21 December, 2025
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Il comune di Sant’Antioco si oppone al fenomeno dei veicoli abbandonati e avvia un piano che ne prevede il prelievo, la custodia e, nell’ipotesi in cui non vengano reclamati entro i termini previsti, l’eventuale radiazione e demolizione, cui si aggiunge, in tal caso, la sanzione di 1.666,67 euro. Oggi, mercoledì 7 agosto, il programma ha avuto inizio con il ritiro delle prime due automobili.

«Non possiamo continuare a tollerare questo atteggiamento di menefreghismo e di disprezzo delle regole – commenta il sindaco Ignazio Locci – che negli anni ha prodotto, nel territorio comunale, circa 80 automobili in stato di abbandono. Auto che, oltre a rappresentare uno sberleffo alla legge e al decoro urbano, spesso diventano luoghi dove gli incivili danno il meglio di sé e lasciano ulteriore spazzatura, contribuendo alla creazione di vere e proprie discariche abusive. Abbiamo, dunque, deciso di usare la linea dura. Auspichiamo, tuttavia, che i legittimi proprietari dei veicoli provvedano da sé alla rimozione e all’eventuale demolizione, evitando di incorrere nella sanzione di 1.666,00 euro.»

La procedura, nel dettaglio, prevede che, contestualmente alla redazione del verbale di constatazione da parte della Polizia Municipale, il veicolo venga prelevato e affidato al centro di raccolta convenzionato con il comune di Sant’Antioco, al fine di custodirlo fino alla conclusione dell’iter amministrativo. Il verbale verrà notificato al proprietario dell’automobile che, entro 60 giorni, dovrà provvedere a reclamarne la proprietà, contestualmente al pagamento delle spese di rimozione e deposito. Diversamente, il veicolo verrà considerato “cosa abbandonata” e rifiuto. A quel punto il Comune procederà alla demolizione con addebito al proprietario di tutte le spese sostenute, nonché all’irrogazione di una sanzione per l’omesso conferimento del veicolo di 1.666,67 euro.

«È evidente – conclude il sindaco Ignazio Locci – che risulta molto più conveniente provvedere da sé alla rimozione dell’auto, piuttosto che lasciare l’onere al Comune: noi, comunque, non siamo disposti ad accettare passivamente questo atteggiamento. Percorreremo, dunque, tutte le strade affinché a pagare siano i legittimi proprietari delle auto abbandonate, e non i contribuenti.»

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Al via, a Sant’Antioco, i lavori di ristrutturazione ed adeguamento dello stadio comunale di via Amerigo Vespucci.

Si parte con i lavori di manutenzione e messa a norma della struttura. Un progetto importante che, grazie a un investimento totale di oltre 300mila euro (di cui 200mila frutto della partecipazione ad un bando su fondi europei, promosso dalla Regione) risolverà definitivamente alcune emergenze di vecchia data.

«Si tratta di opere non più rinviabili – commenta il sindaco Ignazio Locci – per gravi ragioni di sicurezza: non potevamo temporeggiare e, per questo, concluse le procedure di affidamento abbiamo immediatamente dato avvio ai lavori. Siamo soddisfatti di essere riusciti a intervenire finalmente su una struttura che manifestava, in maniera evidente, l’esigenza di essere messa in sicurezza».

«Nello specifico – spiega l’assessore ai Lavori pubblici Francesco Garau – gli interventi riguarderanno le “torri faro”, ovvero le strutture che danno luce al campo (in erba sintetica) e alle tribune. Queste verranno sostituite integralmente e saranno dotate di moderni impianti di illuminazione, che ridurranno al minimo i disturbi visivi e porteranno i livelli di “luce” a quanto previsto dalla disciplina. Inoltre, il progetto prevede anche la sostituzione dei due portoni delle uscite di emergenza, via Montello e via Rovereto, e saranno entrambe munite di maniglione anti panico. E sempre sulle vie di uscita, è prevista la sostituzione del portone scorrevole dell’ingresso principale sul lungomare Amerigo Vespucci. Tutte le vie di esodo saranno adeguatamente illuminate per consentire la loro percorribilità in sicurezza.»

In merito interviene anche l’Assessore allo Sport Renato Avellino: «Finalmente saremo in grado di dare alle nostre società sportive uno stadio a norma e funzionale. La ASD Antiochense 2013 e la ASD Isola di Sant’Antioco, tuttavia, per parte di questa stagione calcistica dovranno pazientare e svolgere le partite casalinghe nell’impianto del comune di Calasetta. Questo grazie all’accordo con i cugini calasettani che formalizzeremo nei prossimi giorni. Siamo certi che i numerosi tifosi antiochensi accompagneranno le squadre di Sant’Antioco anche nello stadio della vicina Calasetta. Un ringraziamento speciale agli amministratori del comune di Calasetta e un augurio alle nostre società sportive, affinché la stagione 2019/2020 sia ricca di soddisfazioni».

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Il gruppo consiliare di minoranza Genti Noa interviene sul progetto del nuovo teatro di Sant’Antioco nei locali dell’ex mercato.

«Tutti noi siamo lieti del fatto che si procurino nuovi spazi per la cultura, ma ci chiediamo da tempo come sia stato possibile rinunciare alla possibilità di far rinascere il celebre CineTeatro Savoia famoso per l’acustica e per tante altre peculiarità, per fare spazio ad un teatrino di appena trecento posti, come quello che dovrà ancora essere progettato all’interno dei locali dell’ex mercato civico – sostiene Genti Noa -. Quello che tuttavia preme evidenziare all’opinione pubblica, è che Ignazio Locci il quale ha agito senza la minima sensibilità e senza consultare i cittadini – i quali per quarant’anni hanno atteso invano di riappropriarsi di uno dei teatri più belli e capienti della Sardegna, il Savoia – ha gettato all’aria la proposta di una donazione per il suo acquisto, senza dirlo a nessuno e senza tenere conto che per la prima volta, grazie ai lasciti delle amministrazioni precedenti, ci fossero tutte le condizioni per restituire davvero il Savoia agli antiochensi.»

«Vi era la disponibilità di una nota fondazione per donare al comune di Sant’Antioco i soldi per l’acquisto del glorioso Cine Teatro Savoia – aggiunge Genti Noa -. c’erano i soldi per la ristrutturazione (finanziamenti Isole minori) -; c’era un progetto per la realizzazione del teatro Savoia polifunzionale, già pronto, che è costato al Comune circa 90.000,00 euro. Nonostante questo, l’Amministrazione guidata da Ignazio Locci preferisce spendere altri soldi per pagare il progetto di un nuovo teatrino nell’ex mercato civico, che potrà essere appena più capiente dell’Aula consiliare – conclude Genti Noa -. Tutto questo non è logico ed è frutto di una cultura amministrativa priva di valori.»

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Ha preso il via nei giorni scorsi il cantiere che punta alla valorizzazione del settore Nord della Necropoli Punica di Sulky, una delle più vaste del Mediterraneo e tra le aree archeologiche di maggiore pregio di Sant’Antioco.

«Il nostro obiettivo – spiega il sindaco Ignazio Locci – è rendere fruibile il sito, attraverso un percorso di visita protetto, sia nell’area esterna, sia nelle suggestive e ricche tombe che compongono gli spazi sotterranei. Il progetto, a cui si legano concrete ricadute turistiche, è il risultato della collaborazione tra la Soprintendenza, il comune di Sant’Antioco e la Fondazione di Sardegna.»

L’intervento, grazie anche alla accurata scelta dei materiali, oltre ad essere caratterizzato da una totale reversibilità, è in grado di garantire la completa fruibilità delle aree e delle tombe del settore Nord, restituendo al sito l’adeguato decoro che gli compete. Con questo progetto, infatti, si intende risolvere immediatamente la situazione in cui versa il sito archeologico di Is Pirixeddus, salvaguardandolo tramite tecniche non invasive e rispettose del contesto. I lavori si concentrano sul ripristino, la regolarizzazione e la stabilizzazione dei piani dei camminamenti interni al settore nord, con particolare attenzione alla sistemazione del tratto d’ingresso di via Castello, dove verrà posizionato il blocco servizi, info-point e biglietteria (struttura in legno di dimensioni contenute). Si procederà, inoltre, con la predisposizione dell’impianto di illuminazione segna passo del percorso di visita, interno ed esterno, e sempre lungo il percorso verranno collocati, in lingua italiana e inglese, pannelli didattici e informativi.

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Ieri sera si è svolta la cerimonia di inaugurazione della stagione “Bandiera Blu”, che dal primo luglio al 31 agosto prossimo vedrà il prestigioso riconoscimento internazionale fare bella mostra di sé nell’arenile di Sant’Antioco. Un successo rilevante, che proietta l’isola sulcitana tra le mete turistiche di qualità. Prima il sindaco Ignazio Locci ha consegnato le bandiere blu agli stabilimenti balneari presenti nell’arenile (che a loro volta potranno esporre la bandiera fino a conclusione della “Blue Flag Season”, il 31 agosto), poi ha innalzato ufficialmente il vessillo, accompagnato dall’Inno di Mameli intonato dalla banda musicale “Giuseppe Verdi”.

Dopo la cerimonia e la benedizione della Bandiera Blu ad opera del parroco della Basilica di Sant’Antioco Martire, don Mario Riu, cui hanno partecipato anche la Guardia Costiera, la Protezione Civile, i Vigili Urbani ed una rappresentanza dell’Arma dei Carabinieri della Compagnia di Carbonia, è seguito un rinfresco nelle aree dello stabilimento dedicato ai pazienti gravi e gravissimi, “L’Isola del Cuore”, al quale ha fatto da cornice l’intrattenimento musicale degli allievi della Scuola Civica di Musica “Don Tore Armeni”.

Ad avviare la festa, l’intervento del consigliere comunale con delega all’Ambiente Pasquale Renna: «La Bandiera Blu – ha commentato – è un traguardo importantissimo per la città di Sant’Antioco, che mette in risalto il nostro inestimabile patrimonio paesaggistico ed ambientale: un tesoro che ci è stato regalato dalla natura. Il lavoro che dobbiamo fare oggi è impegnarci per conservare questo vessillo».

Il sindaco Ignazio Locci ha ricordato quando nel 2017, durante la campagna elettorale, aveva annunciato di voler puntare alla Bandiera Blu, come punto di partenza per la valorizzazione delle bellezze antiochensi: «Oggi possiamo dire di avercela fatta – ha evidenziato il primo cittadino – grazie anche a un momento storico decisivo: nel giugno nel 2018, infatti, abbiamo inaugurato lo stabilimento “Isola del Cuore”, un esempio in Sardegna e in Italia che ci ha dato quel qualcosa in più per raggiungere l’obiettivo che ci eravamo fissati. Grazie all’associazione di volontariato “Le Rondini”, dunque, ai pazienti gravi e gravissimi è garantita l’accessibilità piena alla spiaggia di Maladroxia. Tuttavia, occorre migliorarci e potenziare i servizi, a partire dall’illuminazione e dalle strade».

Ignazio Locci, infine, ha ringraziato tutte le associazioni e i gestori di servizi che da anni operano a Maladroxia, dalla sicurezza alla balneazione, alla ristorazione.

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Si svolgerà lunedì primo luglio, a partire dalle 19.00, la cerimonia di innalzamento della Bandiera Blu a Maladroxia. Contestualmente, verranno consegnate le bandiere blu anche agli stabilimenti balneari presenti nel litorale di Maladroxia. L’evento si terrà inizialmente nella piazza principale, dove verrà issata la Bandiera Blu, che farà bella mostra di sé fino al 31 agosto, giorno in cui terminerà la “Blue Flag Season” (stagione Bandiera Blu). Alla cerimonia, saranno presenti il sindaco Ignazio Locci, la Giunta e i consiglieri comunali, il comandante del Porto di Sant’Antioco, T.V. Francesco S.M. D’Istria, una rappresentanza della Protezione Civile, del Corpo Forestale e dell’Arma dei Carabinieri, nonché la banda musicale che intonerà l’Inno di Mameli.

La manifestazione proseguirà accanto allo stabilimento balneare dedicato ai pazienti gravi e gravissimi, “Isola del Cuore”, dove si terrà un rinfresco accompagnato dall’intrattenimento degli allievi della Scuola Civica di musica “Don Tore Armeni”.

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Nuova iniziativa del comune di Sant’Antioco nell’ambito del programma di educazione ambientale. Nei giorni scorsi ha preso il via il progetto di installazione di 18 cartelli in altrettanti punti sensibili dell’isola di Sant’Antioco. Luoghi dove abitualmente gli incivili abbandonano i rifiuti in maniera indiscriminata. Si tratta di pannelli che richiamano i simboli della terra antiochense: dal riccio di mare ai fenicotteri, dalla pecora alla tartaruga, dal polpo ai gabbiani, accompagnati da messaggi in sardo, italiano e inglese, che invitano al rispetto dell’ambiente e al mantenimento del decoro. Tra questi: il fenicottero con accanto il messaggio “proteggi gli animali e la natura. Non abbandonare i rifiuti!”; o la lumaca che invita a utilizzare i contenitori e a non buttare i rifiuti per terra; e ancora, un’indicazione, con immagine una pecorella, rivolta al viaggiatore: “Il viaggiatore rispettoso lascia solo l’impronta”.

«Con questo progetto – commenta il sindaco Ignazio Locci – portiamo avanti la nostra lotta al “sacchetto selvaggio”, cercando di sensibilizzare cittadini e viaggiatori sul rispetto dell’ambiente. I cartelli sono stati collocati quasi tutti, in posizioni che vanno dal centro urbano alle strade di penetrazione agraria, senza dimenticare le località costiere. Mantenere pulito un territorio ampio come il nostro non è semplice. Noi ce la mettiamo tutta, e siamo consapevoli che su questo fronte c’è bisogno dell’impegno di tutti. Un impegno che certo non manca, considerati gli ottimi risultati raggiunti in termini di percentuale di rifiuto differenziato. Il Comune, per combattere il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti, oltre all’attuale progetto di installazione della cartellonistica, da tempo ha intensificato i controlli ad opera delle autorità preposte (Compagnia Barracellare e Polizia Municipale), che quotidianamente battono il territorio avvalendosi anche delle moderne strumentazioni in dotazione (video e foto trappole), che consentono di scovare coloro che deturpano la nostra isola. A ciò si aggiunge il lavoro instancabile dell’Ufficio Ambiente del Municipio.»

A Sant’Antioco è operativo un Ecocentro moderno e funzionale (in questa stagione aperto mattina e sera, tutti i giorni) dove conferire i propri rifiuti, sia che si tratti di cosiddetti ingombranti, sia che si tratti di semplice spazzatura.

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Il campetto di calcio a cinque di via Matteotti, a Sant’Antioco, sarà messo in sicurezza. Sono iniziati i lavori (21mila euro di investimento) per la costruzione di una recinzione che delimiti il campo di gioco, particolarmente frequentato dai giovani del rione (e non soltanto), evitando così la “fuga” del pallone dal rettangolo di gioco.

Il campo “rionale” ad accesso libero, situato accanto alla battutissima via Matteotti, è dotato di porte da calcetto ma è sprovvisto di qualsiasi tipo di recinzione. Non di rado, infatti, il pallone finisce nella carreggiata, mettendo a rischio la sicurezza sia dei giovani sportivi, sia degli automobilisti.

«Da qui – commenta il sindaco Ignazio Locci – la decisione di risolvere un problema di vecchia data, divenuto più insistente da quando, alcuni anni fa, sono state piazzate le porte senza tuttavia prevedere la costruzione di una rete di delimitazione. Le opere non si limiteranno alla sola recinzione: contiamo, infatti, di sistemare anche la zona circostante al campo. Questi lavori si inseriscono all’interno di un ampio progetto di riqualificazione di tutto il patrimonio della città. Attualmente sono attivi diversi cantieri: dalla ristrutturazione e messa in sicurezza della Basilica, alla realizzazione del piazzale del cimitero, dall’efficientamento energetico e potenziamento dell’illuminazione pubblica, al nuovo piano dell’asfalto che partirà a breve. Senza dimenticare – conclude Ignazio Locci – gli importanti lavori di sistemazione delle strade rurali, sia del centro dell’isola, sia delle località costiere (Turri e Cala Lunga, per citare due esempi).»

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Strutturazione di un sistema culturale integrato che consenta di potenziare l’offerta turistica locale, promuovendo la conoscenza delle innumerevoli risorse del territorio di Sant’Antioco nell’ottica di una progettazione partecipata che includa l’intera comunità. Nascerà a Sant’Antioco il “Museo Diffuso”, un progetto che si svilupperà nel 2019 e nel 2020 facendo affidamento su uno stanziamento di 140 mila euro annuali (per un investimento totale di 280mila euro, di cui 220mila provenienti dalla Fondazione di Sardegna e i restanti a carico del bilancio comunale) al fine di favorire forme associative che indirizzino attività concrete per lo sviluppo turistico e per l’ampliamento dell’accessibilità dei siti, con l’obiettivo di offrire sempre maggiori opportunità ai giovani, anche nell’ambito dei servizi di promozione e accoglienza.

Come soddisfare queste esigenze? «Innanzitutto – spiega il sindaco di Sant’Antioco Ignazio Locci – si parte con la creazione di un prodotto, di un brand che caratterizzi il territorio. A questo si aggiungono la pannellistica informativa, che segna il passo a percorsi e itinerari integrati, dall’archeologia all’enogastronomia, passando per le risorse ambientali e naturalistiche. E ancora: operazioni rivolte alla promozione del territorio e un’applicazione per smartphone e tablet che faccia da supporto ai pannelli informativi. Infine, sono previste azioni per la valorizzazione di alcuni scorci storici del paese e, già da quest’estate, la formula degli spettacoli musicali “Sulky Festival” sarà articolata proprio in questa direzione. Questo progetto rappresenta il primo passo per strutturare un nuovo modello di governance del sistema culturale e archeologico sull’isola di Sant’Antioco».

«L’Ufficio Cultura e Turismo ha lavorato con passione a questo progetto – aggiunge l’assessore della Cultura e dei Beni culturali Rosalba Cossu – Sant’Antioco dispone di un patrimonio sconfinato che, per una sua migliore valorizzazione, ha bisogno di essere messo a sistema: il “Museo Diffuso” è l’unico strumento in grado di garantire queste opportunità. E questo progetto si somma ad azioni di valorizzazione e tutela del territorio già avviate dall’Amministrazione: come, per citare alcuni esempi, la riqualificazione della Necropoli settore Nord, della Basilica di Sant’Antioco Martire e, da un punto di vista naturalistico, la creazione di un percorso sostenibile all’interno del SIC “Serra Is tre Portus”. La priorità di questa Amministrazione, infatti, è creare un sistema locale di offerta turistica in cui i numerosi beni culturali e ambientali, i servizi e le attività produttive qualifichino il territorio e al contempo si aprano ai temi chiave dell’identità territoriale che consente di specializzare, diversificare e destagionalizzare l’offerta turistica locale.»

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Ha preso il via il progetto “Manutenzione straordinaria strade vicinali”, approvato e finanziato dalla Giunta comunale di Sant’Antioco nei mesi scorsi. Lo scopo, dopo anni di abbandono, è mettere in sicurezza i percorsi antiochensi che conducono ad appezzamenti di terreno agricolo, seconde case in campagna, ma anche spiagge e località costiere. A questo progetto a breve si aggiungerà anche il cantiere Lavoras, sempre dedicato alle strade vicinali, le cui selezioni per il personale si sono svolte nei giorni scorsi. «Diamo così risposte alle legittime richieste di chi quotidianamente percorre quelle arterie con tante difficoltà – commenta il sindaco Ignazio Locci – considerato il manto disastrato a causa delle piogge e di anni di incuria e, con LavoRas, creiamo anche nuova occupazione, seppure a tempo».

Il percorso delle strade oggetto dell’intervento si sviluppa all’interno dell’agro antiochense. «Nello specifico – spiega l’assessore dei Lavori pubblici Francesco Garau – ci concentreremo sulle strade “Su Demanio”, “Sa Scrocchitta”,  “Crisionis”, Su de Miai”, strada “Tuvu Mannu” e “Nuraghe Nocco”, per citare qualche esempio. Senza dimenticare i percorsi costieri: Turri, Cala Lunga, Su Forru a Macchina. Ma l’elenco è ben più lungo e articolato. Dopo aver trattato meccanicamente il manto carrabile, si ricorrerà alla posa di un composto adeguato al contesto, detto tout venant. Naturalmente, con questi lavori interverremo anche sulla regimazione delle acque superficiali (cunette laterali e trasversali, cavalca fossi, attraversamenti, eccetera). Attualmente, infatti, i tratti in cunetta sono quasi del tutto assenti e, là dove ancora visibili, sono cresciute piante di notevoli dimensioni ed arbusti che con fronde e radici tendono ad invadere la carreggiata riducendo lo spazio utile in più punti».