6 May, 2024
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Palazzo della Regione 1 copia
La Giunta regionale ha approvato oggi una delibera che nomina il professor Giuseppe Pulina commissario straordinario dell’Ente Foreste della Sardegna per sei mesi e Giuseppe Verona, ex direttore della Confindustria Sud Sardegna, commissario dell’Enas per tre mesi a titolo gratuito.Di seguito le altre delibere approvate oggi dalla Giunta regionale.
Numerose le delibere approvate nei vari settori.
In materia sanitaria, la Giunta ha dato il via libera al disegno di legge proposto dall’assessore Luigi Arru sull’armonizzazione della contabilità delle aziende sanitarie regionali. L’obiettivo è quello di rendere i documenti contabili delle ASL omogenei e tra loro comparabili. Approvata, sempre su proposta dell’assessore Arru, una delibera che rettifica un precedente provvedimento della Giunta del 5 agosto scorso sulla ripartizione delle risorse per la vaccinazione dei capi di bestiame contro la blue tongue.
Su proposta dell’assessore della Programmazione Raffaele Paci, è stato approvato il disegno di legge concernente l’approvazione del Rendiconto generale della Regione per l’esercizio finanziario 2013.
Su proposta del presidente, Francesco Pigliaru, l’esecutivo ha individuato nell’assessorato dei Lavori pubblici la struttura che dovrà assumere per la Regione il ruolo di referente unico per il monitoraggio delle opere pubbliche.
L’assessore dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, ha proposto la delibera, approvata dalla Giunta, che stanzia 520mila euro a favore delle organizzazioni agricole professionali. La delibera prevede anche i criteri di ripartizione delle somme stanziate. È stata inoltre approvata, sempre su proposta dell’assessore Falchi, la delibera che stanzia contributi alle associazioni provinciali degli allevatori della Sardegna per la tenuta libri genealogici e svolgimento dei controlli funzionali del bestiame per il 2014. L’agenzia Laore si occuperà di erogare un’anticipazione pari ai 2/3 della somma prevista. La somma erogata è di 3 milioni e 378 mila euro. L’esecutivo ha dato il via libera alla delibera che prevede disposizioni urgenti a favore del Consorzio di Bonifica del Basso Sulcis, sulle quali abbiamo riferito in altra parte del giornale.
La Giunta, su proposta dell’assessore degli Affari Generali e Personale Gianmario Demuro, ha approvato la delibera sullo stato di attuazione del programma di reclutamento e sulla ripartizione del personale regionale inquadrato mediante procedura di stabilizzazione del rapporto di lavoro. Con il provvedimento, si ridetermina sulla base delle priorità il contingente del piano triennale approvato con delibera del 2012.
Su proposta dell’assessore del Turismo, Francesco Morandi, la Giunta ha approvato la nomina dei componenti del Comitato tecnico regionale a cui è affidato il parere sulla concessione dei contributi in conto interessi e in conto capitale in regime “de minimis” alle imprese artigiane, in base alla legge 949 del 1952. Il Comitato è composto da cinque componenti.
Diverse le delibere, riguardanti procedure di valutazione di impatto ambientale (Via), approvate dalla Giunta su proposta dell’assessore, Donatella Spano. E’ stato espresso parere negativo dal servizio Savi (Sostenibilità ambientale valutazioni impatti e sistemi informativi ambientali) per un impianto di produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile eolica proposto da Novawind Sud nei Comuni di Selegas, Gesico, Guamaggiore, Guasila, Segariu, Furtei e Sanluri, con una potenza nomimale di 75 megawatt per 25 aerogeneratori su 25 ettari. Giudizio negativo anche per il progetto di un altro impianto eolico, della potenza di 54 megawatt, costituito da 18 aerogeneratori e che avrebbe interessato i Comuni di Bessude, Bonnanaro, Borutta, Siligo, Ploaghe, e Codrongianos, proposto da Edison Energie Speciali Spa. E’ stata quindi concessa l’estensione dell’efficacia temporale della Via (delibera numero 47/36 del 7 agosto 2012) per la realizzazione del complesso turistico, alberghiero e residenziale, Iknusa proposto da Gavino Ghisu e Francesca Cannas. La Giunta ha inoltre espresso il nulla osta al conto consuntivo dell’esercizio 2013 dell’Ente foreste della Sardegna.
In materia di trasporti, la Giunta ha approvato la delibera proposta dall’assessore dei Trasporti Massimo Deiana che prevede la riprogrammazione delle risorse POR FESR 2007-2013, Asse V (Infrastrutture di trasporto urbano sostenibile), riguardante gli interventi sulle linee della metropolitana leggera di Cagliari e nell’area del porto industriale di Porto Torres.
E’ stata varata, infine, una modifica al piano triennale 2013-2015 per accelerare i contributi del 2014 allo Sport e per consentire ai sodalizi sportivi di partecipare agli avvisi pubblici con una autocertificazione. La delibera propone anche un termine finale entro il quale le associazioni dovranno integrare le istanze già presentate. 

 

«L’assessore regionale alla Programmazione e Bilancio Raffaele Paci smentisca con decisione di essere pronto a reintrodurre i ticket nel sistema sanitario sardo. Le ultime dichiarazioni del vicepresidente della Giunta regionale destano preoccupazione: è impensabile resuscitare il ticket, ancorché salvaguardando le fasce più deboli (così come annunciato da Paci). La cancellazione dell’odioso balzello per le prestazioni mediche è – e deve restare – una conquista ottenuta per tutti i sardi, e non soltanto per chi, nella nuova ipotesi, verrebbe esentato dal pagamento.»

Lo dice Ignazio Locci, consigliere regionale del gruppo Forza Italia Sardegna.

«Non basta evidentemente aver disegnato una riforma della sanità che, in sostanza, sacrifica i presidi di periferia e ignora le esigenze dei cittadini, compresi quelli appartenenti alle fasce deboli. Non basta aver fatto tutto ciò a colpi di maggioranza, adesso la Giunta pensa addirittura di introdurre nuove tasse per rendere il nostro sistema sanitario sempre meno affidabile e distante dai sardi. Nella sanità Paci e i colleghi professori stanno sbagliando tutto: la ricerca spasmodica di risorse li ha portati a buttarsi in precipitose operazioni di taglio dei servizi, senza curarsi delle necessità dei cittadini. E in più, oggi, pensano perfino di introdurre nuove tasse. Sappiano i professori che i sardi non sono disposti a tollerare ulteriori imposte, soprattutto per un servizio che giudicano parzialmente scadente e che, con questa Giunta, è destinato a peggiorare. I cittadini chiedono una sanità nuova, trasparente, che offra servizi di qualità a tutti, indipendentemente dal territorio di residenza. Invece quello che ottengono sono tagli e, forse, nuove tasse.»

«Confido in un intervento autorevole per scongiurare il reinserimento dei ticket – conclude Ignazio Locci – e, inoltre, mi auguro che dalla maggioranza di centrosinistra non arrivi la solita litania sulle colpe di Cappellacci, al quale ormai si cerca di attribuire ogni fallimento dell’attuale Giunta.»

Raffaele Paci 12 copia

La Giunta regionale ha approvato ieri pomeriggio il Programma regionale di sviluppo, ovvero il principale documento di programmazione regionale che include l’intero programma elettorale e disegna strategie e obiettivi per l’intera legislatura. Il Prs punta a investire sul capitale umano con istruzione e ricerca, creare lavoro, migliorare le politiche socio-sanitarie, gestire i beni comuni nell’interesse comune, rafforzare infrastrutture e trasporti, costruire istituzioni di alta qualità.

«Dopo aver raccolto e preso in considerazione i contributi arrivati dopo la presentazione del Prs alle parti sociali oggi l’abbiamo approvato in Giunta – dice il vicepresidente della Giunta e assessore a Bilancio e Programmazione, Raffaele Paci -. In questo programma la priorità è assolutamente il lavoro, il lavoro che manca e che dobbiamo fare in modo che si ricominci a trovare, intervenendo direttamente sul sistema economico con opere e cantieri, incentivando le imprese ma anche investendo nel lungo periodo sul capitale umano e l’innovazione tecnologica. E sull’istruzione, un caposaldo per questo esecutivo. Non dimentichiamo neanche la semplificazione della burocrazia, unico modo per attirare imprese nella nostra terra.»

Il documento è articolato in sei capitoli che tracciano il percorso della Giunta, dalla strategia, ovvero l’individuazione di un’idea della Sardegna ai progetti, che da quella idea di Sardegna devono derivare. E poi la crisi economica, come affrontarla attraverso riforme, piani strategici, programmi; l’individuazione delle fonti finanziarie a disposizione, l’analisi socio-economica della situazione regionale e, infine, le schede del progetto con l’articolazione dettagliata di ciascuno.

L’elenco delle strategie messe a punto dal governo regionale parte dall’investimento sulle persone, sul capitale umano dunque passa attraverso l’istruzione e la ricerca universitaria. «Servono interventi strutturali e culturali di cambiamento per competere ad alto livello in questo mondo sempre più globalizzato», ha detto Paci. Elaborate le strategie, si punta a creare lavoro, con una politica per le imprese che parta dalla semplificazione burocratica e si snodi lungo un percorso che prevede meno tasse, più infrastrutture, trasporti migliori, continuità territoriale merci. Fondamentale dedicarsi e investire nelle politiche sociali e sanitarie: «La lotta a povertà e discriminazione si può fare solo garantendo istruzione e lavoro – ha più volte Paci -. Certo le emergenze vanno affrontate, ma se non si mettono tutti i cittadini nelle condizioni di studiare e lavorare le emergenze continueranno a esistere per sempre».

Altri punti strategici del Prs sono la gestione dei beni comuni, a cominciare da quelli artistici e architettonici, le reti infrastrutturali sul territorio, la valorizzazione delle risorse e, infine, la trasparenza e la partecipazione di tutti i soggetti interessati.

«Serve un approccio complessivo delle risorse che mettiamo a correre nei vari settori e territori ma serve soprattutto un radicale cambio di mentalità – ha detto l’assessore Paci -. È indispensabile risparmiare spendendo in maniera razionale, cominciando dal taglio delle partecipate che costano troppo, come ha sottolineato anche la Corte dei Conti. E poi la Sanità: centinaia di milioni ingoiati con la scusa che era fuori dal patto di stabilità, ma dal 1 gennaio 2015non sarà più così, basta con gli sprechi.»

«Questo documento è il punto di partenza, il nostro programma per l’intera legislatura. Stiamo mettendo a punto numerosi interventi e a sistema le nuove risorse europee oltre 5 miliardi, comprendendo le risorse infrastrutturali che ancora arriveranno. Di sicuro siamo sulla giusta strada, e io sono certo che la Sardegna abbia tutte le carte in regola per potercela fare. Non esiste un unico provvedimento che fa svoltare l’economia di una Regione – conclude l’assessore Paci – esistono tante piccole cose fatte nei tempi giusti e con la giusta attenzione, ma certo questo è un ottimo inizio.»

Consiglio regionale 2 copia

Il Consiglio regionale ha approvato ieri l’assestamento alla manovra finanziaria e i disegni di legge istitutivi dei parchi di Gutturu Mannu e Tepilora.

La seduta si è aperta sotto la presidenza del presidente Gianfranco Ganau. Dopo le formalità di rito, l’Assemblea ha iniziato l’esame dell’ordine del giorno, con la votazione finale del DL n. 111/A (Giunta regionale) – Assestamento alla manovra finanziaria per gli anni 2014-2016. Per le dichiarazioni di voto, il presidente ha dato la parola al consigliere Daniela Forma, del Pd.

Prima dell’intervento del consigliere Forma, il capogruppo del Pd Pietro Cocco ha rivolto all’Aula un emendamento orale correttivo dell’emendamento n. 32, approvato nella seduta precedente. La proposta, preso atto che manca la copertura finanziaria per gli anni successivi, fissa al 31 dicembre di quest’anno il termine entro il quale i lavoratori dei consorzi potranno presentare domanda di pensionamento.

L’Assemblea ha approvato per alzata di mano la correzione proposta dal capogruppo del Pd.

Per dichiarazione di voto sul Dl in esame, il consigliere Forma ha affermato che si è trattato di «intervenire su un bilancio non approvato in questa legislatura che andava corretto, coprendo per 216 milioni il disavanzo di amministrazione a cominciare dai debiti sanità, e inoltre si è fatta una operazione giustizia nei confronti degli enti locali: dopo i tagli subiti ora ci sono 35 milioni di incremento e i Comuni potranno chiudere i loro bilanci, con in più un fondo di 5 milioni per evitare problemi nell’erogazione servizi da parte delle Provincie soprattutto nelle scuole». La manovra, ha poi aggiunto Forma, «ci ha consentito anche di fare un ragionamento nuovo su spesa e investimenti, proiettato in una visione pluriennale per arrivare bilanci più puliti, mentre nel quadro di alcune piccole e grandi risposte che è stato possibile dare con pochi margini di manovra, vanno ricordati i fondi al Museo Nivola e al Consorzio pubblica lettura della biblioteca Satta di Nuoro».

Il consigliere Roberto Deriu (Pd) ha rivolto in apertura il suo ringraziamento alle opposizioni «di cui va apprezzato il corretto e leale confronto in Aula, con molti rilievi ma senza ostruzionismo, anzi con una collaborazione proficua che non ha mai superato il confine della distinzione dei ruoli». «Con questo spirito – ha proseguito Deriu – può essere un arbitro della politica equanime piuttosto che uno spaccato su posizioni preconcette». Per il consigliere del Pd va inoltre apprezzato «il lavoro della Giunta e dell’assessore Paci per un documento certamente denso di complessità ma con una sua anima leggibile e concreta, che fra l’altro ha reso possibili valutazioni su alcuni grandi problemi della Sardegna e della pubblica amministrazione; non è documento veicolo delle nostre politiche e risponde all’attuale congiuntura ma il lavoro è stato fatto per il meglio».

Il consigliere Oscar Cherchi (Forza Italia) ha annunciato il voto contrario, precisando che «la disponibilità della minoranza su alcuni atti importanti non significa condividere i contenuti principali della manovra, che per noi costituisce una operazione ingiustizia ai danni della Sardegna». Fra gli esempi di questa ingiustizia, Cherchi ha citato, «l’Università per la quale Pigliaru spende parole di elogio ad Oristano ma 1.5 milioni vengono comunque tagliati ribaltando responsabilità su legislatura precedente, e ancora i tagli di 10 milioni all’agricoltura per il risarcimento dei danni causati dall’alluvione. Su tutto – ha concluso – resta la profonda incertezza sul futuro e su quanto potrà accadere di qui a fine anno».

Il consigliere Franco Sabatini (Pd) ha condiviso le argomentazioni svolte dal consigliere Deriu, sottolineando «il confronto sereno fra maggioranza e opposizione, auspicabile anche nella prossima Finanziaria». Soffermandosi sulla manovra, secondo Sabatini è stata «una scelta obbligata che nessuno avrebbe voluto fare, cominciando dalla spesa sanitaria e dal fondo unico per gli Enti locali». E’ stato tuttavia utile, ha continuato Sabatini, «anticipare i temi della Finanziaria 2015 con particolare riferimento proprio al confronto Governo – Regioni di questi giorni e del problema di dove individuare ulteriori risparmi nella spesa pubblica regionale. Secondo il presidente della commissione Bilancio, la nuova fase dell’azione di governo dovrà consistere nel «tenere il punto su vertenza entrate, riportare sotto controllo la spesa sanitaria anche senza agganciarla alla riduzione delle Asl come dimostra chiaramente il libro bianco del Ministero della Salute, definire con maggiore chiarezza il fondo unico per gli Enti locali, chiudendo la diatriba con la Regione e precisando competenze e importi senza rincorrere le emergenze». Va citata, infine, la riduzione delle spese del Consiglio, «da 112 a 52 milioni; tutti devono fare un passo avanti, c’è ulteriore spazio per tagli di spesa a favore delle politiche di sviluppo».

Il consigliere Marco Tedde (Forza Italia) ha parlato di «debolezza del presidente Pigliaru e della maggioranza perché il progetto presentato in campagna elettorale è molto ridimensionato». L’Assessore Paci, ha ricordato, «prima accusava il centro destra di essere la causa della manovra salvo poi dire in Aula tutt’altro, con atteggiamenti talvolta positivi, ma restano le contraddizioni che hanno comunque un peso». «Dal dibattito – ha detto ancora Tedde – emerge il senso di responsabilità dell’opposizione che non ha inchiodato il Consiglio con l’ostruzionismo, ha dato via libera ritirando centinaia di emendamenti e soprattutto ha fatto passare proposte qualificanti nell’interesse dei Sardi». Riconfermando le sue critiche di merito, il consigliere di Fi ha concluso dichiarando che «se il buon giorno si vede dal mattino in Sardegna c’è poco da stare allegri».

Il consigliere dei Riformatori, Michele Cossa, ha ricordato in apertura del suo intervento il contributo offerto dai gruppi della minoranza per approvare in tempi rapidi la manovra di assestamento al bilancio. Cossa nel dichiarare il voto contrario al Dl 111 ha confermato il giudizio “fortemente negativo”, già espresso nel corso del dibattito in Consiglio. L’esponente dell’opposizione ha quindi ribadito critiche per l’atteggiamento e le dichiarazioni del presidente del Consiglio dei Ministri verso le Regioni («Renzi vuole annichilire il governo regionale e fa ricorso ad accuse becere per screditarne l’operato»). Michele Cossa ha concluso sottolineando come il vero confronto tra maggioranza e minoranza in Consiglio, si avrà in occasione dell’imminente dibattito sulla legge finanziaria.

Il capogruppo di Sel, Daniele Cocco, ha dichiarato il voto convinto a sostegno dell’aggiustamento della manovra finanziaria e evidenziato che la legge Finanziaria sarà il vero banco di prova che attende l’esecutivo e la maggioranza consiliare. Cocco ha ricordato gli impegni assunti dall’assessore della Programmazione anche per qui temi che non hanno trovato risposta nel Dl. 111, ad incominciare dai cantieri verdi, dal servizio civile, dalla stabilizzazione dei precari dell’Ente foreste. Il capogruppo dei vendoliani in Consiglio ha quindi replicato alle affermazioni di alcuni consiglieri della minoranza e ha affermato che «la Giunta non si mostra né debole né incoerente rispetto al programma di governo ma è anzi impegnata a dare seguito e continuità all’azione amministrativa per portare la Sardegna fuori dalla drammatica crisi in atto».

Alessandra Zedda (gruppo Fi) ha sottolineato il riconoscimento della maggioranza per l’atteggiamento positivo mostrato nel corso dell’esame del Dl 111 dalle forze dell’opposizione e ha ricordato l’analogo comportamento costruttivo offerto dai consiglieri della minoranza nel corso dei lavori in commissione. La consigliere Zedda ha dichiarato il voto contrario all’assestamento alla manovra finanziaria e ha evidenziato “il peccato originale” che condiziona l’azione dell’esecutivo regionale: l’accordo sottoscritto col governo nazionale lo scorso luglio in materia di finanza pubblica. «Resta un accordo patacca», così ha incalzato Alessandra Zedda, che ha concluso il suo intervento in sede di dichiarazione di voto lamentando la scarsa capacità dimostrata dall’esecutivo regionale nell’impegnare le somme su alcune misure strategiche, come il piano straordinario del lavoro, il dissesto idrogeologico e l’impresa femminile.

Il capogruppo del Pd, Pietro Cocco, ha annunciato il voto favorevole del Partito democratico al Dl 111 e ha ricordato i principali interventi previsti nell’assestamento alla manovra finanziaria 2014-2016. Il consigliere della maggioranza ha sottolineato in termini critici i toni utilizzati nel corso del dibattito da alcuni esponenti della minoranza ma ha espresso soddisfazione per la tempestiva approvazione del provvedimento.

Il consigliere del gruppo Forza Italia, Ignazio Locci, ha dichiarato il voto contrario al Dl 111 e ha manifestato perplessità sulle misure contenute nell’assestamento («non sono presenti interventi strategici»). L’esponente della minoranza ha concluso ricordando la grande sofferenza della Sardegna e l’urgenza di interventi adeguati per il superamento della drammatica crisi che colpisce i sardi.

Il presidente ha dato la parola al capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis: «Qualcuno dai banchi della maggioranza e della Giunta ha voluto accreditare all’esterno che si trattasse di un atto tecnico. Non ci sono atti tecnici, ma politici. E questo è un atto politico importante». Se il Dl 111, ha proseguito, è un’anticipazione dei temi della Finanziaria il parere è negativo. «Si tratta di una manovra recessiva, è scomparso il lavoro, il sostegno alle piccole e medie attività, ad artigianato, commercio e cooperazione sono assenti. È una manovra che ha molto del tratto contabile ragionieristico». Un approccio che non va bene in una situazione di crisi così grave perché, secondo Pittalis, non si indicano soluzioni né una via d’uscita. Per l’esponente della minoranza non ci possono essere giustificazioni alla debolezza della Giunta nei confronti del governo nazionale che spende con i soldi degli altri. «Svegliatevi».

Anche Luigi Crisponi (Riformatori sardi) ha dichiarato il voto contrario, condividendo l’intervento del collega Pittalis, perché «dal grande vocabolario manca completamente l’impegno verso i comparti produttivi. E’ impensabile tutto questo». Per Crisponi l’attenzione esclusiva è verso il finanziamento il debito pubblico nazionale e  manca l’attenzione «necessaria verso l’unico comparto che può essere il volano dell’economia sarda: il turismo». Crisponi ha sottolineato che le 55mila persone impiegate nella filiera più produttiva della Sardegna vengono completamente dimenticate. Negativo anche il parere sulla manovra da parte del capogruppo dei Riformatori sardi, Attilio Dedoni, il quale ha condiviso l’intervento della collega Alessandra Zedda quando parla di “peccati originali”. Per Dedoni «un pareggio di bilancio dove non ci sono entrate non ci consente di spendere niente se non per l’ordinaria amministrazione».

Il presidente ha dato, poi, la parola a Christian Solinas (capogruppo del Psd’Az): «Noi sardisti abbiamo condiviso il fatto di voler arrivare a un’approvazione dell’assestamento di bilancio e abbiamo condiviso l’operazione che tende a riallineare la spesa della Regione, perché riteniamo sia una buona prassi». Solinas ha poi aggiunto che  «da quel punto di vista è una politica efficiente, ma non dal punto di vista dell’efficienza». Il voto sarà negativo perché non è stata data l’attenzione al tema della cultura e della lingua sarda e dell’emigrazione. «Abbiamo, comunque, visto la buona volontà di volere affrontare i temi nella prossima Finanziaria». Dello stesso parere anche Angelo Carta (Psd’Az) il quale ha sottolineato “la debolezza” della Giunta nei confronti dello Stato.

Il presidente Ganau ha messo in votazione il DL 111 che è stato approvato con  30 voti favorevoli, 22 contrari e 1 astenuto.

Il presidente Ganau, proseguendo nell’ordine del giorno, ha avviato la discussione generale del DL 38/A (Giunta regionale) – Istituzione del parco naturale di Gutturu Mannu, dando la parola al relatore del provvedimento, il presidente della commissione Governo del territorio Antonio Solinas (Pd).

Solinas ha ringraziato i componenti della Commissione per il voto unanime, «passaggio importante perché la procedura istitutiva dei parchi è iniziata nel 2005, dopo un periodo troppo lungo, fermo restano che la disciplina regionale generale è da cambiare adeguandola sia alla legge quadro nazionale n. 394 che alle norme ora in discussione nel parlamento nazionale, per aumentare il numero delle aree protette in Sardegna». Solinas ha poi messo l’accento «sulla piena partecipazione delle comunità locali per un progetto di tutela attiva del territorio e di uso responsabile ed ha annunciato un emendamento di tutta la commissione con cui sarà consentito al Wwf di sottoscrivere convenzioni con gli organi di gestione del parco». Sul piano dei contenuti, Solinas ha poi ricordato alcune modifiche del testo originario, che hanno riguardato soprattutto sul ruolo dei Comuni, «una norma-ponte in vista del nuovo assetto degli Enti locali, l’affidamento della vigilanza al corpo Forestale».

Il consigliere Marco Tedde (Forza italia), prendendo la parola sull’ordine dei lavori, ha sollecitato una pausa di riflessione sul contrasto fra la norma in esame ed il Decreto legislativo 39 del 2013 c.d. «anticorruzione», che vieta di ricoprire incarichi a quanti fanno parte di Giunte o Consigli di Provincie con una popolazione superiore a 10.000 abitanti. «Si tratta – secondo Tedde – di un contrasto palese che potrebbe provocare l’impugnazione e l’annullamento della legge regionale».

Il consigliere dei Riformatori, Michele Cossa, ha dichiarato di condividere le perplessità avanzate dal suo collega di Forza Italia, Marco Tedde ed ha criticato duramente la prevista partecipazione dei rappresentanti delle amministrazioni provinciali in seno all’assemblea del parco. L’esponente della minoranza consiliare ha ricordato come l’abolizione delle Province vada nel verso della riduzione dei costi della politica e di una generale semplificazione dei processi amministrativi. Cossa ha auspicato una modifica della Pl 38 e ha proposto che solo in una fase successiva, a conclusione del riordino del sistema degli Enti Locali, sia valutata l’opportunità di stabilire le modalità di partecipazione degli enti di raccordo territoriali in seno all’assemblea dell’istituendo parco del Gutturu Mannu.

Il consigliere del Pd, Luigi Lotto, ha espresso soddisfazione per la volontà manifestata dalla Giunta e dalla commissione per procedere, dopo anni di attese, con l’approvazione delle norme per l’istituzione dei parchi del Gutturu Mannu e Tepilora. L’esponente della maggioranza ha definito l’istituzione di due nuovi parchi in Sardegna come «un grande risultato politico» che contribuisce ad accrescere le potenzialità e le opportunità di sviluppo del comparto turistico sardo.

Il presidente della Quinta commissione ha dunque auspicato l’approvazione di una normativa generale che regoli i parchi naturali regionali ed ha sottolineato l’impegno per dare attuazione alle norme che il Consiglio si appresta a varare per realizzare i parchi del Gutturu Mannu e Tepilora.

Il consigliere dell’Udc, Giorgio Oppi, ha ricordato l’impegno profuso in occasione del suo mandato di assessore regionale dell’Ambiente all’inizio della precedente legislatura («ci siamo impegnati a fondo nel progetto per il Gutturu Mannu e abbiamo proceduto con le convocazioni delle amministrazioni interessate») e ha criticato i ritardi con cui il provvedimento istitutivo del parco approda in Aula. «E’ responsabilità di chi ha preceduto l’attuale assessore e per sei mesi è responsabilità dell’attuale assessore», ha affermato il leader dei centristi sardi che ha quindi approfondito alcune difficoltà relative al parco di Tepilora («mancava la continuità territoriale tra i Comuni del parco»). Oppi ha concluso auspicando che ai due istituendi parchi siano garantite adeguate risorse per il loro funzionamento.

Il presidente ha, quindi, dato la parola al capogruppo di Sel, Daniele Cocco, il quale ha dato atto all’on. Oppi, ex assessore dell’Ambiente, di essersi occupato molto di parchi e area marina protetta. «Ringrazio l’assessore Spano, che ha portato a termine questa operazione molto attesa dai territori, e la Commissione che ha portato il provvedimento in aula in tempi celeri».

Il presidente ha dato poi la parola all’assessore dell’Ambiente, Donatella Spano, per il parere della Giunta. «Non posso che esprimere parere favorevole – ha affermato l’assessore – dal momento dell’insediamento della Giunta non sono passati neanche due mesi e questo Disegno di legge è un segno di grande attenzione della Giunta verso la tutela ambientale e la potenzialità di sviluppo economico sostenibile». Spano ha ricordato: «Abbiamo trovato un processo già avviato nel 2005, poi nel 2007 e nel 2009, però è anche vero che la mancata approvazione di questi disegni di legge ha portato alla perdita della copertura finanziaria e noi ora l’abbiamo trovata». Per l’assessore il metodo utilizzato dovrebbe essere d’esempio per la costituzione degli altri parchi. «Credo che questa forte accelerazione consenta di superare piccole problematiche che si possono superare in aula. Sull’emendamento di convenzione con il Wwf sono favorevole». Per l’assessore Spano è necessario «svecchiare la legislazione generale in materia di parchi in un’ottica europea». E ha aggiunto, auspicando una rapida approvazione e ringraziando la Commissione quarta: «Voglio sottolineare che è un atto politico di grande importanza che nasce dalla volontà delle popolazioni e delle amministrazioni locali».

Successivamente l’Aula ha votato (46 favorevoli, un solo astenuto) il passaggio agli articoli del disegno di legge ed approvato, per alzata di mano, i primi 4 articoli.

Subito dopo, il presidente ha sospeso la seduta per consentire il riordino degli emendamenti collegati agli articoli successivi.

Alla ripresa dei lavori, è iniziato l’esame degli emendamenti all’art.5,

Il consigliere Michele Cossa (Riformatori sardi), illustrando quelli proposti dal suo gruppo, ha spiegato che la finalità è quella di «eliminare la presenza della Provincia sia nell’assemblea che nelle quote del parco, che vengono redistribuite fra i Comuni».

A nome della commissione, il relatore Antonio Solinas (Pd) ha espresso parere favorevole sull’emendamento n. 2 ma contrario sul n. 3 ed il n. 3, osservando che «da una lettura attenta la norma non contiene ambiguità perché si parla genericamente di soggetto intermedio».

Per la Giunta, l’assessore dell’Ambiente ha espresso parere conforme.

Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis, sull’ordine dei lavori, ha manifestato la sua contrarietà «ad aggiustamenti all’ultimo momento», osservando che occorre il rispetto dei termini per la presentazione degli emendamenti.

Il presidente ha ribadito che tutti gli emendamenti in discussione sono pervenuti nei termini.

Il capogruppo dei Riformatori sardi, Attilio Dedoni, ha ribadito che, pur comprendendo le argomentazione di Solinas «non c’è dubbio sul fatto che la Provincia del Sulcis sia stata soppressa, non capisco perché si continui a dire che le Province esistono».

Il consigliere Marco Tedde (Forza italia), rilevando che a suo avviso si sta procedendo «con un po’ di confusione» ha chiesto una breve sospensione della seduta.

Il presidente Ganau ha accolto la richiesta e ha convocato la conferenza dei capigruppo.

Al termine dell’interruzione, il presidente ha dato la parola al consigliere Luca Pizzuto, di Sel, il quale ha chiarito che alcune Province «non sono state abrogate ma commissariate; è chiaro inoltre che si parla di legali rappresentanti dell’Ente intermedio e non ci sono contraddizioni».

Il consigliere Modesto Fenu (Zona franca) ha ricordato al consigliere Pizzuto l’esito del referendum popolare che ha soppresso le Province, estendendo tale effetto anche a quelle cosiddette “storiche”: quindi le norme regionali successive «devono essere coerenti».

Il consigliere Michele Cossa (Riformatori sardi) ha ribadito con forza che «il referendum ha forza di legge, i commissari devono liquidare e non possono rappresentare le comunità».

Il consigliere Marco Tedde (Forza italia) ha manifestato soddisfazione per il fatto che la maggioranza ha accolto i suoi rilievi, ed ha annunciato il voto contrario all’emendamento.

Il consigliere Salvatore Demontis (Pd), premettendo di non voler passare per difensore Province, ha dichiarato che «è chiaro che la soluzione trovata evita ogni possibile rischio».

Concluse le dichiarazioni di voto, il presidente ha messo in votazione gli emendamenti all’art. 5: l’Aula ha approvato il n. 2, che sopprime le parole “al suo interno” e respinto il n. 3 ed il numero 4. Subito dopo è stato approvato il testo dell’art. 5.

Al termine di quest’ultimo scrutinio il Consiglio ha approvato gli articoli dal n. 6 al n. 15 ed un emendamento aggiuntivo  a quest’ultimo articolo che consente «la stipula di apposita convenzione per disciplinare i rapporti fra l’Ente Parco ed il Wwf». A seguire, l’Aula ha votato con esito positivo gli articoli dal n. 16 al n. 26 e, al termine, ha approvato il Disegno di Legge all’unanimità.

La consigliera del gruppo Pd, Daniela Forma, ha ricordato come con l’approdo in Aula del disegno di legge che istituisce il parco di Tepilora si conclude un processo che «parte da lontano e che è stato lungo e faticoso». Il provvedimento, a giudizio dell’esponente della maggioranza, esplicita le volontà delle popolazioni e dei territori della Baronia che hanno scelto un nuovo percorso di sviluppo ponendo al centro le ricchezze ambientali e paesaggistiche. La consigliera Forma ha sottolineato il percorso di condivisione condotto con le amministrazioni locali ed ha evidenziato il ruolo svolto dalle popolazioni che hanno, da sempre, salvaguardato “luoghi e valori”. «Vogliamo produrre buoni strumenti normativi – ha concluso Forma – che siano occasione di tutela e promozione, investendo risorse pubbliche per nuove occasioni di sviluppo».

Marco Tedde (gruppo Fi) ha dichiarato in premessa di non essere contrario ai parchi naturali pur evidenziandone alcuni limiti ed un utilizzo non sempre in linea con le finalità istitutive. Alla luce di tali considerazioni, l’esponente della minoranza, ha invitato ad una riflessione sul ruolo dei parchi in Sardegna e sui risultati conseguiti in ordine alle opportunità di crescita e sviluppo. In riferimento specifico alle norme contenute nel Dl 39, Marco Tedde, ha auspicato l’approvazione di un emendamento che impedisca ai rappresentanti degli enti locali indicati nell’assemblea del parco di poter ricoprire la carica di presidente («una norma analoga è stata approvata in occasione dell’esame del dl 38 che ha istituito il parco di Gutturu Mannu»).

Il consigliere del gruppo Pd, Roberto Deriu, ha sottolineato come l’istituzione del parco Tepilora non sia solo a vantaggio delle specie protette che abitano il territorio che va da Posada a Bitti, quanto un risultato storico che trasforma «il corso del Rio Posada in un alveo di vita anziché in un’area di pericolo e talvolta di morte come è accaduto nella tragica alluvione del novembre scorso». L’ex presidente della Provincia di Nuoro ha ricordato l’impegno degli Enti Locali e la volontà delle popolazioni interessate per arrivare all’istituzione del parco regionale, voluto dalle comunità costiere quanto da quelle che abitano nelle zone più interne. «Il parco Tepilora – ha concluso Deriu – non è solo amore per la natura e l’ambiente ma è amore per se stessi nonché una dimostrazione di volontà per trovare un futuro migliore come comunità».

Il consigliere Angelo Carta (gruppo Psd’Az) ha affermato che con l’approvazione delle norme istitutive del Tepilora si “sdogana” la parola “parco” in un territorio che ha visto nelle precedenti esperienze di tutela e salvaguardia (il riferimento è alla contestata istituzione del parco nazionale del Gennargentu) tentativi di “esproprio” e autentici “soprusi” dello Stato verso le comunità locali. «Con la legge che istituisce il Tepilora -ha dichiarato l’esponente della minoranza – i territori della Baronia e del nuorese dimostrano che hanno a cuore l’ambiente e un nuovo modello di sviluppo incentrato sulle bellezze naturalistiche e su un inestimabile patrimonio di cultura e valori».

Il capogruppo di “Sardegna Vera”, Efisio Arbau, ha espresso soddisfazione per l’approdo in Aula della norma istitutiva del parco di Tepilora. «Un provvedimento di fondamentale importanza per l’intero territorio e voluto dalle popolazioni e dalle amministrazioni locali», ha dichiarato il consigliere de “La Base”, che ha poi ricordato le contestazioni verso l’ipotesi del parco nazionale del Gennargentu. Arbau ha quindi rivolto un plauso alle amministrazioni interessate dal parco regionale del Tepilora ed ha auspicato (in riferimento alle critiche avanzate dai consiglieri dei Riformatori) la fine delle polemiche sulla presenza dei rappresentanti delle Province in seno all’assemblea dell’istituendo parco regionale. «La norma è ben scritta – ha precisato Arbau – e prevede la presenza del rappresentante dell’ente intermedio che, al termine del processo di riforma degli enti locali, succede nell’esercizio delle cessate funzioni provinciali».

Il presidente ha dato, quindi, la parola al consigliere del Pd, Giuseppe Meloni, il quale ha sottolineato che i disegni di legge in discussione in aula «sono caratterizzati da una condivisione tra i diversi enti locali, difficilmente raggiunta in passato». Meloni ha sottolineato che è vero che l’assessore ha trovato il lavoro già pronto, ma è stata rapida nel farlo arrivare in Commissione. «Il fatto più sorprendente è che la richiesta sia arrivata da parte dei sindaci e ritengo che abbiano già fatto un’ottima scelta». Il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis ha ricordato di essere «tra quelli che hanno sempre avversato il parco del Gennargentu imposto da Roma, un parco calato dall’alto». E’ ha rilevato che «qui siamo in un’altra situazione: un parco che nasce da un confronto con le comunità locali, quindi un parco fortemente voluto dagli amministratori e dalle comunità. Per questo, con determinazione, sosteniamo questo disegno di legge che è un segno tangibile dell’attenzione verso le zone interne».

Il presidente Ganau ha dato la parola alla Giunta. L’assessore Spano ha affermato che si tratta della conclusione di un processo di confronto con le comunità locali. Un processo lungo e interessante, ha continuato, un disegno di legge concordato con gli enti locali e i sindaci con l’obiettivo di tutelare il patrimonio ambientale di queste aree pregiate in previsione di un nuovo sviluppo. L’assessore ha sottolineato che si tratta di un parco che collega zone interne con zone costiere e utilizza il fiume come infrastruttura. L’esponente dell’esecutivo ha espresso parere favorevole e ha auspicato una rapida approvazione.

Il presidente Ganau ha messo in votazione il passaggio agli articoli e gli articoli, che sono stati approvati dall’Aula. Il disegno di legge è stato, poi, approvato all’unanimità con 53 voti favorevoli.

All’articolo 5 è stato approvato l’emendamento n. 6 (Pietro Cocco e più) che  prevede la soppressione delle parole “al suo interno” dal comma 3. All’articolo 6 è stato approvato l’emendamento n. 3 (Pietro Cocco e più) che sopprime le parole «è eletto tra i membri dell’assemblea» E’ stato approvato anche un emendamento orale del consigliere Deriu che prevede, per maggior chiarezza, l’inserimento, dopo “Il presidente del parco ” le parole «è eletto ai sensi dell’art. 5».

Gli articoli sono stati votati tutti all’unanimità, tranne l’articolo 5, che ha registrato due astenuti perché alcuni consiglieri della minoranza, in particolare Michele Cossa, Attilio Dedoni, Luigi Crisponi dei Riformatori sardi, Pietro Pittalis (Forza Italia), hanno affermato di essere contrari all’inserimento in legge delle Province ormai abolite.

Sull’articolo 24 il consigliere Crisponi ha poi chiesto di consentire i controlli e la vigilanza nel parco anche alla polizia municipale. Il presidente della Quarta commissione ha confermato che i vigili non hanno necessità di autorizzazioni per intervenire nel comune di appartenenza in caso di richiesta.

Sulla votazione finale sono intervenuti il consigliere di Forza Italia, Marco Tedde («Vorrei evidenziare che la minoranza ha dato prova di grande senso di responsabilità e si è arrivati celermente all’approvazione di questi due parchi»), il capogruppo dell’Udc, Gianluigi Rubiu («l’Udc voterà a favore del Dl 39 sull’istituzione del parco Tepilora anche perché come Udc ne siamo stati promotori attraverso l’opera  dell’ex assessore Oppi»). E’ intervenuto anche Luigi Crisponi, Riformatori, il quale ha ribadito l’importanza di questo parco che unisce le zone interne con quelle costiere: «Credo possa segnare un nuovo futuro anche per altre aree». Anche il consigliere del Pd, Roberto Deriu, ha ringraziato il presidente Solinas e l’assessore Spano, dichiarandosi fiero di far parte di questo Consiglio che ha dato gambe alle richieste dei territori. Anche Antonio Solinas (Pd) ha ringraziato la Commissione, maggioranza e opposizione. «Sono fiero di appartenere a questo Consiglio che ha approvato questi provvedimenti in tempi così celeri. Può essere d’esempio per gli altri territori», ha affermato il capogruppo di Sel, Daniele Cocco. Il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, ha sollevato il problema della dotazione finanziaria, ritenuta assolutamente insufficiente. Il capogruppo di Sardegna Vera, Efisio Arbau, infine, ha riconosciuto l’importante lavoro fatto all’on. Oppi.

Successivamente, proseguendo nell’ordine del giorno, l’Aula ha iniziato l’esame del DL n. 97/A (Giunta regionale) – Interventi urgenti per le spese di funzionamento e manutenzione delle sedi della formazione professionale e il completamento dei piani di formazione professionale.

Il presidente Ganau, aprendo la discussione generale, ha dato la parola al relatore del provvedimento, il consigliere Rossella Pinna (Pd).

Il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, intervenendo sull’ordine dei lavori, ha sollecitato la presenza in Aula dell’Assessore competente e, nell’attesa, una breve sospensione della seduta.

Il presidente Ganau ha accolto la richiesta.

Alla ripresa dei lavori, il presidente ha dato la parola al consigliere Rossella Pinna (Pd).

Nella sua relazione, Pinna ha ricordato che il provvedimento contiene disposizioni indispensabili per i centri di formazione anche per permettere la conclusione di corsi attualmente sospesi, evitando inoltre il rischio di chiusura di alcuni sedi sul territorio. L’art.1, ha ricordato l’esponente del Pd, «attribuisce la competenza per l’utilizzo delle risorse all’assessorato degli Enti locali ed integra la dotazione di fondi per il 2014 per un importo di 2.824 mila euro, mentre per le altre annualità è prevista la spesa di 3.4 milioni per anno fino al 2016, sempre per garantire il funzionamento e la manutenzione di strutture di fatto assimilabili ad edifici scolastici». «Occorre inoltre – ha aggiunto il consigliere Pinna – completare attività formative bloccate dal 2009 per mancanza di risorse e sbloccare ben per 8 progetti; il provvedimento, insomma, risolve una problematica aperta dal 2010 ed una buona amministrazione si misura anche con la capacità di spendere le risorse assegnate e rispondere alle aspettative di chi è in graduatoria da 3 anni». Si tratta in definitiva, ha concluso Pinna, «di un intervento in linea con l’azione avviata dal governo regionale per contrastare dispersione ed abbandono scolastico e restituire competitività al sistema regionale, nel quadro di una auspicabile riforma organica della formazione in Sardegna».

Ha assunto la presidenza dell’Assemblea il vice presidente Eugenio Lai.

Il consigliere Ignazio Locci (Forza Italia) ha sostenuto che «il relatore ha messo nella proposta di legge anche contenuti che non ci sono; in realtà siamo davanti solo ad un travaso di fondi per snellire le procedure burocratiche necessarie per la manutenzione degli edifici». Sullo sfondo, ha proseguito, «resta il problema del completamento del piano di formazione del 2009 e da qui deve partire il rilancio dei centri di formazione professionale, problema su cui deve impegnarsi a fondo tutto il Consiglio per mettere il sistema pubblico in condizioni di competere ad armi pari con quello privato».

Il consigliere Fabrizio Anedda (Sinistra sarda) ha ricordato che «fra adeguamento finanziario e individuazione dei fabbisogni formativi sono passati circa 7 anni, un tempo inaccettabile se si vuole immaginare una formazione che aiuta ad entrare nel mondo del lavoro; così non serve né alle aziende né tantomeno a disoccupati, fermo restando che l’adeguamento delle risorse è comunque dovuto». 

La consigliere Alessandra Zedda (gruppo Fi) ha preannunciato il voto di astensione al Dl 97 ed ha auspicato una riforma organica dell’intero settore della formazione professionale in Sardegna. L’esponente della minoranza ha ricordato le vicende che hanno interessato il comparto all’epoca della giunta Soru ed ha affermato che nei successivi cinque anni (Giunta Cappellacci) si è lavorato in un’ottica di “ricostruzione”. Alessandra Zedda ha dunque evidenziato le opportunità che derivano dai finanziamenti europei (Fse, in particolare) ed ha invitato la Giunta a scongiurare la dispersione delle risorse e di guardare a quelle professioni che sono richieste dal mercato del lavoro.

Il presidente della Seconda commissione, Gavino Manca (gruppo Pd) ha dichiarato di condividere le dichiarazioni rese dalla sua collega e relatrice di maggioranza in Aula, Rossella Pinna, ed ha preannunciato un lavoro approfondito del parlamentino del lavoro sul tema della formazione professionale. Gavino Manca ha quindi ribadito che le disposizione del Dl 97 sono urgenti e necessarie per sanare le situazioni critiche relative al piano formativo del 2009 e le problematiche inerenti le manutenzioni ordinarie e straordinarie delle sedi dei centri regionali della formazione professionale.

Il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, ha evidenziato l’assenza dall’Aula dell’assessore del Lavoro, Virginia Mura ed ha quindi richiesto alcuni chiarimenti rivolgendosi direttamente al vice presidente della giunta ed assessore della Programmazione, Raffaele Paci. L’esponente della minoranza ha chiesto di conoscere quali siano i centri interessati dagli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria e se, l’esigenza di interventi nelle sedi si sia manifestata di recente. Pittalis ha domandato inoltre chiarimenti sui 621mila euro in riferimento ai piani formativi del 2009-2010 ed ha chiesto di conoscere finalità e destinatari delle risorse. Il capogruppo di Fi ha concluso affermando che «è ormai urgente e necessaria la riforma del settore della formazione professionale».

Il presidente del Consiglio, Gianfranco Ganau, ha quindi concesso la parola alla Giunta per la replica nello spazio riservato all’esecutivo nella discussione generale al disegno di legge n. 97.

L’assessore della Programmazione, Raffaele Paci, ha portato al Consiglio le scuse dell’assessore del Lavoro, Virginia Mura, per l’impossibilità di essere presente in Aula perché impegnata a Roma nella difficile e delicata vertenza che riguarda la compagnia aerea Meridiana. Il vice presidente della Giunta ha quindi ricordato che l’assessore Mura ha avuto modo di fornire i chiarimenti richiesti in occasione dell’audizione tenuta nella Seconda commissione consiliare.

Nel merito del provvedimento, l’assessore Paci, ha dunque escluso che il disegno di legge in discussione possa essere considerato un testo di riforma ed ha affermato che il Dl 97 ha lo scopo di «sistemare alcune questioni». «In particolare – ha spiegato il delegato alla Programmazione – risolve il problema dell’attribuzione all’assessorato degli Enti Locali delle manutenzioni straordinarie ed ordinarie dei centri regionali della formazione, le cui spese, negli ultimi anni, sono rimaste in capo all’assessorato del Lavoro». «Ulteriore scopo del provvedimento – così ha affermato l’assessore Paci – è quello di procedere col completamento del piano formativo 2009-2010 che si realizza con un evidente ritardo». Il vice di Pigliaru in Giunta ha quindi affermato che sarà cura dell’esecutivo provvedere, all’interno del piano regionale di sviluppo, alla riorganizzazione complessiva del settore della formazione professionale, inserendolo nella cosiddetta filiera della “conoscenza” posta in stretta correlazione con il mondo delle imprese.

Il vice presidente del Consiglio, Eugenio Lai, ha quindi dichiarato l’intenzione di procedere con la votazione per il “passaggio agli articoli”.

Il capogruppo di Fi, Pietro Pittalis, ha chiesto la verifica del numero legale in Aula.

Il presidente Lai ha precisato che con la votazione a scrutinio elettronico si procederà anche alla verifica del numero legale in Consiglio.

Il presidente, Gianfranco Ganau, ripresa la conduzione dei lavori, ha quindi dichiarato aperta la votazione per il passaggio agli articoli del Dl 97, il cui risultato è stato: 32 presenti; 31 votanti; 31 a favore e un voto di astensione. Si è quindi passati alla votazione di articoli e emendamenti come da regolamento.

Il consigliere Pittalis ha voluto chiarire che il non voto della minoranza è un voto di dissenso politico e non di assenza. I capigruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, e Riformatori sardi, Attilio Dedoni, hanno espresso perplessità sullo spostamento di fondi, che vengono sottratti a formazione e lavoro. Sull’argomento è intervenuto il presidente della Seconda commissione, Gavino Manca, il quale ha chiarito che i capitoli di spesa avevano la sufficiente capienza per sopportare lo spostamento dei fondi senza intaccare i progetti già finanziati in materia di formazione e lavoro.

Il Consiglio ha approvato tutti gli articoli e l’emendamento 1 all’articolo 1 con i soli voti della maggioranza. L’emendamento prevede l’inserimento del comma 01, prima del comma 1, con la seguente dicitura: «E’ attribuita all’assessorato regionale degli enti locali, finanze e urbanistica la competenza relativa alle spese di funzionamento e manutenzione ordinaria dei Centri regionali e di formazione professionale».

Il Consiglio ha approvato il Disegno di legge con 33 voti favorevoli e 21 astensioni. Al termine dello scrutinio, il presidente Ganau ha dichiarato chiusa la seduta. I lavori del Consiglio riprenderanno domani alle 10.30.

«L’approvazione dell’assestamento di bilancio da parte del Consiglio regionale apre un capitolo nuovo nel governo della Sardegna. Esprimo soddisfazione per questo voto, arrivato grazie all’impegno e al senso di responsabilità di tutta l’aula: e adesso lavoriamo a testa bassa sulla manovra per il 2015, non c’è un minuto da perdere». L’ha detto l’assessore del Bilancio e Programmazione, Raffaele Paci, subito dopo il via libera a maggioranza alla manovrina da 216 milioni di euro da parte dell’assemblea di via Roma. Un assestamento indispensabile e messo a punto tenendo come punto fermo la consapevolezza che il momento economico è drammatico e che la situazione è delicata, dunque sono indispensabili «scelte coraggiose e strategiche per favorire la crescita economica della Sardegna».
Fra i provvedimenti approvati ci sono i 5 milioni in più erogati alle Province per rispondere alle emergenze occupazionali (per esempio quelle della Multiss a Sassari), che si aggiungono ai 500 iniziali e ai 35 del Fondo Unico per gli Enti Locali, 2 milioni ai Consorzi Fidi di Artigianato e Turismo, altri 2 per favorire l’esodo dai Consorzi Industriali, 100mila euro alla Biblioteca Satta, altri 100mila al Museo Nivola, 2 milioni per le borse di studio, 300mila euro per gli artigiani in Fiera, 800mila per le compagnie teatrali. È stato poi raddoppiato da 160mila a 320mila il fondo per l’Unione Italiana Ciechi. «Da questo momento pancia a terra a lavorare sulla Finanziaria per il prossimo anno. Bisogna fare in fretta – ha concluso Paci – non vogliamo assolutamente andare in esercizio provvisorio di bilancio, perché la Sardegna non se lo può più permettere».
Raffaele Paci 12 copia

Consiglio regionale 3 copia

Il Consiglio regionale ha approvato questa mattina gli articoli 2 e 3 del DL 111 “Assestamento alla manovra finanziaria per gli anni 2014-2016”. Il voto finale sul provvedimento slitta a martedì prossimo.    

La seduta si è aperta sotto la presidenza del presidente Gianfranco Ganau. Dopo le formalità di rito, l’Assemblea ha proseguito nell’esame dell’ordine del giorno, con la discussione generale dell’art.2 del DL 111/A (Assestamento alla manovra finanziaria 2014-2016). Il presidente ha comunicato in proposito che, essendo in corso una riunione per riordino degli emendamenti, si rende necessaria una breve sospensione della seduta.

Alla ripresa dei lavori, il presidente ha avviato la discussione generale dell’art.2 del provvedimento, dando la parola al primo degli iscritti a parlare, il consigliere Pietro Pittalis, capogruppo di Forza Italia.

Pittalis, «per agevolare la discussione», ha annunciato il ritiro degli emendamenti da pag. 1 a pag. 60.

Il presidente Ganau ha quindi aperto la discussione generale sull’art.2, non essendoci iscritti a parlare ha dato la parola all’Assessore della Programmazione, Raffaele Paci, che ha rinunciato all’intervento.

Si è quindi passati all’esame dell’articolo 2 e degli emendamenti. Sono stati approvati gli emendamenti: 150,  153, 4, 14, 1213 e  3. Durante il dibattito sono intervenuti anche più volte: Pietro Pittalis (Forza Italia Sardegna), l’assessore Raffaele Paci, Christian Solinas (Psd’az),  Attilio Dedoni (Riformatori sardi), Efisio Arbau (Sardegna Vera), Luigi Crisponi (Riformatori sardi), Daniele Cocco (Sel), Michele Cossa (Riformatori sardi), Angelo Carta (Psd’az), Oscar Cherchi (Forza Italia Sardegna), Modesto Fenu (Sardegna), Gianluigi Rubiu (Udc), Mario Floris (Sardegna), Alessandra Zedda (Forza Italia Sardegna), Paolo Truzzu (Sardegna), Marco Tedde (Forza Italia Sardegna), Ugo Cappellacci (Forza Italia Sardegna), Franco Sabatini (Pd), Piermario Manca (Soberania e Indipendentzia), Giuseppe Fasolino (Forza Italia Sardegna), Ignazio Locci (Forza Italia Sardegna), Pietro Cocco (Pd).

L’emendamento 150, approvato dall’aula, prevede di stanziare 150.000 euro  a favore del Pontificio seminario regionale sardo.

Sull’emendamento 153 (contributi per il finanziamento dell’Istituto Superiore regionale etnografico) è stato presentato un emendamento orale che prevede  un finanziamento di 1 milione di euro. Così emendato l’emendamento è stato approvato. L’assessore Paci, dichiarandosi a favore dell’emendamento, ha detto che la somma sarà utilizzata solo se la strada dei fondi comunitari  non sarà percorribile.   

Grande dibattito si è sviluppato sull’emendamento 92, presentato dal centrodestra, sugli immigrati e emigrati. L’assessore Paci ha detto che per la giunta i sardi del mondo rappresentano la nostra identità. Quindi un settore importante su cui c’è stata una minima riduzione di risorse. Lo stanziamento era di 2.000.000 ed il taglio è di appena 400.000 euro. Inoltre, ci sono molti residui. Per l’esponente della giunta, dunque, non si sta azzerando nulla. Piuttosto c’è la necessità di mettere mano alla legge. L’emendamento è stato bocciato (presenti 56, si 20, no 35).

L’emendamento 4, che prevede 50 mila euro per promuovere e sostenere l’editoria e l’informazione, è stato approvato. L’emendamento n. 14 (emendato dall’emendamento 1213 che ne modifica lo stanziamento a 150.000 euro) a favore dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Tempio Ampurias, è stato approvato. 
Approvato, infine, l’emendamento n.3 che prevede  200mila euro per gli interventi di bonifica nella discarica di Bono.

Il testo dell’articolo 2 è stato approvato. Il presidente Ganau ha convocato una conferenza dei capigruppo.

Alla ripresa dei lavori, il presidente del Consiglio regionale ha avviato l’esame dell’articolo 3 “Entrata in vigore”. Il presidente della Commissione, Franco Sabatini, e l’assessore della Programmazione, Raffaele Paci, hanno dato parere negativo sugli emendamenti. L’Aula ha respinto tutti gli emendamenti e ha, invece, approvato il testo dell’articolo.

Il presidente Ganau ha sospeso l’esame del Dl 111, rimandando la votazione finale sul provvedimento alla prossima seduta, e ha messo in discussione l’ordine del giorno unitario “sul ruolo e la funzione del Crel”. Il testo impegna l’Assemblea a non procedere al rinnovo degli organi statutari, esentando il presidente del Consiglio da ogni responsabilità in ordine all’esercizio dei poteri sostitutivi”
L’ordine del giorno è stato approvato. La seduta del Consiglio è stata chiusa, i lavori riprenderanno martedì 21 ottobre, alle 15.00.

Consiglio regionale 38 copia

I lavori del Consiglio regionale, questo pomeriggio si sono aperti sotto la presidenza del presidente Gianfranco Ganau e poi del vicepresidente Eugenio Lai. L’Aula ha proseguito il voto sugli emendamenti all’articolo 1 del disegno di legge all’assestamento alla manovra. 

Molti emendamenti sono stati ritirati, durante la seduta, dal capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis, che ha detto che gli emendamenti erano stati presentati anche per mettere in evidenza la debolezza di questo assestamento. «Per dare un ulteriore segnale di apertura –  ha detto – abbiamo deciso di ritirare gli emendamenti dal 1.088 al 900.»

Molti gli emendamenti ritirati anche dai Riformatori sardi. «Per accelerare i tempi – ha detto Michele Cossa – ritiriamo la maggior parte dei nostri emendamenti. E’ urgente affrontare subito, dopo l’approvazione di questo assestamento, la questione del conflitto Stato-Regione che inevitabilmente si apre dopo le dichiarazioni di questo pomeriggio di Matteo Renzi. I tagli nei confronti delle Regioni annunciate su twitter dal Premier hanno, infatti, suscitato un’immediata reazione da parte dei consiglieri regionali.» Sull’argomento sono intervenuti Cappellacci (Forza Italia Sardegna), Cossa (Riformatori Sardi), Alessandra Zedda (Forza Italia Sardegna), Attilio Dedoni (Riformatori Sardi), Oscar Cherchi (Forza Italia Sardegna), Paolo Truzzu (Sardegna), Giuseppe Fasolino (Forza Italia Sardegna), Marco Tedde (Forza Italia Sardegna), Luigi Crisponi (Riformatori sardi). Christian Solinas (Psd’az) ha chiesto che alla fine della seduta il Consiglio si esprima con un ordine del giorno unitario per rafforzare l’azione che la Giunta regionale deve intraprendere per contrastare immediatamente l’azione del governo Renzi. I consiglieri Modesto Fenu (Sardegna) e Pietro Cocco (Pd) hanno condiviso la  proposta di Christian  Solinas.

 L’Aula ha poi approvato l’emendamento 9 su cui c’era il parere favorevole della commissione. Questo emendamento  consente di non definanziare le opere pubbliche programmate negli esercizi precedenti per i mancati pareri, autorizzazioni o nulla osta di competenza delle amministrazioni locali, a condizione che la procedura di gara venga indetta entro il 31 dicembre 2014 e il contratto d’appalto sia stipulato entro i sei mesi successivi.

Approvato anche l’emendamento 2. Questo emendamento  porta da 160.000 e 320.000 euro la dotazione finanziaria per il funzionamento e l’organizzazione delle sezioni sarde dell’Unione italiana ciechi.

Approvato anche il testo dell’articolo 1 (presenti 53, sì 31, no 22).

Per dichiarazione di voto sul testo dell’articolo 1 sono intervenuti: Alessandra Zedda (Forza Italia Sardegna) e Attilio Dedoni (Riformatori sardi). Approvato anche l’emendamento 5 che abroga le disposizioni della legge regionale n. 1 del 2009 che prevedevano l’esenzione Irap per le associazioni di promozione sociale.

Approvato anche l’emendamento 6 che introduce un comma aggiuntivo che autorizza la Regione a rinunciare al recupero del credito d’imposta indebitamente utilizzato dalle piccole imprese quando l’importo non sia superiore ai 500 euro (le spese legali e gli oneri di legge supererebbero di gran lunga l’importo delle somme eventualmente recuperate).

L’emendamento 7 è stato momentaneamente sospeso per permettere alla minoranza di esaminare l’emendamento all’emendamento n. 1.212 presentato dalla Giunta.

Sull’emendamento 1, che consente alla Regione di stipulare convenzioni con l’Ente Concerti “Marialisa de Carolis” di Sassari anche in carenza del documento di programmazione previsto dalla legge regionale, è stato richiesto il voto segreto. L’emendamento 1 è stato bocciato (presenti 55, si 26 no 28)

Sull’emendamento la commissione aveva dato parere favorevole.

Ampio il dibattito sull’emendamento 137 (abolizione del Consiglio regionale dell’Economia e del lavoro). Numerosi gli interventi della minoranza che è compatta e vuole approvare  l’emendamento presentato dalla consigliera Alessandra Zedda. Pietro Cocco (Pd) ha però detto che l’abolizione del Consiglio regionale dell’economia e del lavoro  non è una prova muscolare. «Siamo a favore della sua abolizione – ha detto – ma non lo faremo con un emendamento ma nell’ambito di una riforma generale.» Dopo numerosi interventi Pietro Pittalis (Forza Italia Sardegna)  ha preannunciato la presentazione di un ordine del giorno che prevede che il Consiglio non proceda alla nomina dei nuovi rappresentanti del Consiglio regionale dell’Economia e del lavoro. Con questa premessa ha ritirato l’emendamento.

Due emendamenti orali aggiuntivi all’art. 1 sono stati proposti dai consiglieri Pier Mario Manca (partito dei Sardi) e Emilio Usula (capogruppo di Soberania e Indipendentzia). Il primo proponeva di utilizzare le risorse a disposizione dell’Agenzia Argea per avviare la campagna cerealicola, il secondo, invece, chiedeva di impiegare gli stessi fondi per contrastare la peste suina e sostenere le imprese agricole. Su entrambi la Giunta, per bocca dell’assessore al bilancio Raffaele Paci, ha dato parere favorevole. Gli emendamenti sono stati approvati all’unanimità.

L’Aula ha poi approvato due emendamenti della Giunta regionale, il n. 8 che precisa meglio le disposizioni del comma 20 dell’art. 1 sulle opere pubbliche da rifinanziare e il n. 11 con il quale vengono stanziati due milioni di euro a favore dei Consorzi Fidi per l’artigianato e il commercio. Via libera anche agli emendamenti n. 13 (Pietro Cocco e più), che stanzia un contributo straordinario di 100.000 euro a favore della Biblioteca Satta di Nuoro e n. 17 (Tendas e più), che prevede il trasferimento ai comuni dei canoni riscossi dalla Regione per le concessioni rilasciate alle strutture termali. Bocciati invece gli emendamenti n. 106 e n. 160, presentati dalla minoranza, con i quali si proponeva di incrementare i fondi per le Scuole civiche di musica di 500mila euro per il 2014.

Parere positivo, in seguito, per gli emendamenti n.1164 (Gruppo Psd’az), con il quale si recupera la somma di 100.000 euro a favore dell’Archivio storico diocesano di Cagliari, n. 10 (Giunta regionale)  che:  a) definanzia ope legis le opere pubbliche affidate agli enti locali per le quali, alla data di entrate in vigore della presente legge, non siano state assunte obbligazioni giuridicamente vincolanti (aggiudicazione dei lavori); b) rifinanzia interventi su opere pubbliche precedentemente definanziate a condizione che gli enti presentino apposita richiesta entro il 30 marzo 2015 e pubblichino i bandi di gara entro 30 giorni dalla data dell’autorizzazione regionale; n. 1.211 (Christian Solinas e più) con il quale si incrementano di duecentomila euro i fondi per il ripristino delle opere distrutte o danneggiate dall’esondazione del Rio San Gerolamo di Capoterra.

Via libera inoltre al n. 1.212 (emendamento all’emendamento n.7 presentato dalla Giunta Regionale) con il quale si finanziano le attività di supporto ai comuni per l’adeguamento dei Puc al PPR e al PAI (250mila euro la spesa prevista).

L’Aula ha poi approvato all’unanimità un emendamento di sintesi, concordato da maggioranza e opposizione, con il quale si scongiura il blocco dei servizi delle province sarde e si salvaguardano gli equilibri di bilancio degli enti intermedi. Cinque milioni di euro saranno destinati prioritariamente alle società in house e alle partecipate per i servizi relativi al funzionamento degli edifici scolastici, alle manutenzioni stradali, agli interventi di sicurezza ambientale, alla lotta agli insetti e alla prevenzione danni e malattie. Voto favorevole, infine, all’emendamento orale all’emendamento n. 32 (presentato da maggioranza e opposizione) con il quale si autorizza l’esodo volontario, attraverso incentivi, del personale con qualifica non dirigenziale dei Consorzi Industriali, escluso il Consorzio industriale di Nuoro.

Il presidente del Consiglio ha comunicato all’Aula che è stato presentato un ordine del giorno, sottoscritto da maggioranza e opposizione, che impegna il presidente della Regione a intraprendere tutte le azioni necessarie a salvaguardare le entrate riconosciute alla Regione per evitare che la cosiddetta legge di stabilità del governo Renzi arrechi danni irreversibili all’economia dell’Isola.

Il presidente ha dato la parola alla Giunta. Positivo l’assessore della Programmazione, Raffaele Paci: «Accogliamo quest’ordine del giorno perché le preoccupazioni sono anche nostre: questi ulteriori accantonamenti creano problemi al bilancio ed è importante far sentire la voce del Consiglio unita». Il rappresentate dell’esecutivo ha anche dato la notizia che «al comma 5 dell’articolo 38 della legge di stabilità è stato risolto il problema delle riserve erariali dal 2015 in poi. Ossia il nostro slogan “i soldi dei sardi restano in Sardegna” è stato accettato dal governo». E ha aggiunto che sono stati fatti salvi due principi: «Il rispetto dei cittadini sardi e della nostra autonomia». «Abbiamo vinto un’importante battaglia – ha concluso l’assessore -. Un successo di tutto il Consiglio e di tutta la Sardegna». Paci ha garantito che l’azione della Giunta non si fermerà qui e che continuerà la battaglia per salvaguardare i diritti della Sardegna e di tutti i cittadini. Il presidente Ganau ha messo il testo in votazione ed è stato approvato all’unanimità.

I lavori del Consiglio regionale sono stati chiusi, riprenderanno domani mattina alle 10.00. All’ordine del giorno l’esame dell’articolo 2 del DL 111/A “Assestamento alla manovra finanziaria”. 

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Anche in Sardegna la manovra finanziaria presentata dal Governo Renzi sta facendo discutere.

«I tagli decisi dal governo centrale per finanziare condivisibili manovre espansive – ha detto il presidente della Regione Francesco Pigliaru sui tagli voluti dalla legge di stabilità – rischiano di avere conseguenze così gravi da annullare l’effetto positivo che si vuole raggiungere. In questo modo rischiamo noi l’effetto paradossale di dover rinunciare al taglio dell’Irap, che in Sardegna è una realtà già da anni e non vogliamo che questo accada.»

«Così come non dobbiamo essere messi nelle condizioni di non poter prolungare la fiscalità di vantaggio in un’area come il Sulcis, che sappiamo bene quanto ne abbia bisogno. Questa Giunta lavora incessantemente da 7 mesi a tutti i tagli possibili. Lavora per aumentare l’efficacia della macchina regionale, azzerare gli sprechi, centralizzare gli acquisti: una severa spending review del nostro bilancio – conclude Francesco Pigliaru -. Ma ulteriori diminuzioni delle nostre entrate rischiano di rendere impossibile finanziare manovre per lo sviluppo, incluso il taglio delle tasse nelle aree più svantaggiate e questo non è ammissibile. Dal governo ci aspettiamo ora un confronto leale». Sull’ipotesi, infine, di aumento delle tasse regionali per compensare i tagli, il presidente assicura: «Faremo di tutto per evitarlo, cercheremo ogni strada alternativa»

Secondo l’assessore regionale della Programmazione, Raffaele Paci, «il Governo ha approvato una manovra per rilanciare l’economia e tagliare le tasse, e questo, in teoria, va bene. Ma se i tagli per le Regioni saranno così corposi, è chiaro che anche la Sardegna avrà notevoli problemi con il suo bilancio. Il governo ci deve garantire intanto la certezza delle entrate, perché solo così possiamo programmare la spesa e non far ricadere i tagli sullo stato sociale, sulle famiglie e sulle imprese. Stiamo lavorando alla Finanziaria e dobbiamo tener conto della situazione che non è semplice».

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Chiusa ieri la discussione generale sul D.L 111 “Assestamento alla manovra finanziaria per gli anni 2014-2016”, il Consiglio esamina oggi l’articolato del disegno di legge approvato dalla Giunta. Subito dopo le formalità di rito, il presidente Gianfranco Ganau ha dato la parola al primo iscritto a parlare, il consigliere di Forza Italia Marco Tedde.

Secondo l’esponente azzurro, l’assestamento di bilancio arriva in un momento difficile per l’Isola, alle prese con crisi epocale, aggravata dai problemi nei collegamenti aerei e marittimi e dal gap infrastrutturale. «Nel provvedimento ci sono scelte obbligate – ha detto Tedde – comprendiamo le difficoltà della Giunta ma non possiamo non rilevare un neo: la necessità di contribuire al bonus da 80 euro che Renzi ha concesso agli italiani. Il bonus ha fatto ottenere ottimi risultati elettorali al premier ma comporterà un deficit per le casse dello Stato di 6,7 miliardi di euro per quest’anno e  di 10 miliardi per il 2015».

Tedde ha poi puntato l’indice contro l’azione dell’esecutivo regionale che «in sette mesi non è riuscito a spendere risorse ma è stato impegnato in trattative estenuanti con il Governo Nazionale». «Di fatto – secondo il consigliere della minoranza – la Giunta ha firmato la resa nei confronti dello Stato: la prova è il famigerato decreto del 16 settembre sulle riserve erariali che comporterà un mancato introito di 130 milioni di euro per le casse regionali». L’aspetto più negativo dell’assestamento in discussione è però un altro: «L’impresa è scomparsa dai programmi della Giunta Pigliaru – ha concluso Tedde – i tagli più pesanti riguardano l’economia e il lavoro (circa il 22%). Le difficoltà economiche si stanno trasformando in disagio sociale».

Mario Floris (Uds) ha definito “singolare” l’enfasi con la quale la Giunta ha presentato il Dl di assestamento di bilancio. «Si tratta di un intervento di poco più di 216 milioni di euro – ha detto Floris – ciò che colpisce è piuttosto la linea adottata dall’esecutivo che non  coglie le istanze provenienti da tutte le componenti della società sarda». Il decano del Consiglio regionale ha citato in Aula la preoccupazione manifestata dalla Quinta Commissione per la scelta di tagliare gli incentivi alle imprese artigiane e commerciali. «E’ un segnale allarmante – ha aggiunto Floris – così come la decisione di tagliare gli stanziamenti per i “cantieri verdi”, unico sbocco per i disoccupati dei piccoli Comuni». Floris ha poi denunciato l’incremento degli stanziamenti per le spese di funzionamento della Giunta (+500mila euro) e per quelle di rappresentanza (+600mila euro). Dal leader dell’Uds, infine, un attacco alla “debole” azione della Giunta nei confronti del Governo: «Paci ha annunciato che al bilancio 2014 mancheranno 130 milioni di euro per le riduzioni delle entrate erariali. A questo si aggiunge il concorso della Regione alla riduzione del deficit statale (550 milioni di euro) e la copertura del debito della sanità (110 milioni). Serve un nuovo patto con lo Stato e un’azione più forte della Giunta per rilanciare i temi dell’insularità e della zona franca». 

Alessandra Zedda (Forza Italia) ha invocato “un’operazione verità” sui conti della Regione. L’ex assessore al Bilancio della Giunta di Ugo Cappellacci, ha invitato l’attuale esecutivo ad assumersi le proprie responsabilità sulle scelte effettuate. «Ognuno di noi quando è andato a governare ha ereditato situazioni problematiche e ha provato a risolverle secondo la propria capacità e coscienza politica. Comprendiamo che alcune decisioni sono obbligate ma in ogni caso ognuno si deve assumere la responsabilità delle scelte».

Zedda è poi tornata sugli 80 euro deliberati dal Governo Renzi a favore dei redditi bassi. «Operazione – ha affermato l’esponente dell’opposizione – che costerà 65 milioni di euro alle casse regionali». Dubbi anche sui 103 milioni di euro per sanare il deficit della sanità: «Quanti serviranno per gli ammortamenti “non sterilizzati” e quanti per i debiti commerciali? – si è chiesta Zedda – questo non è ancora chiaro». Un accenno, infine al Fondo Unico per gli enti locali («Bene l’incremento di 35 milioni di euro, meglio sarebbe stato arrivare a 49 milioni») e al fondo di perenzione («la cifra indicata non è significativa, occorre verificare meglio le somme».

Il consigliere Salvatore Demontis (Pd) ha annunciato un emendamento all’art. 1 a costo zero che tende a superare un contrasto normativo in materia di cultura fra due leggi regionali. L’Ente Concerti Marialisa De Carolis di Sassari così come altre realtà del settore, ha spiegato Demontis, «è rimasto vittima di un corto circuito fra diverse leggi regionali che, da una parte, vincolavano la possibilità di ottenere finanziamenti alla definizione della programmazione strategica del Consiglio regionale e, dall’altra, il Consiglio regionale che dal 2008 non ha approvato la sua programmazione strategica», di fatto impedendo a molte realtà di operare. La proposta di Demontis, quindi, «consiste nelle possibilità che nelle more della nuova programmazione possano essere finanziate le diverse attività, con particolare riferimento al De Carolis di Sassari che, forte di una antichissima tradizione, dispone di due teatri, il Politeama ed il nuovo Auditorium, strutture che grazie alla stagione lirica potrebbero generare anche un interessante indotto economico».

Il consigliere Ignazio Locci (Forza Italia) ha ricordato in apertura «i quaderni delle libertà del professor Paolo Maninchedda caratterizzati da grandi contenuti per il rilancio dell’autonomia, mentre invece siamo ancora qui a discutere di sudditanza rispetto al governo centrale e alle sue politiche, che comportano ulteriori sacrifici per le Regioni». L’assestamento, ha sottolineato, «arriva in aula in un clima non troppo sereno per l’insofferenza di qualcuno al dibattito democratico, ma non abbiamo nemmeno i testi delle modifiche proposte dalla Giunta in commissione e andiamo al buio». Sul piano generale, Locci ha osservato che «si tenta di intervenire su settori che non meriterebbero neanche un euro a favore di enti non virtuosi che non fanno nemmeno parte della Regione; secondo noi si poteva avere uno scatto di orgoglio e impegnare risorse per motivi diversi evitando regalie immeritate, bisognava puntare sul lavoro e giovani, categorie verso le quali questa Regione non vuole guardare, al di là delle solite prediche sul cambio di passo».

Il consigliere Franco Sabatini (Pd), riprendendo l’osservazione di un autorevole funzionario della Regione che rilevava l’irritualità di un relatore di maggioranza che non intervene sull’assestamento, ha detto di condividere il rilievo. «In realtà – ha aggiunto – il mio intento era quello di dare un segnale di accelerazione, perché c’è la necessità di fare velocemente e c’è anche poco da discutere, tralasciando le polemiche inutili». Nessuno, ha precisato, «avrebbe voluto questa manovra, men che meno la Giunta, la maggioranza e i sardi, è una strada obbligata per dare copertura al fondo perenzioni per pagare i debiti con le imprese, al fondo per i Comuni per garantire i servizi essenziali, al sistema sanitario, anche qui, per pagare debiti e appalti, oltre al taglio che deriva dallo Stato». Il resto, per Sabatini, «è insignificante, è chiaro che ci devono essere tagli per 216 milioni, esattamente come è stato fatto nella legislatura precedente proprio per ripianare nel 2013 i debiti delle Asl». Anche allora, ha concluso il consigliere del Pd, «si è tagliato su programmazione negoziata, politiche attive del lavoro, trasferimenti ai comuni, biblioteche, lingua sarda, sistema idrogeologico, protezione ambientale, aree urbane, piani urbanistici, volontariato, disabilità, famiglia, sport, cinema, categorie produttive e tanto altro: i tagli sono gli stessi, il vero banco di prova per il quale auspichiamo un metodo collaborativo con l’opposizione sarà la Finanziaria».

Il presidente ha dato, poi, la parola al consigliere di Forza Italia, Oscar Cherchi, per il quale dare sempre le colpe a chi ha governato precedentemente è puerile. «Anziché essere propositivi ci si scaglia contro gli altri». Per Cherchi: «E’ una manovra che non dà respiro all’economia della Sardegna» e ha ricordato che i 35 milioni di euro per il Fondo unico non erano stati stanziati perché era in corso la trattativa con lo Stato per ottenere più risorse. «Sull’articolo 1 ci siano alcune considerazioni positive ma che non danno risposte come i sardi si attendono». E ha aggiunto: «Non si deve però tagliare in modo indiscriminato, in particolare serviva più attenzione verso il sistema agricolo». Cherchi ha poi concluso: «Dimentichiamoci del passato e ragioniamo sul futuro».

«Accolgo l’invito del presidente Sabatini e, per primo, avrei avuto il piacere di affrontare in maniera più serena la discussione sull’assestamento – ha affermato il consigliere di Fratelli d’Italia, Paolo Truzzu – se non siamo arrivati a una soluzione è perché la logica è quella dei blitz e della prevaricazione della maggioranza nei confronti dell’opposizione». E ha aggiunto: «Noi vogliamo dare soltanto il nostro contributo». Secondo Truzzu i tagli di oggi sono dovuti ai 300 milioni in meno di cui ha parlato il consigliere Alessandra Zedda, «perché la Giunta ha supinamente accettato le scelte del governo Renzi». Secondo l’esponente dell’opposizione «questo assestamento manifesta confusione» e ha citato il taglio effettuato al progetto Iscol@, cavallo di battaglia della maggioranza.

Il presidente Ganau ha dato la parola al consigliere di Forza Italia, Antonello Peru: «Caro assessore non è il gioco delle parti. La minoranza è preoccupata, ma accettiamo volentieri la richiesta di collaborazione dell’on. Sabatini». Peru ha affermato che in tutti i territori della Sardegna i sindaci sono fortemente preoccupati per i tagli che il governo centrale sta facendo e ha esortato l’Aula a «non proseguire su questa linea». Per l’esponente della minoranza la Giunta e la maggioranza non hanno “un’idea di Sardegna”. «Vorremo si proseguisse su iniziative prese dell’altra Giunta per il sostegno alle imprese». Per Peru la Sardegna sta pagando l’accordo con Prodi che ha portato l’onere dei trasporti e della sanità in capo alla Regione. «Oggi c’è la scadenza della Tasi, fra qualche settimana la Tari e i Comuni non riescono a sostenere le famiglie e le imprese». Il consigliere azzurro ha annunciato che la Provincia di Sassari, a cuusa dei tagli dei trasferimenti dei fondi agli enti locali, ha dovuto tagliare alcuni servizi e i presidi del Sassarese hanno minacciato la chiusura degli istituti per la mancanza del servizio di manutenzione. «Oggi ha chiuso i battenti un istituto di Ozieri». Peru ha proposto all’Aula di intervenire su questa emergenza: «Spogliamoci della casacca di partito».

Giorgio Oppi (Udc), in apertura del suo intervento, ha offerto la propria disponibilità a dare un contributo costruttivo alla discussione purché fatta “su basi serie”.

Il consigliere di minoranza è poi entrato nel merito  delle disposizioni finanziarie e di settore disciplinate dall’art.1 del Dl 111 avanzando alcune proposte operative. «Il comma 5 – ha detto Oppi – consente alla Regione di assumere impegni anche in mancanza della presentazione dei programmi triennali da parte dei comuni. Ci sono amministrazioni che non hanno programmato, sarebbe utile orientare le risorse disponibili su interventi immediatamente realizzabili».

Giorgio Oppi ha poi espresso perplessità sull’incremento del Fondo Unico degli Enti locali: «Anche i Comuni devono contribuire alla riduzione del deficit. Meglio prima verificare i bilanci. Necessario – secondo il leader dell’Udc – istituire l’Osservatorio degli Enti Locali per definire il quadro delle risorse da destinare alle amministrazioni civiche ed evitare che piccolissimi comuni abbiamo avanzi di amministrazione di 600mila euro». Da rivedere, infine, anche lo stanziamento di 6,3 milioni di euro per il miglioramento dell’offerta turistica: «Somme – ha concluso Oppi – che difficilmente potranno essere erogate entro l’anno».

Il capogruppo dei Riformatori sardi, Attilio Dedoni, ha invece segnalato la mancanza di interventi per limitare il rischio idrogeologico della Sardegna. «La situazione in molte aree dell’Isola rimane grave, il pericolo alluvioni è sempre presente». Dedoni si è poi soffermato sulle politiche economiche del Governo Renzi che rischiano di penalizzare ulteriormente la Sardegna: «E’ stata presentata una manovra che prevede una spending review di 15 miliardi di euro per finanziare la riduzione delle tasse. In queste condizioni sarà davvero difficile per la Giunta presentare una manovra di bilancio seria per il 2015». 

Pietro Pittalis, capogruppo di Forza Italia, ha contestato le dichiarazioni dell’assessore al bilancio Raffaele Paci sulle cause del deficit regionale. «E’ ingeneroso addossare all’ex assessore alla programmazione della Giunta Cappellacci, Giorgio La Spisa, l’origine del buco di bilancio – ha detto Pittalis – La Spisa, in maniera seria e responsabile, ha ritenuto di dover fare qualcosa, in un momento di crisi, per sostenere lo sviluppo, finanziando il de minimis, gli ammortizzatori sociali in deroga e gli interventi per le calamità naturali. Tutto questo è servito ad evitare ulteriori danni al sistema economico e sociale della Sardegna». Rivolgendosi poi al presidente della Commissione Bilancio del Consiglio Regionale, Franco Sabatini, che aveva definito “fisiologico” l’assestamento di bilancio, Pittalis ha ricordato la dura opposizione fatta dal centrosinistra nella passata legislatura: «Se noi abbiamo sbagliato perché voi perseverate? – ha chiesto Pittalis – Noi cerchiamo di riportarvi alla realtà e di rappresentare il profondo disagio vissuto dalla società sarda che oggi chiede alla politica soluzioni urgenti per limitare gli effetti devastanti della crisi. Siamo comunque pronti a dare il nostro contributo perché abbiamo a cuore le sorti dei nostri cittadini. Sarà la Finanziaria il vostro vero biglietto da visita – ha concluso il capogruppo di Forza Italia – ci confronteremo anche su questo. Oggi sarebbe stato utile non mettere in discussione i fondi per contrastare il disagio sociale».

Il presidente ha dato la parola all’assessore della Programmazione e Bilancio, Raffaele Paci, il quale ha subito preso atto delle precisazione fatte nel corso della discussione. L’esponente della Giunta, auspicando una collaborazione con l’opposizione,  ha chiarito di non avere detto che i residui passivi sono il risultato della cattiva volontà dei precedenti amministratori, ma che sono stati dovuti ai vincoli. Paci ha ribadito che si tratta di «una manovra tecnica perché siamo obbligati a dare una serie di risposte» e ha aggiunto rispondendo al consigliere Floris: «Abbiamo ridotto tutte le spese di rappresentanza, le abbiamo azzarate completamente». Rispondendo al consigliere Alessandra Zedda ha aggiunto: «C’era un obbligo di legge per i fondi sterilizzati della Sanità», sottolinenando che se non avessero provveduto la Regione sarebbe stata commissariata. «So bene – ha proseguito Paci – che non deriva dalla precedente amministrazione ma è un problema che la Regione si trascina dal 2000». «Ho apprezzato intervento dell’on. Oppi – ha affermato Paci – sugli enti locali su chi dobbiamo ragionare nella manovra del 2015. Si tratta di un intervento importante che però va razionalizzato e messo a sistema». L’assessore ha ribadito che la Giunta ha tentato di rendere minimo l’impatto negativo sui cittadini e ha affermato che, sicuramente, in alcune parti, con la collaborazione di tutti, il testo possa essere migliorato.

Il presidente del Consiglio Ganau, terminato il dibattito generale, ha dato la parola al presidente della Terza commissione Franco Sabatini che ha elencato i 20 emendamenti su cui l’organismo consiliare ha dato parere favorevole. Questi emendamenti sono: 9, 2, 5, 6, 7, 1, 8, 11, 13, 10, 17. Sul 12 e sul 16 il parere è negativo con richiesta di ritiro. Sul 32 la commissione si è rimessa all’aula.

L’aula ha bocciato tutti gli emendamenti, su cui c’era il parere negativo della commissione e della giunta, fino al 110.

Sull’articolo 1 e sugli emendamenti sono intervenuti i consiglieri:  Michele Cossa Cossa (Riformatori sarda) che ha fatto rilevare il problema dell’uso della carta. «Bisogna sostituire l’uso della carta – ha detto – con degli e book». Il presidente Ganau ha risposto che si sta procedendo verso una informatizzazione del Palazzo e che presto il problema dell’uso della carta sarà superato. Sono intervenuti, inoltre, anche più volte:  Stefano Tunis (Forza Italia Sardegna), Paolo Truzzu (Sardegna), Oscar Cherchi (Forza Italia Sardegna), Efisio Arbau (Sardegna Vera), Alessandra Zedda (Forza Italia Sardegna), Gigi Ruggeri (Pd), Giorgio Oppi (Udc), Pietro Pittalis (Forza Italia Sardegna), Pietro Cocco (Pd), Gianluigi Rubiu (Udc), Michele Cossa (Riformatori sardi), Ignazio Locci (Forza Italia Sardegna), Alberto Randazzo (Forza Italia Sardegna).

I lavori riprenderanno questo pomeriggio alle ore 16. In votazione l’emendamento 54 all’articolo 1.

Il Consiglio regionale ha concluso stamane la discussione generale sul disegno di legge di assestamento del bilancio.

La seduta si è aperta sotto la presidenza del presidente Gianfranco Ganau. L’Assemblea ha proseguito l’esame dell’ordine del giorno con la discussione generale sul DL n°111/A – Assestamento alla manovra finanziaria per gli anni 2014-2016. Il primo ad intervenire è stato Paolo Truzzu (Sardegna), in sostituzione del capogruppo.

Paolo Truzzu ha iniziato il suo intervento ringraziando l’assessore della Programmazione Raffaele Paci per il profilo istituzionale tenuto durante il confronto in commissione, «a differenza di altri del centro sinistra» ed il consiglieri Pier Mario Manca, «che non ha rinunciato al suo ruolo politico» e Angelo Carta, «che ha cercato di uscire dalla logica degli schieramenti di parte, ricordando la frontiera in cui operano gli amministratori». «Mentre qui parliamo – ha detto Truzzu – fuori dal palazzo la realtà è ben altra». Davanti alla crisi, ha poi osservato, «ci saremmo aspettati scelte forti su settori ritenuti irrinunciabili, invece ci sono tagli ragionieristici che colpiscono un po’ tutto, in un quadro politico nazionale in cui, in termini reali, il bonus di 80 euro è stato pagato 34 milioni dalla Regione e ben 73 euro da ciascun lavoratore sardo». Il saldo dei conti della nostra Regione, ha aggiunto ancora Truzzu, «è negativo: rispetto al 2013 ci sono risorse in meno, circa 300 milioni, più altri 130 dovuti alle minori entrate, è evidente che a questo punto il 2015 e l’equilibrio di bilancio che dovevano portare più risorse ne porteranno di meno, come avevamo previsto». Truzzu ha poi respinto l’accusa di voler fare ostruzionismo con la presentazione di molti emendamenti. «Vogliamo solo dare il nostro contributo – ha spiegato il consigliere di Fdi – correggendo in qualche caso una manovra che taglia alla cieca in tutti i settori facendo emergere la mancanza di una visione politica dei veri problemi della Sardegna».

Il presidente Ganau è intervenuto brevemente per chiarire che la scadenza per la presentazione degli emendamenti è stata fissata per le 12.00, come deciso dalla conferenza dei capigruppo. Successivamente, ha dato la parola al capogruppo del “Misto”, Fabrizio Anedda.

Anedda ha dichiarato in apertura che l’assestamento è «un atto dovuto per sistemare i conti del vecchio Esecutivo e andare verso il nuovo bilancio». Sull’operato del vecchio Esecutivo, il consigliere ha espresso un giudizio totalmente negativo: «Il centro destra non ha brillato su sanità, lavoro e sostegno alle imprese, i fondi europei sono stati spesi parzialmente e male con imprese che, nel frattempo, hanno chiuso i battenti e sono scomparse dal mercato». L’esponente di Sinistra sarda ha poi citato un esempio della cattiva gestione del centro destra; «prima è stato annunciato un credito di imposta ma, fin dal 2010, non è stato erogato mentre, per le annualità 2013 e 2014, addirittura, è stato chiesto alle aziende di restituire quanto ricevuto». Stessa valutazione negativa, secondo Anedda, anche per quanto riguarda le azioni della Giunta precedente in materia di «consorzi fidi, formazione professionale con corsi non finanziati dal 2009 ad oggi, artigianato e sanità, che ha un disavanzo di oltre 200 milioni». In sintesi, il consigliere Anedda ha affermato che l’assestamento non è altro che un passaggio necessario «verso una finanziaria nuova e responsabile, con i conti in ordine».

Il capogruppo del Centro Democratico, Roberto Desini, sul piano generale, ha respinto con forza l’interpretazione della manovra di assestamento come «macelleria sociale», termine che denota «un approccio non corretto e fuori luogo, che non aiuta a migliorare il dibattito in Consiglio». La manovra è limitata e vincolata, ha riconosciuto Desini, «ma realista e, soprattutto, legata ad una legge finanziaria predisposta dal centro destra, in altre parole una strada obbligata, anche perché solo il fatto di avere 130 milioni in meno rende il percorso particolarmente difficile». Sarà poi opportuno in fase di finanziaria, ha suggerito l’esponente del Centro democratico, «manifestare concretamente una attenzione reale per gli Enti locali, che hanno mostrato in questi anni una capacità organizzativa e di spesa che va valorizzata, come hanno giustamente sottolineato i consiglieri Carta e Truzzu, al di là delle appartenenze». Voteremo l’assestamento con grande convinzione, ha infine assicurato Desini, «come fase preliminare per preparare buona finanziaria in cui faremo emergere tutto il nostro impegno per porre al centro di quella legge il problema dell’equità sociale».

Il presidente ha dato la parola al capogruppo dei Riformatori, Attilio Dedoni, il quale in apertura del suo intervento si è detto dispiaciuto se le sue parole di ieri hanno offeso l’on. Solinas: «Non era mia intenzione». Dedoni ha auspicato che il clima di collaborazione torni in aula e che la maggioranza ascolti anche i suggerimenti dell’opposizione e non ritenga di essere depositaria della verità assoluta. L’esponente della minoranza non ha risparmiato critiche all’assestamento di bilancio, ricordando che fuori dal palazzo «le persone non riescono a mettere insieme il pranzo con la cena». Dedoni ha poi chiesto alla Giunta maggiore vigilanza nei confronti delle banche che gestiscono i fondi regionali e ha ribadito la convinzione che sia necessaria una Commissione d’Inchiesta sul sistema del credito.

Il presidente Ganau ha dato, poi, la parola al capogruppo di Sardegna Vera, Efisio Arbau. L’esponente de La Base ha risposto all’opposizione che ieri ha accusato la maggioranza di essere stata scorretta in commissione. Arbau ha ricordato che  l’atteggiamento rigido è stato una risposta alle azioni ostruzionistiche della minoranza, che ha abbandonato l’aula quando si esaminava il settore della sanità e ha presentato oltre 300 emendamenti. «E’ un assestamento di un bilancio di una Finanziaria elettorale fatto in campagna elettorale – ha ricordato – abbiamo dovuto coprire il Fondo unico degli enti locali, 30 milioni per i fondi perenti, 103 milioni relativi agli ammortamenti non sterilizzati. Somme da mettere obbligatoriamente». Per Arbau si tratta di un assestamento tipico di un buon padre di famiglia che si proietta verso il 2015. Ha poi analizzato i singoli tagli: per i cantieri verdi 10 milioni di euro, programmati nel pluriennale perché i Comuni stanno facendo ancora i programmi, 5milioni di euro dell’imprenditoria femminile che non potevano essere spesi per il Patto di stabilità e non c’era programmazione, «l’ente foreste ha 20 milioni di avanzo di amministrazione ed è stato deciso di stornare 8 milioni per il 2014 per essere utilizzate per altro». Mentre per gli artigiani Arbau ha annunciato che la Giunta sta organizzando “Artigiani in fiera” con 300mila euro.

Per il capogruppo di Soberania e Indipendentzia, Emilio Usula, è evidente il grave momento di difficoltà che vive la Sardegna e «questo provvedimento non può essere motivo di gaudio per molti cittadini», ma «questa Giunta sta facendo il massimo per trovare le soluzioni possibili». Per Usula non si può attribuire la crisi della Sardegna all’assessore Paci, ma ai governi precedenti che non hanno saputo trovare le soluzioni per lo sviluppo dell’Isola. «Mi chiedo se non sia il caso che tutti si assumano le proprie responsabilità. Occorre superare le logiche di partito per il bene della Sardegna». Usula ha annunciato il suo voto favorevole, «consapevole che questo assestamento non sia la panacea di tutti i mali».

Secondo il capogruppo del Psd’Az, Christian Solinas, l’assestamento in discussione viene presentato come un atto di “manutenzione in corso” ma in realtà opera delle scelte precise. «E’ vero che il disegno di legge della Giunta prevede uno stanziamento di oltre 100 milioni di euro per coprire il deficit della Sanità – ha affermato Solinas – ma, allo stesso, tempo stanzia 232 milioni per la copertura di nuovi e maggiori oneri. Si cominciano ad intravedere le strategie della Giunta che decide di dare risposte ad alcuni settori piuttosto che ad altri».

Il capogruppo sardista ha quindi invitato la maggioranza ad avviare un confronto serio sulle questioni di merito. «Noi abbiamo proposto un percorso condiviso in Commissione – ha proseguito Solinas – occorre mettere in campo interventi mirati ed individuare coperture finanziarie certe. La Giunta punta sulla efficienza e non sull’efficacia dell’azione di Governo. Così, però, non si risolvono i problemi della Sardegna». Solinas ha poi segnalato i tagli lineari operati per le politiche linguistiche e culturali della Regione, la cancellazione dei fondi per i circoli degli emigrati sardi e per l’insegnamento del sardo curriculare nelle scuole: «Si pensa alle vertenze industriali dove ci sono numeri importanti ma si tralasciano i numeri di altri settori, forse meno chiassosi». Solinas, al termine del suo intervento, ha lanciato una proposta alla maggioranza: «Abbandoniamo le polemiche sterili e proviamo a entrare nel merito delle questioni per ragionare insieme sul futuro della Sardegna».   

Il consigliere Peppino Pinna, a nome del Gruppo Udc, ha espresso forti perplessità sull’impianto del disegno di legge di assestamento di bilancio: «Non si capisce quale criterio sia stato adottato. Forse sarebbe stato meglio lasciare tutto com’era». Pinna ha poi contestato i tagli operati ai fondi per le famiglie in difficoltà e rimarcato l’assenza di interventi a favore dell’agricoltura, dell’artigianato e per le politiche attive per il lavoro. Giudizio negativo anche sui tagli ai cantieri verdi e all’università diffusa, alla sanità, agli enti locali e alla cultura: «Da una parte si dà importanza alla salute e poi si definanziano le bonifiche per l’amianto – ha affermato Pinna – gli enti inutili invece continuano ad operare, mentre non si colgono le opportunità offerte dal nostro patrimonio culturale. Non si investe un euro per la campagna di scavi a Mont’e Prama, così si spreca una grande occasione».

Il capogruppo del Pd Pietro Cocco (Pd) ha invece difeso le decisioni della Giunta: «Bisogna capire da dove si parte – ha detto Cocco – questo assestamento di bilancio è una correzione dell’ultima finanziaria approvata dal centrodestra. Abbiamo trovato la Sardegna in pessime condizioni e ora cerchiamo di porvi rimedio». Il capogruppo del Pd ha quindi respinto al mittente le accuse arrivate dai banchi del l’opposizione: «Le nostra scelte politico-finanziarie si vedranno nella manovra di bilancio. Adesso ci limitiamo ad intervenire per coprire il disavanzo della sanità di 350 milioni di euro e garantire gli stipendi ai dipendenti delle società partecipate della Regione come l’Igea e la Carbosulcis». Cocco ha attaccato alcuni consiglieri della minoranza che avevano definito un atto di “macelleria sociale” il disegno di assestamento di bilancio presentato dalla Giunta: «E’ un’accusa vergognosa. Dovreste arrossire per ciò che avete fatto nella passata legislatura – ha detto l’esponente del Pd – non ricordo un punto qualificante della vostra azione di governo». Pietro Cocco ha ricordato «gli interventi per la copertura del buco della sanità (103 milioni di euro) per i trasporti, la scuola, il ripristino del Fondo Unico per gli enti locali, accusando il centrodestra di non aver fatto nulla per sostenere l’industria, la pastorizia e le altre attività produttive dell’Isola».

Un accenno infine alla sanità: «Nella scorsa legislatura – ha affermato il capogruppo del Pd rivolgendosi alla minoranza – il vostro primo atto fu il commissariamento delle ASL con la promessa del varo di una riforma poi non andata in porto. Oggi, con la scusa della razionalizzazione della spesa, qualcuno continua a rappresentare interessi privati che non hanno nulla a che vedere con la sanità pubblica. Noi andremo avanti spediti nel nostro progetto di riforma, convinti della bontà delle nostre idee».

Il capogruppo di Sel, Daniele Cocco, ha affermato che il suo gruppo «è disponibile a ragionare ma non ad impegnarsi su inutili schermaglie; è il momento della responsabilità, del buon senso e dell’autocritica, come ci impone la situazione drammatica della nostra terra». «Nessuno più dell’assessore Paci – ha aggiunto Cocco – ha verificato con attenzione e rigore i conti della Regione da cima a fondo dimostrando grande disponibilità a ragionare sul merito, perciò ogni giudizio deve essere sospeso in questa fase e rimandato, semmai, alla finanziaria». In ogni caso, secondo il consigliere di Sel, «l’assestamento consente di pagare tutti i debiti ed è già un grande risultato, poi si spendono oltre 200 milioni mentre altre risorse accantonate saranno riprogrammate; dal 2015, in altre parole, daremo ai Sardi le risposte che giustamente si aspettano». «Non ci sto – ha detto ancora Cocco – ad essere accusato di macelleria sociale e di aver dimenticato gli ultimi, sono accuse irricevibili, sui cantieri verdi ed in particolare sull’Ente Foreste l’assessore ha risposto in modo esauriente in commissione; noi siamo impegnati in prima persona a fianco dei disoccupati e dei precari e vigileremo attentamente su questi temi, sicuri che con sacrificio e fatica terremo fede alla parola data ai sardi 7 mesi fa». 

Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis ha invitato la maggioranza «ad uscire da equivoci ed inesattezze, attribuendo tutti i demeriti al centro destra mentre il centro sinistra sta rimediando con un intervento tecnico: in realtà è un intervento che assesta un colpo mortale all’economia della Sardegna». «La maggioranza – ha insistito – è in imbarazzo a parlare dei cassintegrati, dei lavoratori in mobilità e dei settori trainanti dell’economia regionale, delle famiglie e degli emigrati: confermo che avete operato una autentica macelleria sociale». Pittalis è poi entrato nel dettaglio delle cifre dell’assestamento: «Sono state tagliate le risorse alle aziende alluvionate, al fondo per l’occupazione, all’imprenditoria femminile, ai Comuni, ai corsi di musica, al cinema, all’artigianato, al commercio, alla lingua sarda, alla famiglia, all’università, agli emigrati, altro che correzioni migliorative del bilancio del centro destra, è una falsità!». Dopo aver accusato il centro sinistra di aver messo in campo una politica pubblica «recessiva» davanti ad una crisi gravissima, Pittalis ha concluso affermando che le uniche azioni concrete della maggioranza, condivise con l’opposizione, sono state il piano di edilizia scolastica e gli interventi contro la lingua blu («peraltro entrambi ancora privi di effetti pratici») mentre, quelli sui quali il centro sinistra è andato avanti da solo, con operazioni «eccellenti», sono l’abolizione del Piano casa «con un disegno di legge che provocherà confusione e contenziosi e l’abolizione del Piano paesaggistico senza proporre nulla in alternativa, limitandosi a riesumare quello di Soru contestato da destra e sinistra, recentemente da anche dal sottosegretario Barracciu». «Altro che documento tecnico, ha concluso il capogruppo di FI, «qui ci sono scelte vere e pesanti, tecniche e ragionieristiche, di chi se ne infischia dei problemi e delle emergenze della Sardegna».

L’assessore della Programmazione Raffaele Paci, intervenendo a nome della Giunta, ha presso che si abituerà a malincuore «al gioco delle parti, che non fa bene all’opinione pubblica». Nel merito, Paci ha ribadito che l’assestamento è un provvedimento tecnico «perché nei conti non c’erano le nostre scelte politiche, da un lato, e perché, dall’altro, occorreva fare una correzione per effetto delle minori entrate di 34 milioni dovute al bonus di 80 euro sul quale, ovviamente, si può essere d’accordo o meno». Paci ha poi smentito i tagli sul fondo unico dei Comuni, «che ha tagliato la giunta Cappellacci», annunciando un emendamento per aumentare la dotazione di un fondo «per eventuali dissesti occupazionali» da assegnare alle Province, aggiungendo che la più grande voce di spesa riguarda i 103 milioni per i debiti commerciali della sanità riferiti al 2013 e parte del 2014, «certamente non attribuibili alla nostra responsabilità». «Quando sei obbligato a maggiori spese per 170 milioni – ha spiegato l’assessore – devi tagliare in proporzione da altre parti, cercando di minimizzare l’impatto sul tessuto economico e sociale della Sardegna, cioè da una parte  spostando in nel bilancio pluriennale le spese di investimento come quelle per il dissesto idrogeologico (stanno per essere pubblicati i bandi e ai Comuni arriverà un 10% di anticipo)». «Dove ci sono enormi residui – ha continuato Paci – è inutile aumentare stanziamenti, è il caso dei cantieri verdi con 24 milioni che non si riuscivano a spendere per i vincoli del patto di stabilità, ma i cantieri partiranno tutti, così come sarà sostenuta l’università diffusa; insomma si è messo ordine nella grande massa di residui attivi, 3 miliardi, cioè impegni di pagamento non onorati o perché inseriti in piano di investimento di lungo periodo perché bloccati dal patto». «Poi – ha concluso Paci – abbiamo sistemato alcune altre cose: la situazione dell’Arst per 80 milioni all’Arst, i fondi per il museo Nivola e la biblioteca Satta, i ciechi, lo spettacolo, le borse di studio universitarie ed altro; avremmo voluto fare di più ma alcuni vincoli non sono superabili, fra qualche settimana presenteremo la finanziaria dove, compatibilmente con i limiti del bilancio, porteremo avanti le nostre politiche, alle quali si può guardare con attenzione ed un certo ottimismo perché abbiamo molti fondi europei da spendere ed ampi spazi per contrarre mutui da destinare alle infrastrutture». 

Subito dopo l’intervento dell’assessore Paci, il presidente Ganau ha dichiarato conclusa la seduta. I lavori del Consiglio riprenderanno alle 18.00.

Dichiarazioni_program_presidente_pigliaru_02042014