27 April, 2024
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Il Consiglio regionale ha iniziato stamane l’esame del disegno di legge sulla quarta variazione di bilancio.

La seduta è stata aperta dal presidente Michele Pais. Dopo le formalità di rito, sull’ordine dei lavori, il capogruppo dei Progressisti Massimo Zedda ha chiesto di poter ricordare brevemente la figura del presidente regionale del Coni Gianfranco Fara, recentemente scomparso: la richiesta è stata accolta.

Successivamente, il presidente ha dato la parola al consigliere dei Progressisti Laura Caddeo, a nome di tutte le componenti del Consiglio, che ha pronunciato un breve intervento in occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Le altre consigliere hanno letto alcuni brani ricavati da drammatici episodi di vita vissuta, scritti da donne vittime di violenza. Le testimonianze sono state lette da Maria Laura Orrù (Progressisti), Desirè Alma Manca (M5S), Annalisa Mele e Sara Canu (Lega), Elena Fancello (Misto), Carla Cuccu (M5S) e Alessandra Zedda (Forza Italia).

Il presidente ha ringraziato le consigliere per il loro prezioso contributo.

Il Consiglio ha poi iniziato l’esame dell’ordine del giorno con la discussione del disegno di legge n. 74 (Variazione di bilancio).

Il relatore di maggioranza Valerio De Giorgi, illustrando il provvedimento, ha ricordato i passaggi istituzionali della legge, sottolineando che si sono svolti con attenzione e celerità. L’accordo fra le diverse forze politiche, ha aggiunto, ha portato allo stralcio di alcune norme ed al ritiro degli emendamenti. Nel testo, ha proseguito, viene recepito il recente accordo Stato-Regione e si interviene con una serie di altre norme in diversi settori: Enti locali, famiglie (per conciliare i tempi vita-lavoro), sanità (per introdurre la robotica fra le tecniche innovative di chirurgia), infrastrutture (per il ripristino di quelle danneggiate da calamità naturali), agricoltura (sostegno alle piccole e medie imprese per l’individuazione di nuovi mercati), Piano Lavoras. Si tratta, ha precisato il relatore, di risorse limitate che vanno spese in tempi stretti ma si inseriscono in una strategia più ampia che caratterizzerà la prossima legge finanziaria. Valerio De Giorgi, infine, ha auspicato la sollecita approvazione della legge.

Per il relatore di minoranza on. Alessandro Solinas (M5S) «i maggiori contrasti si sono accesi su alcune norme considerate da noi intruse come quelle che riguardano i contributi che devono essere percepite dagli agricoltori, la cessione delle quote di Abbanoa ai Comuni e i piani di utilizzo del litorale. Su questi e altri temi è necessario a nostro giudizio un approfondimento al di fuori di questa manovra finanziaria».

L’on. Solinas ha proseguito: “Andremo in esercizio provvisorio ed è ora importante che si arrivi alla manovra, quella vera. Però riconosco che si sono comunque create le condizioni perché questo testo potesse andare in Aula ed essere approvato oggi stesso, con la collaborazione fattiva di tutti ma soprattutto dell’opposizione e dell’assessore Fasolino, che è stato capace di mediazione importante. Ne approfitto per sollecitare il presidente del Consiglio perché si costituisca al più presto la commissione speciale sull’amianto”.

Ha preso poi la parola l’on. Franco Mula, capogruppo del Psd’az, che ha espresso «solidarietà al collega Salvatore Corrias, sindaco di Baunei e collega, vittima di atti vili nei giorni scorsi. Siamo davvero a disposizione della comunità di Baunei, se dovesse servire». 

L’on. Roberto Li Gioi (Cinque stelle) ha esordito affermando che «votare oggi questa variazione di bilancio significa certificare l’incapacità di questa giunta e di questa maggioranza, vittima e carnefice di se stessa e capace soltanto di produrre spot sui social. Dov’è finito quel filo di orbace con il quale il presidente Christian Solinas intendeva tessere il futuro della Sardegna? Voteremo oggi una variazione di bilancio che è un cimitero di regalie, salvo rare eccezioni. Non siete capaci di andare oltre i muri del cortiletto, di uscire dalla distribuzione di pani e pesci per rispondere alle richieste della campagna elettorale. I sardi stanno iniziando a giudicarsi: sappia telo e cambiate la rotta, da legislatori e non da dispensatori di merende».

Ancora dai banchi di Cinque stelle l’on. Michele Ciusa ha aggiunto: «Questa manovra ci ha lasciati da subito molto perplessi, perché in questi giorni attendevamo una legge finanziaria, una manovra vera nel segno del cambiamento che avete promesso. Invece siete inconcludenti e ci limiteremo a una variazione di bilancio che non guarda i macrotemi della Sardegna ma è una spartizione di torta. La Sardegna e i sardi in tutto questo non ci sono: si sappia che parti di questo testo sono irricevibili perché contengono nomine e altri atti che per nulla riguardano la manovra finanziaria. Dovete ringraziarci per avere fermato queste norme intruse da ripercussioni di vario genere».

Il Pd è intervenuto innanzi tutto con il vicepresidente della commissione Bilancio, on. Cesare Moriconi, che ha detto: «Mi chiedo se questa variazione di bilancio risponda alle esigenze dei sindaci, delle comunità, del mondo produttivo. Me lo chiedo perché sono loro che se lo chiedono. Non sfugge il fatto che questa non è la manovra finanziaria vera e propria e non nego che chi vince abbia il diritto di decidere. Così come nostro, dell’opposizione, è il diritto di dire no se non è convinta. Questa è la democrazia e questo ci ha portato a presentare oltre 1500 emendamenti. La mediazione che ne è scaturita non ci lascia capire se ci sia chi vince di più o chi perde di più: so che c’è stata una mediazione e ne benefica la Sardegna. Oggi abbiamo una variazione di bilancio meno peggio di quella che entrò in commissione. Ciò nonostante non la voteremo: non pregiudizialmente ma perché avremmo preferito che le norme sugli enti locali avessero visto il coinvolgimento degli enti locali, cioè dei sindaci. Avrei preferito il dialogo con la conferenza episcopale sul tema dei beni della Chiesa. Si tratta di ottanta milioni di euro,  non di un centesimo. Mi auguro davvero che non si tratti di una anticipazione della legge finanziaria perché in questa manovra non si proietta di certo la visione della Sardegna con la quale avete convinto i sardi a darvi il governo».

Per il gruppo Leu l’on. Eugenio Lai ha detto di «condividere in pieno l’intervento dell’onorevole Moriconi. Non se ne abbia a male l’on. Giuseppe Fasolino, che nella passata legislatura dai banchi dell’opposizione avrebbe certamente contestato una variazione di bilancio come questa. La maggioranza ha stravinto e l’attesa dei sardi è tanta: non risponde a quanto è scritto in questo assestamento di bilancio. Noi in questo periodo, nella scorsa legislatura, ci trovavamo a discutere la manovra di bilancio: non una variazione come questa, che mette pezze alle carenze dell’azione di alcuni assessori evidenziate in questi mesi. Facciamo un sondaggio oggi: chiediamo ai sardi quanti di loro sono soddisfatti di questa manovra economica. Gli esiti li conosciamo già, come sappiamo che tra i più bassi in Italia è il gradimento del governatore Solinas. E’ il vostro metodo che non va bene, perché le manovre hanno bisogno del coinvolgimento di tutte le parti interessate: riflettete su questo». Il leader di Leu ha annunciato il voto contrario e così anche il collega Massimo Zedda, che ha parlato a nome del gruppo dei Progressisti: «A distanza di nove mesi dall’insediamento della presidenza della Regione ci ritroviamo a dare un primo giudizio su questo governo e il sondaggio sul tasso di gradimento dei presidenti della Regione pubblicato oggi è impietoso. In nove mesi il presidente Solinas ha raggiunto appena 20 punti contro i 66 del governatore del Veneto, Luca Zaia. In qualche modo è un record questo essere riuscito a bruciare in brevissimo il patrimonio di fiducia dei sardi verso il governo Solinas. Come se non bastasse avete provato a inserire norme intruse dentro questa variazione di bilancio, norme che non riguardano la spesa ma ben altro». Per l’ex candidato alla presidenza della Regione “il testo che avete elaborato aveva tutta l’aria di essere stato confezionato dal presidente della Giunta. E non va bene questa produzione di provvedimenti a comando, a richiesta del singolo: sarà un danno per il presidente della Regione, prima di tutto”.

Rivolto all’on. Eugenio Lai, l’assessore Giuseppe Fasolino ha replicato con una battuta: «Ho parlato al Fasolino di cinque anni fa e mi ha detto che sarebbe stato felice di questa manovra. Scherzo. Ma è evidente che per quanto niente sia mai perfetto oggi noi portiamo un risultato alla Sardegna, mettendo in moto per la spesa 80 milioni idi euro. Si potevano spendere meglio e con un metodo diverso? Certo. Tutto è possibile ma si tratta di una variazione, che impiega l’uno per cento delle risorse del bilanci regionale. Come si poteva avere la presunzione di incidere davvero con l’uno per cento delle risorse? In ogni caso alcuni interventi che sono in questa legge sono davvero interessanti e importanti, per le famiglie – e mi riferisco ai bonus per gli asili – e per le imprese. Sappiamo che non stiamo risolvendo tutti i problemi ma i mini bond sul sughero e sui lapidei, ad esempio, servono a tenere in piedi le aziende di questo settore. E così per il contributo che stiamo dando ai tassisti per cambiare le auto e ammodernarle. Sono tutte cose concrete, finalizzate a sostenere le economie di certi settori». L’assessore del Bilancio ha ricordato che «sono previsti contributi a favore dei Comuni colpiti dagli incendi boschi della scorsa estate e se anche non stravolgeremo l’economia della nostra isola abbiamo fatto cose serie. Anche noi avremmo voluto portare la manovra finanziaria entro il 31 dicembre ma l’accordo storico con lo Stato, siglato di recente, ci ha portato a dover lavorare per settimane soltanto su quello. La Finanziaria della Regione potrà essere portata in Consiglio soltanto dopo la Finanziaria dello Stato, perché nel bilanci dello Stato devono risultare le risorse aggiuntive dell’Intesa, che dovranno essere trasferite a noi».

Al termine il presidente Michele Pais ha sospeso i lavori per pochi minuti su richiesta del capogruppo del Psd’Az, on. Franco Mula.

Alla ripresa dei lavori il consigliere Michele Cossa (Riformatori), dopo aver ringraziato l’assessore Fasolino per l’equilibrio e la pazienza dimostrati, ha annunciato il suo voto favorevole sul passaggio gli articoli: «Questo assestamento di bilancio non è l’optimum ma è importante farlo in tempo utile per consentire alle Regione di utilizzare le risorse entro dicembre. Auspico che vengano spese in tempi rapidi».

Il capogruppo di Fratelli d’Italia, Francesco Mura, in apertura del suo intervento ha espresso solidarietà al collega Salvatore Corrias (Pd), sindaco di Baunei, per le pesanti  minacce ricevute nei giorni scorsi e vicinanza alle consigliere regionali e a tutte le donne in occasione della giornata contro la violenza di genere. Sull’assestamento di bilancio Francesco Mura ha invitato a «non fare drammi per alcuni interventi puntuali. Accade quando occorre spendere in fretta. Adesso si lavori per il raggiungimento di obiettivi generali».

Anche il presidente Pais si è unito agli attesati di solidarietà nei confronti del consigliere Corrias: «I delinquenti comuni vanno sempre condannati. Sono persone reiette che vanno emarginate con tutta la nostra forza e determinazione».

Il capogruppo del Pd, Gianfranco Ganau, ha annunciato il voto di astensione sul passaggio agli articoli. Posizione condivisa anche dai capigruppo di Leu, Daniele Cocco e dei Progressisti, Francesco Agus. Quest’ultimo ha espresso solidarietà al collega Salvatore Corrias e a tutti gli operatori che lavorano per l’eradicazione della peste suina africana. «Occorre prendere posizione affinché il loro lavoro arrivi presto a conclusione – ha detto Francesco Agus – così si rafforza anche l’azione dei sindaci che si fanno carico di pesanti responsabilità agendo con coraggio in situazioni difficili».

Solidarietà a Salvatore Corrias e vicinanza a tutte le donne vittime di violenza anche dal capogruppo di Forza Italia Angelo Cocciu che, dopo aver annunciato il voto favorevole sul passaggio agli articoli, ha rivolto un grazie all’assessore Giuseppe Fasolino per “la disponibilità e la competenza”.

Il presidente Pais, ha quindi messo in votazione il passaggio agli articoli che è stato approvato con 32 voti favorevoli e 21 astenuti.

Subito dopo, il presidente del Consiglio ha dichiarato chiusa la seduta antimeridiana e convocato per le 13.45 la Commissione Bilancio. I lavori dell’Aula riprenderanno nel pomeriggio alle 15.00.

 

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Riparte, dopo oltre un anno di stop, il treno che collega Sassari ad Alghero ed il presidente del Consiglio regionale, Michele Pais, esprime la soddisfazione dell’Assemblea sarda per la riapertura della strada ferrata che, nell’ottobre del 2018, il ministero aveva chiuso per consentire l’esecuzione di importanti lavori di manutenzione e la predisposizione di un nuovo sistema di segnalamento di marcia.

«La ripartenza di oggi non segna soltanto la riapertura del collegamento su rotaia tra le principali città del Nord Ovest – ha dichiarato il presidente Michele Pais a bordo del locomotore in partenza da Sassari – ma testimonia la volontà di procedere nell’ammodernamento e nell’efficientamento della rete Arst, per garantire servizi all’altezza delle attese dell’utenza sarda, con sempre crescenti margini di qualità e sicurezza rivolti principalmente ai tanti studenti e ai non pochi viaggiatori che scelgono il treno per i loro spostamenti. Mi auguro – ha concluso il presidente del Consiglio regionale – che il viaggio da Sassari ad Alghero sia di buono auspicio per un rilancio del trasporto ferroviario nell’intera Sardegna.»

Alla riapertura della tratta, insieme con il presidente del Consiglio, erano presenti alcuni consiglieri della maggioranza, i vertici dell’Arst (il presidente Chicco Porcu ed il direttore Carlo Poledrini) ed i sindaci di Sassari, Alghero ed Olmedo.

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«Le Regioni devono avere più peso nei processi decisionali europei per la realizzazione effettiva del  principio di sussidiarietà. Sono proprio gli enti locali e regionali a conoscere meglio le esigenze dei singoli cittadini e quindi le istanze dei singoli territori devono poter contribuire alla creazione di una  legislazione che sia  più vicina alle necessità degli abitanti dell’Europa.»

Lo ha detto il presidente del Consiglio regionale della Sardegna Michele Pais che questa mattina ha partecipato nell’emiciclo del Senato alla IX Assise sulla sussidiarietà organizzata dal Comitato delle Regioni dal tema: ”Sussidarietà attiva: creiamo insieme un valore aggiunto europeo”.

«Il concetto di Europa – ha aggiunto il presidente Michele Pais a margine dell’incontro – non deve e non può essere in discussione. L’Unione europea è stata una grande conquista e ha rappresentato garanzia di pace e di stabilità. Le singole Regioni, però, devono avere un ruolo più incisivo – ha concluso Michele Pais – per poter dare quel contributo necessario a creare un’Istituzione più moderna, più democratica, più rispondente alle esigenze dei cittadini.»

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“Viabilità, Mobilità nel Territorio e Servizi alla Famiglia”. Se ne parlerà lunedì 25 novembre nell’ex Convento dei frati Francescani a Padria dove, dalle ore 10.00, gli interventi di autorevoli relatori della realtà locale aiuteranno i presenti ad approfondire la tematica proposta dall’Ufficio per i Problemi sociali e il Lavoro della Diocesi di Alghero-Bosa, in collaborazione con il comune di Padria, l’Ufficio diocesano per le Comunicazioni sociali ed il progetto Policoro.

Sullo sfondo la questione “spopolamento” di cui si è già parlato lo scorso anno e per la quale, per volontà del vescovo padre Mauro Maria Morfino, la Diocesi dedica alcune riflessioni sul gravissimo problema del decremento demografico: quasi tutti i Comuni non costieri sono toccati da questo fenomeno così imponente che non accenna ad arrestarsi. Le nostre popolazioni ne sono fortemente colpite: l’indice di vecchiaia nei piccoli Comuni delle zone interne tocca cifre impressionanti: Semestene è, per esempio, il Comune – con un indice di vecchiaia pari al 1300% – tra i più esposti al rischio estinzione.

Cosa fare allora per uscire da questa morsa stringente ed impietosa che è lo spopolamento? Sono almeno due gli obiettivi-cardine su cui è urgente intessere ogni ragionamento: assicurare la fruibilità dei Servizi sociali delle zone interne, agli stessi livelli di quelli esistenti nei poli urbani; alimentare la cultura della solidarietà nel territorio.

Il primo obiettivo è classificabile tra i beni materiali che, per essere attuato, necessita di notevoli investimenti finanziari (pubblici e privati) in materia di infrastrutture quali strade, reti informatiche, servizi sanitari, scolastici ed altri; mentre il secondo (la cultura della solidarietà) – classificabile tra i beni immateriali – non ha costi ingenti: si tratta di favorire l’incontro tra le popolazioni e le istituzioni che ne hanno la responsabilità del governo.

Spesso capita che la mancanza di sviluppo di un territorio non è causata della carenza di risorse economiche bene o male reperibili in qualche modo, bensì per carenza di idee e di intraprendenza da parte delle collettività che ci vivono. Sono, questi, gli aspetti che denotano lo stato di salute di una popolazione: essa è anonima ed insignificante se vive nella separatezza, nell’isolamento e nella reciproca indifferenza tra le persone; mentre è vitale ed intraprendente se ricerca ed applica la cultura della collaborazione, della solidarietà e dell’ascolto generoso dell’altro.

Il convegno a Padria è segno tangibile della concreta attenzione che si vuole dare a questi luoghi a torto considerati marginali; ma è proprio su questi luoghi che si vuole scommettere per ridare slancio e speranza di un futuro migliore soprattutto tra i coraggiosi giovani che continuano ad animarli vivendoci nonostante i disagi e le notevoli difficoltà.

Alla giornata di studio interverranno il vescovo Mauro Maria Morfino, con una “Lectio magistralis” sull’argomento, il sindaco di Padria Alessandro Mura, il presidente del Consiglio regionale Michele Pais e l’amministratore straordinario della provincia di Sassari Pietrino Fois. Insieme a loro tanti altri professionisti, docenti universitari, ma anche gli studenti del Liceo di Pozzomaggiore, voce giovane del territorio. Le conclusioni sono affidate a Roberto Frongia, assessore dei Lavori pubblici della Regione Sardegna. Il convegno sarà moderato dal Direttore dell’Ufficio diocesano per i Problemi sociali e il Lavoro, Tonino Baldino.

Giuseppe Manunta

Direttore Ufficio

per le Comunicazioni Sociali

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Anche il Consiglio regionale della Sardegna aderisce, in occasione del 30° anniversario della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, al Progetto dell’Unicef Italia KIDS TAKE OVER.

Gli studenti e le studentesse delle scuole coinvolte nel progetto dell’UNICEF ItaliaLOST IN EDUCATION visiteranno il 29 novembre il palazzo del Consiglio regionale e simuleranno una vera e propria seduta consiliare.

La manifestazione è organizzata dal Consiglio regionale insieme alla Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza ed in collaborazione con i Comitati UNICEF di Sassari e Cagliari.

Il presidente del Consiglio regionale Michele Pais ha così accolto l’invito della Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province Autonome che unitariamente hanno deciso di ospitare gli studenti nei rispettivi Parlamenti regionali per condividere con i più giovani le esperienze, il funzionamento dell’organo legislativo e renderli protagonisti della vita istituzionale per un giorno.

«Ringrazio L’Unicef Italia per il coinvolgimento nel progetto Kids Take over – ha detto il presidente Michele Pais – i giovani sono il nostro futuro. Sono lieto di questa occasione per aprire il Consiglio regionale agli studenti. Avvicinare sempre più le Istituzioni alle nuove generazioni è uno degli obiettivi di questa legislatura

Gli studenti dell’Istituto d’istruzione Superiore Pellegrini di Sassari e dell’Istituto Comprensivo Su Planu di Selargius, i due istituti che hanno partecipato al progetto “Lost in Education”, dopo una visita guidata nel Palazzo di via Roma si riuniranno nella sala consiliare e daranno vita a una seduta.

Il progetto “Lost in Education” coinvolge sette regioni italiane: Sardegna, Lazio, Lombardia, Sicilia, Puglia, Liguria e Friuli Venezia Giulia. L’obiettivo è quello di contrastare la povertà educativa e puntare sempre di più sull’educazione di qualità e sul diritto alla partecipazione.

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Cesare Moriconi (PD).

Fumata nera, in commissione Bilancio, per l’elezione del presidente, dopo le dimissioni di Paolo Truzzu, eletto sindaco di Cagliari. All’inizio dei lavori del parlamentino, il sardista Giovanni Satta ha chiesto al vicepresidente Cesare Moriconi (Pd) di rinviare la votazione.

A quel punto, l’opposizione ha chiesto una breve sospensione, al termine della quale, l’on. Cesare Moriconi ha annunciato le sue dimissioni e ha commentato: «Ho fatto ciò che ho ritenuto fosse mio dovere fare, al fine di ripristinare nel minor tempo possibile le regole democratiche all’interno della stessa Commissione che deve essere presieduta da un esponente della stessa maggioranza. Soprattutto in una fase così delicata e importante, in quanto si deve affrontare entro il 30 di novembre una rilevante variazione di bilancio, con riflessi su tutti i settori nevralgici del sistema economico e sociale della Sardegna e subito dopo la Legge finanziaria e il bilancio regionale».

In conclusione, l’on. Cesare Moriconi ha detto: «Mi sembra questo un atto di responsabilità politica e istituzionale in un momento così delicato e complesso della vita pubblica che richiede uno sforzo non comune per affrontare e risolvere positivamente i tanti problemi che attanagliano la nostra Isola».

Ora spetta al presidente del Consiglio, on. Michele Pais, sentire i gruppi e convocare poi una nuova seduta della commissione Bilancio per l’elezione del presidente e del vice.

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Lunedì 18 novembre, alle ore 11,00, presso Lo Quarter di Alghero, sede della Fondazione Meta, si svolgerà la conferenza stampa di presentazione del 2° Challenge Riviera del Corallo, organizzato dal Team Alghero Corse in collaborazione con Aci Sassari. Alla presentazione parteciperanno il Sindaco di Alghero Mario Conoci, l’assessore dello Sport Maria Grazia Salaris, l’Assessore alla cultura e spettacolo Marco di Gangi, l’Assessore allo Sviluppo economico Giorgia Vaccaro. Saranno al tavolo dei conferenzieri anche Michele Italo Pais, presidente del Consiglio Regionale Sardo, il presidente di Aci Sassari Giulio Pes di San Vittorio, il direttore di Aci Sassari Alberto Marrone, il direttore sportivo di Aci Sassari Valerio Renna, il Presidente Provinciale del CONI Lucio Masia, Il Presidente della Fondazione Meta di Alghero Andrea Delogu, l’ingegner Antonio Rubattu,  per la documentazione del Comune di Alghero,  l’ingegner Salvatore Bandinu, progettista del percorso di gara , il direttore del gruppo Secur Vigilanza Bruno Caria ed il presidente del Team Alghero Corse Tore Bellu.
Il 2° Challenge Riviera del Corallo è una gara valida per il Campionato Italiano, uno spettacolare inseguimento cronometrato ricco di accelerazioni e staccate mozza fiato. Dal 6 all’ 8 dicembre il Piazzale della Pace di Alghero, ospiterà i piloti in gara, ma anche tanti ospiti. Saranno impegnati sul percorso i piloti kart della scuola di Tonio Dettori, per gli appassionati anche il  Corteo Renault Clio che da Sassari, attraversando il Nulauro Coros e la Nurra, giungerà ad Alghero per concludere la corsa lungo il circuito. Per la gioia degli appassionati di moto, il Team Alghero Corse ha organizzato una speciale esibizione di Mini e Maxi Motard. E’ aperta una trattativa  per garantire la presenza in loco di Giovanni Dalla Pozza, pilota drift fra i 22 migliori driver del Campionato Francese  Drifting. Sarà un fine settimana di festa e motori, sotto l’egida del Ccomune di Alghero, di Aci Sport, della Fondazione Meta e del Coni. Durante la conferenza stampa saranno resi noti tutti i dettagli della gara.
La prima edizione del Challenge Riviera del Corallo vide sul gradino più alto del podio Fabio Angioj su Radical Prosport, seguito da Enea Carta e Luca Tilloca, entrambi su Formula Gloria.

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«L’Europa troppo spesso è vista dai sardi come un’entità astratta, a volte ostile, oggi la sua visita è un segnale positivo di una fattiva collaborazione nell’ottica di un’Europa dei popoli.»

Così il presidente del Consiglio regionale Michele Pais ha salutato il commissario europeo della Salute e della Sicurezza alimentare Vytenis Andriukaitis in visita ufficiale questa sera in Consiglio regionale.

Il commissario, da oggi in Sardegna per partecipare ad alcuni incontri sulla peste suina africana, ha incontrato il presidente Michele Pais per sollecitare una azione comune da parte dell’Assemblea regionale.

«Solo con la volontà unitaria di tutte le forze politiche – ha detto il commissario Vytenis Andriukaitis – riusciremo a raggiungere in brevissimo tempo l’obiettivo dell’eradicazione. La situazione sta decisamente migliorando e possiamo dire con certezza che siamo alla fine di un tunnel.»

Il presidente Pais ha assicurato la massima collaborazione del Consiglio regionale affinché la Sardegna possa uscire dall’isolamento per la commercializzazione delle sue produzioni tipiche legate al territorio.

«La sua visita – ha detto Michele Pais – è importante in una terra in cui la specialità non è di solo di carattere geografico, ma culturale, storico e di identità. Il nostro popolo vuole quel riscatto che ci consenta di essere a pari livello con gli altri cittadini italiani ed europei. Vogliamo in sostanza il riconoscimento di quel diritto di coesione su cui l’Unione europea fonda le sue radici.»

Il commissario Vytenis Andriukaitis ha assicurato che c’è la massima attenzione verso la nostra isola e ha affermato: «I veri Europei siete proprio voi sardi».

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Consentirà la realizzazione di interventi di specialità oculistica, quali cataratte, così da alleggerire il carico sulle sale operatorie di Oculistica, che saranno utilizzate per le attività chirurgiche più complesse. Si tratta del nuovo ambulatorio chirurgico dell’unità operativa diretta dal professor Francesco Boscia, realizzato al piano terra del secondo padiglione delle Stecche Bianche. I locali sono stati ristrutturati e adeguati con il prezioso contributo dei privati e intitolati ad Angelo Delogu.

Per l’ammodernamento dei locali al piano terra della seconda stecca bianca, l’Aou di Sassari ha utilizzato circa 65mila euro: di questi 30mila su fondi del Servizio edile e impianti dell’Aou e 35mila da donazione liberale della famiglia Delogu di Sassari. L’ufficio tecnico dell’azienda di viale San Pietro ha elaborato il progetto che è stato approvato, poi, a marzo 2018, dando così il via libera agli uffici per la predisposizione della gara d’appalto. Gara che si è chiusa con l’aggiudicazione alla ditta Iem di Sassari. A conclusione lavori sono state avviate le procedure di accreditamento sanitario.

L’apertura è avvenuta questa mattina alla presenza dell’assessore regionale della Sanità Mario Nieddu, del presidente del Consiglio regionale Michele Pais, del presidente della sesta commissione regionale Domenico Gallus, del prefetto di Sassari Maria Luisa D’Alessandro, del sindaco di Sassari Gian Vittorio Campus, del rettore dell’Università di Sassari Massimo Carpinelli, del presidente dell’Ordine dei medici Nicola Addis, il generale della Brigata Sassari Andrea Di Stasio e dell’arcivescovo di Sassari monsignor Gianfranco Saba che ha benedetto i nuovi locali. A fare gli onori di casa per l’Aou il direttore generale Nicolò Orrù, il direttore sanitario Bruno Contu, il direttore amministrativo Chiara Seazzu ed il direttore dell’unità operativa di Oculistica professor Francesco Boscia.

Di grande rilevanza il contributo offerto dai privati per la ristrutturazione dei locali e la realizzazione dell’ambulatorio. Per la famiglia Delogu la donazione rappresenta un gesto importante. Dopo la morte, avvenuta quattro anni fa, del capofamiglia Angelo, conosciuto e stimato ottico in città, i quattro figli, Giovanni, Giuliano, Elisabetta e Stefano – presenti questa mattina all’apertura dell’ambulatorio – desideravano poter ricordare il padre in modo particolare. Hanno così espresso il desiderio di fare qualcosa che andasse a vantaggio della società e la scelta si è orientata proprio per l’unità operativa di Oculistica.

Nell’ambulatorio saranno eseguiti interventi chirurgici e procedure diagnostiche o terapeutiche invasive o semi invasive, per quelle situazioni che non richiedono ricovero ordinario o a ciclo diurno. Si tratta di interventi che possono essere svolti in anestesia locale o loco-regionale e non necessitano di un’osservazione post operatoria prolungata.

L’ambulatorio, oltre alla sala dedicata agli interventi con gli arredi dedicati, si compone di una stanza di preparazione e un’altra di osservazione post intervento. Al suo interno, oltre al direttore, saranno impegnati due medici, due infermieri e un ausiliario per la sterilizzazione dei ferri chirurgici.

Con la sua attivazione sarà possibile quindi istituire un percorso di chirurgia ambulatoriale programma. I pazienti da avviare a questo percorso saranno selezionati sulla base delle condizioni generali, della tipologia delle patologie e della complessità dell’intervento richiesto. «L’apertura di questo nuovo ambulatorio – ha detto il direttore generale Nicolò Orrù nel ringraziare tutti gli operatori – renderà disponibili le sale del blocco operatorio per le attività chirurgiche più complesse e consentirà di ridurre le liste d’attesa per i pazienti che soffrono di questa patologia e renderà più celeri le procedure per le cataratte».

«Qui – ha aggiunto il professor Francesco Boscia – saranno effettuate procedure anche per patologie sociali in progressivo aumento, quali la retinopatia diabetica e la maculopatia senile, trattamenti per i quali si prevede un aumento della richiesta. La nostra struttura , attualmente, è il quinto centro in Italia per l’erogazione di queste prestazioni. Ogni anno sono oltre 1600 gli interventi chirurgici della cataratta. Con il nuovo ambulatorio i volumi potranno aumentare, riducendo notevolmente i tempi di attesa dei pazienti, soprattutto di quelli che arrivano da fuori città.»

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Il Consiglio regionale ha rinnovato i componenti di espressione regionale della commissione paritetica Stato-Regione sull’articolo 56 dello Statuto speciale della Sardegna.

La seduta pomeridiana del Consiglio regionale è stata aperta dal presidente Michele Pais con il primo punto l’ordine del giorno: l’esame del documento n. 5 “Articolo 56 Statuto speciale per la Sardegna. Commissione paritetica Stato – Regione Sardegna. Rinnovo dei componenti di espressione regionale”. Il presidente Michele Pais ha dato la parola al presidente della Prima commissione (Autonomia), Pierluigi Saiu (Lega).

Prima di illustrare l’esito della discussione avvenuta in Prima commissione, Pierluigi Saiu ha voluto fare alcune considerazioni. “Nel dibattito di questa mattina abbiamo ascoltato, nel confronto tra maggioranza e opposizione, l’espressione di posizioni che, nei momenti più duri del confronto, si sono manifestate come molto lontane. Mentre l’esame di questo atto è stato affrontato con grande senso di responsabilità da parte delle forze di maggioranza e di opposizione”. Pierluigi Saiu ha continuato affermando che quando si richiama la maggioranza al suo dovere di garantire il numero legale nelle Commissioni e in aula, lo si fa a ragione: “Ognuno di noi ha il dovere di essere presente in Consiglio e in commissione e chi ha la responsabilità di governare la Sardegna ha una responsabilità ulteriore e non posso che riconoscere, oltre l’impegno delle forze di maggioranza, anche il senso di responsabilità delle forze di opposizione che, nella commissione, che ho l’onore di presiedere, partecipano, ognuno con la propria posizione politica, ma con grande senso di responsabilità”.

Pierluigi Saiu ha poi proseguito con la relazione, affermando che la Prima commissione, nella seduta del 5 novembre scorso, ha preso in esame la proposta della Giunta regionale relativa alla designazione quali componenti di designazione, quali componenti di espressione regionale della Commissione paritetica Stato-Regione, di cui all’articolo 56 dello Statuto speciale sardo, della dottoressa Maria Grazia Vivarelli e dell’avvocato Silvia Curto, rispettivamente capo di Gabinetto e Direttore generale della Presidenza della Regione. “La commissione a maggioranza dei presenti, condividendo le indicazioni della Giunta, ha deliberato di proporre al Consiglio regionale di esprimere parere favore sulla nomina dei due componenti. La Commissione auspica – ha proseguito Pierluigi Saiu – che il Consiglio dia questo parere quanto prima per rendere subito operativa la Commissione paritetica al fine di proseguire il confronto con lo Stato su numerose e delicate questioni. La Commissione, infine, riferisce all’Assemblea che intende avviare una discussione sulla costituzione presso gli uffici della Regione di una struttura organica di supporto tecnico rispetto ai temi legati all’attuazione dello Statuto speciale, che operi in stretto raccordo con il Consiglio regionale”.

Su questo tema, ha proseguito il relatore, la Commissione ha avuto modo di confrontarsi, in particolare, mettendo in evidenza uno degli elementi peculiari della nostra autonomia speciale, che si esprime anche attraverso le norme di attuazione e che “ha visto in Prima commissione l’intervento dei docenti di Diritto Costituzionale, in particolare del professor Ciarlo, in tema di utilizzo migliore di questo strumento ai fini dell’esercizio pratico della nostra autonomia”. “E’ volontà condivisa della Prima commissione – ha concluso Pierluigi Saiu – trovare il modo di consentire l’utilizzo migliore dello strumento delle norme di attuazione così come già fatto da altre regioni a Statuto speciale, come il Trentino Alto Adige, che attraverso questo strumento sono state capaci di esercitare la loro autonomia, così come saremo capaci di fare noi in questa legislatura”.

Il presidente Pais ha dato la parola al capogruppo dei Progressisti, Francesco Agus, il quale ha fatto gli auguri alle neo componenti nominate e ha formulato l’auspicio che, come avvenuto nella scorsa legislatura, appena la Commissione sarà insediata, siano sentite dalla Prima commissione almeno le componenti di nomina regionale, affinché lo strumento delle norme di attuazione sia meglio utilizzato, tenendo conto che la provincia autonoma di Bolzano ne ha approvate 191. “Noi siamo la regione che ne ha approvate meno e credo che sia necessaria una collaborazione con chi dovrà rappresentare la nostra regione in seno alla Commissione paritetica”, ha concluso Francesco Agus.

Dopo che la Giunta ha dichiarato di rimettersi alla volontà dell’Aula, il presidente Michele Pais ha illustrato l’ordine del giorno (Saiu e più) “sul rinnovo dei componenti della Commissione paritetica Stato-Regione di cui all’articolo 56 dello Statuto Speciale per la Sardegna”, in cui il Consiglio regionale esprime parere favorevole sulla nomina della dottoressa Maria Grazia Vivarelli e dell’avvocato Silvia Curto quali componenti di espressione regionale della Commissione paritetica Stato-Regione.

L’ordine del giorno è stato approvato dall’Aula con 31 voti favorevoli e 21 astenuti.

Il presidente Michele Pais ha dato la parola al presidente della Regione, Christian Solinas, per le dichiarazioni ai sensi dell’articolo 121, il quale ha ringraziato l’Aula di avergli “immediatamente permesso di riferire riguardo a un importante passaggio della vita democratica di quest’Isola e del Paese nel suo complesso”. “Non sono qui per celebrare risultati – ha affermato – o per attribuire meriti, ma per affrontare con tutto il Consiglio regionale il risultato di un confronto serrato, ma leale, con lo Stato che ci ha portato a tracciare il perimetro di una soluzione possibile per l’annosa vertenza che riguarda gli accantonamenti e le entrate della Regione.

La Sardegna è rimasta l’unica Regione con autonomia speciale a non aver siglato un’intesa per definire il contributo per il risanamento della finanza pubblica e rivendica una riduzione, che abbiamo portato avanti con forza, di questo contributo che la metta al pari delle altre regioni”.

Solinas ha spiegato che è stata presa ad esempio la regione Sicilia, che contribuisce al risanamento della finanza pubblica con l’1,14 per cento del Pil, contro il 1,6 della regione Sardegna. “Questo significa – ha spiegato – che applicando lo stesso parametro dell’1,14, il contributo che noi abbiamo sostenuto di dover riconoscere è pari a 383 milioni contro 536 che lo Stato aveva imposto unilateralmente, con un risparmio di 153 milioni che rimangono nella disponibilità del Consiglio per alimentare le politiche di settore”. Per Solinas si tratta di un primo importante risultato. Per il pregresso, in seguito ai pronunciamenti della Corte costituzionale relativi al 2018 e 2019, che imponevano allo Stato di raggiungere un accordo sulla quantificazione, l’accordo raggiunto prevede “412 milioni a saldo e stralcio del pregresso, che vengono riconosciuti con una pluriennalizzazione dal 2020-2025 che segue la pluriennalizzazione del debito di 244 milioni della Sardegna che saranno ripianati in tre anni”, in base ai trasferimenti che lo Stato in seguito all’accordo che verrà firmato. Solinas ha poi aggiunto che la Regione ha chiesto il riconoscimento, in seguito alla sottoscrizione dell’accordo, dei 76 milioni, che derivavano dai fondi Cipe, già stati usati nelle scorsa legislatura, per ripianare il disavanzo sanitario.

“La parte a mio avviso più importante di questo possibile accordo – ha continuato il presidente – è l’intesa su un grande piano infrastrutturale che inizi a colmare il gap delle infrastrutture che l’Isola soffre in termini di scuole, strade, opere per lo studio universitario e del settore sanitario”. Solinas ha spiegato che tutta questa partita ha portato all’individuazione “di risorse aggiuntive pari a 1 miliardo e 425 milioni e 800mila euro più 111 milioni” con vincolo di destinazione da destinare all’edilizia sanitaria. Quindi un plafond di circa 1,6 miliardi che potrà alimentare un piano di infrastrutturazione “che mi auguro si possa condividere in maniera ampia” perché verrà sviluppato nei prossimi 10 anni. Per quanto riguarda i trasferimenti per le Province si è ottenuta una riduzione di ulteriori 10 milioni alla contribuzione alla finanza pubblica che si sommano ai 50 milioni già ottenuti.

Ricordando al Consiglio che domani andrà a una riunione con il ministero dell’Economia e delle Finanze, con il ministero per il Sud e con La Ragioneria dello Stato, Solinas ha chiesto che, al di là degli schieramenti, si arrivi a un ordine del giorno unitario che dia forza nella trattativa alla Regione “e ci consenta di chiudere questa annosa vicenda e iniziare a lavorare da subito per pensare al migliore utilizzo di queste risorse che rappresentano una grande opportunità di crescita e di sviluppo per tutta la Sardegna”.

Dopo il presidente Christian Solinas ha preso la parola l’on. Cesare Moriconi (Pd), che ha parlato di “una discussione attesa da mesi. Era previsto che entro il 15 luglio avremmo concluso gli accordi con lo Stato per evitare di pagare oltre ingiustamente.  Le cifre di cui ci riferisce il presidente Solinas meritano approfondimento e considerazione, si tratta di una ipotesi di accordo importante. Sarebbe più responsabile approcciarsi con una astensione davanti a un documento di questo tipo: di buono c’è che ne parliamo e di male c’è che questa discussione è molto stretta. Dunque, annuncio l’astensione del gruppo del Pd”.

Per l’on. Angelo Cocciu (Forza Italia) “abbiamo di fronte una vertenza importante e storica e oggi sarebbe importante avere un voto favorevole di tutti, non solo quello della maggioranza Sbagliato dividerci: ripensateci e firmiamo tutti”.

“Finalmente si parla di entrate e della vertenza”, ha detto l’on. Daniele Cocco (Leu), “dopo che la Corte costituzionale ha  sancito i nostri diritti. La nostra astensione sull’ordine del giorno è un fatto positivo, mi fido del presidente anche se non ho visto conti e tabelle. Il nostro dovere sarà tenere alta la tensione su questa vertenza perché tante sono le aspettative”.

Per Fdi ha preso la parola l’on. Fausto Piga, che ha ricordato alcuni passaggi della vertenza entrate vissuti anche da sindaco. “Massimo sostegno al presidente Christian Solinas. Questa è una riparazione dei danni alla Sardegna dai governi centrali che si sono succeduti. La Regione Sardegna deve essere trattata al pari delle altre e vorrei che dopo le entrate ci fosse una vertenza Sardegna, indipendente dal colore politico di ciascuno di noi. Vogliamo competere ad armi pari con tutti e non subire disagi dell’insularità”.

L’on. Massimo Zedda (Progressisti) ha detto che “sistematicamente lo Stato ha una tendenza a non pagare e già dai tempi del sottosegretario Giorgio Macciotta ci siamo accorti di questo. Oltre alle entrate è utile anche regionalizzare la finanza locale, per avere ulteriori risorse. E suggerisco di aggiungere che queste risorse sono aggiuntive rispetto a quelle dell’obiettivo uno, per evitare che con i giochi di tre carte alla fine le risorse aggiuntive siano risorse già destinate alla Sardegna. Ecco, chiedo che sia chiara la provenienza delle risorse oggetto di questo accordo, prendiamoci il tempo necessario per valutare”.

L’on. Alessandro Solinas (Cinque stelle) ha annunciato il voto di astensione del suo gruppo e ha ricordato “il lavoro svolto dai rappresentanti Cinque stelle in Parlamento per arrivare al risultato di questo traguardo storico. Presto potremo dire di aver messo la parola fine alla vertenza entrate”.

Per il gruppo Udc l’on. Gian Filippo Sechi ha annunciato il voto favorevole: “Non ci abbattono le sconfitte e non ci esaltano le vittorie ma è giusto mostrare soddisfazione”. Della stessa opinione anche l’on. Michele Cossa (Riformatori), che ha ricordato come già nel 2010 lo Stato iniziò ad applicare la politica degli accantonamenti contro le Regioni. “Ci ha pensato la Corte costituzionale, con le sentenze 6 e 31 del 2019, a spiegare che le norme di attuazione degli statuti speciali prevalgono sulla legislazione statale ordinaria. Non esistono governi amici o nemici ma controparti, perché portatrici di interessi diversi. E’ importante il risultato che ci ha portato oggi il presidente Solinas ma sulla partita delle accise dobbiamo ragionare sin dalla prossima nostra legge finanziaria. Dobbiamo liberarci di ogni complesso di inferiorità”.

Sempre dai banchi della maggioranza ha preso la parola il leader di Sardegna Venti/20, on. Stefano Tunis. “Finalmente iniziamo a costruire dalle fondamenta questa legislatura. In passato non è andata così e di questo grande risultato dobbiamo dare atto al presidente Solinas e al suo grande lavoro per arrivare al risultato. Un lavoro silenzioso, senza annunci, che rivela un metodo”. Per il Psd’Az è intervenuto l’on. Stefano Schirru che ha detto: “Questo argomento non dovrebbe trovare opposizione in Consiglio perché è interesse di tutte le forze politiche presenti qui che la quantità di denaro a disposizione aumenti. Ma c’è un messaggio più lungimirante ed è il dibattito sull’idea stessa di nazione rispetto allo Stato. Questo è il momento storico in cui le regioni d’Europa devono rimodulare le ragioni del loro stare insieme”.

Dai banchi della Lega l’on. Dario Giagoni ha ringraziato perché “l’impossibile è diventato possibile e la Lega ha ragione di gioire perché ha scelto il presidente Solinas come leader del centrodestra che oggi si mette giustamente questa medaglia al petto. Parte del maltolto ci viene restituito e si tratta di linfa vitale per il nostro territorio e dovranno essere investiti prima di tutto per una viabilità degna di questo nome”.

Per replica il presidente Alessandro Solinas ha detto: “Aggiungo un approfondimento a quanto ho detto prima e preciso che le risorse sono obiettivamente aggiunte e non le stesse risorse chiamate con un nome diverso. Su questo rassicuro l’on. Massimo Zedda, pur nella cautela dei rapporti con il governo centrale: si tratta di risorse aggiuntive e pluriennalizzate, dovremmo essere noi a programmare e a realizzare la spesa. Sulla vicenda delle province abbiamo applicato gli stessi parametri delle province delle altre regioni e arriveremo a 60 milioni di euro”. Il presidente ha proseguito: “Ho evitato di sottoscrivere l’accordo prima di confrontarmi con l’Aula e l’ho fatto per rispetto verso il Parlamento sardo, tutto il Parlamento e non soltanto le forze politiche che sostengono la mia maggioranza. Ringrazio chi ha speso parole lusinghiere verso di me: ho provato a fare il mio dovere con disciplina ed onore”.

Posto in votazione l’ordine della maggioranza (Mula e più) – che dà mandato al presidente della Regione per la stipula dell’accordo con il governo italiano sull’annosa questione delle entrate e degli accantonamenti – è stato approvato con 32 voti a favore e 22 astensioni.

Il capogruppo del Psd’Az, Franco Mula, ha quindi proposto la sospensione dei lavori ed il rinvio della discussione delle due mozioni iscritte all’ordine dei lavori mentre il capogruppo dei Progressisti, Francesco Agus, ha sottolineato l’opportunità di una convocazione del Consiglio per la prossima settimana.

Il presidente del Consiglio ha dunque dichiarato conclusi i lavori e preannunciato la convocazione dell’Assemblea regionale al domicilio dei consiglieri.