19 April, 2024
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Sei ex consiglieri comunali sono coinvolti nell’indagine su irregolarità nella sottoscrizione delle liste alle Amministrative di Carbonia dello scorso 5 giugno. Le indagini coinvolgono anche disoccupati, casalinghe e pensionati, in totale 22 persone e dieci liste.

Le indagini – come riporta una nota diramata ieri dal maggiore Giuseppe Licari, comandante della compagnia dei carabinieri di Carbonia –, sono scaturite da una segnalazione inviata direttamente all’autorità giudiziaria da parte della prima sottocommissione elettorale, che aveva notato delle irregolarità formali nelle liste presentate. Nello specifico, alcuni nominatìvi risultavano ripetuti in più elenchi di sottoscrittori di liste elettorali. I militari, dopo aver sentito numerosissime persone per l’accertamento dei fatti, hanno indagato in stato di libertà 22 persone per i seguenti reati.

15 persone, tra operai, disoccupati, casalinghe e pensionati, tutti residenti a Carbonia, i quali hanno sottoscritto due liste elettorali: responsabili del reato di cui all’art. 93 co. 2° legge 570 del 16.05.1970 (Testo unico delle leggi per la composizione e l’elezione degli organi delle Amministrazioni comunali):

1 persona, per aver falsificato la firma del padre, apponendola in una lista per la presentazione dei candidati: responsabile del reato di cui all’art. 482 C.P. (falso materiale commesso dal privato);

6 ex consiglieri comunali della precedente consiliatura (l’ex presidente del Consiglio comunale Ignazio Cuccu, Maria Luisa Poggi, Cinzia Grussu e Roberto Cotza, eletti nel 2011 nella lista del Partito Democratico; Mario Porcu (ex Pdl) e Giuseppe Meletti (eletto nella lista “Riformare Carbonia”): responsabili del reato di cui all’art. 479 C.P. (falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici), che hanno autenticato le firme ai sensi dell’art. 21 co. 2° del D.P.R. nr. 445 del 28.12.2000, in diversi elenchi dove le persone sentite a sommarie informazioni testimoniali da parte dei carabinieri hanno disconosciuto la loro firma perché palesemente false e, pertanto, si sono resi responsabili del reato di falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici.

Le indagini – si legge ancora nella nota del maggiore Licari – sono scaturite dalle anomalie e irregolarità riscontrate dalla commissione elettorale, che ha vagliato la documentazione presentate dalle liste per l’ammissione delle candidature all’elezione alla carica di sindaco e di consigliere comunale nella tornata elettorale del 5 giugno 2016 per il comune di Carbonia. Gli accertamento effettuati hanno permesso di acclarare che nelle liste elettorali vi erano diverse firme false e le firme di diverse persone riportate su più liste, il tutto avvallato dai presentatori della lista, tutti consiglieri comunali allora in carica. Le liste coinvolte risultano essere 10. A tutti gli indagati è stato redatto verbale di elezione di domicilio e nomina del difensore ai sensi degli artt. 161 e 162 del C.P.P.. e notificate l’informazione di garanzia e l’informazione della persona sottoposta alle indagini sul diritto di difesa, ai sensi degli artt. 369 e 369 bis C.P.P.