30 April, 2024
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Si è svolto ieri mattina, nella sala Anfiteatro di via Roma, a Cagliari, il primo degli incontri illustrativi del Piano Energetico Regionale previsti dalla procedura di Valutazione Ambientale Strategica. All’incontro, oltre all’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras, hanno partecipato i rappresentanti del partenariato economico e sociale che hanno condiviso e apprezzato l’impostazione del Piano. Nelle prossime settimane si svolgeranno gli incontri con i rappresentanti degli Enti locali, degli Enti pubblici che si occupano di ambiente e delle associazioni ambientaliste, anticipatori dei due incontri plenari aperti al pubblico che si terranno a Cagliari e Sassari. Tutte le organizzazioni coinvolte nella procedura di VAS potranno presentare le osservazioni al Piano Energetico, in forma scritta, entro e non oltre il prossimo 4 aprile.
A introdurre i lavori è stata l’assessore Maria Grazia Piras.
«Il Piano energetico, adottato dalla Giunta alla fine di gennaio, non è solo un progetto importante che disegna il futuro energetico della Sardegna ma anche un progetto imprenditoriale che orienterà in senso positivo lo sviluppo economico e occupazionale: ecco perché abbiamo organizzato il primo incontro previsto dalla VAS con le associazioni datoriali e sindacali. È un Piano ambizioso – ha detto ancora l’assessore Piras – che, una volta approvato in via definitiva, proietterà la Sardegna sullo scenario internazionale grazie agli esempi di buone pratiche e agli interventi innovativi proposti. Non siamo in presenza di un Piano astratto perché alcune delle azioni previste sono già in fase di realizzazione e altre ancora si concretizzeranno nel corso del 2016».
Il Piano disegna un nuovo modello energetico per l’isola da qui fino al 2030, un modello che abbatterà i costi della bolletta per i cittadini, renderà più competitive le imprese e favorirà l’occupazione. La vera sfida che lancia il Piano è abbattere del 40%-50% le emissioni di CO2 associate ai consumi. Un risultato che sarà perseguibile anche grazie alla metanizzazione della Sardegna.
Sono quattro gli obiettivi strategici: la modernizzazione del sistema energetico, la metanizzazione, il risparmio e l’efficientamento energetico e la gestione del sistema. Come ha sottolineato l’assessore Piras nell’introduzione, «la Regione si sta dotando di uno strumento che sarà di supporto fondamentale alle attività produttive e in equilibrio con le politiche di tutela ambientale». È evidente, come hanno sottolineato le associazioni di categoria, che ora occorre velocizzare i tempi per la metanizzazione e dare un impulso ai progetti di efficientamento, anche nel settore privato. «Su quest’ultimo aspetto – ha detto l’assessore Piras – ci faremo carico di migliorare il disegno di legge sul tema, già licenziato dalla Commissione competente e presto all’esame del Consiglio, perché le ricadute degli interventi interessino non solo i cittadini ma anche le imprese sarde, con la conseguente creazione di nuovi posti di lavoro».

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Palazzo della Regione 2 copia

Il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, gli assessori dell’Industria e dei Lavori pubblici, Maria Grazia Piras e Paolo Maninchedda, e il coordinatore del Piano Sulcis, Tore Cherchi, hanno incontrato ieri sera, nel Palazzo di Viale Trento, a Cagliari, i rappresentanti della Cisl e del Comitato per la mobilitazione generale popolare del Sulcis Iglesiente che l’altro ieri hanno manifestato nel capoluogo.

Nel corso dell’incontro sono state affrontate le principali questioni che riguardano il Sulcis, dalla salvaguardia delle grandi industrie (Alcoa, Portovesme srl, Eurallumina), al salvataggio di Igea (oggi impegnata nei lavori di bonifica e risanamento ambientale), al programma del Piano Sulcis (oltre 620 milioni di euro, tutti impegnati, distribuiti in quasi 70 interventi in capo ai Comuni, agli Enti e agli altri soggetti interessati).

Il presidente Pigliaru, confermando gli impegni per il Sulcis, ha sottolineato innanzitutto il lavoro svolto dalla Giunta inn questi ultimi due anni, anche in collaborazione con il Governo nazionale, per mettere in sicurezza alcune importanti realtà industriali, con la conseguente tutela di migliaia di posti di lavoro. In merito al Piano Sulcis, il presidente Pigliaru ha ricordato che, dopo il ritardo iniziale, il problema principale era velocizzare i tempi di attuazione, ed è proprio su questo versante che si è concentrata l’azione della Regione.

«E’ stato un incontro positivo e abbiamo ascoltato le richieste dei movimenti – ha detto Francesco Pigliaru -. Lavoriamo ogni giorno per dare risposte alle istanze che arrivano da tutta la Sardegna. Lo abbiamo fatto, e lo facciamo, anche per il Sulcis, di cui conosciamo perfettamente il disagio economico e sociale. Rispetto al passato, abbiamo fatto interventi di buona amministrazione.

Intanto, abbiamo dato un’accelerata al Piano Sulcis. mettendo a correre importanti risorse finanziarie. Sappiamo che il Piano è perfettibile e per questo stiamo lavorando per integrarlo con altri interventi e per ricevere anche eventuali nuove proposte. E’ questo il senso anche dell’incontro di oggi. Il risanamento di Igea ci consente di imprimere una svolta anche ai progetti delle bonifiche ambientali. Questo è il primo passo per valorizzare il territorio – ha concluso il governatore Pigliaru – e costruire un nuovo sviluppo basato sulle potenzialità del turismo, del settore agroalimentare e della valorizzazione dei beni culturali e archeologici.»

A conclusione dell’incontro, il presidente Pigliaru e i rappresentanti dei movimenti che hanno richiesto di poter contribuire ai tavoli di proposta, hanno auspicato per il futuro maggiori occasioni di confronto unitario.

La proposta del presidente Pigliaru, condivisa dal tavolo, è stata quella di far predisporre a una rappresentanza dei movimenti una piattaforma di contenuti e proposte da discutere nel prossimo incontro.

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Search engine friendly contentSi è svolto questa mattina, nel palazzo di viale Trento a Cagliari, l’atteso confronto tra il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, gli assessori dell’Industria, dei Lavori pubblici e degli Enti locali, Maria Grazia Piras, Paolo Maninchedda e Cristiano Erriu, e il Coordinatore del Piano Sulcis, Tore Cherchi, hanno incontrato i sindaci del territorio (erano assenti soltanto tre sindaci) e i segretari regionali e territoriali di CGIL e UIL, per fare il punto sulla situazione del sistema industriale della zona (Centrale Enel, Portovesme srl, Eurallumina e Alcoa) e sullo stato di attuazione del Piano Sulcis.
Nel corso dell’incontro, il presidente Pigliaru, l’assessore Piras e il Coordinatore del Piano Sulcis, Tore Cherchi, si sono soffermati sulle principali questioni industriali. La centrale termoelettrica del Sulcis, destinata alla chiusura, grazie all’intervento della Regione sarà messa in sicurezza con il contratto di disponibilità che sarà stipulato da Terna con Enel, che si è impegnata a investire in efficienza e logistica. Anche la questione Eurallumina è in via di soluzione: la Giunta si è assunta la responsabilità di consentire la realizzazione di una caldaia a carbone che sostituirà la vecchia centrale migliorando sia l’efficienza energetica che quella ambientale. Sul fronte energetico, grazie alle interlocuzioni tra Giunta e Governo, la proroga del regime di superinterrompibilità e la stipula di contratti bilaterali consentono di mantenere attive sia la Portovesme srl che lo stabilimento di San Gavino, nonché tutte le aziende che usufruiranno dell’accordo. Infine, si torna a parlare dei progetti sul Biofuel, un investimento che vale 290 milioni di euro (non inseriti nel Piano Sulcis) finanziato da privati con capitale di prestito BEI. Dopo una fase di stallo iniziale, c’è una ripresa dell’iniziativa imprenditoriale. L’azienda, infatti, ha concordato un test industriale con l’Enel per l’utilizzo della lignina, prodotto di scarto nella produzione dei biocarburanti, come biomassa per alimentare la centrale termoelettrica. La decisione sull’investimento sarà presa dopo il test della lignina.
«Il Sulcis è un territorio su cui la Regione lavora a tempo pieno, su tutti i fronti – ha detto il presidente Pigliaru in apertura di incontro -. Il Piano Sulcis, come tutti i Piani, non è perfetto ed è certamente ancora migliorabile, ma è evidente che molte cose sono già state fatte e altre avviate e sostenute, dopo anni di ritardi inaccettabili. Ci siamo ritrovati ad affrontare questioni importanti come il salvataggio di Igea: sembrava tutto perso in partenza e invece le bonifiche si stanno finalmente muovendo, così come qualcosa si sta muovendo per Euroallumina. E se il bando per le imprese spinge le attività private con una buona dotazione finanziaria, per quanto riguarda Alcoa la Regione si sta impegnando a tutti i livelli, lavorando costantemente con Palazzo Chigi perché si arrivi a un risultato positivo. Crediamo nello sviluppo del Sulcis e il nostro sforzo è di lavorare in modo continuo e trasparente: se ci sono difficoltà coordiniamoci per superarle insieme.»
Lo stato di attuazione del Piano Sulcis al febbraio 2016 è stato illustrato dal Coordinatore del Piano, Tore Cherchi. «Tutti i 620 milioni previsti dal Piano sono stati impegnati e sono 70 gli interventi eseguiti, o in fase di esecuzione, di cui la metà di competenza degli enti locali – ha sottolineato Tore Cherchi -. Alcune importanti novità, comunicate oggi, riguardano il bando per le imprese Call For Sulcis, con una dotazione finanziaria di 32 milioni. A fine mese saranno pubblicati i primi bandi. Altre novità importanti interessano i lavori pubblici: l’Anas, infatti, entro febbraio manderà in appalto lavori per 56 milioni di euro. Gli interventi riguardano, tra l’altro, le strade del basso Sulcis, il nuovo ponte sull’istmo e la circonvallazione di Sant’Antioco».

Risultati soddisfacenti sta ottenendo anche l’intervento sulla fiscalità di vantaggio: ne stanno usufruendo circa 4mila imprese artigiane e del piccolo commercio del Sulcis. Non meno rilevanti sono le iniziative nel settore scolastico (5 milioni di euro), il programma di interventi per la bonifica e il risanamento ambientale nei siti industriali e minerari (attività in capo a Igea e ai Comuni interessati) e il programma sulle infrastrutture (in particolare i lavori per l’interconnessione dei bacini del Sulcis Iglesiente al sistema idrico regionale).
A chiudere l’incontro è stata l’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras, che ha evidenziato il clima costruttivo nel dibattito con amministratori locali e sindacati.
«Il quadro che emerge è positivo, anche se non mancano criticità già individuate e in via di risoluzione. Molte attività del Piano Sulcis interessano i lavori pubblici, dove si scontano i problemi legati a tutto il sistema del settore. Condividiamo perciò l’esigenza manifestata dai sindaci di un maggior coordinamento tra enti locali e Regione per superare le difficoltà e accelerare l’iter delle pratiche. Siamo anche consapevoli, e su questo – ha detto l’assessore Piras – condividiamo la preoccupazione dei sindacati, che nel Piano manca un intervento di tipo sociale che faccia da cuscinetto tra la situazione attuale e l’avvio delle iniziative imprenditoriali destinate a creare nuova occupazione. Occorre trovare un sistema di sostegno al reddito: pensiamo a un intervento da inserire all’interno della predisposizione dell’iter di dichiarazione di area di crisi complessa o dentro il Patto per il mezzogiorno in discussione con il Governo. Sul piano urbanistico l’adozione di un nuovo provvedimento regionale potrà dare una spinta ai progetti del settore turistico che attendono di essere realizzati”.»
Infine, la questione delle bonifiche. Igea, società in house della Regione sotto il controllo dell’assessorato dell’Industria, sta collaborando con alcuni Comuni nel quadro di progettazione delle bonifiche. In relazione all’intervento nell’area dell’ex Seamag di Sant’Antioco, l’assessore Piras ha detto che proprio ieri Igea ha presentato al ministero dell’Ambiente un cronoprogramma molto stretto di realizzazione dei lavori. Nel corso dell’incontro, i sindaci e i sindacati hanno riconosciuto gli aspetti positivi di quanto fatto finora ma hanno anche ribadito che occorrono adeguate politiche del lavoro e che è necessario sbloccare tutti gli investimenti del settore turistico che ancora attendono una nuova legge urbanistica.

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La commissione “Attività produttive” del Consiglio regionale, presieduta da Luigi Lotto, ha sentito nel pomeriggio gli assessori al Turismo, Francesco Morandi e all’Industria, Maria Grazia Piras, sulle parti di competenza della manovra finanziaria 2016-2018.

L’assessore Morandi ha confermato alla Commissione la scelta della Giunta di procedere a una verifica complessiva delle risorse disponibili per l’attuazione delle scelte strategiche. «Dopo aver predisposto nel 2015 un bilancio per l’emergenza, quest’anno le risorse saranno orientate verso la ripresa – ha detto Morandi – fondi europei e fondi regionali diventeranno un unico strumento finanziario per il rilancio del sistema produttivo».

L’assessore del Turismo è poi entrato nello specifico dei settori di sua competenza. «Registriamo incoraggianti segnali di ripresa nel turismo che nel 2015, dopo anni di sofferenza, ha ripreso il trend positivo – ha sottolineato Morandi – segnali di crescita, anche se in forma meno marcata, arrivano dall’artigianato grazie alle risorse messe a disposizione per le opere immediatamente cantierabili e agli interventi finanziati con una parte del mutuo regionale. Più problematica, invece, la situazione del commercio che sconta ancora gli effetti negativi della crisi». Su questo fronte, l’assessore ha annunciato lo stanziamento di 1,5 milioni per i centri commerciali naturali più virtuosi: «Obiettivo della Giunta e sostenere i piccoli esercizi in una Regione dove la grande distribuzione sta prendendo il sopravvento».

Per le imprese artigiane, il bilancio regionale mira a mettere in sicurezza le piccole e medie imprese e, allo stesso tempo, a investire in innovazione per renderle competitive sui mercati. «Le azioni saranno finanziate soprattutto con fondi europei – ha spiegato Morandi – le risorse saranno messe a disposizione delle imprese attraverso bandi periodici a sportello». Confermato anche il sostegno all’artigianato artistico: la dotazione finanziaria sarà portata da 150 a 400mila euro.

Al settore del turismo andranno 18 milioni di euro da spendere per la promozione, comunicazione e l’innovazione tecnologica. Risorse che serviranno a finanziare gli eventi sul territorio (6,5 milioni di euro per 200 manifestazioni), la comunicazione attraverso stampa e tv, i progetti per l’implementazione dei social network. Su quest’ultimo fronte, l’assessore Morandi ha annunciato che verrà rispolverato il vecchio progetto di un portale per la promo commercializzazione delle offerte turistiche e la creazione di un’agenzia web che si occupi di informazione digitale.

Confermati anche i finanziamenti (7 milioni nel triennio) per il bando “Lunga estate”. «Nel 2016 puntiamo a consolidare l’allungamento della stagione turistica nei mesi maggio-ottobre per arrivare a aprile-novembre  nel 2017».

L’assessore, sollecitato dai consiglieri Gianluigi Rubiu (Udc), Piero Comandini (Pd) e Luigi Criponi (Riformatori) ha poi fornito un chiarimento sul dimezzamento dei fondi destinati alle Pro loco ( -750mila euro). «Quelle risorse sono state messe nel Fondo Unico degli enti locali, le Pro loco potranno riceverle dai comuni. Non sono comunque contrario a un ritorno alla situazione quo ante».

Subito dopo è stato il turno dell’assessore all’Industria Maria Grazia Piras che ha illustrato alla Commissione le voci della manovra dedicate al settore di sua competenza. «Una parte consistente del bilancio è destinata alle società partecipate della Regione – ha spiegato Piras – 18,5 milioni di euro andranno all’Igea per la manutenzione, sorveglianza e messa in sicurezza dei siti minerari dismessi; 29 milioni serviranno per attuare il piano di dismissioni della Carbosulcis che dovrà essere portato a termine nel 2018; 5,5 milioni saranno invece a disposizione per le attività di manutenzione e custodia della miniera di fluorite di Silius».

Nella manovra 2016-2018 sono poi previste altre due voci importanti per le bonifiche ambientali e gli interventi nelle aree di crisi. «Oltre 42 milioni di euro andranno alla riqualificazione di siti minerari – ha detto l’assessore all’Industria – di questi, circa la metà serviranno per finanziare le bonifiche dell’ex miniera d’oro di Furtei. Per i progetti nelle aree di crisi la dotazione finanziaria è di 22 milioni di euro, 11 dei quali saranno disponibili per il 2016».

L’assessore, infine, ha parlato delle iniziative a sostegno del sistema produttivo. «Su questo fronte – ha rimarcato – tutti gli investimenti saranno a carico dei fondi Por. Quattro i settori di intervento: internazionalizzazione delle imprese, competitività e innovazione, attuazione del piano energetico regionale e venture capital».

I lavori della Commissione proseguiranno domani mattina alle 10.00 con l’audizione dell’assessore all’agricoltura Elisabetta Falchi.

Palazzo del Consiglio regionale 3 copia

[bing_translator]

Search engine friendly contentDopo anni di attesa, la Sardegna ha finalmente un Piano energetico. Si tratta di un passaggio fondamentale per costruire il futuro industriale ed economico dell’Isola. La Giunta regionale ha approvato il tanto atteso strumento ieri pomeriggio, su proposta dell’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras. Il Piano energetico disegna un nuovo modello energetico per l’Isola, fino al 2030, con l’obiettivo di ridurre drasticamente le emissioni di CO2 associate ai consumi, abbattere i costi della bolletta per i cittadini, rendere più competitive le imprese e favorire l’occupazione.
Sono 4 i pilastri sui quali si regge il PEARS. Innanzitutto, la modernizzazione del sistema energetico che si concretizza nel passaggio da un modello centralizzato a uno distribuito, integrato, interconnesso e sostenibile. Il futuro sono le smart grid a livello locale e le isole energetiche per promuovere l’autoconsumo, abbattere i costi e creare così vantaggi per cittadini e imprese. Poi c’è la metanizzazione. L’assenza di gas naturale costa alla Sardegna 400 milioni di euro all’anno. Il Piano delinea la strada verso il metano: certezza dell’offerta, tariffa equiparata a quella nazionale e, soprattutto, tempi rapidi. Il terzo pilastro è il risparmio energetico. La riduzione dei consumi, la mobilità elettrica e l’efficientamento del patrimonio pubblico e privato equivalgono a una vera e propria fonte energetica. Infine, i ruoli e le competenze. In primo luogo il ruolo della Regione, chiamata a gestire in maniera integrata non solo il sistema dell’energia ma anche le risorse idriche, i rifiuti e la mobilità; quindi i Comuni che avranno il compito di pianificare i modelli energetici locali, le cosiddette smart city e smart community.
«E’ un progetto e un obiettivo ambiziosi. Tutta Europa parla di energia, è argomento essenziale in questo momento storico: parlare di energia significa parlare di benessere», queste le parole del presidente della Regione, Francesco Pigliaru a commento dell’approvazione del Piano.
«Non a caso il Comitato delle Regioni dell’Unione Europa mette insieme, nella stessa Commissione, energia e ambiente» ha aggiunto Francesco Pigliaru, che proprio della Commissione ENVE è presidente, citando gli esiti della Cop21 di Parigi. «Lì abbiamo portato la posizione dei territori, che chiedono la riduzione del 50% delle emissioni nocive. Noi cerchiamo di raggiungere questa cifra, mentre i governi d’Europa si fermano al 40%. Un obiettivo per noi ancora più ambizioso, se consideriamo che abbiamo ereditato un modo vecchio di produrre energia basato sul carbone. Per questo la proposta di oggi è una vera svolta di sviluppo. In un mondo in cui l’energia è sempre più strettamente legata a internet, allo sharing, alle politiche di condivisione – ha detto ancora il presidente Pigliaru – puntiamo a ottenere una leadership tecnologica, Non stiamo parlando di generici scenari futuri, ma di cose che si vanno a concretizzare nell’intreccio tra il vecchio e il nuovo sistema energetico. Passiamo da un tempo in cui qualcuno produceva tanta energia in un unico luogo, poi la distribuiva attraverso una grandissima rete con costi altrettanto grandi, a una visione autosufficiente in cui è dominante, grazie alla tecnologia, il modello locale, con il conseguente abbattimento dei costi.»
«E’ uno strumento di crescita economica e sociale – dice l’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras -. È un Piano coraggioso, europeo e innovativo. La Sardegna avrà un sistema all’avanguardia, se possibile anche più moderno rispetto alle strategie individuate dall’Unione Europea per il 2030-2050. Non solo accettiamo la sfida comunitaria – ha detto l’assessore Piras – ma rilanciamo con scelte importanti sulla riduzione delle emissioni climalteranti, sull’efficientamento del sistema, la sicurezza e l’integrazione del consumo con la produzione. La Regione – ha aggiunto l’assessore dell’Industria – si sta dotando di uno strumento di crescita economica e sociale che sarà di supporto fondamentale alle attività produttive per abbattere i costi di produzione e aumentare così l’occupazione. Tutto ciò, inoltre, sarà in equilibrio con le politiche di tutela ambientale. Responsabilità di governo – ha concluso l’assessore Piras – significa anche gestire la transizione. Ecco perché il passaggio dal vecchio al nuovo modello energetico sarà perseguito assicurando efficienza, stabilità, risultati economici delle imprese e convenienza per le famiglie».
Con l’adozione del Piano e della proposta tecnica si apre anche l’iter amministrativo con l’avvio della procedura di Valutazione Ambientale Strategica. Nelle prossime settimane si terranno gli incontri per la consultazione con le parti sociali, le associazioni ambientaliste e i territori.

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Audizione dell’assessore regionale dell’Industria Maria Grazia Piras, questa mattina, in V Commissione, su Chimica verde e Piano di internazionalizzazione delle imprese.  

Sul primo punto, l’esponente della Giunta Pigliaru ha confermato che l’esecutivo sta costantemente monitorando la situazione tenendo alta la guardia per impedire la revoca degli investimenti su Porto Torres. «Abbiamo avuto alcuni incontri con Governo ed Eni – ha spiegato Maria Grazia Piras – il progetto per la chimica verde continua ad essere considerato strategico. Per i prossimi 5 anni non sono previste dismissioni. Noi però teniamo alta la guardia e chiediamo che eventuali modifiche del protocollo d’intesa firmato nel 2011 da Regione, Governo, Eni e sindacati avvenga a saldi invariati e con le stesse quote percentuali da destinare agli investimenti produttivi, unico modo per dare una nuova prospettiva di sviluppo a tutto il territorio del Nord Sardegna».

Il progetto per la chimica verde a Porto Torres prevedeva un investimento complessivo di 1,260 miliardi di euro (530 per le bonifiche e 730 per gli interventi produttivi ). Di questi, sono stati spesi finora 420 milioni di euro: 200 per le bonifiche e 220 per la costruzione degli impianti di Matrica. Un altro appalto per le bonifiche da 100 milioni di euro è stato appena sbloccato, mentre rimane in standby la costruzione della centrale elettrica per la quale era previsto un investimento da 230 milioni di euro.

«Il gruppo industriale propone di sostituire la centrale con una caldaia da 20 milioni di euro, sufficiente ad alimentare il sito produttivo – ha detto Maria Grazia Piras – noi siamo disponibili ad ascoltare le proposte ma deve essere chiaro che i soldi risparmiati devono essere destinati ad altri investimenti». Per completare gli interventi su Porto Torres mancano ancora all’appello circa 750 milioni di euro. Le notizie sulla cessione di Versalis preoccupano la Giunta: «Al di là dei futuri assetti societari – ha aggiunto Maria Grazia Piras – chiediamo che Eni, firmataria degli impegni, assicuri gli investimenti e il Governo rimanga garante degli accordi sottoscritti».

L’assessore ha poi riferito sul Piano triennale per la internazionalizzazione delle imprese varato dalla Giunta regionale lo scorso 15 dicembre. «E’un piano ambizioso – ha detto Maria Grazia Piras – la Giunta ha stanziato 16 milioni di euro per aiutare le piccole e medie imprese della Sardegna a conquistare i mercati esteri. Il fulcro dell’iniziativa è rappresentato dalla incentivazione delle reti di imprese, solo unendo le forze si può avere qualche chance nei mercati globali».

Il piano, concordato con le associazioni di categoria, riguarda tutte le attività produttive (manifatturiero, agroalimentare, costruzioni, magazzinaggio, mobilità, cultura, moda e design, etc.) e prevede un forte impulso alla formazione degli imprenditori: «Pensiamo a export manager che aiutino le imprese a entrare nei mercati esteri – ha sottolineato l’assessore Piras – per essere competitivi occorre conoscere bene la normativa dei paesi dove si va a operare. Per aiutare i nostri imprenditori abbiamo coinvolto anche l’Istituto per il Commercio con l’Estero con il quale firmeremo presto una convenzione».

Al termine dell’audizione, la Commissione ha dato parere positivo, con l’astensione della minoranza, al P/89 (Direttive di attuazione “Promozione nei mercati esteri delle PMI in forma aggregata”). Ottenuto questo parere, la Giunta pubblicherà nelle prossime settimane un bando a sportello che rimarrà aperto per tre anni. Ogni rete di imprese potrà ottenere fino ad 800mila euro di finanziamento. Le aziende potranno scegliere se chiedere un contributo con il 50% a fondo perduto o accedere a un de minimis.

Maria Grazia Piras A copia

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 Portal 1 copiaNinetto Deriu

Ieri sera si è tenuto l’incontro tra le segreterie territoriali Fsm, Fiom e Uilm del Sulcis Iglesiente, i rappresentanti delegati dei lavoratori, l’imprenditore Nino Deriu e l’assessore dell’Industria Maria Grazia Piras, sulla vertenza Port.Al. (ex Ila).

Nel corso dell’incontro sollecitato da tempo dalle Organizzazioni Sindacali si è analizzato lo stato di avanzamento della vertenza e affrontato tutte le criticità inerenti la stessa e legate alle condizioni economiche dei lavoratori fuoriusciti dai percorsi di ammortizzatore sociale.

La Fsm-Cisl ha chiesto all’assessore Piras di conoscere le prospettive della vertenza per quanto riguarda l’investimento Biofuel, strettamente legato alla finalizzazione del progetto complessivo di riavvio dello stabilimento. Considerato anche, che per tale investimento a oggi non risulta presentato alcun progetto e non risultano nemmeno sciolti i nodi inerenti lo scorporo del finanziamento complessivo che inizialmente riguardava un investimento per tre stabilimenti in tutta Italia poi successivamente ridotti per una serie di vicissitudini a uno.

Il sindacato ha inoltre chiesto lumi sull’iniziativa di smantellamento degli impianti portata avanti dall’imprenditore, per capire quale tipologia di macchinari sono stati smontati e collocati sul mercato e su quanto l’assenza degli stessi inciderà nell’eventuale riavvio, col nuovo investimento, della fabbrica.

Infine, ha chiesto quali strumenti intende introdurre l’Amministrazione regionale, per far fronte alla grave condizione di tutti quei lavoratori che hanno già perso o stanno perdendo l’ammortizzatore sociale, avanzando proposte mirate che potrebbero soddisfare le esigenze dei lavoratori in questione, garantendo agli stessi una nuova copertura salariale fino alla eventuale concretizzazione positiva della vertenza.

L’assessore Piras ha risposto che per quanto riguarda il Biofuel, rispetto alla situazione di stallo dei mesi scorsi, ci sono segnali che fanno ben sperare per un rinnovato interesse dell’investitore. Nel contempo ha confermato che, a breve, partirà una sperimentazione inerente l’utilizzo di Biomasse all’interno della centrale Enel di Portovesme, proprio con la società Mossi Ghisolfi. L’assessore Piras, su sollecitazione delle Parti Sociali, si è impegnata a interloquire con il Governo nazionale per propiziare un tavolo in sede di Ministero con la società Mossi e Ghisolfi, per comprendere definitivamente, una volta per tutte, se l’interesse per l’investimento di Portovesme è concreto ed eventualmente per seguire l’iter per il compimento e la finalizzazione dello stesso.

Per quanto riguarda lo smantellamento degli impianti, Ninetto Deriu, su sollecitazione dell’assessore dell’Industria, ha ribadito che i macchinari rimossi e rivenduti rappresentano una minima parte degli impianti, ritenuta obsoleta e, quindi, ininfluente per un potenziale riavvio futuro dello stabilimento.

Sulla questione degli ammortizzatori sociali, l’assessore Piras si è impegnata a partecipare a un tavolo con l’assessore del Lavoro, Virginia Mura, per identificare dei percorsi che possano portare alla messa in sicurezza economica dei lavoratori ex Ila ex percettori di ammortizzatore sociale.

Nel contempo, l’assessore, recependo le nostre proposte si è impegnata a continuare l’interlocuzione politica già iniziata con la delibera regionale del 29 dicembre, con la quale si chiedeva al Governo nazionale l’assegnazione per i Poli Industriali di Portovesme e Porto Torres del riconoscimento di “aree di crisi industriale complesse”. Un riconoscimento che garantirebbe oltre che finanziamenti e interventi per la reindustrializzazione delle sopracitate aree anche la possibilità di concedere ai lavoratori coinvolti, straordinari strumenti di salvaguardia del reddito per ovviare alla loro grave situazione economico-sociale e accompagnarli fino alle eventuali risoluzioni delle vertenze.

«Inutile ricordare – sostengono Rino Barca, Remo Fantin e Roberto Cerniglia, rappresentanti della Fsm-Cisl – che i proclami e gli impegni devono finalmente lasciare spazio agli interventi concreti e che la vertenza ex Ila è un tassello fondamentale della filiera dell’alluminio del Sulcis Iglesiente.

E’ bene ricordare che tale filiera per strutturazione, consistenza, capacità produttiva ma soprattutto per il poderoso valore aggiunto qualitativo, ha rappresentato e può nuovamente rappresentare una delle realtà industriali tra le più importanti in Italia.

Una filiera produttiva che con i giusti interventi di riequilibrio degli storici gap energetici e infrastrutturali è assolutamente competitiva sotto tutti i punti di vista.

Una realtà industriale nella sua totalità strategica della quale nessun governo degno di questo nome realmente affezionato agli interessi del proprio paese, farebbe mai a meno. Così come succede all’estero – concludono Rino Barca, Remo Fantin e Roberto Cerniglia – in tutte le altre nazioni progredite.»

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«Oggi Governo ed ENI hanno confermato il forte interesse per la chimica verde a Porto Torres come fattore strategico fondamentale non solo per il nostro territorio ma per la politica industriale dell’intero Paese. Tutto questo va benissimo, ma solo se non restano parole. L’unica cosa che conta sono i fatti: a noi interessa che gli investimenti previsti a Porto Torres vadano avanti con l’ammontare programmato e in tempi rapidi.»

Così Francesco Pigliaru al termine dell’incontro sul settore della chimica in Italia, presieduto oggi a Roma dal ministro Federica Guidi.

Alla riunione al Mise, insieme ai vertici di Versalis, hanno preso parte presidenti e assessori delle regioni che possiedono i comparti con maggior potenziale di crescita. Per la Sardegna, insieme al presidente Pigliaru, era presente l’assessore dell’Industria Maria Grazia Piras. «Qualunque siano i nuovi assetti di Versalis per noi lo scenario non deve cambiare», ha proseguito Pigliaru facendo riferimento all’eventuale ingresso di partner nella società, interamente controllata da ENI. «Nel passaggio dalle parole ai fatti, ENI non si può esimere dal svolgere il ruolo di chi deve garantire che la chimica verde, di cui oggi ha confermato l’importanza strategica, diventi rapidamente un fattore di sviluppo reale, capace di creare lavoro e benessere. Ora chiediamo l’apertura immediata di un confronto operativo con Governo ed ENI per affrontare la questione della chimica in Sardegna nel suo complesso – ha concluso il presidente della Regione – non solo Porto Torres e Matrica, ma anche Saipem, Paraxilene e Ottana Polimeri».

«È stato un incontro positivo – ha detto l’assessore Maria Grazia Piras -. Oggi Versalis ha illustrato un piano industriale basato su innovazione e nuove tecnologie e ha ribadito che la chimica verde rappresenta un asset strategico. Ci attendiamo perciò che, nell’ottica di questi interventi, l’azienda acceleri sui programmi, per altro confermati, previsti nell’area industriale di Porto Torres. La Regione crede fortemente nella chimica verde e in questa direzione va il programma di green public procurement da adottare a supporto degli investimenti di Versalis.»

Francesco Pigliaru 3321

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La Giunta regionale, riunita in viale Trento con il vicepresidente della Regione Raffaele Paci nella prima parte della seduta e con il presidente Francesco Pigliaru nella seconda, ha dato il via libera alla costituzione di un gruppo di lavoro interassessoriale, supportato da due figure professionali con competenze specifiche in ambito migratorio e nella progettazione e coordinato dalla Presidenza, con il compito di redigere il Piano regionale per l’accoglienza dei flussi non programmati, che sarà poi presentato in Consiglio regionale. La delibera, proposta dalla presidenza, individua inoltre Angela Quaquero, in ragione della pluriennale esperienza in tematiche migratorie complesse in qualità di amministratore pubblico, quale delegata del Presidente nelle sedi di lavoro che interessino la tematica dei migranti. Considerata la portata epocale dei flussi migratori in atto, la Regione, che finora ha garantito un solido e funzionale sistema di prima accoglienza, si struttura dunque per organizzare le attività di seconda accoglienza, che saranno definite attraverso processi partecipati, al fine di favorire una reale integrazione e ricadute socio economiche positive.
Su proposta dell’assessore Luigi Arru, l’esecutivo ha approvato le linee di indirizzo regionale sulle dotazioni organiche delle Azienda sanitarie, stabilendo un fabbisogno di personale (dirigenti e comparto) mediamente del 7%, con uno scostamento massimo in maggiorazione del 2% per le Aziende sanitarie e uno scostamento massimo in diminuzione del 2% per le Aziende Ospedaliero Universitarie rispetto alla dotazione organica complessiva. Dovranno pertanto essere adottate tutte le misure necessarie a garantire che la spesa per il personale non superi i limiti imposti dalla normativa vigente nazionale e regionale. Sempre su proposta dell’assessore della Sanità, sono stati inoltre approvati i tetti di spesa per i privati accreditati nel settore delle dipendenze, per il triennio 2016-2018.
Su proposta dell’assessore dell’Industria Maria Grazia Piras, il Consorzio ZIR Predda Niedda-Sassari ha un nuovo Commissario liquidatore. È Fabrizio Madeddu, sassarese, di 39 anni, funzionario della Regione Sardegna, laureato in Giurisprudenza. Madeddu prende il posto del dimissionario Giovanni Antonio Carta.

Palazzo della Regione 2 copia

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Nuovo passo avanti del percorso previsto nel Piano di chiusura della miniera di Nuraxi Figus approvato dalla Commissione Europea il 1° ottobre 2014, che tra le varie misure di accompagnamento prevedeva gli incentivi all’esodo per i lavoratori della Carbosulcis Spa. Con la delibera proposta dall’assessore Maria Grazia Piras è stato dato mandato all’amministratore unico della Carbosulcis di utilizzare le disponibilità finanziarie della società per anticipare la corresponsione degli incentivi. Le fuoriuscite del personale avverranno gradualmente, in quattro scaglioni. Il personale che usufruirà del provvedimento non potrà essere assunto in nessun’altra società partecipata, controllata o in house della Regione.
La Giunta guidata da Francesco Pigliaru ha approvato, in materia di sanità, su proposta dell’assessore Luigi Arru, il nuovo schema di contratto e dei tetti di spesa per gli anni 2016-2018 per prestazioni di specialistica ambulatoriale dalle strutture private accreditate, nel settore della salute mentale e delle Rsa. Confermati per tre mesi gli attuali commissari di Asl e Aziende ospedaliere. Via libera anche al documento con gli indirizzi strategici sull’appropriatezza e l’efficacia dei ricoveri ospedalieri, con relativo sistema di controllo; al tetto di spesa per gli erogatori privati di assistenza termale e il riparto, per quest’ultima, tra le Asl di Sassari, Oristano e Sanluri. Sono state inoltre attribuite alle Asl le risorse destinate al finanziamento indistinto della spesa sanitaria di parte corrente per l’esercizio 2015 e approvate le modifiche del procedimento di autorizzazione alla realizzazione e all’esercizio e di accreditamento istituzionale.
Su proposta dell’assessore degli Gianmario Demuro, sono state approvate le linee guida per autorizzare le delegazioni convenzionali di pagamento mediante trattenute sullo stipendio dei dipendenti della Regione. Rispondendo alle richieste crescenti dei dipendenti regionali di poter accedere a prestiti personali con delegazione sullo stipendio, tramite questo istituto, disciplinato dalle norme del Codice Civile, il lavoratore affida all’amministrazione regionale l’incarico di corrispondere, mediante trattenute sulla busta paga, le somme dovute al proprio creditore a seguito di un contratto di finanziamento o assicurazione. Approvati gli indirizzi per la contrattazione collettiva a favore del personale regionale di turno presso la Protezione Civile per il triennio 2013-2015 e affidato al direttore generale della Protezione Civile la gestione del lavoro straordinario con riferimento alle attività svolte in occasione di eventi urgenti ed emergenze che richiedono l’intervento del personale in base allo modalità previste dalla legge approvata dal Consiglio regionale lo scorso 23 dicembre.
Carbosulcis 2