21 December, 2025
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Il Consiglio comunale di Sant’Antioco ha approvato, all’unanimità, un documento proposto dalla maggioranza guidata dal sindaco Ignazio Locci che prevede la richiesta di moratoria della pesca del riccio di mare per almeno due anni in tutte le acque circostanti l’isola di Sant’Antioco, da recapitare all’assessorato regionale competente in materia. L’iniziativa coinvolge anche il comune di Calasetta, che nei prossimi giorni porterà in aula il medesimo testo, con lo scopo di manifestare la preoccupazione diffusa, sia dei pescatori locali, sia dell’intera cittadinanza, in merito al depauperamento della risorsa riccio di mare, triste fenomeno considerato dalle popolazioni dei due Comuni una vera e propria emergenza. Il Golfo di Palmas e l’intero specchio acqueo che circonda l’isola di Sant’Antioco, infatti, sono considerati una meta prediletta da numerosi pescatori professionisti e sportivi provenienti da ogni angolo della Sardegna che, ogni anno, prendono letteralmente d’assalto le aree depredando i fondali dal riccio di mare, contribuendo alla “distruzione” di questo inestimabile patrimonio ittico.

«L’obiettivo – spiega il sindaco Ignazio Locci – è ottenere uno stop alla pesca del riccio a partire dalla prossima stagione. È un’iniziativa, assunta con il comune di Calasetta, che porteremo fino in fondo: presto la nostra proposta verrà corredata con documentazione scientifica, anche con le risultanze, laddove possibile, di quest’ultima stagione di pesca. È indubbio uno sforzo di pesca preoccupante che di questo passo porterà all’esaurimento di questa prelibata e ricercata specie marina. Non è più possibile accettare la pesca indiscriminata del riccio, le cui conseguenze sono drammatiche: in pericolo, infatti, c’è il nostro ecosistema marino, che abbiamo il dovere di proteggere. La nostra iniziativa congiunta va proprio in questa direzione e la Regione è chiamata ad ascoltare la nostra istanza e a varare una disciplina che salvaguardi il tesoro dei nostri mari al fine di garantire un futuro migliore ai nostri pescatori, operatori ed ecosistema marino.»

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Il Consiglio comunale di Sant’Antioco, nella seduta di martedì 29 gennaio 2019, ha approvato a maggioranza il “Documento unico di programmazione 2019-2021″ ed il “Bilancio di previsione finanziario 2019-2021”. Un documento che smuove un volume finanziario di 25 milioni di euro.

«Abbiamo approvato il Bilancio entro i termini, certi che disporre del documento finanziario validato dall’assemblea civica ad inizio anno garantisca maggiore funzionalità al nostro Comune: questo, infatti, ci consente di provvedere con regolarità al pagamento dei fornitori e di dare continuità ai servizi in essere, in particolare al cittadino (5,285.000,00 Euro, Politiche Sociali e Famiglia) – commenta il sindaco Ignazio Locci con delega al Bilancio – il bilancio si apre con una previsione di volume finanziario di 25 milioni, ma pensiamo di arrivare fino a 30 milioni. Dall’analisi del testo, tra i tanti aspetti, emerge un trend di entrate proprie in miglioramento, anche grazie al lavoro che si sta compiendo in riferimento al recupero dei tributi locali.» 

Un altro dato in netto progresso è quello degli investimenti nelle opere pubbliche, sia per quanto attiene gli stanziamenti per il futuro, sia per tutte quelle opere che in questo periodo stanno effettivamente andando in gara ed i cui cantieri verranno avviati nel 2019.

«In relazione agli investimenti sulle opere pubbliche – aggiunge il sindaco Ignazio Locci – si passa da un trend insoddisfacente del 2016 e del 2017, fino ad arrivare a un 2019 in cui prevediamo lavori per 7 milioni e 720mila euro. Stiamo concentrando grande impegno nelle scuole, in particolar modo sulla loro funzionalità, con un occhio di riguardo all’efficientamento energetico, nella manutenzione del patrimonio pubblico, delle strade, degli spazi verdi. Rimettere in piedi la città è una scommessa quotidiana: questo bilancio ci offre gli strumenti finanziari per portare avanti il lavoro che abbiamo avviato un anno e mezzo fa.»

Il 2019, infine, sempre in riferimento alle opere pubbliche, sarà anche segnato dall’impegno per la costruzione del nuovo palazzetto dello sport e la trasformazione dell’ex mercato civico in polo artistico e culturale, sfruttando il finanziamento dedicato alle isole minori.

 

 

 

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Sant’Antioco ha ricordato oggi le vittime del naufragio avvenuto lo scorso 16 novembre davanti all’isola del Toro e tutti i giovani algerini morti durante la traversata dall’Algeria verso la Sardegna, in un’iniziativa organizzata dalla Regione Sardegna, con la collaborazione del comune di Sant’Antioco, del Corpo Forestale e della Caritas. Alla presenza dell’assessore degli Affari generali Filippo Spanu, che ha la delega ai flussi migratori, il momento più intenso della commemorazione delle giovani vittime algerine lungo la rotta tra Annaba e le coste del Sulcis è stato quello della deposizione di una corona di fiori al largo di Sant’Antioco, nel tratto di mare in cui è avvenuto il tragico naufragio che ha provocato 2 morti e 8 dispersi, “Harragas”, secondo il modo di dire algerino, che volevano raggiungere le coste sarde attratti dal miraggio di una vita migliore. Le due vittime identificate sono Kebir Ghilas, 25 anni, e Khebad Abdelhadi, 34 anni. Due i superstiti, Ayadi Sifeddin, 21 anni, ed Ayoub Fouchane, 24 anni, che con grande emozione sono tornati nei luoghi in cui hanno perso la vita i loro compagni di viaggio.

«Il giorno della tragedia avevo assunto l’impegno di portare un fiore per ricordare le vittime del naufragio. Siamo venuti a Sant’Antioco per rinnovare una memoria dolorosa che dobbiamo tenere viva. È stato un gesto di umanità per i due ragazzi morti nel naufragio dello scorso 16 novembre, per gli otto dispersi e per tutti coloro che nel Mar Mediterraneo hanno perso la vita durante viaggi affrontati con sentimenti di disperazione e speranza. L’umanità è un valore essenziale ogni volta che si affronta la questione delicata di chi, in base alle norme internazionali, ha diritto di trovare ospitalità e accoglienza», ha detto l’assessore Filippo Spanu che dalla barca messa a disposizione dal Corpo forestale e di Vigilanza ambientale ha lanciato in mare la corona di fiori. Con Filippo Spanu, hanno condiviso momenti di raccoglimento e preghiera il sindaco Ignazio Locci, l’Imam Golam Kibria e don Marco Lai, direttore della Caritas diocesana.

La giornata si è conclusa con l’assemblea pubblica, nella sala convegni della Polizia municipale, con il pensiero rivolto agli “harragas” morti durante il viaggio verso la Sardegna e a tutti i migranti che non sono riusciti a portare a termine il loro viaggio attraverso il Mediterraneo. 

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Per ricordare le vittime del naufragio avvenuto lo scorso 16 novembre davanti all’isola del Toro e tutti i giovani algerini morti durante la traversata dall’Algeria verso la Sardegna la Regione domani, sabato 26 gennaio, ha organizzato a Sant’Antioco una giornata di commemorazione. Alla presenza dell’assessore degli Affari generali Filippo Spanu, che ha la delega ai flussi migratori, alle 14.00, verrà deposta nelle acque antistanti il porto una corona di fiori. A seguire, nella sala consiliare del Comune, è in programma un momento di riflessione a cui prenderanno parte, oltre all’assessore Spanu, il sindaco Ignazio Locci, l’Imam di Cagliari Triki Mehrez, il direttore della Caritas diocesana di Cagliari don Marco Lai, Houssa Seduci, giornalista di France24 e Dzair news e la scrittrice Arianna Obinu.

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Il sindaco Ignazio Locci ha convocato il Consiglio comunale di Sant’Antioco in seduta ordinaria per martedì 29 gennaio, alle 19.00, per la trattazione dei seguenti punti inseriti all’ordine del giorno:

 Imposta Unica Comunale (IUC), approvazione delle tariffe per l’applicazione della tassa sui rifiuti (TARI) anno 2019;

 Approvazione del documento unico di programmazione 2019-2021 e del bilancio di previsione finanziario 2019-2021 (art. 151 del decreto legislativo  n° 267/200 e art. 10, decreto legislativo n° 118/2011)

 Moratoria pesca del riccio di mare – Approvazione ordine del giorno

 Interrogazione presentata dal gruppo Genti Noa su: “Opere di urbanizzazione Loc. S’Arriaxiu”;

 Interrogazione presentata dal gruppo Sant’Antioco Attiva su: “Viabilità nel territorio comunale in prossimità del Faro”;

 Mozione presentata dal gruppo Genti Noa su: “Novero degli studenti aventi diritto alle borse di studio.

In caso di mancato esaurimento dei punti all’ordine del giorno, entro le 22.00, la seduta sarà aggiornata alle 19.00 di martedì 5/02/2019.

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L’assessore degli Affari generali con delega ai flussi migratori, Filippo Spanu, ha tenuto oggi una conferenza stampa in cui ha fatto il punto, insieme alla responsabile del Servizio Prevenzione dell’ATS ASSL di Cagliari Silvana Tilocca, su tutte le iniziative in corso nell’accoglienza dei richiedenti asilo e dei titolari di protezione internazionale.

«Siamo impegnati su più fronti per dare corso ai principi sanciti dalla nostra Costituzione e dalle norme del diritto internazionale – ha detto Filippo Spanu – per garantire accoglienza a tutti coloro che ne hanno diritto e, contemporaneamente, opportunità di crescita per le nostre comunità.»

Sulla salute dei migranti la Regione, con l’ATS, ha attuato un progetto FAMI finanziato dal ministero dell’Interno che ha coinvolto 1.262 tra richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale. In particolare medici e operatori sanitari hanno seguito 155 persone in condizione di vulnerabilità post-traumatica o con grave disagio psico-sanitario. 51 minori stranieri anche non accompagnati sono stati presi in carico nell’ambito psico-socio-sanitario. Nel corso del progetto sono stati formati 84 operatori su vulnerabilità post-traumatica e grave disagio psicosanitario. Nell’ambito della salute il ministero dell’Interno ha positivamente valutato il progetto e ha per questo deciso di finanziarie ulteriori attività per il triennio 2019-2021.

«Abbiano rilevato – ha detto Silvana Tilocca – che il disagio complessivo della persona si sia tradotto in molti casi in problematiche di ordine psichiatrico e di natura fisica. Il progetto ha evidenziato l’importanza di proseguire il sostegno nei tempi successivi allo sbarco ai fini della prevenzione di patologie di natura psicologica o psichiatrica.»

«Stiamo lavorando insieme alle altre Regioni – ha chiarito Filippo Spanu – al ricorso alla Corte Costituzionale contro il decreto Sicurezza. E’ in via di completamento la fase di acquisizione degli elementi tecnici e giuridici a sostegno delle nostre argomentazioni contro un provvedimento che riteniamo iniquo e in grado sia di disintegrare un sistema di accoglienza faticosamente costruito in questi ultimi anni insieme ai Comuni, sia di creare insicurezza ed allarme sociale nelle nostre comunità.»

L’assessore Filippo Spanu si è soffermato sul Global Compact for migration, voluto dall’ONU al fine di concordare una risposta globale e unitaria alle questioni legate al fenomeno migratorio: la Regione nei giorni scorsi ha inviato una lettera al capo dello Stato Sergio Mattarella a seguito dell’iniziativa della Sardegna di promuovere, con altre 6 regioni, comuni, università e associazioni, un appello rivolto a Governo e Parlamento affinché l’Italia sottoscriva il documento. «Pur nel rispetto dell’autonomia parlamentare e del suo ruolo di super partes – si legge nella lettera – chiediamo il suo autorevole sostegno perché la nostra posizione possa essere appoggiata nell’ambito del dibattito a livello nazionale affinché l’Italia possa partecipare in maniera attiva e propositiva alla discussione globale, la cui vasta complessità non può esaurirsi in meri slogan politici o nell’avallo di posizioni affatto risolutive dei problemi, se non quando addirittura contrarie a principi umanitari».

Anche alla luce dei dati drammatici forniti nei giorni scorsi dal ministro degli Interni algerino Noureddine Bedoui, la Regione continua a manifestare preoccupazione per la rotta tra Algeria e Sardegna che ha provocato nel 2018 tante vittime (circa 200 tra morti e dispersi secondo quanto dichiarato dall’esponente del governo di Algeri). «A fronte dei tanti impegni assunti dal ministero dell’Interno e delle nostre richieste di intervento il flusso resta costante. La Regione, dal canto suo, ha messo a punto un progetto – ha spiegato l’assessore – per contrastare lo sbarco nell’isola di migranti in arrivo dal paese nordafricano».

Per ricordare le vittime lungo questa rotta, il prossimo 26 gennaio è stata organizzata una commemorazione al largo di Sant’Antioco, davanti all’Isola del Toro. Saranno presenti l’assessore Filippo Spanu, il sindaco Ignazio Locci, il direttore della Caritas diocesana di Cagliari don Marco Lai, Houssa Seduci, giornalista France24 e Dzair news Don Marco Lai ed Arianna Obinu, scrittrice ed autrice del libro “Harraga. Migranti irregolari dall’Algeria. Il sogno europeo passa dalla Sardegna”, e  i rappresentanti della comunità algerina in Sardegna.

Sul Centro di Permanenza per i rimpatri (Cpr) a Macomer Filippo Spanu ha dichiarato che «è tutto fermo, non abbiamo informazioni che ci inducono a ritenere che il Cpr possa essere aperto entro l’estate perché importanti procedure amministrative non sono state ancora completate».

Attualmente sono 2.552 le persone ospiti delle strutture di accoglienza della Sardegna. Sono 2328 i rifugiati ospiti dei 97 Cas, 224 sono inseriti nei 16 Sprar. 222 i minori stranieri non accompagnati presenti nell’isola. La Regione, per favorire il processo di inclusione, con il Piano per l’accoglienza recentemente approvato dalla Giunta ha messo in campo diversi progetti: dalle attività di volontariato in ambiti di pubblica utilità alle iniziative sportive all’agricoltura sociale per valorizzare le competenze dei richiedenti asilo e dei titolari di protezione internazionale nel settore agricolo e pastorale, con particolare riferimento ai Centri di accoglienza ubicati nelle aree rurali. 

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Il sindaco di Sant’Antioco, Ignazio Locci, ha emesso un’ordinanza tesa a regolamentare gli orari in cui è possibile praticare attività rumorosa nell’ambito dei cantieri edili. Partendo dal presupposto che l’Amministrazione comunale considera l’edilizia un settore strategico in grado di contribuire allo sviluppo della città, lo scopo dell’ordinanza è, da una parte, ridurre al minimo il disagio provocato dai lavori edili tutelando la salute pubblica, e dall’altra, garantire alle imprese la possibilità di svolgere il proprio lavoro all’interno di una cornice di regole certe e chiara. 

Secondo quanto emerso anche in occasione di un incontro tenutosi recentemente in aula consiliare tra gli operatori del settore e i rappresentanti dell’Amministrazione comunale, il documento a firma del Sindaco stabilisce che in tutto il comune di Sant’Antioco, secondo il “piano di zonizzazione acustica del territorio comunale” (PAC), le attività artigianali in genere e tutte le attività rumorose dislocate nelle aree del PAC potranno essere esercitate con emissioni sonore che superino i limiti massimi di livello stabiliti dal D.P.C.M. 1/03/1991 e dal regolamento del PAC, esclusivamente:

– Nel periodo ottobre-marzo, dalle 8.00 alle 13.00; e dalle 14.00 alle 17.00;

– Nel periodo settembre/aprile-giugno dalle 8.00 alle 13.00; e dalle 14.00 alle 18.00;

– Nel periodo luglio-agosto dalle 8.00 alle 13.00;

Fanno eccezione tutti gli interventi di emergenza che, in ogni caso, dovranno essere comunicati a mezzo pec ed indirizzati al Comando di Polizia Municipale entro 12 ore dalla previsione di inizio lavori. 

Tutte le attività che, nell’ambito dei cantieri edili, non producono immissioni sonore, possono essere esercitate, indipendentemente dagli orari succitati.

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Valorizzazione e riqualificazione della necropoli punica di Sulky (settore nord), una delle più vaste del Mediterraneo e tra le aree archeologiche di maggiore pregio di Sant’Antioco. Obiettivo: rendere fruibile il sito, attraverso un percorso di visita protetto, sia nell’area esterna, sia, soprattutto, nelle suggestive e ricche tombe che compongono gli spazi sotterranei: «Recentemente – spiega il sindaco Ignazio Locci – abbiamo approvato il progetto esecutivo che, grazie a uno stanziamento di circa 100mila euro frutto di un finanziamento della Fondazione di Sardegna, prevede la riqualificazione dell’area e la successiva apertura al pubblico. Il progetto, di straordinaria importanza nell’ambito della valorizzazione dei beni archeologici, a cui si legano concrete ricadute turistiche, è il risultato della collaborazione tra la Soprintendenza, il comune di Sant’Antioco e la Fondazione di Sardegna».

Con l’intervento in programma, dunque, si intende risolvere immediatamente la situazione di incuria e abbandono del sito archeologico di Is Pirixeddus, salvaguardandolo tramite tecniche non invasive e rispettose del contesto. Mirato a rendere fruibile il bene, il programma di lavoro prevede il ripristino, la regolarizzazione e la stabilizzazione dei piani dei camminamenti interni al settore nord, con particolare attenzione alla sistemazione del tratto d’ingresso di via Castello, dove verrà posizionato il blocco servizi, info-point e biglietteria (struttura in legno di dimensioni contenute). Si procederà, inoltre, con la predisposizione dell’impianto di illuminazione segna passo del percorso di visita, interno ed esterno, e sempre lungo il percorso verranno collocati, in lingua italiana e inglese, pannelli didattici ed informativi.

Esprime soddisfazione l’assessore della Cultura e dei Beni archeologici Rosalba Cossu: «L’intervento proposto, grazie anche alla accurata scelta dei materiali, oltre ad essere caratterizzato da una totale reversibilità, è in grado di garantire la completa fruibilità, in totale sicurezza, delle aree e delle tombe del settore Nord, restituendo al sito l’adeguato decoro che gli compete. Siamo felici di poter contribuire al recupero ed alla valorizzazione dei beni archeologici di Sant’Antioco: investire nel nostro immenso e prezioso patrimonio culturale è uno degli obiettivi che ci eravamo prefissati a inizio mandato».

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L’Amministrazione comunale di Sant’Antioco ha stanziato 350.000 euro per la realizzazione del “Programma di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria del mando stradale per ripristinare le condizioni minime di sicurezza per veicoli e cittadinanza”. Una cifra che va ad aggiungersi alle somme già stanziate nel 2018, grazie alle quali sono state messe in sicurezza una trentina di strade. Con il Piano del 2019 si interverrà sia in ambito urbano (principalmente) sia in ambito extra-urbano.

«Sin dal nostro insediamento abbiamo indicato tra le priorità – commenta il sindaco Ignazio Locci – quella di mettere mano alle strade di Sant’Antioco che necessitano urgentemente di interventi di ripristino, liberando importanti risorse: l’anno scorso oltre 300mila euro, quest’anno 350mila. Siamo consapevoli che anche con il progetto del 2019 non riusciremo a concludere l’intero Piano dell’asfalto, ma proseguiremo su questa strada.»

Con i fondi frutto del ribasso di gara dell’appalto 2018 ed in attesa che prenda avvio il Piano appena approvato, intanto, nelle prossime settimane si procederà con la bitumazione di via Matteotti, da via Renzo Laconi fino all’intersezione con viale Trento, e da viale Trento fino all’incrocio con via Campidano.

«Nel 2019 – spiega l’assessore dei Lavori pubblici Francesco Garau – si interverrà prioritariamente sui tratti di strade presenti in centro urbano che, a causa dei continui lavori di adeguamento dei sottoservizi a cui si aggiungono i danni prodotti dalle abbondanti precipitazioni autunnali, manifestano una scarsa tenuta del manto stradale, con conseguenti problemi di sicurezza e percorribilità. L’elenco delle strade è ampio e, per citare alcuni esempi, si rifarà la centralissima via XXIV Maggio, nonché il tratto non ancora ripristinato di viale Trento, da via Nazario Sauro fino a via Campidano, mentre in ambito extra-urbano si provvederà a bitumare l’ultimo tratto di via Golfo di Palmas, a Maladroxia.»

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Rendere accogliente e bella la cosiddetta “Porta d’ingresso alla città”, ridandole lustro e qualità. Il comune di Sant’Antioco investe 150mila euro sul “Lungomare Silvio Olla, ex Lungomare Caduti di Nassiriya”, con un progetto di riqualificazione che mira ad una manutenzione straordinaria del verde esistente con integrazione di alberi e l’inserimento di un mix di fiori per abbellire la zona. Ma non solo: tra le varie opere previste si è deciso di intervenire anche sul prato attuale, prevedendo una sua migliore sistemazione, uniformandolo con semina a gramigna e con un impianto di irrigazione, predisposto a settori, tale da sopperire anche alla carenza d’acqua nel periodo estivo.

«Ma, soprattutto – spiega l’assessore dei Lavori Pubblici Francesco Garau -, eviteremo il transito delle automobili nell’area, piazzando dei dissuasori che consentiranno l’ingresso soltanto ai pedoni. L’obiettivo, non a caso, è quello di restituire ai cittadini quella porzione del Lungomare. I lavori prevedono, infatti, anche la sistemazione dello stradello pedonale sterrato, che darà così la possibilità di praticare sport all’aperto e in riva al mare. Attività che attualmente si svolge lungo la strada, in luogo poco sicuro. Accanto ai dissuasori e agli accessi ai percorsi di camminamento, inoltre, verranno posizionate delle fontanelle di acqua.»  

L’area d’intervento si colloca in prossimità della strada di accesso all’isola ed è costituita da una striscia di terra delimitata a est dal mare, a sud dall’approdo pescherecci, a ovest dalla strada “Caduti di Nassiriya” e a nord dal porticciolo turistico. Esprime soddisfazione il sindaco Ignazio Locci, che fin dal suo insediamento ha avviato un progetto di riqualificazione dell’intero Lungomare, dal Silvio Olla al Cristoforo Colombo.

«Portiamo avanti il programma di sistemazione dell’intera area, meglio nota come “La Marina” – commenta il sindaco – oltre un anno fa abbiamo eliminato le transenne che delimitavano una porzione del Lungomare Cristoforo Colombo, in zona Lido, ridando decoro a quella striscia di Lungomare. Successivamente, con apposita ordinanza, siamo riusciti a rimuovere le barche abbandonate (ben 17) nel Lungomare Silvio Olla, fronte parco giardino, proprio dove oggi interveniamo con questo progetto. Il Lungomare è la “Porta d’ingresso alla città” e per questo merita particolare attenzione. Con questo progetto, contiamo, infine, di potenziare anche gli arredi dedicati ai bambini del Parco Giardino.»