15 December, 2025
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Forza Italia sul patto di stabilità

Nuovo duro attacco dell’opposizione alla maggioranza di centrosinistra che sostiene la Giunta Pigliaru, sull’accordo siglato tra Regione e Governo sul #patto di stabilità.

Oggi il gruppo di Forza Italia ha tenuto una conferenza stampa, nel corso della quale il capogruppo, Pietro Pittalis, ha affermato che «con l’accordo sul #patto di stabilità la Sardegna perderà ingenti risorse, l’assessore Paci ne tragga le conseguenze».

Pietro Pittalis ha messo inoltre l’accento sul fatto che «con la rinuncia a tutti ricorsi, ammesso e non concesso che si possa rinunciare a diritti costituzionali contenuti nello Statuto, la Sardegna ha perduto risorse che le spettano ma soprattutto è tornata in coda rispetto a tutte le altre Regioni autonomistiche, come Sicilia, Trentino-Alto Adige, Friuli Venezia Giulia e Val d’Aosta, che hanno difeso la loro specialità ottenendo risultati concreti sul fronte delle entrate».

L’ex presidente, Ugo Cappellacci, si è soffermato su alcuni recenti provvedimenti del Governo nazionale che, a suo giudizio, avranno immediate ricadute negative per la Sardegna. «Con il decreto 215 della Ragioneria dello Stato, diretta conseguenza della legge 147/2013 che a suo tempo avevamo impugnato – ha sostenuto – la Sardegna dà nuovamente mano libera allo Stato in materia di entrate: avremo meno autonomia, meno spazi di manovrabilità fiscale, meno risorse. Rispetto a tutto questo l’assessore Paci fa come il professore che, mentre spiega alla lavagna sbaglia un calcolo, non si corregge e se la prende con gli studenti».

Il vice capogruppo Alessandra Zedda, respingendo l’accusa di «voler fare polemiche a tutti i costi» ha spiegato i contenuti del Decreto della Ragioneria: «Dal 2015 e per i prossimi 5 anni – ha detto l’ex assessore dell’Industria – le maggiori entrate provenienti da giochi, tabacchi, patrimoni all’estero ed altre voci entreranno direttamente nel bilancio statale. Dov’è il punto? E’che prima queste risorse dovevano essere oggetto di un accordo fra Stato e Regione, ora non vedremo neanche un euro e non potremo nemmeno protestare perché ci siamo impegnati a ritirare i ricorsi. In termini reali queste minori entrate oscillano fra i 150 e i 250 milioni di euro ma a queste vanno aggiunte quelle che perderemo a causa del calo complessivo del gettito, visto che siamo in recessione».

Il consigliere Giuseppe Fasolino ha detto che «a parti invertite, la sinistra ci avrebbe accusato di tutto, ora perfino i sovranisti ingoiano questo amarissimo boccone senza nemmeno fiatare».

Per il consigliere Oscar Cherchi i fatti dicono che «la Sicilia ha ottenuto molto di più ma in fondo la responsabilità non è dello Stato, è del governo regionale guidato dai professori».

Secondo il consigliere Antonello Peru «è tutto molto chiaro. Di fronte ad uno Stato che promette a parole e toglie con i fatti dovremo impugnare anche il decreto della Ragioneria, altro che ritirare i ricorsi».

Se è vero che nessun governo è amico, ha osservato infine il consigliere Edoardo Tocco, «la Regione ha perso la migliore occasione per dimostrarlo: si è arresa senza nemmeno combattere».

Paolo Truzzu

L’onorevole  Paolo Truzzu (Fratelli d’Italia) ha illustrato questa mattina la proposta di legge n. 87, presentata dai consiglieri del gruppo “Sardegna” , sulla moratoria totale sul Fracking ed un aggiornamento al rialzo dei canoni e le royalties dovuti alla Regione dai concessionari di coltivazioni di combustibili solidi, liquidi e gassosi nel territorio della Sardegna, insieme con nuove norme che garantiscano la tutela dell’ambiente e scongiurino eventuali speculazioni.

La proposta, sottoscritta anche da Modesto Fenu, Mario Floris e Edoardo Tocco, punta alla modifica della legge regionale n. 20 del 18 dicembre 1959, inerente la disciplina della ricerca e coltivazione degli idrocarburi, ed introduce alcune novità, ad incominciare dalla richiesta di una polizza fideiussoria a copertura del danno ambientale, a totale carico delle compagnie concessionarie. Le modifiche riguardano inoltre i canoni e le royalties dovuti all’amministrazione regionale che sono elevati nella misura del 12% per le produzioni di olio e gas in terraferma, al 10% per le coltivazioni di gas a mare e all’8% per le coltivazioni a mare di olio. Le aliquote, così è scritto all’articolo 2 della proposta di legge, sono maggiorate del 30% per le produzioni pozzo\mese eccedenti le 2.000 tonnellate.

«L’obiettivo principale dell’iniziativa legislativa del gruppo Sardegna, che segue la mozione n. 60 sottoscritta da tutti i consiglieri della minoranza sull’attività di coltivazione degli idrocarburi – ha dichiarato Paolo Truzzu – è garantire una maggiore tutela del nostro ambiente ed evitare speculazioni in danno dell’Isola».

«Tutti i firmatari della proposta di legge che disciplina e aggiorna le disposizioni vigenti in materia di coltivazioni di idrocarburi nell’Isola – ha concluso Truzzu – hanno a cuore, prima di ogni altra cosa, le garanzie e la tutela dell’ambiente e non riesco, dunque, a comprendere le ragioni per le quali l’Isola dovrebbe rinunciare ai benefici che deriverebbero ai nostri territori e alla nostra economia da un  corretto utilizzo dei giacimenti di gas naturale.»

Edoardo Tocco copia

«L’annuncio del #Governo nazionale di una manovra che taglierebbe risorse per circa 3 miliardi alla Sanità, rischia di mettere in ginocchio il sistema sanitario regionale e di vanificare l’azione del #Consiglio regionale e della #commissione Sanità in particolare, impegnati in una difficile azione di contenimento della spesa senza andare a scapito del servizio ai cittadini.»

Lo ha dichiarato l’on. Edoardo Tocco (Forza Italia), componente della Commissione Sanità, sottolineando anche che «se passasse questa linea di tagli lineari, il Governo nazionale confermerebbe lo strabismo della sua azione, che con una mano dà 80 euro, ma non a tutti, e con l’altra toglie molto di più, stavolta a tutti, in un servizio essenziale per la comunità».

«E’quanto mai necessario – ha concluso Tocco – che il presidente Francesco Pigliaru e l’assessore Luigi Arru si impegnino al massimo per evitare l’ennesimo taglio alla sanità sarda, che metterebbe a rischio la tenuta del sistema pubblico.»

Municipio di Cagliari 890 copia

Dura presa di posizione di Edoardo Tocco (FI) sulla situazione dell’#impiantistica sportiva a Cagliari. «L’ultima pagina nera per il basket cagliaritano è stata scritta domenica sera, durante la partita contro la Svizzera. Una scena destinata a ripetersi anche il prossimo fine settimana in occasione del match della #Nazionale di Datome e compagni contro la Russia – spiega Edoardo Tocco, consigliere regionale e consigliere del comune di Cagliari -. Centinaia di appassionati sportivi sono rimasti fuori dal #palazzetto di via Rockfeller per l’impossibilità di ospitare oltre tremila spettatori. Una struttura, dunque, inadeguata per i grandi eventi. Proprio per questo, con la giunta capeggiata da Emilio Floris avevamo pensato ad una nuova area che accogliesse diversi impianti sportivi, soprattutto un più moderno e funzionale palasport per il basket ed il volley della città capoluogo. Tutto già pronto, con uno stanziamento di 6 milioni di euro, provenienti dai Piani operativi regionali, per dare vita ad un sogno degli amanti dello sport e non solo. A sorprese, invece, l’esecutivo targato Massimo Zedda ha impresso la retromarcia. Nessun palazzetto. Basket, pallavolo, persino calcetto – che dovrà emigrare a Sestu per i lavori di rifacimento del Palaconi – dovranno ancora attendere.» «E’ assurdo – sottolinea ancora Tocco, da anni impegnato in diverse società sportive isolane – perché la Giunta, in base agli ultimi progetti rimbalzati a mezzo stampa, pensa di dover destinare l’area di San Paolo, a ridosso della città e ottimale per gli eventi di grande portata, ad un ecocentro per la raccolta dei rifiuti. Ben venga un servizio di raccolta dei residui in un sito attrezzato. Ma penso che una location che sarebbe potuta finire in tutt’altra zona di Cagliari. C’è poi un ulteriore danno: il pacchetto di 6 milioni di euro, attribuito per la costruzione delle strutture sportive, è stato dirottato alle società. Non è certo la stessa identica cosa. Perché la Capitale dell’Isola rimane ancora priva di un’impiantistica idonea ai grandi palcoscenici. E, mentre Sassari butta le fondamenta per la costruzione di una mega cattedrale del basket – conclude Edoardo Tocco – Cagliari dovrà aspettare ancora per chissà quanti anni delle strutture efficienti.»

Edoardo Tocco copia

«Dobbiamo riuscire a dotare la Sardegna di un servizio di elisoccorso al passo con i tempi. Sono ormai inaccettabili i tempi di attesa per gli interventi delle ambulanze, a causa della carenza delle infrastrutture soprattutto nelle zone dell’entroterra isolano.»

Lo ha detto Edoardo Tocco, consigliere regionale di Forza Italia, che sul caso ha presentato un’interpellanza al presidente della Regione, Francesco Pigliaru, ed all’assessore della Sanità, Luigi Arru.

«E’ necessario un rafforzamento delle misure di sicurezza – ha aggiunto Tocco – per i casi di emergenza-urgenza sia sulle coste che nei territori dell’interno, con la previsione di diverse piattaforme logistiche in tutte le province isolane.»

Il consigliere regionale degli azzurri invoca inoltre l’istituzione di un servizio che passi in mano alla Regione.

«C’è un disegno di legge per la costituzione di una rete di elisoccorso regionale, che prevede l’incremento delle basi e l’apertura di una gara per l’affidamento della concessione. La Sardegna è il fanalino di coda nella previsione di questo fondamentale tassello della sanità. E’ ora di porre fine a queste lungaggini, con un moderno apparato di soccorso su tutta l’isola.»

Ospedale Brotzu 1 copia

«Occorre un piano per bloccare la fuga dei cervelli in campo sanitario, con tantissimi giovani che preferiscono scegliere le strutture internazionali rispetto agli impianti dell’Isola. Auspico che ora si possa investire sulle grandi professionalità che vanta la Sardegna nel campo della medicina.»

Così il consigliere regionale di Forza Italia Edoardo Tocco si proietta sul futuro del settore sanitario isolano, all’indomani dell’annuncio di un’accelerata sugli investimenti per gli ospedali sparsi nei diversi angoli del territorio. «E’ solo un piccolo passo in avanti – ammette Tocco -. Ben venga un pacchetto di 287 milioni di euro a favore delle infrastrutture, per la modernizzazione dell’ospedale #Brotzu e del complesso di #San Gavino, così come i finanziamenti per le strutture di Sassari e Monserrato». Resta tanto da fare, però.

«Proprio così – evidenzia Tocco, esponente della commissione sanità – purtroppo molti giovani neolaureati scelgono la strada verso altre realtà europee o extraeuropee per perfezionare le loro conoscenze. Anche davanti al parlamentino regionale ho ribadito la necessità di un progetto finalizzato ad evitare questa fuga di cervelli, perché i nostri ospedali si stanno svuotando delle migliori risorse umane.»

Edoardo Tocco copia 

«L’efficienza e l’efficacia dell’attività di prevenzione, monitoraggio, controllo ed intervento svolta dal personale forestale, risultando di fondamentale importanza nel territorio regionale, soprattutto nel periodo estivo, rischia di essere compromessa dal persistente stato di precarietà che investe oltre mille lavoratori che da anni operano nel settore su più fronti e che, anche attraverso le organizzazioni sindacali di categoria, hanno manifestato in più occasioni il disagio connesso alla mancata stabilizzazione.»

L’esponente regionale  di Forza Italia, Edoardo Tocco, non indugia sui precari dell’Ente foreste, alle prese con un’infinita vertenza. Con un’interpellanza alla Giunta Pigliaru si invocano provvedimenti urgenti.

«E’ auspicabile, oltre alle esigenze di stabilizzazione ed eliminazione del precariato, un rilancio delle politiche di sviluppo, pianificazione e organizzazione da parte del governo regionale, che investa la generalità delle risorse umane impiegate – aggiunge Tocco – nell’ottica di un proficuo e virtuoso utilizzo delle stesse nei vari contesti e comparti in cui si estrinseca l’attività dell’Ente Foreste della Sardegna, salvaguardando, al contempo, il posto di lavoro di tanti padri di famiglia.»

Un disegno che non dovrebbe conoscere ostacoli: «Perché – conclude il consigliere di Forza Italia – al personale dell’Ente è riconosciuto un comparto di contrattazione distinto dal comparto del personale dell’Amministrazione regionale e degli altri enti, al quale si applica il contratto collettivo nazionale di lavoro degli operai forestali ed impiegati agricoli addetti ai lavori di sistemazione idraulico forestale. Un impianto che non prevede il contenimento della spesa pubblica. Si deve  mirare al potenziamento delle politiche di tutela, sviluppo ed intervento del comparto boschivo, agendo sulla professionalità e l’esperienza del personale operante, al fine di implementare e salvaguardare il patrimonio boschivo e gli habitat regionali da una fruizione indiscriminata ed incontrollata».

Edoardo Tocco copia

«Le audizioni di oggi sulla proposta di legge 71 sono state l’ennesima conferma delle carenze che presenta il testo di legge in esame». Lo ha affermato il consigliere regionale di Forza Italia, Edoardo Tocco, al termine della seduta di questa mattina, durante la quale sono stati sentiti in commissione Sanità i segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil.

«Quella dei sindacati è stata una pesante bocciatura di un testo che potrebbe, invece, essere migliorato con un approfondito esame della situazione e con il supporto di tutti. Così come è stato predisposto – ha aggiunto Edoardo Tocco – non raggiunge sicuramente l’obiettivo di mettere il cittadino-paziente al centro di tutto il sistema sanitario, non garantisce la presenza dei servizi sul territorio e non interviene sugli sprechi.  Il testo, come hanno sottolineato gli stessi sindacati, non rispetta l’obiettivo dichiarato nella premessa della legge di voler ridurre le spese della Sanità, visto che non fa alcun riferimento alla spesa farmaceutica.  Manca, inoltre, di una visione complessiva e rischia così di  aumentare i costi e non migliorare i servizi.»

Edoardo Tocco copia

«La proposta di legge 71 non presenta una visione di insieme della Sanità sarda, soprattutto non tiene conto delle diverse esigenze territoriali.»

Lo ha affermato Edoardo Tocco, consigliere regionale di Forza Italia, al termine della seduta della commissione Sanità.

«Il testo non mette la persona e le sue prerogative di salute primaria in primo piano – ha affermato Tocco – e non rispetta l’obiettivo dichiarato nella premessa della legge di voler ridurre le spese della Sanità.  Con le nuove strutture, previste nella legge, potrebbero invece  aumentare i costi nel medio e lungo periodo.»

Teatro lirico di Cagliari copia

Il Consiglio regionale ha respinto (consiglieri presenti 40, votanti 39, favorevoli 19, contrari 20), la mozione n. 45 presentata dal consigliere regionale Alessandra Zedda (Forza Italia), sul #Teatro lirico di Cagliari.

«L’iniziativa – ha detto Alessandra Zedda in apertura del suo intervento – nasce da una volontà propositiva e ha come obiettivo la valorizzazione e la promozione del Teatro ». Zedda ha proseguito ricordando che la Regione, unitamente al comune di Cagliari e al ministero dei beni Culturali, è socio della Fondazione Teatro Lirico che ha come obiettivo la promozione ai massimi livelli della cultura musicale.

«La Regione – ha spiegato Alessandra Zedda – ha sempre rispettato gli impegni erogando i finanziamenti alla Fondazione, altrettanto non si può dire per il Comune di Cagliari». Il consigliere di Forza Italia ha ricordato che l’amministrazione del capoluogo non ha ancora trasferito al Teatro il contributo obbligatorio del 2013 e l’acconto del 2014 nonostante abbia già approvato il bilancio di previsione. «In assenza di contributi – ha proseguito Alessandra Zedda – la Fondazione potrebbe essere costretta a chiedere un’anticipazione bancaria che potrebbe delineare un danno erariale». Alessandra Zedda ha poi rimarcato l’importanza del Teatro Lirico anche dal punto di vista occupazionale («in questa struttura lavorano centinaia di persone per le produzioni e gli allestimenti degli spettacoli, un’industria soft che deve essere valorizzata») e le polemiche relative al contratto di direttore artistico sottoscritto dal Cda della Fondazione con il nuovo sovrintendente Mauro Meli. «Le polemiche sollevate dal sindaco di Cagliari sono di natura ideologica e non tengono conto dei risultati raggiunti – ha detto Zedda – l’accordo è perfettamente in linea con le nuove disposizioni varate dal governo per i compensi dei manager pubblici e i numeri dicono che gli abbonamenti per la stagione in corso sono cresciuti del 38%».

Al termine del suo intervento, Zedda ha chiesto alla Giunta di riferire in Aula sulla situazione dell’Ente Lirico, di dare corso all’attuazione del Por Sardegna che a seguito della sentenza del Tar mette a disposizione del Teatro 2 milioni e 350mila euro e di completare l’erogazione del finanziamento destinato al risanamento dei debiti pregressi del Teatro, circa 4 milioni di euro.

Il consigliere della minoranza Edoardo Tocco ha ricordato il ruolo e la tradizione del Teatro Lirico di Cagliari ma ha dichiarato che è ancora più importante sottolineare le carenze. Da qui l’invito all’amministrazione regionale ad assicurare una strategia efficace per l’aspetto artistico e, soprattutto, per gli aspetti gestionali, «perché – ha dichiarato Tocco – il teatro è anche un’azienda». L’esponente di Fi del gruppo “Sardegna” ha poi polemicamente invitato l’assessore alla Cultura a verificare le recenti assunzioni al Teatro Lirico e ha ricordato la «cattiva immagine» procurata con il “caso” Crivellenti. Edoardo Tocco ha concluso con l’invito all’assessore Firino perché presti attenzione al Teatro di Cagliari e a tutti i teatri della Sardegna, ad incominciare dal Verdi di Sassari e dal teatro di Paulilatino.

Il consigliere del gruppo Sel, Francesco Agus, ha puntualizzato i recenti fatti accaduti al Teatro Lirico. In particolare ha indicato le date della nomina del sovrintendente Meli e gli importi devoluti per gli incarichi. Agus ha affermato che a Mauro Meli è stato riconosciuto un compenso di 120 mila euro\anno per ricoprire l’incarico di sovrintendente. Successivamente, nel mese di marzo, ha proseguito Agus, il sovrintendente ha avuto l’incarico dal Cda di direttore artistico con un compenso aggiuntivo di 60mila euro. «Il tutto – ha dichiarato Agus – con la contrarietà del presidente della Fondazione e nonostante fosse stata stipulato un contratto di consulenza con un altro soggetto per svolgere le medesime mansioni». L’esponente della maggioranza ha poi evidenziato come soltanto il 20 giugno scorso, il sovrintendete abbia firmato il contratto, con l’aggiunta dell’incarico da direttore artistico. Francesco Agus ha dunque sottolineato il generale scenario che caratterizza le attività artistiche e dello spettacolo e ha ricordato come i soli tagli statali alle fondazioni lirico sinfoniche sia stato di circa 10 milioni di euro. Agus è poi ritornato sui compensi del sovrintendente e ha affermato che «il dottor Meli percepisce un compenso di 111mila euro l’anno che significano – così ha dichiarato il consigliere di Sel – diecimila euro l’anno in più, rispetto ai compensi riservati al presidente della Regione Sardegna». Francesco Agus ha concluso ricordando che tutto il personale del Lirico ha avuto riduzioni negli stipendi e ha affermato che nei tre anni in cui al Teatro Lirico il sovrintendente era Crivellenti, i bilanci sono stati chiusi con un attivo.

Il consigliere del gruppo “Sardegna”, Paolo Truzzu, ha replicato al consigliere Agus ed ha ricordato che il tema all’ordine del giorno non è il sovrintendente del Lirico ma la situazione complessiva del Teatro di Cagliari. Il Lirico – a giudizio di Truzzu – rappresenta l’esempio di ciò che la politica non deve fare, cioè partecipare alle fasi gestionali della fondazione. «Le responsabilità di quanto accade al teatro – ha dichiarato l’esponente della minoranza – è chiara ed è in capo a chi tre anni fa ha scelto un sovrintendente al di fuori delle norme e delle logiche ma che continua a generare conflitti con il sovrintendente e il Cda dell’Ente, nonostante la sua linea sia stata sconfitta». A giudizio di Paolo Truzzu i litigi tra le istituzioni individuino chi certamente sarà sconfitto: i cittadini e gli operatori culturali e dello spettacolo. Il consigliere del gruppo “Sardegna” ha concluso con l’invito all’assessore Claudia Firino «perché esca dalle logiche di parte e affronti la situazione e il dibattito con il ruolo che gli compete in qualità di assessore regionale della Sardegna».

E’ quindi intervenuto il consigliere dei Rossomori Paolo Zedda che dopo aver ricordato le ultime vicende del Teatro Lirico ha sottolineato l’importanza della legge n. 112 del 2013 che ha come finalità il riordino e il risanamento finanziario delle Fondazioni lirico-sinfoniche. «La questione vera – ha sostenuto Zedda – è la spesa  fuori controllo. L’indirizzo del sindaco di Cagliari va nella giusta direzione: riportare dentro i binari la spendita di risorse pubbliche». L’esponente dei Rossomori ha poi parlato dell’attuale gestione del Teatro affidata al Sovraintendente Mauro Meli. «Occorre verificare come si stanno spendendo le risorse e se gli impegni finanziari in linea con le previsioni di bilancio». Zedda ha poi ricordato all’Aula che il prossimo 30 giugno scadranno i termini per la riscrittura dello Statuto della Fondazione. «La Regione – ha concluso – ha il dovere di verificare che i tempi vengano rispettati».
Da Paolo Zedda, infine, un auspicio: «Il teatro deve essere più aperto e puntare non solo agli spettacoli di musica lirica e sinfonica ma aprirsi anche al jazz, alla pop music e alla musica etnica».

Il consigliere Piero Comandini (Pd) ha detto di aver notato nel dibattito la presenza «di ottimi suonatori ma anche di qualche pifferaio e, non sempre, di buona musica». Al di là delle cronache di questi mesi, Comandini ha invitato l’Aula a riflettere «su quello che è successo negli ultimi vent’anni in Italia, dove molte fondazioni avrebbero chiuso se non fosse intervenuto il governo nel 2013». I valori culturali espressi dalle fondazioni sono stati giustamente considerati più importanti dei buchi di bilancio ma in cambio, ha sottolineato il consigliere del Pd, «è stato tracciato un nuovo quadro di regole: gestione aziendale e manageriale, conti in ordine». Il problema non è nel nostro cortile di casa, ha aggiunto, «dato che, come prevede il  decreto valore cultura, il nuovo sovrintendente sarà nominato dal ministero così come il presidente del collegio dei revisori dei conti che sarà un magistrato della Corte dei conti, mentre entro il 2016 le fondazioni dovranno arrivare all’equilibrio strutturale di bilancio, altrimenti c’è il rischio di chiusura». «Un quadro – ha concluso Piero Comandini – che impone a tutti di guardare al futuro».

L’assessore della Cultura Claudia Firino, esprimendo il parere della Giunta, si è soffermata, dettagliatamente, sul quadro che regola l’attività delle fondazioni e sulle sue trasformazioni. «Fra l’altro – ha osservato – occorre approvare il nuovo statuto dell’ente, come hanno sollecitato i rappresentanti della stessa Regione, anche perchè  a novembre scadrà il mandato del consiglio di amministrazione». Per quanto riguarda i finanziamenti, l’assessore ha affermato che «nel 2014 si è operato con continuità liquidando complessivamente circa 4 milioni più della prima rata del prestito straordinario pari a circa 4 milioni, mentre la seconda non è stata erogata a causa dei vincoli patto stabilità». «L’intervento finanziario della Regione – ha detto inoltre l’assessore Firino – è stato possibile solo a fronte della presentazione di un piano di risanamento presentato ad agosto  in cui la fondazione si impegnava a ridurre le spese di gestione, operando attraverso una nuova progettualità per intercettare fondi Ue». «Alcune parti del piano sono state realizzate, altre ancora no – ha concluso l’assessore – ma la Giunta è intenzionata a esercitare fino in fondo il suo ruolo di controllo ed indirizzo».

Il consigliere Alessandra Zedda (FI) ha dichiarato che «fermarsi ad una rassegna della normativa vigente non risolve i problemi sollevati dalla mozione, a cominciare dal comportamento del sindaco di Cagliari che per noi resta censurabile». Nessuno vuole mettere in dubbio che fondazioni debbano essere gestite col massimo dell’efficienza e con la capacità di competere sul mercato, ha continuato Zedda, «ma i soci, regione Sardegna e comune di Cagliari, devono fare la loro parte». Dopo aver sollecitato chiarezza sull’utilizzo dei fondi europei, il vice capogruppo di FI ha auspicato il potenziamento dei progetti di rilancio che tutti, a cominciare dalle istituzioni, devono perseguire.

La mozione, come riportato in apertura, è stata respinta con 19 voti favorevoli e 20 contrari sui 39 consiglieri votanti (40 i presenti).