29 April, 2024
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Cagliari 7

Da giovedì 2 a venerdì 3 luglio anche l’Università di Cagliari partecipa a SINNOVA 2015. Al Centro polifunzionale ex Terminal crociere, a Cagliari, lo stand di Unica espone una selezione delle attività innovative suscettibili di trasferimento tecnologico e di maggiore interesse per il mondo delle imprese sarde.

Durante la due giorni verrà presentato il video che racconta le peculiarità di quattro dei progetti pilota di sviluppo congiunto Università-imprese promossi nell’ambito del progetto INNOVA.RE. Il video è prodotto dal Celcam – Centro per l’Educazione ai Linguaggi del Cinema, degli Audiovisivi e della Multimedialità dell’Università di Cagliari. Lo stand di Unica distribuisce le brochure informative su alcuni dei brevetti dell’ateneo, mette a disposizione le schede descrittive di altri progetti suscettibili di trasferimento tecnologico, sviluppati in diversi ambiti disciplinari.

Lo staff di Unica fornisce informazioni alle imprese sulle opportunità dell’apprendistato di alta formazione e ricerca. Ad esempio, un contratto di lavoro a contenuto formativo rivolto ai giovani laureandi e laureati fino ai 30 anni. Inoltre, viene proposto materiale informativo sul  Contamination Lab Cagliari, il percorso di accompagnamento alla cultura d’impresa (presto al via con la sua terza edizione) che ha finora coinvolto oltre duecento tra studenti, laureati e ricercatori del nostro ateneo.

Il Salone dell’innovazione in Sardegna promosso da Sardegna Ricerche in collaborazione con l’assessorato regionale della Programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Partecipano a SINNOVA 2015 le imprese innovative della Sardegna, i due atenei dell’isola, i centri di ricerca e le istituzioni regionali che concorrono allo sviluppo dell’ecosistema dell’innovazione. Sono previsti eventi, workshop e dimostrazioni nell’area Fablab. In programma, nella mattinata di apertura, gli interventi del rettore dell’Università di Cagliari, Maria Del Zompo, e del prorettore per il Territorio e l’innovazione, Annalisa Bonfiglio.

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La Giunta insieme alle Università di Cagliari e Sassari chiederà immediatamente al ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca di riaprire il bando chiuso lo scorso 21 maggio in modo da consentire il finanziamento da parte della Regione delle borse di specializzazione per i giovani laureati sardi. È stato deciso ieri nell’incontro fra gli assessori della Sanità Luigi Arru e della Programmazione e Bilancio Raffaele Paci e i rettori delle Università di Cagliari Maria Del Zompo e Sassari Massimo Carpinelli. Il milione di euro annunciato non può invece essere destinato alle borse di studio, come erroneamente valutato in un primo momento: verrà utilizzato dalle Università per accrescere le competenze dei giovani medici laureati in Sardegna in modo che possano essere in futuro più competitivi nei concorsi nazionali. In bilancio sono confermati i 6,9 milioni per il finanziamento delle borse di specializzazione già attivate.

La Giunta Pigliaru, nonostante la situazione di tagli al proprio bilancio e la netta riduzione delle proprie entrate dovuta alla crisi economica, ha sempre prestato grande attenzione al tema della formazione, nella forte convinzione che solo investendo sui giovani e sulla istruzione si crea sviluppo per il futuro, concetto alla base di tutto il Programma regionale di sviluppo. La programmazione unitaria sulla istruzione del 19 maggio scorso impegna 179 milioni per la scuola e 170 per l’università. Al sistema universitario regionale, dopo un costante confronto con i rettori, sono stati stanziati 60 milioni per l’edilizia universitaria, 20 per favorire la partecipazione degli studenti universitari (borse di studio, affitto casa), 14 per il programma Master & Back, 3 per la mobilità internazionale (Erasmus), 12 per l’ERSU, 6 per l’università diffusa, 22 per il fondo di finanziamento delle università di Cagliari e Sassari, 10 per l’alta formazione universitaria (dottorati, ricercatori a tempo determinato), 5 per la ricerca.

Nuova iniziativa della Regione per far conoscere ai cittadini gli interventi realizzati attraverso i finanziamenti del Programma Operativo Regionale Fondo Sociale Europeo 2007-2013. In particolare, la giornata di oggi è stata dedicata alle iniziative rivolte all’istruzione universitaria, in un convegno organizzato nell’aula magna dell’Università di Sassari, alla presenza dell’assessore del Lavoro Virginia Mura. «Con il Fondo Sociale Europeo la Regione investe nell’istruzione e nella formazione, in linea con le previsioni programmatiche già delineate nel Piano regionale di sviluppo e con l’Agenda europea, anche attraverso il confronto con le altre istituzioni, innanzitutto con l’università, con la quale in questi mesi abbiamo avviato un dialogo proficuo», ha detto l’assessore Mura nel suo intervento.

A testimoniare la collaborazione fra Regione e università sarde, la presenza dei rettori dei due atenei di Cagliari e Sassari, Maria del Zompo e Massimo Carpinelli. «L’idea di fondo è che per far ripartire la Sardegna occorra investire nel capitale umano e rafforzare la conoscenza – ha proseguito l’esponente dell’esecutivo – che è fattore essenziale per lo sviluppo sociale ed economico della nostra isola.»

Oltre a presentare obiettivi già raggiunti e buone pratiche attraverso la testimonianza di giovani beneficiari di borse di studio e Master and Back, la Regione attraverso l’incontro odierno ha voluto sottolineare la volontà di investire in innovazione, competitività e qualità. «La consistente diminuzione delle risorse pubbliche e in particolare del FSE che ha subito una riduzione di 200 milioni rispetto al precedente settennio – ha dichiarato l’assessore – ci impone di programmare con maggiore attenzione gli interventi, prediligendo la qualità e le potenziali ricadute positive sul tessuto sociale ed economico. Il ruolo dell’università in questo scenario è decisivo per impostare una governance delle politiche per l’istruzione universitaria e l’alta formazione, capace di migliorare l’offerta formativa, renderla più competitiva e più consona alle esigenze del mercato».

«Il Fondo Sociale Europeo gioca un ruolo fondamentale – ha concluso l’assessore del Lavoro – essendo il fondo che sostiene gli interventi sulle persone, attraverso il quale stiamo realizzando azioni in grado di incidere oltre che su istruzione e formazione, anche su occupazione e inclusione sociale. L’abbiamo fatto con le misure che puntano al reinserimento nel mercato del lavoro di chi è uscito dagli ammortizzatori sociali, come il programma Flexicurity, e a creare occasioni lavorative per i giovani, le donne e gli appartenenti alle fasce più deboli.»

All’incontro hanno partecipato anche il presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau, il sindaco di Sassari Nicola Sanna e il presidente della commissione consiliare Lavoro, cultura e formazione professionale, Gavino Manca.

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La Scuola di Formazione Politica Pro Libera Civitate, in collaborazione con l’Università di Cagliari organizza un convegno su “Islam, Isis, Occidente, dialogo (im)possibile? Il ruolo strategico dell’Italia e della comunicazione mediatica” che si terrà venerdì a Cagliari, alle ore 17.00, nell’aula magna del Rettorato in via Università n. 40.

I relatori saranno la giornalista londinese di origini sarde Barbara Serra, attualmente presentatrice e corrispondente di Al Jazeera English (primo canale di notizie arabo e indipendente che trasmette in tutto il mondo) e Pier Ferdinando Casini, presidente della Commissione Esteri del Senato della Repubblica. Il convegno, moderato dal direttore de L’Unione Sarda Anthony Muroni, inizierà con i saluti del Rettore dell’Università, Maria del Zompo e del presidente di Pro Libera Civitate Federico Ibba che, nel presentare l’iniziativa, tiene a precisare che l’obiettivo che si propone, a cominciare dalla grafica del manifesto è quello di promuovere la cultura dell’incontro e del dialogo tra le due grandi culture e religioni del mondo. Inoltre, considerate le richieste di diversi tesisti di laurea, la Pro Libera Civitate fornirà gratuitamente ai richiedenti l’attestato di partecipazione al convegno.

Pro Libera Civitate è un sodalizio culturale che da quasi quindici anni promuove corsi di formazione politica, al giornalismo e management sanitario, in collaborazione con i docenti dell’Università di Cagliari ed esponenti del mondo culturale, politico, giornalistico, ecclesiale e sindacale, coordinati dalla guida scientifica del giurista Francesco Sitzia. Il convegno sarà patrocinato dalla Fondazione Banco di Sardegna e dal Corecom Sardegna.

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La Giunta regionale ha risolto il problema del finanziamento per le borse di studio degli specializzandi sardi in Medicina. La soluzione è stata individuata ieri in tarda serata dall’assessore della Programmazione e del Bilancio, Raffaele Paci, e dal rettore dell’Università di Cagliari, Maria Del Zompo: alle borse di studio riservate sarà destinato un milione di euro in più rispetto ai finanziamenti già previsti.

«Il problema delle risorse aggiuntive per le nuove borse agli specializzandi è emerso dopo l’approvazione della manovra finanziaria, sulla quale quindi non siamo più potuti intervenire – dice l’assessore Paci – Si trattava di risolvere un passaggio tecnico attraverso l’individuazione del giusto canale per le risorse e ieri sera ci siamo riusciti. In questo modo la Regione garantisce anche per quest’anno le borse riservate agli specializzandi sardi in Medicina».
«Si tratta di una risposta positiva – è il commento del Magnifico Rettore, Maria Del Zompo – soprattutto in un contesto di difficoltà nazionale. Conferma l’impegno dell’Università di Cagliari a sostenere in ogni contesto l’importanza e la validità dell’alta formazione per la crescita dei nostri ragazzi, da rafforzare per il futuro.»

La soluzione individuata prevede che la Regione, vista l’urgenza del problema e non potendo stanziare un immediato finanziamento diretto delle borse, stanzi il milione aggiuntivo per attività che comunque l’Università deve garantire. In questo modo si libera quel milione di euro che l’Università può destinare alle borse di studio per gli specializzandi.

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Si è insediata oggi la Consulta per la ricerca scientifica e l’innovazione prevista dalla legge 7.
«La ricerca è un argomento strategico per questa Giunta – ha detto l’assessore della Programmazione e del Bilancio, Raffaele Paci – perché è uno dei temi più importanti per lo sviluppo, per la crescita delle imprese e delle nostre Università, per la formazione del nostro capitale umano e dei giovani laureati.»
«Abbiamo tanto lavoro da fare: le risorse ci sono, quelle della legge 7, che ammontano a 5 milioni di euro, più i 120 milioni su 6 anni nell’asse 1 Fesr per l’innovazione, di cui 30 spendibili già nel 2015, a cui vanno aggiunti i fondi che abbiamo già stanziato per l’Università, circa 180 milioni per orientamento, formazione, Master and Back, edilizia universitaria, dottorati di ricerca. Dobbiamo cercare di fare sinergia fra questi fondi e soprattutto sinergia fra Università e imprese, perché l’obiettivo è creare impresa, fare innovazione, fare cioè in modo che tutto questo si trasformi in nuova occupazione per i nostri giovani.»La Consulta, che si è insediata e riunita per la prima volta questa sera nell’assessorato della Programmazione, ha il compito di supportare la Giunta regionale nell’individuare i fabbisogni principali di ricerca e alta formazione e gli strumenti per attuarli. Deve poi indicare una rosa di nomi per la composizione dei comitati tecnici consultivi regionali d’area, previsti dalla stessa legge 7, e può esprimere pareri preventivi, proposte e linee d’indirizzo. Ne fanno parte i rettori dell’Università di Cagliari, Maria Del Zompo, che ha sottolineato l’esigenza di conoscere perfettamente la realtà che circonda l’Università per capire bene dove e come interagire e fare sistema, e di Sassari, Massimo Carpinelli, secondo cui è importante definire i criteri di valutazione della qualità della ricerca perché con risorse così misurate saranno inevitabili bandi molto competitivi; e un rappresentante di: Fondazione Banco di Sardegna, Agris, Sardegna Ricerche, centri di ricerca privati, associazioni di categoria e sindacati.

«Quello che stiamo facendo per ricerca e università, settore che difendiamo fortemente e con convinzione, è importante perché supportare per esempio la ricerca finalizzata significa portare la ricerca di base, che viene fatta molto bene dalle nostre Università, nella innovazione delle imprese. Pensiamo a come si trasforma la ricerca nel settore della biologia sull’agroalimentare, la ricerca sui nuovi materiali o nel settore matematico a vantaggio delle nostre start up. È importante la ricerca di base, e senza un Paese non cresce – ha concluso il vicepresidente della Regione – ma è altrettanto importante far capire ai nostri ricercatori che la loro ricerca deve, quando è possibile, portare a nuovo sviluppo, a nuove imprese e a nuova occupazione.»

 

Storie di carbone

Domenica, nell’ambito della VII giornata nazionale sulle miniere, è in programma “Storie di carbone”, visita guidata alla miniera di Monte Sinni. Le visite saranno possibili dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 18.00.

Domani, sabato 30 maggio, intanto, l’aula magna dell’Ausi, nel palazzo Bellavista di Monteponi, a Iglesias, ospita la prima giornata del work shop internazionale sulla “Settima giornata nazionale sulle miniere”. L’evento è coordinato da Giovanni De Giudici (dipartimento Scienze chimiche e geologiche.

«L’università di Cagliari forma figure di alto profilo anche nell’ambito geologico, spendibili in ambito nazionale e internazionale oltreché locale. Noi – ha detto l’altro ieri il rettore Maria Del Zompo, aprendo la conferenza stampa di presentazione dell’evento – siamo pronti a fare la nostra parte. Le istituzioni e le imprese sanno di poter trovare nelle nostre attività indicazioni e studi specialistici che si concretizzano nella risoluzione e nell’attuazione pratica di percorsi di sviluppo». Il work shop prevede l’approfondimento su ricerche, studi e progetti dello staff specialistico dell’ateneo sull’impatto inerente la riqualificazione mineraria, i bio-rimedi e le connesse opportunità occupazionali in Sardegna. «Le bonifiche ambientali – ha spiegato il professor De Giudici – e la potenzialità delle imprese passano dalle competenze scientifiche della ricerca fino al trasferimento alle imprese. Un volano che genera innovazione e opzioni occupazionali. Il recupero della valle del Rio San Giorgio? Siamo al lavoro per supportare la Regione e collaboriamo in sinergia con gli enti interessati».

Alla conferenza stampa hanno preso parte il rettore dell’Università di Cagliari, Maria Del Zompo, Giovanni De Giudici (ricercatore e PhD), gli esperti del servizio geologico statunitense Richard B. Wanty, Briant A. Kimball e Laurie S. Balistrieri, i docenti Rosa Cidu, Pierfranco Lattanzi e Antonio Funedda (dipartimento Scienze chimiche e geologiche). Ai lavori hanno assistito anche una decina tra assegnisti, collaboratori e dottorandi del dipartimento.

Al work shop (sabato dalle 8.30 alle 18.00, domenica visita alla valle del Rio San Giorgio, dalle 9.00) intervengono, tra gli altri, Alessandro Murgia (regione Sardegna), Anna Rosa Sprocati e Chiara Alisi (Enea), Karen Hdson-Edwards (London University), Katarzyna Turnau (Università di Cracovia). Sul tavolo il futuro dei 113 siti minerari dismessi nel Sulcis Iglesiente, 169 in tutta la Sardegna. Gli studi evidenziano oltre 65 milioni di tonnellate di residui minerari (71 a livello regionale), la contaminazione da metalli pesanti, un pesante dissesto idrogeologico determinato dall’attività mineraria.

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Sabato 30 maggio l’aula magna dell’Ausi, nel palazzo Bellavista di Monteponi, a Iglesias, ospita la prima giornata del work shop internazionale sulla “Settima giornata nazionale sulle miniere”. L’evento è coordinato da Giovanni De Giudici (dipartimento Scienze chimiche e geologiche.

«L’università di Cagliari forma figure di alto profilo anche nell’ambito geologico, spendibili in ambito nazionale e internazionale oltreché locale. Noi – ha detto il rettore Maria Del Zompo, aprendo la conferenza stampa di presentazione dell’evento – siamo pronti a fare la nostra parte. Le istituzioni e le imprese sanno di poter trovare nelle nostre attività indicazioni e studi specialistici che si concretizzano nella risoluzione e nell’attuazione pratica di percorsi di sviluppo». Il work shop prevede l’approfondimento su ricerche, studi e progetti dello staff specialistico dell’ateneo sull’impatto inerente la riqualificazione mineraria, i bio-rimedi e le connesse opportunità occupazionali in Sardegna. «Le bonifiche ambientali – ha spiegato il professor De Giudici – e la potenzialità delle imprese passano dalle competenze scientifiche della ricerca fino al trasferimento alle imprese. Un volano che genera innovazione e opzioni occupazionali. Il recupero della valle del Rio San Giorgio? Siamo al lavoro per supportare la Regione e collaboriamo in sinergia con gli enti interessati».

Alla conferenza stampa hanno preso parte il rettore dell’Università di Cagliari, Maria Del Zompo, Giovanni De Giudici (ricercatore e PhD), gli esperti del servizio geologico statunitense Richard B. Wanty, Briant A. Kimball e Laurie S. Balistrieri, i docenti Rosa Cidu, Pierfranco Lattanzi e Antonio Funedda (dipartimento Scienze chimiche e geologiche). Ai lavori hanno assistito anche una decina tra assegnisti, collaboratori e dottorandi del dipartimento.

Al work shop (sabato dalle 8.30 alle 18.00, domenica visita alla valle del Rio San Giorgio, dalle 9.00) intervengono, tra gli altri, Alessandro Murgia (regione Sardegna), Anna Rosa Sprocati e Chiara Alisi (Enea), Karen Hdson-Edwards (London University), Katarzyna Turnau (Università di Cracovia). Sul tavolo il futuro dei 113 siti minerari dismessi nel Sulcis Iglesiente, 169 in tutta la Sardegna. Gli studi evidenziano oltre 65 milioni di tonnellate di residui minerari (71 a livello regionale), la contaminazione da metalli pesanti, un pesante dissesto idrogeologico determinato dall’attività mineraria.

È stata inaugurata questa mattina, nella hall principale del San Giovanni di Dio di Cagliari “San Giovanni di Dio – Non solo un monumento” per i 171 anni dell’Ospedale Civile. Da domani (dalle 16.00, vista la concomitanza con la sagra di Sant’Efisio) si aprono le porte del San Giovanni di Dio, dove saranno visitabili sino al 10 maggio le opere d’arte, la struttura storica e i suggestivi sotterranei dove trovarono rifugio i cagliaritani durante i bombardamenti del 1943.

Alla cerimonia di inaugurazione erano presenti il commissario straordinario dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari, Giorgio Sorrentino (accompagnato dai direttori sanitario e amministrativo, Oliviero Rinaldi e Vincenzo Serra), l’assessore regionale della Sanità Luigi Arru, il sindaco di Cagliari Massimo Zedda, il rettore dell’Università di Cagliari Maria Del Zompo, l’arcivescovo Arrigo Miglio e numerose autorità civili e militari.

«Il San Giovanni di Dio – ha detto Sorrentino – è un patrimonio storico e culturale di Cagliari e di tutta la Sardegna. Una grande opera d’arte”. Il San Giovanni non è solo un ospedale. E neppure soltanto un monumento. È la storia della città, dei suoi abitanti che all’interno delle sue mura hanno cercato salute ma anche salvezza. Salvezza anche dalle bombe del 1943 che devastarono il capoluogo. Al suo interno, nei suoi sotterranei migliaia di cagliaritani trovarono riparo e la vita.»

Quei sotterranei che, assieme alle altre opere d’arte, da domani saranno visitabili grazie allo sforzo dell’associazione dei dipendenti dell’Aou di Cagliari, Mariposa. Si parte alle 16.00 e si andrà avanti sino alle 20.00. Le visite guidate proseguiranno anche sabato e domenica la mattina dalle 10.00 alle 13.00 e il pomeriggio dalle 16.00 alle 20.00. Poi il 9 e il 10 visite guidate (questa volta in collaborazione col  Gruppo speleo-archeologico “Giovanni Spano” di Cagliari.

Le visite all’ospedale e ai sotterranei sono solo una parte del ricco programma culturale messo a punto dall’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari. Sono previsti appuntamenti con i bambini e i ragazzi 4, il 9 e il 10 maggio (dalle 16.00 alle 19.00, hall San Giovanni di Dio, a cura della Clinica Pediatrica e Ludohospital “Il Sole”), mostre di pittura e fotografiche (da oggi sino al 10 maggio, corridoi San Giovanni), concerti (3 maggio Black Soul Choir – concerto di musica gospel, alle 18, Aula Costa – San Giovanni di Dio e 6 maggio Giovani talenti in concerto – Sezione musicale scuola Media Rosas di Quartu Sant’Elena alle 17.00, Aula Costa, sempre San Giovanni). Infine, due convegni: il primo, l’8 maggio alle 17.00 (Aula Costa) sulla Sanità e Cagliari, con Luigi Minerba (assessore Servizi Sociali comune di Cagliari), Rosanna Laconi (direttore Pronto Soccorso San Giovanni), Emilio Montaldo (Medicina Generale), che verrà moderato da  Marco Noce (giornalista dell’Unione Sarda); il secondo il 10 maggio su “Cagliari e la guerra” con il partigiano Geppe, Nino Garau, alle 10.30 Aula Dermos.

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Da domani 30 aprile al 10 maggio, l’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari organizza “San Giovanni di Dio – Non solo un monumento” per festeggiare i 171 anni del San Giovanni di Dio: la posa della prima pietra dell’opera del Cima, progettata nel 1842, è infatti del 1844.

«Abbiamo organizzato un programma fitto di eventi – spiega il commissario straordinario dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari, Giorgio Sorrentino – visite guidate al monumento e ai suggestivi sotterranei, dove i cagliaritani hanno trovato riparo e salvezza durante i tragici bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. Inoltre sono previsti concerti, mostre, dibattiti e spazi riservati ai bambini e ai ragazzi. L’idea è quella di rendere sempre più fruibile, anche dal punto di vista culturale quello che è davvero un tesoro della città di Cagliari.» 

Le visite guidate e l’organizzazione dell’evento sono a cura dell’Associazione dei dipendenti “Mariposa”. Nei giorni di Monumenti aperti le visite ai sotterranei saranno coordinate del Gruppo speleo-archeologico “Giovanni Spano” di Cagliari.

L’evento sarà inaugurato domani, giovedì 30 aprile, alle 10.30 nella hall principale del San Giovanni di Dio in via Ospedale, dal commissario straordinario dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari, Giorgio Sorrentino, dall’assessore della Sanità, Luigi Arru, dal sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, dal rettore dell’Università di Cagliari, Maria Del Zompo e dalle altre autorità nella hall principale del San Giovanni di Dio in via Ospedale.

Ospedale Civile di Cagliari