16 April, 2024
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Domenica ritorna Interzone, una giornata per ricordare l’eclettica figura di Roberto Pellegrini. Dalle 11.00 alle 21.00, nei diversi spazi del Conservatorio, appuntamento con concerti di musica contemporanea, elettronica, jazz, teatro musicale e installazioni audio-video.

Una giornata di musica, volta interamente alla ricerca e alla sperimentazione, per ricordare, a quattro anni dalla scomparsa, Roberto Pellegrini, musicista ecelettico che ha dedicato la sua vita allo studio e all’insegnamento delle percussioni.

L’appuntamento è domenica 13 maggio, negli spazi del Conservatorio di Cagliari (in piazza Porrino) quando, dalle 11.00 alle 21.00, si svolgerà l’edizione 2018 della rassegna “Interzone”.

Grazie alla generosa partecipazione di tutti gli allievi, musicisti, docenti ed amici a Roberto Pellegrini legati, la manifestazione punta a far vivere la sua idea di un Conservatorio aperto al pubblico ed alla città e a dar seguito alle sue idee d’innovazione, nel solco del percorso professionale e umano da lui tracciato.

Attraverso le classi dei dipartimenti di percussioni, di jazz e di musica e nuove tecnologie, il musicista sarà ricordato nella maniera che a lui sarebbe piaciuta: un programma ricco di eventi volto alla sperimentazione ed alla divulgazione delle nuove pratiche musicali, proponendo concerti di musica contemporanea, teatro musicale, musica elettronica, jazz e installazioni audio-video.

Diplomato al Conservatorio di Cagliari, prima in contrabbasso poi in strumenti a percussione, Roberto Pellegrini è sempre stato un artista attivissimo nel mondo del jazz, dell’improvvisazione e della musica contemporanea. Negli anni ha collaborato con compositori e interpreti di altissima levatura – tra i quali Mauricio Kagel, James Wood, David Cossin, Giancarlo Schiaffini, Michiko Hirayama, Lester Bowie, Furio Di Castri, Paolo Fresu, Enrico Rava – intervenendo in numerosi festival internazionali e divenendo con la sua gentilezza e professionalità un riferimento imprescindibile in Sardegna.

Ha ricoperto il ruolo di docente di percussioni e di batteria jazz prima nel Conservatorio di Sassari poi in quello di Cagliari, creando nell’isola una moderna scuola di percussionisti, che ha formato e continua a formare ottimi professionisti. Musicista, percussionista ed improvvisatore moderno, versatile e colto, era capace di esprimersi e di comunicare in qualsiasi ambito musicale; i suoi molteplici interessi spaziavano dal cinema alla letteratura e all’arte.

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Mario Frezzato Roberto Migoni - significante

Il percussionista Roberto Migoni e il progetto Kintsugi di Mario Frezzato all’oboe e al corno inglese con Michele Uccheddu ai live electronics: questi i protagonisti di Music In Touch, la mini rassegna in due serate organizzata a Cagliari da Spaziomusica Ricerca, domani (martedì 15) e mercoledì (16 dicembre) alle 18.00 nell’Aula Magna del Conservatorio “Giovanni Pierluigi da Palestrina” con ingresso gratuito.

È proprio nell’istituto in piazza Porrino che ha studiato (nella classe di strumenti a percussione del compianto Roberto Pellegrini) e si è diplomato (nel 2010) Roberto Migoni: cagliaritano, classe 1986, nel suo percorso di formazione conta anche la frequentazione di masterclass di Steven Schick, David Cossin, Michiko Hirayama e François Bedel, tra gli altri, e di vari seminari jazz sotto la guida di batteristi come Ettore Fioravanti, Massimo Manzi e Jeff Ballard, come pure di pianisti del calibro di Franco D’Andrea e Stefano Battaglia. Nell’ambito della percussione contemporanea ha all’attivo numerosi concerti col Modular, un ensemble aperto di percussionisti con cui ha eseguito musiche di Iannis Xenakis, Steve Reich, Louis Andriessen e John Cage. Ed è appunto un brano del grande compositore americano scomparso nel 1992, “Composed Improvisation for Snare Drum” (datato 1987, per tamburo e nastro registrato), ad aprire domani (martedì 15) il concerto di Roberto Migoni. In scaletta, dopo quello di Cage, brani di Mario Garuti (“Ambiance”, per vibrafono), del cagliaritano Marcello Pusceddu (“Solo II“, per due timbales) e di Jeffrey Treviño (“Substitute Judgment”, per multipercussione, in prima esecuzione italiana).

Mercoledì (16 dicembre), sempre alle 18.00, è il turno di Kintsugi, progetto di ricerca e sperimentazione musicale ideato nel 2013 da Mario Frezzato con la collaborazione di Davide Tiso. Esplorando le potenzialità timbriche di strumenti acustici e utilizzando l’elettronica, Kintsugi mira ad armonizzare tradizione e creatività, alternando opere scritte all’uso di libera improvvisazione, fuori da particolari generi o etichette, anche in integrazione con altri linguaggi espressivi. In questa occasione, Mario Frezzato all’oboe e al corno inglese con Michele Uccheddu ai live electronics, proporranno un brano della compositrice brasiliana Jocy de Oliveira, “Solaris”, e due firmati ancora da Marcello Pusceddu, “Solo I” e “Oinnisis”: come tre stazioni di un viaggio onirico.