca risultati concreti». Per Forza Italia è intervenuto l’on. Giuseppe Fasolino: «Non possiamo non essere d’accordo con la proposta Sabatini e mi trattengo a sforzo nel non criticare il fatto che sono passati quattro anni e mezzo prima di certificare il fallimento di questa modello di continuità territoriale». La capogruppo di Forza Italia, on. Alessandra Zedda, ha detto: «Non ci siamo mai sottratti davanti a un problema ma deve essere chiaro che per tutto questo tempo avete tenuto in ostaggio i sardi, impedendo loro di relazionarsi con il resto del mondo».

Per l’Udc l’on. Gianluigi Rubiu ha «condiviso la proposta dell’on. Franco Sabatini. Oggi l’Unione Sarda evidenzia che la Corsica ha 4 volte il numero di aerei e navi pagati dalla Francia, nonostante la popolazione sia di poco superiore alle 350 mila persone. Mi sembra che non ci sia nulla da aggiungere perché si tratta di un’offesa al popolo sardo».

Favorevole al dibattito sui trasporti anche il gruppo Fratelli d’Italia. «E’ l’occasione buona per fare il punto sulla situazione dei trasporti, ricordo che due anni fa dal palco della Leopolda fu annunciato che i sardi avrebbero pagato soltanto 14 euro in nave. Mi risulta che i prezzi siano ben altri», ha detto l’on. Gianni Lampis.

Per l’on. Giovanni Satta (Psd’Az) «è giusto, anche simbolicamente, tenere il Consiglio regionale straordinario a Olbia perché è la città simbolo di questo sfascio e dello sfascio di Air Italy, senza che la regione controlli e impedisca il danno che subiscono i sardi».

Dello stesso avviso anche l’on. Pietro Cocco, capogruppo Pd: «La richiesta dell’on. Sabatini aveva il senso di evidenziare il problema. Ma il problema esisteva da molto, non è recente di sicuro. Cosa dire della flotta sarda, quando fallì miseramente? Nessuno qui può sollevare la voce, troviamo un momento di unità e in un luogo simbolico». 

Il capogruppo Attilio Dedoni (Riformatori sardi) ha puntato il dito contro le dichiarazioni del capogruppo Pd («dà sempre le colpe agli altri») e ha lamentato la mancata convocazione in sede di Consiglio dei ministri del presidente della Regione sulle questioni di interesse regionale. L’esponente della minoranza ha criticato anche l’atteggiamento politico tenuto dalla Quarta commissione consiliare in occasione dell’audizione con Cin-Tirrenia («sono stati trattatati con i guanti, è una vergogna!»). Giuseppe Meloni (Pd) ha auspicato una forte unità delle forze politiche presenti in Consiglio sul tema chiave dei trasporti ma e si è detto contrario alla convocazione dell’assemblea in seduta straordinaria a Olbia.

Il presidente della Quarta commissione, Antonio Solinas (Pd) ha quindi illustrato la risoluzione approvata in commissione «sulle problematiche legate al rispetto agli accordi da parte della compagnia aerea Air Italy». Antonio Solinas ha ricordato la decisione unilaterale della compagnia con sede a Olbia, acquisita dalla Qatar Airways, di trasferire altri 51 lavoratori del settore amministrazione dalla Sardegna a Malpensa. «Con tale decisione – ha dichiarato l’esponente della maggioranza – il management si  dimostra inaffidabile e disattende gli accordi a suo tempo sottoscritti con il governo». La risoluzione impegna la Giunta regionale proseguire con la richiesta della convocazione di un “tavolo di crisi ex Meridiana” e a richiedere la corretta applicazione degli impegni  assunti con l’accordo del 2016 nei confronti dei lavoratori e per il potenziamento delle attività in Sardegna. Un ulteriore impegno è rivolto ai parlamentari sardi per chiedere al governo il rispetto degli accordi che prevedono la permanenza in Sardegna delle attività della compagnia Air Italy.

L’assessore dei Trasporti, Carlo Careddu, ha ricordato la complessa trattativa per il passaggio del pacchetto di controllo dell’ex compagnia Meridiana alla Qatar Airways e i diversi incontri con i nuovi vertici della compagine qatarina per scongiurare qualunque forma di delocalizzazione e ribadire l’impegno per lo sviluppo delle attività della ex Meridiana in Sardegna e soprattutto a Olbia. L’assessore ha quindi riaffermato la volontà della Giunta perché siano rispettati accordi e impegni assunti con i lavoratori e la Regione ed ha confermato l’incontro, nella giornata di domani, a Roma, con il neo ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli.

A favore della risoluzione si sono espressi il consigliere Angelo Carta (Psd’Az-La Base) e il capogruppo dell’Udc, Gianluigi Rubiu («i trasferimenti di Cin-Tirrenia e Air Italy sono un’offesa per i sardi»). Favorevole anche il consigliere di Fi, Giuseppe Fasolino; il capogruppo Psd’Az-La Base, Gaetano Ledda e il capogruppo Upc, Pierfranco Zanchetta che ha criticato apertamente l’operato del ministro dello Sviluppo e vice premier, Luigi Di Maio. Hanno preannunciato disco verde anche Luigi Crisponi (Riformatori sardi), Giuseppe Meloni, Pd («il cambio del governo non può significare un cambio di rotta sugli accordi fatti con Air Italy»); Marco Tedde, Fi, («ci sarebbe piaciuto riscontrare le sensibilità che si registrano oggi anche quando Ryanair ha abbandonato il Nordovest») e Gianni Lampis, Fratelli d’Italia («dobbiamo interrogarci anche sul fatto del perché la Sardegna sia considerata non idonea a garantire competitività a Air Italy»).

Il capogruppo del Pds Gianfranco Congiu, favorevole, ha sottolineato l’ampiezza del mandato conferito all’assessore Carlo Careddu, relativo cioè alla dignità della comunità regionale, non solo quindi la rivendicazione del rispetto di un contratto ma la riaffermazione della dignità della Sardegna che vuole svolgere nel panorama europeo ed internazionale il ruolo naturale di hub dei trasporti.

La capogruppo di Forza Italia Alessandra Zedda, riprendendo le argomentazioni di Congiu, ha affermato che domani l’assessore «porta a Roma il diritto dei sardi alla mobilità contro ogni delocalizzazione di cui purtroppo è piena la storia recente dei rapporti fra grandi imprese e la Sardegna; il governo nazionale ha annunciato provvedimenti contro le delocalizzazioni ed ora avrà l’occasione di dimostrare questa sua volontà, mentre la Sardegna dovrà battere i pugni sul tavolo con la forza della Sardegna unita».

Il consigliere di Forza Italia Edoardo Tocco ha ricordato che il personale sardo ha fatto tanto per Meridiana, compagnia che per i sardi negli anni è sostanzialmente diventata la compagnia di bandiera; «oggi il mondo dei trasporti è cambiato e l’azienda ha strategie diverse, e forse in materia di trasporti non siamo molto credibili perché altrimenti non saremmo a questo punto, comunque il mandato pieno dà all’assessore la forza di invertire finalmente questa tendenza negativa».

Sempre per Forza Italia il consigliere Antonello Peru ha accusato Air Italy di essersi rimangiata «quello che aveva detto e scritto nei tavoli dell’accordo per salvare Meridiana e la Sardegna deve costruire perciò le condizioni perché le società private abbiano interesse ad insediarsi ed a restare in Sardegna, dicendo però basta ai vertici Ue che bloccano la continuità aerea ed allo stallo dei trasporti marittimi». «Battere i pugni sul tavolo sì – ha aggiunto – ma purché cessino i litigi interni, come si sta facendo sulla legge urbanistica che invece contiene messaggi importanti per rilanciare vocazioni storiche della Sardegna come turismo ed agricoltura; anche questo significa stimolare le imprese a scegliere la Sardegna».

Ancora per Forza Italia il consigliere Stefano Coinu, favorevole, ha detto che «il mandato per l’assessore va oltre la vertenza per arrivare alla continuità territoriale mancata cioè per cambiare una politica che cura il male senza aggredire i sintomi; Air Italy è una società privata e gli strumenti a disposizione della Regione non sono tanti al di là del convincimento, ma resta centrale il dovere di assumere davanti ai Ministeri un atteggiamento forte per ricordare la necessità di tutelare il diritto della Regione ad essere considerata al pari delle altre». «La delocalizzazione dalla Sardegna verso il continente – ha concluso – è per molti aspetti uguale a quelle che colpiscono l’Italia e vanno contrastate».

Non essendoci altri iscritti a parlare, il presidente ha messo in votazione la risoluzione che il Consiglio ha approvato all’unanimità con 45 voti.

Successivamente l’Assemblea ha iniziato la discussione della Proposta di legge n. 508 (Lotto e più) in materia di turismo.

Il capogruppo dell’Udc Gianluigi Rubiu ha annunciato il ritiro della sua firma dalla proposta perché, ha spiegato, «sono venuti meno alcuni principi di riferimento».

Ritiro della firma anche da parte di Luigi Crisponi, dei Riformatori, che si è riservato di motivare il suo dissenso, del capogruppo del Psd’Az Gaetano Ledda, di Mariano Contu e Marco Tedde di Forza Italia. Il capogruppo di Art. 1 – Mdp Daniele Cocco, invece, ha aggiunto la sua firma alla proposta.

Il consigliere del Pd Piero Comandini, sostenendo le ragioni del progetto di legge, ha affermato che «si tratta di dare gambe  alla legge regionale 16 sul turismo prevedendo un ruolo incisivo per i privati, peraltro richiesto dalle imprese di settore che rischiano risorse proprie». «La nuova classificazione alberghiera molto discussa in conferenza Stato-Regioni – ha concluso – può essere una risposta ulteriore alla domanda degli operatori turistici consentendo a realtà residenziali ed alberghiere di convivere in uno stesso Comune, per diversificare l’offerta».

Luigi Crisponi, dei Riformatori sardi, ha dichiarato che il ritiro della sua firma è dovuto ad alcune parti non convincenti della legge, «che appare adatta a Regioni come Emilia Romagna, Veneto o Trentino Alto Adige, molto diverse dalla nostra; in pratica ogni destinazione alberghiera può venire a cadere aprendo la strada a speculazioni di seconde case occulte, con camere di hotel che si trasformano in quote condominiali, insomma in Sardegna c’è un rischio grave di distorsioni».

Il consigliere di Fdi Gianni Lampis ha affermato che  i problemi della legge nascono «dal conflitto di competenze mai risolto fra Stato e Regioni in materia di turismo e sarebbe meglio arrivare ad una competenza concorrente, definendo la cornice a livello centrale e lasciando alla Regioni la normativa di dettaglio». «Le preoccupazioni di Crisponi devono richiamare la nostra attenzione – ha aggiunto – ma è pur vero che non bisogna cedere alla paura e che per certi aspetti la norma può aiutare le realtà più deboli migliorando l’esistente, recuperando porzioni dei centri storici e dando più liquidità ad imprenditori che potrebbero trovare opportunità di crescita e di posizionarsi sul mercato».

Il vice capogruppo di Forza Italia Marco Tedde ha sottolineato che la scelta di ritirare la firma nasce «dalla consapevolezza che una nuova struttura turistica potrebbe determinare contraccolpi negativi sulla realtà regionale e del resto non è una novità che ogni volta che la Sardegna legifera in materia di turismo e trasporti sbaglia, perché non si tratta di adeguarsi ad una evoluzione naturale della normativa nazionale di settore quanto di applicabilità, posto che i privati vanno coinvolti con procedure ad evidenza pubblica che però non possono essere attivate perché mancano i provvedimenti attuativi, attesi da un anno e ancora non emanati dalla Giunta». Tedde si poi espresso in modo molto critico sul recente bando per la destagionalizzazione «per il quale si è partiti a luglio scorso per fare in fretta ma non è accaduto nulla ed il bando è sostanzialmente fermo mentre qualche compagnia comincia a minacciare l’abbandono e poco fa, ad Alghero, si è dimesso il direttore generale dell’aeroporto:  significa che il problema c’è eccome».

Al termine dell’intervento di Marco Tedde, il presidente Gianfranco Ganau ha tolto la seduta riconvocando il Consiglio per domattina alle 10.00.

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La commissione Lavori pubblici presieduta da Antonio Solinas (Pd) ha approvato con l’astensione dell’opposizione il programma di spesa predisposto dalla Giunta per la «manutenzione straordinaria, messa a norma e in sicurezza e completamento di opere ed infrastrutture di interesse comunale e sovra comunale».

Nell’esprimere il parere positivo, ha sottolineato fra l’altro il presidente Solinas, formuliamo alla Giunta la raccomandazione di accentuare i contenuti di equità presenti nel bando, in modo da assicurare un concreto equilibrio degli interventi fra le diverse aree territoriali.

Assente l’assessore Edoardo Balzarini (intervenuto in un momento successivo), il capo di gabinetto dell’assessorato Mario Uras, presentando il programma, ha fatto riferimento più volte al criterio della ripartizione equilibrata delle risorse, sottolineata sia dall’Anci che dalla Conferenza Regione-Enti Locali. «Per soddisfare questa esigenza – ha spiegato Mario Uras – abbiamo messo a punto per l’assegnazione dei fondi uno schema in tre punti: il 50% in base alla superficie, il 30% per la popolazione residente ed il 20% per il numero dei Comuni dell’area. Inoltre, è stata predisposta una “griglia” di punteggi con cui poter assegnare priorità ad interventi di completamento e di messa in sicurezza delle opere con progettazioni di livello avanzato e certificazioni degli uffici tecnici di provenienza. Le graduatorie del bando, ha poi annunciato il capo di gabinetto dell’assessorato dei Lavori pubblici, resteranno aperte per 36 mesi per consentire di includere in una fase successiva istanze dei Comuni eventualmente incomplete al momento della pubblicazione».

«Nel programma non rientrano – ha precisato infine Mario Uras – tutti quegli interventi con copertura finanziaria in altre leggi, come quelli relativi alla prevenzione del rischio idro-geologico o quelli (sia pure in parte) riferibili alla Città metropolitana di Cagliari.»

Dopo la relazione di Uras hanno preso la parola i consiglieri regionali Paolo Dessì (Misto), Pierfranco Zanchetta (Cps), Antonello Peru (Forza Italia), Giuseppe Meloni, Alessandro Collu e Valerio Meloni del Pd.

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La commissione Urbanistica presieduta da Antonio Solinas ha avviato l’esame della direttiva, contenuta in una delibera della Giunta, che disciplina i cosiddetti “servizi connessi alla residenza”.

Il contenuto del provvedimento, in assenza dell’assessore Cristiano Erriu impossibilitato a partecipare per impegni istituzionali, è stato illustrato dall’ing. Aldo Vannini, consulente dell’assessorato. Si tratta, ha spiegato Aldo Vannini, «di intervenire su un tessuto urbanistico – commerciale profondamente cambiato e su una materia complessa che, a partire dal decreto Floris dell’89 fino ad arrivare alla legge regionale 11/17, ha determinato interpretazioni piuttosto differenti nei diversi territori, l’aumento delle richieste di pareri rivolte all’assessorato ed in molti casi il rilascio di autorizzazioni ai limiti della legittimità». Di qui, ha aggiunto il tecnico, la necessità di agire in due direzioni: da un lato chiarire la definizione di servizi connessi alla residenza che possono far parte, in una quota massima del 20%, delle lottizzazioni private e, dall’altra, prevedere una procedura semplificata per gli interventi “minori” ad impatto prevalentemente locale e di quartiere.

Fra i servizi connessi alla residenza, la delibera della Giunta inserisce, ad esempio, le strutture ricettive non alberghiere come i Bed&Breakfast, gli studi professionali, le attività artigianali, quelle socio sanitarie e quelle commerciali, limitatamente agli esercizi “di vicinato”. All’interno di queste categorie si potranno operare trasformazioni e cambi di destinazione d’uso non sostanziali, specifica poi la delibera, senza più richiedere l’adozione di varianti urbanistiche sottoposte al voto dei consigli comunali.

E’ stata inoltre introdotta una disciplina particolare per alcune strutture della quali è stata verificata la dimensione minima ottimale in base alle dinamiche del mercato ed alla popolazione insediata. Fra questa rientrano, ad esempio, i cosiddetti mini-market che potranno avere una superficie fino a 500 metri quadri.

Nel dibattito hanno preso la parola i consiglieri Michele Cossa dei Riformatori sardi, Antonello Peru di Forza Italia ed Alessandro Collu del Partito democratico. Tutti, con sottolineature diverse, hanno sollecitato una ulteriore semplificazione del provvedimento ed una maggiore flessibilità per poterlo applicare compiutamente ed in modo positivo anche in realtà differenziate.

Il presidente Antonio Solinas, nelle conclusioni, ha comunicato che la commissione svolgerà ulteriori approfondimenti su alcuni passaggi della delibera, rinviando il voto sulla stessa ad una seduta successiva.

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La commissione Trasporti, presieduta da Antonio Solinas (Pd), ha iniziato, con una relazione dell’assessore dei Trasporti Carlo Careddu e la presentazione dello studio dell’Advisor Tbridge, l’esame delle linee principali della riforma del trasporto pubblico locale che dovrà essere completata entro il 3 dicembre del 2019, secondo lo schema predisposto dall’Autorità nazionale sulla base delle linee guida dell’Unione europea.

«Per la Sardegna si tratta di una grande riforma – ha dichiarato l’assessore dei Trasporti Carlo Careddu -, che attraverso l’individuazione di ambiti ottimali e del soggetto di governo del settore dovrà arrivare ad una nuova gestione del servizio seguendo le due opzioni consentite dalla legge: l’affidamento con gara ad evidenza pubblica o quello in house.»

«Ritengo che la Regione si sia mossa per tempo – ha aggiunto Carlo Careddu -. Per questo ha avviato, da un lato, una ampia consultazione pubblica con tutti i portatori di interesse (non solo quindi gli addetti ai lavori ma anche chi entra in contatto ogni giorno con il sistema regionale di trasporto). Dall’altro, con procedura ad evidenza pubblica, ha selezionato un advisor al quale ha affidato il compito di produrre uno studio e definire un modello di riforma per la Sardegna.»

«A prescindere dalla soluzione tecnico-giuridica che sarà scelta – ha concluso l’assessore Carlo Careddu -, va sottolineata l’importanza del ruolo che assumeranno gli Enti locali per riformare un sistema di trasporto che sia “integrato, di qualità,  funzionale, sostenibile dal punto di vista economico e da quello ambientale.»

«In questo ambito – ha concluso l’assessore dei Trasporti – nulla vieta di occuparci anche di turismo, per i punti di contatto con il problema complessivo della mobilità o di aprire un confronto politico sul punto dei costi che saranno a carico della Regione per effetto dell’accordo istituzionale con lo Stato del 2006 che riguardava da una parte la compartecipazione alle entrate e dall’altra, appunto, il trasferimento al bilancio della Regione di sanità, continuità territoriale e trasporto pubblico locale.»

Illustrando alla commissione (anche con il supporto di alcune slides) il lavoro condotto dall’advisor Tbridge l’ing. Marco Foti ha affermato in apertura che il modello riguardante la Sardegna è stato costruito con un approccio di tipo quantitativo, basato su dati certi forniti sia dall’Istat che Sardegna-statistiche. Dal lavoro emerge che, nel giorno medio, i sardi effettuano circa 700.000 spostamenti (in calo del 2.6% rispetto al 2011) con tutti i mezzi di trasporto, per il 95% all’interno della stessa (ex)Provincia e prevalentemente in auto (67%), a piedi o con la bicicletta (21%) ed infine sui mezzi gommati del trasporto pubblico locale (12%). I flussi, inoltre, sono fortemente polarizzati sia sull’area di Cagliari (Città metropolitana più Carbonia Iglesias) che, in misura minore, su quella di Sassari.

Nel territorio regionale, ha poi aggiunto l’esperto della Pbridge, operano 57 aziende di cui 5 pubbliche e 52 private (le prime percorrono 10 milioni di Km/anno; le seconde 57 milioni con una percentuale del 63% a cura di Arst).

Vi sono poi le aree cosiddette deboli (78 Comuni di Anglona, Mejlogu, Barigadu e Marmilla) ma proprio queste vanno considerate come opportunità da valorizzare e da servire con mezzi diversi, più piccoli e adatti alle diverse specifiche geografiche e/o di domanda.

Da questa massa di dati, ha spiegato l’ing. Marco Foti, derivano 3 grandi scenari sui quali le istituzioni regionali saranno chiamate a scegliere ed ognuno di essi presenta punti di forza e di debolezza. Scartata in partenza l’ipotesi di un bacino unico, che economicamente non appare sostenibile, restano il primo diviso in Città metropolitana di Cagliari più Sud Sardegna, Oristano e Nord Sardegna; il secondo con Centro Nord e Sud (compresa la Città Metropolitana; il terzo con Nord e Centrosud. Dall’analisi quantitativa dell’Advisor il più equilibrato appare il secondo che presenta un solo punto di debolezza, la carenza degli operatori di settore, che potrebbe essere riequilibrato dalla nuova articolazione generale del sistema.

Nel dibattito hanno preso la parola diversi componenti della commissione: Valerio Meloni e Giuseppe Meloni del Pd, Antonello Peru e Giuseppe Fasolino di Forza Italia, Eugenio Lai di Art. 1 – Mdp e Piefranco Zanchetta di Cps.

Nelle conclusioni, il presidente della commissione Antonio Solinas ha sostenuto fra l’altro che «se vogliamo arrivare ad un sistema di trasporti di qualità ed uguale per tutti i sardi non possiamo certo lasciare fuori le zone interne, localizzate in gran parte dell’area centrale». «Anche sotto questo profilo – ha aggiunto – il secondo scenario ipotizzato dall’advisor mi sembra il più convincente, così come sono convinto che per la Regione la scelta migliore sia quella dell’affidamento in house e non solo per la tempistica (che fra predisposizione della gara, pubblicazione ed assegnazione assorbirebbe dai 9 ai 12 mesi) quanto soprattutto perché credo si debba evitare il rischio della calata di qualche multinazionale che concentrerebbe la sua attenzione sulle aree remunerative tralasciando quelle più deboli».

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Il Consiglio regionale ha approvato misure in favore dei lavoratori ex Saremar, modifiche alla legge regionale contenente disposizioni urgenti per l’eradicazione della peste suina africana e la mozione che censura Abbanoa per l’azione legale intrapresa nei confronti dell’on. Marco Tedde (Forza Italia).

In apertura di seduta il presidente Ganau ha comunicato la decisione della Conferenza dei Capigruppo di inserire all’ordine del giorno, con procedura d’urgenza prevista dall’art. 102 del Regolamento interno, la proposta di legge n. 518 “Misure a favore dei lavoratori ex Saremar”.

Ha quindi preso la parola per l’illustrazione il primo firmatario del provvedimento, il capogruppo dei Cristiano Popolari Socialisti Pierfranco Zanchetta. «C’è la necessità di riprendere in mano un problema complesso che riguarda i lavoratori ex Saremar, vittime di un disagio sociale ed occupazionale – ha detto Pierluigi Zanchetta – la Regione per porre rimedio a questa situazione ha avviato un programma finalizzato alla salvaguardia delle professionalità e dei livelli occupazionali. Questa proposta di legge integra quel programma ed autorizza la spesa di 2,5 milioni di euro per l’attuazione di alcuni interventi. I lavoratori potranno fruire di diverse misure alternative: un contributo economico una tantum e l’impiego nei cantieri comunali come richiesto dai comuni di Carloforte e La Maddalena».

Non essendoci altri iscritti a parlare, il presidente Gianfranco Ganau ha messo in votazione il passaggio agli articoli che è stato approvato all’unanimità.

L’Aula, sempre all’unanimità, ha poi approvato in rapida successione i due articoli della legge ed il testo finale.

Il presidente Gianfranco Ganau ha quindi messo in discussione il secondo punto all’ordine del giorno: il Testo unificato sulla lingua sarda. Sull’ordine dei lavori è intervenuto il capogruppo dell’Udc Gianluigi Rubiu che ha chiesto un rinvio della legge alla prossima settimana. «Abbiamo dato disponibilità per discutere la proposta di legge ma crediamo sia meglio rimandare l’esame del provvedimento per consentire ai consiglieri di impegnarsi nella campagna elettorale in vista del voto di domenica per le elezioni amministrative – ha detto Gianluigi Rubiu – i tempi per gli emendamenti sono ristretti. Vista l’importanza della legge sarebbe meglio rimandare di qualche giorno la discussione.»

Contro la richiesta di rinvio si è schierato Eugenio Lai (Art. 1 – Mdp). «I capigruppo hanno deciso di portare oggi in Aula la legge e di rimandare a lunedì prossimo la presentazione degli emendamenti – ha detto Eugenio Lai – ci sono già stati dei rinvii, abbiamo avuto tutto il tempo per approfondire».

Il presidente Gianfranco Ganau ha messo in votazione la richiesta di rinvio della legge che è stata accolta dal Consiglio.

Gianfranco Ganau ha quindi sospeso la seduta e convocato la conferenza dei capigruppo.

Alla ripresa dei lavori il presidente ha comunicato la decisione di capigruppo di anticipare la discussione del disegno di legge n. 513 “Modifiche alla legge regionale n.34/2014 sull’eradicazione della peste suina”.

Sull’ordine dei lavori ha chiesto di intervenire la consigliera di Forza Italia Alessandra Zedda: «E’ successo un fatto grave, la minoranza ha deciso di indire per domani una conferenza stampa per stigmatizzare una situazione grave che vede coinvolto il collega Marco Tedde denunciato dai vertici di Abbanoa per aver espresso le proprie opinioni nei confronti della società di gestione del servizio idrico. Sono state lese le prerogative di un consigliere regionale».

Anche per Stefano Tunis (Fi) la questione è delicata e merita attenzione. «Il tema della tutela delle prerogative dei consiglieri è tutto in capo all’Assemblea e alla sua presidenza. Esprimo solidarietà a Marco Tedde, è in discussione la legittimità dell’intero Consiglio. Chiedo al presidente Gianfranco Ganau di farsi carico di questa tutela».

Il capogruppo dell’Udc Gianluigi Rubiu ha parlato di «fatto di una gravità inaudita» che offende tutto il Consiglio regionale. L’esponente della minoranza ha chiesto di occupare simbolicamente l’Aula per un’ora in segno di solidarietà all’on. Marco Tedde.

Una presa di posizione forte ha invocato anche Annamaria Busia (Campo Progressista): «Quando non c’è la politica interviene la giustizia ma in questo caso la politica c’è. Quanto accaduto è grave, non soltanto la minoranza deve chiedere e sollecitare una presa di posizione del Consiglio ma lo dobbiamo fare tutti insieme. La politica faccia sentire la sua voce, l’intervento della magistratura deve essere l’ultima ratio. Noi abbiamo diritto di intervenire, ispezionare e criticare ovviamente nei termini consentiti ma non si può contrapporre alle nostre richieste una minaccia grave».

Per il capogruppo del Pd Pietro Cocco la questione riguarda tutti. «E’ grave limitare le prerogative di un Consigliere regionale – ha detto Pietro Cocco – vale la pena far suonare un campanello d’allarme per dire che non va assolutamente bene. Oggi è capitato a Tedde, domani capiterà a qualche altro. Con forza occorre dire che bisogna abbassare i toni. Se Abbanoa ritiene di aver subito un torto e si rivolge a un magistrato è assolutamente sbagliato. Intervengo a difesa di un’istituzione che non può essere messa sotto scacco».

Sulla stessa lunghezza d’onda anche Attilio Dedoni, capogruppo dei Riformatori sardi: «L’istituzione consiliare è stata vilipesa. Questo accade perché l’autonomia non viene difesa, è già capitato in più di una circostanza. E’ ora di riaffermare la dignità dell’istituzione autonomistica. E’ tempo di dire basta».

Il consigliere Gianni Lampis, a nome del gruppo Fratelli d’Italia, ha espresso solidarietà nei confronti di Marco Tedde contro un’aggressione “da muretto a secco”. Gianni Lampis ha richiamato l’art 25 dello Statuto che garantisce i consiglierei regionali per le opinioni espresse nell’esercizio delle proprie funzioni. «Sono d’accordo con l’on. Gianluigi Rubiu e dichiaro la disponibilità del mio gruppo ad occupare per un’ora l’Aula».

Secondo Angelo Carta (Psd’Az), le dichiarazioni dell’amministratore di Abbanoa Alessandro Ramazzotti sembrano una difesa nei confronti dell’operato della Giunta regionale. «Per questo motivo credo che  sia il caso che intervenga la Giunta regionale per dire che l’esecutivo si tutela da solo e non ha bisogno di nessun avvocato difensore. Alessandro Ramazzotti ha fatto di tutto per mettere Abbanoa al centro del bersaglio».

Il consigliere dell’Upc Antonio Gaia ha espresso solidarietà a Tedde e ha denunciato il mancato rispetto delle norme che regolano i rapporti tra i diversi organi istituzionali della Regione. «La Giunta ha il dovere di rispondere alle interpellanze e interrogazioni presentate dai consiglieri regionali, non devono farlo gli uffici amministrativi. Gli atti ispettivi sono legittimi ma spesso mancano le risposte da parte della Giunta e degli assessori. Presidente Ganau, sta a lei fare rispettare le norme di funzionamento ed evitare interferenze esterne sull’attività ispettiva e di controllo. Non è ammissibile che risponda il soggetto che si vuole controllare».

Il capogruppo del Pds Gianfranco Congiu ha chiesto al presidente Ganau di informare l’Aula sui dettagli della vicenda appresi durante la Conferenza dei Capigruppo. «Esisterebbe un atteggiamento che travalica le prerogative proprie del consigliere. Lei ha parlato di affermazioni che vanno oltre l’esercizio delle proprie funzioni, di denuncia prudenziale perché si paventava ipotesi di falso in bilancio da parte di Abbanoa. Lei si è speso per favorire un chiarimento. Prima di invischiarci in questo ragionamento occorre riflettere. L’Aula disinformata dove arriva?»

Ha quindi preso la parola Marco Tedde: «Non intendevo intervenire ma sono stato tirato per la giacchetta. Le spiegazioni agli atti di sindacato ispettivo le deve dare la Giunta che ha il dovere di rispondere soprattutto di fronte a casi gravissimi. Abbanoa è una Repubblica indipendente: l’amministratore nomina il direttore generale per tre anni senza selezione. Potrei parlare per ore di ciò che fa e non fa. L’ultima perla è lettera ai dipendenti in cui si parla di una mozione sottoscritta da 24 consiglieri piena di calunnie. Ringrazio i colleghi che sono intervenuti in mia difesa ma si tratta di un attentato nei confronti di questo consesso. Se iniziamo con queste intimidazioni non lavoreremmo più serenamente. Io sono attrezzato per difendermi potrebbe esserci però qualche altro meno attrezzato. Noi dobbiamo lavorare senza pressioni, la Costituzione e lo Statuto ci tutelano. Il Regolamento dice che Lei, presidente Gianfranco Ganau, deve tutelare le prerogative dei consiglieri. Chiedo anch’io che lei intervenga con forza nei confronti di questi signori».

Il consigliere Stefano Tunis (Fi) ha invocato un intervento formale del Consiglio. «La discussione sta mantenendo toni civili. L’intervento dell’on. Gianfranco Congiu evita un processo sommario. Credo sia necessario procedere con un atto di censura del Consiglio nei confronti di Abbanoa altrimenti rimarrà una discussione che non lascerà traccia».

L’on. Giuseppe Fasolino (FI) ha detto: «Mi chiedo perché la politica si trovi a questo livello e l’antipolitica ha preso il sopravvento su tutto. Il collega Marco Tedde si difende da solo ma se capitasse a una persona normale, dovrebbe rivolgersi a un avvocato per difendersi dopo aver fatto il suo dovere. E allora mi chiedo: qual è il nostro ruolo?».

Per l’on. Luigi Lotto (Pd) «sarebbe utile che il presidente della Regione si facesse dare gli atti del personale di Abbanoa negli ultimi tre anni, per verificare chi ha perso il lavoro e perché». Sulla proposta dell’on. Gianluigi Rubiu, ossia sospendere i lavori per un’ora e occupare l’Aula, l’on. Gianfranco Congiu (PDS) ha dato parere contrario mentre l’on. Stefano Tunis (FI) ha suggerito la redazione di un documento come «un ordine del giorno che metta insieme le posizioni emerse». Anche l’on. Gianluigi Rubiu (Udc) si è associato alla proposta di redigere un ordine del giorno mentre l’on. Antonio Solinas (Pd) ha aggiunto: «Stiamo rasentando il ridicolo con la proposta di occupare l’Aula, veda la conferenza dei capigruppo se è possibile votare un ordine del giorno condiviso». Favorevole anche l’on. Francesco Agus (Cps). Il presidente Ganau ha sospeso la seduta per convocare la conferenza dei capigruppo e definire il proseguo dei lavori.

L’Aula è ripresa con l’esame del disegno di legge 513 in materia di eradicazione della peste suina africana. L’on. Francesco Agus, presidente della commissione Autonomia, ha predisposto un emendamento sul personale chiamato a lavoro straordinario in occasione delle tornate elettorali. Il presidente Gianfranco Ganau ha giudicato inammissibile l’emendamento e ha invitato l’oratore alla presentazione di una proposta di legge.

 L’on. Piermario Manca (PDS) ha detto con riferimento all’articolo 1 della disegno di legge: «Qual è la motivazione che possa consentire a ciascun lavoratore del campo dell’eradicazione della peste suina a fare ottanta ore di straordinario ogni mese? Noi diamo lo straordinario sempre ai soliti: che razza di organizzazione è questa?».

Della stessa opinione l’on. Augusto Cherchi (PDS) mentre per l’on. Crisponi (Riformatori sardi) «è impensabile che l’obiettivo dell’eradicazione possa essere raggiunto con l’attività ordinaria di un ufficio. Mi pare che il corpo forestale abbia faticato non poco in alcune circostanze per eseguire l’attività e non vedo perché essere contrari alla proposta della Giunta.  Siamo davanti a uno straordinario impegno lavorativo di ordine pubblico e di protezione civile che deve essere riconosciuto, anche per il passato».

Per l’on. Pietro Cocco (capogruppo del Pd) «da anni lottiamo per eradicare la peste suina africana e questa battaglia sembrava non risolvibile. Quest’anno invece abbiamo contato appena tre, quattro focolai. E sono risultati che non si raggiungono per caso ma perché uomini competenti si sono dati da fare. Non deve essere messo in discussione il fatto che si debba pagare qualche ora di straordinario, visti gli obiettivi dell’Ue e i risultati che stiamo raggiungendo».

L’assessore del personale Filippo Spanu ha affermato che «il provvedimento all’attenzione del Consiglio si inquadra in una serie di atti finalizzati a dare accelerazione al contrasto della peste suina africana. Siamo ad un momento di svolta, ha sostenuto, dopo una battaglia quarantennale di cui ora abbiamo trovato la chiave decisiva; nel 2018 ad oggi sono segnalati solo 3 focolai, nel 2017 erano 17 e la tendenza è molto chiara, ora è necessario dare il colpo giusto in termini organizzativi». «E’ importante sottolineare – ha proseguito l’assessore – che la condivisione con la popolazione ha determinato, dopo un periodo iniziale complesso, una vera e propria inversione di tendenza, con attività massicciamente presidiate con continuità a seconda esigenze, un impegno che rendeva problematica la rotazione difficile del personale; di qui problema di far operare queste squadre con un sistema collegato a specifiche funzioni (ed altri incarichi) fino al limite di 80 ore, secondo lo schema della protezione civile, all’interno dei vincoli per gli straordinari fissati dalla Ue».

Per dichiarazione di voto il presidente della commissione Attività produttive Luigi Lotto (Pd) ha affermato la correttezza del provvedimento ricordando soprattutto la grande difficoltà incontrata sia nell’organizzazione delle squadre che nella costruzione di un apparato di grande efficienza, prova ne sia che nei giorni scorsi focolaio sviluppatosi all’interno di una azienda regolare scongiurato immediatamente. «Insomma – ha concluso – un approccio molto diverso che ha dato grandi risultati e fra qualche mese le squadre di emergenza non serviranno più».

Il consigliere Augusto Cherchi (Pds) ha ribadito di non aver mai voluto mettere in discussione mezzi e fini del progetto, precisando che a suo avviso restava da chiarire il suo inquadramento all’interno della normativa europea che fissava un tetto per gli straordinari settimanali. In conclusione il consigliere ha annunciato la sua astensione.

Piermario Manca, sempre del Pds, si è detto invece soddisfatto della risposta dell’assessore, anche se ha osservato che a suo giudizio sarebbe bastata una relazione di accompagnamento. Voterà a favore.

Successivamente il Consiglio ha approvato il passaggio agli articoli con 44 voto e, a seguire i tre articoli che la compongono.

Successivamente la seduta è stata brevemente sospesa per la presentazione di un ordine del giorno (Alessandra Zedda e più) firmato da gruppi di maggioranza ed opposizione con il quale, dopo aver ribadito le prerogative dei consiglieri regionali contenute nell’art. 122 della Costituzione, nell’art.25 dello Statuto e nell’art. 107 del regolamento del Consiglio in relazione «alle opinioni espresse ed ai voti dati nell’esercizio delle loro funzioni», si invita il presidente dell’Assemblea a «prendere atto della censura del Consiglio regionale nei confronti di un atto lesivo delle prerogative degli stessi consiglieri». Il riferimento è alla querela presentata dall’amministratore unico di Abbanoa Spa nei confronti del vice capogruppo di Forza Italia Marco Tedde, oggetto di numerosi interventi sull’ordine dei lavori e di un successivo dibattito.

Il capogruppo del Pds Gianfranco Congiu ha ribadito la sua decisione di dissociarsi dal documento. «Anzi – ha affermato – esorto il presidente a riferire all’Aula ciò che ha detto alla conferenza dei capigruppo dove i contorni della vicenda sono apparsi diversi; questo non ci consente di partecipare, non siamo in condizioni di esprimere censure e non capiamo come lei abbia valutato la fondatezza di profili lesivi dell’onorabilità di consigliere. Manca poi ogni riferimento al presidente della Regione consentendo di passare all’Aula il cerino per chiedere copertura politica senza poter capire realmente cosa è accaduto». «Ho sempre apprezzato –  ha concluso il capogruppo del Pds rivolto al presidente Ganau – la sua terzietà ma in questo caso, a nostro giudizio, invece ha favorito una deriva verso la censura secondo noi priva dei necessari elementi di valutazione, una pagina non edificante del Consiglio: il Pds abbandonerà l’Aula».

Il consigliere del Pd Antonio Solinas, ricostruendo le interlocuzioni fra i gruppi durante la sospensione della seduta, ha detto di «aver ricavato l’impressione che con ci fossero certezze sulle motivazioni della mozione, suggerirei un ordine del giorno più generale senza espliciti riferimenti alla censura ma, in assenza delle correzioni che auspico, annuncio il mio voto contrario».

Dopo una ulteriore breve sospensione il presidente ha messo in votazione l’ordine del giorno, che il Consiglio ha approvato con 39 voti favorevoli ed 1 contrario.

Successivamente il presidente ha invitato l’Assemblea ad esprimere il voto finale sul DL n. 513, che è stato approvato con 38 voti.

Al termine dello scrutinio ha tolto la seduta. Il Consiglio riprenderà i suoi lavori martedì prossimo, alle 10.30.