28 March, 2024
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Questa mattina, nella sala riunioni dell’assessorato dello Sport della Regione Sardegna, si è tenuta la conferenza stampa di presentazione della 18ª edizione del “Giro delle Miniere”, corsa ciclistica a tappe organizzata dalla società ciclistica Monteponi che si disputerà dal 2 al 4 giugno e che, in prima giornata, sarà valida per l’assegnazione del campionato italiano 2017 di Gran Fondo.

A fare gli onori di casa l’assessore regionale dello Sport Giuseppe Dessena, che ha dichiarato: «E’ un motivo di grande orgoglio presentare un evento così importante e ormai riconosciuto a livello nazionale. Il Giro delle Miniere riveste un ruolo di grande valore sotto il profilo economico e sociale data la sua capacità di coniugarsi alla perfezione con il turismo. All’interno di questa manifestazione c’è uno spaccato importante dell’Isola: il Sulcis attraversa un momento non semplice sotto il profilo economico, ma al tempo stesso è sempre capace di promuovere le proprie bellezze naturalistiche anche attraverso eventi sportivi come questo».

Luigi Mascia, patron della S.C. Monteponi, ha tenuto invece a sottolineare l’importante attestato di fiducia ricevuto dalla Federazione Ciclistica Italiana, che ha affidato al “Giro delle Miniere” l’organizzazione del campionato italiano di Gran Fondo: «Questo riconoscimento ci lusinga in maniera particolare – ha detto Mascia – e conferma quanto il nostro lavoro sia ormai conosciuto ed apprezzato anche oltre Tirreno. Lo scorso anno abbiamo avuto l’onore di organizzare il campionato italiano a cronometro, con ben 170 iscritti al via. La stessa manifestazione, portata quest’anno in Puglia, ha invece fatto registrare 80 partenti. Numeri, i nostri, che assumono ancora maggior valore se rapportati alle ben note difficoltà sul fronte dei trasporti». Per l’edizione 2017, il “Giro delle Miniere” sfonderà il muro dei 300 iscritti, molti dei quali arriveranno non solo da oltre Tirreno, ma anche dall’estero. Inghilterra, Olanda e Belgio, in particolare, saranno le nazioni rappresentate: «Il nostro obiettivo – ha spiegato ancora Mascia – è quello di portare in Sardegna anche le famiglia del corridori. Un aspetto di fondamentale importanza, questo, che ci permetterà di regalare una boccata d’ossigeno  alla filiera economico di un territorio in difficoltà come il Sulcis Iglesiente».  E se il simbolo della Parigi-Roubaix sono i celeberrimi sampietrini in porfido, anche il “Giro delle Miniere”, nel suo piccolo, avrà la propria pietra identificativa: «Si tratta del carbone che viene tutt’oggi estratto dalla miniera di Seruci – ha aggiunto il presidente della Monteponi – verrà donato ai vincitori, così come una serie di prodotti alimentari rigorosamente prodotti nei luoghi attraversati dal “Giro delle Miniere”».

E’ intervenuto alla conferenza anche il presidente del CONI Sardegna Gianfranco Fara: «Siamo reduci dalla tre giorni del Giro d’Italia – ha detto – che grazie all’attenzione dei vari media ha messo in risalto le bellezze naturalistiche della nostra Isola. Il ciclismo è un veicolo promozionale importantissimo sotto ogni punto di vista, e non posso che accogliere con soddisfazione l’iniziativa di una società dal glorioso passato come la Monteponi. Il campionato italiano di Gran Fondo è un fiore all’occhiello che testimonia quanto questa società abbia lavorato bene nel corso degli anni. Il CONI sarà sempre al fianco di questo genere di iniziative».

La parola è passata, quindi, a Claudio Chiappucci. Il vincitore della Milano-Sanremo del 1991, sarà il testimonial d’eccezione del 18° “Giro delle Miniere”: «La Sardegna è la mia seconda terra – ha detto “El Diablo” – qui ho fatto di tutto: dal Giro di Sardegna al Giro d’Italia passando per il triathlon e il ciclocross. Il “Giro delle Miniere” rappresenta anche per me l’occasione di scoprire la tradizione mineraria del Sulcis Iglesiente, una zona della Sardegna che ancora non avevo avuto modo di conoscere a fondo. Sarò lieto di presenziare a una manifestazione in cui, non va dimenticato, i veri protagonisti sono gli amatori che si dedicano al ciclismo con passione e dedizione facendo tanti sacrifici».

Non è mancato l’intervento del presidente del comitato FCI Sardegna Stefano Dessì: «E’ un anno molto particolare per il ciclismo in Sardegna – ha affermato – abbiamo ancora negli occhi l’entusiasmo con cui l’Isola ha accolto il Giro d’Italia. Una passione certificata anche dai numeri del nostro movimento, che sono in crescita in tutti i settori. Ringrazio Luigi Mascia, organizzatore instancabile, e mi auguro che il “Giro delle Miniere” possa appassionare sempre di più i sardi, aiutandoci a costruire un’isola pedalabile 365 giorni all’anno».

In chiusura è arrivato l’intervento di Salvatore Meloni, presidente onorario della FCI Sardegna: «Il Giro delle Miniere può essere uno strumento di grande importanza per la valorizzazione di un patrimonio come l’archeologia mineraria del Sulcis Iglesiente, e speriamo che le istituzioni sappiano cogliere nel migliore dei modi questo aspetto».

Il “Giro delle Miniere” scatterà il 2 giugno, quando è prevista la “Gran Fondo delle Miniere Trofeo Parco Geominerario – Memorial Roberto Saurra”, valida per l’assegnazione della maglia tricolore di specialità. La prova avrà luogo sull’ormai collaudato circuito di 142 km, con partenza e arrivo nel centro abitato di Iglesias. In seconda giornata spazio alla “2ª Coppa Città di Villamassargia”, una tappa interamente pianeggiante di 90 km, in cui i protagonisti saranno, verosimilmente, i velocisti. A chiudere i giochi la frazione del 4 giugno: cronometro “mediocampidanese” di 14 km con partenza da Gonnosfanadiga e arrivo a Pabillonis. Directa Sport Live TV seguirà la manifestazione dedicando uno speciale a ogni singola tappa. I servizi saranno disponibili in rete già poche ore dopo l’arrivo sulla pagina Facebook “Directa Sport Live TV” e sul sito www.directasport.it .

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Slitta a giovedì 1 giugno, alle 11,30, l’audizione in II commissione, prevista in un primo momento per mercoledì, dell’assessore regionale della Cultura, Giuseppe Dessena. Alle convocazioni delle commissioni si aggiunge anche quella della Prima. Il parlamentino Autonomia, presieduto da Francesco Agus, si riunisce mercoledì 31 maggio 2017, alle ore 16,00. All’ordine del giorno questioni inerenti al personale FoReSTAS e l’esame del DL 416 (Nuove norme sull’ordinamento e sul funzionamento del Corpo forestale e di vigilanza ambientale).

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Riprenderanno domani, martedì 30 maggio, i lavori delle Commissioni consiliari.

In mattinata, alle 10.00, presso la Direzione sanitaria dell’ospedale San Francesco di Nuoro, si riunirà la Commissione d’inchiesta sui costi della Sanità presieduta da Attilio Dedoni (Riformatori) per un’indagine sulle problematiche relative all’Area socio-sanitaria locale del nuorese.

Sempre per domani, alle 10,00, è convocata anche la VI commissione “Salute e politiche sociali” presieduta da Raimondo Perra (Psi) per l’audizione del Direttore generale dell’Ospedale Brotzu Graziella Pintus e dell’Aou di Sassari Antonio D’Urso sullo stato di attuazione della legge n.17/2016 (Istituzione dell’Ats e riorganizzazione del servizio sanitario regionale) e sulla situazione delle rispettive aziende. Il giorno successivo, mercoledì 31 maggio, alle 11.00, la commissione Sanità sarà a Olbia per un sopralluogo all’ospedale Mater.

Mercoledì 31 maggio si riuniranno la Seconda e la Quinta Commissione.

Alle 11,00, il parlamentino “Lavoro, cultura e formazione professionale” presieduto da Gavino Manca (Pd) sentirà in audizione l’assessore alla Cultura Giuseppe Dessena sul testo unico sulla lingua sarda. I lavori proseguiranno nel pomeriggio con l’audizione, sullo stesso provvedimento, del Direttore dell’ufficio scolastico regionale Francesco Feliziani, mentre alle 17.00 sarà sentito l’assessore al Personale Filippo Spanu sullo stato di attuazione della legge regionale per il superamento del precariato nella pubblica amministrazione. Giovedì 1 giugno le audizioni sul testo unico sulla Lingua sarda proseguiranno con i rappresentanti dell’Anci.

La commissione Attività Produttive, guidata da Luigi Lotto (Pd) è convocata nel pomeriggio alle 16,00. In programma l’audizione dell’assessore al turismo, artigianato e commercio Barbara Argiolas sul Testo unico sul turismo.

Giovedì 1 giugno, alle 10,00, si riunirà infine la III commissione “Bilancio e Programmazione”, presieduta da Franco Sabatini (Pd). Al’ordine del giorno le audizioni dell’assessore all’agricoltura Pierluigi Caria sul monitoraggio e controllo della spesa regionale. Successivamente saranno sentiti il direttore generale dell’assessorato Sebastiano Piredda e i direttori delle agenzie Laore, Agris e Argea sullo stato di attuazione della spesa regionale nel settore dell’agricoltura, politiche agroalimentari e pesca.

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Lunedì 29 maggio, alle 11.30, presso la sede dell’assessorato dello Sport della Regione Sardegna (viale Trieste 186, Cagliari), si terrà la conferenza stampa di presentazione del 18° “Giro delle Miniere”, corsa ciclistica a tappe che si svolgerà dal 2 al 4 giugno nel Sulcis Iglesiente e nel Medio Campidano e che vedrà al via oltre 300 partenti provenienti da tutta Italia.

Saranno presenti Luigi Mascia (presidente della Società Ciclistica Monteponi), l’Assessore regionale allo Sport Giuseppe Dessena, il presidente del CONI Sardegna Gianfranco Fara, il presidente della Federciclismo regionale Stefano Dessì, il presidente onorario del comitato regionale FCI Salvatore Meloni e l’ex ciclista professionista Claudio Chiappucci, testimonial d’eccezione per l’edizione 2017 del “Giro delle Miniere”.

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«La Sardegna migliora il proprio dato sulla dispersione scolastica con una forbice maggiore rispetto a quella delle altre regioni, soprattutto nell’ultimo anno, sono numeri molto incoraggianti.».

Lo dice il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, commentando i dati Eurostat, per i quali la Sardegna riduce il tasso di dispersione scolastica di 5,4 punti percentuali (dal 23,5% del 2014 al 18,1% del 2016). «Nessuna regione d’Italia ha ridotto maggiormente la propria percentuale di abbandoni scolastici/formativi nello stesso lasso di tempo.»
«Il segnale è chiaro – aggiunge Francesco Pigliaru -. Dobbiamo proseguire con determinazione su questa strada, impegnandoci ancora di più sia sul fronte dell’edilizia scolastica con Iscol@ che su quello dell’apprendimento, con il programma Tutti a Iscol@, sui cui buoni esiti contiamo molto. Una didattica moderna portata avanti in scuole belle ed efficienti è uno strumento essenziale per fronteggiare l’emorragia dei giovani che bruciano il loro futuro abbandonando gli studi.»
Sull’argomento è intervenuto anche l’assessore regionale della Pubblica istruzione Giuseppe Dessena: «Il dato, che merita un approfondimento, è indiscutibilmente positivo. Questo risultato ci incoraggia a proseguire nell’azione che la Giunta Pigliaru ha messo a sistema con un notevole impegno di risorse umane e finanziarie. Per le infrastrutture abbiamo messo a correre 150 milioni e siamo pronti a investire ulteriori 115 milioni tra manutenzioni e scuole del nuovo millennio. Per la didattica abbiamo già investito 40 milioni su Tutti a Iscol@ e altri 20 milioni sono pronti per la prossima annualità. Abbiamo poi ulteriori interventi su formazione docenti, coding e sviluppo delle competenze digitali, istruzione tecnica superiore e orientamento formativo per un totale di circa 30 milioni».

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«Si è chiusa positivamente la trentesima edizione del Salone del libro di Torino, con una crescita del 38% delle vendite allo stand Sardegna, ed è stata una vera soddisfazione poter registrare personalmente il grande interesse di pubblico verso i prodotti dell’editoria isolana, che ci qualificano a livello internazionale». Lo ha detto l’assessore della Cultura Giuseppe Dessena, commentando i dati rilevati alla chiusura della manifestazione al Lingotto Fiere.

«La Regione – ha aggiunto l’assessore – è stata ancora una volta attenta e presente, con un importante investimento, anche in termini economici, alla manifestazione del Salone che ha l’obiettivo di promuovere un tessuto produttivo culturale di notevole importanza. Alla soddisfazione per il lavoro svolto da tutti gli attori coinvolti, si unisce però l’opportuna esigenza di mantenere la lucidità e la capacità di promuovere cambiamenti capaci di produrre un valore aggiunto anno dopo anno. La Regione – ha concluso Giuseppe Dessena – ha come obiettivo quello di rinnovarsi e crescere all’interno di kermesse di questo livello, cercando di mirare sempre più a una promozione del libro sardo, e dell’intero territorio, che sia di reale qualità e al passo con i tempi. Intanto è giusto festeggiare il buon risultato.»

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Reinas, come regine. Reinas, come radici. Donne che hanno fatto la storia della Sardegna governando la famiglia, la casa e ricoprendo ruoli importanti nelle istituzioni. Regine nel mondo dell’arte, dove hanno saputo mettere sapientemente radici, ma superando allo stesso tempo i confini regionali e nazionali. Dopo Maria Lai e Edina Altara, le sorelle Coroneo e le altre feminas isolane celebrate nei giorni scorsi, la terza giornata del Salone del Libro – allo stand Sardegna – è dedicata alle donne in politica.

«Le donne in politica, le quote rosa, gli incarichi istituzionali che continuano a essere appannaggio quasi assoluto dell’universo maschile continuano ad essere argomento di grande attualità. Qualcosa fortunatamente sta cambiando e si sta muovendo – ha detto l’assessore della Cultura Giuseppe Dessena -. Parliamo di doppia preferenza di genere, di legge elettorale, e delle battaglie in difesa delle donne vittime di discriminazione e violenza, nel privato e nel pubblico. Tutto deve ancora, purtroppo, essere rivoluzionato, a partire dall’approccio con cui affrontare le sfide che abbiamo davanti e che possono essere vinte solo se lo si desidera davvero. Le donne, oggi come ieri, sono la più importante delle risorse per la nostra società. In Sardegna, solo per fare uno tra tanti esempi, sono loro a tenere vivi i piccoli centri, le scuole, le attività ricreative e culturali.»

Ninetta Bartoli, Margherita Sanna, Bastianina Musu Martini e Marianna Bussalai, figure straordinarie celebrate oggi, sono state Reinas della politica sarda e a loro l’editoria sarda ha dedicato diversi volumi. Il dibattito ha omaggiato con un passaggio significativo anche il premio Nobel Grazia Deledda, ed è stato ricordato lo scrittore Giuseppe Dessì, per il quale quest’anno ricorre il quarantennale della scomparsa.

Il dibattito “Reinas, raighinas, eroìnas”, è stato introdotto dalla presidente AES Simonetta Castia; la presidente del Consiglio comunale di Sassari, Esmeralda Ughi, ha invece tracciato il profilo della sassarese Bastianina Martini Musu, fondatrice del Comitato di difesa della donna assieme a Rita Montagnana, in prima linea nella battaglia per il diritto all’elettorato femminile, ottenuto nel ’46.

Giuseppe Dessì.

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Si tinge di rosa lo stand della Regione Sardegna per la XXX Edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino, che ha aperto i battenti ieri mattina nella tradizionale location del Lingotto Fiere. L’isola ha declinato il tema generale del Salone “Oltre i Confini” con “Reinas”, dedicando l’edizione 2017 alle figure femminili che hanno lasciato un segno indelebile nella storia della nostra terra. Poetesse, pittrici, attrici, studiose, partigiane, narratrici e feminas balentes. Dunque, in una parola, Reinas: ovvero le regine dell’isola.

Sino a lunedì 22 maggio verrà tracciata una mappa della Sardegna nel corso del tempo, che passa per storie di feminas coraggiose e lungimiranti, sino ad abbracciare temi contemporanei come la violenza di genere, la legge elettorale e le donne al potere (ieri e oggi), la sfida del mondo del lavoro e le trappole della povertà. Il tutto è rappresentato passando attraverso le letture e i dibattiti intorno alle nuove pubblicazioni delle 31 Case editrici sarde in mostra al Salone, rappresentazioni teatrali e musica.

Volevo dirti che…: Allo stand Sardegna si parte con uno spettacolo teatrale che tratta il delicato tema della violenza di genere, curato da Anfiteatrosound, di Susanna Mameli, con Marta Proietti e Francesco Civile.
In memoria di Nereide Rudas, si prosegue con la presentazione e discussione dei contenuti rappresentati in La faccia oscura della luna. Storie di donne tra sfida e violenza con Tonino Serra autore del libro (Condaghes Edizioni), Giuseppe Dessena assessore della Cultura e Pubblica Istruzione, Simonetta Castia presidente Associazione Editori Sardi (AES).

«Il tema scelto quest’anno per il Salone, a me molto caro, si presta a moltissimi spunti di riflessione, che devono essere poi tradotti da noi amministratori in azioni e politiche concrete – ha detto l’assessore Dessena intervenendo al dibattito -. Andare oltre il confine, dunque, significa proprio questo: parlare di donne, dell’importanza del loro ruolo nella società, dell’assenza ancora di una vera parità di genere e degli elementi drammatici che danno purtroppo vita a fenomeni di gravità inaudita, che si consumano – troppo spesso – dentro le mura domestiche». Giuseppe Dessena ha proseguito sottolineando come il tema sia presente quotidianamente nel dibattito socio politico ma abbia «difficoltà ancora evidenti a raggiungere una reale soluzione, a causa della disparità di trattamento tra uomini e donne nel mondo del lavoro, nella tutela della maternità e nel mondo delle istituzioni, solo per citare alcuni casi».

«La Regione – ha concluso l’assessore Giuseppe Dessena – cerca di lavorare a politiche educative e di tutela nel mondo della scuola, con i supporti psicologici previsti nelle linee del progetto di Tutti a Iscol@, e interventi mirati alla non violenza, ai linguaggi corretti nell’uso quotidiano dei social e ad attività inclusive, sportive e artistiche nelle piccole comunità, con il supporto degli enti locali e le associazioni che operano nel settore dello sport e della cultura.»

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Il sessanta per cento degli adolescenti sardi dichiara di sentirsi felice e per essi la felicità deriva dalla famiglia, dagli amici e rapporti sentimentali. Il 13 per cento svolge attività di volontariato e solo per l’8,4 per cento ritiene che i soldi e i beni materiali siano la cosa più importante.

Tuttavia, la crisi economica si fa sentire: il 22 per cento dei giovani sardi afferma di vivere in una famiglia in cui nell’ultimo anno è stato difficile pagare le bollette, sostenere spese sanitarie e scolastiche, comprare vestiti e pagare l’affitto o il mutuo della casa.

Nella maggior parte dei casi, i ragazzi sardi si sentono supportati e protetti dalla loro famiglia. L’aspetto più critico è però quello del dialogo: il 56 per cento sa di poter parlare dei propri problemi a casa, il 26 per cento è incerto («a volte sì a volte no») e il 18 per cento invece non trova nella famiglia una sponda. Le madri sono più presenti dei padri: le prime sono nel 61 per cento dei casi, interlocutore principale dei figli che vogliono confidare problemi e preoccupazioni, contro appena il 27,5 per cento riferito ai padri.

Significativi anche i dati relativi al bullismo e all’uso della rete: il 54 per cento dei ragazzi dichiara di avere subito almeno una volta un atto di bullismo negli ultimi sei mesi e il cinquanta di aver compiuto nello stesso periodo un atto di bullismo nei confronti degli altri, mentre i ragazzi stanno in media connessi sette ore e mezzo al giorno.

Sono questi alcuni dati contenuti nella ricerca “Poveri di futuro? I ragazzi ci parlano. La povertà educativa in Sardegna”, promossa dal Centro di servizio per il volontariato Sardegna Solidale e realizzata dalla Fondazione Zancan. Presentata stamattina a Cagliari dal direttore della Fondazione Zancan Tiziano Vecchiato insieme, tra gli altri, alla ricercatrice Giulia Barbero, al dirigente scolastico del Buccari-Marconi Giancarlo Della Corte e al presidente di Sardegna Solidale Giampiero Farru, la ricerca sarà illustrata domani, venerdì 19 maggio, al Salone del Libro di Torino, presso il padiglione della Regione Sardegna a partire dalle ore 11 (interverranno l’assessore regionale alla Cultura Giuseppe Dessena, la ricercatrice della Fondazione Zancan Elena Innocenti, il dirigente scolastico Giancarlo Della Corte e il presidente di Sardegna Solidale Giampiero Farru).

La ricerca è stata realizzata interpellando, attraverso un questionario, 500 ragazzi delle classi prime di sei istituti superiori (Buccari-Marconi e Pertini di Cagliari, Einaudi di Senorbì, Devilla di Sassari, Segni di Ozieri e De Castro di Oristano), divisi tra licei, istituti tecnici e istituti professionali. I giovani, quasi tutti di età compresa tra i 14 e i 15 anni, provengono da 96 diversi comuni dell’isola. «La fotografia che è stata scattata è, dunque, molto fedele – ha spiegato Vecchiato – ed è anche straordinariamente simile a quella offerta dall’ultimo rapporto dell’Istat».

«La povertà educativa non è solo una questione di reddito ma si lega al contesto sociale, culturale e relazionale – spiega Vecchiato -. Investe così la dimensione emotiva, la socialità e la capacità di reazionarsi col mondo, creando le condizioni per l’abbandono la dispersione scolastica, episodi di bullismo e violenza nelle relazioni.»

Sono stati la famiglia, la scuola, l’istruzione, la partecipazione e le opportunità educative, il denaro e la mancanza di opportunità, la povertà emotiva e relazionale, il benessere, la spiritualità, cosa è importante per essere felici, il lavoro e il futuro.

Per una famiglia su cinque (22 per cento) nell’ultimo anno ci sono stati momenti di difficoltà economica, in cui non c’erano i soldi soprattutto per pagare le bollette. Le difficoltà economiche sono più diffuse per gli studenti degli istituti professionali: il 48 per cento indica di avere avuto nell’ultimo anno almeno un problema legato alla mancanza di soldi. Meno diffuse negli istituti tecnici (22 per cento) e nei licei (13).

Nella maggior parte dei casi, i ragazzi si sentono supportati e protetti dalla loro famiglia. I ragazzi che hanno sperimentato il divorzio o la separazione dei genitori (il venti per cento del campione) sono più in difficoltà nel ricevere l’aiuto morale e il sostegno di cui hanno bisogno. Lo stesso vale per chi ha segnalato problemi economici.

La scuola piace a 6 ragazzi su 10, ma per la stessa percentuale la scuola è anche una grande fonte di stress. Vi sono differenze per tipo di scuola: la proporzione di studenti che esprime giudizi positivi sul loro corso di studi passa dall’81 per cento nei licei al 49 per cento nei tecnici e al 44 per cento nei professionali.

A 14-15 anni i ragazzi hanno un buon livello di autostima e fiducia nelle proprie capacità. L’85 per cento pensa di essere in grado di fare le cose bene e di valere almeno quanto gli altri, il 71 ha un atteggiamento positivo verso se stesso e complessivamente si sente soddisfatto di quello che è. Viceversa, il 16 per cento pensa di essere un vero fallimento, il 38 a volte si sente inutile e il 59 per cento vorrebbe avere maggiore rispetto di se stesso.

Vi sono forti differenze tra maschi e femmine: mediamente i maschi hanno più fiducia in se stessi (80 per cento) rispetto alle femmine (60 per cento), ma è vero anche che nelle famiglie in cui vi sono difficoltà economiche, i figli hanno mediamente meno fiducia in se stessi.

Il 96 per cento dei ragazzi usa internet tutti i giorni, nell’84 per cento dei casi da soli. In media sono connessi sette ore e mezza al giorno. Wazzup è utilizzato dal 98 per cento dei ragazzi, seguito da Instagram (85 per cento) e Facebook (68). Meno utilizzati gli altri social.

Il 63 per cento pratica uno o più sport (soprattutto calcio e danza). Sei ragazzi su dieci che vivono in famiglie disagiate affermano però che farebbero sport se questo fosse accessibile gratuitamente. Il 90 per cento dei ragazzi non partecipa a corsi o lezioni a pagamento (musica, lingue straniere, teatro) al di fuori dell’orario scolastico. Avendone le possibilità, i ragazzi vorrebbero viaggiare e visitare posti nuovi, ma anche acquistare attrezzature per fare sport o pagarsi corsi di danza, corsi per imparare a suonare o per apprendere una lingua straniera.

Significativa invece la percentuale di ragazzi impegnati nel volontariato: ben il 13 per cento. Questi giovani sono impegnati nella cura dei più piccoli (aiutandoli a fare i compiti in parrocchia, ad esempio) o degli anziani. Una quota del volontariato è di tipo ambientale (pulizia dei sentieri).

Il 54 per cento dei ragazzi dichiara di avere subito almeno una volta un atto di bullismo negli ultimi sei mesi e il cinquanta di aver compiuto nello stesso periodo un atto di bullismo nei confronti degli altri (soprattutto sotto forma di insulti, offese, prese in giro  bugie). Il 14 per cento è stato anche oggetto di cyberbullismo, mentre il bullismo fisico riguarda solo il 6 per cento degli intervistati. Le femmine hanno subito più frequentemente atti di bullismo rispetto ai maschi (il 62 per cento contro il 48). Tra i commenti dei ragazzi emergono comunque dichiarazioni di contrarietà al bullismo.

Per il 34 per cento dei ragazzi la famiglia e gli amici sono i fattori più importanti per essere felici, seguito dall’amore, dallo svago, dalle relazioni, dalla salute e dall’autostima. Il fattore “soldi e beni materiali” compare solo all’ottavo posto.

Alla domanda “Per cosa è importate avere una buona istruzione”, il 49,6 per cento ha risposto “per trovare un lavoro in futuro” e il 34,4 “per avere un buon futuro”. Sotto questo aspetto, è interessante notare come per i ragazzi l’aspetto più importante per trovare un lavoro sia la competenza (40 per cento), seguito dalla tenacia nella ricerca di una occupazione (17 per cento) e nell’avere l’aiuto di persone influenti (17 per cento).

 

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La Giunta regionale, riunita a Villa Devoto sotto la presidenza di Francesco Pigliaru, ha approvato l’accordo di programma “Marghine al centro”, sottoscritto dall’assessore della Programmazione Raffaele Paci lo scorso 6 maggio a Macomer all’interno della programmazione territoriale. Nel progetto, che porta sul territorio 24 milioni di euro e coinvolge 10 Comuni con oltre 22mila abitanti, il Marghine si ripensa e costruisce il suo futuro puntando sul rafforzamento dell’identità locale come attrattore principale: percorsi naturalistici e culturali, più opportunità ai cittadini in accessibilità, istruzione, qualità della vita e del tempo libero anche attraverso un avanguardistico e itinerante Festival della letteratura sportiva e un gemellaggio con il Galles nel nome di Benjamin Piercy.
E’ stata accolta la proposta dell’assessore Luigi Arru per l’istituzione del Comitato di Organizzazione delle Reti Integrate (CORI). Avrà il compito di definire una metodologia per l’accreditamento dei centri specialistici nelle reti di cura, in termini di competenze, di processi (linee guida, PDTA) e di casistica prodotta (volumi e esiti), nonché delle metodologie di governo di queste, per garantire uniformità di gestione indipendentemente dalla patologia di riferimento e il coordinamento, sotto il profilo metodologico, dei comitati tecnici regionali deputati allo sviluppo delle specifiche reti integrate di cura.
Sempre su proposta di Arru, è stato approvato il programma straordinario di ricognizione degli operatori soggetti a registrazione e operanti a livello della produzione primaria di mangimi e operazioni correlate (somministrazione di mangimi ai propri animali, sia che detti operatori li producano o meno; trasporto, stoccaggio e manipolazione di prodotti primari nel luogo di produzione; miscelazione di mangimi per il fabbisogno esclusivo dell’azienda). Nominato, infine, il Commissario straordinario dell’IPAB Asilo Infantile San Vittorio di Tuili: è stato scelto Andrea Locci.
La Giunta, su proposta dell’assesore degli Affari Generali Filippo Spanu, d’intesa con gli assessori dei Lavori Pubblici Paolo Maninchedda e dell’Industria Maria Grazia Piras, ha istituito l’Unità di Progetto denominata “Efficientamento energetico”. L’attività della nuova struttura è legata all’attuazione del programma per il quale sono disponibili 30 milioni di euro e che prevede l’efficientamento energetico negli edifici pubblici e la realizzazione di “smart grid”. L’Unità di progetto opererà quale unico centro di responsabilità amministrativa e dovrà assicurare una efficiente gestione integrata delle risorse in capo agli assessorati dei Lavori pubblici e dell’Industria.
Nulla osta, come richiesto dall’assessore Giuseppe Dessena, ai bilanci di previsione 2017, pluriennale e alle relative integrazioni dell’Istituto Superiore Regionale Etnografico (I.S.R.E.) di Nuoro, come deliberato dal Consiglio di amministrazione.