22 December, 2025
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Il comune di Sant’Antioco ha avviato la redazione della variante al Piano Regolatore Portuale ed il relativo processo di Valutazione Ambientale Strategica (VAS). L’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Ignazio Locci intende così gettare così le basi per dare un futuro alle aree portuali, troppo a lungo dimenticate. Pianificare e programmare le attività all’interno del porto è uno degli obiettivi principali dell’Amministrazione comunale: da quegli spazi passa il rilancio dell’isola di Sant’Antioco e dell’intero territorio del Sulcis. «Abbiamo avviato ufficialmente la definizione del Piano Regolatore del Porto secondo le procedure stabilite dalla legge – ha commentato Ignazio Locci – questa è solo la fase iniziale di Scoping e a breve si svolgerà la prima riunione pubblica, che sarà fissata dalla Regione, alla quale parteciperanno tutti i soggetti interessati. Quando disporremo del Piano Regolatore, sarà il Comune di Sant’Antioco a disciplinare tutte le attività che potranno essere svolte all’interno del porto».

La procedura di definizione del Piano è lunga e complessa, ma è certo che il Consiglio comunale di Sant’Antioco avrà un ruolo da protagonista: «Le linee guida – aggiunge il sindaco – dovranno essere fornite dall’Assemblea civica: è nostra precisa intenzione coinvolgere la cittadinanza con lo scopo di porre in essere strategie di pianificazione concrete e il più possibile condivise. È, infatti, all’interno del Consiglio Comunale che si realizza il processo partecipativo ed è in quella sede che vogliamo concentrare il dibattito: questa è una partita decisiva per il futuro di Sant’Antioco».

Soddisfazione è stata espressa dall’assessore dell’Urbanistica Francesco Garau, che ha partecipato attivamente alla redazione del procedimento: «Una volta per tutte si fa chiarezza su aspetti che non sono mai stati trattati – ha spiegato Francesco Garau – le attività produttive, infatti, senza regole certe non hanno mai potuto contribuire allo sviluppo di Sant’Antioco. Quello che noi vogliamo è assicurare linee guida chiare e precise. Si consideri, infatti, che, cessata la fase industriale che ha visto il porto come protagonista, non è mai stato dato alcun impulso concreto alla sua riconversione. In tal senso, è nostra intenzione prevedere macro funzioni specifiche, tra le quali spicca quella legata alla pesca e alla filiera di trasformazione del pescato. Immaginiamo anche lo sviluppo della cantieristica – ha concluso Francesco Garau -, che sarà in linea con le realtà già esistenti nell’area portuale».

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Il giornalista Fedele Balia, 42 anni, è il professionista individuato dal comune di Sant’Antioco, attraverso una selezione pubblica che ha registrato la presentazione di 36 domande, 31 delle quali ammesse, quale capo di gabinetto da assegnare all’Ufficio di staff del Sindaco con stipula di contratto individuale di lavoro a tempo determinato part time 83.33%, per il periodo dal 6/11/2017 al 31/10/2018 con inquadramento nella Cat. C del CCNL dipendenti enti locali, profilo professionale “Istruttore amministrativo”.

Secondo quanto previsto con deliberazione G.C. n° 90 del 14/07/2017, Fedele Balia dovrà: «Supportare il Sindaco nell’elaborazione ed attuazione delle politiche pubbliche; curare le connesse attività di comunicazione, i processi partecipativi con la cittadinanza e le istituzioni locali; occuparsi dei rapporti con i componenti della maggioranza consiliare, i partiti politici e gli altri enti locali del territorio; svolgere, inoltre, attività di supporto relative alle funzioni di rappresentanza ed onorificenze pubbliche, al cerimoniale di manifestazioni civili, religiose, culturali e sportive».

La decisione della Giunta guidata da Ignazio Locci di fare ricorso all’individuazione di un capo di gabinetto, è contestata dalle opposizioni ed oggi il gruppo consiliare Genti Noa ha diffuso al riguardo una nota molto critica.

«Esprimiamo il nostro totale disappunto riguardo la scelta del sindaco Locci di nominare un capo di gabinetto che, di fatto, avrà il compito di sostituire il primo cittadino facendone le veci – si legge nella nota -. In un momento di gravi difficoltà economiche per le famiglie e per i residenti, riteniamo inopportuno che il sindaco di Sant’Antioco faccia pagare ai contribuenti un suo personale sostituto anziché utilizzare quei soldi per mettere in atto serie politiche per il lavoro.»

«Per questo motivo, senza entrare nel merito dei valori umani e professionali del neo assunto – aggiunge Genti Noa -, manifestiamo il nostro “disconoscimento politico” nei confronti di questa nuova figura assegnata allo staff del primo cittadino.»

«Si rispetti il mandato degli antiochensi che hanno votato Ignazio Locci perché svolgesse le attività di Sindaco – conclude Genti Noa – e ora si ritrovano a dover pagare un suo sostituto.»

 

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E’ stato presentato venerdì 3 novembre, nella sala “I Sufeti” in Piazza de Gasperi, il circolo di Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale di Sant’Antioco. Davanti ad una platea di circa 70 persone, Simone Caddeo, in qualità di dirigente responsabile del circolo, ha aperto il dibattito spiegando che la città di Sant’Antioco ha bisogno di un partito di destra, presente e con ideologie ben chiare, come Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale. Inoltre ha ringraziato tutti coloro che hanno già effettuato il tesseramento e coloro che lo faranno.

E’ poi intervenuta Emanuela Pilia, come vice responsabile del circolo, illustrando i punti che hanno spinto un primo gruppo di 10 ragazzi e ragazze ad avviare l’iter per l’apertura del circolo cittadino, arrivato attualmente a 60 tesserati.

Il consigliere regionale Paolo Truzzu, in qualità di dirigente provinciale del partito e consigliere regionale, ha affrontato le tematiche locali e nazionali del partito di Giorgia Meloni, come l’immigrazione incontrollata, che ha visto coinvolta anche l’Isola di Sant’Antioco.

Salvatore Deidda, portavoce regionale del partito, ha parlato della posizione contro lo Ius Soli e dello stato di degrado e pericolo cui versa la città di Cagliari per via degli immigrati. Si è parlato di riforma sulla sanità, di come il partito vorrebbe cambiarla e dell’importanza dei circoli cittadini in ogni paese della Sardegna.

Sono intervenuti, infine, Giorgio Locci, ex consigliere regionale; Antonio Angelo Liori, ex consigliere ed assessore regionale; Ignazio Locci, sindaco di Sant’Antioco.

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Diffondere la cultura della sicurezza e del decoro urbano a Sant’Antioco, con l’obiettivo di promuovere il benessere della comunità. È questo il proposito che anima la delibera “Individuazione delle aree nelle quali adottare misure a tutela del decoro e della sicurezza urbana e dell’igiene pubblica”, approvata dal Consiglio comunale nella seduta di lunedì 30 ottobre 2017. Un atto che segue le linee guida del D.L. n. 14 del 20.02.2017 ed individua le aree in cui intervenire con ordinanze precise tese a rimuovere ogni ostacolo anche minimo a sicurezza, decoro e igiene pubblica.

«Intendiamo impegnarci attivamente nella lotta al degrado delle aree urbane ed extraurbane, con un approccio ponderato e allo stesso tempo deciso – commenta il sindaco di Sant’Antioco Ignazio Locci – allo scopo di tutelare la qualità della vita e dell’ambiente: arriveranno presto diverse ordinanze al fine di garantire sicurezza ai cittadini, decoro urbano e, così come indicato dalla normativa nazionale, la piena fruibilità dei beni comuni». Tra le aree oggetto di provvedimenti di prossima emanazione, rientra tutto il centro urbano (oltre a Maladroxia, tra le località balneari dell’isola maggiormente frequentate, e le zone extraurbane di particolare interesse): «La struttura urbanistica dell’abitato antiochense  – aggiunge il sindaco – è composta da un’articolata commistione fra abitazioni private ed edifici scolastici, siti archeologici, storici e culturali, nonché aree portuali, vaste zone adibite a verde pubblico, impianti sportivi ed edifici di culto: tutti luoghi di interesse che meritano l’occhio vigile delle istituzioni. Rientra in quest’ottica anche la recente installazione di una telecamera di videosorveglianza in piazza Italia: la prima di una serie che prossimamente verrà posizionata in altri punti strategici della città.»

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L’amministrazione comunale di Sant’Antioco, nella seduta consiliare di lunedì 30 ottobre 2017, ha approvato il progetto per gli “interventi di messa in sicurezza e riqualificazione dell’area prospiciente piazza De Gasperi”, adottando specifica variante al PUC e apponendo il vincolo preordinato all’esproprio delle aree private interessate dal progetto di recupero. Fuori dal burocratese: sono state gettate le basi per curare definitivamente quella profonda ferita nota come la “voragine” o il “buco” di Piazza De Gasperi. Uno squarcio a due passi dalla Basilica di Sant’Antioco Martire, che da oltre venti anni deturpa il cuore del centro storico, sorto a causa dallo smantellamento di un edificio disposto per motivi di sicurezza nel lontano 1994. Durante i lavori emerse un’area di interesse storico (sono evidenti tombe puniche riutilizzate in età Romana, già indagate da un punto di vista archeologico) che, per molteplici ragioni, ha impedito un intervento immediato ed il ripristino dello stato del luogo. L’area attualmente versa in stato di totale abbandono, ricettacolo di rifiuti di ogni genere, insalubre e per niente sicura dal punto di vista strutturale e per gli immobili al contorno.

Apporre il vincolo preordinato all’esproprio delle aree private (la cosiddetta “voragine” sorge in un’area in parte di proprietà comunale e in parte privata) consente di avviare le procedure al fine di acquisire al patrimonio comunale tutta la porzione di terreno e dare così avvio ai piani di recupero. «Si volta pagina. Durante la campagna elettorale ci siamo impegnati per risolvere definitivamente il problema del centro storico – afferma il sindaco Ignazio Locci – e, appena insediati in Municipio, abbiamo avviato l’iter per il suo recupero, stanziando 250mila euro, di cui 100mila a valere nel bilancio 2017 ed i restanti 150 in quello del 2018. Per noi era un dovere morale intervenire in maniera decisa e con rapidità nella culla della nostra città. Le procedure per “cancellare” il buco di piazza De Gasperi si sommano all’avvio della sosta a tempo e alla rimodulazione del piano del traffico (attualmente in fase di studio e approfondimento): tutti interventi tesi a ridare lustro al centro storico. E oltre a una grande prova dei consiglieri di maggioranza, siamo soddisfatti che il progetto abbia incontrato il consenso delle minoranze.»

«Nello specifico – spiega l’assessore dei Lavori pubblici Francesco Garau – il programma di recupero consiste nella realizzazione di una piazza in estensione a quella esistente, che si configurerà come un elemento semplice, un piano orizzontale rivestito in lastre di pietra. La parete di fondo verrà invece trattata a verde verticale per riportare un episodio di natura in un contesto storico sensibile.»

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Il turismo per rilanciare l’intero territorio attraverso un’adeguata programmazione territoriale ed un sistema di infrastrutture che renda possibile lo sviluppo e la crescita economica. Tre linee guida fondamentali per poter sfruttare al meglio il potenziale del Sulcis Iglesiente e dell’intera Sardegna. Sono gli argomenti affrontati nel corso della tavola rotonda che si è svolta a Sant’Antioco e che ha visto partecipare il deputato del Partito democratico Emanuele Cani, l’assessore regionale degli Enti locali Cristiano Erriu, l’ex assessore regionale Paolo Maninchedda, il sindaco di Sant’Antioco Ignazio Locci e il presidente della Fondazione di Sardegna Antonello Cabras. Nel corso dell’iniziativa, particolarmente partecipata ed affollata, è stata posta l’attenzione alla necessità di «trovare soluzioni alle difficoltà infrastrutturali per consentire una crescita turistica ed economica del territorio».

«Lo studio della Banca d’Italia – ha detto Emanuele Cani nel suo intervento introduttivo – mette in evidenza il potenziale che il nostro territorio ha e quindi quanto ancora si può fare per seguire la strada della crescita». Emanuele Cani si è poi soffermato sulle regole che riguardano il governo del territorio, ma soprattutto, sulla necessità di «rendere competitive le strutture esistenti per affrontare la sfida della concorrenza straniera».

Paolo Maninchedda ha rimarcato la necessità di affrontare la questione legata allo snellimento delle procedure, troppo spesso rallentate «dalle numerose articolazioni dello stato che si trasformano in doppioni».

L’assessore dell’Urbanistica ed Enti locali Cristiano Erriu ha affrontato la questione del governo del territorio, mentre il sindaco di Sant’Antioco Ignazio Locci ha posto l’accento soprattutto, sulla necessità di dare risposte alle istanze dei territori senza correre il rischio di rimanere imbrigliati nelle maglie della burocrazia.

Di regole, iniziative e necessità di nuovi investimenti ha parlato Antonello Cabras che ha ricordato il potenziale del territorio e l’opportunità di una sua valorizzazione.

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Il consigliere di minoranza del Consiglio comunale di Sant’Antioco Massimo Melis (Sant’Antioco attiva) ha presentato un’interrogazione al sindaco, Ignazio Locci, sugli avanzamenti procedurali relativi ai bandi che riguardano la viabilità nel comune di Sant’Antioco.

«Il 5 ottobre 2017, si è tenuto a Cagliari, presso la Presidenza della Regione, una riunione, a cui hanno partecipato l’assessorato dei Lavori pubblici della Regione Sardegna, l’ANAS e i sindaci dei Comuni del Sulcis, per fare il punto sugli avanzamenti procedurali relativi ai bandi che riguardano la viabilità – scrive Massimo Melis in una nota -. La posizione del sindaco Locci, riguardo ai lavori previsti dal Piano Sulcis inerenti la viabilità, Ponte Alto e Circonvallazione, sia stata prima‐durante‐dopo la campagna elettorale, chiaramente contraria; nella sua maggioranza il sindaco detiene da una parte due ex consiglieri comunali di minoranza (oggi uno di loro è assessore), che sul tema, in contrapposizione ai lavori attualmente previsti dal Piano Sulcis, avevano firmato una mozione di sfiducia al sindaco Corongiu. Dall’altra due consiglieri comunali, uno anche assessore nell’Amministrazione Corongiu, e uno attualmente assessore nella Giunta Locci, che hanno difeso aspramente i lavori previsti dal Piano Sulcis inerenti il Nuovo Ponte Alto e la Circonvallazione.»

«Il sindaco nelle Linee Programmatiche di Mandato Quinquennio 2017‐2022 presentate al Consiglio comunale – aggiunge Massimo Melis – ha dichiarato, per quanto riguarda le Infrastrutturazioni del Piano Sulcis, che “Le opere previste nel Piano Sulcis e destinate all’isola di Sant’Antioco sono state calate dall’alto e prevedono la realizzazione di un nuovo ponte e la circonvallazione Sant’Antioco-Calasetta. Il Consiglio comunale antiochense si espresse invece a suo tempo a favore del sottopasso e, di conseguenza, che non si capisce quale sia il ruolo ed il peso dell’Amministrazione cmunale, visto che le indicazioni fornite dall’Assemblea civica sono state letteralmente ignorate dagli organi decisori. Siamo ben consci che da qui alla conclusione dell’iter procedurale passerà parecchio tempo e, per questo, intendiamo ritagliarci quel ruolo decisionale che fino a oggi ci è stato negato. Riteniamo che questa Amministrazione comunale debba partecipare attivamente alle procedure di Via e Vas”.»

Nell’interrogazione, il consigliere di minoranza Massimo Melis invita il sindaco Ignazio Locci a riferire in Consiglio comunale, rispetto alla discussione tenutasi in occasione della riunione del 5 ottobre 2017, presso la Presidenza della Regione Sardegna a Cagliari e, in particolare, per sapere:

«Se il Sindaco ha illustrato, in tale occasione, la stessa posizione espressa al Consiglio comunale con la presentazione delle Linee Programmatiche, riguardo a Ponte Alto e Circonvallazione; nel caso, quanto scritto al punto precedente sia avvenuto, come hanno reagito i partecipanti alla riunione e in particolare come hanno reagito i rappresentati dell’assessorato dei Lavori pubblici della Regione Sardegna; nell’eventualità che il Sindaco abbia omesso di intervenire per far conoscere la nuova posizione del suo Comune, riguardo al tema in oggetto, è importante sapere quali siano i motivi strategici che hanno portato a tale silenzio.»

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«Con la riforma degli Enti locali il Piano Sulcis è ormai superato: da strumento che avrebbe dovuto garantire il rilancio del Sulcis Iglesiente piagato da una crisi senza fine, si è trasformato in uno straccio vecchio che taglia fuori i Comuni dai processi di pianificazione politica. Fatta eccezione per l’opera stradale delegata al Comune di Sant’Anna Arresi, nulla è stato realizzato o cantierato. E certo non basta il tentativo della Giunta regionale di apporre l’etichetta “Piano Sulcis” a qualsiasi iniziativa politica venga realizzata nel territorio, per convincere i cittadini che il progetto di rilancio va avanti.»

A sostenerlo è Ignazio Locci, sindaco di Sant’Antioco, ex vicepresidente del Consiglio regionale. 

«Questo significa una cosa soltanto – aggiunge Ignazio Locci -: che a distanza di circa quattro anni dalla sua sottoscrizione, l’idea Piano Sulcis ha fallito. E con essa ha fallito la sua cabina di regia, un soggetto inconcludente e assente, il cui compito era di garantire il coordinamento delle politiche del Piano, ma i cui risultati non sono stati all’altezza delle aspettative. Per non parlare della scarsa trasparenza delle procedure agli aiuti alle imprese. Sia chiaro che queste considerazioni non rappresentano un attacco al Coordinatore per l’attuazione del Piano Sulcis Salvatore Cherchi, quanto semmai la presa di coscienza di una realtà che è negli occhi di tutti, a parte quelli del centrosinistra alla guida della Regione, a cui si ascrivono gravi responsabilità.»

«A questo punto, se non vogliamo che il Piano Sulcis diventi uno storico fallimento, dobbiamo avere il coraggio di cambiare registro. Bisogna rivedere meccanismi e governance, attribuendo un ruolo, vero, agli Enti locali ed estendendo il campo territoriale a tutto il Sud Sardegna. Sembra, infatti,non esistere, non rientrare negli interessi della Regione, tutto ciò che è collocato al di là dell’area metropolitana di Cagliari. Ecco perché è determinante ampliare i confini territoriali anche in termini di programmazione, e non soltanto sulla carta. Occorre un nuovo patto, dunque, che tenga conto dei neonati assetti territoriali e consenta di applicare le conseguenti strategie di pianificazione. Questa è la nuova sfida. Continuare a parlare di Piano Sulcis è anacronistico. Se ne prenda atto – conclude il sindaco di Sant’Antioco – e si cambi rotta, mettendo i Comuni, una volta per tutte, al centro dei processi decisionali.»

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Il circolo Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale di Sant’Antioco sollecita l’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Ignazio Locci ad interventi immediati nel parco giardino cittadino devastato dai vandali.

«Sono decine le segnalazioni che ci sono pervenute da cittadini di Sant’Antioco, soprattutto da genitori, che frequentano il parco giardino nel lungomare di Sant’Antioco, concedendo qualche minuto di svago ai propri figli, nell’area dedicata ai giochi per bambini – scrive in una nota Simone Caddeo, dirigente di Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale -. La situazione che si presenta è terrificante: molte parti dei giochi sono state volutamente staccate e/o danneggiate da vandali che, sicuramente, utilizzano l’area la notte per consumare qualche birra e spaccarla per terra. Da area divertimento a stallo assediato dai vandali.»

«E’ la triste realtà emersa durante un sopralluogo fatto dai dirigenti del circolo Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale di Sant’Antioco, insieme all’on. Paolo Truzzu ed al portavoce regionale Salvatore Deidda – aggiunge Simone Caddeo -. I pochi giochi esistenti sono impraticabili e, soprattutto, pericolosi. Sono state portate via alcune altalene, scalini per accedere ad un gioco ed alcune viti sono state allentate o levate.

«Sappiamo che l’Amministrazione comunale sta lavorando per ripristinare il parco e siamo certi che ci riuscirà in breve tempo – conclude Simone Caddeo -, ma chiediamo che l’area venga recintata, controllata e che questi gesti vengano puniti severamente.»

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L’Amministrazione comunale di Sant’Antioco, al fine di assicurare ai cittadini un’ulteriore giornata da destinare alla visita dei propri cari nel cimitero cittadino, ha ritenuto opportuno estendere gli orari di apertura anche al sabato. Il nuovo orario dedicato al pubblico, dunque, così rimodulato prevede un monte ore maggiore rispetto al passato e più consono alle esigenze dell’utenza.

Ne dà notizia, con un breve comunicato, il sindaco Ignazio Locci.

Secondo il nuovo calendario, il cimitero resterà aperto tutti i giorni, eccetto il lunedì, dalle 7.00 alle 13.00, ed il giovedì con orario continuato fino alle 17.00.