16 May, 2024
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RSU Alcoa

Nuova manifestazione di protesta questa mattina, a Cagliari, di una ventina di lavoratori delle imprese d’appalto che operavano nell’indotto dello stabilimento Alcoa di Portovesme. Hanno occupato l’assessorato regionale del Lavoro, per denunciare i ritardi nel pagamento della cassa integrazione in deroga. La grave situazione venutasi a creare, ha portato i delegati dei lavoratori a mettere in atto una nuova clamorosa azione di protesta della sede dell’assessorato ed hanno chiesto un incontro con l’assessore, Virginia Mura, per ottenere garanzie.

Domani la vertenza Alcoa vivrà un altra giornata molto importante, con l’incontro al ministero dello Sviluppo economico, tra il governatore Francesco Pigliaru ed il sottosegretario Claudio De Vincenti.

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Dobbiamo dare risposte ai cittadini sulla povertà, sulla disuguaglianza, sull’ambiente, sul lavoro e sull’istruzione. Il suo programma è il nostro programma.»

Lo ha affermato Emilio Usula, capogruppo di Soberania e Indipendentzia, in riferimento alle dichiarazioni programmatiche del Presidente Pigliaru. Bisogna rilanciare con forza il confronto con lo Stato sulla Vertenza entrate e sul Patto di stabilità, ha affermato, e intervenire  sulle emergenze sociali.

«Povertàe mancanza di lavoro sono la negazione del diritto di cittadinanza e dello stesso diritto di esistere», ha affermato Usula. Il capogruppo di Soberania e Indipendentzia ha chiesto alla Giunta di mettere fine alle emergenze sanitarie animale come lingua blu e peste suina e di cambiare gestione della Sanità: «Basta con il super potere dei Direttori generali delle Asl».

 

Apertura alla collaborazione è stata espressa dal leader dell’Udc, Giorgio Oppi, ricordando al presidente Pigliaru che la coalizione di centrodestra ha preso più voti di quella del centrosinistra e che il presidente Pigliaru rappresenta appena il 23 per cento degli elettori. Per questo Oppi ha esortato il presidente ad approntare ogni riforma in Consiglio, concordando le azioni con il Consiglio regionale. Poi l’attacco sulla Giunta composta da tecnici: non è stato tutelato il volere degli elettori sardi ed è stato aggiunto  un costo per la Regione con i 12 stipendi degli assessori definiti “senza esperienza”. E, citando Massimo D’Alema,ha affermato “la politica è la più raffinata delle professioni intellettuali”.  Oppi ha poi enunciato i alcuni dati della Sanità: «Per quanto riguarda la spesa farmaceutica: nel 2013 la spesa è diminuita di 28 milioni, e l’acquisto di farmaci ha registrato risparmio di 12 milioni. Il Sole 24 Ore ha annoverato la Sardegna tra le Regioni virtuose».

Il capogruppo di Sardegna Vera, Efisio Arbau, è intervenuto in sardo «per segnalare che parlare nella lingua della nazione sarda non è una nota di colore ma uno dei capisaldi del patto costituzionale tra la nostra comunità nazionale e lo Stato italiano». Arbau ha affermato come sia necessario combattere la crisi anche aprendo a una rinegoziazione dei debiti con Equitalia, ma bisogna puntare anche sull’istruzione, sul sostegno all’economia isolana, in particolare all’agricoltura.

Per il capogruppo del Pd, Pietro Cocco, è fondamentale che il potere tecnico della Giunta e quello politico del Consiglio lavorino in sinergia. Per l’esponente della maggioranza i punti su cui bisogna intervenire con decisione, e dando risposte concrete, sono l’industria, le bonifiche e l’agricoltura. Sul piano energetico, Cocco ha definito quello varato dalla Giunta Cappellacci condivisibile in quasi ogni suo punto. Per questo ha esortato il presidente, con alcune modifiche, a proseguire sulla strada tracciata.

Il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, ha affermato che il suo partito sosterrà il Referendum sardista e ha ricordato che la coalizione di centrodestra ha ottenuto più consenso di quella di centrosinistra. Pittalis ha affermato, comunque, la volontà di dare un contributo positivo nell’interesse dei sardi, vista la gravissima crisi che attraversa la Sardegna. Poi la difesa del lavoro fatto dalla precedente Giunta: «Nessuno – ha affermato Pittalis – avrebbe potuto fare di più e meglio della Giunta Cappellacci che ha tutelato la specialità e i diritti della Sardegna senza paure». Pittalis ha esortato il presidente Pigliaru a stare attento al Premier Renzi e a spiegargli di che pasta sono fatti i sardi.

Replica di apertura alla minoranza quella del presidente della Giunta, Francesco Pigliaru. Un intervento in cui il capo dell’Esecutivo ha riconosciuto che la Giunta Cappellacci ha portato avanti «molte azioni positive nel rapporto con lo Stato e nel tentativo di ridurre l’Irap». Il presidente ha rassicurato l’Aula che la Giunta non ha intenzione di introdurre altre tasse, anzi vuole dare ossigeno a una terra in grave difficoltà. Tra i punti fondamentali la ridiscussione del Patto di Stabilità, una rapida revisione della spesa con la riorganizzazione degli assessorati.  Nessuna sottovalutazione dei settori dell’agricoltura e pastorizia, ha affermato, con un maggiore intervento nel settore dell’innovazione, ma anche con un’attenzione importante verso la tutela del diritto allo studio e al lavoro. Pigliaru ha difeso le sue scelte nella composizione della Giunta, perché è composta da tecnici, ma si tratta di persone che, a vario titolo, sono sempre state vicino alla politica. Il presidente Pigliaru ha poi evidenziato l’importanza delle infrastrutture e dell’energia, perché «la mancanza del metano è un pesantissimo costo che paga la Sardegna a causa dell’insularità». «Avvieremo subito tutti i cantieri», ma gli interventi legati all’assetto idrogeologico, all’alluvione e all’edilizia scolastica dovranno stare al di fuori dal Patto di Stabilità e sarà questa una delle nostre primissime richieste.

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La Giunta regionale guidata dal presidente Francesco Pigliaru ha dato il via, ieri pomeriggio, al programma “Garanzia Giovani”. La delibera, presentata dall’assessore del Lavoro Virginia Mura, riguarda l’approvazione della convenzione e del piano finanziario relativamente al programma operativo nazionale per l’attuazione dell’iniziativa europea per l’occupazione dei giovani, aperto a tutte le regioni con un livello di disoccupazione giovanile superiore al 25%.

L’obiettivo è quello di istituire per i giovani con meno di 25 anni una “garanzia” che comprenda un’offerta qualitativamente valida di lavoro, di proseguimento degli studi, di apprendistato o di tirocinio o altra misura di formazione entro quattro mesi dall’inizio della disoccupazione o dall’uscita dal sistema di istruzione formale.

«Accoglienza, presa in carico e orientamento sono i punti chiave del progetto – ha spiegato Francesco Pigliaru ai giornalisti -. Firmeremo la convenzione con il ministero del Lavoro l’undici aprile, e questa prima fase, che partirà il primo maggio, è una sperimentazione che conta su risorse importanti, 54 milioni di euro. È nostra intenzione irrobustire e mettere a regime questo importante accompagnamento istituzionale.»

L’assessore Virginia Mura ha specificato che il fine è creare un’opportunità per tutti i giovani.

«Si tratta di uno strumento innovativo e complesso, che permette un controllo costante – ha detto Virginia Mura -. La formazione riguarda anche i sistemi educativi e puntiamo a dare vigore all’apprendistato. Abbiamo l’obiettivo ambizioso di poter arrivare a coinvolgere nel programma 50mila giovani, tra ragazzi che per la prima volta si avvicinano al mercato del lavoro e disoccupati da accompagnare verso una nuova occupazione.»

 

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Il capogruppo dei Riformatori sardi, Attilio Dedoni, ha rivolto critiche alle dichiarazioni programmatiche del Presidente della Regione, Francesco Pigliaru, ritenute priva di contenuti fondamentali che individuino la volontà della Giunta e quale sia la filosofia di agire. Per uscire dalla crisi, ha sostenuto, «non ci possiamo assoggettare alle decisioni prese da Roma, ma far valere i diritti dei sardi, con un confronto forte e determinato con lo Stato e con l’Unione europea».

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Si è aperta da alcuni minuti la seduta del Consiglio regionale, sotto la presidenza dell’on. Gianfranco Ganau. All’ordine del giorno di oggi il proseguo degli interventi sulle dichiarazioni programmatiche del Presidente della Regione, Francesco Pigliaru, e l’elezione di quattro segretari del Consiglio regionale, come previsto dal comma 2 dell’articolo 4 del Regolamento.

Giunta Pigliaru
Il Presidente della Regione, Francesco Pigliaru, ha incontrato ieri pomeriggio nella sala degli uffici della Regione, in viale Trento, i rappresentanti dei Sindacati confederali della Sardegna. Al tavolo della riunione, cui hanno partecipato l’assessore della Programmazione Raffaele Paci, l’assessore del Lavoro Virginia Mura e l’assessore dell’Industria Maria Grazia Piras, erano presenti i segretari regionali Michele Carrus (CGIL), Oriana Putzolu (CISL) e Maria Francesca Ticca (UIL), accompagnati da alcuni rappresentanti delle segreterie. Al centro dell’incontro sono stati i temi del lavoro, le emergenze, le crisi, la cassa integrazione e la mobilità in deroga, ma anche le politiche attive, la formazione, le competenze. La prima intesa, al tavolo d’incontro, è stata sulla volontà condivisa di modalità di dialogo costanti, impostata su confronti costruttivi.

«La Sardegna ha bisogno dell’aiuto di tutti e siamo pronti ad accogliere suggerimenti e consigli – ha detto Francesco Pigliaru, sottolineando il comune impegno nell’evitare frazionamenti e dispersioni – il tempo degli annunci è concluso, ora è quello dell’agire per trovare le soluzioni. I punti su cui intervenire per far ripartire la macchina sono quelli che già conoscete, a cominciare dall’edilizia scolastica alla riorganizzazione dei centri servizi per il lavoro e il censimento delle opere cantierabili subito, sino all’applicazione della Garanzia giovani.»

Il Presidente della Regione ha poi proseguito toccando i temi portati al tavolo dai rappresentanti sindacali, a partire dalle grandi crisi industriali dell’Isola.
«Credo che non esista una risposta unica – ha spiegato Francesco Pigliaru – e che le vertenze in atto siano da affrontare separatamente, una per una. Ma uno dei problemi comuni a molte vertenze è quello dell’energia: l’arrivo del metano in Sardegna e costi energetici competitivi sono anzitutto un nostro diritto oltre che una condizione per una corretta concorrenza. Per quanto riguarda l’allentamento del patto di stabilità, altra azione su cui ci stiamo muovendo con determinatezza, giovedì saremo a Roma per discuterne con la Ragioneria dello Stato e con il ministero dell’Economia.»
Un approfondimento sul patto di stabilità lo ha portato l’assessore della Programmazione, che ha chiarito come questa giunta abbia intenzione di lavorare su richieste concrete e realmente fattibili: «Non sarà un processo facile, dobbiamo esserne consapevoli – ha sottolineato Raffaele Paci – lo affrontiamo con un serio dialogo istituzionale, ma se non otterremo i risultati attesi siamo pronti ad aprire una vertenza pubblica che coinvolga tutti i sardi». 

Due i punti principali toccati dall’assessore del Lavoro Virginia Mura, lo sblocco dei pagamenti del 2013 da parte dell’Inps per la mobilità in deroga e l’attuazione del programma Garanzia Giovani, il cui obiettivo è quello di istituire per i giovani con meno di 25 anni una “garanzia” che comprenda un’offerta qualitativamente valida di lavoro, di proseguimento degli studi, di apprendistato o di tirocinio o altra misura di formazione entro quattro mesi dall’inizio della disoccupazione o dall’uscita dal sistema di istruzione formale. Sul tema dell’energia si è soffermata l’assessore dell’Industria Maria Grazia Piras, sottolineando che esiste un Piano energetico approvato, che sarà oggetto di approfondita analisi così da portare avanti le azioni condivisibili e correggere quanto reputato non congruo, raccogliendo ad integrazione le osservazioni che arriveranno dal dialogo con le parti sociali. Sulle emergenze, Maria Grazia Piras ha rilevato le criticità, evidenziando l’importanza di mettere al primo posto i lavoratori, di cui è essenziale non perdere la professionalità. Ancora, fondamentale il sostegno soprattutto ai giovani per la creazione d’impresa, valorizzando le competenze e creando un ambiente favorevole agli investimenti, con il coinvolgimento dei privati.

Nei prossimi giorni, Giunta e Sindacati concorderanno l’apertura di tavoli specifici sui vari i settori, a partire da lavoro e ammortizzatori sociali, così da costruire un confronto costante sulle situazioni di emergenza aggravate dai pesanti tagli subiti dalle Regioni.

 

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La conferenza dei Capigruppo, riunita questo pomeriggio sotto la presidenza del presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau, ha inserito all’ordine del giorno dell’Assemblea la discussione sulla revisione del titolo V. L’Aula ne discuterà domani pomeriggio, dalle 16.00. La Conferenza ha così accolto la richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio presentata dalla Giunta regionale.

Domani mattina, dalle 10,30, si concluderà, con l’intervento dei capigruppo e la replica del Presidente della Regione, il dibattito sulle dichiarazioni programmatiche. Seguirà la votazione per eleggere i segretari che faranno parte dell’Ufficio di Presidenza. Nel pomeriggio comincerà il dibattito sulla riforma del titolo V della Costituzione che si dovrebbe concludere con la votazione  di un ordine del giorno unitario. Sull’argomento sono state presentate due mozioni: una di maggioranza e l’altra di opposizione. La mozione della maggioranza, primo firmatario Pietro Cocco, impegna il Presidente della Regione Francesco Pigliaru a tutelare la specialità e l’autonomia dell’Isola, perché siano fatte salve le competenze già previste nello Statuto speciale che dovranno essere confermate, rafforzate e rilanciate nella riforma costituzionale in discussione al Senato. La mozione della minoranza, primo firmatario Attilio Dedoni, impegna il presidente della Regione a ricercare le più opportune e necessarie azioni politiche affinché venga salvaguardata la specialità autonomistica della Sardegna.

Mercoledì 16 aprile, alle ore 10,30, si insedieranno le commissioni consiliari. Nel pomeriggio, dalle 16.00,  si riunirà il Consiglio con, all’ordine del giorno, l’esame di alcune mozioni. I lavori dell’Assemblea proseguiranno anche giovedì mattina.

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Una Giunta regionale e una maggioranza di conservatori che non vogliono riformare nulla. E’ durissima la critica nei confronti dell’esecutivo regionale che arriva dagli Stati generali dei Riformatori sardi, riuniti questa sera a Oristano per fare il punto sulla situazione politica e decidere i prossimi passi della riorganizzazione del partito che culminerà con il congresso regionale entro l’estate.

Introdotta dalla relazione del coordinatore regionale del partito, Michele Cossa, il dibattito si è incentrato soprattutto sulle prime mosse e sulle dichiarazioni della Giunta regionale di Francesco Pigliaru e della sua maggioranza.

«Una coalizione e un governo regionale di conservatori – è la posizione dei Riformatori sardi – che non ha alcuna intenzione di mettere mano alle riforme di cui la Sardegna ha bisogno.»

Vale a dire la riforma della burocrazia, degli uffici regionali, degli enti locali. Vogliono tenere in piedi le Province nonostante nella scorsa legislatura fosse stato avviato il processo che avrebbe portato all’abolizione degli enti intermedi.

Una Giunta regionale, è stato detto ancora, che non ha alcuna intenzione di difendere gli interessi dei sardi. Così è stato sul taglio del costo della benzina, così sembra essere anche sulla riforma del titolo V della Costituzione: il disegno di legge del governo Renzi, di fatto, ridimensiona i poteri che lo Statuto attualmente prevede in capo alla Regione per far posto a un neo centralismo romano che rende la Sardegna uguale alle altre regioni. Inaccettabile che il governo regionale non si opponga, non faccia sentire la sua voce, così come la sua maggioranza che avrebbe dovuto essere sovranista e che, nella realtà, si sta trasformando in una succursale di Roma.

La Sardegna ha bisogno di una scossa ed è per questo che i Riformatori promuoveranno la costituzione di una Giunta ombra attingendo alle migliori risorse presenti in Sardegna.

Per quanto riguarda le elezioni europee, procede l’operazione di boicottaggio delle elezioni, soprattutto per dare un forte segnale a Roma e al Parlamento nazionale che ha deciso di non istituire il collegio Sardegna, regalando ancora una volta i voti dei sardi ai candidati siciliani.

Sull’organizzazione del partito, entro il 15 maggio si chiuderanno le adesioni, poi al via i congressi di collegio (gli ex congressi provinciali). Entro l’estate si terrà il congresso regionale, con l’elezione della dirigenza del partito.

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Si è conclusa la riunione del Consiglio regionale dedicata alla discussione sulle dichiarazioni programmatiche del nuovo governatore Francesco Pigliaru.

L’ultimo intervento è stato quello di Gavino Sale, consigliere di iRS.

«Su questa maggioranza – ha detto Sale – oggi sono puntati gli occhi di tutta la Sardegna. Grazie alla rivoluzione tecnologica abbiamo parlato a tutti i sardi, in questo momento la nostra gente ci ascolta e affida a noi le loro speranze».

L’on. Gavino Sale (Indipendentzia Repubbrica de Sardigna) ha sottolineato il momento che vive l’Isola, «uno dei più difficili della nostra storia». Continuare nella battaglia destra-sinistra, ha detto il leader indipendentista, è inutile e dannoso per la Sardegna. Quest’aula è il luogo dove si esercita la sovranità del popolo sardo, ha ricordato l’on. Sale. La vera novità di questa legislatura è la presenza nell’Assemblea delle forze indipendentiste e sovraniste, una fatto straordinario per la politica sarda. Il nostro obiettivo è stato raggiunto: il verbo indipendentista ha “contaminato” positivamente tutta la politica. Oggi si costruisce un nuovo percorso, ha concluso l’on. Sale, se saremmo capaci di abbandonare le sterili contrapposizioni, riusciremmo a restituire dignità al nostro popolo.

Subito dopo l’intervento dell’on. Gavino Sale, il vicepresidente del Consiglio on. Antonello Peru, ha dichiarato conclusa la seduta.

I lavori del Consiglio riprenderanno mercoledì 9 aprile alle ore 10,30. All’ordine del giorno la prosecuzione della discussione generale sulle dichiarazioni programmatiche della Giunta regionale, la replica del Presidente della Regione e l’elezione dei nuovi segretari dell’Ufficio di Presidenza.

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E’ ripresa poco dopo le 16.00, in Consiglio regionale, la discussione generale sulle dichiarazioni programmatiche del presidente della Giunta Francesco Pigliaru.

Nel primo intervento l’on. Lorenzo Cozzolino (Pd) ha sottolineato la necessità di riavvicinare i cittadini alla politica. La vera emergenza dell’Isola – ha detto – è la mancanza di lavoro che sta mettendo in difficoltà le famiglie e rendendo insopportabile la situazione di precarietà dei giovani. L’esponente del Pd ha rimarcato l’mportanza della scuola per uscire dalla crisi. «L’istruzione è lo strumento più efficace per restituire speranza alla nostra terra. Occorre lavorare – ha detto Cozzolino – per abbattere il tasso di dispersione scolastica che vede la Sardegna ai primi posti in Italia».

«Il programma della Giunta Pigliaru è un ritorno al passato». L’ha detto l’on. Antonello Peru (Forza Italia), intervenendo nella discussione generale sulle dichiarazioni programmatiche del presidente della Regione. L’esponente di Forza Italia boccia la decisione dell’esecutivo di cancellare il Piano paesaggistico regionale approvato alla fine della scorsa legislatura. Un errore, secondo Peru, perchè ripropone gli schemi fallimentari del vecchio Piano della Giunta Soru. Critiche da parte del consigliere di minoranza anche per il mancato approfondimento di temi centrali come l’agricoltura, il lavoro e la difesa dell’identità e della lingua sarda. Sbagliato, infine, aver rinunciare alla battaglia sulla Zona Franca.

L’on Augusto Cherchi (Partito dei sardi) apprezza le linee programmatiche della Giunta Pigliaru. Secondo l’esponente della maggioranza le indicazioni su istruzione, lavoro e impresa vanno verso la giusta direzione. IL Partito dei Sardi darà il suo contributo per affermare i diritti dell’Isola e combattere “il neocentralismo del Governo Renzi”. L’on Cherchi ha inoltre suggerito di ripensare alla “vertenza entrate” su basi nuove. L’annunciata costituzione dell’Agenzia Sarda delle Entrate – ha detto – consentirebbe di avere risorse certe e di programmare le politiche di sviluppo senza ricorrere ad indebitamenti.

«Quello presentato dal presidente della Regione Francesco Pigliaru è un programma di Governo insoddisfacente». E’ il pensiero dell’on. Oscar Cherchi (Forza Italia). Per l’ex assessore dell’Agricoltura della Giunta Cappellacci, nelle dichiarazioni programmatiche manca l’indicazione delle soluzioni alle emergenze della Sardegna. L’assenza di un approfondimento sulle tematiche legate al mondo agricolo (blue tongue, peste suina, piano di sviluppo rurale) è, secondo l’on Cherchi, la lacuna più evidente del documento presentato dall’esecutivo.