19 April, 2024
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Giovedì 3 ottobre la rassegna Fiati, il respiro della musica, ideata e promossa dal Dipartimento Fiati del Conservatorio di Cagliari per offrire agli studenti la possibilità di esibirsi davanti al pubblico, propone il concerto “Fiato moderno”.

L’appuntamento è alle 18.00, nell’Auditorium, dove si esibirà il 19’40’ & ensemble: Enrico Gabrielli polistrumentista, compositore, arrangiatore, e Sebastiano de Gennaro, multi-percussionista, rumorista, batterista atipico, saranno sul palco insieme agli studenti che potranno così mettere in pratica gli insegnamenti ricevuti in questi giorni dai due grandi artisti, in occasione di un workshop organizzato negli spazi del “Da Palestrina”.

Il concerto, diretto da Mario Frezzato, proporrà un programma che spazierà da, sino a composizioni scritte dallo stesso Enrico Gabrielli e quelle, in prima esecuzione assoluta, degli studenti Andrè Lorenzetti e Michele Uccheddu che hanno lavorato su commissione dei docenti.

Il concerto è il risultato di un progetto inter-dipartimentale di ricerca, a cura di Mario Frezzato, docente di Oboe, e condiviso con i colleghi Emilio Capalbo, docente di Composizione, e Daniele Ledda, docente di Informatica musicale.

Le intenzioni di fondo sono favorire inediti percorsi musicali, aprendo il più possibile il ventaglio di conoscenza di musiche oltre le etichette e le divisioni di genere, contribuire allo sviluppo di una sensibilità artistica sintonizzata al nostro tempo, armonizzare l’universo giovanile contemporaneo e il mondo colto-accademico in una sintesi creativa.

Sonorizzazioni e visuals sono di Federico Leonardi ed Alberto Obino, dietro la direzione tecnica di Daniele Ledda.

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Domani, giovedì 26 settembre, nell’auditorium del Conservatorio di Cagliari prende il via “Fiati, il respiro della musica”, rassegna ideata e promossa dal Dipartimento Fiati del “Pierluigi da Palestrina” per offrire agli studenti la possibilità di esibirsi davanti al pubblico, maturando così un’esperienza professionalizzante.

Giunta alla seconda edizione, sino al 26 novembre la manifestazione proporrà sette appuntamenti (sempre alle 18.00) che andranno a ripescare a piene mani da un repertorio capace di spaziare dalla musica barocca ai giorni nostri, con formazioni strumentali tradizionali e con interessanti e particolari ensemble strumentali di ricerca.

Numerose sono le novità dell’edizione 2019 che, dopo il successo dello scorso anno, ha voluto arricchirsi ancora. Si va dalla collaborazione (grazie alla mobilità Erasmus) con la Estonia Academy of music di Tallin (Estonia) e con la Janacek Academy of music and performing arts di Brno (Repubblica Ceca), a quella con il Conservatorio di Sassari “Luigi Canepa”.

Ancora: le esibizioni degli studenti saranno arricchite dal contributo di alcuni artisti di chiara fama come Francesco di Rosa, considerato da pubblico e critica tra i migliori oboisti del panorama internazionale, Enrico Gabrielli, polistrumentista, compositore, arrangiatore, di Sebastiano de Gennaro, multi-percussionista, rumorista, batterista atipico, compositore autodidatta, Aavo Ots, direttore del Tallin trumpet ensemble, e il direttore d’orchestra ceco Jurij Likin. Altra novità è il concerto dell’8 novembre imperniato su brani interamente scritti dagli studenti del “Da Palestrina”.

Giovedì 26 settembre si parte con “Colonne d’harmonie, dal trio all’ensemble”: musiche di A. Dvorak e F. Poulenc, dirette da Luigi Muscio, per un concerto realizzato in collaborazione con il M° Francesco Di Rosa, in questi giorni ospite del “G.P. Da Palestrina” per una masterclass sull’oboe e un Laboratorio di musica da camera.

Giovedì 3 ottobre il secondo appuntamento, intitolato “Fiato moderno”, vedrà sul palco il 19’40’ & ensemble: Enrico Gabrielli al clarinetto e sax alto e Sebastiano de Gennaro alle percussioni, saranno accanto agli studenti in una serata che spazierà da B. Hermann a L. Harrison a T. De Hartmann e G.I. Gurdjeff. Dirige Mario Frezzato.

Martedì 15 ottobre arriva il primo dei concerti organizzati con gli ospiti del progetto Eramsus. La serata, divisa in due parti, comincerà con Vento Erasmus: Estonia che vedrà sul palco Le trombe di Tallin, giovane ensemble vincitore di prestigiosi premi e riconoscimenti in concorsi internazionali, guidato da Aavo Ots. La serata prosegue con Movie Brass, concerto del gruppo di ottoni e percussioni formato da allievi ed ex allievi del conservatorio di Cagliari, diretto da Efisio Lilliu. Musiche da J.S. Bach alle melodie irlandesi, e da J.P. Taieb a J. Williams per un evento che si preannuncia di sicuro interesse.

Da non perdere neppure l’appuntamento di giovedì 24 ottobre quando salirà sul palco dell’Auditorium l’ottetto a fiati “La rosa dei venti” del Conservatorio di Sassari “L. Canepa”, guidato da Gabriele Verdinelli, che offrirà al pubblico un concerto, interamente dedicato a W.A. Mozart.

Nuova musica per launeddas, ance ed elettronica, arricchita da interventi di una voce recintante e audio-video art nell’appuntamento dell’8 novembre con “Sarda arundo donax”, 13 nuove composizioni scritte dagli studenti all’interno di un progetto trasversale che vede anche la collaborazione del maestro di launeddas Luigi Lai, docente al “G.P. Da Palestrina” del Corso Accademico di I livello di Musiche Tradizionali ad indirizzo Launeddas.

Mercoledì 13 novembre, il penultimo appuntamento è affidato all’Orchestra di fiati del Conservatorio di Cagliari che, diretta da Carlo Serra e Luigi Muscio, proporrà un programma che spazierà da D. Schostakovich a D. Maslanka sino a G. Puccini e S. Reineke.

Mercoledì 26 novembre si chiude ancora nel segno delle collaborazioni Erasmus con il concerto “Vento Eramsus: Rep. Ceca”: sul palco nella prima parte del concerto ci sarà l’Harmonia Instrumentales, ensemble di strumenti ad ancia doppia (oboi e fagotti) composto dagli allievi della Janaceck Academy of music and performing arts di Brno diretti da Jurij Likin, primo oboe dell’Orchestra sinfonica di Praga. Nella seconda parte si uniranno all’ensemble Ceco studenti e docenti del Conservatorio di Cagliari  per formare una grande orchestra di doppie ance, che eseguiranno un programma di musiche barocche.

L’ingresso a tutti gli appuntamenti è libero e gratuito.

 

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“Corpi in movimento – Festival della Danza d’autore” si prepara ad accogliere uno degli appuntamenti più importanti della XVI edizione. Quello con la grande artista Luciana Savignano, una vera icona della danza considerata al pari di personaggi come Carla Fracci e Rudolf Nureyev. Lunedì 9 settembre, alle 21.00, sul palcoscenico del Teatro Verdi, l’Étoile Internazionale Luciana Savignano con Padova Danza presentano il “Bolero, prigionia di un amore”: uno spettacolo in cui la versione di Bejart rappresenta il punto di partenza dove sensualità ed erotismo gridano libertà.

In questo lavoro quel grido di libertà diventa urlo di prigionia. Emerge il racconto della segregazione di un amore malato, un mantra che «urla dentro il silenzio immerso in una società martoriata dal femminicidio».

Interpretato da Luciana Savignano con i solisti di Padova Danza diretti da Gabriella Furlan Malvezzi, lo spettacolo sarà impreziosito dagli interventi dell’attore Matteo di Girolamo, al quale saranno affidate le voci di vittime e carnefici. Voci che appaiono distinte ma come parte di una medesima natura.

Malgrado la tematica sia indirizzata inevitabilmente verso il tessuto emotivo femminile, colpito in modo più atroce, la voce e il corpo sono affidate volutamente a un uomo poiché la violenza di genere non ha confini, e perché nella visione degli ideatori, il dramma dei maltrattamenti sulle donne è anche quello degli uomini che restano.

Le note del Bolero di Maurice Ravel fanno da colonna portante a tutta l’opera, per ritrovarsi come echi della dimensione emotiva attraverso gli interventi del musicista Enrico Gabrielli. Nell’incontrare la coreografia, il soggetto e i testi di Milena Zullo, il brano musicale racchiude in sé una magia, una forza capace di ipnotizzare. Appare come un mantra che conduce lentamente e inesorabilmente nella caverna della nostra intimità.

«La presenza di Luciana Savignano – sostengono gli autori – regala ancor più a questo lavoro il desiderio umile di continuità. La straordinaria danzatrice, limpido gioiello dell’arte tersicorea, racchiude in sé l’iconografia del femmineo più nobilmente inteso. È il simbolo dell’anima e della carne dell’essere donna, quanto più di prezioso altra donna e la società tutta possa mai partorire.»

L’artista diverrà qui il racconto di una mortificazione che pesa sull’incapacità, ancora oggi, di proteggere la laica sacralità della Bellezza. Il festival è organizzato dall’Associazione Danzeventi con il sostegno del comune di Sennori e il patrocinio del Comune di Sassari, della Fondazione di Sardegna, Mibact e Ras. Per la campagna abbonamenti e tutte le info rivolgersi a danzeventi@gmail.com o chiamare il 340 6517531.