30 April, 2024
HomePosts Tagged "Ignazio Locci" (Page 53)

[bing_translator]

Critiche al Piano di dimensionamento scolastico regionale, dopo quelle di uno dei gruppi di maggioranza – Partito dei Sardi – arrivano anche dalle opposizioni. «Sosteniamo da tempo l’esigenza di modificare le linee guida del Piano di dimensionamento scolastico e ci fa piacer apprendere che alcune fette della maggioranza prendano posizione per combattere un progetto che, anziché contribuire ad assicurare un’offerta formativa varia e di qualità, affossa l’istruzione sarda – sostiene Ignazio Locci, vicepresidente del Consiglio regionale, di Forza Italia Sardegna -. Senza considerare quelle porzioni del centrosinistra che, ancorché titubanti sulla bontà del Piano di dimensionamento, non prendono parola per non compromettere equilibri fin troppo fragili».

«Esattamente come sottolinea il Partito dei Sardi – aggiunge Ignazio Locci -, non possiamo applicare al nostro tessuto sociale le linee guida elaborate per altre zone d’Italia con cui non abbiamo niente in comune. È doveroso, invece, prevedere e adottare tipologie di intervento che siano confacenti alla nostra Isola, che è una realtà completamente differente dal resto d’Italia. Dobbiamo sforzarci di risolvere i problemi delle aree interne, salvaguardando i presidi scolastici dei piccoli Comuni. Perché non considerare lo strumento delle pluriclassi? In un’ottica di tagli generalizzati, è una delle poche strade percorribili per evitare che si cancellino le scuole dei piccoli centri della Sardegna. Ma possiamo anche ridefinire l’ipotesi di nuovi Istituti globali in ambiti territoriali omogenei, al fine di creare autonomie scolastiche su più livelli di istruzione: strutture proiettate verso il futuro e in grado di programmare nuovi indirizzi di studio.»

«Anche in riferimento alla questione Scuola, dunque, dobbiamo iniziare a ragionare in termini autonomistici considerando che non possiamo applicare alla nostra Terra regole studiate per altri contesti. Ne prendano atto, la Giunta e l’assessore Claudia Firino in particolare – conclude Ignazio Locci -, e riaprano il tavolo coinvolgendo tutte le forze in campo, visto che il problema è sentito dal Nord al Sud dell’Isola.»

[bing_translator]

«Bisogna restituire centralità al Consiglio regionale, massima assemblea dei sardi, per garantire un’azione politica più incisiva e servizi al cittadino efficienti.»

A sostenerlo è Ignazio Locci, consigliere regionale del gruppo Forza Italia Sardegna.

«Sia nella relazione di parificazione della Corte, che nella requisitoria della procura della Corte dei Conti, si evidenziano elementi utili alla politica sulla gestione del bilancio regionale – aggiunge Ignazio Locci -. È tuttavia necessario un impegno per il rispetto dei tempi previsti per la redazione dei documenti di bilancio e programmazione, ridando, appunto, centralità all’organo consiliare, così come è stato indicato nella relazione di parificazione.

Il rispetto dei termini è necessario per uniformare i tempi della spesa nell’anno finanziario coordinando l’azione del sistema Regione con gli enti locali e il mondo dell’impresa. Seppure sembri esserci maggiore ordine e pulizia nei conti, restano ancora aperti e da definire la questione entrate e gli accantonamenti, che rappresentato una battaglia di tutti. Vi sono poi altri nodi di straordinaria importanza da tenere sott’occhio, come l’annoso problema delle cosiddette partecipate e quello della Sanità, per la quale occorre mettere in equilibrio i conti garantendo ai cittadini servizi efficienti. Quello che serve, in sostanza, al di là di quella che l’assessore Raffaele Paci definisce una promozione della gestione dei conti – conclude Ignazio Locci -, è un’accelerazione dell’azione politica nell’interesse esclusivo dei sardi e della Sardegna.»

[bing_translator]

Ieri è stato eletto vicepresidente del Consiglio regionale, oggi interviene nel dibattito politico con un appello all’unità del centrodestra in vista dei prossimi appuntamenti elettorali.

Secondo Ignazio Locci, consigliere regionale del gruppo Forza Italia Sardegna, «la Sardegna ha bisogno di un Centrodestra sardista coeso e forte, che recuperi le ragioni dello “stare insieme”, rivitalizzando e galvanizzando tutte le parti della coalizione. L’obiettivo è costruire un progetto credibile, alternativo a quel Governo di Francesco Pigliaru che fino ad oggi ha prodotto solo danni. Diversamente, i cittadini ci puniranno, perché a nessuno piacciono gli schieramenti politici litigiosi. Nel centrodestra sardista sono presenti quelle forze politiche che, animate da tanta generosità, sono capaci di riconquistare la fiducia dei cittadini, che è inversamente proporzionale alla credibilità del progetto politico e a come lo si incarna. Ecco perché prima di tutto occorre rinsaldare i ranghi attorno a idee precise, chiare e realizzabili. A un progetto costruito da un vero Centrodestra, animato da un dibattito vivace e produttivo, non autoreferenziale».

«Bisogna sfidare la modernità, coinvolgere le nuove generazioni (avvalendoci anche delle nuove tecnologie), aprirsi al valore dell’Autonomismo, che deve diventare quella virtù aperta che si affermi attraverso la capacità di individuare le ricette migliori per il nostro sistema produttivo, per le famiglie, per la Pubblica Amministrazione. Le sfide che ci attendono sono molteplici, non di semplice soluzione: riscrittura dello Statuto sardo, semplificazione e sburocratizzazione, spopolamento, emigrazione giovanile, trasporti. E ancora la Scuola, da intendersi come baluardo delle Istituzioni in tutti i Comuni. E per questo c’è da lottare, affinché non continuino a cancellare i presidi scolastici in questa fredda ottica della razionalizzazione. Ma c’è anche il fronte dell’edilizia, che paga il prezzo della crisi e della scarsa attenzione della Giunta Pigliaru. E occorre fornire sostegno, vero, alle imprese. Insomma, c’è molto da fare. Ma prima di tutto – conclude Ignazio Locci – occorre ritrovare quell’unità indispensabile per creare un’alternativa al Centrosinistra alla guida della nostra Regione.»

[bing_translator]

Ignazio Locci (Forza Italia) ed Eugenio Lai (SEL) sono stati eletti poco fa vicepresidenti del Consiglio regionale. Per Eugenio Lai si tratta di una conferma,  è vicepresidente dall’inizio della legislatura. Ignazio Locci ha avuto 21 voti, Eugenio Lai 19, Marco Tedde 13, Annamaria Busia 3, Gianfranco Congiu 1. L’Assemblea sta ora procedendo all’elezione dei questori.

[bing_translator]

Il consigliere regionale di Forza Italia Ignazio solleva oggi quella che – a suo dire – è una disparità di trattamento da parte della Regione Sardegna verso i reparti di Cardiochirurgia di Sassari e Cagliari.

«In un sistema sanitario “normale”, non condizionato da lotte intestine, non vi sarebbero reparti medici di serie A e di serie B – denuncia Ignazio Locci -. Invece in Sardegna accade esattamente questo: perché degli unici due reparti di Cardiochirurgia presenti nell’isola (uno a Sassari, presso l’AOU, e l’altro all’Ospedale Brotzu), quello di Sassari riceve un’attenzione politico-amministrativa superiore. Ovvero, personale medico in forze, macchinari all’avanguardia e, in sostanza, dotazioni mediche efficienti e al servizio del paziente. A Cagliari, invece, si respira tutt’altra aria. E come se non bastasse, pare che i pazienti vengano dirottati dal Brotzu verso Sassari, sebbene non ve ne sia motivo.»

«Una situazione spiacevole – aggiunge Ignazio Locci -, cui porre rimedio nel più breve tempo possibile. Perché se siamo soddisfatti del fatto che Sassari venga considerato a ragione un reparto all’avanguardia, funzionale ed efficiente, vorremmo che anche Cagliari potesse raggiungere lo stesso status. Tra l’altro non si capisce la disparità di trattamento, considerato che Cagliari serve tutto il Sud Sardegna e dunque un bacino ben più ampio di quello cui fa riferimento l’AOU di Sassari.»

«Naturalmente il tutto avviene alla luce del sole (pazienti dirottati a Sassari dal Brotzu, riguardo maggiore verso l’AOU a discapito del Brotzu) e tutti sembrano non accorgersene. Ci auguriamo – conclude Ignazio Locci – che l’assessore regionale della Sanità prenda atto delle manifeste diseguaglianze ed agisca quanto prima per rimediare.»

Ospedale Brotzu Cagliari 4

[bing_translator]

Nonostante l’annuncio fatto due giorni fa dalla direzione aziendale della Asl 7 dell’avvenuta richiesta avanzata alla Regione di una deroga per l’assunzione del personale mancante per ripristinare l’H24, non si placano le polemiche sul servizio di emodinamica dell’ospedale Sirai di Carbonia.

Oggi ad intervenire sull’argomento è Ignazio Locci, consigliere regionale di opposizione, del gruppo Forza Italia Sardegna.

«Di questo passo i cittadini del Sulcis-Iglesiente smetteranno di rivolgersi alla Sanità (quel poco che resta) del territorio – scrive in una nota Ignazio Locci -. La drastica riduzione del servizio di Emonidamica del Sirai di Carbonia, passato da H24 quotidiano a una copertura che va dalle 8.00 alle 16.00 dal lunedì al venerdì, è soltanto l’ultimo tassello piazzato dal commissario della Asl 7 Antonio Onnis in un più ampio mosaico che prevede lo smantellamento della Sanità del Sulcis e, infine, il suo decesso per inedia. Del resto, i cittadini hanno ormai perso fiducia in una Sanità che quotidianamente perde pezzi a causa di chi, alla guida della Asl soltanto per tagliare in modo spregiudicato, non mostra alcun interesse verso la legittima domanda di salute.»

«Tuttavia, non staremo qui ad accettare passivamente queste azioni scellerate, come non abbiamo nessuna intenzione di credere alle menzogne raccontate dal Commissario per giustificare il taglio al servizio di Emodinamica – aggiunge Ignazio Locci -. Non è assolutamente vero, infatti, che non è disponibile organico per mantenere in piedi il servizio H24: esistono graduatorie di emodinamicisti dalle quali la dirigenza Asl può attingere senza chiedere il permesso a nessuno. E ad ogni buon conto, se il Commissario non se la sente di chiamare al lavoro nuovo personale, può sempre fare ricorso a quello dell’Ospedale Brotzu, facendoselo prestare, visto che rientriamo nella stessa rete di emergenza. Diversamente chiuda il reparto e si appunti un’altra stelletta nel petto. Ma la smetta di farsi beffa di un intero territorio.»

«Il servizio di Emodinamica è determinante per tutto il Sud Sardegna e deve essere garantito 24 ore su 24, senza eccezioni. Lasciarlo in funzione soltanto in determinate fasce di orario è una beffa bella e buona. È evidente che l’atteggiamento disinvolto della dirigenza Asl non si fa intimidire dalle sacrosante proteste dei sindaci sulcitani: forse è il caso di alzare il livello della protesta e di far capire a questi insensibili burocrati che siamo stufi della loro arroganza. Esigiamo rispetto – conclude Ignazio Locci – e, soprattutto, una Sanità efficiente.»

Ospedale Sirai Carbonia 2 copia

[bing_translator]

Le sei commissioni permanenti del Consiglio regionale hanno rinnovato questa mattina i rispettivi Uffici di presidenza secondo quanto previsto dall’art.29 del Regolamento interno.

Tre presidenze sono andate a consiglieri del Pd, una a testa a Sel, Psi e Udc.

Questa la nuova composizione.

I commissione “Autonomia e ordinamento regionale”

Presidente: Francesco Agus (Sel).

Vicepresidente: Alberto Randazzo (Forza Italia).

Segretari: Giuseppe Meloni (Pd) e Marcello Orrù (Psd’Az).

II commissione “Lavoro, cultura e formazione professionale”

Presidente: Gavino Manca (Pd).

Vicepresidente: Ignazio Locci (Forza Italia).

Segretario: Paolo Zedda (Rossomori) e Alfonso Marras (Udc). 

III commissione “Programmazione, bilancio e politiche europee”

Presidente: Franco Sabatini (Pd).

Vicepresidente: Christian Solinas (Psd’Az).

Segretari: Gianfranco Congiu (Pds) e Paolo Truzzu (FdI).

IV commissione “Governo del territorio, ambiente, infrastrutture, mobilità”

Presidente: Giuseppino Pinna (Udc).

Vicepresidente: Antonio Solinas (Pd).

Segretari: Pierfranco Zanchetta (Upc) e Giuseppe Fasolino (Forza Italia).

V commissione “Attività produttive”

Presidente: Luigi Lotto (Pd).

Vicepresidente: Luigi Crisponi (Riformatori).

Segretari: Gaetano Ledda (La Base) e Marco Tedde (Forza Italia).

VI commissione “Salute e politiche sociali”

Presidente: Raimondo Perra (Psi).

Vicepresidente: Edoardo Tocco (Forza Italia).

Segretari: Luigi Ruggeri (Pd) e Giorgio Oppi (Udc).

Consiglio regionale 90

[bing_translator]

«Vanno riviste le linee guida del Piano di dimensionamento scolastico, al fine di assicurare un’offerta formativa valida e di scongiurare la chiusura delle scuole dei piccoli Comuni della Sardegna che, ancora una volta, rischiano di “cadere” sotto i colpi di una politica miope e per nulla lungimirante.«

Lo scrive, in una nota, Ignazio Locci, consigliere regionale del gruppo Forza Italia Sardegna.

«La politica ha il dovere di prendere atto degli errori compiuti in questi due anni di operatività del nuovo Piano – aggiunge Ignazio Locci -: c’è bisogno di cambiare rotta, perché l’attuale sistema varato dall’assessore regionale della Pubblica Istruzione Claudia Firino, ha mostrato tutti i limiti che portano con sé scelte sbagliate fatte semplicemente con la calcolatrice. Non possiamo permetterci di cancellare i presidi scolastici dei piccoli Comuni della Sardegna con un semplice tratto di penna rossa.»

«Obiettivo, dunque, modificare le linee guida attraverso la concertazione tra le forze politiche in campo, dato che il problema è sentito da tutti gli attori politici, indipendentemente dal partito di appartenenza. Ecco, quindi, la necessità di rivalutare lo strumento delle pluriclassi, la cui chiusura si è rivelata decisamente fallimentare: riproporle in taluni casi, potrebbe invece significare la salvezza di alcuni istituti scolastici; ridefinire l’ipotesi di nuovi Istituti globali in ambiti territoriali omogenei, al fine di creare autonomie scolastiche su più livelli di istruzione. Strutture proiettate verso il futuro e in grado di programmare nuovi indirizzi di studio. Sono convinto che non possiamo liquidare l’argomento Istruzione con semplici calcoli ragionieristici. E sono altresì certo che la questione interessi tutte le forze in campo, senza distinzione di sorta. In quest’ottica – conclude il consigliere regionale di Forza Italia -, potenziare le scuole dei grandi Comuni e chiudere i battenti a quelle dei piccoli centri non giova a nessuno. Forse si risparmia qualche soldo, ma i danni sociali sono di ben più ampia portata.»

Ignazio Locci 22 copia

[bing_translator]

Sant'Antioco.

«Il comune di Sant’Antioco non si faccia sfuggire l’opportunità di partecipare attivamente alla pianificazione portuale». L’appello arriva da Ignazio Locci, consigiiere regionale del grippo Forza Italia Sardegna.

«La Giunta regionale – il consigliere regionale di Sant’Antioco – dopo lunghe attese ha finalmente emanato le linee guida per l’elaborazione dei Piani Regolatori Portuali per i porti di competenza regionale. Uno strumento che affida alle amministrazioni comunali su cui ricadono i porti, il compito di procedere con la programmazione, in quanto, così come recita la delibera regionale N°63/22 del 25/11/2016 (Linee guida per l’elaborazione dei Piani Regolatori Portuali (PRP) per i porti di interesse regionale, così come previsto dalla Delib. G.R. n. 56/32 del 29.12.2009. Atto generale di indirizzo), “conoscono in modo puntuale le realtà locali e rappresentano le esigenze del territorio fisicamente connesso al porto”.»

«Ecco, dunque, la necessità che l’Amministrazione antiochense attivi quanto prima un tavolo di consultazione con le categorie locali, affinché anche gli operatori diventino protagonisti di questa importante e determinante fase di pianificazione. Sant’Antioco può e deve far coesistere le attività commerciali, la pesca e lo sviluppo turistico. Ci sono gli strumenti per garantire una pacifica e proficua coesistenza tra tutti i settori produttivi operanti nell’ambito portuale. L’Amministrazione comunale – conclude Ignazio Locci – non perda tempo e riprenda in mano il lavoro avviato nel lontano 2010. Ora non è più possibile tergiversare.»

[bing_translator]

Il Consiglio regionale ha approvato l’articolato delle Variazioni di bilancio. Domani il voto finale al disegno di legge. La seduta si è aperta sotto la presidenza del presidente Gianfranco Ganau. Dopo le formalità di rito il Consiglio ha proseguito l’esame dell’ordine del giorno con gli emendamenti all’art.1 del DL n. 382/A – Giunta regionale – Variazioni al bilancio 2016 ed al bilancio pluriennale 2016-2018.

La prima votazione ha riguardato gli emendamenti 41, 160 e 298 soppressivi del riconoscimento dei debiti fuori bilancio rinviata questa mattina a causa della mancanza del numero legale. Gli emendamenti sono stati respinti.

Successivamente l’Aula ha respinto una lunga serie di emendamenti proposti dall’opposizione. Approvato invece l’emendamento n.88 presentato dalla Giunta. Prevede per l’anno 2016 la spesa complessiva di 120 milioni di euro di cui 95 milioni assegnati al ripiano del disavanzo 2015 del sistema sanitario regionale e 25 per coprire il rimborso delle spese sostenute per l’acquisto dei farmaci innovativi.

Contraria l’opposizione che, attraverso il consigliere Ignazio Locci di Forza Italia, ha sottolineato che, da un lato, «il disavanzo 2015 presenta ancora partite aperte e, per quanto riguarda i farmaci innovativi che la Sardegna paga a differenza di tutte le altre regioni d’Italia, la Regione deve sollecitare l’intervento dello Stato, perché i farmaci innovativi rientrano nei Lea (livelli essenziali di assistenza)».

L’Aula con successive e distinte votazioni ha respinto gli emendamenti n. 231, 233 e 190. Ritirato l’emendamento 103 non è stato approvato il 237, dichiarato inammissibile il 203, non sono stati approvati gli emendamenti 239 e 204. Inammissibile il 110 non sono stati approvati il 247 e il 195. Approvato l’emendamento 355 (Sabatini e più) che modifica l’autorizzazione di spesa e emenda il 97, approvato, (Sabatini e più) che sostituisce il comma 18 dell’articolo 1 con la seguente dicitura: «E’ autorizzata, a favore della Cìttà metropolitana di Cagliari, la somma pari a euro 1.500.000 per I’anno 2017, euro 1.000.000 per l’anno 2018 ed euro 500.000 per l’anno 2019, al fine di incentivare I’acquisizione a tempo indeterminato o a tempo determinato, con le modalità previste dall’articolo 36, comma 2 del decreto legislativo n. 165 del 2001, di personale dotato di idonea esperienza necessario a garantire la continuità delle funzioni e dei servizi trasferiti dalla provincia di Cagliari, ai sensi della legge regionale n. 2 del 2016, attraverso concorsi pubblici per titoli ed esami che prevedano la valorizzazione delle competenze ed esperienze maturate presso le amministrazioni provinciali (Missione 18, Programma O1, titolo 1, scoi 1059)».

Non sono stati approvati, invece, gli emendamenti 253, 258, 260, 264, 266 e 268.

Sull’emendamento 187 (Pittalis e più) è intervenuta a sostegno la vice capigruppo di Forza Italia, Alessandra Zedda, che ha auspicato l’approvazione della proposta di integrazione in sede di rinnovo contrattuale dei dipendenti dell’amministrazione regionale, degli enti e delle agenzie regionali.

Posto in votazione l’emendamento 187 non è stato approvato, così come hanno avuto disco rosso dall’Aula il n. 270, 331, 284, 287, 287, 288, 292, 294 e 297.

Approvato l’emendamento sostituivo parziale n. 90 (giunta regionale) che modifica gli importi indicati al comma 37 dell’articolo 1 e così recita: «1. Al primo capoverso l’importo di euro 13.542.190,24 è sostituito con l’importo euro “14.656.274,06”: 2. Alla lettera c) l’importo di 8.384.836, 18 è sostituito con il seguente “9.498.920,00».

Non approvati il 208, e il 316, l’Aula ha approvato il testo dell’articolo 1 ed ha di seguito respinto l’emendamento aggiuntivo n. 212.

Approvato l’emendamento n. 100 (Giunta regionale) che dopo il comma 4 dell’articolo 1 aggiunge la seguente dicitura: «4bis: Il comma 3 dell’articolo 11 della legge regionale n. 10 del 2006, come modificato dall’articolo 6 della legge regionale n. 17 del 2016, è sostituito dal seguente: “3. Il collegio sindacale delle aziende ospedaliero-universitarie dura in carica tre anni ed è composto da tre membri, di cui uno designato dal presidente della Regione, d’intesa con l’università, uno dal ministro dell’economia e delle finanze e uno dal ministro della salute.” 4ter: Entro sessanta giorni dall’entrata in vigore della presente legge, i componenti dei collegi sindacali in carica presso le aziende ospedaliero-universitarie cessano dalle funzioni e il nuovo collegio è ricostituito secondo le disposizioni di cui al comma 3 dell’articolo 11 della legge regionale n. 10 del 2006, come modificato dalla presente legge».

Non approvato l’emendamento n. 226, sul contenuto dell’emendamento n. 105 (Sabatini e più) che, con un’aggiunta all’articolo 1 dopo il comma 5, autorizza per l’anno 2016 la spesa di 500.000 euro alla Casa Serena di Iglesias, quale contributo per il suo funzionamento, si è acceso un vivace scambio tra la maggioranza e le opposizioni.

Il consigliere dell’Udc, Giorgio Oppi, ha definito la proposta avanzata dal centrosinistra «una marchetta» ed ha dichiarato il voto contrario. L’esponente centrista ha quindi ricordato che in Sardegna operano tre Case Serena (Iglesias, Sassari e Alghero) ed «è dunque profondamente ingiusto stanziare contributi solo ad una di esse».

Il consigliere di Forza Italia, Marco Tedde, condividendo le preoccupazioni del suo collega Oppi, ha invitato l’assessore Paci a riflettere sulla proposta «che discrimina Sassari e Alghero».

Il capogruppo di Sel, Daniele Cocco, ha esplicitato l’invito all’assessore perché fosse assunto l’impegno ad inserire nella legge finanziaria contributi anche per le casa serena di Sassari e Alghero.

L’assessore Paci ha quindi riconosciuto la fondatezza delle perplessità mostrate dai consiglieri intervenuti ma ha precisato che l’intervento rappresenta «l’approdo di un processo di chiusura della funzione attuale della casa serena di Iglesias e i contributi servono per coprire debiti pregressi». «Così mi è stato illustrato – ha precisato il vice presidente della Regione – e personalmente sono contrario a interventi una tantum che non siano inseriti in una razionalizzazione, offro dunque massima disponibilità a garantire interventi analoghi per le altre strutture operanti nell’Isola».

Il consigliere del Pds, Roberto Desini, ha chiesto una sospensione dei lavori ma il presidente del Consiglio ha concesso la parola al capogruppo del Pd, Pietro Cocco, che ha ripercorso le difficoltà in cui versa il comune di Iglesias nella gestione della Casa Serena che incide sul bilancio per circa tre milioni di euro. «La spesa maggiore – ha aggiunto il consigliere dei democratici – è rappresentata dal costo del personale, ci sono 60 dipendenti per 60 ospiti ed è questa la ragione per la quale il Comune ha trasmesso alla commissione Bilancio una relazione nella quale si avanzava la richiesta di un contributo per il funzionamento della Casa Serena che a breve sarà chiusa».

Il capogruppo dei Riformatori, Attilio Dedoni, ha però incalzato assessore e maggioranza affermando che il comune di Iglesias avrebbe approvato (ieri, mercoledì 30 novembre) una variazione di bilancio appostando la cifra che è in discussione in Aula.

Il consigliere del Pd, Roberto Deriu, ha dichiarato di accogliere le intenzioni positive espresse dall’assessore Paci ed ha dichiarato voto favorevole considerando il contributo alla sola Casa Serena di Iglesias “un caso particolare”. Su esplicita richiesta di chiarimento formulata dal consigliere Fi, Alberto Randazzo, il consigliere Roberto Desini (Pds) ha dichiarato di ritirare la richiesta di sospensione avanzata in precedenza. Lo stesso Roberto Desini ha quindi riaffermato che Giunta e maggioranza sono impegnati a porre rimedio alle pesanti situazioni create nel passato e si è detto fiducioso perché in futuro possano essere soddisfate anche le eventuali esigenze delle Case Serena di Sassari e Alghero. Il consigliere Giorgio Oppi (Udc) ha fornito alcune precisazioni sul reclutamento del personale precisando che le Case Serena erano strutture Enaoli e che in passato la struttura di Iglesias aveva usufruito di un contributo di 2.5 miliardi di lire da parte della Regione. Il consigliere di Fi, Giuseppe Fasolino, ha contestato il riferimento “al passato” fatto da chi “è tre anni al governo della Regione” ed ha rimarcato la disparità di trattamento di Iglesias, rispetto a Sassari e Alghero. Il capogruppo del Psd’Az, Angelo Carta, ha aggiunto che è «evidente che solo chi ha qualche santo in Paradiso riesce a restare sotto la coperta corta delle finanze regionali” mentre il consigliere del Pd, Salvatore Demontis, ha affermato che nel recente passato anche la struttura di Sassari ha potuto contare sui contributi della Regione e che, pertanto, “non c’è da scandalizzarsi per l’intervento ad Iglesias».

Concluse le dichiarazioni di voto l’emendamento 105 è stato approvato ed il relatore di maggioranza, Franco Sabatini (Pd) è intervenuto nel merito dell’emendamento n. 82 (Forma, Pd)  che proponeva lo stanziamento di 3 milioni di euro a favore del bonus famiglie numerose. Sabatini ha rassicurato la collega Forma sulle iniziative che a tal proposito la Giunta avrebbe posto in essere e che si concretizzeranno nel 2017, concludendo il suo intervento con l’invito al ritiro della proposta modificativa.

La consigliera Daniela Forma (Pd) ha quindi chiesto l’intervento dell’assessore Paci al fine di ottenere rassicurazione circa la continuità nell’erogazione dei bonus famiglia.

Il consigliere di Forza Italia, Ignazio Locci, ha dichiarato sostegno all’emendamento Forma ed ha evidenziato la drammatica situazione in cui versano migliaia di famiglie sarde mentre il consigliere di Fd’I, Paolo Truzzu, ha definito “vergognoso” considerare gli interventi di politica per le famiglie nel contesto delle povertà.

L’assessore della Sanità, Luigi Arru, ha quindi evidenziato la massima attenzione al problema posto dalla consigliera Forma ed ha preannunciato un pacchetto di interventi a sostegno delle famiglie e l’attivazione di una serie di investimenti a partire dal 2017.

Il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, ha salutato polemicamente la presenza dei diversi assessori in Aula («ben trovati ma eravate assenti quando sarebbe stata utile un’interlocuzione in Consiglio») ed ha fatto un appello perché tutta l’Aula sostenesse l’emendamento della Forma. Sulla stessa lunghezza d’onda gli interventi di Attilio Dedoni (Riformatori) e Angelo Carta (Psd’Az).

Il presidente del Consiglio ha dunque domandato alla consigliera Daniela Forma lumi sul ritiro dell’emendamento n. 82 e la presentatrice ha quindi formalizzato il ritiro. L’emendamento è stato fatto proprio dalla minoranza (così ha annunciato il capogruppo dei Riformatori, Attilio Dedoni) e il suo omologo di Forza Italia, Pietro Pittalis, ha rimarcato l’assenza di garanzie per la continuità nell’erogazione dei bonus famiglia.

Posto in votazione l’emendamento 82 non è stato approvato dall’Aula.

L’emendamento 101 è stato messo in discussione ed approvato.

L’emendamento 192 (che riguarda la clausola sociale a favore del personale in servizio nel sistema archeologico, museale e bibliotecario) a firma del consigliere Marcello Orrù (Psd’Az) è stato respinto nonostante l’invito al voto del sardista Carta.

Lunga discussione sull’emendamento 84 (Pittalis), per il quale si è speso l’on. Locci (Forza Italia), a sostegno dei Comuni per un maggiore finanziamento destinato alle manutenzioni dei musei e dei siti archeologici. «E’ possibile sostenere con  questo voto il lavoro delle coop, proprio nel giorno in cui viene il ministro Franceschini a raccontare storielle sulla cultura».

Per il Pd l’on. Piero Comandini ha detto: «Questo problema è già nella testa della maggioranza e il Pd ha presentato per primo l’emendamento a tutela del settore. Esiste certo un problema di finanziamenti ma ci siamo già impegnati a intervenire in maniera strutturale in questo settore».

L’on. Attilio Dedoni (Riformatori) ha ricordato che «ci sarebbe una proposta di legge. Bene, vediamola perché ad aprile i Comuni non avranno in tasca i soldi della finanziaria. Ci sono 850 persone tra biblioteche e musei che devono essere tutelate dal Consiglio regionale». 

Per l’on. Gianmario Tendas (Pd) «non possiamo fare a meno di evidenziare che è necessario rivedere gli strumenti normativi sui beni culturali. Biblioteche e beni archeologici sono diversi tra loro e spesso consentono agli enti locali di incamerare risorse attraverso i biglietti».

L’emendamento 84 è stato respinto con voto elettronico.

Approvato l’emendamento 107 (con un ulteriore emendamento n. 333), che prevede un contributo a favore dell’attività didattica dei Comuni.

Respinto l’emendamento 243 mentre sul 109 (a firma Truzzu e più) relativo alla diaria di missione per il personale di Argea l’assessore Paci ha dato parere favorevole e l’emendamento è stato poi approvato.

Sui contributi addebitati ai consorziati dei Consorzi di bonifica l’on. Angelo Carta (Psd’az) ha chiesto che «i 5 milioni vadano per legge, in modo vincolante, ad abbassare le quote a carico degli agricoltori. Questo è lo spirito della mia norma». Il riformatore Attilio Dedoni si è detto a favore e così anche l’on. Oscar Cherchi (Forza Italia), che ha chiesto: «Perché il comma 15 non lo abbiamo inserito nella legge che abbiamo approvato qualche giorno fa? Abbiamo necessità di capire dall’assessore Paci se davvero questi 5 milioni saneranno le vecchie cartelle pazze degli agricoltori».

Respinti gli emendamenti 193, 111, 255, 275, 278, 279, 281, 285 e 289.

Approvati gli emendamenti 83 (provincia di Oristano), 98 (piani forestali) e 89 (lavoratori Tossilo), sul quale ha preso la parola l’on. Daniela Forma (Pd) e prima l’on. Locci (FI). Anche l’assessore Paci ha voluto contribuire al dibattito spiegando che “ci sono strumenti di ingegneria finanziaria sui progetti per Tossilo, stiamo soltanto dando copertura ai lavoratori nelle more del progetto nuovo. Analogo intervento stiamo usando in altri contesti sardi”. Favorevole anche il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis: «Sosterremo ogni intervento a tutela dei lavoratori ma la Giunta si ricordi di definire una volta per tutte la partita deei lavoratori in utilizzo».

L’Aula ha, dunque, approvato l’emendamento 89 e 108 (Lai e più) sulla piattaforma Sardegna Turismo, 81 (spese dell’Istituto ciechi), 91 (messa in sicurezza dello svincolo di Ossi), 92 (contributi alle organizzazioni di impresa), sul quale gli onorevoli Ignazio Locci, Attilio Dedoni e Marco Tedde hanno mostrato perplessità. «Possibile che il Consiglio regionale si debba occupare durante la variazione di bilancio di un contributo di 200mila euro a Confindustria?», ha detto l’on. Tedde. «Siamo alla inciviltà legislativa con queste marchettine».  Della stessa opinione il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis: «Questi sono soldi che saranno spesi in consulenze e noi lo denunceremo in ogni sede». Il sardista Carta ha detto: «Questo emendamento maschera una convenzione ed è contro un principio che voi stessi avete enunciato».

Sempre per Forza Italia è intervenuta l’on. Alessandra Zedda, che ha aggiunto: «Questo contributo  è in competenza 2016 e non è chiaro quali sarebbero le attività che in pochi giorni Confindustria dovrebbe svolgere. State prendendo in giro la Sardegna senza manco eleganza: se proprio glieli volete dare, dateglieli con la prossima manovra. Ma dove pensate che noi abitiamo?». Anche l’on. Edoardo Tocco (FI) ha chiesto all’assessore Paci una parola di chiarimento: «Stasera c’erano dei poveracci qua sotto e noi qui stiamo dando 200 mila euro per fare cosa poi? Questa roba fa tornare la vista a un cieco».

L’on. Pittalis (FI) ha rinnovato alla Giunta l’invito al ritiro e ha chiesto che la somma stanziata sia destinata al sistema delle autonomie locali: «Qual è l’urgenza di fare una convenzione la prossima settimana con Confindustria?».

Per l’on. Gianfranco Congiu (Partito dei sardi) «se vogliamo dare un sostegno impieghiamo le risorse nella direzione degli enti locali». Per l’on. Antonio Solinas (Pd) «non è la prima volta che vengono finanziate le organizzazioni di categoria e non c’è scritto da nessuna parte che i soldi andranno a Confindustria». Per l’on. Piero Comandini (Pd) «il finanziamento è a favore delle imprese e delle loro organizzazioni, che hanno costi crescenti”.

Secondo l’on. Paolo Truzzu (Fli) «lo scandalo non è dare soldi alle imprese ma dare mancette sotto Natale». Per l’on. Roberto Deriu (Pd) «gli enti locali si trovano in difficoltà e bisognerebbe che la Giunta li aiutasse».

Per l’on. Fabrizio Anedda (Misto) «si tratta di un regalo di Natale e comunque 200 mila euro non fanno nulla».

Per l’assessore Raffaele Paci «i contributi per tutte le associazioni sono presenti in legge, per i sindacati come per le coop, per gli artigiani e le industrie. Dobbiamo riorganizzare il settore dei contributi in generale perché è assurdo che noi diamo questi contributi indipendentemente da un progetto e l’impegno che provo a prendere  è questo: risorse in cambio di servizi. Prendo proprio questo impegno per il 2017».

Sull’ordine dei lavori l’on. Pittalis ha detto: «Questo è un capitolo di nuova istituzione, non è un capitolo dell’Industria da rimpinguare. A cosa servono questi soldi da qui al 31 dicembre? Colleghi, vi propongo una cosa seria: un emendamento orale perché vi sia il parere della commissione consiliare competente sul progetto che chiedete al Consiglio regionale di finanziare».

L’assessore Raffaele Paci ha detto: «I soldi saranno dati con rendicontazioni a fronte di un programma che dovrà essere approvato dalla Giunta. Non facciamo in tempo ad acquisire il parere della  commissione».

L’emendamento orale Pietro Pittalis è stato accolto e l’emendamento 92 è stato approvato.

Il presidente ha quindi posto in votazione l’emendamento n. 99=102 (Pizzuto e più) che introduce alcune modifiche all’art. 3 della legge 18 del 2016 “Reddito di inclusione sociale”. La correzione porta da 60 a 40 mesi il periodo di residenza in Sardegna richiesto per poter accedere al Reis. La proposta è stata approvata.

Si è poi passati all’esame dell’emendamento n. 85 (Pittalis e più). Sul punto è intervenuto il consigliere Ignazio Locci (Forza Italia): «Proponiamo di rifinanziare con un milione di euro la manutenzione del canale navigabile dell’arcipelago del Sulcis – ha detto Ignazio Locci – l’opera è stata definanziata per destinare le risorse alla Provincia. E’ corretto porvi rimedio». L’emendamento, votato con procedura elettronica, è stato respinto (22 no e 16 sì).

Successivamente sono stati approvati gli emendamenti n.93 (proroga dell’utilizzo dei lavoratori della Società Bonifiche Sarde da parte dell’Agenzia Forestas); 94 (autorizzazione spesa di 646mila euro per l’integrazione del fondo rischi di Fidicoop) 106 (incremento di 100mila euro per un capitolo di spesa della Pubblica Istruzione). Respinto invece l’emendamento 205.

Sull’ordine dei lavori è intervenuto il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis che, a nome della minoranza, ha annunciato il ritiro di tutti gli emendamenti: «Abbiamo capito che non c’è disponibilità al dialogo e ad accogliere suggerimenti e proposte. Non siamo avvezzi ai bracci di ferro – ha affermato Pittalis – ciò non significa che vogliamo tirare i remi in barca. Ci riserviamo domani di fare le dichiarazioni di voto alla legge».

Si è quindi passati alla votazione dei restanti tre articoli che sono stati approvati in rapida successione. Via libera anche agli allegati A, B , C e D.

I lavori del Consiglio riprenderanno domani mattina alle 10.00.

Consiglio regionale 403