14 May, 2024
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«Pur nell’oggettiva criticità dell’emergenza, lo Stop&Go resta l’extrema ratio e sino a che i numeri del contagio potranno essere gestiti con misure alternative non ci sarà alcun lockdown per la Sardegna, ma una serie di provvedimenti mirati, finalizzati alla massima riduzione delle possibilità di circolazione del virus. Provvedimenti che saranno adottati con specifiche ordinanze, nei prossimi giorni, anche alla luce del costante confronto con tutte le forze politiche del Consiglio regionale, con il Cts e con il Governo nazionale.»
È la linea illustrata dal presidente Christian Solinas nel corso della Conferenza dei capigruppo, «per perseguiresottolinea il Presidente la massima condivisione con i rappresentanti di tutte le forze politiche». Alla riunione, protrattasi per 4 ore, hanno partecipato anche l’assessore della Sanità, Mario Nieddu, es alcuni membri del Cts regionale.
«La situazioneha detto il presidente della Regione -, è preoccupante, e richiede il massimo impegno da parte di tutti, Istituzioni e cittadini. Ancora una volta, ha detto il Presidente Solinas, faccio appello al grande senso di responsabilità dimostrato dai Sardi, senza il quale non potremo affrontare e vincere questa ulteriore difficile sfida.
Nei prossimi giorni adotterò ordinanze per stabilire regole che assicurino un maggior livello di controllo sanitario e la salvaguardia delle attività produttive.»
Le Ordinanze potrebbero prevedere regole più stringenti per i locali pubblici, una riduzione, ma non un blocco, delle tratte aeree e marittime, il ricorso alla didattica a distanza nelle scuole superiori e nell’università.

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In queste ore ho presentato (insieme ai miei colleghi del gruppo consiliare del Partito Sardo D’Azione) un’interrogazione all’assessore regionale della Sanità, per quanto riguarda il fondamentale tema della medicina territoriale e del rilancio delle Case della Salute.

Il mese scorso, ricorderete bene, come maggioranza regionale abbiamo varato la nuova riforma sanitaria, per mettere riparo ai danni provocati dalla precedente riforma approvata dal governo di centrosinistra. In questi anni, a causa di essa, abbiamo assistito ad un progressivo depotenziamento dei servizi sanitari e della medicina territoriale, all’allungamento delle liste d’attesa, alla chiusura di interi reparti e al depauperamento del capitale umano costituito da medici, infermieri e operatori socio-sanitari.

Tutte criticità sulle quali è giunto il momento di mettere mano in modo efficace e concreto.

Tra le varie cose, è necessario ricostruire e rilanciare l’assistenza sanitaria territoriale, potenziando gli importantissimi presidi costituiti dalle Case della Salute che, secondo quanto previsto dai legislatori nazionali quando furono introdotte, sarebbero dovute diventare «strutture polivalenti in grado di erogare in uno stesso spazio fisico l’insieme delle prestazioni socio sanitarie, favorendo, attraverso la contiguità spaziale dei servizi e degli operatori, l’unitarietà e l’integrazione dei livelli essenziali delle prestazioni socio-sanitarie, fino a diventare le strutture di riferimento per l’erogazione dell’insieme delle cure primarie», ma che, purtroppo, nel nostro territorio si sono invece rivelate, soprattutto dopo la riforma sanitaria varata dalla precedente Giunta Pigliaru, in gran parte delle scatole vuote.

Perciò, è necessario rilanciarle, dotarle di organici adeguati, in termini di medici, infermieri ed operatori socio sanitari, potenziando, ad esempio fra i tanti, i servizi di diabetologia, pediatria, il centro prelievi, l’assistenza continua dei pazienti anche dopo le loro dimissioni dalle strutture ospedaliere, senza però togliere spazio alle attività di screening tra la popolazione, allo scopo di prevenire le patologie più diffuse.

All’assessore Mario Nieddu, chiedo di illustrare gli intendimenti della Giunta su questo importante argomento e, soprattutto, offro tutto il mio impegno, affinché si raggiungano gli obiettivi di ricostruire una Sanità nel territorio a dimensione dei bisogni dei suoi cittadini.

Fabio Usai

Consigliere regionale PSD’Az

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La consigliera regionale e segretaria della commissione Sanità e Politiche sociali del Movimento Cinque Stelle, Carla Cuccu, ha presentato un’interrogazione al governatore, Christian Solinas, e all’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, sulla chiusura alle visite dei parenti agli ospiti delle Rsa.

«A mio modo di vedere – ha sottolineato Carla Cuccu – ritengo questa misura eccessiva visto e considerato che alcune Rsa, già dopo la riapertura alle visite, si erano dotate di tutti gli strumenti necessari, tra cui gli igienizzanti per le mani, il termoscanner per la misurazione della temperatura, l’installazione di barriere in plexiglass e l’uso della mascherina, per garantire il colloquio tra ospite e parenti in totale sicurezza».

Una situazione che riguarda anche il Sud Sardegna«Molte persone – ha concluso Carla Cuccu – mi hanno segnalato tutto il loro disagio e disappuntoAuspico che questa decisione venga rivista al più presto per non creare una sorta di muro divisorio tra gli ospiti e i loro familiari».

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Cure e soccorsi sempre più in sicurezza: l’Azienda ospedaliero universitaria può contare su due nuovissime ambulanze a pressione negativa, nuova frontiera dell’emergenza. Sono state acquistate dall’Aou di Cagliari e la prima è stata consegnata oggi al Policlinico.

«Il nostro obiettivo primario – spiega il direttore generale Giorgio Sorrentino – è la sicurezza e la tutela dei pazienti e degli operatori sanitari. Questi mezzi tecnologicamente molto avanzati sono estremamente utili e importanti».

«Investiamo sull’innovazione in ambito sanitario – dichiara l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu – per migliorare la qualità dei servizi. Negli ultimi mesi abbiamo effettuato la consegna di diagnostiche di radiologia e nuovi ecografi digitali nei presidi di tutto il territorio. La dotazione dei nuovi mezzi di soccorso tecnologici a un ospedale strategico come il Policlinico Duilio Casula è un’ulteriore conferma del nostro impegno per assicurare all’intero sistema regionale cure moderne. Un segnale di attenzione per i pazienti e gli operatori, che assume un significato ancora più importante nel particolare momento che stiamo vivendo a causa dell’emergenza Covid-19».

L’ambulanza a pressione negativa è un’evoluzione del concetto già noto in ambito ospedaliero delle camere di isolamento, caratterizzate da ricambi d’aria ad alta frequenza con immissione di aria sanificata grazie a filtrazione ed irraggiamento UV unito a processi di fotocatalisi. Mediante una depressurizzazione del vano sanitario, i flussi di aria opportunamente filtrati defluiscono all’esterno dell’ambulanza evitando stratificazioni ed alte concentrazioni di cariche virali in ambiente chiuso.

Un’area di soccorso per i pazienti e di lavoro per gli operatori sanitari, basata sul concetto dell’“high efficiency ventilation”, che rendono la cellula sanitaria un vano salubre grazie ai ricambi d’aria ad alta frequenza (30 cambi/ora) irrorata costantemente da flussi sanificati.

L’effetto della pressione negativa genera una ulteriore sicurezza per gli operatori: il rischio di contaminazione della cabina di guida e quindi del suo equipaggio (autista + accompagnatori), viene minimizzata grazie alla differenza di pressione che crea un deflusso d’aria dal vano guida verso il vano sanitario e mai in senso opposto.

Completa l’eccellenza del sistema, il software interattivo di bordo “x-link 2.0”, in grado di leggere in tempo reale i segnali provenienti dai sensori distribuiti nel vano sanitario e di elaborarli indicando agli operatori sul display di bordo parametri ambientali come umidità, temperatura, concentrazione di CO2, volume d’aria trattata, numero di ricambi e pressione di bordo; tali dati, a richiesta, possono essere inviati alla centrale operativa permettendo visualizzazioni in real time della qualità dell’aria e la registrazione di uno “storico di servizio” dell’ambulanza in ottica ambientale.

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«La Sardegna ha migliorato la propria capacità di gestione dell’emergenza rispetto alla prima fase, nonostante la crescita della curva dei contagi.»

Lo dichiara l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, che oggi ha riferito in Consiglio regionale sull’emergenza Covid-19«Se l’aumento dei positivi è un fatto innegabile che sta mettendo pressione al nostro sistema sanitario – evidenzia l’assessore – i numeri ci dicono che il sistema sta rispondendo in maniera adeguata. I ricoverati con sintomi sono il 5,95% del totale dei positivi, uno dei dati migliori a livello nazionale. Abbiamo aumentato in modo significativo la capacità di testare e tracciare, un aspetto che ci consente di governare meglio il quadro pandemico.»

«Attualmente – precisa l’assessore della Sanità – abbiamo 255 posti letto dedicati all’assistenza dei pazienti Covid. La Sardegna ha un piano modulare che ci consente l’attivazione di ulteriori posti letto a seconda della necessità e che ci permetterebbe, nelle condizioni attuali, di arrivare a 402 posti letto.»
Attivazioni che seguono le esigenze dettate dalla pandemia per non rischiare di penalizzare i servizi dedicati alle altre patologie: «Le criticità – precisa Mario Nieddu – ci sono come in ogni sistema complesso, ma è nostro dovere modulare ogni intervento per garantire l’assistenza anche a tutte le persone che hanno bisogno di cure non legate al Covid».

In Consiglio Mario Nieddu è anche intervenuto sul tema delle liste d’attesa«Ancora prima che la pandemia arrivasse sul nostro territorio, abbiamo stanziato 21 milioni di euro per l’abbattimento delle liste d’attesa attraverso l’aumento del volume delle prestazioni nella sanità pubblica. Un piano che è stato bloccato dall’emergenza, ma non è mai stato abbandonato».

Sull’assistenza territoriale l’assessore della Sanità precisa«Le Usca attive sono attualmente diciassette. Su questo fronte, come per altri, dobbiamo fare i conti con la carenza di medici. È nostra intenzione, in ogni caso, potenziare il servizio incrementando il personale e migliorando il coordinamento con i medici di base».

«Nel corso dell’emergenza – dice Mario Nieddu – abbiamo dato indicazione alle aziende sanitarie di assumere tutto il personale necessario, procedendo con le stabilizzazioni e scorrendo tutte le graduatorie a disposizione. La carenza di operatori sanitari è una delle ragioni di maggiore sofferenza del nostro sistema ed è frutto di anni di tagli e mancati investimenti a cui stiamo, con ogni sforzo, ponendo rimedio. Basti pensare che all’inizio della legislatura Ats presentava economie realizzate sul personale di circa 17 milioni di euro.»

Durante il suo intervento in Aula l’assessore ha, inoltre, confermato l’avvio della campagna di vaccinazione antinfluenzale«Abbiamo ricevuto le prime 100mila dosi e nei prossimi giorni arriveranno le altre, 530mila in tutto. La Regione ha chiuso un accordo con i medici di medicina generale e partiremo in anticipo rispetto all’anno precedente. Un’attività di prevenzione oggi ancora più importante a causa dell’emergenza Covid».

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L’on. Carla Cuccu, consigliera regionale e segretaria della commissione Sanità e Politiche sociali del Movimento Cinque Stelle, ha presentato una nuova interrogazione al governatore, Christian Solinas, e all’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, sulla condizione dei servizi sanitari a Calasetta, dove attualmente sono in servizio due medici e un sostituto pediatra. 

«Sono molto preoccupata per queste gravi carenze – ha dichiarato Carla Cuccu -. Una serie di problematiche già segnalate dalla sindaca, Claudia Mura, che ha già manifestato a chi di dovere le lamentele e le perplessità dei cittadini. Il pericolo è quello di vedere, ancora una volta, depotenziati o addirittura chiusi, i servizi essenziali per il territorio del Sulcis Iglesiente.»

A pagarne le conseguenze sarebbe, soprattutto, la fascia più debole della popolazione: bambini e anziani. «Chiedo al presidente Solinas e all’assessore Nieddu – ha concluso Carla Cuccu – che vengano immediatamente nominati un medico di medicina generale e un pediatra e, così come proposto dalla stessa prima cittadina, di effettuare, a rotazione, la sperimentazione di un servizio territoriale infermieristico nei Comuni del Sulcis Iglesiente per garantire la riapertura delle sale prelievi e degli ambulatori per le prestazioni specialistiche.»

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La carenza di personale sanitario negli ospedali sardi è il tema al centro dell’interrogazione presentata dalla consigliera regionale e segretaria della commissione Sanità e Politiche sociali del Movimento Cinque Stelle del Movimento Cinque Stelle, Carla Cuccu, al presidente della Regione, Christian Solinas, e all’assessore regionale alla Sanità, Mario Nieddu.

Tra i reparti in maggior difficoltà, per via della mancanza di personale – sottolinea Carla Cuccu -, Anestesia, rianimazione, terapia intensiva e del dolore, Chirurgia generale, Ginecologia e ostretricia, Igiene e medicina preventiva, Malattie dell’apparato cardiovascolare, Malattie dell’apparato respiratorio, Malattie infettive e tropicali, Medicina di emergenza ed urgenza, Medicina interna, Microbiologia e virologia, Nefrologia, Neurologia, Neuropsichiatria infantile, Ortopedia e traumatologia, Patologia clinica e biochimica clinica, Pediatria, Psichiatria, Radiodiagnostica e Radioterapia.

«Non capisco il perché – spiega Carla Cuccu – la Regione non metta in atto le azioni le azioni necessarie per la formazione di medici specialisti. Leggiamo da più parti di carenze di personale medico e infermieristico nei vari presidi ospedalieri della Sardegna, con reparti ormai al collasso».

Il disagio è dovuto anche al fatto del ritardo di 12 mesi dell’anno accademico delle scuole di specializzazione. «Se si ha veramente a cuore la salute dei cittadini – conclude Carla Cuccu – si prenda in considerazione l’assegnazione di contratti aggiuntivi regionali di formazione specialistica medica anche ad altri atenei o ad altre strutture accreditate, associate, parificate e riconosciute per la stipula dei contratti di formazione specialistica.»

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Anche la ASSL di Carbonia potrà finalmente analizzare i tamponi, lo annuncia l’on. Michele Ennas (Lega).

«L’assessorato della Sanità ha comunicato l’aggiornamento dei laboratori abilitati all’analisi dei tamponi, tra questi compare anche la ASSL di Carbonia-Iglesiasscrive in una nota il consigliere regionale di Iglesias -. Avevo fin da subito richiesto che il nostro territorio potesse godere di autonomia. L’iter burocratico e tecnico, che ho seguito personalmente nelle varie fasi, si è ora concluso ed è arrivato l’accreditamento che consentirà l’utilizzo del macchinario per l’analisi tamponi ubicato al Sirai. Un percorso portato a compimento che va ad unirsi al già operativo lavoro dell’USCA al Santa Barbara, all’esame per test rapidi al Pronto Soccorso del Sirai e all’imminente acquisto di un ulteriore macchinario per test rapidi da destinare all’ospedale di Iglesias così da essere in grado di coprire le necessità della nostra area. C’è massima attenzione alle esigenze del territorio e all’emergenza in atto. Ringrazio l’assessore Mario Nieddu ed il suo staff che hanno reso possibile un quasi totale azzeramento dei tempi per l’accreditamento dopo il nulla osta di pochi giorni fa della parte tecnica.»

«E’ un momento di grande difficoltà per tutti, stiamo affrontando tante problematiche ma ciò nonostante c’è chi al posto di mantenere un atteggiamento costruttivo preferisce fare polemica, dimostrando di non conoscere le procedure, e sembra fare il tifo affinché le cose vadano maleconclude Michele Ennas -. Come sempre ci lasciamo coinvolgere poco da questi atteggiamenti, preferendo i fatti alle parole.»

Il macchinario per l’analisi dei tamponi era stato acquistato con i fondi di una donazione della Fondazione di Sardegna risalente a circa quattro mesi e mezzo fa. Acquistato oltre due mesi fa, era ancora in attesa dell’accreditamento che consentirà finalmente di accorciare i tempi e di dare risposte celeri ad un territorio che da alcune settimane registra un crescente e preoccupante numero di contagi da Covid-19.

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«Il piano per l’emergenza Covid-19, adottato dalla Sardegna e approvato dal ministero della Salute, prevede un incremento della capacità delle terapie intensive e sub-intensive, con un’attivazione progressiva dei posti letto che vada di pari passo con la necessità di assistere un numero crescente di pazienti.»
Lo dichiara l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, in merito al dibattito aperto dalla minoranza sull’emergenza.

«Attualmente nelle terapie intensive di tutta l’Isolaprosegue l’assessore regionale della Sanitàsono ricoverati diciannove pazienti. Incrementare a dismisura i posti letto dedicati significherebbe mantenere dei posti vuoti impiegando spazi e personale in modo inefficiente. Non abbiamo mai abbassato la guardia contro il virus, ma non dobbiamo dimenticarci che esistono anche pazienti con altre patologie a cui il nostro sistema sanitario ha il dovere di fare fronte. Le attrezzature a nostra disposizione sono in numero sufficiente per consentirci di dare una risposta che sia adeguata all’emergenza nella sua evoluzione. Stiamo seguendo lo schema già collaudato durante la prima fase dell’epidemia, che ci ha consentito di affrontare al meglio la situazione.»

«Purtroppo precisa Mario Niedduin un momento complesso in cui il senso di responsabilità dovrebbe prevalere nell’interesse dei cittadini, non manca chi cede alla tentazione di strumentalizzare l’emergenza per farne terreno di scontro politico, alimentando allarmismo e dimostrando di non conoscere nemmeno il piano approvato.»

«Non c’è dubbioconclude l’assessore regionale della Sanità che l’attuale risalita del numero dei contagi stia mettendo sotto pressione il nostro sistema sanitario, così come sta avvenendo nel resto del Paese, ma è altrettanto vero che stiamo lavorando in sinergia con le aziende sanitarie per garantire l’attuazione del piano, a partire dal potenziamento dei posti letto delle strutture Covid.»

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La consigliera regionale e segretaria della commissione Sanità del Movimento Cinque Stelle, Carla Cuccu, ha presentato un’interrogazione al governatore, Christian Solinas, e all’assessore regionale dealla Sanità, Mario Nieddu, sulla difficile reperibilità dei dispositivi di protezione individuale.

«Ancora una volta ci troviamo di fronte alla difficoltà, da parte dei presidi ospedalieri sardi, di approvvigionamento dei dispositivi di protezione individuale – ha dichiarato Carla Cuccu -. Una situazione che non deve essere assolutamente sottovalutata visto e considerato l’aumento dei contagi da Covid-19 che si è registrato in questi ultimi giorni nell’isola.»

Già lo scorso maggio, Carla Cuccu presentò un’interrogazione, senza risposta, in cui denunciava la non idoneità dei Dpi (guanti monouso) per alcuni operatori in quanto erano di misura inferiore o superiore a quella necessaria o, addirittura, realizzati con un materiale che causava allergie.

«La Regione conclude Carla Cuccunon deve farsi trovare impreparata ad un’eventuale nuova ondata. Christian Solinas e Mario Nieddu si attivino immediatamente affinché ospedali, Rsa, centri diurni, centri di riabilitazione, case protette e case di riposo vengano dotati al più presto del quantitativo necessario di Dpi necessari per garantire la sicurezza di dipendenti e pazienti.»