20 December, 2025
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Emanuele Cani 79 copia

Il deputato Emanuele Cani (PD) interviene sulla vicenda della Port.Al, dopo che l’imprenditore Ninetto Deriu ha annunciato di voler rinunciare alla riapertura della fabbrica per la mancata autorizzazione alla realizzazione di un mini parco eolico per autoproduzione dell’energia necessaria alla produzione.

«E’ importante e necessario che tutti i soggetti istituzionali coinvolti facciano tutti gli sforzi necessari per far sì che possa riaprire lo stabilimento ex Ila oggi Portal di Portovesme – dice Emanuele Cani -. Non bisogna dimenticare che l’auspicabile riapertura dello stabilimento Alcoa non può che essere una grande opportunità per il Sulcis Iglesiente e l’intera Sardegna. Un’opportunità importante, quindi, per far ripartire anche il progetto di valorizzazione e ripresa della filiera dell’alluminio nell’isola e nel paese. Proprio in questo contesto diventa ancor più importante il ruolo che vuole ricoprire la Portal che si candida a riattivare la produzione di laminati.»

«Pare evidente che al fine della concretizzazione dell’intrapresa economica sia indispensabile che si concretizzi la realizzazione del parco eolico a supporto dell’attività industriale al servizio dello stabilimento. Come è noto, infatti, il tema dell’abbattimento dei costi dell’energia – conclude il deputato del PD – costituisce elemento fondamentale per la buona riuscita di qualsiasi attività industriale.»

Emanuele Cani 2 copia

Il deputato Pd Emanuele Cani è intervenuto ieri ai lavori dell’11° congresso Legacoop.

«E’ utile evidenziare alcuni temi che non sono più rinviabili e di cui la politica deve farsi carico – ha detto Cani -. In primis l’efficienza della pubblica amministrazione che deve dare più servizi e meno burocrazia, attraverso risposte certe e tempi ragionevoli. Serve inoltre che il sistema cooperativistico abbia maggiore attenzione dal settore bancario che si limita a valutare il patrimonio materiale delle cooperative senza prendere in considerazione il grande patrimonio umano e in molti casi di elevate professionalità che sono la vera ricchezza di questo settore. In ultimo, ma non meno importante – ha concluso Emanuele Cani -, le istituzioni tutte devono dedicare maggiore attenzione al sistema legato a progettazione e finanziamento dei fondi europei che possono costituire per il settore della cooperazione così come per altri settori un vero e proprio volano di crescita.»

Emanuele Cani 79 copia

«Le dimissioni del commissario liquidatore dell’Igea, comunicate ieri dall’assessore regionale dell’Industria a margine dell’incontro sulla Carbosulcis, e il non rispetto dell’accordo firmato 10 giorni fa tra Regione e sindacati, sono un atto preoccupante e grave cui la Regione deve porre rimedio subito.»

Lo dice Emanuele Cani, deputato del Partito Democratico.

«Non è pensabile né accettabile che si continui a tergiversare perdendo tempo inutilmente. Se ci sono dei problemi burocratici  o tecnico organizzativi si rimuovano subito, non si può continuare a rinviare la risoluzione di un problema. La Regione deve dare risposte immediate e deve intervenire con atti concreti subito rispettando il percorso tracciato.  i lavoratori  devono ricevere quattro stipendi  arretrati e il quinto viaggia con 25 giorni di ritardo, non possono perdere un solo giorno. Chi ha assunto impegni precisi deve onorarli rapidamente. La Regione intervenga subito fornendo al commissario liquidatore, a cui va chiesto di stare al proprio posto gli strumenti per far ripartire l’Igea – conclude Cani – mettendola in condizioni di affrontare la situazione già da oggi.»

Girotonno Mattanza 1

I deputati del Partito Democratico Emanuele Cani e Siro Marrocu hanno presentato un’interrogazione a risposta in commissione al ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, per sapere, se intenda intervenire per riequilibrare la  ripartizione delle quote della pesca del tonno, prevedendone l’assegnazione del 30% a ciascuna delle tipologie di pesca quali tonnare fisse, pesca con i palangari e circuizione ed il rimanente 10% per la pesca  sportiva e indiviso; e se si intenda aumentare il peso della taglia minima del pescato oggi fissato in 30 kg.

Cani e Marrocu sottolineano che la Commissione internazionale Iccat, riunitasi lo scorso 17 novembre a Genova, ha preso in considerazione la possibilità di un aumento del 20% per il 2015 delle quote di tonno rosso pescabile in quanto il controllo scientifico in atto per il monitoraggio dello stock di tonno ne ha rilevato un leggero aumento presumibilmente dovuto ad un corrispondente aumento della temperatura del mare, avvenuta in questi anni a causa dei cambiamenti climatici;

per quanto riguarda l’Italia si passerà dalle attuali 1.950 tonnellate alle oltre 2.300 tonnellate nel 2015;

tenendo conto della realtà odierna, oltre alle previste misure contro la pesca illegale non dichiarata e non regolamentata, bisognerebbe considerare un riequilibrio di assegnazione delle quote di pesca  in base alle tecniche adottate. Sino ad oggi il Governo italiano ha assegnato la ripartizione delle quote mediante il decreto del 13 maggio 2014 assegnando ben il 75% alla pesca a circuizione (così dette tonnare volanti), il 13,5% ai palangari, solo l’8% alle tonnare fisse e oltre il 10% alla pesca sportiva ed indiviso;

secondo i due deputati del PD appare necessario un riequilibrio della ripartizione delle suddette quote prevedendo una ripartizione che assegni il 30% delle quote alle  tonnare fisse, un 30% alla pesca con i palangari, un 30% per la circuizione e il 10% per la pesca sportiva e indiviso. Questa nuova ripartizione contribuirebbe non poco a  salvaguardare la specie e aumentarne così la popolazione, in quanto le tonnare fisse rappresentano la pesca ecologicamente più sostenibile e con forti tradizioni locali come nel caso di quelle di Portoscuso e Carloforte;

un ulteriore aspetto da valutare – concludono Cani e Marrocu – è quello relativo all’aumento del peso della taglia del pescato attualmente stabilito in 30 kg, ossia quando il tonno è all’inizio della sua maturità sessuale e della fase riproduttiva; è quindi necessario prevedere un parametro diverso per dare il giusto tempo al tonno di riprodursi naturalmente. In pratica la piccola taglia del pescato determina il fatto che oltre il 90% viene portato nelle gabbie ad ingrasso per soddisfare la richiesta del mercato che richiede taglie ben superiori.

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Animato dibattito, ieri sera, nella sala conferenze della Grande Miniera di Serbariu, sulla realtà del Poligono di Capo Teulada, come risorsa, fonte di economia e di sviluppo per il territorio. All’incontro, organizzato dal Consorzio Fieristico Sulcitano, hanno partecipato il Capo di Gabinetto della Presidenza della Giunta regionale, Filippo Spanu; i sindaci di Teulada e Sant’Anna Arresi, Daniele Serra e Paolo Luigi Dessì; i deputati del Partito Democratico Emanuele Cani e Francesco Sanna; il senatore di Forza Italia Emilio Floris; l’ex comandante del 1° Reggimento di Teulada, colonnello Sandro Branca; i consiglieri regionali di Forza Italia Stefano Tunis e Ignazio Locci; l’ex comandante della Brigata Sassari, generale Nicolò Manca; il sindaco di Perdasdefogu, Mariano Carta; i sindaci di Carbonia e Calasetta, Giuseppe Casti e Antonio Vigo; il segretario della Camera del Lavoro del Sulcis Iglesiente, Roberto Puddu; amministratori locali, rappresentanti di associazioni e movimenti e semplici cittadini.

Diverse le posizioni emerse nel corso del dibattito. Da una parte la posizione del ministero della Difesa che rivendica il mantenimento dell’attuale situazione e degli oltre 7.000 ettari di demanio (demanio e non servitù, come ha rimarcato il colonnello Branca, in quanto i terreni sono stati acquistati dal ministero della Difesa da alcune centinaia di proprietari, ad un prezzo nettamente superiore a quello che allora era il prezzo di mercato, e solo in tredici casi si procedette con espropri) per lo svolgimento delle esercitazioni; da un’altra quella della Regione, manifestata dal governatore Francesco Pigliaru alla seconda Conferenza nazionale sulle servitù militari e ribadita nell’occasione dal Capo di Gabinetto Filippo Spanu, in base alla quale «non si può essere gravemente sperequati da una prassi dello Stato di cui si fa parte non si può più ritenere scontato che la gran parte delle servitù militari della Repubblica italiana sia in Sardegna. Riequilibrio e bonifiche come grande occasione di lavoro, di educazione, di civiltà, di sviluppo, di recupero e riuso che vanno finanziate a valere sulla fiscalità generale della Repubblica»; e ancora quella delle comunità locali, con in prima fila i comuni di Teulada e Sant’Anna Arresi, i due comuni maggiormente coinvolti dalla presenza militare (Sant’Anna Arresi non ha suo territorio in area militare ma è direttamente a contatto con lo stesso), che rivendicano un alleggerimento del peso della servitù ed un maggior coinvolgimento in termini di ricadute economiche. Ci sono poi coloro che sono pienamente favorevoli alla presenza del poligono, vedi i pescatori, che ormai da anni usufruiscono degli indennizzi per il mancato esercizio della loro attività; e coloro che, viceversa, sono nettamente contrari, in quanto ritengono la presenza del poligono un freno allo sviluppo economico del territorio, soprattutto nel settore turistico.

Oggi – come ha sottolineato il colonnello Branca, il poligono rappresenta la principale azienda del territorio, con l’erogazione di ben 1.200 buste paga, tra militari e civili, e nelle considerazioni che vengono fatte circa la permanenza o meno del poligono, è una realtà della quale non si può non tenere conto, soprattutto in una fase di grave crisi economica come quella che vive il Sulcis Iglesiente. E nella prospettiva di un ridimensionamento anche parziale della servitù, con una restituzione di porzioni di territorio agli usi civili – come da parte sua ha rimarcato il senatore Emilio Floris – andrebbe affrontato preventivamente il problema delle bonifiche, per evitare il ripetersi delle situazioni vissute a La Maddalena, dove gli americani sono andati via ma il territorio, non essendo state effettuate le bonifiche, oggi è praticamente ancora inutilizzabile.

L’ipotesi più realistica, sostenuta tra gli altri, oltre che dal governatore Francesco Pigliaru, anche da Roberto Puddu, segretario generale della Camera del Lavoro del Sulcis Iglesiente, è quella di una riduzione della superficie destinata alle esercitazioni militari («perché niente è eterno – ha detto Puddu – come dimostrano i casi dell’industria e della stessa Carbosulcis, che sta chiudendo. E non si capisce perché debba essere eterna la superficie di territorio destinata alle esercitazioni militari»), con maggiori ricadute in termini economici per le comunità locali, possibili con il nuovo programma che prevede investimenti per ben venti milioni di euro.

San Giovanni Suergiu 2 copia

La sua rielezione è maturata venerdì 3/10/2014, nel corso dell’assemblea degli iscritti, convocata per il rinnovo delle cariche locali e per eleggere i rappresentanti all’assemblea provinciale. Con Antonio Fanni, sono stati eletti come componenti del direttivo: Valentina Cucca, Antonio G. Sini, Claudia Secchi, Maurizio Locci, Efisio Locci, Francesca Dongu, Andrea Uccheddu, Marco Andrea Sulas, Franco Matteu,  Antioco Cabras, Gianfranco Perra, Gianni Desogus.

Per l’assemblea provinciale, in sostegno al candidato Daniele Reginali, sono stati eletti 6 delegati: Valentina Cuccu, Francesca Dongu, Claudia Secchi, Antonio Fanni, Gianfranco Perra, Andrea Uccheddu.

Il nuovo direttivo, al termine del dibattito, al quale hanno partecipato il segretario uscente, il deputato Emanuele Cani e il candidato segretario, Daniele Reginali, è stato assunto preso l’impegno di continuare il dialogo, iniziato già dal direttivo uscente, con tutta la minoranza, le associazioni e i partiti non rappresentati in consiglio ma che sono, comunque, in contrasto con l’Amministrazione comunale di San Giovanni Suergiu, per proporre alla cittadinanza un’alternativa seria, capace e affidabile per guidare il paese dalla prossima tornata elettorale.

Il Circolo ha espresso un giudizio fortemente negativo sull’operato della Giunta e in primis del sindaco, Federico Palmas, «dimostratosi non all’altezza rispetto al ruolo ricoperto, portando il paese, già in forte crisi socio-economica, allo sbando totale».

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Daniele Reginali, 35 anni il prossimo 10 novembre, consigliere comunale di Iglesias, è il candidato unico alla segreteria provinciale di Carbonia Iglesias del Partito Democratico. Succederà al deputato Emanuele Cani. «E’ un bel segnale di unità in un momento difficile – spiega Daniele Reginali – la mia candidatura è sostenuta da tutte le “anime” del partito.»
I delegati che parteciperanno all’assemblea provinciale vengono votati nei circoli, in corso di svolgimento. Le operazioni di voto potrebbero concludersi entro sabato 11 ottobre, ma potrebbe rimanere qualche altro congresso da svolgersi la settimana prossima, prima del congresso regionale, in programma il 26 ottobre. I candidati alla segreteria regionale sono tre: il senatore Ignazio Angioni, 47 anni, direttore di Legacoop Sardegna; l’ingegner Thomas Castangia, 39 anni; l’europarlamentare Renato Soru, 57 anni, ex governatore della Sardegna.
Daniele Reginali è impiegato nel settore turistico. Già segretario cittadino e segretario provinciale della Sinistra Giovanile di Iglesias, è stato assessore delle Politiche giovanili, sport e spettacolo della Giunta Carta e presidente dell’assemblea provinciale del Partito Democratico del Sulcis Iglesiente.

Emanuele Cani 79 copia

«Dalla dettagliata relazione svolta oggi in #Commissione per le politiche dell’Unione europea dall’assessore Raffaele Paci si ha l’ennesima conferma di quanto poco e male siano stati utilizzati i fondi europei a disposizione della #Regione Sardegna.»

Lo scrive in una nota, Emanuele Cani, deputato del #Partito Democratico.

«Buona la nuova programmazione della Giunta Pigliaru per il 2015 – aggiunge Emanuele Cani – ma non si può non evidenziare quanto sia pesantissima l’eredità lasciata dalla giunta Capellacci e che troppo poco e male sia stato speso negli ultimi cinque anni.  I fondi europei rappresentano una risorsa fondamentale per la nostra Regione; per questo motivo occorre lavorare per alleggerire le procedure, rendere la pubblica amministrazione più efficiente, lavorare con molta attenzione sui progetti impostando una seria programmazione. Vista la grande crisi economica ed occupazionale in cui versa la Sardegna – conclude Emanuele Cani – non può essere perso un solo euro.»

Emanuele Cani.

Il deputato del Partito Democratico Emanuele Cani esprime soddisfazione per il chiarimento avvenuto oggi tra il #ministro della Difesa, Roberta Pinotti, ed il #presidente della Regione, Francesco Pigliaru.

«Condivisibile quanto twittato dal ministro quando dice “Attenzione e rispetto per la Sardegna…” – sottolinea Emanuele Cani – ma ancora più condivisibile il punto di vista del presidente della Regione quando parla esplicitamente di una immediata diminuzione della presenta delle servitù militari in Sardegna. Il rapporto fra Stato e Regione deve essere franco ma, sia chiaro, deve avere come unico obiettivo quello di restituire più territorio “ bonificato” possibile ai sardi. A questo punto, non c’ è più tempo da perdere, ritengo fondamentale – conclude il deputato di Carbonia – che il Parlamento attraverso le commissioni difesa e ambiente promuova immediatamente un’iniziativa forte, di concerto con la Regione, perché si affronti un tema che in questi decenni pochi hanno affrontato seriamente a giudicare dai risultati.»

Emanuele Cani 79 copia

Il deputato Emanuele Cani, del Partito Democratico, ha presentato un’interrogazione al ministro del Lavoro e delle politiche sociali, sui contenuti del decreto approvato di concerto con il ministro dell’Economia e delle Finanza  n. 83473 del 1 agosto 2014, contenente disposizioni in materia di ammortizzatori sociali in deroga che riducono progressivamente sin dal 1 gennaio 2014, e per il successivo biennio 2015-2016 la possibilità di accedere alla cassa integrazione ed alla mobilità in deroga, sino alla completa scomparsa di tali strumenti dal 1 gennaio 2017. In particolare, le limitazioni introdotte dal nuovo decreto riguardano la durata dei trattamenti per entrambi gli istituti, la limitazione dei datori di lavoro che possono ricorrere alla cig in deroga ai soli imprenditori ex art. 2082 c.c. nonché l’introduzione di più stringenti requisiti soggettivi in capo ai lavoratori per entrambi gli istituti mentre le limitazioni relative ai requisiti soggettivi delle imprese e dei lavoratori, ai sensi dell’articolo 6 del citato decreto, «si applicano agli accordi stipulati successivamente all’entrata in vigore del presente decreto», per quanto riguarda la limitazione della durata dei trattamenti, ai sensi del medesimo articolo 6, si specifica «…ferma restando l’applicazione dei limiti di durata…anche con riferimento ai trattamenti di integrazione salariale e di mobilità concessi precedentemente alla data di entrata in vigore del presente decreto.»

Emanuele Cani chiede di sapere «se il Governo sia a conoscenza dei possibili effetti che si potranno produrre, in territori quali la Sardegna, a seguito dell’entrata in vigore delle nuove regole in materia di concessione di ammortizzatori sociali in deroga e se ne abbia valutato le conseguenze sul piano della tenuta economica e sociale»; e «quali iniziative intenda adottare al fine di monitorare, non solo l’andamento della gestione degli ammortizzatori sociali in deroga sulla base delle nuove disposizioni, così come previsto dall’articolo 5 del citato decreto, ma anche le conseguenze occupazionali e sociali che ne potranno scaturire».