13 December, 2025
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Venerdì 8 novembre dalle ore 9.00 alle 13.00 si svolgerà a Cagliari l’evento “Europa in Città” – quarta tappa italiana del ciclo di incontri promossi dalla Commissione europea, dal Parlamento europeo e dal Dipartimento politiche europee della Presidenza del Consiglio dei Ministri, in collaborazione con il Ministero degli affari esteri, Anci e Europe Direct – Regione Sardegna.

L’iniziativa si terrà presso la Facoltà di Scienze economiche, giuridiche e politiche, Aula “A” in Viale Fra Ignazio da Laconi n° 76.

L’incontro tra europarlamentari e cittadini è in linea con le finalità dell’Anno europeo dei cittadini 2013 che mira a rafforzare la consapevolezza e la conoscenza dei diritti e delle responsabilità connessi alla cittadinanza dell’Unione. Sono oltre trenta i settori tematici su cui l’Unione Europea legifera e che influenzano in modo concreto la vita dei cittadini. Obiettivo principale quello di prendere finalmente coscienza di essere parte di una comunità reale che da vent’anni implica l’appartenenza a una cittadinanza allargata, imparare a interagire con essa e a conoscerne l’effettiva influenza sulla nostra quotidianità.
Saranno presenti all’appuntamento gli eurodeputati della circoscrizione insulare Francesca Barracciu e Giommaria Uggias. Per la Regione Sardegna parteciperanno l’assessore regionale alla Programmazione Alessandra Zedda, il Direttore del Centro regionale di programmazione Gianluca Cadeddu e il responsabile dello Europe Direct Regione Sardegna Francesco Ventroni. Introduranno i lavori, il rettore dell’Università di Cagliari, Giovanni Melis e il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda.
L’iniziativa è aperta a tutti e si rivolge con particolare attenzione ai giovani, affinché colgano l’importanza della piena libertà di movimento all’interno dell’Unione Europea, grazie all’abbattimento delle barriere fisiche tra uno Stato europeo e l’altro.

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Nuovo appuntamento con “La rosa bianca. Un altro genere di storie”, progetto dedicato al femminicidio ideato e organizzato da Il Crogiuolo, venerdì 11 ottobre ore 20, verrà inaugurata al Teatro Civico in Castello a Cagliari, l’anteprima della mostra fotografica e giornalistica “Uccidi anche me”, foto di Fiorella Sanna, testi di Francesca Madrigali.

Nell’occasione verrà realizzato il corto teatrale “Per amore solo per amore” con Rita Atzeri e Alessandro Muroni al piano, sue le musiche di scena. Il corto è realizzato in collaborazione all’associazione Menabò.

“Uccidi anche me” è un progetto fotografico e giornalistico sul fenomeno del femminicidio in Italia, curato dalla fotografa Fiorella Sanna e dalla giornalista Francesca Madrigali. Sono stati realizzati oltre 140 ritratti e 60 interviste a donne e uomini (tra i quali, ad esempio, Paolo Fresu, Ugo Cappellacci, Lorella Zanardo, Anthony Muroni, Maria Paola Masala, Rita Atzeri, Massimo Zedda, Lilli Pruna, Stefano Bollani, Maria Loi, Andrea Baiani) sul tema del femminicidio e la violenza sulle donne, per una mostra fotografica che si svolgerà in autunno e si caratterizza per una precisa scelta stilistica e comunicativa sia nella parte visuale che in quella testuale. Per la rassegna “La Rosa bianca” Sanna e Madrigali hanno preparato una anteprima con otto volti e frammenti delle interviste ai partecipanti. Il risultato finale unisce la forza espressiva del “nuovo volto” composto da diverse parti dei ritratti originali alle opinioni e pensieri delle donne e uomini che hanno risposto alle nostre domande su un tema di stringente attualità.

La Sardegna ha vissuto una giornata di festa per la visita del Papa a Cagliari. E’ stato un evento straordinario, favorito dalle ottime condizioni meteorologiche, con un’imponente partecipazione di folla, valutata in circa 100.000 persone solo a Bonaria per la Messa (quelle accreditate erano 80.000).

La giornata di Papa Francesco a Cagliari si è aperta con il significativo incontro con il mondo del lavoro, al Largo Carlo Felice. «La mancanza di lavoro porta alla mancanza di dignità – ha detto Papa Francesco – la drammatica situazione che vive questa nostra società è stata determinata dal fatto che è stata costruita sull'”l’idolo danaro”. Dobbiamo cambiare, rimettendo al centro l’uomo e la donna, la famiglia. Capisco i vostri problemi e tutte le sofferenze che state vivendo – ha aggiunto il Papa – anche per la mia esperienza di vita. Sono figlio di un papà andato in Argentina pieno di speranza, quando il Paese ha vissuto la più grave crisi della sua storia, nel 1930, conosco il dramma delle speranze deluse degli emigranti e vi dico coraggio, ma ve lo dico con il cuore, non come impiegato della Chiesa.»

In prima fila c’erano gli operai delle aziende sarde in crisi. Con i caschetti bianchi i lavoratori di Alcoa ed Eurallumina, con quelli gialli i minatori della Carbosulcis, (entrambi donati al Papa) da Fiumesanto è giunta una delegazione di lavoratori della centrale E.On che avevano già incontrato il Papa. Sul palco sono intervenuti: un lavoratore della Green Island, una giovane imprenditrice ed un rappresentante del mondo agropastorale.

Papa Francesco ha sottolineato come la visita in Sardegna sia la seconda del suo pontificato, dopo quella di Lampedusa, in Sicilia, l’altra grande isola italiana, dove ha incontrato un popolo che attraversa un periodo di sofferenza come quello sardo.

Terminato l’incontro con i lavoratori, il Papa si è trasferito a Bonaria, dove è stato accolto da una folla davvero imponente e festante. A bordo della sua Papamobile ha salutato migliaia di fedeli, abbracciato bambini e malati, è stato poi salutato nel sagrato da un lungo applauso e dal suono delle launeddas. All’interno della Basilica, dopo i discorsi ufficiali delle autorità, il pontefice si è trattenuto qualche secondo davanti ad ognuno dei malati, compresi quelli di Sla, sistemati sulle lettighe. Sotto il palco circa 4.000 bambini, sette per ogni parrocchia dell’Isola, per l’abbraccio della Sardegna al Santo Padre.

Prima dell’omelia, Papa Francesco è stato salutato prima dal Governatore della Sardegna, Ugo Cappellacci, che lo ha ringraziato in limba con una formula tipicamente sarda: «Santità, Deu si du paghiri, papa Francesco»; poi dal sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, che ha concluso con un’altra frase in sardo: «A si biri in paxi e in saludi».

Sia l’intervento fatto con i lavoratori, sia quello dell’omelia di Bonaria, erano stati preparati in anticipo ma Papa Francesco ha sorpreso ancora una volta tutti, stravolgendoli letteralmente e parlando appassionatamente a braccio, scatenando l’entusiasmo dei presenti che hanno accompagnato con ripetute acclamazioni.

Nel pomeriggio, il Papa ha incontrato prima i poveri e i carcerati, sul piazzale antistante la Cattedrale, poi ha chiuso la sua giornata in terra sarda incontrando i giovani.

 

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Aeroporto di Elmas - Partenze.

Aeroporto di Elmas – Partenze.

Enrico Lobina.

Il consigliere comunale di Cagliari della Federazione della Sinistra Enrico Lobina.

Massimo Zedda.

Il sindaco di Cagliari Massimo Zedda.

Il consigliere comunale di Cagliari Enrico Lobina, capogruppo della Federazione della Sinistra, ha inviato una lettera al sindaco, Massimo Zedda, nella quale solleva il problema all’ampliamento dell’aeroporto di Cagliari, per il quale  l’ENAC (Ente nazionale aviazione civile) ha informato il comune di Elmas che sono cominciate le procedure di esproprio delle aree private.

«La popolazione di Elmas è contraria – scrive Lobina -. Il consiglio comunale di Elmas è contrario. Perché si deve ampliare l’aeroporto di Elmas?»

«L’ENAC – aggiunge LObina – sostiene che l’ampliamento sarebbe utile per espandere le attività dell’aeroporto. Non è così. Se le attività dell’aeroporto si devono espandere, perché non si usano le estese aree dell’aeroporto ex militare di Elmas, contiguo a quello passeggeri, che sono recentemente passate all’ENAC? Si tratta di aree già infrastrutturate, per le quali c’è già stato un elevato consumo del suolo.

Se le attività dell’aeroporto civile si devono espandere, oltre le aree dell’ex aeroporto militare, c’è anche un’altra soluzione: portare tutte le attività non civili a Decimomannu.

A Decimomannu c’è una vasto aeroporto, che viene utilizzato per esercitazioni militari di morte e talvolta per spedizioni di guerra in Medio Oriente. In un’ottica di riduzione delle servitù, perché non riconvertire una parte di quell’aeroporto ad altri usi?

La politica si deve esprimere. Ho chiesto che il Comune di Cagliari prenda posizione. Tutte le forze politiche dicano da che parte vogliano stare. Nessuno si nasconda dietro frasi come “tecnicamente è difficile” o “ci sono temi sui quali non ci possiamo esprimere”. Se c’è la volontà, le cose si fanno. Altrimenti si inganna la gente.»